Il reddito di cittadinanza e l'economia sommersa.

Aperto da Eutidemo, 08 Ottobre 2018, 15:56:43 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

In via di principio, io sarei perfettamente d'accordo sul concedere un reddito di cittadinanza (con le opportune cautele circa le spese) a chi è privo di qualsiasi risorsa economica; ed infatti, sarebbe vergognoso per una nazione civile, ignorare una così vasta sacca di povertà, che, tra l'altro, potrebbe innescare una vera e propria BOMBA SOCIALE.
Il PROBLEMA, però, è che noi sappiamo che, in Italia, ci sono circa 6.000.000 di persone che non dichiarano alcun reddito (ovvero redditi irrisori) e che, quindi, in teoria sarebbero classificabili come POVERI; ma sappiamo pure, però, che, tra questi, ci sono circa 3.700.000 lavoratori in nero, i quali risultano disoccupati solo per il fatto che sono EVASORI (più o meno) TOTALI  ...mentre invece percepiscono redditi di varia entità e natura.

                               ***
In pochi mesi è tecnicamente impossibile scovarli tutti (ammesso che ciò sia mai possibile), nè il deterrente della galera mi sembra sufficiente per la maggior parte di costoro; ed infatti la gran parte di tale lavoro è di tipo illegale o criminale (spaccio di droga, prostituzione, contrabbando ecc.), per cui si tratta di persone che già rischiano la galera per conto loro, e che, quindi, pur di cuccarsi a sbafo altri soldi, non si spaventano certo per il rischio di ulteriori eventuali sanzioni. :P
Sempre ammesso e non concesso che qualcuno possa davvero spaventarsi per "minacce" di sanzioni penali qui in Italia; dove quasi tutti infrangono diuturnamente la legge in un modo o nell'altro, e quasi nessuno finisce quasi mai in galera...nonostante le reboanti minacce di fare sul serio da parte dei vari governi succedutisi nel tempo.
Però, nonostante tutto, secondo me QUESTO NON E' COMUNQUE UN BUON MOTIVO DI NEGARE IL REDDITO DI CITTADINANZA, O ANALOGHE FORME DI SUSSISTENZA, A CHI NE HA DIRITTO, perchè ritengo che non sia lecito buttare il bambino con l'acqua sporca!
                                 ***
Però, temo proprio che dovremo rassegnarci a sovvenzionare una buona parte di gente che il lavoro ce l'ha già: o solo nero, o addirittura nero e criminale! >:(
Poi c'è l'altra questione dei CENTRI DI IMPIEGO, ancora non effettivamente funzionanti, per cui il reddito di cittadinanza rischia davvero di diventare un mero espediente di tipo assistenzialista; senza considerare che, se pure tali centri funzionassero, per offrire del lavoro "serio" a qualcuno, occorrerebbe che il lavoro ci fosse...il che, per il momento, non pare. :-\
Comunque, per esprimere un giudizio davvero circostanziato sul tema, è necessario attendere il testo definitivo della legge (anche per sapere come si troveranno le coperture). ;)

Lou

Oltre ai punti che hai sollevato, a me pare un tantino paradossale che esistano contratti per cui chi lavora otto ore al giorno abbia una retribuzione netta di 800€, magari pur non facendo  un lavoro " congruo ", e chi con 8 ore alla settimana prenda 780. €.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

anthonyi

Citazione di: Lou il 08 Ottobre 2018, 18:32:16 PM
Oltre ai punti che hai sollevato, a me pare un tantino paradossale che esistano contratti per cui chi lavora otto ore al giorno abbia una retribuzione netta di 800€, magari pur non facendo  un lavoro " congruo ", e chi con 8 ore alla settimana prenda 780. €.

Oltretutto queste 8 ore dovrebbero essere controllate da un comune, un comune che spesso non sa neanche controllare se i propri dipendenti sono al lavoro, è chiaro che poi, soprattutto al Sud, si metteranno d'accordo per farsi i fatti propri, controllati e controllori.

