Il progetto di "premierato"

Aperto da Eutidemo, 21 Giugno 2024, 12:18:04 PM

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Eutidemo

Il recente D.D.L. S. 935 presentato dal Governo,  per l'introduzione dell'elezione diretta da parte del corpo elettorale del Presidente del Consiglio dei ministri (c.d. Premierato), in luogo della nomina da parte del Presidente della Repubblica, come previsto nel vigente art. 92 della Costituzione, è un provvedimento che, almeno secondo me, non va:
- nè esaltato oltre misura;
- nè demonizzato oltre misura.
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Tale D.D.L., invece, va semplicemente "letto", "studiato", e poi giudicato "sine ira ac studio"; altrimenti si rischia di esprimere su di esso un giudizio viziato:
- sia sotto il profilo ideologico;
- sia sotto il profilo giuridico;
- sia sotto il profilo politico;
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IL "PRESIDENZIALISMO" ed il "PREMIERARISMO"
Al riguardo occorre in primo luogo fugare un equivoco, secondo il quale l'attuale D.D.L. sarebbe la "realizzazione del sogno del defunto Berlusconi"; il quale, invece, almeno se non ricordo male, era un propugnatore del cosiddetto "presidenzialismo" (elettivo) o "semipresidenzialismo" (elettivo), i quali istituti non hanno niente a che vedere con l'attuale progetto di riforma costituzionale, il quale, invece, prevede il "premierato" (elettivo) .
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Ed infatti:
-  "presidenzialismo" vuol dire elezione diretta da parte del corpo elettorale del capo del governo che è anche capo dello stato;
- "semipresidenzialismo", invece, vuol dire elezione da parte del corpo elettorale, del capo dello stato, che, però, non è anche capo del governo.
- "premierato", infine, vuol dire elezione diretta da parte del corpo elettorale del Presidente del Consiglio dei ministri, ma non del Capo dello Stato.
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Il motivo per il quale, da Mario Monti in poi, l'Italia non ha mai avuto un presidente del consiglio che fosse espressione di una indicazione elettorale da parte dei cittadini, ha indotto l'attuale governo a proporre la modifica costituzionale in questione (che è la terza di quelle elencate sopra).
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LA "PERSONA" E l'"IDEA"
Resta da vedere se sia meglio:
- votare per un'"determinata idea politica" espressa da un determinato partito, a prescindere da chi ne sia (o ne sarà) il "leader pro tempore";
- oppure votare per una "determinata persona fisica", solo perchè è quella che ci ispira più fiducia ed è, magari, a capo di un determinato partito (ma che poi, però, potrebbe diventare il leader di un altro partito, come Renzi).
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Anzi, almeno se sono riuscito a trovare il testo definitivo del DDL, il secondo comma dell'art.92 della Costituzione, così come di seguito modificato, potrebbe comportare degli "inciampi" di carattere giuridico:
"Il  Presidente  del  Consiglio  è  eletto  a suffragio  universale  e  diretto  per  cinque anni,  per  non  più  di  due  legislature  consecutive,  elevate  a  tre  qualora  nelle  pre-cedenti  abbia  ricoperto  l'incarico  per  un periodo  inferiore  a  sette  anni  e  sei  mesi. Le  elezioni delle  Camere  e  del  Presidente del  Consiglio  hanno  luogo contestualmente."
Per cui, sebbene l'ipotesi risulti alquanto improbabile (sebbene in alcuni Comuni si siano già verificati casi analoghi), potrebbe accadere che il  Presidente  del  Consiglio,  eletto  a suffragio  universale, non appartenga, però, al partito di maggioranza elettorale; il che risulterebbe un po' un controsenso.
Ed infatti il  Presidente  del  Consiglio,  eletto  a suffragio  universale, deve comunque avere la fiducia delle camere.
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Per rimediare a tale possibile (o analoga) "impasse" a modifica dell'art.57 della Costituzione, la riforma costituzionale prevede quanto segue:
"In  caso  di  revoca  della  fiducia  al Presidente  del  Consiglio  eletto,  mediante mozione  motivata,  il  Presidente  della  Repubblica  scioglie  le  Camere. In  caso  di  dimissioni  del  Presidente del  Consiglio  eletto,  previa  informativa parlamentare,  questi  può  proporre,  entro  sette  giorni,  lo  scioglimento  delle  Ca-mere  al  Presidente  della  Repubblica,  che lo  dispone. Qualora  non  eserciti  tale  facoltà  e  nei casi  di  morte,  impedimento  permanente, decadenza,  il  Presidente  della  Repubblica  può  conferire,  per  una  sola  volta nel  corso  della  legislatura,  l'incarico  di formare  il  Governo  al  Presidente  del  Consiglio  dimissionario  o  a  un  altro  parlamentare  eletto  in  collegamento  con  il Presidente  del  Consiglio."
