Il "Paradosso di Simpson" e quello di Astrazeneca.

Aperto da Eutidemo, 09 Aprile 2021, 13:48:28 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Il cosiddetto "Paradosso di Simpson" è un fenomeno ben noto in statistica, divenuto  celebre a causa dell'episodio avvenuto nel 1973 nell'università americana di Berkeley, laddove si era statisticamente rilevata un numero di ammissione di ragazze, inferiore a quello dei ragazzi; in un primo tempo, quindi, venne ipotizzata una discriminazione "di genere".
Ma, in quel caso, si scoprì poi che la causa del paradosso risiedeva nel fatto che c'erano dipartimenti con percentuali di ammissione più basse indipendentemente dal "genere", e che la maggioranza delle ragazze aveva eseguito le prove proprio presso quei dipartimenti; il minor numero di ammissione di ragazze, quindi, non dipendeva affatto dalla discriminazione di "genere", bensì dalla circostanza che, in maggioranza, le ragazze sceglievano proprio i dipartimenti più ostici in sede di ammissione all'Università.
***
Il paradosso di Astrazeneca "potrebbe" aver qualcosa in comune con quello di Simpson.
Però, almeno finora, a quanto mi risulta, manca una serie analisi statistica al riguardo; per cui, quanto scriverò qui di seguito, ha carattere meramente "ipotetico".
***
Come tutti, invero, sul momento sono rimasto alquanto sorpreso del fatto che, mentre all'inizio l'AZ (Astrazeneca ora Vaxzevria) veniva riservato alla vaccinazione delle fasce più giovani della popolazione, inibendola a quelle anziane, adesso, invece, sembra che si intenda fare esattamente il contrario.
Ma una spiegazione c'è.
***
Ed infatti:
1)
Poichè la "sperimentazione clinica" di AZ sembra sia avvenuta principalmente (se non esclusivamente) su un campione di soggetti giovani, vari governi, tra i quali il nostro, hanno all'inizio ritenuto più prudente destinare tale vaccino alle fasce più giovani della popolazione, escludendo cautelativamente le fasce più anziane.
2)
Poichè, però, nella successiva "sperimentazione di massa", sembra che i rarissimi casi di trombosi si siano verificati precipuamente nella fascia più giovane  della popolazione, molti governi stanno ora capovolgendo il precedente indirizzo; decidendo, cioè, di destinare tale vaccino alle fasce più anziane della popolazione, ed escludendo cautelativamente le fasce più giovani.
***
Tale "inversione di rotta" di 180%, in teoria, mi sembra assolutamente logica, purchè, in pratica, si sia tenuto nel dovuto conto il "Paradosso di Simpson"; ed infatti, è ovvio che, se nella prima fase della campagna vaccinale, l'AZ è stata somministrata soprattutto alle persone giovani, è naturale che i casi più numerosi di trombosi si siano riscontrati in tale fascia di popolazione.
Non sarebbe potuto essere altrimenti!
***
Però, se così stessero effettivamente le cose, riservarlo ora alle persone anziane sarebbe una assoluta idiozia!
Ed infatti, se i rarissimi casi di trombosi si sono verificati precipuamente nella fascia più giovane  della popolazione solo per la circostanza che il vaccino è stato somministrato precipuamente in tale fascia, si tratterebbe di una soluzione assolutamente insensata; sarebbe come legalizzare le "droghe pesanti" per i vecchi perchè, statisticamente la maggior parte di morti per "overdose" avvengono tra i giovani!
***
Mi auguro vivamente, quindi, che sia stato debitamente eseguito un rilevamento statistico dei pochi casi verificatisi, con "medie ponderate" e non con "medie semplici"; le quali, in questo caso, sarebbero assolutamente fuorvianti!
Però, purtroppo, non riesco assolutamente a trovare traccia di come siano state effettuate le statistiche in questione, per poterne verificare la congruità!
***
In "teoria", visto che io sono anziano e devo fare ancora il richiamo di AZ, la cosa dovrebbe preoccuparmi; ma, a dire il vero, non mi preoccupa neanche un po'.
Ed infatti, almeno fino alla settimana scorsa,  nel Regno Unito,  i casi di trombosi registrati fra le circa 20 milioni di persone che hanno utilizzato finora il vaccino AZ sono stati 76, (di cui 19 sono morti); il che vuol dire un rischio pari a circa lo 0,0004% (e ancora più basso di lasciarci la pelle).
***
In un rapporto aggiornato all'altroieri, la MHRA (cioè l'autorità britannica del farmaco), ha ribadito che ancora non risulta "provato" un rapporto di causa-effetto tra AZ e trombosi; il che sarà pure vero, però, a mio parere, è molto probabile che prima o poi tale nesso causale verrà quasi certamente trovato (sia per la trombosi che per eventuali altri effetti collaterali dannosi).
***
Tuttavia, secondo me, la cosa, in "pratica", è assolutamente "irrilevante", in quanto soltanto un soggetto "psicolabile", o, quantomeno, affetto da DPA (disturbi patologici d'ansia), potrebbe davvero preoccuparsi di un rischio così irrisorio; un soggetto del genere, infatti, dovrebbe allora rifiutarsi di uscire di casa e nascondersi in cantina ogni volta che piove, visto che la probabilità di essere colpiti da un fulmine, durante l'arco della propria vita, è dello 0,03%, e, quindi, circa cento volte superiore a quello di beccarsi una trombosi sottoponendosi ad un vaccino AZ (vedi nota).
***
Se tale percentuale di rischio di trombosi, però, dovesse consistentemente crescere a livello statistico, comincerei a preoccuparmi seriamente anch'io, ma solo dal momento in cui essa superasse la percentuale di rischio di beccarmi il COVID; ed infatti mi sembra ovvio che, tra due rischi, la cosa più ragionevole da fare è scegliere quello minore.
***
Tuttavia, in ogni caso, per mero "amore della verità", mi auguro, che sia stata debitamente eseguito un rilevamento statistico con "medie ponderate" e non con "medie semplici"; le quali, in questo caso, sarebbero assolutamente fuorvianti, perchè potrebbero comportare il "Paradosso di Simpson".
Però, come ho detto, purtroppo, almeno finora, non riesco assolutamente a trovare riscontro di come siano state effettuate le statistiche in questione.

