Il Monte dei Paschi di Siena e il presunto suicidio di David Rossi

Aperto da Eutidemo, 04 Giugno 2023, 12:52:50 PM

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Eutidemo

In questi giorni, a Genova, stanno venendo interrogati in qualità di "indagati"  i tre pubblici ministeri di Siena, Aldo Natalini, Nicola Marino e Antonino Nastasi, per "falso ideologico e omissione di sopralluogo" in relazione al presunto suicidio di David Rossi, il "capo della comunicazione" della banca "Monte dei Paschi di Siena".
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Si tratta dei tre PM che avevano in carico il fascicolo sulla morte di David Rossi, il quale era "volato" (o meglio, era "precipitato a piombo") dalla finestra al terzo piano  del suo ufficio nella sede del Monte dei Paschi  il 6 marzo 2013.
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I tre tre PM in questione sono imputati di "mancata verbalizzazione" sia della perquisizione locale dell'Ufficio del defunto, sia dell'ispezione informatica del suo PC, sia dei sequestri avvenuti in tali occasioni, al terzo piano della sede MPS; tra l'altro, i tre magistrati, sono entrati nell'ufficio di Rossi prima che la polizia scientifica potesse effettuare i rilievi e le fotografie del caso, e, in tale occasione, hanno spostato oggetti e mobili, alterando così la scena di un possibile crimine.
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L'accusa ai tre magistrati è di "falso in atto pubblico fedifacente" (art.476 CP); il quale tipo di imputazione ha permesso, fortunatamente di interrompere la prescrizione del reato, che, altrimenti, si sarebbe verificata inesorabilmente il 7 marzo 2023, dieci anni dopo i fatti secondo quello che prevede la legge.
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La morte di David Rossi si verificò due settimane dopo la visita della Guardia di Finanza, che aveva messo nei guai il presidente e il direttore generale della banca, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, per le vicende legate all'acquisizione di Anton Veneta.
David Rossi, che non aveva avuto alcuna parte diretta in tale scabrosa vicenda, ma che era il "capo della comunicazione", stava per essere interrogato anche lui al riguardo; ma, poichè i morti non parlano, tale interrogatorio non è mai avvenuto.
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All'epoca il caso venne archiviato come "suicidio", in base a numerose perizie, e, in particolare, ad una ricostruzione dell'accaduto da parte del Tenente Colonnello dei Carabinieri Davide Zavattaro; il quale, a tal fine, ha fatto "uscire" dalla stessa finestra un pompiere, all'uopo adeguatamente i"mbracato".
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Il pompiere gli ha chiesto: "Cosa dovrei fare?"
E Zavattaro gli ha detto "Lei pensi che è una persona che vuole <<uscire>> da questa finestra!"
"Per fare cosa?", gli ha chiesto perplesso il pompiere.
E Zavattaro gli ha risposto "Non importa...lei vuole <<uscire>> e basta!"
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Sempre Zavattaro, ha poi spiegato che il pompiere ha fatto le manovre che ci si aspetta che faccia una persona che <<esca>> da una finestra.
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Ora, a mio parere, le manovre che ci si aspetta che faccia una persona che <<esca da una finestra>> (per calarsi giù in qualche modo), sono completamente diverse dalle manovre che ci si aspetta che faccia una persona che <<si butta da una finestra>> (per suicidarsi).
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Ed infatti
a)
Se qualcuno <<esce>> da una finestra per calarsi giù in qualche modo, come anche a me è capitato qualche volta (dal primo piano), esce di spalle e si tiene aggrappato con le mani al davanzale, in modo tale che i piedi siano più vicino possibile al suolo, al fine di "accorciare il salto".
Come, appunto, fa il pompiere nella ricostruzione "diretta" dal Colonnello Zavattaro.
b)
Se, invece, qualcuno <<si butta > da una finestra per suicidarsi, in genere, almeno secondo le statistiche, si siede sul davanzale (o lo scavalca), slanciandosi poi in avanti, frontalmente, per evitare di strisciare dolorosamente contro il muro durante la caduta; ed infatti il suo scopo è quello di morire di colpo schiacciandosi al suolo, non certo quello di farsi "sbrindellare" dai cornicioni mentre precipita.
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Ora, come è risultato dalla simulazione al computer, invece di lanciarsi fuori dalla finestra come avrebbe fatto se avesse voluto realmente suicidarsi (b), sembra come se Davide Rossi avesse voluto calarsi fuori dalla finestra per scendere in strada (a); il che, ovviamente, è impensabile, perchè era al terzo piano dell'edificio.
