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Guerra in Ucraina II

Aperto da InVerno, 19 Maggio 2022, 08:07:57 AM

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anthonyi

Citazione di: niko il 21 Maggio 2022, 00:41:18 AMSemmai sostengo che un popolo che ha fatto la rivoluzione d'ottobre, e che ha fatto Stalingrado, non può che essere un popolo glorioso.

Che non ha motivo di vergognarsi di un passaporto, di qualsiasi tipo. Per questo mi veniva in mente il passaporto sovietico, il passaporto di tutti e di nessuno.

Comunque vada questa guerra.

Che, rispetto ad eventi come quelli che hanno reso veramente glorioso il popolo russo, è, e resta, comunque una parentesi.





Fuggire nelle (reali o meno) glorie del passato per minimizzare le difficoltà del presente é tipicamente decadente. Qualcuno ha fatto notare che alle celebrazioni del 9 maggio a Mosca, per la prima volta nella sua storia, non c'era nessuna rappresentanza estera, neanche degli stati satelliti di Mosca. 

InVerno

#31
Anche addebitarmi la scelta dei pezzi è bislacco, non solo l'immagine della troika è famosa anche in occidente, ma sono talmente classici nella cultura russa che scommetto che un russo su due saprebbe completarli più o meno a memoria, tanto sono rappresentativi. E non è vero che dicono la stessa cosa, paradossalmente l'autore ucraino sostiene che i popoli si scostino dalla corsa della troika per rispetto, ma l'autore russo lo corregge: non è rispetto, è disgusto. Se poi vogliamo addebitare a Dostoevskij fantasie filo occidentali, siamo direttamente nel genere della fantascienza. Ciò che è minimo comun denominatore è invece rappresentare la Russia come una carrozza fuori controllo, che non si capisce dove vada e chiunque provi a capirlo le fa torto. In questo è riassunta la matrice dell'imperialismo russo, delle guerre folli e fuori controllo, la ricerca di un identità e una direzione, la continua interrogazione esistenziale di un coacervo di popoli che non sembra avere una testa ma tre, e che può determinarsi solamente attraverso la violenza del cocchiere, degli zoccoli che schiacciano la terra, violenza interna o proiettata. E specificatamente in questo caso la domanda che Putin pone alla troika è: siamo orientali, od occidentali?

Il problema non è nelle fisime personali di Putin, ma nell'ideologia che propone per la Russia, e quanto essa sia in contrapposizione disgustata di quello che tu consideri un periodo di magnificenza. E se non è un problema neanche di ideologia, lo è di conservazione dell'eredità materiale. Gran parte di quella magnificenza sovietica, costruita grazie al lavoro "gratuito" di milioni di schiavi, è stata senza alcuna remore svenduta da Putin&Friends, che da oggi ha deciso di abbassare ancora il prezzo, ai cinesi ora quelle opere costruite su fiumi di sangue e montagne di ossa, si regalano nella sperenza di rimanere vivi. La relazione tra veterocomunisti e Putin è materia da psicanalisti, e di quelli bravi pure, perciò non sarò io a trovarne la quadra, mi limito ad assistere come si assiste ad un film.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

I grandi agglomerati umani sono pieni di contraddizioni. In occidente siamo già ai robot transumanati a guida filantropica e ai labsrat umani coatti.

Difficile dire chi è  Sparta e chi è Atene. Consoliamoci che si piange ovunque e non si ride più.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Io non sono ne' orientale ne' occidentale, ne' decadente ne' escatologico.

Eurasia, vuol dire che non si deve realmente scegliere, per questo Eurasia e' un grande sogno.

Non voglio controllare la carrozza impazzita, ne' mi identifico con l'osservatore rimasto a terra.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Alexander

Russia e Occidente sono due mondi "marci" ormai. Vivono in un vuoto pneumatico, nichilistico. Loro tentano di riempirlo con la retorica nazionalista, noi con quella della libertà e della democrazia (libertà di essere costretti ad accettare scelte fatte da tecnocrati ed elite finanziarie avulsi ormai dalla gente)  :(

InVerno

Citazione di: niko il 21 Maggio 2022, 12:15:03 PMIo non sono ne' orientale ne' occidentale, ne' decadente ne' escatologico.

Eurasia, vuol dire che non si deve realmente scegliere, per questo Eurasia e' un grande sogno.

Non voglio controllare la carrozza impazzita, ne' mi identifico con l'osservatore rimasto a terra.
Sarebbe interessante sapere in che cosa esprimi la tua semi-identità orientale, leggi i manga?Speri che i cinesi vengano a salvarti dal capitalismo? In ogni potrebbe essere un altro spunto interessante capire come si sia originata questa chimera continentale che non ha nessuna valenza etnica, ideologica, pratica.. l'ippogrifo dei continenti, più misterioso dell'afroropa e più sfuggevole dell'oceamericania. Dugin ha la fissazione, ma è russo, e si capisce che per lui spacchettare asia ed europa vuol dire perdere le colonie (e non si fa!) ma ad esempio Macron cosa ha bevuto?

