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Guerra in Ucraina II

Aperto da InVerno, 19 Maggio 2022, 08:07:57 AM

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InVerno

#45
Putin giovedì ha fatto delle dichiarazioni importanti, quanto al solito deliranti, oltre a paragonarsi a Pietro il grande (il sovrano follemente innamorato dell'Europa) e ad ammettere praticamente che ciò che gli interessa dell'Ucraina è conquistare pezzi di terra (perlomeno l'ha finalmente ammesso, i laboratori biochimici sono passati di moda), il che ha spinto i suoi altrettanto deliranti amici televisivi a sostenere che la Russia è la discendente dell'Orda d'Oro (Shoigu da sempre gioca a fare il cosplayer del Khan) e tutta un altra serie di deliri che finiscono direttamente nel libro della cosidetta "propaganda&deliri intesi per il pubblico interno" che interessano veramente poco, se non per valutare l'insanità del momento.

Tuttavia ha altresì affermato: "Non esiste uno stato intermedio: gli stati possono essere sovrani o colonie" e questo ha decisamente galvanizzato anche il nostro vasto allevamento di volatili sovranisti, che hanno immediatamente colto la palla al balzo per assaporare un dolce momento nostalgico, di quando potevano professare liberamente il loro amore per il celodurismo russo perchè ancora non portava con sè la responsabilità di centinaia di migliaia di morti. Bei tempi quelli! Mi sembra inutile discutere questa finta dicotomia, chiunque può capire da solo che esistono centinaia di gradi intermedi tra questi due estremi, però ci sono altri risvolti.

Viene in mente una citazione: una colonia è un paese non riconosciuto da nessuno se non dall'impero, in quest'ottica Putin ha già due colonie in Donbass, ma è evidente che l'interpretazione di colonia da parte di Putin, e quella che piace tanto ai sovranisti, è molto più estesa e riguarda in generale uno stato con un basso livello di sovranità perchè strettamente interdipendente. A riguardo di questo argomento c'è un lavoro estremamente interessante di Branko Milanovic [1] che teorizza che la sovranità di uno stato è inversamente proporzionale alla ricchezza di cui può disporre. Altresì sono contenute una serie di altrettanto interessanti distinguo (es. tra impero e conglomerato) che normalmente i sovranisti non conoscono o fanno finta di conoscere per dare validità alle loro teorie del complotto, che è sempre utile rinfrescare. Ulteriormente, le analisi che Milanovic fa riguardo a cosa tenga assieme un conglomerato, e cosa spinga una nazione ad uscire da uno per voler entrare in un altro, sono molto interessanti e possono essere tranquillamente usate come chiave di lettura dello spostamento geopolitico dell'Ucraina.

Il punto filosoficamente importante che porta Milanovic però è questo "trade-off" tra ricchezza e sovranità, una nazione che accetta una forte interdipendenza avrà una sovranità limitata ma aumenterà la propria ricchezza attraverso gli scambi commerciali e le buone relazioni (es. Belgio), al contrario una nazione che voglia disporre di una sovranità assoluta avrà scambi e relazioni quasi inesistenti e vivrà in povertà altrettanto assoluta (es. Korea del Nord), in più, se dovesse eccedere in questo equilibrio oltre a quanto è in grado di disporre autarchicamente finirà per diventare una criptocolonia perchè verrà tenuta in vita da un gruppo ristretto di partners (Cina=>Korea del Nord) oppure finirà con il disgregarsi, cioè azzerare la propria sovranità, per ristabilire nuovi equilibri più sani (Yugoslavia).

La domanda sulla Russia di Putin è: quanto ancora sovranità è in grado di esercitare, e quante relazioni e commerci è in grado di rompere, prima di trasformarsi in una colonia cinese o disgregarsi? A mio modesto avviso, se questa situazione diplomatica/commerciale dovesse protrarsi a lungo (e l'america ha dimostrato in passato che le sanzioni possono durare anche metà secolo) il bivio per la Russia sarà esattamente questo, salvo che per un incompatibilità insolvibile non accetterà mai di diventare un vassallo cinese, e finirà per balcanizzarsi alla ricerca di nuovi equilibri. E Putin, tralaltro passerà alla storia come "Vladimir il Piccolo". L'economia russa è altamente sovrastimata, almeno quanto lo era il suo esercito, il problema della corruzione è che i suoi effetti nefasti si vedono solamente quando si tirano le somme, si può rubare nell'esercito impunemente in tempi di pace, ma quando arriva la guerra, i problemi latenti diventano immediamente evidenti, altrettanto spesso si confonde l'economia Russa (assimilabile a quella di una petromonarchia) con quella vastamente più diversificata dell'URSS. Putin punta sul fatto che prima o poi gli europei andranno con il cappello in mano a chiedere petrolio e gas, e questo potrebbe anche accadere nel breve periodo grazie ai "pacificatori" nostrani, ma non sul lungo, se la transizione ecologica verrà portata a termine seriamente.


[1]https://documents1.worldbank.org/curated/en/737781468765868127/pdf/multi0page.pdf
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 11 Giugno 2022, 09:18:05 AMPutin giovedì ha fatto delle dichiarazioni importanti, quanto al solito deliranti, oltre a paragonarsi a Pietro il grande (il sovrano follemente innamorato dell'Europa) e ad ammettere praticamente che ciò che gli interessa dell'Ucraina è conquistare pezzi di terra (perlomeno l'ha finalmente ammesso, i laboratori biochimici sono passati di moda), il che ha spinto i suoi altrettanto deliranti amici televisivi a sostenere che la Russia è la discendente dell'Orda d'Oro (Shoigu da sempre gioca a fare il cosplayer del Khan) e tutta un altra serie di deliri che finiscono direttamente nel libro della cosidetta "propaganda&deliri intesi per il pubblico interno" che interessano veramente poco, se non per valutare l'insanità del momento.