Lou

"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

InVerno

Citazione di: Lou il 08 Ottobre 2018, 18:32:16 PM
Oltre ai punti che hai sollevato, a me pare un tantino paradossale che esistano contratti per cui chi lavora otto ore al giorno abbia una retribuzione netta di 800€, magari pur non facendo  un lavoro " congruo ", e chi con 8 ore alla settimana prenda 780. €.
Sarò un ingenuo lo so, ma potrebbe anche essere una legittima strategia per migliorare la propria vita. Mi spiace per i cantori dell'equazione "lavoro=dignità" ma lavorare per per menodi 800€ al mese significa a mio avviso essere degli schiavi, e no, "schiavitù =\= dignità". Lo stato dovrebbe comunque mobilitarsi per togliere questa persona da questa situazione, anche se forse avrebbe maggior successo con altri strumenti. Tuttavia avere un reddito di copertura mentre si svolgono corsi professionali e si ci mette in attesa per un altro lavoro più dignitoso è un lusso non da poco, avere uno stato che ti protegge ti da il potere di rifiutare offerte di lavoro neoschiavistiche. "Pagare le persone per stare sul divano" (iperbole che riassume tutto ciò che potrebbe andare storto con il RDC) sarà pure sbagliato,ma non  è che quelli che la criticano sono mai usciti fuori con un idea alternativa, ne mi risulta ne esistano in giro visto che in tutta europa si usa questa.

Un idea alternativa la suggerisco io, visto che i suddetti sono anche coloro che in teoria dovrebbero essere gli europeisti: Il RDC dovrebbe essere uno strumento europeo e il conto della povertà dovrebbe essere ridistribuito all'interno dell'eurozona. Anche solo da un punto di vista "pubblicitario" l'€u dovrebbe aver preso questa occasione al volo da un ventennio, visto quanto è ossessionata dal far affliggere cartelli ovunque abbia speso un euro per un povero per dimostrare di non essere "l'europa della banche" a noi poveri scettici.  

Ps. L'Italia ha sicuramente lo scettro riguardo al lavoro in nero, ma non è che nel resto d'europa debbano cercare sul vocabolario per sapere cos'è. Fondamentalmente ogni riforma del lavoro potrebbe avere come contro argomento logico che una grossa fetta di persone non vi partecipa...
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Lou

#5
Ciao Inverno, trovo che il RdC sia una misura, come ben dici, volta al miglioramento della propria vita, misura che, per inciso, ritengo in linea di principio positiva. Il problema che nel contesto in cui ci troviamo e con l'assenza di premesse strutturali, tecniche e culturali mi risulta assai arduo ritenerlo uno strumento ottimale per fronteggiare la povertà, la disoccupazione e la realizzazione di quel miglioramento auspicato.
Ad esempio, non capisco come d'improvviso si trovino non una, non due, bensì tre offerte e oportunità di lavoro "congruo", spuntano come funghi? Tu come la vedi?

"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Phil

Citazione di: Lou il 08 Ottobre 2018, 18:32:16 PM
pare un tantino paradossale che esistano contratti per cui chi lavora otto ore al giorno abbia una retribuzione netta di 800€, magari pur non facendo  un lavoro " congruo ", e chi con 8 ore alla settimana prenda 780. €.
Sulla carta effettivamente suona male... tuttavia va anche considerato che quel lavoro da 800€ verserà contributi utili a fini pensionistici (il RDC dovrebbe essere sterile in merito) e concorrerà a maturare il sussidio di dissoccupazione, che per ora pare sarà cumulabile con il RDC fino al raggiungimento della soglia di 780€ (se non si abita in una casa di proprietà, altrimenti scende).
Da quel che ho capito, tali 8 ore settimanali di lavori sociali non sono obbligatorie, ma è obbligatorio solo "dare la disponibilità" (non è detto che di fatto ci siano poi 8 ore da fare per tutti...).
Mi lascia piuttosto perplesso invece il dover dimostrare la ricerca attiva di lavoro per 2 ore al giorno: bisogna andare a presidiare il centro per l'impiego o si mostrano i cookies del proprio pc?  ;D

