Il "Presidenzialismo" secondo Giorgia Meloni

Aperto da Eutidemo, 27 Ottobre 2022, 12:31:39 PM

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Eutidemo

L'11 giugno 2018 Giorgia Meloni presentò una sua proposta di legge per la modifica della Costituzione in materia di "Presidenza della Repubblica", la quale venne respinta dal Parlamento; per cui è lecito presumere che, essendo ora diventata Presidente del Consiglio, ripresenterà un disegno di legge analogo, ma con molta maggiore autorevolezza ed appoggio parlamentare.
Ritengo pertanto interessante ricordare i due più importanti articoli di tale  vecchio disegno di legge della Meloni.
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1) ELEZIONE POPOLARE
L'art. 2 della "Proposta di legge" presentata l'11 giugno 2018 da Giorgia Meloni, prevedeva: "Il Presidente della Repubblica è eletto a suffragio universale e diretto", e non più dal Parlamento; come invece è attualmente previsto dalla nostra Costituzione.
In tale disposizione non ci sarebbe niente di "intrinsecamente" scandaloso, se non fosse:
a)
Per la tendenza tipica del popolo italiano a votare "con la pancia", a sinistra, a destra o al centro:
-  l"uomo o la "donna" più "trendy" del momento;
invece di votare
 - l"uomo o la donna" realmente "idonei per tale ruolo".
b)
Per la genericità della disposizione, che non dispone nulla circa eventuali ballottaggi ed altri importanti aspetti elettorali.
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2) AMPLIAMENTO DEI POTERI
L'attuale art.92 della Costituzione stabilisce che "Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri; il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri."
L'art.8 della "Proposta di legge" presentata l'11 giugno 2018 da Giorgia Meloni, invece, prevedeva che l'articolo 92 della Costituzione fosse sostituito dal seguente:
""Art. 92. – Il Governo della Repubblica è composto del Primo ministro e dei ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei ministri.
   Il Presidente della Repubblica presiede il Consiglio dei ministri, salva delega al Primo ministro.
   Il Presidente della Repubblica nomina il Primo ministro. Su proposta del Primo ministro nomina e revoca i ministri".
In tal modo, in base al secondo comma, se il Presidente della Repubblica decidesse di non delegare al Primo ministro la direzione del Governo, potremmo avere nella stessa persona sia il "Capo dello Stato" sia il "Capo del Governo"; cioè un soggetto con un potere di gran lunga superiore a quello di Mussolini (che era solo "Capo del Governo").
Inoltre, costui, potrebbe avere un orientamento politico diverso da quello della maggioranza parlamentare che ha dato la fiducia al governo, e sciogliere le camere e indire nuove elezioni molto più facilmente di quanto non possa fare adesso.
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CONCLUSIONE
Per ora non ritengo di poter trarre nessuna circostanziata conclusione al riguardo:
- sia perchè non è detto che la Meloni riesumi "tel quel" quel suo vecchio disegno di legge;
- sia perchè è un tema che andrebbe approfondito molto più di quanto io non abbia sommariamente fatto in questo TOPIC.
Meglio riparlarne quando verrà presentato un nuovo d.d.l.al riguardo!
***

anthonyi

Un appunto sulle tue argomentazioni, eutidemo, tu dici che gli italiani voterebbero il più trendy, invece del più idoneo. 
Ma scusami, tu come lo definisci il più idoneo? E poi se gli italiani sono così, non vale lo stesso anche per le elezioni del parlamento. Quel 26 % che ha votato fdi, in realtà ha votato per meloni pdc, e quindi lei sarebbe la trendy del momento? 