Tuttavia ha altresì affermato: "Non esiste uno stato intermedio: gli stati possono essere sovrani o colonie" e questo ha decisamente galvanizzato anche il nostro vasto allevamento di volatili sovranisti, che hanno immediatamente colto la palla al balzo per assaporare un dolce momento nostalgico, di quando potevano professare liberamente il loro amore per il celodurismo russo perchè ancora non portava con sè la responsabilità di centinaia di migliaia di morti. Bei tempi quelli! Mi sembra inutile discutere questa finta dicotomia, chiunque può capire da solo che esistono centinaia di gradi intermedi tra questi due estremi, però ci sono altri risvolti.

Viene in mente una citazione: una colonia è un paese non riconosciuto da nessuno se non dall'impero, in quest'ottica Putin ha già due colonie in Donbass, ma è evidente che l'interpretazione di colonia da parte di Putin, e quella che piace tanto ai sovranisti, è molto più estesa e riguarda in generale uno stato con un basso livello di sovranità perchè strettamente interdipendente. A riguardo di questo argomento c'è un lavoro estremamente interessante di Branko Milanovic [1] che teorizza che la sovranità di uno stato è inversamente proporzionale alla ricchezza di cui può disporre. Altresì sono contenute una serie di altrettanto interessanti distinguo (es. tra impero e conglomerato) che normalmente i sovranisti non conoscono o fanno finta di conoscere per dare validità alle loro teorie del complotto, che è sempre utile rinfrescare. Ulteriormente, le analisi che Milanovic fa riguardo a cosa tenga assieme un conglomerato, e cosa spinga una nazione ad uscire da uno per voler entrare in un altro, sono molto interessanti e possono essere tranquillamente usate come chiave di lettura dello spostamento geopolitico dell'Ucraina.

Il punto filosoficamente importante che porta Milanovic però è questo "trade-off" tra ricchezza e sovranità, una nazione che accetta una forte interdipendenza avrà una sovranità limitata ma aumenterà la propria ricchezza attraverso gli scambi commerciali e le buone relazioni (es. Belgio), al contrario una nazione che voglia disporre di una sovranità assoluta avrà scambi e relazioni quasi inesistenti e vivrà in povertà altrettanto assoluta (es. Korea del Nord), in più, se dovesse eccedere in questo equilibrio oltre a quanto è in grado di disporre autarchicamente finirà per diventare una criptocolonia perchè verrà tenuta in vita da un gruppo ristretto di partners (Cina=>Korea del Nord) oppure finirà con il disgregarsi, cioè azzerare la propria sovranità, per ristabilire nuovi equilibri più sani (Yugoslavia).

La domanda sulla Russia di Putin è: quanto ancora sovranità è in grado di esercitare, e quante relazioni e commerci è in grado di rompere, prima di trasformarsi in una colonia cinese o disgregarsi? A mio modesto avviso, se questa situazione diplomatica/commerciale dovesse protrarsi a lungo (e l'america ha dimostrato in passato che le sanzioni possono durare anche metà secolo) il bivio per la Russia sarà esattamente questo, salvo che per un incompatibilità insolvibile non accetterà mai di diventare un vassallo cinese, e finirà per balcanizzarsi alla ricerca di nuovi equilibri. E Putin, tralaltro passerà alla storia come "Vladimir il Piccolo". L'economia russa è altamente sovrastimata, almeno quanto lo era il suo esercito, il problema della corruzione è che i suoi effetti nefasti si vedono solamente quando si tirano le somme, si può rubare nell'esercito impunemente in tempi di pace, ma quando arriva la guerra, i problemi latenti diventano immediamente evidenti, altrettanto spesso si confonde l'economia Russa (assimilabile a quella di una petromonarchia) con quella vastamente più diversificata dell'URSS. Putin punta sul fatto che prima o poi gli europei andranno con il cappello in mano a chiedere petrolio e gas, e questo potrebbe anche accadere nel breve periodo grazie ai "pacificatori" nostrani, ma non sul lungo, se la transizione ecologica verrà portata a termine seriamente.


[1]https://documents1.worldbank.org/curated/en/737781468765868127/pdf/multi0page.pdf



Naturalmente, lo spostamentoto geopolitico dell'ucraina e il disastro della Jugoslavia, si possono spiegare di piu' , e meglio, con il vampiriso del blocco euroatlantico, che ha in un caso  infiltrato e filodiretto l'euromaidan e nell'altro razzolato fin dall'inizio come un avvoltoio sulle macerie della ex jugoslavia (li' si sono combattute le "guerre di unificazione europea", unificazione che naturalmente non e' stata un processo pacifico, come lo e' nella sua ideologia);  solo che cosi' questo signore non ci venderebbe libri sopra...

Venendo al dunque, la ricchezza comporta in linea di principio cessione di sovranita' solo se e' distribuita sperequatamente, quindi solo se e' ricchezza direttamente rappresentativa dell'ingiusto potere dell'uomo sull'uomo, e quindi, al limite, anche dello stato sullo stato; dunque  "ricchezza", tra mille virgolette, finalizzata all'acquisto della prostituzione e del lavoro servile, come ogni ricchezza sperequatamente distribuita  fondamentalmente in un modo o nell'altro lo e'.

