Il nipote di Adam Smith

Aperto da Jacopus, 24 Novembre 2020, 22:23:04 PM

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Jacopus


https://www.liberoquotidiano.it/news/italia/25322476/alberto-genovese-filippo-facci-stupro-chi-va-mulino-si-infarina.html

Lo stile di Facci è quello del giallo hard-boiled. Rispetto a Feltri, che propala lo stesso messaggio in stile casareccio, sicuramente è un altro pianeta, ma persegue lo stesso scopo, con un diverso tipo di arma. Senza entrare nel caso specifico, la tesi di Facci è che vittime e carnefici facciano parte dello stesso scenario di cui sono artefici consapevoli. Nel suo sguardo gelido sia le groupies che gli yuppies sono mossi dagli stessi ideali, il successo, i soldi, la fama, il divertimento sfrenato, in una corsa senza fine che potremmo definire "Paura e delirio a Milano". Le armi di Facci sono sottili. Ad un certo punto dell'articolo esterna l'idea che lo stupro è tale solo se è denunciato dalla vittima. Idea falsa, come sa chi conosce il diritto penale, ma anche manipolatoria, perchè vorrebbe sancire un proprio "saperla lunga" rispetto al diritto, ponendo anche la legge nello stesso immondezzaio in cui ha già piazzato gli altri attori della vicenda.

Una frase mi ha colpito più di altre e che riguardano Alberto Genovese e il cuore puro del capitalismo del XXI secolo (anche il capitalismo muta): "smettere di essere socialmente pericoloso, per uno come Alberto Genovese, significa rinunciare ad essere Alberto Genovese". Si potrebbe scrivere, al seguito di questa frase un saggio di teoria critica della società. Se Alberto Genovese è un campione del libero mercato è evidente che in quel campo ha scatenato tutti gli "animal spirits" socialmente pericolosi di cui è capace. E perchè non dovrebbe fare lo stesso in quel palcoscenico dei festini, che altro non è se non una distorsione delle proprie pulsioni emotive ed affettive? Si potrebbe dedurre che la lotta competitiva dell'homo oeconomicus ha valicato i suoi confini per colonizzare anche quella parvenza della relazionalità coltivata nei festini. La droga della performance, della competitività diventa anche la droga del sesso violento, una sorta di ostia sacrilega del rito quotidiano del mietere soldi e organi sessuali femminili, intercambiabili e scambiabili ad un prezzo di mercato, in futuro quotabile in borsa e reso più eccitante da sudore e vari tipi di anestetizzanti.
Quella differenza sottile fra stupro e baccanale è la stessa differenza sottile che ormai divide il capitalismo legale e quello protervo e violento delle società dei riders, dei caporali di primo e terzo mondo, di coloro che fanno affari a metà fra politica e criminalità organizzata. Il nipote di Adam Smith è diventato un soggetto talmente depravato che Adam Smith, portatore orgoglioso di un etica calvinista rigorosa ma votata al desiderio di migliorare l'umanità, se ne vergognerebbe parecchio.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Il letamaio capitalistico non è una novità: cosa sia l'uomo (e la donna) non so, conosco solo il suo prezzo (cit.) Funzionava così anche ai tempi di Adam Smith quando la borghesia illuminata e rivoluzionaria si faceva servire nei campi, a tavola e a letto da schiavi africani.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Ipazia

Citazione di: Jacopus il 24 Novembre 2020, 22:23:04 PM
Una frase mi ha colpito più di altre e che riguardano Alberto Genovese e il cuore puro del capitalismo del XXI secolo (anche il capitalismo muta): "smettere di essere socialmente pericoloso, per uno come Alberto Genovese, significa rinunciare ad essere Alberto Genovese". Si potrebbe scrivere, al seguito di questa frase un saggio di teoria critica della società...

