IL PROBLEMA OCCUPAZIONALE

Aperto da Eutidemo, 05 Marzo 2017, 12:45:44 PM

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green demetr

PAUL  :)





Ma è ovvio che lo so.


considerazioni a latere di quello ben scritto da Paul (e qualche correzione).


Sono totalmente ignorante su cosa sia la fabbrica 4.0 e le start-up, ma occupandomi di signoraggio, so benissimo che cosa sia la speculazione.

La domanda su possibili contromosse italiane era dovuta al fatto che tu stesso sembravi indicare una via di uscita.

Sul fatto che il gatt voglia spostare rapidamente i capitali senza costi aggiuntivi senza trovare freni io, perdonami, non ci credo.

La tassazione al 15% delle merci estere è stato uno dei primissimi atti politic di Trump.(alias si può fare eccome! anche se ovviamente il corrispettivo è la detassazione sul capitale finanziario fatta da Obama, che seguiva sempre la ricetta keynes, è ovvio che si tratti di battaglie politiche).

Come già con il reinvestimento di moneta da parte della banca federale americana, fatto all'epoca da Obama, gli americani applicano quelle che sono le ricette del neo-keynesismo, che come sappiamo è una scuola ancora "dura" in Inghilterra.

Le ricette che avrebbe dovuto applicare l'Europa non vengono applicate, per una ostinazione a seguire il modello cercato dai tedeschi e messo sotto forma di studi negli anni 80, guarda un pò da chi, da Draghi.(l'austerity per impedire l'inflazione, e non il contrario come hai scritto tu, che al massimo vale invece per la Cina, che poi non stia funzionando in europa, o almeno non funzioni come vorrebbero, questo è uno dei motivi delle critiche decisionali all'europa tutta)

Ricette semplici in attesa, come scrivi molto bene anche tu, del boom tecnologico, anticipato nella scuola di Harvard, e delle sue conseguenze in primis in Nigeria e nel sud-est asiatico (indonesia, malesia etc..).

Se lo hanno anticipato, io credo che i diretti interessati lo conoscano molto bene comunque, e per inciso.

Dopodichè mi sembra che hai dipinto un quadro nero, nerissimo, che sinceramente non posso che condividere, quindi persino la sovranità monetaria rischia di essere un grande miraggio. (e quindi il tuo ultimo intervento un pò offusca quello più speranzoso iniziale).


altre ricette.

Francamente è dagli anni 80 che l'italia non pone mano ad un piano serio, e cioè decisamente contro i modelli precostituiti, di uso delle fonti alternative.(non perchè ci riteniamo più intelligenti, ma perchè il nostro territorio li può sostenere).
I pannelli solari, in fin dei conti sono stati quasi un contentino ad una richiesta che aveva ben altri orizzonti.

Più tardiamo a unire la ricerca universitaria con le risorse (date comunque da una sovranità monetaria, pena l'impossibilità politica materiale di fare) di capitale. Più dimostra la classe politica di non essere minimamente all'altezza, di quello che anche un semplice cittadino come me, vede come naturale soluzione. (o meglio una delle possibili potenzialmente, e tenente conto delle pressioni del mondo finanziario).

In effetti sono molto preoccupato che anche l'ultima speranza i 5stelle, si stia preoccupando di mediare tra le azioni e l'incredibile bolla di attesa della gente, spesso, ma che dico, quasi sempre intinta di un populismo becero (violento e razzista).

E comunque nel programma del 2013 non si parlava di sovranità monetaria, nè di valorizazione PIENA delle risorse naturali.
(acqua - vento - bio-massa) dai miei studi degli anni 80....e che tramite uno studente univeritario di energie alternative, qualche anno fa, mi ha confermato che rispetto a quegli anni, le aspettative sono le stesse, ma la politica IGNORA completamente gli studi stessi dell'università. (ecco questo fa arrabbiare e parecchio! perchè non si parla di centrali nucleari che NON SAPPIAMO COSTRUIRE, ma di ventole eoliche e sistemi di dighe artificiali, ampiamente a portata del nostro know how, ovviamente servono capitali, ma non mi dite che la politica non può scegliere come investire, fare credito (o debito come volete), si decidano a fare qualcosa per carità!).