Per quanto ne so io, il primo ad avere una teoria geopolitica seria a riguardo, è tale Halford Mackinder, geografo inglese considerato tra i padri della disciplina geopolitica (o meglio, il solito determinismo geografico), a conferma che certi punti di vista sono talmente anglossasoni che quasi arrivano con la bustina del the in regalo, ma quelli come Dugin li spacciano per produzioni casalinghe. La sua "Heartland Theory" determina che chi controlla il blocco "euroasiatico" principalmente grazie all'uso delle ferrovie, è destinato a controllare l'intero globo per una serie di motivi che non ricordo: tanto non importa, non è vero, non è mai successo, ed è una teoria oramai senza senso perchè è basata sui sistemi di commercio/comunicazione di inizio '900. Però c'è chi nutre delle speranze, chi controlla il cuore della terra, o meglio ancora "il perno geografico della storia" otterebbe incredibili superpoteri e sottometterebbe chiunque al suo cospetto, Dugin ci vende i libri e ci compra le Ferrari con sta roba, oltre che influenzare le politiche di espansionismo russo tracciando i confini nazionali con in righello.. come diceva il colonnello "Abbiamo già disegnato mappe, individuato il personale delle future amministrazioni di città e regioni e sviluppato bandiere di stato" ..e loro ci sparano addosso? Che ingrati!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 21 Maggio 2022, 15:47:36 PMSarebbe interessante sapere in che cosa esprimi la tua semi-identità orientale, leggi i manga?Speri che i cinesi vengano a salvarti dal capitalismo? In ogni potrebbe essere un altro spunto interessante capire come si sia originata questa chimera continentale che non ha nessuna valenza etnica, ideologica, pratica.. l'ippogrifo dei continenti, più misterioso dell'afroropa e più sfuggevole dell'oceamericania. Dugin ha la fissazione, ma è russo, e si capisce che per lui spacchettare asia ed europa vuol dire perdere le colonie (e non si fa!) ma ad esempio Macron cosa ha bevuto?

Per quanto ne so io, il primo ad avere una teoria geopolitica seria a riguardo, è tale Halford Mackinder, geografo inglese considerato tra i padri della disciplina geopolitica (o meglio, il solito determinismo geografico), a conferma che certi punti di vista sono talmente anglossasoni che quasi arrivano con la bustina del the in regalo, ma quelli come Dugin li spacciano per produzioni casalinghe. La sua "Heartland Theory" determina che chi controlla il blocco "euroasiatico" principalmente grazie all'uso delle ferrovie, è destinato a controllare l'intero globo per una serie di motivi che non ricordo: tanto non importa, non è vero, non è mai successo, ed è una teoria oramai senza senso perchè è basata sui sistemi di commercio/comunicazione di inizio '900. Però c'è chi nutre delle speranze, chi controlla il cuore della terra, o meglio ancora "il perno geografico della storia" otterebbe incredibili superpoteri e sottometterebbe chiunque al suo cospetto, Dugin ci vende i libri e ci compra le Ferrari con sta roba, oltre che influenzare le politiche di espansionismo russo tracciando i confini nazionali con in righello.. come diceva il colonnello "Abbiamo già disegnato mappe, individuato il personale delle future amministrazioni di città e regioni e sviluppato bandiere di stato" ..e loro ci sparano addosso? Che ingrati!

Ma datti pace, in tutti i sensi!

L'Eurasia e' gia' meravigliosamente definita dalla terra e dal mare, o piu' propriamente dalla terra e dal mare della terra, cioe' proprio da quello a cui molti, anche qui dentro, sono allergici: la realta'.

Che non e' la Verita'.

Per nostra, e per mia fortuna. E per fortuna della pace.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

La fine della terza Roma - InVerno - Olio su Gimp (2022)
(apri in nuova scheda per ingrandire)
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

E si, gli piacerebbe a Putin di essere celebrato come novello Cesare. Io, tenuto conto dei trascorsi nei dintorni di Kiev, lo vedrei di più come Brancaleone da Norcia. 