Citazione di: InVerno il 09 Ottobre 2018, 02:06:19 AM
avere un reddito di copertura mentre si svolgono corsi professionali e si ci mette in attesa per un altro lavoro più dignitoso è un lusso non da poco, avere uno stato che ti protegge ti da il potere di rifiutare offerte di lavoro neoschiavistiche.
Se ne possono rifiutare al massimo tre ("eque e non lontane dalla residenza"), poi si perde il RDC; aspettare la terza sperando che sia la meno "neoschiavistica" potrebbe non essere sempre una buona idea...

Citazione di: Lou il 09 Ottobre 2018, 17:56:10 PM
non capisco come d'improvviso si trovino non una, non due, bensì tre offerte e oportunità di lavoro "congruo", spuntano come funghi?
In fondo la norma dice, se non erro, che se spuntano, non se ne possono rifiutare tre; se non spuntano... buon RDC a tutti (gli aventi diritto)!

Lou

@Phil, effettivamente è corretto inserire l'appunto sull'elemento dei contributi che avevo tralasciato e il se in chiosa.
Sul vivo presente, però, fare, ad esempio, la commessa otto ore al giorno, magari pure lontano da casa e prendere netti ( in base al contratto nazionale del terziario ) tanto quanto il RdC, lascia comunque un tot di amarezza il discorso dei contributi a fini pensionistici, l'inquadramento etc.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Eutidemo

Citazione di: Lou il 08 Ottobre 2018, 18:32:16 PM
Oltre ai punti che hai sollevato, a me pare un tantino paradossale che esistano contratti per cui chi lavora otto ore al giorno abbia una retribuzione netta di 800€, magari pur non facendo  un lavoro " congruo ", e chi con 8 ore alla settimana prenda 780. €.

In effetti non hai poi tutti i torti! ::)

Eutidemo

Tutte le vostre osservazioni sono più o meno condivisibili.
Ma come già ho detto, la cosa che mi lascia più perplesso, è che, su SEI milioni di (presunti) poveri, ce ne sono già adesso quasi QUATTRO che sono FINTI poveri, a cui finirà lo stesso l'assegno!
Per cui temo proprio che dovremo rassegnarci a sovvenzionare una buona parte di gente che il lavoro ce l'ha già: o solo nero, o addirittura nero e criminale!

Lou

Capisco Eutidemo, in realtà chi lavora in nero e chi ci guadagna dal far lavorare in nero ho il sospetto li si sovvenzioni già da tempo: una pressione fiscale mirabolante quale quella attuale ritengo sia anche frutto di una pratica del nero endemica. Questa ulteriore sovvenzione, stando a quella che ritengo essere tua corretta perplessità, ha dei contorni grotteschi.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

0xdeadbeef

Il cosiddetto "reddito di cittadinanza" non andava fatto. Ma non andava fatto non tanto perchè ingiusto,
complicato da attuarsi o altro, ma essenzialmente perchè non ce lo possiamo permettere.
Sarebbe bastato (e già questa era un problema...) la riforma della "Fornero", che avrebbe dato un
segnale importante, condiviso, ed estremamente popolare (la qual cosa non è certo un difetto...).
Il problema più grosso, fra tanti problemi grossi, che ha questo paese è la mancanza di lavoro.
Sono passari ormai diversi lustri da quando i "geni" della Bocconi teorizzavano il settore terziario
come piena compensazione dei posti di lavoro persi nel primario e nel secondario; questa compensazione
non c'è stata, e la disoccupazione sta dilagando (ben oltre le ridicole cifre ufficiali, come evidente).
Dopo decenni di disatroso liberismo economico, è necessario ripensare allo stato come a quell'agente
economico che, per così dire, crea il sostrato affinchè il lavoro possa sorgere e svilupparsi.
Da quanto tempo il nostro paese non ha un piano industriale degno di questo nome? Da quanto tempo
un problema tutto sommato risolvibile come l'eccesso di burocrazia strangola l'impresa?
Ecco, da queste cose occorrerebbe ripartire, senza cercare pericolose ed improbabili scorciatoie.
saluti