Finche' nel rapporto tra due uomini un uomo potra' comprare un altro uomo (lavoro salariato,  servitu' della gleba, schiavitu') , nel rapporto tra due stati uno stato potra' comprare un altro stato, perche' il grande e' lo specchio del piccolo.

E' il modo in cui il desiderio e il bisogno  si distribuisono intorno alla ricchezza, a determinare la cessione di sovranita', non la ricchezza stessa.

Sia tra individui, che tra stati.

La ricchezza equamente distribuirà invece, non comporta nessuna cessione di sovranita', perche' i cittadini socialmente equi-potenti, con lo stesso effettivo potere, e non solo giuridicamente parificati, potranno organizzarsi in una vera e reale democrazia, quindi anche commerciare liberamente tra paesi, senza importare necessariamente, insieme alle "merce", anche usi e costumi  che l'etica di un luogo o di un popolo rifiuta e considera per se' incompatibili  rispetto all'etica di un altro.

Si puo' essere ricchi senza essere colonie, solo che bisogna intendersi socialmente e culturalmente su cosa significa essere ricchi.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

green demetr

Citazione di: InVerno il 11 Giugno 2022, 09:18:05 AMPutin giovedì ha fatto delle dichiarazioni importanti, quanto al solito deliranti, oltre a paragonarsi a Pietro il grande (il sovrano follemente innamorato dell'Europa) e ad ammettere praticamente che ciò che gli interessa dell'Ucraina è conquistare pezzi di terra (perlomeno l'ha finalmente ammesso, i laboratori biochimici sono passati di moda), il che ha spinto i suoi altrettanto deliranti amici televisivi a sostenere che la Russia è la discendente dell'Orda d'Oro (Shoigu da sempre gioca a fare il cosplayer del Khan) e tutta un altra serie di deliri che finiscono direttamente nel libro della cosidetta "propaganda&deliri intesi per il pubblico interno" che interessano veramente poco, se non per valutare l'insanità del momento.

Tuttavia ha altresì affermato: "Non esiste uno stato intermedio: gli stati possono essere sovrani o colonie" e questo ha decisamente galvanizzato anche il nostro vasto allevamento di volatili sovranisti, che hanno immediatamente colto la palla al balzo per assaporare un dolce momento nostalgico, di quando potevano professare liberamente il loro amore per il celodurismo russo perchè ancora non portava con sè la responsabilità di centinaia di migliaia di morti. Bei tempi quelli! Mi sembra inutile discutere questa finta dicotomia, chiunque può capire da solo che esistono centinaia di gradi intermedi tra questi due estremi, però ci sono altri risvolti.

Viene in mente una citazione: una colonia è un paese non riconosciuto da nessuno se non dall'impero, in quest'ottica Putin ha già due colonie in Donbass, ma è evidente che l'interpretazione di colonia da parte di Putin, e quella che piace tanto ai sovranisti, è molto più estesa e riguarda in generale uno stato con un basso livello di sovranità perchè strettamente interdipendente. A riguardo di questo argomento c'è un lavoro estremamente interessante di Branko Milanovic [1] che teorizza che la sovranità di uno stato è inversamente proporzionale alla ricchezza di cui può disporre. Altresì sono contenute una serie di altrettanto interessanti distinguo (es. tra impero e conglomerato) che normalmente i sovranisti non conoscono o fanno finta di conoscere per dare validità alle loro teorie del complotto, che è sempre utile rinfrescare. Ulteriormente, le analisi che Milanovic fa riguardo a cosa tenga assieme un conglomerato, e cosa spinga una nazione ad uscire da uno per voler entrare in un altro, sono molto interessanti e possono essere tranquillamente usate come chiave di lettura dello spostamento geopolitico dell'Ucraina.

Il punto filosoficamente importante che porta Milanovic però è questo "trade-off" tra ricchezza e sovranità, una nazione che accetta una forte interdipendenza avrà una sovranità limitata ma aumenterà la propria ricchezza attraverso gli scambi commerciali e le buone relazioni (es. Belgio), al contrario una nazione che voglia disporre di una sovranità assoluta avrà scambi e relazioni quasi inesistenti e vivrà in povertà altrettanto assoluta (es. Korea del Nord), in più, se dovesse eccedere in questo equilibrio oltre a quanto è in grado di disporre autarchicamente finirà per diventare una criptocolonia perchè verrà tenuta in vita da un gruppo ristretto di partners (Cina=>Korea del Nord) oppure finirà con il disgregarsi, cioè azzerare la propria sovranità, per ristabilire nuovi equilibri più sani (Yugoslavia).

La domanda sulla Russia di Putin è: quanto ancora sovranità è in grado di esercitare, e quante relazioni e commerci è in grado di rompere, prima di trasformarsi in una colonia cinese o disgregarsi? A mio modesto avviso, se questa situazione diplomatica/commerciale dovesse protrarsi a lungo (e l'america ha dimostrato in passato che le sanzioni possono durare anche metà secolo) il bivio per la Russia sarà esattamente questo, salvo che per un incompatibilità insolvibile non accetterà mai di diventare un vassallo cinese, e finirà per balcanizzarsi alla ricerca di nuovi equilibri. E Putin, tralaltro passerà alla storia come "Vladimir il Piccolo". L'economia russa è altamente sovrastimata, almeno quanto lo era il suo esercito, il problema della corruzione è che i suoi effetti nefasti si vedono solamente quando si tirano le somme, si può rubare nell'esercito impunemente in tempi di pace, ma quando arriva la guerra, i problemi latenti diventano immediamente evidenti, altrettanto spesso si confonde l'economia Russa (assimilabile a quella di una petromonarchia) con quella vastamente più diversificata dell'URSS. Putin punta sul fatto che prima o poi gli europei andranno con il cappello in mano a chiedere petrolio e gas, e questo potrebbe anche accadere nel breve periodo grazie ai "pacificatori" nostrani, ma non sul lungo, se la transizione ecologica verrà portata a termine seriamente.