InVerno

Anche Kadyrov come rappresentante simbolico delle autonomie regionali è un complimento ben oltre il personaggio reale, ma mi piacevano i liberali in bianco con Draghi nascosto, Jonhnson a viso aperto, Macron che si gira dall'altra parte, e Biden lontano ma più diretto degli altri. L'ultima pugnalata spetta a quello vestito di rosso, l'amico illimitato. Forse preferisci questa copertina di un giornal polacco

Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

InVerno

Avevo ri-aperto il topic promettendo che avrei messo in luce il pensiero di persone che in tempi non sospetti riuscirono a prevedere quello che sarebbe accaduto, non volendo mancare alla promessa vi logorerò ancora una volta, con questo articolo di Greg Yudin datato 22febbraio.
https://www.opendemocracy.net/en/odr/russia-ukraine-most-senseless-war-nato-history/

Si dirà che aver preveduto il conflitto due giorni prima che venisse dichiarato non è chissà quale impresa da parte del giovane sociologo russo, infatti la vera previsione azzeccata è quella riguardante l'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Siccome dall'articolo si tratteggia appena come sia arrivato a queste conclusioni, dovrò collegare qualche puntino io per esporre una chiave di lettura che in occidente circola molto poco, ovvero che dietro alle premesse etniche e foniche del conflitto, si celi invece un conflitto generazionale.

Innanzitutto bisogna prendere atto di semplici fatti anagrafici, i siloviki russi che hanno determinato il conflitto e lo gestiscono hanno un età media di 67 anni, la dirigenza ucraina ha un età media di 45. La differenza tra queste due generazioni riguarda in parte la loro visione dell'URSS, ma più che di nostalgie comuniste si intende una diversa visione del potere, della violenza, e dello stato. E' passato molto inosservato, anche tra i supporters putiniani, che Putin ha accusato gli ucraini non solo di essere nazisti, ma anche di essere una "banda di drogati", inteso come un gruppo di giovani incompententi che pensano solo allo spasso. In Russia è abbastanza chiaro che i suppoters dell'operazione Z sono tutti reduci dell'URSS, più sono sono giovani più questo conflitto li vede alieni, e anche se di eccezioni è pieno il mondo, la regola è questa. Putin ha bloccato il ricambio generazionale in Russia arrestando Navalnyi (45) che contrariamente a quanto si è spesso inteso nei media occidentali che giustamente parteggiavano per il martire, non è uno stinco di santo e non avrebbe portato la Russia in qualche paradiso liberale, ma rappresenta ciò che effettivamente sembrerebbe la vera nemesi di Putin, non la NATO, ma i propri figli, ucraini o russi che siano, degenerati per colpa dell'occidente. La NATO, al contrario, e con grande delusione degli antiatlantisti nostrani, il miglior alleato di Putin e la sua cricca potesse immaginare, la minaccia esterna che gli permette di validare la sua presenza al Cremlino come gli unici competenti in caso dell'ipotetico conflitto che viene continuamente evocato, e che l'unico che ha portato più vicino alla realtà è Putin stesso.

La paura della NATO, e l'espansione di essa, saranno forse un problema per l'esistenza della Russia, ma sono un toccasana per Putin e la sua dirigenza che ha un capro espiatorio per esternalizzare tutti i problemi interni, e creare un senso di timore continuo da cavalcare per stringere ulteriormente i gangli del suo contratto sociale con la popolazione russa. Ad alcuni sarà sembrato strano che la notizia degli scandinavi nella NATO ha trovato un Putin si opposto, ma sommessamente e con un certo garbo, una pausa di calma tra una minaccia nucleare e un altra. E se invece sotto sotto, non avrebbe potuto sperare di meglio? Nella narrativa fascista, le sorti del leader si sovrappongono a quelle della nazione che governa, un pericolo esistenziale per il leader è continuamente confuso con i pericoli esistenziali della nazione, bisogna tenerne a mente, quando i pericoli esistenziali fanno parte del codice per armare i missili atomici. Ancor di più quando la sopravvivenza di una nazione è confusa con la sopravvivenza di un apparato dirigente, uno minacciato dalla NATO, l'altro rinforzato da essa. Se non fosse che è chiaro che l'esercito Russo ha finito la fanteria, bisorrebbe pensare che Putin ha conservato un eccellente senso dell'ironia nell'apertura dei reclutamenti fino ai 65 anni, quelli che fino a ieri sono stati generali di poltrona che mandavano avanti i figli, ora possono partecipare attivamente al conflitto e rendere grande la Russia, armati con un mosinka e una ciotola sopra la testa, riempire le trincee e facilitare la transizione verso un nuovo mondo, sempre che trovino il coraggio di passare dalle parole ai fatti. Lo stesso identico conflitto generazionale è quello che si è presentato due anni fa nelle proteste in Bielorussia, dove i sodali di Lukashenko (sempre media 70+) hanno sopresso nel sangue le proteste della generazione successiva che si era mobilitata in piazza. E' un conflitto non solo generazionale, ma informativo, generazione televisiva contro generazione digitale, mondo nazionale contro mondo globale. In questo senso Yudin ha perfettamente ragione, è una guerra senza senso, perchè il nemico che ci si propone di combattere è già in casa, e prima o poi sopprimerlo sarà impossibile.

