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Guerra in Ucraina III

Aperto da InVerno, 21 Febbraio 2023, 13:39:02 PM

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atomista non pentito

Con il .... "chi sei tu per dirlo (giudicare)" si finisce alla conclusione che a ragionare devono restare in pochi. Ragionare e' anche giudicare ( e dirlo) in quanto si ragiona per giungere ad una conclusione. Sotto quella spessa coltre di democratismo che fai spesso apparire , caro Inverno , mi sa che si nasconde  nel profondo altro. Lieto di sbagliarmi e di cambiare idea quanto prima

atomista non pentito

Le guerre di solito finiscono quando uno le vince e l'altro le perde ( anche se dice che ha vinto) oppure non finiscono , ogni tanto non finiscono tuttavia si sospendono per motivi di  "esaurimento" (vedi coree ancora in guerra ma dove ogni tanto si sparano due colpi per aria e stop...........per ora)

InVerno

Citazione di: niko il 02 Marzo 2023, 13:46:08 PMLa disonesta' intellettuale e' degli ipocriti, la stupidita' e' degli stupidi.

Chi crede a babbo natale per me e' stupido, non ipocrita fino a prova contraria.

Ipocrita e' chi, a fini malvagi o manipolatorii, dice di credere a babbo natale e dentro di se' non ci crede, o viceversa.

Liberissimo di giudicare, se qualcuno mi sembra stupido, o ipocrita, o se posizioni, o le speranze, di qualcuno, mi sembrano stupide o ipocriti.

In generale nella vita, nelle varie situazioni, gli ipocriti sono molto piu' difficili da riconoscere, degli idioti e degli stupidi a prima vista e a parita' di altre condizioni, e smascherarli richiede spesso una critica, o una "frequentazione" umana piu' lunga".

Ad esempio nei miei post precedenti, se mi lamentavo di qualcosa, mi lamentavo della stupidita', di certa gente, non certo della disonesta' intellettuale, che l'hai tirata in ballo solo tu, non si sa come e non si sa perche'.
Pensavo che avendo citato Kipling non avresti argomentato riguardo la "stupidità degli ucraini" e che con "propaganda" volessi scegliere l'opzione (equamente ingiustificata) che l'umore ucraino non fosse da rispettare perchè frutto di fabbricazioni politiche, ma se preferisci pensare che sono stupidi sei libero di farlo, probabilmente loro ricambiano con affetto.Loro continueranno a sparare anche da stupidi lo sai vero? Sempre che ti interessi la pace.

Mi è venuta in mente una cosa nel frattempo, ovvero una risposta alternativa alla domanda originaria di Freedom. Effettivamente qui siamo tutti a considerare che il comportarci diversamente rientri unicamente nel campo del fantastico, in realtà abbiamo dei precedenti per determinare che cosa sarebbe successo, abbiamo la Cecenia, che quando vide l'URSS rompersi alzò la manina per uscire anche lei e venne rasa al suolo in un conflitto quindicennale, in quel caso la logica dei blocchi venne rispettata grosso modo, eppure non arrivò la pace, ma il genocidio. La Cecenia è tornata al feudalesimo, scambia protezione da Mosca per corruzione politica, il suo capetto si è recato in Ucraina non per combattere la santa guerra, ma per decapitare quei ceceni che dopo la diaspora genocida si sono rifugiati anche in Ucraina, per finire la pulizia etnica con il benestare di Mosca. A quel tempo la "sinistra" era dalla parte dei ceceni, ma se arriva la NATO, la sinistra va con Putin. Qualcuno ha detto che l'antiatlantismo è l'unica posizione filosoficamente valida, io dico che è la tara mentale che rende invalida qualsiasi posizione realistica.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: Pio il 02 Marzo 2023, 12:30:14 PMÈ hanno combattuto otto anni senza nessun appoggio dalla popolazione? Ma dai! Non puoi credere a una cosa simile. È propaganda ucraina. La propaganda non è una esclusiva russa, tanto più in tempo di guerra. Hai letto dei giornalisti italiani a cui è stato revocato il permesso di filmare e fare reportage in zone di guerra da Z.?
Quindi ammetti che erano i soldati russi a combattere nel donbass! Poi certo qualche complice in loco l'hanno saputo trovare, soprattutto tra gli avanzi di galera che sono quelli con i quali Putin si relaziona meglio. 
E' chiaro che una percentuale di sostenitori l'avevano, ma appunto una percentuale che si imponeva perché i contrari erano scappati, e la maggioranza si adattava alla situazione contingente. Riguardo poi ai giornalisti italiani, che avevano fatto servizi nel donetsk e lugansk occupato, e che quindi hanno ottenuto dalle autorità russe permessi particolari perché evidentemente graditi, mi sembra un requisito minimale non permettere loro di fare servizi e acquisire informazioni in tempi di guerra. Non so se sai che gli ultimi vincitori dell'eurovision, ucraini, erano arrivati solo secondi al concorso canoro in Ucraina, la vincitrice era un'altra cantante della quale venne fuori la storia che era stata a lavorare nella Crimea occupata dal nemico russo, e per questo é stata costretta a rinunciare alla vittoria, é molto grave essere in buone relazioni con il nemico, e questo vale anche a maggior ragione per dei giornalisti che poi per mestiere acquisiscono informazioni che poi non si sa nelle mani di chi possono finire. 

