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I bulli e la scuola

Aperto da doxa, 20 Aprile 2018, 22:28:50 PM

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baylham

I giovani bulli, ribelli, sono necessari, indispensabili, per mettere alla prova il sistema scolastico ed educativo in senso lato, le sue capacità e modalità di reazione. Altrimenti a che cosa serve il sistema dell'istruzione?

La punizione e l'autoritarismo sono soluzioni comode, facili, soprattutto per gli insegnanti ed i genitori più incapaci, inadatti. Non dimentichiamo che i giovani sono effettivamente la parte debole e irresponsabile del sistema scolastico. Si può immaginare di meglio, un'occasione per coinvolgere i soggetti interessati, genitori, insegnanti, studenti in primo luogo in una riflessione e reazione collettiva per migliorare le istituzioni scolastiche.

Far passare come normale ciò che è straordinario non è utile, razionale. Non vanno costruite le regole ordinarie delle istituzioni, sulla base di fatti straordinari.

Angelo Cannata

Citazione di: baylham il 21 Aprile 2018, 17:13:44 PMI giovani bulli, ribelli, sono necessari, indispensabili
Il bullo non è un ribelle, è uno che vorrebbe uscire dalla sua gabbia e i soli modi che trova sono vie per rimanerci dentro.

Un giovane che vedesse realizzati i suoi desideri di crescita non avrebbe alcun bisogno di fare il bullo, perché sarebbe già contento, soddisfatto, appagato, da ciò che fa.

La scuola non dà crescita e non può darla, perché la società ha stabilito che non esistono vie di crescita. La scuola trasmette ciò che questa società storica ha prestabilito.

La cosa difficile è questa: mostrare alla società, in maniera convincente, che le vie di crescita esistono. È difficile, perché la società ha assorbito da molto tempo la lingua della non esistenza di crescite e una lingua è fatta di moltissimi vocaboli, moltissime frasi. Per convincere la società che le crescite esistono è necessario correggere moltissime parole, moltissime frasi di questa lingua; ciò richiede molto lavoro, molto tempo, e non è neanche detto che ci si riesca.

Elia

#17
È lo specchio di come è stata ridotta tutta la società dopi 70 anni del pensiero dominante sinistro-progressista. Plasmati al nichilismo e all'autolesionismo.
Lo si evince anche da come gli elettori scelgono di votare, dopo gli evidentissimi fallimenti della sinistra tutta, c'è sempre una cospicua fetta di popolazione che la vota. Il PD nell'ultima consultazione elettorale è vero, è crollato, ma ha racimolato il 18% dei voti, dunque davvero troppi per un partito che non meritava nulla e disprezzato da tutti.
È pur vero che vi sono trappole e sotterfugi pur di lasciare il potere nelle mani della sinistra, come il movimento pentastellato che si è rivelato truffaldino, cioè un'altra maschera della sinistra.
Il '68 è stato un movimento di protesta e sovvertimento sociale estremista e, come tutti gli estremismi, ha finito col produrre piú danni che benefici. Oggi ce ne rendiamo finalmente conto. Estremismo di stampo sinistra radicale che nonostante le innumerevoli critiche, ancora imperversa. Lo stesso estremismo che porta oggi a paragonare una famiglia etero ad una gay. Lo stesso insulso estremismo che porta oggi le femministe superstiti a sbraitare per i femminicidi dovuti alla sbandata società che loro stesse hanno contribuito a creare, e a tacere di fronte ai femminicidi per cultura islamica; neppure una parola di indignazione.
L'estremizzazione del diritto al divorzio e all'aborto ha portato alla perdita di responsabilità nell'affrontare il matrimonio, allo sfacelo della famiglia, all'edonismo, alle coppie perennemente in crisi, al rifiuto della maternità tanto che oggi abbiamo il problema della natalità zero. E qui, nonostante il danno, si inserisce ancora e prepotentemente la sinistra: politici e prelati si affannano a voler rimpinzare la popolazione con la scriteriata e incontrollata accoglienza di immigrati.
A proposito della scuola, ho insegnato in diverse scuole, dall'asilo alle superiori, mi sento di dire che di disturbati ce ne sono non pochi, molti di piú che nei decenni passati quando anch'io ero una studentessa, e sin dalla scuola dell'infanzia si nota spesso qualcosa di anomalo. I ragazzi in situazione di disagio psicologico è bene che vengano curati e il prima possibile, ma non si può pretendere di trasformare la scuola in una specie di centro psichiatrico. Occorre tornare a responsabilizzare i genitori. Se un ragazzo disturba la classe e gli insegnanti, alla terza, quarta volta,  lo si allontana dalla scuola e lo si fa seguire da un centro apposito dove verrebbe curato e, se ha la capacità e la volontà di studiare, si provvederebbe anche a non fargli perdere l'anno scolastico. Ma lontano dalla scuola.
A mio parere la scuola deve tornare ad essere un luogo serio dove si insegna e si trasmette cultura; quindi il rispetto, la buona educazione e una buona dose di disciplina devono costituirne le basi. L'insegnante, modello attuale, che deve innanzitutto saper assumere il ruolo di educatore, confessore, psicologo, psichiatra, neurologo, sostituto del genitore ecc. lasciamolo alle fantasie dei filosofi progressisti.
Gli insegnanti devono tornare ad insegnare, ad essere competenti nelle loro materie di insegnamento.
I governi che si susseguono, tutti sostanzialmente uguali al di là delle apparenze, di fronte ai gravi problemi che presenta la scuola, alla bruttezza delle aule, ai laboratori che cadono a pezzi perché manca la manutenzione, mancano i soldi per comprare macchinari nuovi e magari gli ottici delle scuole pubbliche si esercitano su macchinari ormai superati, che non hanno alcuna attinenza con il mondo professionale attuale e così via... danno priorità allo sperpero di denaro pubblico per l'accoglienza dei migranti, migliaia, se non milioni, dei quali finiranno a fare i bulli e i bulletti da due soldi anche loro perché magari arrivano già disturbati e il nostro povero servizio sanitario nazionale sempre più carente per mancanza di fondi non è in grado di gestirli. Anche molti di questi saranno imprigionati in un destino di lavoro sottopagati e malpagati nonostante il falso buonismo che li ha accolti ed illusi. Dov'è la logica in tutto questo? Cui prodest?

