Menu principale

Il dilemma del PD!

Aperto da Eutidemo, 12 Marzo 2018, 07:52:04 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

green demetr

A mio parere sono 2 destini diversi quello dell'Italia e del partito socialdemocratico

Per quello dell'italia sarebbe auspicabile la fuoriuscita concordata dell'europa.
O sennò ingoieremo i resti del cavallo germania-francia.

Utopicamente, ma seriamente, il PD deve pensare a proposte concrete per una socialdemocrazia Europea.

Per ora il tutto è sulle spalle sapienti, ma non so fino a che punto potenti del professor Bagnai della Lega.

Visto quello che stanno facendo all'Inghilterra e quello che hanno fatto alla Grecia.

Prevedo l'ennesimo governo istituzionale tecnico Gentiloni.....magari dopo essere passati dopo un altra votazione ballotaggio, che non andrà in porto comunque: e così sono 20 anni di governo non costituzionale....ma sì la costituzione che barzelletta...nevvero?

Sono qui per essere smentito...non c'ho azzeccato la gente che votava sì, non c'ho azzecato che il m5 perdesse voti.
Speriamo di essere ri-smentito e che 5stelle e lega facciano un governo CONSAPEVOLE....con i primi 2 mi è andata bene...vediamo!  ;)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Eutidemo

Ciao Green Demetr,
anche a mio parere sono due i possibili destini a cui l'Italia può andare incontro:
1) 
Una Europa socialdemocratica, in cui prevalga una direzione unitaria ed equa delle politiche comuni, che non privilegi le Nazioni-Regioni più forti rispetto a quelle più deboli; soluzione che sarà pure utopistica, ma che, almeno secondo, me non presenta alternative migliori, ed è molto meno illusoria.
2)
Una fuoriuscita dell'Italia dall'Europa, la quale, secondo me, non sarebbe assolutamente una "catastrofe"; ma un piccolo "disastro" sì. 
Per quali ragioni dico questo?
a) 
Se viviamo in un edificio condominiale, le decisioni della cui assemblea in genere non ci piacciono, non ci servirebbe assolutamente a niente "fuoriuscire" dal condominio stesso (ammesso che fosse possibile); ed infatti, vista l'oggettiva contiguità e la conseguente necessità della convivenza, in tal modo saremmo costretti comunque a subire le decisioni dell'assemblea, senza neanche poter fare sentire la nostra voce nelle riunioni!
Allo stesso modo, se l'Italia si trova nel Continente Europa, le decisioni delle cui assemblee in genere non ci piacciono, non ci servirebbe assolutamente a niente "fuoriuscire" dall'UNIONE; ed infatti, vista l'oggettiva contiguità geografica, economica e finanziaria,  saremmo COMUNQUE costretti  a "subire" le decisioni dell'assemblea, senza neanche poter fare sentire la nostra voce nel Parlamento Comune europeo!
b)
Inoltre, i cosiddetti "sovranisti", si illudono se pensano di riacquistare indipendenza ed autonomia uscendo dall'Europa (magari "giocando" con la moneta e i dazi, come nel secolo scorso), perchè la cosa, in un mondo ormai globalizzato, non sarebbe più assolutamente possibile, almeno per un piccolo Paese che ha una struttura fortemente "manufatturiera" come il nostro; ciò, a differenza, invece, della Svizzera e, in parte, dell'UK, le quali, essendo soprattutto "potenze finanziarie" (che, infatti, sono sempre rimaste estranee all'EURO) hanno molto meno problemi al riguardo.
c)
In terzo luogo, a proposito di "potenze finanziarie", quello che soprattutto esercita un controllo ed un condizionamento su nostro Paese, è la FINANZA SOVRANAZIONALE TRANSNAZIONALE GLOBALE, e <<NON>> l'istituzione UNIONE EUROPEA in quanto tale; la quale, anzi, sia pure in modo alquanto inefficiente (essendone anch'essa a volte influenzata), non ha spesso mancato di cercare di contrastare la prepotenza delle CORPORATIONS.
Per cui, una fuoriuscita dall'Europa, non solo non ci renderebbe più "sovrani" di prima, bensì ci renderebbe ancora più "succubi" di tale strapotente FINANZA SOVRANAZIONALE; ed infatti, saremmo ancora più "piccoli" ed "isolati" di prima per poterla contrastare efficacemente, e, per giunta, senza più nessuno "scudo", o, quantomeno, "filtro" europeo. 
d)
Infine, a mio parere, in gran parte documentabile, la crisi del nostro Paese è imputabile non all'EUROPA (comodo alibi) ma soprattutto a NOI; o, meglio, agli scriteriati, corrotti e incompetenti governanti che hanno gestito il nostro Paese da più di trenta anni.
Ed invero, il colossale debito pubblico che ci ritroviamo sul groppone, è dovuto soprattutto a tali "sgovernanti", mica:
- all'Europa, che, anzi, ha sempre fatto di tutto per indurci a tenerlo sotto controllo;
- o all'EURO, il quale, pur indubbiamente svantaggiandoci sotto certi aspetti, ci ha però indubbiamente protetto durante le varie crisi economiche che hanno afflitto il globo.
Per cui, in effetti, non mi sembra proprio una buona idea fuoriuscire da un condominio che ci indispettisce con le sue regole troppo severe, per affidarci, al suo posto, al carismatico "paterfamilias" del nostro singolo appartamento; il quale, per risparmiare la quota condominiale del gas, si riduce  ad accendere falò in salotto. ;D