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Non c'è chi non veda la "macchinosità" di tale meccasimo; anche considerando che la locuzione "un  altro  parlamentare  eletto  in  collegamento  con  il Presidente  del  Consiglio" suona giuridicamente non molto chiara.
Ed infatti perchè non scrivere: ""un  altro  parlamentare  eletto  nelle liste del partito del Presidente  del  Consiglio".
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Ma il fatto è che, in base al DDL, almeno a quanto mi pare di aver capito, il Presidente  del  Consiglio può essere "chiunque"; e, cioè, non appartenere a nessun partito.
Magari anche l'"allenatore della squadra nazionale" di calcio (se dovessimo vincere i prossimi mondiali).
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Inoltre, anche a voler presumere (come molto probabilmente accadrà) che il Presidente  del  Consiglio apparterrà quasi certamente ad un partito, l'ex presidente del Senato e attuale senatore di Fratelli d'Italia, Marcello Pera, ha giustamente osservato: "Eleggere direttamente il Presidente del Consiglio va sicuramente nel senso di rafforzare la stabilità del governo. Ma il premierato inglese presuppone due partiti, e qui invece si devono costruire per legge due coalizioni".
Il che, anche secondo me, rende molto macchinoso e lutulento il meccanismo.
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LA DIARCHIA
Sempre l'ex presidente del Senato e attuale senatore di Fratelli d'Italia, Marcello Pera, ha pure giustamente osservato:  "Qui si vuole lasciare 'intatte' le prerogative del presidente della Repubblica, come si dice in modo palesemente insincero. Perché è evidente che se si rafforza la figura del primo ministro necessariamente si indebolisce quella del presidente. Il rischio è che si instauri una diarchia istituzionale e politica o un bi-presidenzialismo, fonte di tensioni e attriti".
Sono d'accordo!
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IL SINDACO D'ITALIA
L'assimilazione del Presidente del Consiglio ad un Sindaco, secondo me è ottima propagandisticamente; però è molto poco realistica sul piano giuridico e politico.
Ed infatti il testo del D.D.L. non è affatto corrispondente allo schema semplice di premierato elettivo previsto per i Comuni, in quanto, come scrive il Prof, Ceccanti: "Il cosiddetto sindaco d'Italia, basato sul <<simul stabunt simul cadent>> tra premier e assemblea: qui al premier eletto non basta l'elezione ma deve poi riprendere la fiducia con l'intero Governo; può essere sostituito da qualcuno che è stato eletto dentro la stessa maggioranza, ma tranne il richiamo etereo alla continuità di programma, il secondo premier può in realtà costruirsi una maggioranza come vuole. In questo modo è evidente che si fotografa e si incentiva la conflittualità tra i leader dei partiti della maggioranza. Il secondo premier è più forte del primo perché solo la sua caduta porterebbe al voto anticipato, non quella dell'eletto direttamente. Il progetto dovrebbe quindi essere rifiutato, a logica, anche dai sostenitori del sindaco d'Italia".
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ANOMALIE RISPETTO A SIMILI ISTITUTI EUROPEI.
Il D.D.L., peraltro, si distacca alquanto dalla configurazione delle elezioni dirette conosciute nelle grandi democrazie europee.
Ed infatti:
a)
Nelle grandi democrazie europee, le elezioni dirette dei premiere e/o dei capi di Stato, richiedono sempre la "maggioranza assoluta con eventuale ballottaggio a due".
Nel caso italiano,  un "quorum" consistente dovrebbe essere ancora più doveroso, perché all'elezione diretta di un premier è agganciata una maggioranza garantita in seggi del 55 per cento.
b)
A mio parere è molto discutibile una norma così precisa nell'assegnare i seggi, ma che, però, nel contempo lascia alla legge ordinaria l'eventuale quorum e il numero dei turni con cui eleggere il premier e assegnare detta maggioranza; cosa che non avviene in nessun altro Paese europeo.
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CONCLUSIONE
Tuttavia queste sono solo delle considerazioni, che, almeno da parte mia, richiedono un ulteriore approfondimento!
Dopo del quale tornerò sul tema! :)