Penso che ormai spetti a tutte le persone di buona volontà di destra rimboccarsi le maniche per frenare e abbattere la sinistra, sia quello politica che "culturale". Ora basta, non dobbiamo piú tollerare lo strapotere della sinistra che va combattuta seriamente ed  energicamente, costi quel che costi, perché il declino intrapreso è talmente grave che conflitti e dolori non ce li risparmierà nessuno comunque. Tanto vale alzare il tiro, mirare dritto al cuore della sinistra e distruggerla. Sarà l'ultima tempesta prima del ritorno al sereno.
Dunque non abbiamo bisogno di un ordine fondato sulla sottomissione, come avviene nei paesi islamici (ma anche gli islamici che vivono in Europa non scherzano), ma di un ordine fondato sulla ragione e sull'autorità, che non è una parolaccia. L'accordo tra cittadini maturi e responsabili è una bella definizione, ma come li formiamo i cittadini davvero maturi e responsabili, su quale base educativa? Su quella che abbiamo realizzato finora non credo perché è evidente che è fallita.

Sul fatto della difesa della tradizione poi non è che siamo dei robot pronti a seguire pedissequamente e senza critica qualsiasi tradizione, anche le più riprovevoli, il cervello lo abbiamo apposta per valutare e decidere di conseguenza, per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Pertanto anche le innovazioni e i cambiamenti non vanno accettati solo perché tali, ma devono anch'essi essere valutati se buoni o da scartare. Senza dubbio il cristianesimo ha portato molti aspetti che hanno migliorato la nostra società, come il non vendere i propri figli come schiavi. Ma il progressismo di sinistra ha buttato via il bambino con l'acqua sporca, anzi, direi che ha buttato solo il bambino e si è tenuto l'acqua che sembrava limpida e pura ma che in realtà è inquinata, putrida e tossica.

Il discorso della Terra piatta non c'entra niente perché riguarda il progresso scientifico; un passo avanti che l'essere umano doveva compiere, grazie alle sue capacità, ed ha compiuto.

"La pena esemplare" va data invece, anche perché questi non sono proprio handicappati, del tutto incapaci di intendere e volere, un minimo di cervello l'avranno, sono ben consapevoli della gravità di quelle azioni, ma confidano nel lassismo educativo dilagante, nonostante tutto e a dispetto di tutto. E ancora una volta si considera vittima il colpevole, e chi è vittima non viene considerato minimamente quando non penalizzato. E le offese , i traumi psicologici e materiali, e le dinamiche sociali negative che subiscono le vittime? Chi le ripaga? Il colpevole viene alleggerito anche da queste responsabilità morali, non sia mai...

