Il COVID- 19 è un virus "naturale" o "artificiale"? AGGIORNAMENTO

Aperto da Eutidemo, 09 Giugno 2021, 14:55:31 PM

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Eutidemo

Il 9 Marzo 2020, più di un anno fa, io scrissi un apposito TOPIC su tale argomento; che, oggi, merita senz'altro un aggiornamento.
https://www.riflessioni.it/logos/attualita/il-covid-19-e-un-virus-'naturale'-o-'artificiale'/msg41359/#msg41359
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All'epoca, non essendo io nè un medico, nè, tantomeno, un virologo, avevo scritto che, "...affidandomi alla prevalente opinione della comunità scientifica occidentale, sempre che ce la raccontino giusta...", non potevo  che prendere atto del fatto che pressochè tutti gli scienziati dell'epoca sostenevano che il COVID-19 era un "virus naturale", e assolutamente non "assemblato" in un laboratorio di "guerra biologica".
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Però, già nel marzo dell'anno scorso, mi accorsi, con mia sorpresa, che, singolarmente, a differenza di quasi tutti gli altri virus che nell'ultimo secolo hanno appestato alcune aree del nostro pianeta, il COVID-19 presentava tutti i "requisiti da manuale" previsti per la maggiore efficacia di un'arma "biologica" (il che, però, non costituisce certo una prova che realmente lo fosse).
Cioè, in sintesi (per maggior dettaglio vedere il mio topic del marzo 2020):
1) APPARENTE "NATURALITA"'
Per prima cosa, i batteri o i virus "da guerra", devono "sembrare" assolutamente "naturali",  per evitare di incorrere:
- nelle sanzioni previste dalle Convenzioni dell'Aja del 1899 e del 1907, che ne vietano categoricamente l'uso;
- in eventuali ritorsioni da parte del nemico;
Il che significa che i laboratori addetti alla guerra biologica, più che "assemblare" un nuovo virus (cosa facilmente riconoscibile), cercano quasi sempre di "modificare" nel modo meno riconoscibile possibile dei virus già esistenti.
2) RIDOTTA "LETALITA'"
In secondo luogo, a differenza di quanto si sarebbe portati a pensare, i virus per "attacco biologico", così come le pallottole "full metal jacket", sono studiati per essere relativamente "poco letali".
Ed infatti:
- in primo luogo, il loro scopo principale, non è quello di sterminare il nemico, bensì di abbattere il suo morale e di creargli gravissimi problemi di gestione logistica sanitaria ed economica (e non solo).
- in secondo luogo, un virus eccessivamente micidiale tende ad uccidere il suoi "ospiti" (veicoli), non consentendo loro di diffonderlo a sufficienza nel Paese attaccato.
3) ELEVATA "CONTAGIOSITA'"
Per le ragioni di cui sub 2), i virus da "attacco biologico" sono:
- estremamente contagiosi;
- estremamente rapidi nel contagio.
Questo, per ovvie ragioni, e, soprattutto:
- per rendere difficile trovare in tempo un vaccino;
- per rendere difficoltosa una eventuale ritorsione.
Oltre a tali requisiti, già perfettamente realizzabili quaranta anni fa, già all'epoca si stavano  studiando altre due "auspicabili" caratteristiche dei "virus da combattimento":
a) PERCENTUALE ADEGUATA DI "ASINTOMATICITA'".
Ed infatti, se tutti i contagiati si mettono a tossire e sputare sangue in pubblico (come accadde in altri recenti epidemie), è naturale che la gente si allontani subito da loro e fugga via da tutte le parti; per cui, già dagli anni '80, si stavano studiando "armi batteriologiche silenziose", e, cioè, che producessero un numero di "asintomatici" ideale, in modo da diffondere ancor meglio il "virus".
b) "RESILIENZA" AI VACCINI
Infine, da sempre, i laboratori destinati a creare "armi batteriologiche", si sono posti l'obiettivo di creare dei "virus" molto propensi a "mutare", se aggrediti dai vaccini del nemico; ma, ovviamente, non "resilienti" ai vaccini propri.
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Ora, io mi posso anche sbagliare, ma mi sembra che, fino ad oggi, l'unico virus che abbia presentato quasi tutti tali requisiti (meno, spero, l'ultimo), è quello tutt'ora in circolazione; ed infatti, non a caso, è proprio quello che è risultato più diffuso e disastroso nell'ultimo secolo sotto molteplici aspetti.
L'unico altro virus a presentare buona parte dei requisiti sopra indicati (meno il 2) e l'a) e il b), fu la famosa pandemia di influenza del 1917-1918, detta "SPAGNOLA", la quale, durante la prima guerra mondiale, si ipotizzò che:
- fosse stata creata a tavolino dagli USA come arma biologica verso i Tedeschi;
- fosse stata creata a tavolino dai Tedeschi come arma biologica verso gli alleati, e diffusa per mezzo dei sommergibili anche in USA.
Ma si tratta di teorie assolutamente non provate; a meno che i biologi dell'epoca non fossero eccezionalmente bravi nel creare degli agenti patogeni molto "dotati" del requisito sub 1) (cioè l'"apparente naturalità").
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                                                  AGGIORNAMENTO
Ciò premesso, da quando formulai tali considerazioni a marzo dell'anno scorso, non sono più tornato sull'argomento.
Però, recentemente, sono venuti alla luce dei fatti nuovi che, secondo me, richiedono un aggiornamento del mio topic originario.
E cioè:
A)