Eutidemo

Ciao Anthony :)
Ribadisco che gli italiani voterebbero il più "trendy" del momento; cioè quello che fa le promesse più allettanti.
Cioè, secondo me, gli Italiani sono come quei "ciccioni" che, per dimagrire:
- non si rivolgono al dietologo più idoneo e competente, che impone loro una dieta severa;
- bensì al dietologo che consente loro di continuare ad abbuffarsi di spaghetti e dolciumi (e ce ne sono parecchi in giro).
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Il più "idoneo", invece, è quello di cui ti sei dato la pena di leggere quello che scrive, a cominciare dai suoi disegni di legge; e che, a tuo parere, pur offrendo "lacrime, sudore e sangue", prospetta quelle che ti sembrano le ricette politiche più efficaci.
Ma sono in pochi a farlo, per cui difficilmente verrà eletto!
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Però è vero che vale lo stesso anche per le elezioni del parlamento; ed infatti, quel 26 % che ha votato la Meloni,  lo ha fatto soprattutto perchè lei è rimasta fuori dai governi che imponevano sacrifici a causa della pandemia.
E, quindi, era, e per ora è, la più "trendy" del momento!
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Come lo furono, al loro tempo, Renzi (41%) e Salvini (35%); poi decaduti nel consenso popolare dopo aver (s)governato.
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Però secondo me, il "voto di popolo" per un "singola persona", la quale, allo stesso tempo diventa Capo dello Stato e (salvo delega) Capo del Governo, e molto più pericolosa delle elezioni di un Parlamento; che è comunque composto da più persone e più partiti.
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Ma questa, ovviamente, è solo la mia discutibilissima opinione!
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Un saluto! ;)
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atomista non pentito

Eutidemo , con la sua analisi ha anticipato il punto piu' alto del mio pensiero ( pensate come sono ridotto) ossia che per poter votare si dovrebbe superare un test che dimostri come almeno si sappia ( tecnicamente) cosa si va  a fare. Se cosi' fosse , sono convinto che la Meloni e relativo schieramento avrebbero preso molti piu' voti (percentualmente) ed il movimentofivestars sarebbe crollato ben di piu' di quanto fatto. Il PD lo penso costante nelle me(r)desime sabbie mobili.  Cio premesso ho chiaramente dato degli ignoranti agli elettori dei 5stelle e degli "eruditi" ai destrorsi e quindi ............. e' ancora democrazia ?

Eutidemo

Ciao Atomista.
Certo che è ancora democrazia!
Ed infatti è naturale che in una determinata popolazione, con diverse sfumature, ci siano persone:
- orientate a sinistra;
- orientate a destra;
- orientate al centro.
In tutti e tre gli schieramenti ci sono sia i più o meno "ignoranti" sia i più o meno "eruditi"; e non è detto che, in ogni tempo e in ogni luogo, questi ultimi si trovino sempre ed esclusivamente in un determinato schieramento politico.
***
Ad esempio, per quanto riguarda le "intenzioni di voto" delle ultime elezioni, in relazione al titolo di studio dei votanti e degli astenuti, è risultato quanto segue.
***
Da tale sondaggio, ammesso e non concesso che sia stato effettuato in modo corretto e realistico, emergono alcuni dati prevedibili intuitivamente, ma altri molto meno.
Ad esempio:
1)
Il tasso di astensione e indecisione varia a seconda del titolo di studio, accrescendosi col passare:
- da chi possiede titoli di studio non superiori alla licenza media (46,5%);
- a chi ha in mano un diploma (48,7%;
- e ancor più una laurea (50,3%).
Il che, almeno per me, è abbastanza sorprendente!
2)
I due partiti che mostrano una maggiore variabilità a seconda del titolo di studio sono "+Europa" e il "Movimento 5 Stelle".
Ed infatti:
- il movimento guidato da Benedetto Della Vedova convince solo l'1,6% di chi ha un titolo non superiore alla licenza media e il 2,7% di chi si è diplomato, ma raggiunge il 14,8% tra i laureati;
- al contrario i pentastellati hanno solo il 12,8% tra i laureati, ma arrivano al 19% tra chi ha sostenuto l'esame di maturità e al 20,3% tra chi non va oltre l'esame di terza media.
3)
Anche "Fratelli d'Italia" mostra un trend simile al "Movimento 5 Stelle".
Ed infatti, a fronte di una media dell'8,8%, il partito di Giorgia Meloni :
- raggiunge il 10,8% tra chi ha un titolo di studio inferiore o uguale alla licenza media;
- cala al 7,8% tra chi ha terminato le scuole superiori;
- al 6,1% tra chi ha concluso almeno un ciclo di studi universitario.
4)
Anche la "Lega" mostra il medesimo trend del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d'Italia, ma con variazioni sensibilmente più contenute.
Ed infatti si passa :
- dal 32,1% tra chi non è andato oltre il primo grado della scuola secondaria;
- al 31,8% tra i diplomati;
- al 31,4% tra i laureati.
5)
Diversamente, nelle intenzioni di voto per "PD" e "Forza Italia", come anche per la lista "La Sinistra", non sono ravvisabili trend crescenti o decrescenti relativamente al titolo di studio, bensì discontinui.
Ed infatti:
a)
Per il PD, a fronte di una media del 22,3%, si passa:
- dal 20,4% tra chi non va oltre la terza media;
- al 23,9% tra i diplomati;
- per poi calare al 22,8% tra i laureati.
b)
Al contrario Forza Italia:
- va oltre tale media tra chi non è andato oltre la scuola secondaria di primo grado (7,8%);
- ma si posiziona al di sotto di questa media tra chi ha conseguito la maturità (5,9%) o la laurea (6,6%).
c)
Per concludere, la lista "La Sinistra", che globalmente è stata indicata dal 2,9% di chi non si astiene, raccoglie il 2,7% tra chi non si è spinto oltre la licenza media, il 3,1% tra i diplomati e il 3,0% tra i laureati.
***
Un saluto! :)
***
P.S
Il sondaggio è stato effettuato da Quorum/YouTrend il 30 agosto su Sky TG24,  in base alle intenzioni di voto degli italiani; non sono invece riuscito a trovare un analogo sondaggio post-elettorale.