InVerno

#32
Citazione di: green demetr il 14 Marzo 2018, 16:53:57 PMVisto quello che stanno facendo all'Inghilterra e quello che hanno fatto alla Grecia.
Io vedo quello che sta facendo l'Inghilterra (anzi, UK), compreso che Corbyn ha detto di voler rispettare il risultato del referendum..
Quello che stanno facendo è cercare di riportare in auge il Commonwealth (con chi ci sta) e di ricalibrare i trattati commerciali con i vecchi paesi dell'impero. Andrà a loro favore? non so.. ma in linea di principio è semplicemente creare una collaborazione internazionale dove loro fanno la parte dei galli nel pollaio, visto che in EU non ci sono riusciti. A me sembra un bambino che stufo di prendere calci mentre gioca a pallone, prende il pallone e va a giocare con quelli piu piccoli di lui, dove riesce a comandare. Non riesco a vederla come una vittoria, da nessuna angolazione che mi viene in mente.. di sicuro l'idea che l'Italia cominci a telefonare in Etiopia per trovare partner commerciali, mi farebbe sorridere non poco.

Riguardo al tema principale
http://temi.repubblica.it/micromega-online/un-partito-digitale-speranza-o-minaccia-per-la-democrazia-il-caso-del-movimento-5-stelle/
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

green demetr

Citazione di: Eutidemo il 15 Marzo 2018, 06:37:54 AM
Ciao Green Demetr,
anche a mio parere sono due i possibili destini a cui l'Italia può andare incontro:
1)
Una Europa socialdemocratica, in cui prevalga una direzione unitaria ed equa delle politiche comuni, che non privilegi le Nazioni-Regioni più forti rispetto a quelle più deboli; soluzione che sarà pure utopistica, ma che, almeno secondo, me non presenta alternative migliori, ed è molto meno illusoria.
2)
Una fuoriuscita dell'Italia dall'Europa, la quale, secondo me, non sarebbe assolutamente una "catastrofe"; ma un piccolo "disastro" sì.
Per quali ragioni dico questo?
a)
Se viviamo in un edificio condominiale, le decisioni della cui assemblea in genere non ci piacciono, non ci servirebbe assolutamente a niente "fuoriuscire" dal condominio stesso (ammesso che fosse possibile); ed infatti, vista l'oggettiva contiguità e la conseguente necessità della convivenza, in tal modo saremmo costretti comunque a subire le decisioni dell'assemblea, senza neanche poter fare sentire la nostra voce nelle riunioni!
Allo stesso modo, se l'Italia si trova nel Continente Europa, le decisioni delle cui assemblee in genere non ci piacciono, non ci servirebbe assolutamente a niente "fuoriuscire" dall'UNIONE; ed infatti, vista l'oggettiva contiguità geografica, economica e finanziaria,  saremmo COMUNQUE costretti  a "subire" le decisioni dell'assemblea, senza neanche poter fare sentire la nostra voce nel Parlamento Comune europeo!
b)
Inoltre, i cosiddetti "sovranisti", si illudono se pensano di riacquistare indipendenza ed autonomia uscendo dall'Europa (magari "giocando" con la moneta e i dazi, come nel secolo scorso), perchè la cosa, in un mondo ormai globalizzato, non sarebbe più assolutamente possibile, almeno per un piccolo Paese che ha una struttura fortemente "manufatturiera" come il nostro; ciò, a differenza, invece, della Svizzera e, in parte, dell'UK, le quali, essendo soprattutto "potenze finanziarie" (che, infatti, sono sempre rimaste estranee all'EURO) hanno molto meno problemi al riguardo.
c)
In terzo luogo, a proposito di "potenze finanziarie", quello che soprattutto esercita un controllo ed un condizionamento su nostro Paese, è la FINANZA SOVRANAZIONALE TRANSNAZIONALE GLOBALE, e <<NON>> l'istituzione UNIONE EUROPEA in quanto tale; la quale, anzi, sia pure in modo alquanto inefficiente (essendone anch'essa a volte influenzata), non ha spesso mancato di cercare di contrastare la prepotenza delle CORPORATIONS.
Per cui, una fuoriuscita dall'Europa, non solo non ci renderebbe più "sovrani" di prima, bensì ci renderebbe ancora più "succubi" di tale strapotente FINANZA SOVRANAZIONALE; ed infatti, saremmo ancora più "piccoli" ed "isolati" di prima per poterla contrastare efficacemente, e, per giunta, senza più nessuno "scudo", o, quantomeno, "filtro" europeo.
d)
Infine, a mio parere, in gran parte documentabile, la crisi del nostro Paese è imputabile non all'EUROPA (comodo alibi) ma soprattutto a NOI; o, meglio, agli scriteriati, corrotti e incompetenti governanti che hanno gestito il nostro Paese da più di trenta anni.
Ed invero, il colossale debito pubblico che ci ritroviamo sul groppone, è dovuto soprattutto a tali "sgovernanti", mica:
- all'Europa, che, anzi, ha sempre fatto di tutto per indurci a tenerlo sotto controllo;
- o all'EURO, il quale, pur indubbiamente svantaggiandoci sotto certi aspetti, ci ha però indubbiamente protetto durante le varie crisi economiche che hanno afflitto il globo.
Per cui, in effetti, non mi sembra proprio una buona idea fuoriuscire da un condominio che ci indispettisce con le sue regole troppo severe, per affidarci, al suo posto, al carismatico "paterfamilias" del nostro singolo appartamento; il quale, per risparmiare la quota condominiale del gas, si riduce  ad accendere falò in salotto. ;D