Bellissimo il post di Acquario!
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

acquario69

Citazione di: Elia il 23 Aprile 2018, 20:51:45 PM
È lo specchio di come è stata ridotta tutta la società dopi 70 anni del pensiero dominante sinistro-progressista. Plasmati al nichilismo e all'autolesionismo.
Lo si evince anche da come gli elettori scelgono di votare, dopo gli evidentissimi fallimenti della sinistra tutta, c'è sempre una cospicua fetta di popolazione che la vota. Il PD nell'ultima consultazione elettorale è vero, è crollato, ma ha racimolato il 18% dei voti, dunque davvero troppi per un partito che non meritava nulla e disprezzato da tutti.
È pur vero che vi sono trappole e sotterfugi pur di lasciare il potere nelle mani della sinistra, come il movimento pentastellato che si è rivelato truffaldino, cioè un'altra maschera della sinistra.
Il '68 è stato un movimento di protesta e sovvertimento sociale estremista e, come tutti gli estremismi, ha finito col produrre piú danni che benefici. Oggi ce ne rendiamo finalmente conto. Estremismo di stampo sinistra radicale che nonostante le innumerevoli critiche, ancora imperversa. Lo stesso estremismo che porta oggi a paragonare una famiglia etero ad una gay. Lo stesso insulso estremismo che porta oggi le femministe superstiti a sbraitare per i femminicidi dovuti alla sbandata società che loro stesse hanno contribuito a creare, e a tacere di fronte ai femminicidi per cultura islamica; neppure una parola di indignazione.
L'estremizzazione del diritto al divorzio e all'aborto ha portato alla perdita di responsabilità nell'affrontare il matrimonio, allo sfacelo della famiglia, all'edonismo, alle coppie perennemente in crisi, al rifiuto della maternità tanto che oggi abbiamo il problema della natalità zero. E qui, nonostante il danno, si inserisce ancora e prepotentemente la sinistra: politici e prelati si affannano a voler rimpinzare la popolazione con la scriteriata e incontrollata accoglienza di immigrati.
A proposito della scuola, ho insegnato in diverse scuole, dall'asilo alle superiori, mi sento di dire che di disturbati ce ne sono non pochi, molti di piú che nei decenni passati quando anch'io ero una studentessa, e sin dalla scuola dell'infanzia si nota spesso qualcosa di anomalo. I ragazzi in situazione di disagio psicologico è bene che vengano curati e il prima possibile, ma non si può pretendere di trasformare la scuola in una specie di centro psichiatrico. Occorre tornare a responsabilizzare i genitori. Se un ragazzo disturba la classe e gli insegnanti, alla terza, quarta volta,  lo si allontana dalla scuola e lo si fa seguire da un centro apposito dove verrebbe curato e, se ha la capacità e la volontà di studiare, si provvederebbe anche a non fargli perdere l'anno scolastico. Ma lontano dalla scuola.
A mio parere la scuola deve tornare ad essere un luogo serio dove si insegna e si trasmette cultura; quindi il rispetto, la buona educazione e una buona dose di disciplina devono costituirne le basi. L'insegnante, modello attuale, che deve innanzitutto saper assumere il ruolo di educatore, confessore, psicologo, psichiatra, neurologo, sostituto del genitore ecc. lasciamolo alle fantasie dei filosofi progressisti.
Gli insegnanti devono tornare ad insegnare, ad essere competenti nelle loro materie di insegnamento.
I governi che si susseguono, tutti sostanzialmente uguali al di là delle apparenze, di fronte ai gravi problemi che presenta la scuola, alla bruttezza delle aule, ai laboratori che cadono a pezzi perché manca la manutenzione, mancano i soldi per comprare macchinari nuovi e magari gli ottici delle scuole pubbliche si esercitano su macchinari ormai superati, che non hanno alcuna attinenza con il mondo professionale attuale e così via... danno priorità allo sperpero di denaro pubblico per l'accoglienza dei migranti, migliaia, se non milioni, dei quali finiranno a fare i bulli e i bulletti da due soldi anche loro perché magari arrivano già disturbati e il nostro povero servizio sanitario nazionale sempre più carente per mancanza di fondi non è in grado di gestirli. Anche molti di questi saranno imprigionati in un destino di lavoro sottopagati e malpagati nonostante il falso buonismo che li ha accolti ed illusi. Dov'è la logica in tutto questo? Cui prodest?