Lou

#12
"Il cosiddetto "reddito di cittadinanza" non andava fatto. Ma non andava fatto non tanto perchè ingiusto,
complicato da attuarsi o altro, ma essenzialmente perchè non ce lo possiamo permettere."
È stato propagandato per anni, con tanto di coperture certe certissime, che ce  lo si puó permettere, altrochè, ( si vede quali e chi in un futuro sin troppo recente le paga e pagherà), e parte della compagine al governo è tale in forza di ciò, cioè dei voti che per questa promessa si sono acquisiti. Occorre mantenerli, i voti?
Il potere al popolo, in demagogia diretta.
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Eutidemo

Citazione di: 0xdeadbeef il 10 Ottobre 2018, 18:17:00 PM
Il cosiddetto "reddito di cittadinanza" non andava fatto. Ma non andava fatto non tanto perchè ingiusto,
complicato da attuarsi o altro, ma essenzialmente perchè non ce lo possiamo permettere.
Sarebbe bastato (e già questa era un problema...) la riforma della "Fornero", che avrebbe dato un
segnale importante, condiviso, ed estremamente popolare (la qual cosa non è certo un difetto...).
Il problema più grosso, fra tanti problemi grossi, che ha questo paese è la mancanza di lavoro.
Sono passari ormai diversi lustri da quando i "geni" della Bocconi teorizzavano il settore terziario
come piena compensazione dei posti di lavoro persi nel primario e nel secondario; questa compensazione
non c'è stata, e la disoccupazione sta dilagando (ben oltre le ridicole cifre ufficiali, come evidente).
Dopo decenni di disatroso liberismo economico, è necessario ripensare allo stato come a quell'agente
economico che, per così dire, crea il sostrato affinchè il lavoro possa sorgere e svilupparsi.
Da quanto tempo il nostro paese non ha un piano industriale degno di questo nome? Da quanto tempo
un problema tutto sommato risolvibile come l'eccesso di burocrazia strangola l'impresa?
Ecco, da queste cose occorrerebbe ripartire, senza cercare pericolose ed improbabili scorciatoie.
saluti

In effetti, va tenuto conto anche dell'aspetto economico; tra l'altro considerando che lo Stato erogherà il reddito di cittadinanza soprattutto con soldi presi in prestito (con i titoli di Stato), e che, prima i poi, bisognerà restituire. ::)