Aspirante Filosofo58

Ciao, io credo che sia necessario conoscere ciò che si vuol modificare. Da come ne parlano nei vari tg gli esponenti di maggioranza, io non ho affatto l'impressione che loro conoscano la Costituzione. Poi, mi si permetta un paragone ardito: quando collaboravo come corrispondente per un settimanale locale, io avevo l'abitudine di scrivere articoli "in un blocco unico", stile: prendere o lasciare. A volte, per questioni di spazio, chi impaginava gli articoli, tagliava le righe, matematicamente in eccesso, col rischio che poi non si capiva più nulla. Ecco, a me pare che questo sia il rischio della nostra Carta Costituzionale: poco per volta la si vuol tagliare di qui, tagliare di là, fino a creare un mostro. Ufficialmente si vuol dare la possibilità agli elettori di scegliere da chi farsi governare, ma siamo sicuri che sia così? Intanto come la mettiamo con gli elettori che, si sentono traditi dai politici e perciò non vanno più a votare? Io non credo assolutamente che la possibilità di scegliere il capo del governo, porti ad un voto con numero di votanti e percentuali, stile Unione Sovietica. Gli elettori sono sfiduciati per i problemi che i politici non sanno, possono o vogliono risolvere: per esempio la  sanità sempre più malata: se in Lombardia, dove pare esistere la sanità migliore d'Italia, si passano 7 o 8 ore al pronto soccorso per qualsiasi tipo di necessità, se per una visita o un esame occorre attendere un anno di tempo, o, in alternativa pagare la sanità privata, forse è questo argomento ad avere la precedenza sul premierato.
Rispetto a tutti i discorsi tecnici, legali, ecc.... quanti elettori italiani capirebbero le spiegazioni di questo o quell'esperto? Quanti, viceversa, si fiderebbero del leader politico cui hanno dato il voto e, senza pensare inizierebbero a divulgare notizie inesatte, se non addirittura false?

Io non mi pronuncio riguardo questa proposta, ma non credo che sia il caso di darle la precedenza su altri argomenti. Se passasse, io proverei a scrivere sulla scheda elettorale: Cetto La Qualunque  :D per vedere l'effetto che fa!
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Eutidemo

Ciao Aspirante Filosofo58. :)
Non hai tutti i torti!
Ed infatti, a prescindere dal DDL qui in commento, anche io (visti i precedenti), ritengo che un "taglia e cuci" sul testo della nostra Costituzione sia "comunque" un'operazione molto "delicata"; la quale, se non eseguita da "chirurghi" molto esperti, può risultare senz'altro molto "pericolosa" (a prescindere dalle buone intenzioni).
Ed i nostri attuali governanti, anche a voler attribuire loro  le migliori intenzioni, non mi sembrano certo dei "chirurghi" giuridicamente molto "provetti". :(
***
Un cordiale saluto! :)
***

anthonyi

Ciao Eutidemo, credo che la nota più importante che posso fare a questa riforma è il suo carattere ancora prettamente parlamentare. L'idea che un'istituzione eletta dai cittadini debba comunque sempre essere soggetta alla fiducia del parlamento è per me la cosa più discutibile. Non mi risulta ci siano esempi equivalenti in giro per il mondo.
Certi difetti sono duri a morire, e con essi ci porteremo dietro tutto quel teatrino partitico che ha sempre caratterizzato la politica italiana, in particolare quella di sinistra, che magari porta avanti un autorevole come Prodi, come Monti, come Draghi, e poi al momento giusto se ne libera creando instabilità e mancato rispetto del volere dei cittadini.
Parlo in particolare della sinistra perchè la destra ha un altro stile, e nel nome del potere comunque mantiene l'unità, non ha bisogno di questa riforma per governare stabilmente.
La sinistra è invece sempre caratterizzata da quelle lotte intestine che poi uccidono sempre qualcuno che dalla loro parte arriva al governo grazie alle sue doti di moderazione.

Pio

Personalmente sono favorevole al premierato. Non vedo quale rischio comporti per la INFOCRAZIA nella quale viviamo. Almeno avremo qualcuno eletto e non qualche burocrate o banchiere messo al potere da compromessi politici con il compito di fare il lavoro sporco che poi, puntualmente, non si fa perché dopo un anno casca il governo. Ho visto peraltro che anche Francia e Belgio, e anche Spagna, hanno appreso bene la lezione politica italiana e iniziano anche loro il valzer  O:-)
Non ci abitueremo mai ai metodi ruvidi di Dio, Joseph (cit. da Hostiles film)

anthonyi

La Francia che prende lezioni da noi? Se ti sentono, Pio, sai quante te ne dicono.
Loro pensano di averla inventata, la democrazia, con la rivoluzione. È comunque in Francia non ci sono balletti, al più si può avere un governo di segno diverso da quello del presidente, che problema c'é, anche da noi Mattarella ha nominato governi di ogni genere. 