conclusione

Insomma la situazione è nera che pià nera non si può, l'europa rischia di essere alla periferia (la guerra deciderà) del Mondo, ma sopratutto l'Italia è già alla periferia dell'europa.
Eppure esiste ancora quella cosa di nome POLITICA, di scelte, di decisioni.
(non esistono ricette, ma solo azioni)



postille con riso isterico incorporato. lol

"Nessuno vorrà uscire dall'Europa, i mass media ci stanno già condizionando da tempo così come il potere politico."cit paul

Oppure faranno succedere qualche incidente internazionale, di modo che la gente olandese, spaventata non voterà la destra nazionalista che stava vincendo nei sondaggi....lol


"nel caso di aumento della domanda mondiale di energia" cit paul

caso che direi è già realtà vedi CINA. lol
Vai avanti tu che mi vien da ridere

paul11

#76
Citazione di: green demetr il 21 Marzo 2017, 17:48:26 PMPAUL :) Ma è ovvio che lo so. considerazioni a latere di quello ben scritto da Paul (e qualche correzione). Sono totalmente ignorante su cosa sia la fabbrica 4.0 e le start-up, ma occupandomi di signoraggio, so benissimo che cosa sia la speculazione. La domanda su possibili contromosse italiane era dovuta al fatto che tu stesso sembravi indicare una via di uscita. Sul fatto che il gatt voglia spostare rapidamente i capitali senza costi aggiuntivi senza trovare freni io, perdonami, non ci credo. La tassazione al 15% delle merci estere è stato uno dei primissimi atti politic di Trump.(alias si può fare eccome! anche se ovviamente il corrispettivo è la detassazione sul capitale finanziario fatta da Obama, che seguiva sempre la ricetta keynes, è ovvio che si tratti di battaglie politiche). Come già con il reinvestimento di moneta da parte della banca federale americana, fatto all'epoca da Obama, gli americani applicano quelle che sono le ricette del neo-keynesismo, che come sappiamo è una scuola ancora "dura" in Inghilterra. Le ricette che avrebbe dovuto applicare l'Europa non vengono applicate, per una ostinazione a seguire il modello cercato dai tedeschi e messo sotto forma di studi negli anni 80, guarda un pò da chi, da Draghi.(l'austerity per impedire l'inflazione, e non il contrario come hai scritto tu, che al massimo vale invece per la Cina, che poi non stia funzionando in europa, o almeno non funzioni come vorrebbero, questo è uno dei motivi delle critiche decisionali all'europa tutta) Ricette semplici in attesa, come scrivi molto bene anche tu, del boom tecnologico, anticipato nella scuola di Harvard, e delle sue conseguenze in primis in Nigeria e nel sud-est asiatico (indonesia, malesia etc..). Se lo hanno anticipato, io credo che i diretti interessati lo conoscano molto bene comunque, e per inciso. Dopodichè mi sembra che hai dipinto un quadro nero, nerissimo, che sinceramente non posso che condividere, quindi persino la sovranità monetaria rischia di essere un grande miraggio. (e quindi il tuo ultimo intervento un pò offusca quello più speranzoso iniziale). altre ricette. Francamente è dagli anni 80 che l'italia non pone mano ad un piano serio, e cioè decisamente contro i modelli precostituiti, di uso delle fonti alternative.(non perchè ci riteniamo più intelligenti, ma perchè il nostro territorio li può sostenere). I pannelli solari, in fin dei conti sono stati quasi un contentino ad una richiesta che aveva ben altri orizzonti. Più tardiamo a unire la ricerca universitaria con le risorse (date comunque da una sovranità monetaria, pena l'impossibilità politica materiale di fare) di capitale. Più dimostra la classe politica di non essere minimamente all'altezza, di quello che anche un semplice cittadino come me, vede come naturale soluzione. (o meglio una delle possibili potenzialmente, e tenente conto delle pressioni del mondo finanziario). In effetti sono molto preoccupato che anche l'ultima speranza i 5stelle, si stia preoccupando di mediare tra le azioni e l'incredibile bolla di attesa della gente, spesso, ma che dico, quasi sempre intinta di un populismo becero (violento e razzista). E comunque nel programma del 2013 non si parlava di sovranità monetaria, nè di valorizazione PIENA delle risorse naturali. (acqua - vento - bio-massa) dai miei studi degli anni 80....e che tramite uno studente univeritario di energie alternative, qualche anno fa, mi ha confermato che rispetto a quegli anni, le aspettative sono le stesse, ma la politica IGNORA completamente gli studi stessi dell'università. (ecco questo fa arrabbiare e parecchio! perchè non si parla di centrali nucleari che NON SAPPIAMO COSTRUIRE, ma di ventole eoliche e sistemi di dighe artificiali, ampiamente a portata del nostro know how, ovviamente servono capitali, ma non mi dite che la politica non può scegliere come investire, fare credito (o debito come volete), si decidano a fare qualcosa per carità!). conclusione Insomma la situazione è nera che pià nera non si può, l'europa rischia di essere alla periferia (la guerra deciderà) del Mondo, ma sopratutto l'Italia è già alla periferia dell'europa. Eppure esiste ancora quella cosa di nome POLITICA, di scelte, di decisioni. (non esistono ricette, ma solo azioni) postille con riso isterico incorporato. lol "Nessuno vorrà uscire dall'Europa, i mass media ci stanno già condizionando da tempo così come il potere politico."cit paul Oppure faranno succedere qualche incidente internazionale, di modo che la gente olandese, spaventata non voterà la destra nazionalista che stava vincendo nei sondaggi....lol "nel caso di aumento della domanda mondiale di energia" cit paul caso che direi è già realtà vedi CINA. lol