everlost

Citazione di: 0xdeadbeef il 10 Ottobre 2018, 18:17:00 PM
Il cosiddetto "reddito di cittadinanza" non andava fatto. Ma non andava fatto non tanto perchè ingiusto,
complicato da attuarsi o altro, ma essenzialmente perchè non ce lo possiamo permettere.
Sarebbe bastato (e già questa era un problema...) la riforma della "Fornero", che avrebbe dato un
segnale importante, condiviso, ed estremamente popolare (la qual cosa non è certo un difetto...).
Il problema più grosso, fra tanti problemi grossi, che ha questo paese è la mancanza di lavoro.
Sono passari ormai diversi lustri da quando i "geni" della Bocconi teorizzavano il settore terziario
come piena compensazione dei posti di lavoro persi nel primario e nel secondario; questa compensazione
non c'è stata, e la disoccupazione sta dilagando (ben oltre le ridicole cifre ufficiali, come evidente).
Dopo decenni di disatroso liberismo economico, è necessario ripensare allo stato come a quell'agente
economico che, per così dire, crea il sostrato affinchè il lavoro possa sorgere e svilupparsi.
Da quanto tempo il nostro paese non ha un piano industriale degno di questo nome? Da quanto tempo
un problema tutto sommato risolvibile come l'eccesso di burocrazia strangola l'impresa?
Ecco, da queste cose occorrerebbe ripartire, senza cercare pericolose ed improbabili scorciatoie.
saluti
E' un'analisi molto seria e ragionevole, Oxdeadbeef.  
Sono d'accordo, solo che - a mio modestissimo parere - quello che prospetti tu è molto più impegnativo che far abbassare lo spread o aumentare il pil di un punto. E già solo per questo non si addice al nostro paese e alla classe politica che ci rappresenta, vecchia o nuova che sia.
Ci vorrebbe solo un miracolo per trasformare uno stato-carrozzone, sgangherato, arrugginito, che perde pezzi e nuvole di fumo e beve carburante peggio di una spugna, in una macchina pulita, economica ed efficiente.
Peccato che miracoli dopo Gesù Cristo non ne faccia più nessuno.
Comunque sono sorpresa da una considerazione: hanno fallito per settant'anni fior di politici titolati e illustri, come mai adesso tutti si aspettano l'improbabile o l'impossibile da questi nuovi governanti ? Sono giovani, ruspanti, baldanzosi, mancano di esperienza e sono frenati da mille impedimenti. Hanno tanto entusiasmo, questo sì, e meriterebbero un incoraggiamento solo per questo, fra le mille critiche - spesso giuste - che ricevono ogni giorno.
Qualcosa di buono potrebbero anche farlo, nel senso che peggio di come è andata finora non può andare...come si dice, quando si tocca il fondo prima o poi si ritorna a galla. L'importante è tornarci respirando...ma crepi il lupo! O viva, se preferisci.

Osservi che il reddito di cittadinanza non ce lo possiamo permettere. Vero, ma non ci potremmo permettere tante altre cose: ad esempio, mantenere da decenni baby pensionati, pensionati d'oro e funzionari statali con stipendi da favola, esentare dalle tasse finti nullatenenti, tollerare un'enorme evasione fiscale, sprechi amministrativi, viadotti e scuole che crollano, un diffuso abusivismo edilizio che ha devastato il territorio, ecc. ecc.  
Anche per questa lunga lista di inadempienze e provvedimenti assistenzialistico-clientelari dovranno pagare i nostri figli, anzi stiamo già pagando conti salati senza che i contribuenti virtuosi ne ottengano alcun vantaggio ( i furbastri invece sì e parecchio).
Dimmi se ritieni giusto continuare a favorire solo questa parte d'italiani lasciando senza sostegno i più deboli e i più poveri, fra cui rientrano molti disoccupati, molti anziani con pensioni misere e molti giovani residenti in zone disagiate. Perché alla fin fine si tratta di questo. 
O non ci possiamo permettere più nessuna assistenza e nessun favoritismo per nessuno, quindi cominciamo a tagliare senza pietà, oppure diamo qualcosa anche a loro. 
Pagheremo tutti? Penso di sì.
Per adesso i giovani disoccupati e gli anziani indigenti sono mantenuti dai genitori e dai figli, ma il problema oggi tocca solo le classi meno abbienti, non riguarda i benestanti se non in maniera marginale e sporadica. Domani invece riguarderebbe tutti.
Credo che il brontolio intorno al RdC derivi proprio dal timore poco nobile di doversi indebitare per un vantaggio che solo altri godranno. 
Mi sembra una visione miope, egoistica: inoltre, se ci sarà un aumento dei consumi (e ci sarà per forza, data la social card con obbligo di spendere tutto) aumenteranno anche i ricavi per i produttori di quei beni e per lo stato, quindi può darsi che il debito diminuisca negli anni a venire.
Non sono un'economista e non mi addentro in calcoli complessi o in teorie che non potrei nemmeno capire, credo però che il discorso sia soprattutto etico e politico.

Discussioni simili (5)