Penso che ormai spetti a tutte le persone di buona volontà di destra rimboccarsi le maniche per frenare e abbattere la sinistra, sia quello politica che "culturale". Ora basta, non dobbiamo piú tollerare lo strapotere della sinistra che va combattuta seriamente ed  energicamente, costi quel che costi, perché il declino intrapreso è talmente grave che conflitti e dolori non ce li risparmierà nessuno comunque. Tanto vale alzare il tiro, mirare dritto al cuore della sinistra e distruggerla. Sarà l'ultima tempesta prima del ritorno al sereno.
Dunque non abbiamo bisogno di un ordine fondato sulla sottomissione, come avviene nei paesi islamici (ma anche gli islamici che vivono in Europa non scherzano), ma di un ordine fondato sulla ragione e sull'autorità, che non è una parolaccia. L'accordo tra cittadini maturi e responsabili è una bella definizione, ma come li formiamo i cittadini davvero maturi e responsabili, su quale base educativa? Su quella che abbiamo realizzato finora non credo perché è evidente che è fallita.

Sul fatto della difesa della tradizione poi non è che siamo dei robot pronti a seguire pedissequamente e senza critica qualsiasi tradizione, anche le più riprovevoli, il cervello lo abbiamo apposta per valutare e decidere di conseguenza, per capire cosa è giusto e cosa è sbagliato.
Pertanto anche le innovazioni e i cambiamenti non vanno accettati solo perché tali, ma devono anch'essi essere valutati se buoni o da scartare. Senza dubbio il cristianesimo ha portato molti aspetti che hanno migliorato la nostra società, come il non vendere i propri figli come schiavi. Ma il progressismo di sinistra ha buttato via il bambino con l'acqua sporca, anzi, direi che ha buttato solo il bambino e si è tenuto l'acqua che sembrava limpida e pura ma che in realtà è inquinata, putrida e tossica.

Il discorso della Terra piatta non c'entra niente perché riguarda il progresso scientifico; un passo avanti che l'essere umano doveva compiere, grazie alle sue capacità, ed ha compiuto.

"La pena esemplare" va data invece, anche perché questi non sono proprio handicappati, del tutto incapaci di intendere e volere, un minimo di cervello l'avranno, sono ben consapevoli della gravità di quelle azioni, ma confidano nel lassismo educativo dilagante, nonostante tutto e a dispetto di tutto. E ancora una volta si considera vittima il colpevole, e chi è vittima non viene considerato minimamente quando non penalizzato. E le offese , i traumi psicologici e materiali, e le dinamiche sociali negative che subiscono le vittime? Chi le ripaga? Il colpevole viene alleggerito anche da queste responsabilità morali, non sia mai...

Bellissimo il post di Acquario!

eh gia...Cui Prodest?... 

Si potrebbe aggiungere ancora molto...ma non ho voglia, sarebbe solo tempo ed energie sprecate.
Comunque a me i ragazzini di oggi mi fanno molta pena.. il peggio possibile e immaginabile si e' tutto confluito su di loro.
il loro e' in tutti i sensi il tempo della Matrix giunto alla sua piena realizzazione

Guarda qui, tanto per citarne una, cosa offre Matrix...Cui Prodest?  
https://comedonchisciotte.org/scegli-la-pillola-rossa-la-storia-delle-false-flag-siriane/

-----------------

PS: ma l'hai visto il video di Pennetta che avevo linkato? 
https://www.youtube.com/watch?v=dL6jyoJNwhk

Dammi retta con l'occasione vediti pure questo.
https://www.youtube.com/watch?v=zbhTNRqbz9I

InVerno

#19
Citazione di: acquario69 il 24 Aprile 2018, 06:19:18 AM
Comunque a me i ragazzini di oggi mi fanno molta pena..
Hanno sempre fatto pena, anche "voi" (generico) facevate pena, anche in un papiro egizio di 5mila anni fa uno scriba si lamentava dei giovani troppo svogliati e superficiali, le mezze stagioni e tutto il resto.. Al di la di queste constatazioni passatiste, che c'azzecca la teoria gender con il bullismo? E i migranti?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

acquario69

#20
Citazione di: InVerno il 24 Aprile 2018, 09:55:18 AM
Citazione di: acquario69 il 24 Aprile 2018, 06:19:18 AM
Comunque a me i ragazzini di oggi mi fanno molta pena..
Hanno sempre fatto pena, anche "voi" (generico) facevate pena, anche in un papiro egizio di 5mila anni fa uno scriba si lamentava dei giovani troppo svogliati e superficiali, le mezze stagioni e tutto il resto.. Al di la di queste constatazioni passatiste, che c'azzecca la teoria gender con il bullismo? E i migranti?