[1]https://documents1.worldbank.org/curated/en/737781468765868127/pdf/multi0page.pdf



La nuova guerra fredda non ha ancora preso le sue forme, non ho trovato contributi a questo nuovo asset.

A parte che Putin non si è dichiarato come Pietro il Grande, ma ha parlato durante il giorno del ricordo di Pietro il Grande, ha affermato invece che la russia non farà l'errore dell'impero sovietico, di isolarsi dal commercio internazionale.

Sempre seguendo le indicazioni di LIMES di Caracciolo, ma anche documentato dalla stesso mainstream dai files di atlantide di purgatori, sappiamo che la russia ha preso possesso del centro africa.
In particolare è sembrato interessante il caso Burundi, da cui si muovono con sicurezza le truppe filo-russe.
Da quell'area si possono creare aree di ostruzione sia a nord (e quindi contro l'europa), sia a sud (e quindi contro la cina e l'america).

Ora che l'India comincia a rendersi conto di cosa voglia dire essere alleati di certa gente (qualcuno parla di morti), l'area politica sembra in grande subbuglio.

La russia dunque a livello economico si è già premunita ad aprirsi a oriente.

La parte politica invece richiede un analisi geo-politca nuova (non LIMES), che ho trovato in rete: che non può che fatalmente prescindere dalla divisone dell'impero di terra (Pechino-Lisbona) contro quello di mare (usa, inghilterra, giappone).

Essendo questo il destino inevitabile del mondo, l'italia diventerà per forza di cose l'apripista a questa decolonizzazione europea da parte dei giganti asiatici, e verso una ricolonizzazione verso di loro.

Stiamo passando dalla brace alla padella, con l'aggravamento delle modalità di controllo (che la filosofia ha ribattezzato neo-feudalesimo).

Ora questo passaggio può essere scongiurato solo tramite una nuova guerra fredda (pensata dall'europa e non più dall'america che deve vedersela col gigante asiatico).
O il peggio è molto dietro l'angolo della storia (per cui può valere l'anno prossimo o tra vent'anni), ossia la guerra mondiale IN EUROPA (e non più nelle periferie).

Rimaniamo in ascolto (che altro fare ahimè).


La transizione ecologica è semplicemente il secondo e più rilevante punto del passaggio al neo-feudalesimo, bisogna solo determinare se rimanere servi degli USA o della CINA, che poi sono la stessa cosa (la tecnica al potere).

La guerra è perciò irrilevante (infatti il neofedualesimo sarà usato sia da un blocco che dall'altro in egual misura).

ADDIO OH LIBERTA' benvenuta tristezza!
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: niko il 11 Giugno 2022, 23:01:20 PMNaturalmente, lo spostamentoto geopolitico dell'ucraina e il disastro della Jugoslavia, si possono spiegare di piu' , e meglio, con il vampiriso del blocco euroatlantico, che ha in un caso  infiltrato e filodiretto l'euromaidan e nell'altro razzolato fin dall'inizio come un avvoltoio sulle macerie della ex jugoslavia (li' si sono combattute le "guerre di unificazione europea", unificazione che naturalmente non e' stata un processo pacifico, come lo e' nella sua ideologia);  solo che cosi' questo signore non ci venderebbe libri sopra...

Venendo al dunque, la ricchezza comporta in linea di principio cessione di sovranita' solo se e' distribuita sperequatamente, quindi solo se e' ricchezza direttamente rappresentativa dell'ingiusto potere dell'uomo sull'uomo, e quindi, al limite, anche dello stato sullo stato; dunque  "ricchezza", tra mille virgolette, finalizzata all'acquisto della prostituzione e del lavoro servile, come ogni ricchezza sperequatamente distribuita  fondamentalmente in un modo o nell'altro lo e'.

Finche' nel rapporto tra due uomini un uomo potra' comprare un altro uomo (lavoro salariato,  servitu' della gleba, schiavitu') , nel rapporto tra due stati uno stato potra' comprare un altro stato, perche' il grande e' lo specchio del piccolo.

E' il modo in cui il desiderio e il bisogno  si distribuisono intorno alla ricchezza, a determinare la cessione di sovranita', non la ricchezza stessa.

Sia tra individui, che tra stati.

La ricchezza equamente distribuirà invece, non comporta nessuna cessione di sovranita', perche' i cittadini socialmente equi-potenti, con lo stesso effettivo potere, e non solo giuridicamente parificati, potranno organizzarsi in una vera e reale democrazia, quindi anche commerciare liberamente tra paesi, senza importare necessariamente, insieme alle "merce", anche usi e costumi  che l'etica di un luogo o di un popolo rifiuta e considera per se' incompatibili  rispetto all'etica di un altro.

Si puo' essere ricchi senza essere colonie, solo che bisogna intendersi socialmente e culturalmente su cosa significa essere ricchi.