Sul sito governativo del Dipartimento di Stato U.S.A., appare un recente "REPORT",  dal quale risulta quanto segue:
a) Ricerche effettuate dal WIV (cioè dall'Istituto di virologia di Wuhan).
A partire almeno dal 2016 – e senza alcuna indicazione di uno stop prima dell'epidemia di COVID-19 – i ricercatori del WIV cinese hanno condotto esperimenti su RaTG13, il coronavirus del pipistrello identificato dal WIV nel gennaio 2020 come il campione più vicino a SARS-CoV-2 (96,2 % simile).  Il WIV ha un record di ricerche sul "guadagno di funzione" per progettare "virus chimerici" (cioè, queli astrattamente idonei alla guerra batteriologica).
b) Rifiuto cinese a indagini sui registri del WIV (cioè dell'Istituto di virologia di Wuhan).
Gli investigatori dell'OMS devono avere accesso anche ai registri del lavoro del WIV su pipistrelli e altri coronavirus prima dell'epidemia di COVID-19; inoltre, come parte di un'indagine approfondita, devono avere un resoconto completo del motivo per cui il WIV ha alterato e quindi rimosso i record online del suo lavoro con RaTG13 e altri virus. Ma i cinesi si rifiutano di collaborare.
c) Malattie all'interno del WIV (cioè dell'Istituto di virologia di Wuhan).
Il governo degli Stati Uniti ha motivo di credere che diversi ricercatori all'interno del WIV si siano ammalati nell'autunno 2019, prima del primo caso identificato dell'epidemia, con sintomi coerenti sia con il COVID-19, sia con le comuni malattie stagionali.
d) Rifiuto cinese a indagini sui soggetti malati del WIV (cioè dell'Istituto di virologia di Wuhan).
Il PCC ha impedito a giornalisti indipendenti, investigatori e autorità sanitarie globali (OMS) di intervistare i ricercatori del WIV, compresi quelli che erano malati nell'autunno del 2019; ed invece qualsiasi indagine credibile sull'origine del virus deve includere interviste con questi ricercatori e una contabilità completa della loro malattia precedentemente non dichiarata.
Io ho sintetizzato e tradotto dall'inglese, quanto appare sul seguente sito (non ho rispettato sempre l'ordine dei "post").
I testi originali, in inglese, potete verificarli qui.
https://2017-2021.state.gov/fact-sheet-activity-at-the-wuhan-institute-of-virology/index.html
B)
Da uno studio italiano firmato da scienziati dell'università Statale di Milano, risulterebbe che "L'origine dell'epidemia da Sars-CoV-2 può essere collocata tra la seconda metà di ottobre e la prima metà di novembre 2019, quindi alcune settimane prima rispetto ai primi casi di polmonite identificati", e molto prima che i Cinesi avvisassero il resto del mondo.
https://www.repubblica.it/cronaca/2020/02/28/news/coronavirus_studio_italiano_all_oms_epidemia_da_ottobre_contagi_raddoppiati_ogni_4_giorni-249808885/
C)
Infine, almeno qui a Roma, nel settembre 2019, senza addurre motivazioni di sorta, l'ambasciata cinese aveva smesso di rilasciare visti per la Cina; notizia, questa, confermata anche nella trasmissione del SOLE 24ORE "Uno nessuno 100 Milan" di ieri 8/6/2021.
D)
A distanza di più di un anno, l'animale intermedio che ha permesso al virus Sars Cov 2 di fare il salto di specie ("spillover"), e quindi, di arrivare in modo naturale fino a noi ancora non è stato individuato; e, questo, nonostante che i ricercatori siano impegnati ormai da mesi alla caccia al mammifero "untore".
Il pangolino, infatti, è stato definitivamente scagionato come scrivono sulla rivista PLOS Pathogens i ricercatori dell'Istituto di Guandgond di risorse biologiche applicate, guidati da Jinping Chen.
Il che è molto sospetto, perchè, nel caso degli altri virus, lo "spillover" è stato sempre trovato in breve tempo.
***
Fino adesso, tuttavia, le ipotesi dell'Oms sembrano ancora insistere sulla teoria di uno spillover, partito forse da un pipistrello o da un pangolino, in quanto specie serbatoio di questo virus; però, come si legge chiaramente nello studio dell'OMS, nessuno dei virus identificati in questi mammiferi è sufficientemente simile al Sars-Cov-2 per renderlo il suo progenitore.
Gli scienziati hanno anche condotto test sui prodotti di origine animale venduti nel mercato Huanan, nella città di Wuhan, ma non hanno trovato prove di infezioni animali.
E)
La particolarità del SARS-CoV-2, infine,  è che sembra apparentemente nato già in "versione evoluta"; il che contrasta con l'origine e l'evoluzione naturale di un altro coronavirus appartenente alla stessa famiglia, il SARS-CoV, l'agente dell'epidemia che negli anni 2002-2004, in due ondate successive, colpì la Cina ma non si diffuse significativamente al resto del mondo.
                                                         CONCLUSIONE
Per concludere, non vorrei aver dato l'impressione di ritenere che, ormai, si sia definitivamente scoperto che il virus del COVID 19 sia stato realizzato in laboratorio; e che poi, sia sfuggito di mano lì, per incuria dei virologi cinesi addetti ai lavori.
Temo che questo, con certezza, non si scoprirà mai; e che, anche se si venisse a scoprire, non verrebbe proclamato mai in via ufficiale, perchè le conseguenze giuridiche e geopolitiche della cosa potrebbero risultare devastanti.
D'altronde, allo stato degli atti, non si può affatto escludere che, in realtà, si tratti davvero di un virus del tutto naturale!
***