1) Si infatti

2) Non sarà mai una catastrofe come ha spiegato Bagnai sul suo blog goofyeconomics, con cui da 10 anni a questa parte argomenta scientificamente e ineccipibilmente contro tutti quelli che hanni paura della fuoriuscita dall'Europa.
Ti rimando volentieri a lui, perchè seppure avrò sentito una 30 ina di sue conferenze, non ho ancora il quando sotto controllo....troppi dati.... ;D, però quei pochi che ho in mente non fanno una grinza, in particolare l'hack degli stipendi fatto dalla Germania, che di fatto creano lo spread. (ho già dimenticato la spiegazione ben fornita da lui... ;))

Tra l'altro come l'economista già indicava, la salita di movimenti anti-europeisti, non porta a un attacco finanziario, perchè l'Italia non è la Grecia, se affonda l'Italia, affonda L'Europa.
Inoltre sentivo oggi alla Germania come la BCE stia già cambiando atteggiamento con l'Italia.
D'altronde Bagnai, Lega  e 5Stelle non sono veramente contro l'Europa, ma contro i trattamenti non paritari.

Prima che si formasse l'UE l'Italia era la 5 potenza mondiale.....(poi certo: delitto matteotti, eliminazione del socialismo craxiano etc...).

3 Giocare con la moneta....ma è quello che fanno tutti  :o.


Comunque L'Italia non sarà una potenza finanziaria, ma in quanto a PIL è un motore dell'Intera Europa.
In quanto all'export rivaleggiamo con la sola Germania.
(per una bizzaria del destino il made in italy è percepito come qualitativo)

4 Il colossale debito pubblico è normale per un paese democratico. Ti rinvio sia a Bagnai che alle teorie del monetarismo introdotte dal giornalista Barnard in Italia.


Comunque capisco quello che intendi, d'altronde anch'io per motivi geopolitici più che economici preferisco appartenere al blocco Europa.
Inoltre certo il tema degli sprechi delle amministrazioni pubbliche è noto da tempo.

Ma confondere i problemi di amministrazione con quelli di debito di Stato è e rimmarrà un errore storico che l'Italia ha pagato con la sua uscita dalla top 10 dei paesi più industrializzati.

Certo oggi nel mondo globalizzato e in cui il terziario ha preso il sopravvento anche politico (mentre fino agli anni 80 era solo economico), lo scenario è totalmente cambiato.

In questo senso come ancora recentemente Cacciari ha fatto notare, le sinistre del mondo ( e le destre in maniera minore) sono in grave difficoltà a rimettere in piedi un immaginario simbolico che permetta di sentirsi ancora di sinistra in un mondo detto ormai LIQUIDO, dove l'indifferenza regna sovrana.