Concordo. Suona fatale come la frase sull'oppio dei popoli di Marx:  "La religione è il sospiro della creatura oppressa, il cuore di un mondo senza cuore e l'anima delle condizioni senz'anima. È l'oppio del popolo"

Se sostituiamo "sballo" a "religione" (e cocaina a oppio) abbiamo l'essenza dello spirituale capitalistico tardoimperiale. Uno spirito da porcile che nemmeno Ercole riuscirebbe a ripulire perchè il Capitale si è impossessato anche del fiume necessario alla bisogna.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Povero Adam Smith, quando scriveva il "libero imprenditore" era il barbiere vicino di serranda con il fruttivendolo, chissà se si riconoscerebbe nel mondo di oggi..
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

paul11

...e c'era già la Compagnia delle Indie e i LLOyd's di Londra...era un impero commerciale, assicurativo e bancario e detentore della prima rivoluzione industriale. Si riconoscerebbe eccome.

baylham

Non capisco la relazione tra violenza sessuale, capitalismo e Adam Smith.


Jacopus

Per Baylham. Adam Smith, nel post introduttivo è la simbolizzazione del capitalismo ai suoi albori, allorché la borghesia era animata da uno spirito etico forte, al punto che la ricchezza economica era correlata con la convinzione che i ricchi fossero gli eletti. In quel tempo la borghesia si sviluppava in un contesto temperato da  valori di giustizia ed eguaglianza, che necessariamente dovevano essere richiamati per differenziarsi dal ceto dominante di allora: l'aristocrazia.
L'ideologia capitalistica di oggi, questa è la mia tesi, non deve confrontarsi con alcuna seria alternativa ideologica, tutte spazzate via dal culto del denaro.
Da ciò è derivata una colonizzazione del pensiero capitalistico anche in ambiti affettivi e relazionali. L'episodio di cronaca e soprattutto la lettura giornalistica che ho allegato sono una prova di ciò. Il mondo delle relazioni umane, e quindi anche la sessualità, è interpretato come un mondo di oggetti e non di soggetti, come avviene nel mondo del lavoro. Gli oggetti li usi e li sfrutti e come puoi strumentalizzare un operaio (forza-lavoro), puoi strumentalizzare una donna (legandola in un letto) o un amico (usando l"amicizia per scopi economici). Il rischio è che l'umanità sacrifichi sull'altare del Dio Denaro, ogni altro principio e parlo di sacrificio proprio in senso religioso.
Ti do un'altra chiave di lettura, attraverso due film che spiegano in modo artistico lo stesso messaggio, entrambi coreani (non a caso): pietà e parasite.
Eventualmente la questione da approfondire è se il capitalismo sia sempre stato così violento e pervasivo oppure no.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Citazione di: Jacopus il 26 Novembre 2020, 09:23:29 AM
Eventualmente la questione da approfondire è se il capitalismo sia sempre stato così violento e pervasivo oppure no.

Aggiungerei una chiave di lettura filosofica nel concetto di "cattivo infinito" di cui posto una rassegna, forse non esaustiva. Il capitalismo direi che il cattivo infinito ce l'ha nel DNA.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

viator

Citazione di: Ipazia il 26 Novembre 2020, 10:16:41 AM
Citazione di: Jacopus il 26 Novembre 2020, 09:23:29 AM
Eventualmente la questione da approfondire è se il capitalismo sia sempre stato così violento e pervasivo oppure no.

Aggiungerei una chiave di lettura filosofica nel concetto di "cattivo infinito" di cui posto una rassegna, forse non esaustiva. Il capitalismo direi che il cattivo infinito ce l'ha nel DNA.

Salve Ipazia e Jacopus. Certamente, secondo me il Capitalismo è sempre stato tendenzialmente pervasivo, in quanto rappresenta l'espressione - affrontata e risolta a livello di tendenza individuale - della precedenza naturalistica dell'etica (il comportamento naturalmente egoistico del singolo) sulla morale (l'insieme delle regole sociali, collettive destinate a moderare gli effetti distruttivi-dispersivi delle etiche individuali egoistiche).

Prendiamo un qualsiasi soggetto e forniamolo di potere e risorse illimitate. Quale mai etica egli sarebbe portato a sviluppare disponendo di tutto e da nulla trovandosi ad essere limitato nelle proprie facoltà ? Un'etica egualitaristica, solidaristica, compassionistica ?.