Guardando, quindi, con attenzione il seguente video, a me sembra che Davide Rossi sia stato trascinato a forza fuori della finestra; però, poichè non voleva morire, si è aggrappato disperatamente alla sbarra di protezione del davanzale per evitare di cadere.
Ma, almeno secondo me, qualcuno, da dentro, gli ha fatto perdere "a forza" la presa facendolo precipitare a piombo parallelamente ed a poca distanza dal muro; cosa che nei suicidi non accade pressochè mai!
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La seguente è la ripresa della caduta in strada effettuata da una videocamera di sorveglianza; ma la visione è sconsigliata se si è particolarmente "sensibili" alle scene violente.
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Poichè dalle impronte sulla sbarra di protezione della finestra risultano chiaramente le impronte digitali di "aggrappamento" di David Rossi, nonchè tracce sul muro che indicano come lui abbia cercato di di risalire dentro puntellandosi con le gambe, il Colonnello Zavattaro, non potendo negare tali evidenze  circostanziali, le ammette senza discutere; però giustifica tali evidenze, supponendo che, dopo essere "uscito" dalla finestra, calandosi giù "per suicidarsi", poi "ci abbia ripensato", tentando di risalire dentro.
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Poichè nessuno era presente alla scena (salvo, probabilmente, gli assassini), tutte le ipotesi sono consentite; però, sinceramente, alcune mi sembrano più plausibili, altre molto meno!
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A parte quanto sopra, secondo me, ci sono anche altri vari elementi che non fanno proprio pensare ad un suicidio.
Ad esempio, i seguenti:
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1)
Nella stessa videocamera che ha ripreso la caduta, si vede apparire per un secondo un uomo che si affaccia nel vicolo per guardare il corpo di di David Rossi; che era immobile e sembrava già morto, mentre invece era ancora vivo. Comunica qualcosa al telefono, e poi sparisce subito.
Chi era?
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2)
In un'altra videocamera di sorveglianza, la n°8, si vedono due persone allontanarsi dall'uscita di piazza dell'Abbadia dopo che Rossi era già precipitato dalla finestra: la direzione di MPS ha sempre negato che a quell'ora ci fosse personale in servizio, ma è stata smentita dalla seguente videoripresa (che, a suo tempo, era stata occultata).
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3)
Per quanto riguarda l'orologio di David Rossi, che ha dato luogo a molte controversie, rilevo quanto segue:
a)
Dal seguente fotogramma, anche se non molto nitido, si vede abbastanza chiaramente che, quando è caduto, David Rossi non aveva più nessun orologio al polso sinistro; il quale, forse, era andato perduto nella colluttazione nel suo ufficio.
Tanto più che, come dice il suo stesso nome, "EXPANDER", il suo orologio era di dimensioni decisamente "spropositate"; per cui, secondo me, si sarebbe notato comunque nel fotogramma.
b)
Dalla dinamica della caduta, poichè la vittima ha disteso a terra il suo braccio sinistro, "dopo" l'impatto del suo corpo al suolo (gambe e deretano), il suo orologio, che era robusto ed "antishock", se lo avesse avuto al polso non si sarebbe dovuto rompere così facilmente; perdendo persino il cinturino, trovato poi molto distante dalla cassa.
c)
In effetti, dopo circa un quarto d'ora che David Rossi era precipitato "a piombo" (non certo come un suicida), si vede precipitare "a piombo" anche un altro oggetto alla sua "destra"; la definizione è troppo scarsa per identificarlo, ma è  delle esatte dimensioni del suo orologio.
Il Colonnello Zavattaro sostiene che potrebbe anche trattarsi di una "macchiolina" del video, un "punto" di disturbo; però, se si osserva bene, si vede chiaramente che, dopo essere precipitato, l'oggetto (sia pure di difficile identificazione), ci appare chiaramente in terra nel punto della strada verso cui si stava si stava dirigendo nella sua caduta.
d)
L'orologio di David Rossi, in effetti, si è trovato all'incirca in quel punto, dove non avrebbe mai potuto trovarsi se gli si fosse sfilato dal polso nella sua caduta.
e)