Jacopus

Non sono assolutamente un esperto. Faccio solo una considerazione dietrologica. Ipotizzare la creazione artificiale di cov.sars-2, sarebbe molto consolatorio per chi crede che la tecnologia umana non stia stravolgendo gli equilibri naturali, compresi quelli fra virus e viventi, permettendo così di continuare sulla strada dello sfruttamento della natura. Di una possibile pandemia, l'oms ne parlava da almeno 15 anni. È inevitabile che i primi focolai si sviluppino fra Cina, India e sud-est asiatico, dove in un luogo geografico relativamente piccolo, vive la metà della popolazione mondiale.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

baylham

Domanda: come vengono sperimentate, verificate le proprietà dei virus o batteri manipolati specifiche per l'utilizzo come arma biologica?
Mi sembra pura fantascienza. Come arma biologica sono più adatti virus o batteri di cui già si conoscono gli effetti del contagio sull'uomo.





InVerno

#3
Sono pressochè d'accordo su ogni punto, a parte la rilevanza che dai al fatto che i cinesi non si fanno investigare.. per due motivi:
a) Non si fanno investigare neanche sull'altezza a cui tagliano l'erba dei prati, il loro concetto di trasparenza verso l'estero è pressochè nullo, perciò di per sé non mi sembra qualcosa che balza all'occhio.
b) Dubito fortemente ci sia rimasto qualcosa da investigare. E' vero che la burocrazia cinese è così articolata che da qualche parte lascerà delle tracce, ma se è mai esistito qualche documento veramente scottante io penso sia più probabile cercare nella cenere in cielo anzichè in Cina. E se qualcuno un giorno se ne uscisse fuori con la scoperta di un documento "Caro diario, oggi ho inventato il covid19" penso che anzichè della Cina ci sarebbe da dubitare di chi l'ha trovato.