Ci azzecca che fa parte della stessa Matrix,di cui i ragazzi sono le prime vittime...

quelle che tu ritieni constatazioni passatiste te le puoi tranquillamente tenere per te, (poiché non puoi avere alcun diritto di affibbiare etichette ad altri -understeand?! - ..e per il semplice motivo che non ritengono siano tali, ed anzi al contrario fenomeni riscontrabilissimi nella concreta realtà dei fatti!)...opinione di chi consapevolmente o meno sostiene la stessa Matrix... esattamente come faceva l'agente Smith nell'omonimo film
Cui Prodest?

InVerno

#21
Intervento cancellato, risposto in privato.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

acquario69

Citazione di: InVerno il 24 Aprile 2018, 13:03:05 PM
Il mondo farà pure parte tutto della stessa Matrix, ma il topic no, è un topic sul bullismo, e i riferimenti con gender\migranti\Siria\etc ove non adeguatamente correlati con il topic centrale sono da considerarsi OT (ho chiesto il collegamento, magari me tapino non lo vedo, ricevo irriverenza) e mi riferisco anche ad Elia. Non ho affibbiato etichette a nessuno, "passatiste" è riferito alle idee (plurale), l'etichetta individuale corretta sarebbe "complottista" ma non l'ho usata, seppur trovo di pessimo gusto considerare i propri interlocutori come degli ameba drogati da Matrix, ed ergersi di converso a chi è "oltre" al velo. Ma sono questioni appunto che riguardano il proprio sentire personale di come si pensa sia giusto presentarsi al mondo e a se stessi, a me interesserebbe solamente che il topic rimanesse in tema, e dovrebbe anche a te, moderatore.


E se riguarda il proprio sentire a maggior ragione non dovresti intrometterti,perche il termine passatista (termine dispregiativo) non centrava niente ed e' stato implicito che secondo il tuo esclusivo criterio riguardava le nostre considerazioni (nessuno ti obbliga a leggerle) al tema e dunque rimane l'etichetta affibiata.

Il topic del bullismo riguarda la scuola MA la scuola dovrebbe limitarsi ad in-segnare (lasciare un segno "dentro", come dice Pietro Ratto nell'intervista da me linkata) e non inculcare ideologie devianti idonee alla stessa Matrix.
per me il tema del bullismo o meglio della totale mancanza di autorità che la scuola dovrebbe banalmente avere e' strettamente collegato all'ideologia complessiva dominante di cui fa parte anche il gender e il migrazionismo forzato..e tutte le fake che il sistema produce in continuazione e di cui come dicevo, le prime vittime sono appunto i ragazzi 

questo e' il mio punto di vista sul topic che per me rimane concretamente e realmente collegato.

InVerno

#23
E ci mancherebbe altro che non potessi "etichettare" (giudicare) le idee degli altri, tu mi hai accusato di giudicare le persone che è cosa ben diversa, e si è rivelata infondata, non girare la frittata dove non c'è la padella. Posto che questo diverbio starebbe meglio in privato,ma visto che per primo ho sbagliato a pubblicarlo e visto che l'hai rendirizzato verso il topic nella risposta, ti rispondo semplicemente che vorrei capire di preciso quando le questioni di cui parli sono mai entrare in aula di scuola. Ora sono sicuro che con accurate ricerche riuscirai a trovare una news (fake?) di una maestra di Bassano che presa da ardori da crocerossina ha fatto una sciorinata sui migranti e qualche leghista l'ha passata ad un giornale (non so, ma certo che esista) ma al netto di ciò, quando mai i migranti hanno mai avuto a che fare con la scuola?
Certo, se li si mette in contrapposizione in termini di fondi pubblici (fallacia logica che sarebbe anche tedioso raccontare)ma altrimenti? Non si può fare un pout-pourrì di argomenti solamente perchè li si considera tutti sotto uno stesso ombrello, si apra un topic sull'ombrello a quel punto. Riguardo all'autorità.. esistono "corsi di formazione militare" (non più obbligatori, "purtroppo") dove l'autorità massima governa grandi caseggiati di baldanzosi adolescenti pronti a diventare loro voltà autorità, esistono da secoli e hanno visto passare generazioni su generazioni, con "pene esemplari", e se memoria non mi inganna sono esattamente il posto dove il bullismo più violento si manifesta in tutte la sua bellezza.Le botte che si prendono (o si danno) a militare sotto il magnifico ombrello dell'autorità, il nipote del comandante che mette due saponette in un asciugamano, quella si che è civiltà non-ideologica.