niko

Citazione di: InVerno il 02 Marzo 2023, 15:03:41 PMPensavo che avendo citato Kipling non avresti argomentato riguardo la "stupidità degli ucraini" e che con "propaganda" volessi scegliere l'opzione (equamente ingiustificata) che l'umore ucraino non fosse da rispettare perchè frutto di fabbricazioni politiche, ma se preferisci pensare che sono stupidi sei libero di farlo, probabilmente loro ricambiano con affetto.Loro continueranno a sparare anche da stupidi lo sai vero? Sempre che ti interessi la pace.

Mi è venuta in mente una cosa nel frattempo, ovvero una risposta alternativa alla domanda originaria di Freedom. Effettivamente qui siamo tutti a considerare che il comportarci diversamente rientri unicamente nel campo del fantastico, in realtà abbiamo dei precedenti per determinare che cosa sarebbe successo, abbiamo la Cecenia, che quando vide l'URSS rompersi alzò la manina per uscire anche lei e venne rasa al suolo in un conflitto quindicennale, in quel caso la logica dei blocchi venne rispettata grosso modo, eppure non arrivò la pace, ma il genocidio. La Cecenia è tornata al feudalesimo, scambia protezione da Mosca per corruzione politica, il suo capetto si è recato in Ucraina non per combattere la santa guerra, ma per decapitare quei ceceni che dopo la diaspora genocida si sono rifugiati anche in Ucraina, per finire la pulizia etnica con il benestare di Mosca. A quel tempo la "sinistra" era dalla parte dei ceceni, ma se arriva la NATO, la sinistra va con Putin. Qualcuno ha detto che l'antiatlantismo è l'unica posizione filosoficamente valida, io dico che è la tara mentale che rende invalida qualsiasi posizione realistica.


La vera tara mentale e' l'atlantismo, e certi sproloqui lo dimostrano...

Per me, stupido e' chi crede a babbo natale e alle varie favole (favola dell'atlantismo "pacifico e inclusivo" compresa), ucraino o no...

Non mi permetterei mai di dare dello stupido a un intero popolo...

Io parlo dal punto di vista dell'universale, per fare la parodia delle mie parole, basta riportarle al particolare, e al mediatico, e al banale, ma e' un gioco stupido, appunto.

La guerra, che vede l'Ucraina spezzata in due, se da un punto di vista realistico dimostra qualcosa, dimostra che all'istante presente non esiste l'Ucraina come costruttore ideologico.

Che tu parli della fuffa, e mi accusi, di non avere rispetto della fuffa.

Tutte le vie possibili per farla esistere, questa benedetta Ucraina, non sono state percorse, da un governo ottuso, piuttosto che da un popolo, ottuso.

Ed e' tardi, ridicolmente tardi, per riportare all'esistenza cio' che materialmente non esiste tramite la guerra.

La guerra non e' la cura, della stupidita', ma il suo parossismo.

E il modo, in cui finira' questa guerra, mi dara' ragione.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Ipazia

#155
Citazione di: Freedom il 02 Marzo 2023, 14:27:56 PMParagonare una guerra come quella attuale a ciò che è successo dal 2014 all'anno scorso significa perdere il senso delle proporzioni.

E' chiaro che non giustifico anzi condanno aspramente quanto occorso alle minoranze russofone nell'ultimo decennio. Ma se l'unica risposta che si riesce a mettere in campo è l'invasione dell'Ucraina, peraltro, a tutt'oggi largamente inefficace io credo che non si stia guardando la cosa dalla giusta angolatura.