L'unico freno alla etica natural-egoistica è rappresentato dal timore di dover soccombere alle rivendicazioni altrui contenute nelle Leggi e nelle morali collettive che la circondano. Le quali infatti rappresentano quindi ciò che modererà la tendenziale "violenza" capitalistica circa la quale ci siamo interrogati.

Il "cattivo infinito" coccolato dagli egoisti capitalisti consiste nello sfruttare dissennatamente il finito (le risorse) fingendo che esso faccia parte di un infinito (di esse risorse) che non esiste. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

Buongiorno Viator. La tua visione è nota come modello Hobbes-Freud e già dalla levatura dei nomi direi che ha una certa rispettabile tradizione.
Freud fa un discorso più complesso ma la sostanza è quella: rimpiazza il carabiniere esterno con uno interno definito super-Io.
L'uomo, anche questo è noto, è un tipo piuttosto bizzarro, né angelo né demone. Altrimenti spiegami perché questi ricconi, alla fine, donano gran parte dei loro patrimoni ad enti benefici, a musei. C'è a La Spezia un museo, il museo Lia, interamente formato da una gigantesca donazione privata. Evidentemente il donatore non rispondeva ai requisiti del modello Hobbes-Freud oppure era un alieno. Piccolo esempio. Perdonami se non ne faccio altri, fra le molte migliaia che potrei elencare.
Provocatoriamente potrei domandarti, tu non uccidi le persone a cui vuoi bene, per paura della legge penale? Potresti uccidere i tuoi cari o conoscenti per impossessarsi dei loro beni, se sapessi di essere esentato da ogni sanzione?
Questa tua visione del mondo non è falsa, solo che non è sufficiente. Ed inoltre è  ampiamente dimostrabile che la violenza dei nostri antenati era leggermente più splatter della nostra. Ai voglia a sottolineare i campi di sterminio, a fronte dei 100 omicidi ogni 100.000 abitanti in Europa nel Medio Evo, a fronte degli 1-2 di oggi. Parlo di violenza perché essa è sempre connessa con la visione Hobbes-Freud di cui ti sei fatto tedoforo.
Credo che sia giunto il momento di diventare adulti e non fare il bene solo per paura dell'inferno (che sia in terra o sottoterra poco importa ai miei fini).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve jacopus. Tu, come sempre hai ragione (dal tuo punto di vista), mentre io, come al solito, ho torto (dal tuo punto di vista). Il problema non è il merito bensì il metodo. Come sempre, io parlo di origini, tendenze, principi generali e collettivi, tu mi rispondi citandomi le situazioni attuali, le controtendenze, gli esempi particolari e le eccezioni alle regole, lo scorporo di singoli individui o categorie dallo intero genere umano, oppure addirittura animale e vitalistico, cui io mi riallaccio. Io sono un fisicista, tu un umanista.Commento ulteriormente e brevemente "grassettando" all'interno del tuo testo :
Citazione di: Jacopus il 26 Novembre 2020, 14:25:12 PMBuongiorno Viator. La tua visione è nota come modello Hobbes-Freud e già dalla levatura dei nomi direi che ha una certa rispettabile tradizione. (Ottimo, vorrà dire che credevo di aver scoperto l'acqua fredda ed invece ho scoperto quella calda. Complimenti a te che già la conoscevi).
Freud fa un discorso più complesso ma la sostanza è quella: rimpiazza il carabiniere esterno con uno interno definito super-Io.
L'uomo, anche questo è noto, è un tipo piuttosto bizzarro, né angelo né demone. Altrimenti spiegami perché questi ricconi, alla fine, donano gran parte dei loro patrimoni ad enti benefici, a musei. (Beh, potrei fare il cinico e supporre che costoro accumulano da vivi per poi donare quanto non risulta da loro ulteriormente godibile. Ma questo esempio che tu porti - al di là della sua virtuosità - rappresenta solo un esito particolare della propensione all'accumulo egoistico). C'è a La Spezia un museo, il museo Lia, interamente formato da una gigantesca donazione privata. (Ora però spiegami : I beni accumulato a formare il Museo Lia.......secondo te vennero - all'origine del loro raccoglierli - riuniti con la precisa ed esclusiva intenzione di farne oggetto assai futuro di disinteressata altruistica munificità (missionariato culturale), oppure vennero accumulati per soddisfare differenti opzioni? (misteri della psiche !!)) Evidentemente il donatore non rispondeva ai requisiti del modello Hobbes-Freud oppure era un alieno. (Beh, il fatto che non si corrisponda ai requisiti di un qualciasi modello....non inficia affatto il modello. Semplicemente, esclude dal modello). Piccolo esempio. Perdonami se non ne faccio altri, fra le molte migliaia che potrei elencare.(Di eccezioni a regole così universali come l'inesorabile istintualità degli egoismi naturali, se ne possono trovare anche a milioni).
Provocatoriamente potrei domandarti, tu non uccidi le persone a cui vuoi bene, per paura della legge penale? Potresti uccidere i tuoi cari o conoscenti per impossessarsi dei loro beni, se sapessi di essere esentato da ogni sanzione?(Vedi bene che che tu funzioni come dico in esordio ? Io parto dall'egoismo istintivo di tutti i viventi e tu arrivi ad un caso singolo (il mio) al quale manca solo nome e cognome. Come se il fatto che Viator o Jacopus uccidano o non uccidano possa spiegare qualcosa circa i comportamenti di 7 od 8 miliardi di umani !)
Questa tua visione del mondo non è falsa, solo che non è sufficiente. (E a cosa dovrebbe mai sufficere ?). Ed inoltre è  ampiamente dimostrabile che la violenza dei nostri antenati era leggermente più splatter della nostra. Ai voglia a sottolineare i campi di sterminio, a fronte dei 100 omicidi ogni 100.000 abitanti in Europa nel Medio Evo, a fronte degli 1-2 di oggi. Parlo di violenza perché essa è sempre connessa con la visione Hobbes-Freud di cui ti sei fatto tedoforo (Ma guarda che qui sopra ho ammesso di non conoscere preventivamente la tal visione Hobbes-Freud, quindi come avrei mai potuto farmene tedoforo ? Semmai sono i tali due a risultare precursori delle mie umili ed infantili tesi).
Credo che sia giunto il momento di diventare adulti e non fare il bene solo per paura dell'inferno (che sia in terra o sottoterra poco importa ai miei fini).