P.s. non sono preso da manie di moderazione sul topic, semplicemente penso che inserire ingredienti senza collegamento (esplicito o implicito) con il tema sia un pessimo modo di eseguire una ricetta, e perciò trovare una "soluzione". E' una questione di logica.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

baylham

Il sistema scolastico ha un grande potere, forza, ed è costituito proprio dall'educazione e dalla conoscenza. Bastano questi elementi a sostenerlo ed attorno ad essi andrebbe costruito e mantenuto.

Ripeto, l'autoritarismo è rivendicato da chi non sa esercitare il proprio ruolo, da chi non comprende il potere e la forza della conoscenza e svaluta quindi la funzione, il ruolo del sistema scolastico.

Educazione significa anche insegnamento delle regole fondamentali che lo Stato e la comunità degli Stati si sono date. Eliminare la sinistra politica, culturale come obiettivo, oltre che irrealizzabile, non ha nulla a che fare con gli obiettivi educativi della scuola e confligge con i valori fondanti di ogni democrazia. Sono obiettivi tipici di una cultura autoritaria, di chi appunto vuole inculcare le menti degli allievi, senza ovviamente riuscirci.

stefano

cit. da Jacopus
"Non ci insegnano i media forse che non esiste limite? E non ci insegna questa società che le regole sono fatte per essere infrante?"

Che la mancanza di rispetto verso l'autorità pubblica derivi dal movimento del 68 mi sembra evidente.
Mi sembra anche evidente che ci fossero nel movimento due orientamenti,uno costruttivo e l'altro distruttivo,c'era chi lo 
vedeva come un'apertura,un occasione per cambiare le cose attraverso l'impegno per i diritti civili e dei lavoratori e chi 
lo vedeva come l'occasione di far saltare per aria ogni tipo di autorità "borghese" inneggiando alla rivoluzione sovietica 
o maoista.Questi ultimi,gli estremisti,i rivoluzionari,i "bulli" erano quelli del 18 politico,quelli che minacciavano 
impunemente gli inegnanti,che imbrattavano le aule scolastiche,che organizzavano i "picchetti" per le occupazioni,ed erano 
quelli che accusavano gli altri di essere riformisti borghesi o peggio socialdemocrati.
Ora Jacopus,non c'è niente di personale in quello che voglio dire ma se senti qualcuno di questi oggi parlare della 
situazione scolastica dirà senza dubbio quello che qui hai detto,che è tutta colpa dei telefonini,della societa dei 
consumi che ci condiziona,che ci costringe... Del resto è anche questa un eredità del 68:il giustificazionismo 
sociale.Anche a me non piace la società dei consumi ma non si puo utilizzarla per giustificare tutto (per non dire di 

peggio)