E' un problema intellettuale ancora prima che politico.

In questo senso un analista sensibile (e polemico) come Zizek non può che essere pessimista.

In effetti è possibile che uno dei caposaldi dell'intera cultura occidentale che parte col positivismo e finisce nel grande impegno Marxiano, sia finito.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Eutidemo

Ciao Green Demetr,
1) 
Mi fa piacere che su questo punto siamo d'accordo.
2) 
Ho letto quello che ha scritto Bagnai, ma sono d'accordo solo in parte con quello che scrive; d'altronde altri economisti di pari ed anche  maggior livello (che pure ho letto),  cifre alla mano, hanno contestato le sue cifre e le sue conclusioni.
E sono la maggioranza...anche se questo significa poco!
Io leggo gli uni e gli altri: MAI sentire una sola campana, soltanto perchè è quella che ha il suono più dolce per le nostre orecchie, e ci conferma in quello che già volevamo credere per conto nostro. ;)
Poi mi faccio una mia idea, ragionando per conto mio; e, magari, sbagliando pure...ma con la mia testa.
3) 
Però sono perfettamente d'accordo con lui quando scrive che la salita dei movimenti anti-europeisti, non porterà affatto ad un attacco finanziario, perchè l'Italia non è la Grecia; per cui, come scrivevo anche io la volta scorsa, il fatto che il 51% degli Italiani abbia votato per partiti "euroscettici", ci fa sicuramente gioco, perchè adesso sia  la Germania come la BCE staranno molto più attente a come ci trattano. ;)
4)
Certo che si può "giocare" (seriamente) con la moneta, anzi, a volte si deve fare: ma un conto è se sono l'Europa, gli USA, la Cina a giocarci....mentre un altro conto sarebbe se ci giocasse, da sola, una Italietta isolata guidata da governicchi incompetenti e insipienti, che stamperebbero più moneta, solo per sprecarla meglio.
Dio ce ne guardi!  ::)
5)
Quanto al PIL, malgrado l'1,3% di crescita rispetto all'anno precedente, restiamo ultimi alla pari con la Finlandia:

Per cui che l'Italia, in quanto a PIL,  sia un motore dell'Intera Europa, è una colossale BUFALA!
6)
Invece è verissimo che, in quanto all'export rivaleggiamo con la Germania...anzi, la battiamo pure; questo, grazie soprattutto al  nostro boom nel mercato cinese!
Lo scorso settembre 2017, infatti le nostre esportazioni sono aumentate del 7,3 per cento raggiungendo i 330,7 miliardi di euro, mentre i tedeschi crescono del 6,4 per cento e la Francia del 4,1 per cento; ad andare meglio del nostro paese è la Spagna, che cresce dell'8,2 per cento. ;)
7)
Che un "elevato" debito pubblico sia normale per un paese democratico, è cosa pacifica e nota "lippis et tonsoribus"; ma un conto  è un un elevato debito pubblico, ed un altro conto è un debito pubblico SPAVENTOSAMENTE GIGANTESCO, ed assolutamente fuori controllo, come quello italiano!!!
Siamo quelli messi peggio, insieme alla Grecia (che ci batte di misura)!

8)
Quanto al "monetarismo", era una teoria che andava in gran voga fino agli anni '90; ma dal 1990 in poi, andò in crisi a causa di eventi inspiegabili in termini monetaristici, come, ad esempio, lo scardinamento della crescita dell'offerta di moneta dall'inflazione negli anni '90 all'incapacità della pura politica monetaria nello stimolare l'economia nel periodo 2001-2003. Il che, poi, condusse alla GRANDE CRISI del 2008/2011.
Ciò, peraltro, non significa che il monterismo (moderno) sia una "teoria sbagliata"; significa solo che non può essere applicata, senza le adeguate cautele e gli adeguati correttivi, in tutte le circostanze ed in tutti i Paesi.
Ed il nostro, a mio avviso, almeno visto chi ci ha "sgovernato" finora, mi sembra il meno indicato; sarebbe come affidare una carta di credito a un bambino di 5 anni. :o
9)
Magari si trattasse solo di "sprechi delle amministrazioni pubbliche"!
Il guaio è che, invece, si tratta principalmente di un COLOSSALE SPRECO A LIVELLO POLITICO, ormai istituzionalizzato, in quanto si cerca di supplire alla mancanza di "reale" capacità governativa,  "accattando" il consenso con mirabolanti promesse pre e post elettorali, le quali, poi:
- o non vengono mantenute;
- oppure vengono mantenute in parte, ma MALE, sprecando in modo improduttivo colossali risorse finanziarie.
E' stato calcolato che, sommando tutte insieme le recenti promesse elettorali, esse ci costerebbero circa MILLE MILIARDI! :o
10)
L'errore storico che l'Italia ha pagato con la sua uscita dalla top 10 dei paesi più industrializzati, è imputabile proprio al fatto che, invece di investire nell'educazione, nella ricerca e nell'innovazione (tutte cose poco attraenti ai fini elettorali), i soldi sono stati buttati in "bonus" propagandistici assolutamente privi di senso; come, ad esempio, gli "80 euro", che in buona parte sono finiti nelle tasche dei ceti più ricchi (perchè si è fatto riferimento al "singolo" reddito, invece che a quello complessivo del contribuente -e a quello della famiglia) ;D