Green,
Gli USA sono nella parabola discendente del loro impero, e lo sanno. Sono sulla difensiva quando attaccano .
Hanno ancora il potere tecnologico militare, stanno perdendo a favroe di Cina India, Brasile,Russia, quote sul PIL mondiale, globale, ma hanno ancora un fortissimo asso nella manica ; le quotazioni mondiali delle materie prime ed energetiche sono in dollari. Significa che la banca centrale USA, la Federal Reserve, può lavorare sul tasso di sconto ( il costo del denaro). Questa leva nelle banche centrali permette di togliere o immettere liquidità monetaria sul mercato agendo sul mercato interbancario e sui prestiti ai privati e imprese.
Gli USA sono falsamente liberisti, sono sempre stati protettivi.Lo fecero con le auto giapponesi, lo fanno con le sement(Monsanto)i, lo fecero con la coltivazione della soia.Loro esportano sui mercati grazie al cappio dei prestiti finanziari (leggesi piano Marshal italino del dopoguerra).Danno protezione militare e in cambio impongono il loro mercato.Da sempre dalla crisi del Ventennio risolto con Keynes, che portò in crisi l'Europa, leggesi la crisi della repubblica di Weimar che spianò la strada ad Hitler, la bolla informatica, la bolla dei titoli spazzatura, nata da faciloni prestiti sui mutui immobiliari. Ricordiamoci che noi abbiamo l'inflazione importata sempre per opera della valuta USA sul petrolio.
Quindi gli USa hanno un loro metodo strategico di gestione del mercato grazie ancje all loro moneta che è la valuta internazionale.
E' vero, le politiche USA sono sempre espansive, quelle europee sono sempre restrittive, ma proprio grazie al dollaro anzi esposto. Gli USA puntano sui fatturati delle imprese che muovono l'economia a costo di sobbarcarsi inflazione, in Europa si teme l'inflazione, ma cìè un prpblema politico-istituzionale in Europa. Questo problema sta nei circa trenta Stati che sono nell'Unione Europea di avere sistemi istituzionali fra loro non omogenei.
Questo è il motivo per cui l'Europa vuole agire sul piano delle riforme bancarie/finanziarie/, sulle riforme pensionistiche e del lavoro (compresa la contrattazione nazionale e aziendale dei sindacati), sulle riforme fiscali, sulle riforme costituzionali. Fin quando ci saranno sbilanciamenti sul piano istituzionale i capitali europei e gli investimenti si muoveranno in maniera anomala e disomogenea all'interno della UE
Così come esistono standard internazionali, industriali, certificazioni ISO ecc, la UE vuole arrivare a degli standard istituzionali .