Jacopus

Buonasera Stefano. A costo di ripetermi, a me non sembra così evidente. Ti basti una semplice ragione. Credo che i fenomeni sociali siano sempre multicausali e far risalire al '68 ed unicamente al '68, la causa del bullismo attuale (dopo 50 anni e dopo che sono intervenuti moltissimi altri processi culturali) mi sembra molto riduttivo.
Il '68 è stata una grande protesta collettiva contro un "bullismo dall'alto", che era addirittura tutelato da molte leggi e questa protesta è stata sacrosanta ed anche storicamente inevitabile, a meno di non avere nostalgia del delitto d'onore, del divieto di divorzio, delle donne casalinghe, dei manicomi, dei comunisti mangia-bambini e così via.
Ma invece del '68 perché non imputare la responsabilità di questo "bullismo dal basso" alla politica aggressiva di certi partiti o alla ideologia imperante dagli anni '80 per cui nella società si lotta come nella giungla e sopravvive solo il più adatto (in teoria economica, l'hanno elegantemente definita the "animal spirits realese"). Oppure alla fine delle grandi organizzazioni collettive che davano un senso ai gruppi di giovani (associazioni cattoliche o di sinistra che fossero).  Oppure proprio al decadimento complessivo delle funzioni cognitive degli italiani nel loro complesso dovute al peggioramento dei processi di trasmissione culturale (Basta fare una ricerca su internet digitando Tullio de Mauro).
Ci sono ormai diversi studi che indicano proprio nella lettura un antidoto alla violenza, per la capacità di elaborare un testo, di riflettere su di esso, sulla storia che racconta, sulla esperienza diversa dalla nostra che ci mette in contatto con un mondo diverso e ci abitua ad accettare chi da noi è diverso, senza doverlo vessare inutilmente.
Che il 68 abbia contribuito è possibile ma il '68 ha prodotto anche altre conseguenze da ritenere positive per la società, come del resto quasi ogni fenomeno e processo socio-culturale.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Considerato che il 68 in Italia è stato più "breve", più strumentalizzato politicamente, e quello con il reflusso più lungo (quando l'onda va a sbattere poi torna indietro, la "restaurazione" è durata un ventennio a scapito di un quinquennio di subbugli) in Francia e in America dove il 68 è stato molto ma molto più importante, i bambini nelle scuole dovrebbero per logica essere già seduti in cattedra e autogestirsi anche negli asili. Peraltro, se la relazione fosse corretta e univoca sarebbe anche facile dimostrarla, basterebbe mettere in relazionei bulli con il sostrato culturale delle famiglie. Serra lo ha fatto ed è stato tacciato di classismo perchè si riferiva alla condizione economica non culturale, io non ho dati in merito (statistici) ma solo esperienza personale, e l'idea che i bulli provengano da famiglie di sessantottini mi pare perlopiù bizzarra, nella mia esperienza ho sempre e solamente visto il contrario (ma mi rendo conto che è anedottico).
E purtroppo lo dico anche ben sapendo che in 4-5 elementare ho partecipato (da "carnefice") ad alcuni lievi episodi di bullismo.Peraltro il fatto che nel mondo attuale vi sia una forte sensibilità riguardo a questo tema non significa che prima il problema fosse assente, sarebbe ingenuo pensarlo. Direi anzi che è proprio grazie agli strali del 68 che oggi si denunciano gli episodi di bullismo e questa sensibilità (in alcuni e altri casi forse eccessiva) esiste, perlomeno per la violenza tra giovani (soggetto-oggetto di violenza) è vero che i professori sono meno "tutelati", ma sono anche degli adulti che dovrebbero avere tempra e mezzi necessari ad arginare queste vicissitudini, posto il fatto che continuo a pensare che il problema risieda nell'educazione genitoriale non nell'istruzione pubblica.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Socrate78

#28
Resta però il fatto che sostanzialmente gli insegnanti non valutano in maniera critica prima dell'insegnamento le loro abilità e capacità relazionali: normalmente un professore ritiene di essere valido solo per le conoscenze tecniche della propria disciplina, ma non per le capacità di mediare i conflitti, di empatia e di gestione dello stress. Se prima non lo valutano, ecco che poi di fronte ad una classe problematica o reagiscono in modo violento o non fanno quasi nulla perché non riescono a reagire alle situazioni stressanti. Sarebbe auspicabile che prima di insegnare fossero sottoposti a dei test della personalità, per cui quelli che presentano fragilità, immaturità o addirittura dei disturbi della personalità siano scartati e indirizzati ad altro.
Per quanto riguarda il diritto di divorzio, anche se siamo OT, dico che è stato disastroso per tante famiglie che si sono sfasciate: ancor peggio il diritto di aborto, di quali diritti stiamo parlando? Diritto a sfasciare una famiglia spesso solo per il proprio capriccio e a scombulassare la vita dei figli, nel caso dell'aborto del diritto di fatto a stroncare una vita prima ancora che venga al mondo. Dietro a cosiddetti "diritti" si nasconde sovente la volontà dell'uomo di gestire la propria vita in maniera spregiudicata ed egoistica, incurante dell'altro.