Eutidemo

Citazione di: InVerno il 15 Marzo 2018, 08:59:01 AM
Citazione di: green demetr il 14 Marzo 2018, 16:53:57 PMVisto quello che stanno facendo all'Inghilterra e quello che hanno fatto alla Grecia.
Io vedo quello che sta facendo l'Inghilterra (anzi, UK), compreso che Corbyn ha detto di voler rispettare il risultato del referendum..
Quello che stanno facendo è cercare di riportare in auge il Commonwealth (con chi ci sta) e di ricalibrare i trattati commerciali con i vecchi paesi dell'impero. Andrà a loro favore? non so.. ma in linea di principio è semplicemente creare una collaborazione internazionale dove loro fanno la parte dei galli nel pollaio, visto che in EU non ci sono riusciti. A me sembra un bambino che stufo di prendere calci mentre gioca a pallone, prende il pallone e va a giocare con quelli piu piccoli di lui, dove riesce a comandare. Non riesco a vederla come una vittoria, da nessuna angolazione che mi viene in mente.. di sicuro l'idea che l'Italia cominci a telefonare in Etiopia per trovare partner commerciali, mi farebbe sorridere non poco.

Riguardo al tema principale
http://temi.repubblica.it/micromega-online/un-partito-digitale-speranza-o-minaccia-per-la-democrazia-il-caso-del-movimento-5-stelle/

E' vero: peccato che noi  il Commonwealth  non l'abbiamo mai avuto :(

paul11

Il problema viene da lontano, troppo lontano........

Quando Berlnguer accettava sottobanco il "compromesso storico" arringando la folla con il siamo "duri e puri", ma di fatto si preparava quell'alternanza politica (vedi il pensiero di Moro) che non è servita a nulla.

Perchè il problema è la strutturazione del debito pubblico (previdenza ed assitenza ) fondato su privilegi di casse mutue a chi grida più forte e magari per primo, attraverso lo scambio economico-politico " io ti concedo un qualcosa se in cambio mi dai il voto..."

Perchè non c' è mai stata una volontà di analisi giuridica sulla formazione delle leggi per cambiare gli "equilibri" di caste sociali esistenti.
Quando nel nostro codice civile vi erano i contratti di "soccida", "enfiteusi", mezzadria"  allora ecco il latifondismo del gattopardo meridionale.
Ogni legge che appare ,non cassa mai completamente la legge preesistente.Avete mai letto una legge? Continui riferimenti ad altre leggi.
Quindi la costruzione del nuovo stratificato su antiche normative, hanno costruito un "mostro" nel concetto giuridico della legislazione italiana, a cui nessuno e dico nessuno ha mai strutturalmente messo mano, per paura di intaccare equilibri di voti di scambio, privilegi.

la mitica semplificazione registra in Italia la coesistenza del nuovo ,vecchio e stravecchio e mai con una coerenza interna.

La cosiddetta sinistra e il Pd come ultimo erede, oltre al siamo "duri e puri" anche quello ormai obsoleto , mai è intervenuta sul piano di una coerenza di una riforme legislativa che emettesse ordine finalmente alle idiosincresie legislative che creano di fatto comportamenti socio economici ormai convenzionali, accettati socio economicamente.

Il Pd è l'ultimo partito credibile per l'Europa, gli altri, compreso Forza Italia, sono stati "fuorigioco".
Non so quando Renzi ,nel suo momento migliore del suo mandato, è andato a ricontrattare in Europa la tolleranza del 3% del pil/debito pubblico, cosa gli abbiano risposto. Renzi ,ma non ci vuole molto a capire, chiedeva una maggiore possiblità delle leve economiche affinchè si creasse il circuito positivo fra generazione di ricchezza-fiscalità-investimenti pubblici- finanza pubblica e privata.