Ho finalmente iniziato a leggere marx, dai che tra 3 vite lo finisco  :))

Magari a settembre (Sempre che la guerra non ci abbia già preso, possibilità remota, ma non del tutto a zero) vedremo di dire qualcosa con qualche pagina in più letta questa estate.

Mi chiedo inanzitutto però se la questione della giustiza del prezzo della merce, ossia del salario, sia ancora pensabile, laddove i nostri corpi verrano requisiti.
Infatti se il mio corpo verrà violato (come sembra) e così quello di milioni di persone, che meccanismi psicologici verrano avviati?
L'OMS ha già preventivato l'ondata di depressione che sta per investire il mondo, mi stupisco della loro illusione però che i farmaci possano da soli sistemare le cose.
La depressione è invalidante, e il farmaco non può da solo creare il servo perfetto.
Serve una ristimolazione al fare.
Ma in un mondo che sta alienando non solo l'uomo economico, ma la persona (ossia l'uomo identitario) oltre alla depressione vi saranno anche crisi del soggetto.
Una crisi del soggetto (in quanto identità, ideologia) che investe milioni di persone francamente mi sa che non l'abbiamo mai vista. Mi sa che arriviamo giusto un filo impreparati un filo corti e non ho letto contributi da parte dell'OMS, che per giurisdizione, manco lo vede questo problema, men che meno la politica, che si sta sempre più mettendosi contro la filosofia piuttosto.
Ecco all'interno di questo tsunami perfetto di alienazione economica E personale come faremo ancora a parlare di redistribuzione dei beni??????? O:-)
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

#49
Marx è metodo, non contenuto. Il contenuto economico ottocentesco Marx è superato da quello che i marxisti chiamano sviluppo delle forze produttive, cui corrisponde, a livello di soggettività sociale una ricomposizione di classe e di autopercezione dei soggetti economici.

Di ciò, il primo ad esserne consapevole fu lo stesso Marx che indagò l'economia sapendone la mutevolezza storica e concentrando pertanto l'attenzione sugli inediti del processo di produzione capitalistica e sulla evolvente metafisica di merce e denaro sub specie capitalis.

Specie mutata profondamente con la dilagante conversione del denaro, già potente di suo, in merce, fino ad occupare l'intero orizzonte dell'economia istituzionale, il cui vessillo ideologico è la $cienza economics.

Tale processo era appena in nuce, come dicono i marxisti d'antan, all'epoca di Marx, invece oggi è maturo fino alla putrefazione: dai titoli tossici alle criptovalute. Mentre nel medio economico non sta la virtus aristotelica, ma la merda della finanza globale e delle sue ferree istituzioni pubbliche, ovvero private, dove si signoreggia e disumanizza alla grande.

Quanto all'economia reale dei beni d'uso e dei produttori, che ai tempi di Marx incideva pesantemente sul "mercato" e il "valore" delle merci, il potere finanziario fa di tutto per metterla al e sotto il tappeto. Ma il corpo ha le sue ragioni che il capitale non conosce.

E ogni tanto si inventa pure una rivoluzione.

Laddove oltre ai beni si redistribuisce pure il bene; il valore etico insieme al valore economico. Sempre se cose andranno per il meglio, altrimenti ...
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

#50
Citazione di: green demetr il 12 Giugno 2022, 16:38:05 PMA parte che Putin non si è dichiarato come Pietro il Grande, ma ha parlato durante il giorno del ricordo di Pietro il Grande, ha affermato invece che la russia non farà l'errore dell'impero sovietico, di isolarsi dal commercio internazionale.

Sempre seguendo le indicazioni di LIMES di Caracciolo, ma anche documentato dalla stesso mainstream dai files di atlantide di purgatori, sappiamo che la russia ha preso possesso del centro africa.
In particolare è sembrato interessante il caso Burundi, da cui si muovono con sicurezza le truppe filo-russe.
Da quell'area si possono creare aree di ostruzione sia a nord (e quindi contro l'europa), sia a sud (e quindi contro la cina e l'america).

Ora che l'India comincia a rendersi conto di cosa voglia dire essere alleati di certa gente (qualcuno parla di morti), l'area politica sembra in grande subbuglio.

La russia dunque a livello economico si è già premunita ad aprirsi a oriente.
Non si è direttamente paragonato a Pietro il Grande, ha detto che sta riportando indietro terre perse come fece Pietro il Grande, irredentismo spicciolo, paragoni giganti. Dire che non ha intenzione di isolarsi  dal mercato internazionale è come dire che non è caduto dall'asino ma voleva scendere. Le prospettive dalla collaborazione con la Cina sono tutte da vedersi, più che premunito sembra postmunito, dal frizzante traffico aereo russo si capisce bene che la Cina non può fornire quello che può il regno della perfida Albione, e stando a Pavlovskij la dirigenza russa conosce benissimo quanto abbia bisogno dell'ovest, semplicemente non può dirlo. I nuovi gasdotti verso la Cina non saranno pronti per un pò, il prezzo del petrolio è destinato a scendere.. ma sopratutto a livello politico, l'ultima volta che la Russia si è alleata con una potenza imperialista con ambizioni sul territorio russo, non è andato esattamente tutto secondo i piani. Con grande dispiacere di una parte dell'entourage Putiniano che ancora si morde le unghie, se quel piccolo ebreo con i baffetti non avesse fatto il birbante ci saremmo tolti di mezzo una volta per tutte i maledetti liberali eurotlantici. Anche qui sul forum l'astio contro i liberali euroatlantici serpeggia, i russi lo sanno, ma come al solito gli Italiani sono inaffidabili, Salvini ha fatto di tutto per mettersi in testa il fez, e ha fatto solo la figura della testa di caz. Possiamo perlomeno goderci un pò di muZica insieme

Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

green demetr

Citazione di: InVerno il 12 Giugno 2022, 19:59:10 PMNon si è direttamente paragonato a Pietro il Grande, ha detto che sta riportando indietro terre perse come fece Pietro il Grande, irredentismo spicciolo, paragoni giganti. Dire che non ha intenzione di isolarsi  dal mercato internazionale è come dire che non è caduto dall'asino ma voleva scendere. Le prospettive dalla collaborazione con la Cina sono tutte da vedersi, più che premunito sembra postmunito, dal frizzante traffico aereo russo si capisce bene che la Cina non può fornire quello che può il regno della perfida Albione, e stando a Pavlovskij la dirigenza russa conosce benissimo quanto abbia bisogno dell'ovest, semplicemente non può dirlo. I nuovi gasdotti verso la Cina non saranno pronti per un pò, il prezzo del petrolio è destinato a scendere.. ma sopratutto a livello politico, l'ultima volta che la Russia si è alleata con una potenza imperialista con ambizioni sul territorio russo, non è andato esattamente tutto secondo i piani. Con grande dispiacere di una parte dell'entourage Putiniano che ancora si morde le unghie, se quel piccolo ebreo con i baffetti non avesse fatto il birbante ci saremmo tolti di mezzo una volta per tutte i maledetti liberali eurotlantici. Anche qui sul forum l'astio contro i liberali euroatlantici serpeggia, i russi lo sanno, ma come al solito gli Italiani sono inaffidabili, Salvini ha fatto di tutto per mettersi in testa il fez, e ha fatto solo la figura della testa di caz. Possiamo perlomeno goderci un pò di muZica insieme


Si infatti quello che sta avvenendo in questa fase storica, è proprio il disperato tentativo russo di portarci dalla loro parte.
L'europa, ovvero la germania ha però scelto una strada diversa.
A questo punto bisogna vedere come si svilupperanno le cose.
Se non si forma una nuova guerra fredda, l'europa affonderà o galleggierà insieme agli imperi del mare. Ovviamente dell'asse tedesco italiano, l'unico che può fare qualcosa sarà la germania. Perchè che l'italia cade in una recessione senza fine, è facile che accada senza dire niente, ma le acciaierie tedesche cosa diranno?
A mio modo di vedere sarà l'economia come al solito a determinare il corso lungo delle cose.
Inoltre come ho tentato di dire bisogna vedere come va la guerra in centrafrica.
La disperazione russa è proprio relativa come dici tu inverno al fatto che con la cina la pace è solo in questa prima fase, è ovvio che una volta sconfitti (se riusciranno ovviamente) gli imperi del mare, vi sarà una guerra cina-russia. Queste cose le si trova in LIMES.
E' per questo che in caso di necessità la russia affonderà anche in europa costringendo con la guerra a collaborare anche gli europei (tesi terra-mare).
Quando parlo di guerra fredda penso a sfere di influenza democratiche (e non simil democratiche come le nostre) che sappiano parlare con le sfere di influenza autarchiche.
Mi pare l'unica soluzione sensata per l'europa o da qui a vent'anni, ma potrebbe anche essere domani, la guerra verrà portata sul nostro suolo.
A me non interessa schierarmi, tanto chi vince domina: i poveracci rimarranno poveracci.
Noi siamo solo spettattori Inverno, ancora non l'hai capito?
Quello che mi preoccupa è invece la deriva civile a cui stiamo per andare in contro senza ma e senza però in casa nostra.

NB
Ecco nella geopolitica terra-mare, si dice che la francia obbedisce alla inghilterra.
Qualcuno mi sa dare qualche spunto, perchè casco dal pero.
Per questo parlavo di asse italia-germania futuro (non questo ovviamente che chiaramente ubbidisce all'america, a torto o a ragione non me ne frega).
Ecco vedere le cose in prospettiva, respirare, questo serve (a livello intellettuale, mica pratico, mica sono scemo ;)  )
Vai avanti tu che mi vien da ridere

green demetr

Citazione di: Ipazia il 12 Giugno 2022, 17:25:14 PMMarx è metodo, non contenuto. Il contenuto economico ottocentesco Marx è superato da quello che i marxisti chiamano sviluppo delle forze produttive, cui corrisponde, a livello di soggettività sociale una ricomposizione di classe e di autopercezione dei soggetti economici.

Di ciò, il primo ad esserne consapevole fu lo stesso Marx che indagò l'economia sapendone la mutevolezza storica e concentrando pertanto l'attenzione sugli inediti del processo di produzione capitalistica e sulla evolvente metafisica di merce e denaro sub specie capitalis.

Specie mutata profondamente con la dilagante conversione del denaro, già potente di suo, in merce, fino ad occupare l'intero orizzonte dell'economia istituzionale, il cui vessillo ideologico è la $cienza economics.

Tale processo era appena in nuce, come dicono i marxisti d'antan, all'epoca di Marx, invece oggi è maturo fino alla putrefazione: dai titoli tossici alle criptovalute. Mentre nel medio economico non sta la virtus aristotelica, ma la merda della finanza globale e delle sue ferree istituzioni pubbliche, ovvero private, dove si signoreggia e disumanizza alla grande.