Amichevoli saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Jacopus

Per Viator. Brevissima replica. L'uomo non è egoista, altrimenti tu ed io saremmo ancora su un albero a fare strani strilli ed a temere di finire divorati dai leoni. Spero che così sia più chiaro, anche se ho forti dubbi in proposito. Questo non vuol dire che l'uomo sia un santo altruista. Ondeggia fra i due sentimenti, altruismo, egoismo, proprio come Lia che accumula egoisticamente opere d'arte e poi al termine della sua vita, invece di, egoisticamente trasferirle ai suoi parenti, le devolve ad una fondazione, affinchè ne possano beneficiare tutti. Siamo però noi ad essere responsabili a quale di questi due ondeggiamenti vogliamo sforzarci di appartenere. Perchè l'uomo è un soggetto culturale almeno tanto quanto un soggetto biologico. Far passare tutto per biologismo, egoismo innato e così via è una notevole cavolata. Visto che sei allergico alle citazioni, ti dico che è così perchè l'ho deciso io, così almeno ci confrontiamo allo stesso livello di università della strada.
Un caro saluto.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Citazione di: Jacopus il 26 Novembre 2020, 17:12:46 PM
Per Viator. Brevissima replica. L'uomo non è egoista, altrimenti tu ed io saremmo ancora su un albero a fare strani strilli ed a temere di finire divorati dai leoni. Spero che così sia più chiaro, anche se ho forti dubbi in proposito. Questo non vuol dire che l'uomo sia un santo altruista. Ondeggia fra i due sentimenti, altruismo, egoismo, proprio come Lia che accumula egoisticamente opere d'arte e poi al termine della sua vita, invece di, egoisticamente trasferirle ai suoi parenti, le devolve ad una fondazione, affinchè ne possano beneficiare tutti. Siamo però noi ad essere responsabili a quale di questi due ondeggiamenti vogliamo sforzarci di appartenere. Perchè l'uomo è un soggetto culturale almeno tanto quanto un soggetto biologico. Far passare tutto per biologismo, egoismo innato e così via è una notevole cavolata. Visto che sei allergico alle citazioni, ti dico che è così perchè l'ho deciso io, così almeno ci confrontiamo allo stesso livello di università della strada.
Un caro saluto.