Il fatto che la risposta dell'Europa sia stata "picche" e successivamente Renzi abbia proposto il famoso referendum costituzionale,
mi fa pensare a cosa l'Europa abbia detto a Renzi : "prima le riforme e poi parliamo di economia".
Renzi, e non so quanto sia farina del suo sacco e quanto imposto dall'Europa, ha attaccato la Costituzione italiana cercando più poter esecutivo e meno potere legislativo .L'ipotesi potrebbe essere, se non ottengo più leva economica dall'Europa  ,allora la ottengo aumentando il potere del governo sul parlamento.
sappiamo come è andata.

Ora l'Europa si merita gli interlocutori che avrà, uno che rappresenta la piccola borghesia del Nord e gli altri che stranamente vincono al Sud, con due partiti di ex governi (PD appunto e Forza Italia) in attesa sapendo di poter contare nei numeri che servono a governare e legiferare.

Chiudo dicendo che coloro che firmarono i trattati europei, e si parte da un governo Andreotti ,passando per Ciampi , Prodi ecc.
 ed hanno spacciato per "afrodisiaco" avere una moneta unica senza una data certa di vera Costituzione federale politica dell'Europa, è un ignorante (e spero in buona fede) politicamente, giuridicamente,socialmente.
L'economia insegna che un' unica moneta accettata come misura di scambio economico in economie strutturate in maniera diversa, aumenta sempre più la forbice fra ricchi e poveri seguendo la legge della concentrazione del capitale.

Eutidemo

Ciao Paul11,
tutto viene da lontano, perchè il presente ha sempre radici vive nel passato: sia recente che remoto!
Quanto al fatto che la strutturazione del debito pubblico sia in buona parte fondato su  privilegi, sono perfettamente d'accordo con te; però non sono affatto d'accordo sul fatto che i diritti a fruire della previdenza (anziani) e dell'assistenza (malati) pubblica, possano considerarsi privilegi.
Altrimenti, i vecchi e i malati, tanto varrebbe farli fuori con una nuova operazione "Aktion T4", come a suo tempo fece Hitler, ispirato dalla "Repubblica" di Platone!
Quanto alla soccida (art.2170 cc), alla mezzadria (art.2143) e all'enfiteusi (art.957 e ssgg cc), sono istuti ancora pienamente vigenti nel nostro attuale Codice Civile; non sono mai stati abrogati.
Ad ogni modo, non è affatto vero che ogni legge che appare, non abroga mai completamente la legge preesistente; ed infatti, ad esempio, l'art.3 della nostra costituzione ha cancellato completamente le leggi razziali, a cominciare dal R.D.L. 17 novembre 1938, n. 1728.
Ma potrei elencarti molti altri casi, in quanto, di solito, l'abrogazione è la regola.
Che, poi, una legge debba necessariamente fare riferimento ad altre leggi, è naturale, allo stesso modo in cui ogni voce del vocabolario fa riferimento ad altre voci del vocabolario stesso; però è vero che, a volte, si esagera nel "rinvii"!
In ogni caso, la costruzione del nuovo diritto stratificato su antiche normative, costituisce appunto lo "spirito" delle leggi, che non spuntano come funghi senza un loro "background" storico e culturale; ed invero, dovremmo essere fieri che la nostra attuale legislazione tragga alimento dalle radici del Diritto Romano, il cui principio informatore era il seguente: "Haec iuris praecepta sunt: honeste vivere, alterum non laedere, suum cuique tribuere."(D. 1.1.10pr).
Ovviamente, questo non significa AFFATTO che il diritto debba essere statico; ed infatti, se esso non è in continua evoluzione, adattandosi di volta in volta alle mutate esigenze della società, davvero esso diventa un "mostro"...ed anche se si "evolve male".
Per quel che concerne la legislazione italiana, non è affatto vero che nessuno ci abbia mai messo mano; se è per questo, anzi, statisticamente, il diritto italiano risulta essere quello più "rimaneggiato" al mondo!
Però hai perfettamente ragione nel dire che, i "rimaneggiatori", in genere, non solo si sono astenuti dall'intaccare equilibri di voti di scambio, privilegi...ma, spesso, ne hanno aggiunti di nuovi; e ciò facendo, hanno reso la nostra legislazione confusa e sovrabbondante, in dispregio al monito di Tacito "Pessima republica plurimae leges!".
Quanto a rimetterci mano "strutturalmente", si tratta di un'operazione MOLTO delicata, che io non mi fiderei minimamente di mettere in mano ad apprendisti stregoni presuntuosi, arroganti e ignoranti;  come, ad esempio, nel caso dell'abortita riforma costituzionale del 2016 (e non solo in quel caso).
In effetti, il vero problema della "semplificazione" legislativa, è che la società moderna è ESTREMAMENTE COMPLESSA(lei, "prima" ancora della legge); per cui, tentativi di "semplificazione" affidati a dei giuristi da strapazzo, "complicherebbero" ancora di più le cose, rendendo il sistema zoppo e lacunoso, con drastico incremento del già elefantiaco contenzioso!
Coloro che si illudono di "sfoltire" la legislazione con l'accetta, sono dei pericolosissimi ingenui!
Cambiando argomento, quando Renzi  è andato a ricontrattare in Europa la tolleranza del 3% del pil/debito pubblico, solo un credulone ha potuto pensare che chiedesse una maggiore possiblità delle leve economiche affinchè si creasse il circuito positivo fra generazione di ricchezza-fiscalità-investimenti pubblici- finanza pubblica e privata; in realtà, voleva soltanto una maggiore disponibilità finanziaria per elargire "bonus"  a cascata, per ingraziarsi la benevolenza dell'elettorato.
Ad esempio, il famoso "bonus" degli 80 euro, non è stato assegnato a chi aveva un "reddito complessivo" esiguo, bensì a tutti quelli che avevano esiguo il solo "singolo reddito" di lavoro o di pensione; per cui, ad esempio, una persona che godeva da 30 anni di una baby pensione di circa 1000 euro, ma, oltre a quella, anche di  ulteriori redditi, immobiliari, professionali ecc.,  per un "reddito complessivo" di 100.000 euro, gli 80 euro se li è cuccati lo stesso . ;D
Per non parlare, poi, di coloro che, pur avendo un personale "reddito complessivo" esiguo, avevano il coniuge convivente ricco sfondato; pure loro si sono cuccati lo stesso gli 80 euro. :D 
Intendendomi un po' di diritto tributario, io, questo, lo avevo intuito subito; ma, poi, i dati me ne hanno dato conferma:

Ed è per questo tipo di "spese produttive" che vorremmo sforare il 3%?
https://www.youtube.com/watch?v=Q_OFmoJ1z0M

davintro

#38
certamente l'essere ormai da molto tempo lo stabile perno delle maggioranze governative ha condotto il Pd ha essere percepito dall'opinione pubblica come la forza politica maggiormente identificabile con un sistema di potere, facile oggetto degli strali e della propaganda polemica delle opposizioni, e un periodo di opposizione potrebbe aiutare il partito a scrollarsi di dosso questa immagine e a tornare a presentarsi come più vicino al disagio di molte fasce sociali. E tuttavia non è corretto interpretare le cause dei problemi e delle sfortune elettorali del Pd solo alla luce delle dinamiche "forza di governo-impopolare vs opposizione-popolare". La crisi elettorale delle forze che si richiamano ai princìpi socialdemocratici o più in generale di centrosinistra è un fenomeno non italiano ma europeo (lo stesso Labour di Corbyn che alcuni additerebbero come felice eccezione in controtendenza è lontanissimo dai consensi dei tempi di Blair). Cioè l' identificare le ragioni della disastrosa sconfitta solo con la partecipazione al governo, e il periodo dell'opposizione come la panacea di tutti i mali è una visione semplicistica. Esiste la possibilità che queste elezioni abbiano segnato una netta svolta nel processo di presa di coscienza da parte dei cittadini del superamento, o quantomeno indebolimento, della dicotomia destra-sinistra come perno dialettico ideologico tra forze politiche, in favore di uno schema a mio avviso più rappresentativo, quello che contrappone le forze contestatrici verso la globalizzazione e l'espansione a livello internazionale dei commerci e delle rapporti economici, e chi vede invece la globalizzazione come coerente sviluppo del sistema economico del libero mercato, considerato unico modello possibile di crescita in termini di benessere. Possiamo individuare nel primo "polo" quelle forze considerate come le ali estreme della destra e della sinistra, per le quali l'opposizione alla globalizzazione è coerente con l'ideologia antiliberale e con un'idea dello stato interventista, seppur declinate in forme radicalmente diverse sulla base delle varie scuole di dottrina politica, nel "secondo polo" le componenti moderate dello schieramento, sostenitrici del libero mercato e di uno "stato "leggero", rispettoso dell'iniziativa privata in economia e della libertà individuale nelle questione inerenti la morale personali (liberismo e libertarismo). A riprova di tutto ciò basterebbe considerare l'impressionante somiglianza di pensieri tra esponenti politici e intellettuali, che in una concezione dello spettro delle dottrine politiche "rettilinea" dovrebbero essere in antitesi, ma che in una "sferica", ove gli estremi si toccano, mostrano la loro contiguità. Possiamo considerare un Diego Fusaro, che si presenta come un filosofo marxiano esprimere tesi sul tema dell'immigrazione o del rapporto stato-diritti individuali molto più simili a quelle espresse da Casa Pound rispetto a politici di sinistra liberale come i radicali di Emma Bonino, o, dall'altra parte, esponenti di forze che si richiamano al neofascismo presentare programmi politici di impronta statalista e assistenziale che in gran parte un socialista condividerebbe.