Quanto all'economia reale dei beni d'uso e dei produttori, che ai tempi di Marx incideva pesantemente sul "mercato" e il "valore" delle merci, il potere finanziario fa di tutto per metterla al e sotto il tappeto. Ma il corpo ha le sue ragioni che il capitale non conosce.

E ogni tanto si inventa pure una rivoluzione.

Laddove oltre ai beni si redistribuisce pure il bene; il valore etico insieme al valore economico. Sempre se cose andranno per il meglio, altrimenti ...
Ovviamente sono alle prime armi, anche se sto leggendo una mare di articoli per una ricomposizione della ideologia.
Infatti la ricomposizione sociale avviene solo sotto l'egida di una ideologia.

Tu a metà brano dici che il soggetto sociale si riaddatterà alle nuove ricchezze produttive.
Si ma solo quando capirà che la ricchezza produttiva è il frutto del lavoro sociale, come sto arguendo dalla prime intense pagine di MARX.

Oggi come oggi vige il liberalismo senza testa dei liberali di ieri, dove la ricchezza produttiva è frutto del lavoro schiavile, prontamente dimenticato, e Marx fin dalle prime pagine parla dello stato di salute dei lavoratori.

La stato di indegenza dei lavoratori da cui parte l'analisi di Marx, è il moto pulsante per una ricompattazione sociale (questo lo suppongo).
Ma era proprio questa la domanda: nel neo-feudalismo la salute è requisita!

Così a prime impressioni mi sembra che invece sarà proprio la crisi del soggetto che seppure non indagata mai da nessuno, verrà fuori con virulenta evidenza.
Le spinte degli indegenti senza più identità patriarcale (visto che tanto hanno insistito sulla genderizzazione) saranno di tipo maniacale depressivo all'inizio, ma poi io temo si formeranno nuove figure patologiche, ossia del discorso, che messo all'estremo angolo della volontà di potenza dei potenti, ossia del loro odio, in cerca della loro fine stessa, divergerà come le figure della negatività storica insegnano verso nuovi orizzonti di degenerazioni mai viste.
Il new normal di cui parlano è talmente idiota che stento a credere che ci credano ancora.

Frattanto insieme a questa crisi, ci sono le nuove guerre.

Per intellettuali come noi Ipazia, è ora di rinsavire e tenere salde le corde dell'intelletto.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Ipazia

Concordo green: i nuovi dannati della terra, cui hanno avvelenato anche il dna, non si limiteranno a pensare altrimenti, ma faranno altrimenti.

E non sarà un bello spettacolo (uno spettacolo che, vista l'età, mi risparmierò volentieri, riservando il mio stagionato intelletto a delizie di umanesimo antiquario) nemmeno per il mainstram. Nel frattempo i padroni del mondo privatizzeranno anche le bombe atomiche e le astronavi in vista dello scontro finale.

Pirotecnica vera, alla matrix, non come questa guerra che rimanda a Cavour.

pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

InVerno

Citazione di: green demetr il 13 Giugno 2022, 22:26:28 PMSi infatti quello che sta avvenendo in questa fase storica, è proprio il disperato tentativo russo di portarci dalla loro parte.
L'europa, ovvero la germania ha però scelto una strada diversa.
A questo punto bisogna vedere come si svilupperanno le cose.
Se non si forma una nuova guerra fredda, l'europa affonderà o galleggierà insieme agli imperi del mare. Ovviamente dell'asse tedesco italiano, l'unico che può fare qualcosa sarà la germania. Perchè che l'italia cade in una recessione senza fine, è facile che accada senza dire niente, ma le acciaierie tedesche cosa diranno?
A mio modo di vedere sarà l'economia come al solito a determinare il corso lungo delle cose.
Inoltre come ho tentato di dire bisogna vedere come va la guerra in centrafrica.
La disperazione russa è proprio relativa come dici tu inverno al fatto che con la cina la pace è solo in questa prima fase, è ovvio che una volta sconfitti (se riusciranno ovviamente) gli imperi del mare, vi sarà una guerra cina-russia. Queste cose le si trova in LIMES.
E' per questo che in caso di necessità la russia affonderà anche in europa costringendo con la guerra a collaborare anche gli europei (tesi terra-mare).
Quando parlo di guerra fredda penso a sfere di influenza democratiche (e non simil democratiche come le nostre) che sappiano parlare con le sfere di influenza autarchiche.
Mi pare l'unica soluzione sensata per l'europa o da qui a vent'anni, ma potrebbe anche essere domani, la guerra verrà portata sul nostro suolo.
A me non interessa schierarmi, tanto chi vince domina: i poveracci rimarranno poveracci.
Noi siamo solo spettattori Inverno, ancora non l'hai capito?
Quello che mi preoccupa è invece la deriva civile a cui stiamo per andare in contro senza ma e senza però in casa nostra.