***
Nota:
Il ranger statunitense Roy Sullivan, vissuto in Virginia tra il 1912 e il 1983, tra il 1942 e il 1977, fu centrato da un fulmine in sette diverse occasioni, sopravvivendo tutte e sette le volte; in quanto militare, venne sottoposto ricorrentemente ad una infinità di vaccini, senza però mai subirne alcun danno!
***

sapa

#1
Ciao Eutudemo, vedo con piacere che hai risposto alla domanda che ti avevo posto nel post sul cambio del nome del vaccino AZ.  Me lo aspettavo, perchè se ho cominciato a conoscerti in po', sei una persona intellettualmente seria. Vedo che, però, il dubbio sulle modalità d'uso di questo vaccino (che comunque è registrato per l'uso dai 18 anni in su) rimane anche a te e il fatto che si trovi pochissimo materiale documentale, per giustificare l'inversione a U di 180° sull' uso per determinate fasce di età, non aiuta a convincersi che tutto vada bene. Anch'io, come te, spero bene che ci sia un supporto scientifico e che queste decisioni non ricadano nella fattispecie del paradosso di Simpson, però, come anche tu dici, è una speranza e poco se ne sa. Vabè, la speranza è meglio di niente, anche se al riguardo c'è un proverbio piuttosto triviale, che ometto di citare per non disturbare nessuno. Ma al di là dei rischi a vaccinarsi con AZ, che ne pensi del fatto che sul sito del ministero della salute questo vaccino sia accreditato di un'efficacia del 59,5%? Sentivo ieri che ci sarebbe uno studio americano che attesterebbe un grado di efficacia del 71% (contro Pfizer che è dato al 91,3%), che comunque a me sembra basso. Ripeto, vaccinare una percentuale alta di popolazione con un vaccino con quel livello di efficacia è conveniente? Io ne dubito, se quelli sono i numeri. A presto

Jacopus

Per Sapa. Oltre al dato dell'efficacia al 59,5 per cento, dallo stesso sito dell'Aifa risulta anche questa successiva importante informazione:


"In tutti i partecipanti che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, a partire da 22 giorni dopo la dose 1 non si sono osservati casi di ospedalizzazione (0%, su 8.032), rispetto a 14 casi (0,2%, su 8.026), di cui uno fatale, segnalati per il controllo."
L'efficacia a evitare del tutto la malattia è quindi al 59,5 per cento, ma l'efficacia ad evitare l'ospedalizzazione (anche se malati) a me sembra essere del 100 per cento.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Eutidemo

Ciao Sapa e Jacopus. :)
Avete entrambi perfettamente ragione.
Ed infatti:
1)
Sulla dichiarazione liberatoria che ho dovuto firmare prima della somministrazione di AZ, c'era testualmente scritto quanto segue:
"Il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono. Infatti l'efficacia stimata dalle sperimentazioni cliniche (dopo due dosi di vaccino) è del 59,5% e potrebbe essere inferiore in persone con comorbosità e problemi immunitari."
2)
Se è vero, quindi, che l'efficacia a evitare del tutto la malattia è pari al 59,55%  (ed in alcune circostanze anche meno), tuttavia l'efficacia a evitare l'ospedalizzazione (anche se malati), anche a me sembra essere di circa il 100%.
***
Ciò premesso, secondo me:
a)
Il livello di "sicurezza" dell'AZ risulta, almeno per ora, talmente elevato, da rendere assolutamente irrisorio il rischio di effetti collaterali.
b)
Il livello di "efficacia" dell'AZ,  invece, stando agli stessi dati ufficiali, risulta:
- di parecchio inferiore a quello degli altri vaccini, per quanto riguarda le "infezioni lievi" da COVID 19;
- praticamente identico a quello degli altri vaccini, per quanto riguarda le "infezioni gravi" da COVID 19.
***
Alla domanda "Vaccinare una percentuale alta di popolazione con un vaccino con quel livello di efficacia è conveniente?", io risponderei nel modo che segue:
1)
Considerando la domanda solo sotto l'aspetto "teorico" del livello di efficacia di AZ, io direi assolutamente di no; ed infatti è ovvio che, potendo scegliere, è meglio un vaccino più efficace che uno meno efficace (anche se solo riguardo alle "infezioni lievi").
2)
Considerando, invece, la domanda sotto l'aspetto "pratico" dell'"urgenza" e dell'"efficienza" di una campagna vaccinale di massa, la questione assume connotati un po' differenti.
Ed infatti, sotto tale profilo, secondo me, assumono rilevanza anche:
- la "disponibilità" dei vari tipi di vaccini;
- il loro "costo".
***
Ad esempio, in U.K., visto che stavano morendo come le mosche (più di mille al giorno nella sola Londra), secondo me hanno fatto benissimo a somministrare in massa l'AZ; ed infatti, già solo dopo aver somministrato la prima dose a poco più di metà della popolazione, sono crollati sia il numero dei contagiati,  sia, soprattutto, quello degli ospedalizzati e dei morti.
E in effetti, il primo obiettivo di una campagna vaccinale è proprio quello di ridurre il numero degli ospedalizzati e dei morti.
***
Pertanto, in conclusione, se, più in là potremo permetterci  tutti quanti vaccini un po' più "performanti" dell'AZ, secondo me, sarà sicuramente meglio; per adesso, invece, secondo me è meglio non fare stare a fare tanto gli schizzinosi!
Ed infatti: "Primum vivere!" ("deinde philosophari" su quali siano i vaccini migliori).
***
Un saluto ad entrambi! :)
***
P.S.Grazie per gli immeritati complimenti.

InVerno

Complice le limitazioni agli spostamenti (e anche il mio scarso interesse) non sono più riuscito a vedere i miei 2-3 amici novax, perchè volevo prenderli a campione statistico di una semplice considerazione. Se prima, i vaccini erano composti di materiali tossici che venivano maleficamente inoculati nelle persone nascondendo tramite operazioni lobbystiche le controindicazioni anche mortali, oggi bisogna prendere atto dalla prolifica discussione pubblica, che per questi vaccini forse un pò raffazzonati in fretta e furia, le discussioni sulle controindicazioni sono un profluvio e a cielo aperto. Perciò volevo capire da loro come fosse andata, perchè l'andamento del vaccino Astrazeneca pare confermare una cosa molto semplice : se ci sono problemi, escono fuori, e le lobby plutofinanzioebreogiacobine non riescono a farci niente, oggi.. come ieri? O forse ieri ci riuscivano, e oggi si sono dimenticati come fare? Il paradosso novax.

Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Citazione di: InVerno il 10 Aprile 2021, 07:50:04 AM
Complice le limitazioni agli spostamenti (e anche il mio scarso interesse) non sono più riuscito a vedere i miei 2-3 amici novax, perchè volevo prenderli a campione statistico di una semplice considerazione. Se prima, i vaccini erano composti di materiali tossici che venivano maleficamente inoculati nelle persone nascondendo tramite operazioni lobbystiche le controindicazioni anche mortali, oggi bisogna prendere atto dalla prolifica discussione pubblica, che per questi vaccini forse un pò raffazzonati in fretta e furia, le discussioni sulle controindicazioni sono un profluvio e a cielo aperto. Perciò volevo capire da loro come fosse andata, perchè l'andamento del vaccino Astrazeneca pare confermare una cosa molto semplice : se ci sono problemi, escono fuori, e le lobby plutofinanzioebreogiacobine non riescono a farci niente, oggi.. come ieri? O forse ieri ci riuscivano, e oggi si sono dimenticati come fare? Il paradosso novax.
Tutto molto giusto! ;)
Ma penso che i tuoi 2-3 amici novax ti risponderebbero  che le lobby "plutofinanzioebreodemomassoniche" della Pfizer sono più potenti di quelle "plutofinanzioebreodemobritanniche" dell'Astrazeneca; e quindi le prime hanno buon giuoco nel diffamare le seconde, per metterle fuori mercato.
::)

Ipazia

Ma anche no. Le vicende dello Stato Pandemico fondato sul vaccino hanno mostrato tutta la debolezza e contraddizioni di tale Stato appaltato in toto a Bigpharma. I novax hanno avuto un'occasione d'oro per emergere dalla nebbia mediatica loro imposta del gombloddo, potendo finalmente illustrare le loro ragioni, che non sono poche.

Ve lo dice una vaccinista fin qui convinta, ma che in questa occasione ha potuto vedere tutta la monnezza che sta dentro la pattumiera sommariamente chiusa dal coperchio vaccinale. L'inneficienza di un sistema sanitario a livello di prevenzione e cura, inclusa la cura dei danni da vaccino. La pericolosità di uno stile di vita zoonotico e asfissiante che debilita i corpi al punto da renderli ostaggio della tecnologia farmaceutica. L'irrazionalità del mito ottocentesco metropolitano e dello sballo aggregativo urbano.

Tutto ciò mi fa presagire che il futuro della salute non sarà appannaggio di quella tecnologia settecentesca che è il vaccino, con innovazioni OGM dagli effetti imprevedibili, ma di stili salutistici di vita che, con un certo orgoglio, perseguo da sempre. E che ora si rivelano oltremodo appaganti e risolutivi. Pure all'interno dello Stato Pandemico.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Ciao Ipazia. :)
Un bellissimo "ossimoro" il tuo: una ex "vaccinista convinta", che considera il vaccino una "tecnologia settecentesca"!
Fantastico!
***
A dire il vero, volendo andare  il più indietro possibile nel tempo, la  scoperta della tecnica della vaccinazione come metodo per sconfiggere le malattie infettive impedendo il contagio dei soggetti sani, spetta a Edward Jenner, brillante Medico e ricercatore inglese, il 14 Maggio 1796; per cui dire che  il vaccino sia una "tecnologia settecentesca" mi sembra un tantino "azzardato"!
Sarebbe come dire che l'imperialismo americano nel mondo è iniziato nel 1492!
***
Quanto al fatto che il futuro della salute dovrà essere principalmente frutto di stili salutistici di vita, sono perfettamente d'accordo con te.
Questo sì!
***
Tuttavia, per quanto tu possa correre veloce facendo "jogging", non lo sarai mai abbastanza da riuscire a  sfuggire al vaiolo, se a farlo non ti aiuterà anche un vaccino!
Illudersi che la vita all'aria aperta (cosa di cui sono innamorato anch'io) possa, da sola, scongiurare le future epidemie, è un'illusione molto pericolosa; direi, anzi "letale"!
***
Per cui, EVVIVA LA VITA ALL'ARIA APERTA, "E" I VACCINI!
***
Un saluto! :)
***

Discussioni simili (5)