Inoltre, come rilevato dalla perizia autoptica, "...la lesione sul polso sinistro di David Rossi ha caratteristiche poco compatibili con un trauma dovuto ad all'impatto al suolo del polso, suggerendo piuttosto l'intervento di una azione di trazione dell'orologio dall'avambraccio verso la mano, compatibile con un afferramento, seguito da un trascinamento o da una sospensione."
f)
Tuttavia il GUP, per archiviare l'evento come suicidio, obiettò che: "...questa non è tuttavia l'unica eziologia plausibile, potendosi <<immaginare>> che l'orologio o il cinturino, si siano in qualche modo agganciati ad una sporgenza (forse della finestra o del davanzale), con analoga azione di trazione. Neppure dalle caratteristiche di questa lesione è quindi possibile dedurre attendibilmente- l'intervento di terzi."
Al riguardo osservo che:
- il gup si è affidato alla sua immaginazione, ma, come poi è stato accertato, non esisteva di fatto alcuna "sporgenza" (nè della finestra nè del davanzale), che avrebbe potuto provocare una analoga azione di trazione sul polso della vittima;
- comunque, in tal caso, l'orologio sarebbe precipitato insieme alla vittima o poco dopo, ma non certo dopo circa un quarto d'ora.
g)
Per cui, a mio parere, è evidente che David Rossi perse il suo orologio durante la colluttazione, mentre cercavano di trascinarlo verso la finestra; gli assassini, che, secondo me, erano almeno in due (perchè è il minimo indispensabile per "defenestrare" qualcuno), si accorsero soltanto mentre lo facevano precipitare che non aveva più l'orologio.
Allora, dopo una frettolosa ricerca, una volta trovatolo in qualche angolo dell'ufficio, non potendo certo scendere in strada per rimetterglielo al polso, lo gettarono dalla finestra in direzione del suo corpo; il che avvenne dopo circa un quarto d'ora, come la videocamera testimonia.
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4)
Dalla perizia autoptica è risultato che David Rossi ha quasi sicuramente avuto una colluttazione con degli aggressori, prima di essere "defenestrato"; ed infatti, come si nota chiaramente dal video, nel cadere la sua faccia non aveva neanche sfiorato il manto stradale, mentre invece sono state rilevate "ferite da colluttazione frontale" sul suo volto.
In particolare, dal reperto autoptico, è risultato quanto segue:
- al numero 1, una lesività alla bozza frontale di destra;
- al numero 3, delle lesività "eteroinferte" agli zigomi;
- ai numeri 4,5 e 6 ulteriori aree escoriative sul dorso del naso.
Mentre, come accertato, David Rossi non ha mai urtato il volto durante l'impatto al suolo.
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5)
La mail che Rossi avrebbe inviato all'ex amministratore delegato di MPS, Fabrizio Viola, per annunciare il suo gesto disperato ("Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!"), secondo accertamenti effettuati dalla polizia postale, è il frutto di un grossolano falso; ed infatti,  la mail, datata 4 marzo, in realtà è stata scritta il 7 marzo, il giorno dopo la sua morte.
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6)
Nell'ultima chiamata alla moglie Antonella, alle ore 19.02, David Rossi non parla come qualcuno che sta per suicidarsi, ma dice: "Alle 19.30 vengo a casa così ti faccio l'iniezione. Ho già comprato tutto il necessario. Prima però passo a prendere le polpette che ho ordinato per cena. A dopo!"
Non mi sembra proprio la telefonata di qualcuno che, dopo qualche minuto, si butta dalla finestra.
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***
Premesso quanto sopra, e considerati i molti punti controversi ed altri numerosi elementi (pro e contro l'ipotesi suicidiaria), che non ho avuto qui il tempo di esaminare, non mi azzardo assolutamente a trarre conclusioni di carattere categorico; anche considerando che non ho avuto accesso al fascicolo processuale ed ai suoi allegati.
Però, salvo errori e/o omissioni, ritengo di dover cautamente  propendere per l'ipotesi dell'omicidio.
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anthonyi

Condivido anch'io che si sia trattato di un omicidio. C'é però una questione che credo sia importante quanto questo aspetto. Stante il fatto che gli inquirenti, magistrati e carabinieri, hanno sicuramente commesso degli errori, c'é da capire quanto questi errori possano essere considerati dolosi, se esiste cioè la possibilità di una complicità di questi con gli assassini. 

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Se gli errori commessi dagli inquirenti dell'epoca possano essere o meno considerati dolosi, lo stabiliranno in questi giorni i giudici di Genova; decidendo se rinviare o meno a giudizio i loro colleghi di Siena.
Un saluto! :)

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