Il mio non è un quadro nerissimo, il problema italiano è che i problemi infrastrutturali e strutturali (la questione del Mezzogiorno è secolare) si evidenziano dentro l'Unione Europea e impediscono quel processo di omologazione degli standard istituzionali.Non avendo mano libera sulla sovranità monetaria, quesi problemi agiscono sul piano competitivo nel sistema europeo e globale togliendo punti di PIL e di aumentando i costi.
Noi vediamo che appena c'è una ripresa economica noi siamo sempre fanalino di coda con striminziiti PIL.Sono questi problemi strutturali che ci tolgono % di crescita nel PIL, perchè assorbono come spugne il denaro circolante.
La colpa è storicamente nostra, come si è detto in precedenti post, ma la UE è purtrorppo ad oggi un ostacolo invece che un vantaggio dal punto di vista nazionale nostro.

E' vero la cosiddetta "strategia della tensione" è una conoscenza politica che agisce sul conformismo del popolo.
Gli estremismi e le contestazioni si abbattano con depistaggi,strani attentati e la gente si rintana per paura nel solito centralismo.

Noi veniamo da un capitalismo entrato tardi negli imperialismi centro europei, ti tipo agricolo, familiare, basse capitalizzazioni nella Borsa di Miiano. Non abbiamo mai unito infrastrutturalmente il mezzogiono italiano al continente europeo, quando il tempo è denaro e le logistiche devono essere veloci nel movimentare negli interporti merci, oleodotti, autostrade, scali aerei. E' mancato totalmente un piano che agisse come unione di sistemi standardizzandoli.Per fare una carta sanitaria che non utilizzano bene sul piano informatico, perchè budgetizzando i costi ospedalieri loro vedrebbero le migrazioni regionali a cercare gli specialisti medici e quindi saprebbero chi spreca e chi è di ostacolo. Moltissimo è da fare e si potrebbe fare e si dovrebbe fare,
Sono convinto che noi abbiamo teste pensanti che non sono utilizzate, nel bivaccamento dei conciliaboli parlamentari.E intanto milioni di giovai, un'intera generazione è a spasso mentre si andrà in pensione fra qulche anno a settanta anni.
Noi dovremmo come Stato prima di tutto non sprecare e lo si fa creando sistemi contabili moderni industriali, con standard e budget di spesa previsionali per i controlli di gestione in tutti i settori.
Il politico che è condannato come corrotto gli si da l'antico ostracismo. Paga ciò che ha rubato, come i mafiosi a cui confiscano i beni, e si manda per sempre in esilio.Questa nostra povera Patria sta decadendo.... eppure è bellissima l'Italia. A vole mi viene da pensare che gli stranieri ci invidiano Vogliono mandare via gli italiani e prendersi l'italia