InVerno

Ci sarebbe un interessante excursus sulle monarchie costituzionali e come meglio abbiano tutelato i diritti dei sottoposti all'impatto con la modernità, in generale dell' utilità che l architrave dello stato sia demandata alla lotteria genetica anziché alle lotte intestine. Certo c'è sempre il problema del cattivo sovrano di Fukuyama. Negli italiani la voglia di bastone è crescente perché la frustrazione è crescente, perché non sfogarla anziché tentare di arginarla con gli spettri del passato ? I lividi veri ricordano il valore della democrazia meglio di qualsiasi spettro. Si potrebbe eleggere un tiranno per un quinquennio, escludendo la possibiltà di alterare la costituzione, cosicché finito il mandato torni al suo posto. Vedete come si curerebbe la "deriva a destra" , un vero e proprio richiamo vaccinale, e possibilmente un rinnovato spirito parlamentare. Il rischio di fare continuamente diga è che quando crolla l'accumulo che si è creato sotterra la valle.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Citazione di: InVerno il 31 Ottobre 2022, 11:59:52 AMCi sarebbe un interessante excursus sulle monarchie costituzionali e come meglio abbiano tutelato i diritti dei sottoposti all'impatto con la modernità, in generale dell' utilità che l architrave dello stato sia demandata alla lotteria genetica anziché alle lotte intestine. Certo c'è sempre il problema del cattivo sovrano di Fukuyama. Negli italiani la voglia di bastone è crescente perché la frustrazione è crescente, perché non sfogarla anziché tentare di arginarla con gli spettri del passato ? I lividi veri ricordano il valore della democrazia meglio di qualsiasi spettro. Si potrebbe eleggere un tiranno per un quinquennio, escludendo la possibiltà di alterare la costituzione, cosicché finito il mandato torni al suo posto. Vedete come si curerebbe la "deriva a destra" , un vero e proprio richiamo vaccinale, e possibilmente un rinnovato spirito parlamentare. Il rischio di fare continuamente diga è che quando crolla l'accumulo che si è creato sotterra la valle.
Con l'eccezione dell'antica Roma, l'istituto dei "dittatori a tempo" non ha mai funzionato;  per cui ritengo che se noi eleggessimo un tiranno per un quinquennio, quello ci resterebbe comunque a vita.
Per farlo dimettere, infatti, bisognerebbe abbatterlo!

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