Francamente non penso di avere il potere di persuasione di convincere gli altri di quanto appena espresso anche perché hanno avuto un anno intero per pensarci sopra. E quando una convinzione viene interiorizzata è fatica d'Ercole cambiarla.

Certo non posso fare a meno di pensare che questi fatti mi ricordano l'intervento di Milosevic a tutela delle minoranze serbe nei Balcani.

Purtroppo, spesso, è così che nascono le guerre. Il problema è che non si sa (quasi) mai come farle cessare.

Se ripensi a come è iniziata la prima guerra mondiale ... Laddove vi sono potenzialità di conflitti etnici ci vuole meno che niente ad appiccare il fuoco, generalmente sbagliando di grosso sugli esiti sperati dell'innesco. L'irresponsabilità del regime ucraino di fronte ai suoi stessi cittadini è evidente, lasciando che l'innesco divampasse per tanti anni senza uno straccio di piano B di pacificazione, convinti che la Russia avrebbe abbozzato per sempre. Posso concordare che la reazione dei russi sia stata eccessiva (col senno di poi dovevano limitarsi alle aree già presidiate sotto copertura). Ma se fossero arrivati a Kiev ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Freedom

Citazione di: Ipazia il 02 Marzo 2023, 18:40:54 PMPosso concordare che la reazione dei russi sia stata eccessiva (col senno di poi dovevano limitarsi alle aree già presidiate sotto copertura). Ma se fossero arrivati a Kiev ?
Un eccesso che sta portando conseguenze devastanti a tutta l'Ucraina (compreso, che beffa, il Donbass!), contraccolpi pesanti alla Russia e strascichi di varia entità a tante nazioni. Forse a quasi tutto il mondo. Con instabilità politica che coinvolge i pesi massimi del potere mondiale. Non che prima fosse rosa e fiori, per carità, ma abbiamo peggiorato.

Per non parlare del rischio atomico.

Se fossero arrivati a Kiev non mi pare che sarebbe stata un' azione risolutiva. Immagino che avrebbero messo sul trono un governo "fantoccio" o quantomeno "molto amico" di Putin. Con ripercussioni certamente......diciamo onerose politicamente, economicamente e socialmente per tutta l'Ucraina. E, quello sì, capovolgendo la situazione in Donbass. Sarebbe toccato agli ucraini la loro dose di vessazioni. Ma, anche per questo minimo risultato che i russi avrebbero giudicato positivo, non solo si sarebbe pagato un prezzo comunque alto. Non solo si sarebbe sostituito alla politica la legge del taglione. Ma, in definitiva, si sarebbe venuta a creare una situazione decisamente instabile e dunque pericolosa. Insomma non credo che sarebbe cessato lo scorrere del sangue.

Con tutta la buona volontà e disponibilità a mutare il mio pensiero non riesco proprio a vedere alcunchè di positivo nell'azzardo di Putin.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Ipazia

Se arrivavano a Kiev l'Ucraina avrebbe dovuto trattare la resa e la carneficina sarebbe finita,  come finì in Yugoslavia. Magari con vigilanza Onu sui nuovi confini, come in Libano. Una trattativa è pur sempre meglio di una guerra. Si riprendeva pure l'economia e il commercio con l'Europa di cui avrebbero beneficiato pure gli ucraini come dopo gli accordi di Minsk.

Alla Nato sarebbe passata la voglia di finanziare rivoluzioni arancione e guerre siriane, che sarebbe stata la novità più positiva di una rapida vittoria russa.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Citazione di: Ipazia il 02 Marzo 2023, 20:42:50 PMSe arrivavano a Kiev l'Ucraina avrebbe dovuto trattare la resa e la carneficina sarebbe finita,  come finì in Yugoslavia. Magari con vigilanza Onu sui nuovi confini, come in Libano. Una trattativa è pur sempre meglio di una guerra. 
Per come ho avuto modo di osservare il carattere degli ucraini, neanche nel caso di conquista di Kiev si sarebbero arresi. All'inizio dell'invasione facevano vedere i civili che preparavano le molotov, e con quelle molotov sarebbero andati ad affrontare i carriarmati, e qualcuno sono anche riuscito a metterlo fuori uso. Gli ucraini non si sarebbero arresi mai, e anche adesso, nei territori occupati, L'esercito russo subisce la resistenza delle popolazioni occupate. 

InVerno

Citazione di: niko il 02 Marzo 2023, 18:33:24 PMLa vera tara mentale e' l'atlantismo, e certi sproloqui lo dimostrano...

Per me, stupido e' chi crede a babbo natale e alle varie favole (favola dell'atlantismo "pacifico e inclusivo" compresa), ucraino o no...

Non mi permetterei mai di dare dello stupido a un intero popolo...

Io parlo dal punto di vista dell'universale, per fare la parodia delle mie parole, basta riportarle al particolare, e al mediatico, e al banale, ma e' un gioco stupido, appunto.

La guerra, che vede l'Ucraina spezzata in due, se da un punto di vista realistico dimostra qualcosa, dimostra che all'istante presente non esiste l'Ucraina come costruttore ideologico.

Che tu parli della fuffa, e mi accusi, di non avere rispetto della fuffa.

Tutte le vie possibili per farla esistere, questa benedetta Ucraina, non sono state percorse, da un governo ottuso, piuttosto che da un popolo, ottuso.

Ed e' tardi, ridicolmente tardi, per riportare all'esistenza cio' che materialmente non esiste tramite la guerra.

La guerra non e' la cura, della stupidita', ma il suo parossismo.

E il modo, in cui finira' questa guerra, mi dara' ragione.

Beh, senza voler dare connotazioni positive alla guerra che è evidentemente l'evento più indesiderabile nello spettro del possibile, è un dato di fatto che è anche dove si producono i certificati di nascita e di morte delle nazioni, e anche degli imperi. l'Impero zarista è crollato con la guerra in Giappone, l'impero sovietico è crollato con la guerra in Afghanistan, e si delinea il fatto che in Russia una guerra persa equivale ad una profonda trasformazione politica e sociale. Per questo, se la situazione non fosse tragica quanto è, bisorrebbe sorridere del fatto che Putin continui a lamentarsi di essere stato messo in un rischio esistenziale, quando la guerra stessa apre i libri dell'esistenzialità delle nazioni, e lui ovviamente l'ha cominciata. Ritenendo che la sua esistenza fosse messa a rischio in ogni caso, il complesso della resurrezione prevede che se ogni scelta porta al tuo annientamento è tuo interesse ribaltare il tavolo da gioco. Perchè per quel gruppo dirigente, una Russia non autocratica e non oligarchica, è una Russia morta, o almeno loro la disprezzerebbero come la merda sotto le scarpe. E magari hanno anche ragione, magari non riuscirebbero a tenere insieme i pezzi, dimuendo la loro capacità di esercitare violenza e coercizione, perchè non hanno mai elaborato strategie più complesse di gestione. Un analista militare mi ha fatto notare che questo si manifesta anche nell'esercito, e facendoci caso, ho visto effettivamente che sono due mesi che sul fronte appaiono puntuali come orologi svizzeri, una decina di conflitti armati, sempre negli stessi punti, sempre a macchia di leopardo.. E mi è stato suggerito che questo è dovuto all'assenza di corpi intermedi, tra il generale e il soldato operativo, per cui vengono elaborate disposizioni di massima con scarsa capacità operativa. In Russia delegare il potere è segno di debolezza, eppure la coordinazione è ciò che rende forte gli uomini, e infatti Wagner che è un gruppo operativo puntuale, è l'unico reparto che produce progressi. Termino: tu dici che il risultato del conflitto ti darà ragione, messo così vago, suppongo possa dimostrare qualsiasi cosa, quindi io ti dirò cosa secondo me significa vittoria o sconfitta, che non ha niente a che fare con i chilometri quadrati persi. Se il regime attuale di Kiev rimane in piedi, e se i successivi seguiranno l'impronta atlantico-europa, la Russia ha perso, magari vedremo gli effetti tra dieci anni, ma ha perso. Diranno di aver vinto perchè hanno preso quattro regioni livellate al suolo da ricostruire? Hanno comunque perso, l'unica battaglia mai esistita, quella per tramandarei i propri memi.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

#160
Citazione di: InVerno il 03 Marzo 2023, 18:52:13 PMBeh, senza voler dare connotazioni positive alla guerra che è evidentemente l'evento più indesiderabile nello spettro del possibile, è un dato di fatto che è anche dove si producono i certificati di nascita e di morte delle nazioni, e anche degli imperi. l'Impero zarista è crollato con la guerra in Giappone, l'impero sovietico è crollato con la guerra in Afghanistan, e si delinea il fatto che in Russia una guerra persa equivale ad una profonda trasformazione politica e sociale. Per questo, se la situazione non fosse tragica quanto è, bisorrebbe sorridere del fatto che Putin continui a lamentarsi di essere stato messo in un rischio esistenziale, quando la guerra stessa apre i libri dell'esistenzialità delle nazioni, e lui ovviamente l'ha cominciata. Ritenendo che la sua esistenza fosse messa a rischio in ogni caso, il complesso della resurrezione prevede che se ogni scelta porta al tuo annientamento è tuo interesse ribaltare il tavolo da gioco. Perchè per quel gruppo dirigente, una Russia non autocratica e non oligarchica, è una Russia morta, o almeno loro la disprezzerebbero come la merda sotto le scarpe. E magari hanno anche ragione, magari non riuscirebbero a tenere insieme i pezzi, dimuendo la loro capacità di esercitare violenza e coercizione, perchè non hanno mai elaborato strategie più complesse di gestione. Un analista militare mi ha fatto notare che questo si manifesta anche nell'esercito, e facendoci caso, ho visto effettivamente che sono due mesi che sul fronte appaiono puntuali come orologi svizzeri, una decina di conflitti armati, sempre negli stessi punti, sempre a macchia di leopardo.. E mi è stato suggerito che questo è dovuto all'assenza di corpi intermedi, tra il generale e il soldato operativo, per cui vengono elaborate disposizioni di massima con scarsa capacità operativa. In Russia delegare il potere è segno di debolezza, eppure la coordinazione è ciò che rende forte gli uomini, e infatti Wagner che è un gruppo operativo puntuale, è l'unico reparto che produce progressi. Termino: tu dici che il risultato del conflitto ti darà ragione, messo così vago, suppongo possa dimostrare qualsiasi cosa, quindi io ti dirò cosa secondo me significa vittoria o sconfitta, che non ha niente a che fare con i chilometri quadrati persi. Se il regime attuale di Kiev rimane in piedi, e se i successivi seguiranno l'impronta atlantico-europa, la Russia ha perso, magari vedremo gli effetti tra dieci anni, ma ha perso. Diranno di aver vinto perchè hanno preso quattro regioni livellate al suolo da ricostruire? Hanno comunque perso, l'unica battaglia mai esistita, quella per tramandarei i propri memi.


Se prenderanno "quattro regioni" (il donbass e forse altro) i russi avranno vinto, perché l'obbiettivo dichiarato dell'Ucraina e dell'occidente tutto che guerreggia per procura, è quello ricacciarli indietro ai confini del 2022, ovvero, non fargli "prendere" proprio niente, altroché "quattro regioni".

L'Ucraina oggi ha l'integrità territoriale, scacciare l'invasore, come condizione di vittoria. E a questa condizione di vittoria, l'occidente la appoggia.

O almeno, se prendono e tengono il donbass, i russi potranno DIRE di aver vinto. Si saranno espansi ai danni del vicino, perché le regioni contese sono state formalmente annesse, sono territorio russo, sottratto al nemico in un gioco a somma zero.

Infatti l'Ucraina verrà smembrata, il donbass se lo papperà la russia, tutto il resto si occidentalizzerà definitivamente per la gioia della fazione maidan della popolazione ucraina, ed entrerà nella nato/ue. Creando un pericoloso attrito diretto tra nemici immediatamente confinanti senza "stati cuscinetto" a dividerli, perché il cuscinetto/ucraina si romperà in due.

Anche gli occidentali, potranno dire a chiacchiere di aver vinto, perché è ovvio come finirà, nel senso che mi sembra ovvio che l'Ucraina perderà parti importanti del proprio territorio, ma comunque nel complesso come Stato resisterà, e la sua occidentalizzazione sarà definitiva e irreversibile.

Ma la vittoria dell'occidente, tutto sommato sarà ancora più finta, e di Pirro, di quella della russia.

Per la Russia ormai, proprio per tutto il casino, anche ideologico e globale che è successo e per le sue notevoli, ma limitate, capacità militari, è molto più facile prendere parti di territorio nemico e tenersele, che imporre la neutralità, e tanto meno la smilitarizzazione, di Kiev e dell'Ucraina come condizione finale di "pace" e quindi di propria vittoria.

Questo mi sembra poco ma sicuro.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Io non sono ucraino, magari tu pensi che sono "filoucraino", non so come mi vuoi definire, io ti esponevo il mio punto di vista  sulla vittoria o la sconfitta, sono certo che l'obbiettivo ucraino rimanga quello della liberazione totale ed infatti dubito riconosceranno i territori annessi così come il resto del globo a parte i soliti cattivoni, i russi non controllano neanche i capoluoghi in caso di un armistizio "koreano", chi li riconoscerà? Ma allo stesso tempo sono certo che l'obbiettivo russo rimane ribaltare il regime di Kiev, fisicamente o politicamente, perciò è giusto confrontare gli obbiettivi primari tra di loro, e nessuna delle due parti in caso di armistizio avrebbe realmente ottenuto il loro obbiettivo. Quello Russo lo devo interpretare io, perchè a più di un anno dalla guerra non ne hanno ancora dichiarato uno preciso, così è facile vendere qualsiasi cosa per una vittoria, la denazificazione magari è completa? Io non penso che i Russi potranno, quando le fanfare della propaganda caleranno di tono, accettare la situazione attuale, un armistizio koreano con il paffuto dittatore lanciamissili è una cosa, diverso è farlo con la Russia, che si trasformerà in una pentola a pressione. Io avrei preferito che i russi non avessero avuto la possibilità di coltivare vendetta nei prossimi anni, un armistizio potrebbe essere un coltura batterica di vendetta,  e noi star preparndo un conflitto futuro molto più interessante per i libri di storia, l'unica nota positiva è che la cricca russa è ottuagenaria e il futuro è un terno all lotto.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 05 Marzo 2023, 10:36:36 AM. Io avrei preferito che i russi non avessero avuto la possibilità di coltivare vendetta nei prossimi anni, un armistizio potrebbe essere un coltura batterica di vendetta,  e noi star preparndo un conflitto futuro molto più interessante per i libri di storia.
E su cosa dovrebbe essere fondato questo istinto di vendetta? La situazione disperata nella quale sono se la sono costruita tutta loro. Certo poi la narrazione del regime é tutt'altra, ma ci sono limiti anche alla capacità di falsificare. L'altro giorno lavrov ha fatto scompisciare dalle risa il pubblico in India, quando ha raccontato la barzelletta che loro sono stati aggrediti. Chissà se alle stesse barzellette ridono anche in Russia? 

niko

#163
Citazione di: InVerno il 05 Marzo 2023, 10:36:36 AMIo non sono ucraino, magari tu pensi che sono "filoucraino", non so come mi vuoi definire, io ti esponevo il mio punto di vista  sulla vittoria o la sconfitta, sono certo che l'obbiettivo ucraino rimanga quello della liberazione totale ed infatti dubito riconosceranno i territori annessi così come il resto del globo a parte i soliti cattivoni, i russi non controllano neanche i capoluoghi in caso di un armistizio "koreano", chi li riconoscerà? Ma allo stesso tempo sono certo che l'obbiettivo russo rimane ribaltare il regime di Kiev, fisicamente o politicamente, perciò è giusto confrontare gli obbiettivi primari tra di loro, e nessuna delle due parti in caso di armistizio avrebbe realmente ottenuto il loro obbiettivo. Quello Russo lo devo interpretare io, perchè a più di un anno dalla guerra non ne hanno ancora dichiarato uno preciso, così è facile vendere qualsiasi cosa per una vittoria, la denazificazione magari è completa? Io non penso che i Russi potranno, quando le fanfare della propaganda caleranno di tono, accettare la situazione attuale, un armistizio koreano con il paffuto dittatore lanciamissili è una cosa, diverso è farlo con la Russia, che si trasformerà in una pentola a pressione. Io avrei preferito che i russi non avessero avuto la possibilità di coltivare vendetta nei prossimi anni, un armistizio potrebbe essere un coltura batterica di vendetta,  e noi star preparndo un conflitto futuro molto più interessante per i libri di storia, l'unica nota positiva è che la cricca russa è ottuagenaria e il futuro è un terno all lotto.


Figurati, io volevo parlare della cosa realisticamente, e dunque secondo me rovesciare il regime di Kiev per la Russia sara' stato semmai l'obbiettivo mitico della prima ora, ma ormai e' evidente che e' un obbiettivo troppo ambizioso, e la Russia deve ridimensionare i suoi obbiettivi, se vuole giungere, al termine di questa guerra, a qualcosa di anche solo vagamente somigliante ad una "vittoria".

Questo ridimensionamento secondo me e' (gia') stato fatto con le annessioni; le annessioni stanno a significare che, quando e se la Russia controllera' piu' o meno quei luoghi mettendoci la bandierina sopra, potra' dichiarare "vinta" e finita la "sua" guerra.

Del resto fallire anche quello, di obbiettivo, fallire la conquista dei territori annessi, significherebbe lasciare suolo proprio e patrio nelle mani di un nemico inferiore, cosa sommamente inaccettabile per un impero orgoglioso quale la Russia e', poiche', anche se nessun altro attore internazionale lo riconosce, la Russia ha dichiarato autocraticamente quei luoghi territorio "proprio"; una dichiarazione che sta a significare che, per quello che la concerne, lottera' per quei territori con lo stesso fanatismo e determinazione con cui combattono gli ucraini dall'altra parte.

Del resto la dottrina nucleare russa, dice che il nucleare si puo' usare, tra i vari casi:

"quando l'esistenza stessa della federazione e' a rischio"

per assurdo, la federazione "reale", quella da tutti riconosciuta, inglobando a chiacchiere e a referendum surreali dei territori che militarmente e politicamente NON controlla, si e' messa

"a rischio",

da sola...

cioe', se entriamo ipoteticamente nella verita' dell'ideologia secondo cui anche i territori annessi sono effettivamente "federazione", allora, a logica, e' la federazione "tutta", ad essere occupata fisicamente e militarmente da un crudele nemico, che va ricacciato "indietro" a tutti i costi (gli ucraini), e non viceversa.

Un po' la fiaba del lupo e l'agnello.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 05 Marzo 2023, 11:24:22 AME su cosa dovrebbe essere fondato questo istinto di vendetta? La situazione disperata nella quale sono se la sono costruita tutta loro. Certo poi la narrazione del regime é tutt'altra, ma ci sono limiti anche alla capacità di falsificare. L'altro giorno lavrov ha fatto scompisciare dalle risa il pubblico in India, quando ha raccontato la barzelletta che loro sono stati aggrediti. Chissà se alle stesse barzellette ridono anche in Russia?
Questo è quello che vedi tu, non quello che vedono loro. Certo l'alto comando è informato sulla situazione sul campo, ma se il prossimo step richiede necessariamente la mobilitazione generale, importa conoscere il clima generale della società. Per questo a inizio topic ti ho chiesto se secondo te ci fanno o ci sono, perchè la mia impressione è che per la maggior parte degli osservatori occidentali "ci fanno", quando invece ci sono proprio, almeno chi ora ha il potere. Ho visto in una lezione di Mearsheimer lo stesso rivolgersi retoricamente alla platea chiedendo "ma voi avete prove che la Russia avesse ambizioni imperialistiche prima del 2014?"La domanda, in teoria retorica,sarebbe servita a dimostrare che le ambizioni erano americane, perchè di  quelle russe non ci sarebbe traccia, ma quello che dimostra è che Mearsheimer conosce la Russia come fosse un ente metafisico, altrimenti saprebbe che è dal 2004 che sono in atto mosse politiche precise a riguardo. Con questo tipo di osservatori a tenere d'occhio una faglia koreana, io avrei parecchia paura degli sviluppi. Infatti qualche mese prima dell'invasione, in un altra lezione Mearsheimer disse "Putin avrebbe motivo di invadere, ma non è mica stupido". Indovina un pò Jonnhy, era "stupido", e potrebbero essere stupidi di nuovo. Il supporto internazionale è importante per mille cose, ma non previene le derive interne di un paese isolato. Non c'è un opposizione in Russia, non c'è opposizione al gonfiarsi di aspettative irrealistiche, la stessa opposizione che ha mancato di portare realismo dicendogli che non sarebbero stati accolti coi fiori, non c'è limite al mondo parallelo che possono costruire, ed essendo che stanno spingendo molto sulle scuole, non hanno intenzione di mollare sul lungo periodo. Ho detto sin dall'inizio e multiple volte che il mio timore principale era la nordkoreanizzazione della Russia, ora che si parla di armistizio koreano ovviamente siamo al punto che avrei preferito evitare. Se dobbiamo convivere con una Russia che ogni mese "si misura il missile" nel mare d'Azov, vivremo in costante pericolo.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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