InVerno

Citazione di: paul11 il 21 Marzo 2017, 22:22:56 PM
Green,
Gli USA sono nella parabola discendente del loro impero, e lo sanno. Sono sulla difensiva quando attaccano .
Hanno ancora il potere tecnologico militare, stanno perdendo a favroe di Cina India, Brasile,Russia, quote sul PIL mondiale, globale, ma hanno ancora un fortissimo asso nella manica ; le quotazioni mondiali delle materie prime ed energetiche sono in dollari. Significa che la banca centrale USA, la Federal Reserve, può lavorare sul tasso di sconto ( il costo del denaro). Questa leva nelle banche centrali permette di togliere o immettere liquidità monetaria sul mercato agendo sul mercato interbancario e sui prestiti ai privati e imprese.
Gli USA sono falsamente liberisti, sono sempre stati protettivi.Lo fecero con le auto giapponesi, lo fanno con le sement(Monsanto)i, lo fecero con la coltivazione della soia.Loro esportano sui mercati grazie al cappio dei prestiti finanziari (leggesi piano Marshal italino del dopoguerra).Danno protezione militare e in cambio impongono il loro mercato.Da sempre dalla crisi del Ventennio risolto con Keynes, che portò in crisi l'Europa, leggesi la crisi della repubblica di Weimar che spianò la strada ad Hitler, la bolla informatica, la bolla dei titoli spazzatura, nata da faciloni prestiti sui mutui immobiliari. Ricordiamoci che noi abbiamo l'inflazione importata sempre per opera della valuta USA sul petrolio.
Quindi gli USa hanno un loro metodo strategico di gestione del mercato grazie ancje all loro moneta che è la valuta internazionale.
E' vero, le politiche USA sono sempre espansive, quelle europee sono sempre restrittive, ma proprio grazie al dollaro anzi esposto. Gli USA puntano sui fatturati delle imprese che muovono l'economia a costo di sobbarcarsi inflazione, in Europa si teme l'inflazione, ma cìè un prpblema politico-istituzionale in Europa. Questo problema sta nei circa trenta Stati che sono nell'Unione Europea di avere sistemi istituzionali fra loro non omogenei.
Questo è il motivo per cui l'Europa vuole agire sul piano delle riforme bancarie/finanziarie/, sulle riforme pensionistiche e del lavoro (compresa la contrattazione nazionale e aziendale dei sindacati), sulle riforme fiscali, sulle riforme costituzionali. Fin quando ci saranno sbilanciamenti sul piano istituzionale i capitali europei e gli investimenti si muoveranno in maniera anomala e disomogenea all'interno della UE
Così come esistono standard internazionali, industriali, certificazioni ISO ecc, la UE vuole arrivare a degli standard istituzionali .

L'eccezionalismo americano si innesta in un quadro di subalternità culturale, siamo noi a ripetergli che sono eccezionali, e grazie a questo stato di grazia possono permettersi il protezionismo più becero spacciandolo per liberismo. Tuttavia le pulsioni antiamericaniste si sono sempre presentate in maniera raffazzonata, anche oggi i cosidetti "Putinisti" riescono a essere più patetici delle controparti. Se l'Europa volesse avere un peso dovrebbe sviluppare una propria cultura, ma questo è un percorso eccezionalmente lungo rispetto ai tempi economici, prima che gli embrioni della generazione Erasmus saranno sbocciati è più probabile che le spinte nazionalistiche avranno demolito il tutto. Per unirsi è necessario fare rinuncie. Qualcuno è pronto a rinunciare alla propria lingua? Come si può pensare ad un unione politica dove un eventuale arringatore delle masse dovrebbe parlare 14 lingue diverse? E cosi via discorrendo, con rinuncie sempre più forti, dai confini nazionali all'esercito. Questa è la via, non la sega mentale della moneta unica. Ma non piace, e allora seguiremo il modello tedesco, da sempre banderuola al vento della guerra tra blocchi (ma per loro entusiasmo, bassa inflazione). A Gorbaciov venne promesso che la Nato non avrebbe mosso un passo oltre la germania Est se avesse acconsentito all'unificazione, oggi la Nato sta in Ucraina. Qualche "europeo" potrebbe prendere posizione, se non aderisse al modello morale tedesco, invece siamo sempre li, conniventi e compiaciuti, colonizzati. Solo un illuso può credere che da una situazione politica cosi supina possa nascere una fiorente economia.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