Elia

#29
Cioè, Socrate78?
Ah gli insegnanti dovrebbero essere sottoposti a dei test di personalità?  :D
Ci sono certamente insegnanti piú  comunicativi ed empatici ed altri al contrario sono delle vere pizze che incontrano difficoltà nei primi anni di insegnamento, ma con l'esperienza imparano piú o meno tutti a relazionarsi in maniera adeguata con la classe. In una classe normale.
Ti sbagli, ma per quale perverso motivo un insegnante dovrebbe, oltre alle proprie competenze di insegnamento, avere competenze richieste ad uno psicoterapeuta o psichiatra? Sono due figure e due ruoli professionali completamente diversi. Perché in molti di questi casi di teppismo (bullo e bullismo sono eufemismi) non si tratta tanto di incapacità del docente nel tenere interessata una classe, quanto di problematiche psicologiche,  cognitive e/o relazionali, o psichiche anche serie di certi ragazzi. E non è uno solo, un singolo da contenere, è spesso un gruppo di ragazzi problematici, se non tutta la classe.
Perché certe classi e sezioni vengono create apposta. Cosa faresti tu di fronte a tre, quattro ragazzi quasi adulti, violenti, probabilmente sotto l'effetto di qualcosa, che non ci stanno di testa? Quella classe in questione era già nota per la sua problematicità. Il problema dunque è a monte. C'è da rivedere, a mio avviso, tutto il sistema educativo che è stato improntato, da 50 anni a questa parte, sul lassismo e sul permissivismo, sul concetto che per forza tutti debbano prendere il pezzo di carta, anche se si è un somaro, magari il diploma di laurea anche se non si è una cima di intelligenza, anche se si è semplicenente braccia rubate all'agricoltura. Se un ragazzo non ha voglia di studiare perché non è portato allo studio, è inutile forzarlo, darà molto probabilmente problemi perché si sentirà costretto. Magari sono ragazzi con talenti manuali, che diventerebbero dei bravi meccanici, elettricisti, e perché no, anche dei bravi contadini. I disturbi psicologici nei bambini già di quattro, 5 anni, sono in aumento, ed io che ho insegnato nelle scuole materne ed elementari ne so qualcosa. E non parlo di disabilità vera e propria, ma di difficoltà causate da  carenze ed errori educativi a cominciare dalla famiglia. Anch'io ho insegnato in quartieri degradati e posso assicurarti che nei casi di famiglie, di genitori un tantino piú accorti e per bene, i bambini erano piú calmi, educati e ricettivi. Tutti gli altri invece sembravano come i pupazzi della vecchia pubblicità Duracel, sempre in movimento, in un continuo e nevrotico movimento senza senso, iperattivi, spesso aggressivi tra di loro.
Ricordo invece quando andavamo noi all'asilo, stavamo tutti buoni e calmi nei banchi con le braccia conserte (come si insegnava allora), col grembiulino lindo e pulito e il cestino della colazione. E non eravamo mica scemi; al momento opportuno ci portavano nel cortile a giocare e lì ci scatenavamo, ma da normali bambini: giocavamo, scherzavamo, e si faceva amicizia tra noi bambini; mica ci accapigliavamo o ci prendevamo a morsi o sotto i piedi ogni volta, come indemoniati.
La situazione oggi è tragica e bisognerebbe correre ai ripari.
Dunque, secondo le strampalate idee espresse da qualcuno, un ragazzo di 13, 15, 18 anni, siccome le istituzioni sociali sono inadeguate, può permettersi di insultare, minacciare, essere violento e aggredire un insegnante, mentre l'insegnante dovrebbe  cercare di capire il poveretto e trovare il modo di tranquillizzarlo e interessarlo alla lezione? Ma stiamo scherzando? Questa è pura follia.
Così si offre a questi ragazzi l'opportunità di diventare bulli e teppisti sottomettendosi a loro.
E il rispetto reciproco? E la responsabilizzazione dei propri atti? L'educazione all'autocontrollo? Come possono venire inculcati questi aspetti comportamentali se non attraverso la giusta educazione sin da bambini?  Se quella è la mentalità corrente non meravigliamoci poi se questi gioielli ammazzano di botte le proprie fidanzate o mogli (o i genitori) perché non  sanno gestire le frustrazioni, non sanno superare il trauma della separazione o non sanno controllarsi durante un litigio.

Per quanto riguarda il divorzio e l'aborto concordo con te. Prima vi era solo la possibilità di separarsi legalmente o di ottenere l'annullamento del matrimonio religioso,  ma era difficile e costoso. In fondo è giusto ottenere il divorzio se il matrimonio dovesse risultare un totale fallimento, come nei casi di maltrattamento e violenza familiare o di abbandono da parte del coniuge. Tuttavia si è esagerato, oggi ci si sposa, ci si lascia e si divorzia troppo facilmente. Stesso discorso con l'aborto. Si abortisce spesso non per necessità ma perché non si vogliono impicci. Perché oggi la donna "deve" lavorare per guadagnarsi lo stipendio, e in tanti casi una gravidanza è  di impedimento. Insomma, siamo passati da un estremo all'altro. O troppo, o troppo poco. Chissà perché non amiamo molto l'equilibrio e la temperanza, preferiamo gli estremismi.
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

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