In ogni caso, tra cimici, vespe, cavallette, alghe, batteri e virus animali e vegetali, l'idea che per aumentare i controlli sanitari delle importazioni dal sud est asiatico serva trovare l'origine del covid mi pare dello stessa risma di un ufficiale che avendo in mano il mio passaporto, ritenesse necessario telefonare a mia madre per sapere quando sono nato. Diversa è la questione dei dazi, che hanno una valenza di politica economica, dal mio punto di vista di altrettanta autoevidente necessità, ma si sa, vuoi trovare un politico che annunci alla popolazione che ora non potranno più cambiare telefono una volta all'anno, il "diritto al cambio del telefonino" e altre amenità consumistiche ormai sono così radicate nella popolazione occidentale, che ho come l'impressione che i dazi non si faranno neanche se scoprissero che i Cinesi stanno gestendo dei lagher para-nazisti e che sono i primi esportatori di organi umani (spoiler: lo stanno facendo, e lo sanno tutti)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Alexander

#4

Buonasera a tutti





Ieri l'agenzia AGi riportava un'inchiesta dell'Australian riguardo uno scienziato militare cinese, tale Zhou Yusen, morto in circostanze poco chiare nel maggio 2020, che pare avesse depositato un brevetto per un vaccino contro il covid-19 già a febbraio 2020. Secondo i documenti che l'Australian afferma possedere, ci sarebbe la possibilità che un vaccino fosse stato testato addirittura prima che la malattia nota come covid-19 diventasse di dominio pubblico. Questo Zhou Yusen era un collaboratore del Wuhan Institute of Virology e avrebbe presentato il brevetto il 24 febbraio dell'anno scorso, sole 5 settimane dopo che il governo cinese ammettesse l'epidemia in corso e poche settimane prima di morire in circostanze non chiarite. Questo Zhou aveva lavorato anche negli USA essendo stato in passato ricercatore presso la Scuola di Medicina dell'Università di Pittsburgh,  e aveva collaborato con il New York Blood Center prima di entrare nell'Esercito Popolare di Liberazione cinese. In seguito, aveva lavorato a stretto contatto con la virologa più famosa della Cina, Shi Zhengli, la "bat-woman" del laboratorio di virologia di Wuhan , così soprannominata per i suoi esperimenti sui pipistrelli, principali indiziati per la diffusione del coronavirus , che ha sempre sostenuto che il virus non fosse uscito dal suo laboratorio.


Certo che è un virus estremamente mutevole e adattabile. Da qualche giorno, nonostante la campagna di vaccinazione di massa, i casi di positività hanno cominciato a ri-aumentare in Russia e GB.  Parrebbe proprio ben studiato   ;)


Eutidemo

Da parecchi anni,  nei laboratori più all'avanguardia al mondo, sia che li si voglia ritenere dediti alla ricerca di armi batteriologiche, sia che che li si voglia ritenere dediti soltanto ad una ricerca puramente medica, i ricercatori sono in grado di utilizzare delle tecniche cosiddette "seamless" (cioè "senza cuciture") grazie alle quali è possibile combinare materiale genetico di diversi tipi di virus, per crearne uno nuovo, senza lasciare cicatrici nelle "giunzioni" tra un pezzo e l'altro, come, invece, accadeva un tempo.
Il che, sempre che si voglia simulare ad arte la "naturalità" del virus (vedi punto 1 del mio topic iniziale), per poter eludere la Convenzione di Ginevra sulle armi biologiche, è fondamentale!
Al riguardo, Ralph Baric, professore di microbiologia e immunologia alla North Carolina, che da trent'anni studia i coronavirus, a "Presadiretta" nell'inchiesta "SARS-CoV-2 IDENTIKIT DI UN KILLER",  trasmessa su Rai3 il 14/09/2020, ha dichiarato testualmente :
"Nella <<chimera>> che abbiamo realizzato in America nel 2015 col virus della Sars, insieme alla professoressa Zheng-li Shi dell'Istituto di Virologia di Wuhan, avevamo lasciato delle <<mutazioni-firma>>>, per cui si lasciava volutamente capire che era frutto di ingegneria genetica. Ma, altrimenti non c'è nessun modo di distinguere un virus naturale da uno realizzato in laboratorio".
Alla domanda se fosse possibile in qualche modo scoprirlo, ha risposto:
"Non con i virus che sono stati sequenziati e riportati fino ad oggi".
E sono pubblici i database?
"Le sequenze si possono scaricare;  però, non è possibile sapere se i ricercatori pubblichino ogni singola sequenza."
Per cui, secondo me, anche se i sospetti sono senz'altro pesantemente univoci in una direzione, ogni ipotesi resta possibile!

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