Salve jacopus. Ma io non ho mai affermato che l'uomo sia costantemente, eternamente, esclusivamente egoista. Mi sono limitato ad affermare "essere il comportamento animale ed umano basato biologicamente e cronologicamente, nonchè tuttora, orientato sull'interesse al sè prima che all'altrui".
Poi evoluzione socialità, cultura, fede hanno certamente provveduto a diversificare comportamenti, obiettivi momentanei e particolari, etiche e morali etc., provvedendo a generare ciò che tu apprezzi ma che non credo proprio tu possa considerare come patrimonio originario degli individui.Circa il Lia, ancora non sappiamo. E se costui fosse stato in pessimi rapporticon il proprio parentado ?Infine la mia allergia alle citazioni riguarda solo le eventuali producibili da me, non quelle portate da altri.Io non porterò (quasi mai) citazioni essendo talmente ignorante (a livello di "Università del Vicolo Miracoli") da non essere in grado di conoscerne. Salutoni.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

InVerno

Essere oggettificati hai i suoi vantaggi, se essere oggettificati significa essere visti come funzioni di un sistema economico. Lo so che molti sono convinti che i diritti delle donne se le sono guadagnate le suffragette con i cartelloni in mano, ma io penso invece  che se li guadagnarono quelle donne che parteciparono allo sforzo bellico nelle industrie, "oggettificate" in operai, non c'era più nessun motivo di tenerle fuori dal mercato, sopratutto quando garantirle di diritti e di un patrimonio (oggettificate in "consumatori") avrebbe raddoppiato non solo la forza lavoro, ma anche la domanda di beni che non c'era modo che gli uomini comprassero. Lo stesso è accaduto con i neri d'america, con i gay, e con i maschi bianchi etero stessi (solo prima degli altri). Non c'è filosofo o pensatore che ha abbia contribuito fattualmente di più all'eguaglianza tra gli uomini, di quanto abbia fatto il mercato nel volerli tutti eguali "consumatori", possibilmente ricchi a sufficienza da poter stimolare la domanda. I primi a correre sulle barricate dell'eguaglianza del rispetto sono le multinazionali che si adoperano alacremente a mettere nelle foto pubblicitarie tutte le etnie, i generi, i "tipi," che potrebbero trasformarsi in possibili acquirenti, tutti uguali, perchè "pecunia non olet", e probabilmente sarebbero anche i primi a denunciare uno stupro, per non imicarsi le "acquirenti rosa". Purtroppo sono anche i primi ad evadere le tasse che finanzierebbero quelle scuole che eviterebbero certe storture. Questo è quanto può fare  un sistema economico , aspettarsi che un sistema economico faccia anche "il resto" è un idea figlia di quell'adulazione del mercato come forma di divinità che "autoregolandosi" si accorgerà che gli ignoranti tendono a far implodere il sistema su cui il mercato sopravvive, o limiterà la presenza dei predatori sociali, o farà si che i ricchi facciano "scivolare" i propri soldi ai poveri, o finanzierà le scuole per avere forza lavoro più specializzata, proteggerà la cultura e la costituzione..E tutta un altra serie di cose che gli "atei" ancora considerano appannaggio delle comunità (e degli stati) ma che gli stati hanno da tempo abdicato dicendo che "ci avrebbe pensato il mercato", fortunatamente ancora per materie penali "non ci pensa il mercato", ma tutto il resto...
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

La materia penale è ancora formalmente pubblica perchè il diritto è la prima cosa di cui, ma sottobanco, il Capitale si è impossessato. Struttura e sovrastruttura. In USA si è già ripreso le carceri e i giudici sono elettivi. Chi dà i tickets per la loro elezione ?

Atei o credenti ormai tutti sanno, incluso Bergoglio, chi è il deus ex machina di tutto l'ambaradan. Un deus che nella sua iniquità pone anche una uguaglianza di fondo: nasci, produci, consuma, crepa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri