Il dottor Stranopacco ovvero come ho imparato ad amare i carbon offset

Aperto da InVerno, 29 Novembre 2021, 10:20:39 AM

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InVerno

Alla Cop26 Jeff Bezos, noto gestore dei "GUM del libero mercato", ha annunciato che dopo essere stato nello spazio si è reso conto che deve salvare il nostro pianeta, e quindi ha deciso di "scendere in campo" come un nostro noto amico, ed investire 10miliardi di dollari in progetti "green".

https://www.youtube.com/watch?v=I1uVpSsDDs8

Nessuno pare essersi messo a ridere fragorosamente all'annuncio di progetti green da uno che sponsorizza il turismo spaziale, io invece voglio fare una previsione riguardo a questi dieci miliardi di dollari, vediamo se ci azzecco? Nonostante non ci sono evidentemente notizie riguardo a come e dove verranno allocati questi soldi, dalla breve descrizione che Bezos ha fatto nel video, io penso di sapere dove andranno a finire, e si tratti secondo me di progetti di "carbon offset", sottoforma di donazioni, ovviamente, in modo tale da evitare di pagare quelle poche tasse che già non paga.

Il "carbon offset" è una pratica di dubbia utilità e senso, i meno eufemistici parlano di "truffa", che in pratica permette di pagarsi il cosidetto "greenwashing". L'idea, per farla spicciola, sarebbe perciò: ho superato il limite di emissioni di co2 previsto, anzichè subire conseguenze legali o di immagine, prendo un sacco di soldi e vado a finanziare progetti "green" per l'esatto quantitativo di emissioni che ho ecceduto.

Questi progetti però devono avere determinate caratteristiche:

Devono essere permanenti (?),
devono essere esclusivi (cioè lo stesso progetto non può essere offset di più enti)
e comprensivi (cioè non basta spostare risorse tra diverse giurisdizioni).

Il problema principale di questo progetti risiede nel primo requisito, l'essere "permanenti", che cosa vuol dire esattamente? Prendiamo ad esempio il progetto di carbon offset che viene utilizzato più frequentemente: piantare alberi, alberi "permanenti" nondimeno.

Se nessuno si fosse insospettito del fatto che quando questi progetti vengono avviati gli alberi scelti da piantare sono quasi sempre monocolture, e monocolture adatte al taglio per cellulosa o legno, io mi insospettisco parecchio, e la domanda che mi faccio è: siamo sicuro che fra vent'anni, quando le piante saranno "pronte" non verrano invase da un marea di motoseghe? Perchè ai maliziosi come me, pare un ipotesi molto probabile sin dalla nascita di queste "riserve" che non sembrano avere alcuna "pretesa" biosistemica.
E che cosa succederebbe ai carbon offset di vent'anni prima? Andremo a prendere Bezos per le orecchie per chiedergli i danni? Ma Amazon esisterà ancora?E se il risarcimento fosse "too big to ask?" per un noto "too big to fail"? E se Bezos avesse dato tutto in appalto a una cooperativa di straccioni, la colpa sarà degli straccioni o la sua, e chi dovrà rimettere i propri crediti se gli straccioni se li saranno già venduti tutti? La parola "permanente" pone molti problemi.

Ma facciamo finta che viviamo nel mondo delle buone intenzioni e nessun esercito di motoseghe si abbatta sulla foresta che ha fornito il carbon offset. Che cosa succederebbe per esempio se la foresta in oggetto, prendesse fuoco e rilasciasse tutta la co2 intrappolata nell'atmosfera? Evento raro, qualcuno dirà, e invece no, e anzi, dovremmo aspettarcelo con sempre più frequenza viste le peculiarità del riscaldamento climatico, alla faccia del permanente. Ad una foresta dell'Oregon che veniva  tutelata in cambio di "carbon credits" è successo due volte in tre anni bruciando al 90%, e l'assicurazione in "carbon credits" che doveva tutelare il progetto per cento anni, è in grado di ripagare solo il 10% dei crediti perduti. La co2 è nell'aria ora, e le complicazioni legali in campo pare che lasceranno tutti con un palmo di naso.

Ma la maggior parte di questo mercato non è in america, ma in "postacci" come la foresta amazzonica. E che succede quando un ettaro di boschi amazzonici viene delegato a "carbon credit" e viene impedito il taglio? Che l'ettaro vicino viene tagliato al doppio della velocità per rifarsi delle perdite.. Questo in teoria dovrebbe far saltare il principio di comprensività, ma nella pratica ciò che si vede è l'esatto contrario, ed è anche uno dei motivi per cui le motoseghe abbattono con sempre più velocità determinate aree amazzoniche, ed è anche uno dei maggiori motori del cosidetto "landgrabbin" , ovvero della privatizzazione di quelli che dovrebbero essere invece dei beni comuni, con le conseguenze ben note sulle popolazioni natie e sulle economie locali.

Posto che dovrebbe essere ovvio, i carbon offset dovrebbero essere una "estrema ratio" e non la via maestra, posto che non dovrebbero essere scaricati sul terzo mondo dove il rischio che vengano alterati o dirottati è molto più alto, e posto che dovrebbero essere usati per progetti strutturati e coordinati in un piano che necessariamente coinvolge le comunità nel loro insieme e non fare aiuole in giro per il mondo dove la terra non costa niente..

Purtroppo sono conscio del fatto che anche gli stati normalmente si bevono tranquillamente la storia del carbon offset, più che bersela, se ne ubriacano, infatti gran parte degli obbiettivi promessi dai leader nazionali alla Cop26, li sfruttano ampiamente. Però mi sia permesso di essere un attimo più fiducioso se a fare questi progetti sono enti pubblici anzichè privati, essendo che la natura stessa di questi progetti dovrebbe essere non profit, che senso ha farli finanziare a chi dei profit fa la propria ragion d'essere? Il senso è che queste persone sono evidentemente allergiche a pagare le tasse, e vorrebbero far passar l'idea che pagarle (quando vogliono loro, e quanto vogliono loro) sia una sorta di "atto di generosità". Poco male se con quei dieci miliardi forse uno stato potrebbe ammodernare le linee elettriche, o fare altri progetti di ampio respiro e infrastrutturali, vuoi mettere con avere qualche ettaro di alberi in Sudan? Perchè prendersi il fastidio e la noia di gestire migliaia di progetti di riforestazione in giro per il mondo in maniera permanente, quando basterebbe pagare le tasse e lasciar fare alle burocrazie pubbliche?

Penso comunque che sia d'obbligo scrivere all'agenzia dell'entrate, perlomeno per informarmi se questa possibilità sia aperta anche a me, se posso piantare alberi anzichè pagare le tasse, ho già pronta la vanga.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

atomista non pentito

Dire di cambiare tutto per non cambiare nulla ......... millenni di storia umana. Nulla di nuovo sotto il sole. Evviva