Un governo 5Stelle-Lega potrebbe determinare nel complesso della dialettica delle forze politiche uno schema più inerente a questa dicotomia ideologica. Immagino che un governo Lega-5 Stelle, spingerebbe Forza Italia ad allontanarsi dall'alleato ed a convergere, spezzando l'unità del centrodestra, verso posizioni di centrismo liberaldemocratico. E su questa posizione potrebbe convergere l'altra grande forza d'opposizione, il Pd, una volta preso atto della crisi del modello socialdemocratico in Europa (una svolta a sinistra dopo la fine della leadership di Renzi sarebbe una opzione sterile, considerando il disastroso risultato delle forze che si aspettavano di raccogliere voti in uscita dal Pd da sinistra, vedi Liberi e Uguali). Il Pd potrebbe comunque mantenere, pur in approdo più forte al liberalismo in campo economico, un'identità "di sinistra" dal punto di vista dei temi etico-sociali, promuovendo una politica progressista a favore dell'avanzamento dei diritti civili e umani (eutanasia, riforma della giustizia in senso garantista e rispettosa dei diritti dei detenuti, opposizione a derive autoritarie sotto il pretesto di una presunta "emergenza sicurezza" ecc.). Cioè si formerebbe un nuovo bipolarismo: non più imperniato sull'asse centrodestra-centrosinistra, ma più su un asse nazionalismo critico dei processi di globalizzazione (Lega, 5 Stelle, movimenti di estrema destra e sinistra extraparlamentari) e uno coerente con i valori liberaldemocratici (Forza Italia- Pd, Radicali). Capisco che forse ho volato troppo in alto con l'immaginazione, e probabilmente la mia risulterà una visione troppo schematica e semplicista, tuttavia il contesto in cui siamo a discutere e il tentativo di offrire una panoramica complessiva della situazione, rende più necessario forse un approccio sintetico, "a volo d'uccello", che eccessivamente minuzioso (quest'ultimo certamente necessario in contesti diversi da questo)

InVerno

Penso che l'aver ereditato l'allergia tedesca al populismo (confuso in maniera curiosa con la demagogia) non giovi al paese e in particolar modo al PD, che ad oggi vorrebbe tradursi come unica forza della realpolitik. E' evidente che i popoli europei siano in grave necessità di idealismo, massimalismo, in generale esprimano un bisogno quasi disperato di mettere i principie le idee avanti ai fatti economici, dai quali si sentono traditi e non rappresentati. Lasciare il terreno idealista alla destra è un gravissimo errore storico, bollare ciò come "populismo", pensierodebole, voglie di pancia, non fa altro che allontare dal paese. "Non ci hanno capiti", "sono stati ingannati", riecco il pedagogismo del virtuoso politico contro il poveraccio di paese, avviluppato e turlupinato dai demagoghi. Quanti voti vogliono con questa retorica antipopolare e antidemocratica? Non ultima la situazione greca, che  presto vedrà la caduta di Tsipras nonostante i numeri ottenuti dal governo siano incoraggianti, non diversamente da quanto accaduto con il PD.
Facile snocciolare riprese percentuali e curve (lievemente ascendenti), più difficile spiegare perchè questi numeri non si traducano in benessere, non quando si tratta il mercato come scienza esatta (famoso rimarrà il "crollo delle banche dopo il no al referendum"). Ha ragione Cacciari nel dire che Renzi avrebbe dovuto seguire la via di Macron poco dopo le elezioni europee, anzichè farsi sfiniredalle minoranze interne, ha ragione perchè sarebbe stato un ritorno ad un idealismo (europeo) anzichè questa ridicola politica delcacciavite e del compromesso morale (altro che politico). Canfora ha detto che il PD è destinato ad estinguersi, ha ragione, l'idea di raccimolare voti all'opposizione è tanto cinica quanto trasparente. Ma si estinguerà da primo della classe, se gli può essere di consolazione, come quelli che non avendo combinato nulla in vita si consolano rileggendo le pagelle delle elementari. Pil:+1,5% con lode. Non si vive di soli numeri, cari materialisti.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Discussioni simili (5)