NB
Ecco nella geopolitica terra-mare, si dice che la francia obbedisce alla inghilterra.
Qualcuno mi sa dare qualche spunto, perchè casco dal pero.
Per questo parlavo di asse italia-germania futuro (non questo ovviamente che chiaramente ubbidisce all'america, a torto o a ragione non me ne frega).
Ecco vedere le cose in prospettiva, respirare, questo serve (a livello intellettuale, mica pratico, mica sono scemo ;)  )

Quando i polacchi chiamavano il nordstream "Molotov-Ribbentropp 2.0" evidentemente vedevano lungo, fortuna loro a essere spartita questa volta non è la loro terra ma l'Ucraina, cosa che peraltro si stanno impegnando più di ogni altro (molto più degli americani) a far si che non accada. Al contrario ai tedeschi pare interessi il grano, in entrambi i sensi, ma non le industrie, nein, nein, nein! "Salta fuori" che la Russia non è un oligarchia, quella finì col processo Khodorkovsky, gli oligarchi sono solo pinguini grassi, è un autocrazia che dal 2014 si immagina totalitaristica, gli oligarchi purtroppo ce li abbiamo noi. Con tutto il rispetto per LIMES che sono un barlume di speranza nel vuoto, queste simbologie deterministiche con gli elementi, avranno un senso divulgativo, ma non chiedere a me cosa vogliano dire nella pratica, so che l'Italia è una potenza d'aria, l'aria che esce dal culo. Parlare con gli autarchici è come parlare con gli idioti, ti trascinano al loro livello e ti battono al gioco che conoscono meglio, questi anni di "appeasement" con i "modi di produzione asiatici" ci hanno portato all'altare del sacrificio. Al tempo della pubblicazione Marx, si sorprese molto di non vendere una copia in europa ma di andare alla grande nei paesi con i "modi di produzione asiatici", dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, dice il detto..Non so niente di UK-Francia, mi sembra una sciocchezza.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

E si, la terra dei cachi. Ma la cosa si può intendere, inverno, anche come la terra dei cacasotto? Cioè in questa opinione pro Russia, nella quale noi eccelliamo, rispetto agli altri europei, é una convinzione oppure é un atteggiamento finalizzato a cercare di evitare che l'ira di Putin si scarichi su di noi?
E quanto c'é in questa opinione del fatalismo che deriva dalla nostra lunga storia di territorio occupato da altre nazioni? Il retropensiero in fondo é, se dominati lo siamo stati noi(e qualcuno dice che lo siamo tutt'oggi) allora possono esserlo anche gli ucraini. 

Alexander

Buongiorno a tutti

Penso che più che la paura dell'ira di Putin sia, per noi italiani, la paura delle conseguenze economiche. Conseguenze che già vediamo, con altissima inflazione e rincari generalizzati. E' chiaro che il peso da sopportare , nel caso di una lunga guerra e di sanzioni nelle due direzioni, pesa di più su una popolazione con redditi molto bassi, che non per le ricche regioni del nord Europa o degli States. Se guadagni 1.000 euro al mese, o hai una pensione minima di 516 euro, ti diventa drammatico sopportare il raddoppio di tutte le bollette o la benzina a 2.50 euro, come prevedono per l'estate. A quel punto diventa una questione di sopravvivenza anche per te. In Italia ci sono milioni di persone in queste condizioni e milioni che si avvicinano al baratro. Sì, hai la casa, ma non te la puoi mangiare. In Italia si paga una ragazza che fa la cameriera 4 euro all'ora, in molti posti. Un bracciante agricolo non arriva spesso a 700 euro LORDI al mese. E ti dicono che devi fare sacrifici per difendere la libertà e la democrazia dal mostro russo interessato a riconquistarsi i suoi ex territori, ma non certo il tuo.

InVerno

Ho dimenticato di citare la fonte, dove tralaltro si evidenziano ulteriori dati per correlare il grafico, in parte ha ragione Alexander, ma ad esempio Portogallo e Spagna nutrono le stesse preoccupazioni economiche (ed un quadro economico di partenza non tanto diverso dal nostro) salvo però avere idee leggermente più chiare riguardo al conflitto. Altre informazioni riguardo anche al livello di "paura".

https://ecfr.eu/publication/peace-versus-justice-the-coming-european-split-over-the-war-in-ukraine/#peace-versus-justice
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

#59
Citazione di: InVerno il 16 Giugno 2022, 09:39:46 AMHo dimenticato di citare la fonte, dove tralaltro si evidenziano ulteriori dati per correlare il grafico, in parte ha ragione Alexander, ma ad esempio Portogallo e Spagna nutrono le stesse preoccupazioni economiche (ed un quadro economico di partenza non tanto diverso dal nostro) salvo però avere idee leggermente più chiare riguardo al conflitto. Altre informazioni riguardo anche al livello di "paura".

https://ecfr.eu/publication/peace-versus-justice-the-coming-european-split-over-the-war-in-ukraine/#peace-versus-justice



Forse perche' gli italiani dotati di memoria storica sono ben consci e memori di un bel po' di fatti di sangue e di brutale disprezzo di ogni legalita' internazionale in cui la responsabilita' usa e nato e' quantomeno fortemente sospettabile (stragi bombarole dal 69 all'80) o chiaramente accertata (Ustica, Cermis, Achille Lauro, bombe inesplose scaricate nel mediterraneo durante la guerra in jugoslavia) e, oltre a essere inviperiti per l'aumento dei prezzi come molti altri europei, proprio non ci stanno, a farsi raccontare ancora, per l'ennesima volta, anche in relazione alla recente crisi ucraina, la favoletta della nato e degli usa come forza protettrice e pacifica che vuole soli salvare il mondo dai cattivi e dai dittatori !!!

E neanche la favoletta che la propaggine imbelle euroatlantica UE si adoperi realmente per la pace, nei suoi dintorni o nel mondo...

Il nemico, e soprattutto il nemico che da settanta anni ci tratta come una colonia, e' -gia'- , in casa nostra.

Senza bisogno della minaccia che un bel giorno arrivi alle nostre porte lo straniero cattivo, il che e' da sempre lo spauracchio per giustificare e avvallare ogni piu' porca,  e sporca,  ingiustizia politica o sociale.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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