paul11

#78
Citazione di: InVerno il 22 Marzo 2017, 21:26:55 PM
Citazione di: paul11 il 21 Marzo 2017, 22:22:56 PMGreen, Gli USA sono nella parabola discendente del loro impero, e lo sanno. Sono sulla difensiva quando attaccano . Hanno ancora il potere tecnologico militare, stanno perdendo a favroe di Cina India, Brasile,Russia, quote sul PIL mondiale, globale, ma hanno ancora un fortissimo asso nella manica ; le quotazioni mondiali delle materie prime ed energetiche sono in dollari. Significa che la banca centrale USA, la Federal Reserve, può lavorare sul tasso di sconto ( il costo del denaro). Questa leva nelle banche centrali permette di togliere o immettere liquidità monetaria sul mercato agendo sul mercato interbancario e sui prestiti ai privati e imprese. Gli USA sono falsamente liberisti, sono sempre stati protettivi.Lo fecero con le auto giapponesi, lo fanno con le sement(Monsanto)i, lo fecero con la coltivazione della soia.Loro esportano sui mercati grazie al cappio dei prestiti finanziari (leggesi piano Marshal italino del dopoguerra).Danno protezione militare e in cambio impongono il loro mercato.Da sempre dalla crisi del Ventennio risolto con Keynes, che portò in crisi l'Europa, leggesi la crisi della repubblica di Weimar che spianò la strada ad Hitler, la bolla informatica, la bolla dei titoli spazzatura, nata da faciloni prestiti sui mutui immobiliari. Ricordiamoci che noi abbiamo l'inflazione importata sempre per opera della valuta USA sul petrolio. Quindi gli USa hanno un loro metodo strategico di gestione del mercato grazie ancje all loro moneta che è la valuta internazionale. E' vero, le politiche USA sono sempre espansive, quelle europee sono sempre restrittive, ma proprio grazie al dollaro anzi esposto. Gli USA puntano sui fatturati delle imprese che muovono l'economia a costo di sobbarcarsi inflazione, in Europa si teme l'inflazione, ma cìè un prpblema politico-istituzionale in Europa. Questo problema sta nei circa trenta Stati che sono nell'Unione Europea di avere sistemi istituzionali fra loro non omogenei. Questo è il motivo per cui l'Europa vuole agire sul piano delle riforme bancarie/finanziarie/, sulle riforme pensionistiche e del lavoro (compresa la contrattazione nazionale e aziendale dei sindacati), sulle riforme fiscali, sulle riforme costituzionali. Fin quando ci saranno sbilanciamenti sul piano istituzionale i capitali europei e gli investimenti si muoveranno in maniera anomala e disomogenea all'interno della UE Così come esistono standard internazionali, industriali, certificazioni ISO ecc, la UE vuole arrivare a degli standard istituzionali .
L'eccezionalismo americano si innesta in un quadro di subalternità culturale, siamo noi a ripetergli che sono eccezionali, e grazie a questo stato di grazia possono permettersi il protezionismo più becero spacciandolo per liberismo. Tuttavia le pulsioni antiamericaniste si sono sempre presentate in maniera raffazzonata, anche oggi i cosidetti "Putinisti" riescono a essere più patetici delle controparti. Se l'Europa volesse avere un peso dovrebbe sviluppare una propria cultura, ma questo è un percorso eccezionalmente lungo rispetto ai tempi economici, prima che gli embrioni della generazione Erasmus saranno sbocciati è più probabile che le spinte nazionalistiche avranno demolito il tutto. Per unirsi è necessario fare rinuncie. Qualcuno è pronto a rinunciare alla propria lingua? Come si può pensare ad un unione politica dove un eventuale arringatore delle masse dovrebbe parlare 14 lingue diverse? E cosi via discorrendo, con rinuncie sempre più forti, dai confini nazionali all'esercito. Questa è la via, non la sega mentale della moneta unica. Ma non piace, e allora seguiremo il modello tedesco, da sempre banderuola al vento della guerra tra blocchi (ma per loro entusiasmo, bassa inflazione). A Gorbaciov venne promesso che la Nato non avrebbe mosso un passo oltre la germania Est se avesse acconsentito all'unificazione, oggi la Nato sta in Ucraina. Qualche "europeo" potrebbe prendere posizione, se non aderisse al modello morale tedesco, invece siamo sempre li, conniventi e compiaciuti, colonizzati. Solo un illuso può credere che da una situazione politica cosi supina possa nascere una fiorente economia.

