Il giudizio di Letta sul "premierato", e il mio parere al riguardo.

Aperto da Eutidemo, 02 Dicembre 2023, 12:28:31 PM

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Eutidemo

Ho letto il parere negativo espresso da Gianni Letta, il patriarca del "centro destra" (liberale) , in risposta ad una domanda di Antonio Polito riguardo all'istituzione del cosiddetto "premierato forte".
E devo dire di essere pienamente d'accordo con lui!
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PREMESSA
Ed infatti non c'è dubbio alcuno che un "Premier" eletto direttamente dal popolo, avrebbe, "di fatto", un "autorevolezza" notevolmente superiore a quella del "Capo dello Stato", che, invece, viene eletto dal solo Parlamento; magari non avrebbe una maggiore "potestà", ma, di sicuro, avrebbe senz'altro una maggiore "autorità" (in senso latino)
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Ed infatti, rammentando che in latino "auctoritas" significa principalmente "autorevolezza" (a differenza del significato più ristretto di "autorità" in lingua italiana), secondo me non bisogna mai dimenticare le parole della parte finale delle "Res Gestae Augusti"; con le quali, il "furbacchione", spiega, "tra le righe", come riuscì, piano piano e subdolamente, a trasformare la "Repubblica in "Impero".
"Post id tempus auctoritate omnibus praestiti, potestatis autem nihilo amplius habui quam ceteri qui mihi quoque in magistratu conlegae fuerunt" (R.g. 34.3).
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Peraltro, tecnicamente e giuridicamente,  senza voler fare paragoni del tutto "impropri", a seguito della proposta riforma costituzionale, un "Premier" eletto direttamente dal popolo, verrebbe ad avere, nei confronti del "Capo dello Stato", dei poteri costituzionali di addirittura superiori a quelli che aveva il "Duce" (in quanto "Premier"), rispetto al "Re" (in quanto ""Capo dello Stato").
Tanto è vero che il secondo fece "costituzionalmente" fuori il primo in "quattro e quattr'otto"; mentre, a seguito della proposta riforma costituzionale, dubito che la stessa cosa sarebbe ugualmente possibile (quantomeno nel medesimo modo).
Vedi, al riguardo, il mio sintetico commento alla bozza del d.d.l.
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Con questo non intendo affatto sostenere che la proposta riforma costituzionale miri a realizzare un regime addirittura più autoritario di quello "fascista"; il che costituirebbe una colossale "castroneria", in quanto esistono dei Paesi, senza dubbio "democratici", che adottano sistemi analoghi.
Però è sempre bene ricordare che, in genere, tali Paesi non hanno avuto i "precedenti" dittatoriali che ha avuto il nostro, meno di un secolo fa; per cui, di fatto, la cosa è un "tantino" più "rischiosa".
Solo un "tantino", per carità; non più di tanto!
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Cioè, è come se uno,  il quale dopo essere guarito a fatica da una gravissima forma di "alcoolismo cronico", passati parecchi anni dalla guarigione pensasse che, in fondo, non ci sia niente di male nel permettersi un bicchierino.
Io, però, glielo sconsiglierei! ::)
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IL PROGETTO DI LEGGE COSTITUZIONALE SUL "PREMIERATO RAFFORZATO".
Ad ogni modo, commentando qui di seguito, in estrema, parziale e semplicistica sintesi, il progetto di legge, si tenga presente quanto segue:
- io mi avvalgo di una semplice bozza, la quale, poi, di fatto  potrebbe non corrispondere al testo effettivo presentato in Parlamento;
- le mie sono solo considerazioni "a caldo", che potrei eventualmente modificare "melius re perpensa".
- la mia è una sintesi "estremamente" sommaria.
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1)
Il presidente sarebbe espressione di una maggioranza non al di sotto del 55%; soglia che verrebbe costituzionalizzata a prescindere dal sistema elettorale da disciplinare con legge ordinaria. Percentuale, questa, abbastanza ragionevole, a meno che, poi, con legge ordinaria, non si stabilisca un "premio di maggioranza" in stile Acerbo.
Il che non mi sorprenderebbe affatto!
2)
E' vero che sarebbe pur sempre il Capo dello Stato a conferire l'incarico al presidente eletto dal popolo; ma sarebbe una semplice formalità, in quanto, di fatto, vi sarebbe obbligato.
3)
E' anche vero che il Governo scelto dal "Premier" non viene esonerato dal voto di fiducia: ed infatti, entro 10 giorni, deve presentarsi alle Camere per ottenerla (sono previsti due tentativi).
Però, se la fiducia non viene concessa, il presidente della Repubblica deve conferire di nuovo l'incarico allo stesso Presidente eletto dal popolo; e, solo se la fiducia fosse ancora respinta il Presidente della Repubblica deve procede allo scioglimento delle Camere.
4)
Poi c'è una norma poco chiara, la quale prevede la "cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio", nel qual caso "il presidente delle Repubblica può conferire l'incarico di formare il Governo al presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare eletto in collegamento al presidente eletto, per attuare le dichiarazioni relative all'indirizzo politico e agli impegni programmatici su cui il Governo del presidente eletto ha chiesto la fiducia delle Camere".
Il che mi sembra molto cervellotico!
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Sorvolo per brevità sugli altri punti.
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CONCLUSIONE
Tutto sommato, rispetto agli originari timori di molti, almeno per ora, si tratta di una proposta di riforma costituzionale non particolarmente "rivoluzionaria" nè "fascistiode"; questo, evidentemente "pour non épater le bourgeois", nè le "anime belle" della "sinistra e della destra democratiche".
Però, per le ragioni da me esposte in premessa, io sono decisamente contrario; non mi fido punto!
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