Jacopus

#6
CitazioneLa sinistra è invece sempre caratterizzata da quelle lotte intestine che poi uccidono sempre qualcuno che dalla loro parte arriva al governo grazie alle sue doti di moderazione.
Non credo che dipenda dalla sinistra ma dalla instabilità politica, che è sempre stato un basso continuo nella storia della Italia unitaria, salvo che nel ventennio fascista (per ovvie ragioni). Abbiamo avuto solo sprazzi di stabilità politica con Giolitti e con De Gasperi. La nostra classe politica è stata sempre deficitaria ed uno dei motivi (non l'unico) risiede nella cristallizzazione delle classi sociali che non permette avanzamenti e promozioni, se non raramente. La politica diventa quindi uno dei pochi ascensori sociali e pertanto un attrattore per carrieristi e non per professionisti etici della politica. Con queste premesse la legittimazione del potere è debole e quindi facilmente rovesciabile. Accanto a queste ragioni intimamente italiane se ne sommano molte altre che prenderebbero molto spazio per esporle.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Il sistema politico italiano é sempre stato instabile per ragioni dovute al suo sistema istituzionale, che é stato fatto così apposta per evitare che una singola parte acquisisca un potere stabile.
Paradossalmente questo modello istituzionale, grazie alla politica del consociativismo, era comunque caratterizzato da una stabilità del potere di tipo poco meritocratico sul quale i cittadini avevano scarsa possibilità di influire. 
E' dopo il 1991 che si pone la questione di una riforma, perché la caduta del muro rende accettabile un governo della sinistra, e quindi un sistema di alternanza del potere.
E' normale che sia la sinistra, in questa situazione, ad avere maggiori difficoltà a concepirsi nel nuovo sistema, anche perché si ritrova sistematicamente combattuta tra una cultura di sinistra di governo e una cultura di sinistra combattente all'opposizione. 

Aspirante Filosofo58

qui: https://www.senato.it/sites/default/files/media-documents/Storia_Nostra_Costituzione.pdf  e qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Costituzione_della_Repubblica_Italianaè possibile farsi un'idea della nostra Costituzione.
Qui: https://www.skuola.net/diritto/nascita-costituzione7825x.html invece ci spiegano come è nata. Qualcuno prima di me ha citato, correttamente, il bilanciamento dei poteri come punto fondamentale attorno al quale è nata e vive la nostra Costituzione. In ogni caso, essa è frutto del bilanciamento delle idee di tutte le parti politiche che la promossero:  per esempio, alcuni termini cari al PCI furono da esso accantonati in favore di altri condivisi. Lo stesso fecero DC, PSI e PCI. Da qualche tempo, invece, si vuol modificare la Costituzione a colpi di maggioranza, si cerca il muro contro muro, si accusa l'opposizione di ogni assurdità: ciò vale per il Governo del  PD a guida Renzi, di qualche anno fa, come per l'attuale Governo. In questi casi o c'è un'ampia maggioranza (se non erro i due terzi dei parlamentari) a sostegno delle modifiche, che, essendo proposte, quasi imposte dalla maggioranza di turno, trovano dei muri insormontabili nei partiti di opposizione, oppure è necessario un referendum confermativo, valido anche se andassero a votare quattro gatti (è senza quorum minimo). Con i politici che ci ritroviamo in questi ultimi anni, sarei molto cauto prima di modificare la Costituzione attuale, frutto di una condivisione tra varie parti politiche, condivisione che oggi è mera utopia!
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

InVerno

La tendenza della sinistra alla frammentazione non è un fenomeno italiano o che ha a che fare con il sistema elettorale o di governo. Così come è normale per la destra, una volta al potere, scoprire che esiste una realtà di burocrati ("deepstate") che bene o male capiscono la complessità delle materie che trattano. Perciò, il politico di destra, al picco della curva di Dunning-Kruger anzichè volersi confrontare con la realtà escogita di accentrare la verticale del potere per potersi sbarazzare della concertazione politica che tanto lo infastidisce. La proposta è legalisticamente diversa, ma il succo è lo stesso di Berlusconi che si lamentava che "non mi fanno fare", Milei che propone di abolire tutti i ministeri, Trump che vuole sostituire i funzionari laici con acccoliti di partito etcetc

Anzichè il "premierato" io proporrei il "praticantato", ovvero pagare mesi di trasferta ai nostri politici in sistemi che funzionano oggettivamente meglio, essere presi per la manina da un Estone ed imparare come si fa uno stato digitalizzato, affiancare un politico danese per capire il concetto di democrazia "progressiva", qualche mese al ministero dell'educazione finlandase, mandare Salvini a studiare l'antiproibizionismo portoghese... etcetc. Come dice aspirante filosofo, la politica piace quando fa qualcosa, viene odiata quando non ottiene niente, se si vogliono portare le persone a votare bisogna imparare a far qualcosa, dare l'impressione di far qualcosa perchè c'è il capo che controlla tutti i media e i burocrati, è una bugia dalle gambe corte.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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