Inverno,
il tuo discorso è profondo e meriterebbe una discussione del tipo "quale Europa?".
Hai delle ragioni vere di fondo.
Da una parte esiste il potere militare ed economico che da sempre è potenza in quanto macchina del primato sugli altri per imporre le proprie volontà, ma dall'altra quale cultura?
A me viene in mente un vecchio motto .".....finchè avremo esperienze diverse non potrà che finire male............."
La storia d' Europa è costruita su lotte di imperi che ci vede fuori dal gioco dal Rinascimento, dalla scoperta dell'America, dal primo colonialismo. Le necessità coalizzavano, ma sempre nelle diversità.
E possibile costruire un 'unità politica , una identità culturale europea dopo secoli di guerre, due guerre mondiali, dopo il nazismo, dopo l'odio per il primato fra Inglesi e francesi nelle lotte napoleoniche? Io dico di no, i tempi non sono assolutamente maturi, anzi stanno degenerando anch'essi oltre le  economie. e hai ancora ragione quando sostieni che i tempi dell'economia non attendono quelli politici e quelli culturali, hanno velocità diverse  per cui le necessità economiche imporranno rischi di unità, frizioni. Si farà buon viso e cattivo gioco, perchè ognuno non vuol rinunciare alla perdita della propria storia direi millenaria. Gli Usa sono stati favoriti in quanto tutti stranieri tranne i pellerossa...... espropriati; non avevano storia dietro, dovevano solo guardare avanti, progettare il futuro e costruire ex novo una cultura identificativa.
La filosofia pragmatista americana nasce proprio da questo presupposto storico.
Il discorso è serio anche dal punto di vista economico, in quanto le crisi "rintanano" le culture sulla difensiva, difendendo i propri principi costitutivi e alimentando così maggiormente le differenze.
Quindi si alzano i livelli di rischio economici, si rischiano rotture negoziali ( Trump e Merkel, vale a dire USA- Europa), si aprono nuovi scenari.

Eutidemo

Quanto all'"Europa", giorni fa, tra me e me, ho fatto una fantasiosa riflessione ...che qui vi riporto (con beneficio d'inventario).
Posto che il nostro Governo Nazionale Italiano non è certo il massimo dell'efficienza e dell'equità (soprattutto per quanto concerne l'allocazione delle risorse), secondo voi sarebbe forse una buona idea se il Molise facesse una sorta di MOLISEXIT, dichiarando la propria sovranità nazionale, e governandosi da solo? Ovviamente, la stessa domanda vale per le altre REGIONI.
Secondo me, visto il bilancio fallimentare dei governi regionali, non credo proprio che sarebbe una buona idea; forse, invece, la VERA SOLUZIONE sarebbe quella di rendere più equo ed efficiente il GOVERNO CENTRALE DELL'ITALIA.
Allo stesso modo, posto che il nostro Governo EUROPEO non è certo il massimo dell'efficienza e dell'equità (soprattutto per quanto concerne l'allocazione delle risorse e l'immigrazione), secondo voi sarebbe forse una buona idea se l'Italia facesse una sorta di ITALIAEXIT, dichiarando la propria sovranità nazionale, e governandosi da sola? Ovviamente, la stessa domanda vale per le altre NAZIONI.
Secondo me, visto il bilancio fallimentare dei governi statali (a cominciare dal nostro), non credo proprio che sarebbe una buona scelta; forse, invece, la VERA SOLUZIONE sarebbe quella di rendere più equo ed efficiente il GOVERNO CENTRALE DELL'EUROPA.
Il cui malfunzionamento, a quanto ho avuto modo di vedere, è dovuto non tanto all'EUROPA, ma ai particolarismi di singoli Stati nazionali che la tirano per la giacchetta da una parte o dall'altra; soprattutto da parte degli Stati più forti.
Per cui, secondo me, ferme restando le autonomie locali e nazionali a livello amministrativo, "forse" la cosa migliore sarebbe averePIU' EUROPA e MENO STATI NAZIONALI ad interferire con essa; per cui, "forse",i singoli "sovranismi" (se non addirittura le "sovranità" nazionali), dovrebbero essere compulsati, in favore di un Parlamento ed un Governo direttamente eletto, non dai POPOLI, bensì dal POPOLO europeo nel suo complesso, con un potere politico unitario.
Ma si tratta solo di una mia fantasia, probabilmente...essendo io troppo nostalgico dell'Impero Romano. :)

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