La capacità di Yudin di interpretare e prevedere le mosse di Putin (sebbene parti di questa ricostruzione siano di mia libera interpretazione) dovrebbe essere presa con entusiasmo intellettuale ma anche una sana dose di paura, infatti lo stesso afferma di avere prove sufficientemente corroborate che la dirigenza russa sia connessa in maniera molto forte con circoli neonazisti e antisemiti (di questo Lavrov ha voluto dare ammissione volontaria), e che per esempio la scelta della Z (chiamata da lui "semisvastica") non sia per niente casuale. Nella speranza che almeno questa parte sia infondata e fantasiosa, perchè determinerebbe il peggiore degli scenari, rimane uno che ci aveva preso. Chapeu!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

niko

Citazione di: InVerno il 09 Giugno 2022, 22:32:22 PMAvevo ri-aperto il topic promettendo che avrei messo in luce il pensiero di persone che in tempi non sospetti riuscirono a prevedere quello che sarebbe accaduto, non volendo mancare alla promessa vi logorerò ancora una volta, con questo articolo di Greg Yudin datato 22febbraio.
https://www.opendemocracy.net/en/odr/russia-ukraine-most-senseless-war-nato-history/

Si dirà che aver preveduto il conflitto due giorni prima che venisse dichiarato non è chissà quale impresa da parte del giovane sociologo russo, infatti la vera previsione azzeccata è quella riguardante l'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato. Siccome dall'articolo si tratteggia appena come sia arrivato a queste conclusioni, dovrò collegare qualche puntino io per esporre una chiave di lettura che in occidente circola molto poco, ovvero che dietro alle premesse etniche e foniche del conflitto, si celi invece un conflitto generazionale.

Innanzitutto bisogna prendere atto di semplici fatti anagrafici, i siloviki russi che hanno determinato il conflitto e lo gestiscono hanno un età media di 67 anni, la dirigenza ucraina ha un età media di 45. La differenza tra queste due generazioni riguarda in parte la loro visione dell'URSS, ma più che di nostalgie comuniste si intende una diversa visione del potere, della violenza, e dello stato. E' passato molto inosservato, anche tra i supporters putiniani, che Putin ha accusato gli ucraini non solo di essere nazisti, ma anche di essere una "banda di drogati", inteso come un gruppo di giovani incompententi che pensano solo allo spasso. In Russia è abbastanza chiaro che i suppoters dell'operazione Z sono tutti reduci dell'URSS, più sono sono giovani più questo conflitto li vede alieni, e anche se di eccezioni è pieno il mondo, la regola è questa. Putin ha bloccato il ricambio generazionale in Russia arrestando Navalnyi (45) che contrariamente a quanto si è spesso inteso nei media occidentali che giustamente parteggiavano per il martire, non è uno stinco di santo e non avrebbe portato la Russia in qualche paradiso liberale, ma rappresenta ciò che effettivamente sembrerebbe la vera nemesi di Putin, non la NATO, ma i propri figli, ucraini o russi che siano, degenerati per colpa dell'occidente. La NATO, al contrario, e con grande delusione degli antiatlantisti nostrani, il miglior alleato di Putin e la sua cricca potesse immaginare, la minaccia esterna che gli permette di validare la sua presenza al Cremlino come gli unici competenti in caso dell'ipotetico conflitto che viene continuamente evocato, e che l'unico che ha portato più vicino alla realtà è Putin stesso.

La paura della NATO, e l'espansione di essa, saranno forse un problema per l'esistenza della Russia, ma sono un toccasana per Putin e la sua dirigenza che ha un capro espiatorio per esternalizzare tutti i problemi interni, e creare un senso di timore continuo da cavalcare per stringere ulteriormente i gangli del suo contratto sociale con la popolazione russa. Ad alcuni sarà sembrato strano che la notizia degli scandinavi nella NATO ha trovato un Putin si opposto, ma sommessamente e con un certo garbo, una pausa di calma tra una minaccia nucleare e un altra. E se invece sotto sotto, non avrebbe potuto sperare di meglio? Nella narrativa fascista, le sorti del leader si sovrappongono a quelle della nazione che governa, un pericolo esistenziale per il leader è continuamente confuso con i pericoli esistenziali della nazione, bisogna tenerne a mente, quando i pericoli esistenziali fanno parte del codice per armare i missili atomici. Ancor di più quando la sopravvivenza di una nazione è confusa con la sopravvivenza di un apparato dirigente, uno minacciato dalla NATO, l'altro rinforzato da essa. Se non fosse che è chiaro che l'esercito Russo ha finito la fanteria, bisorrebbe pensare che Putin ha conservato un eccellente senso dell'ironia nell'apertura dei reclutamenti fino ai 65 anni, quelli che fino a ieri sono stati generali di poltrona che mandavano avanti i figli, ora possono partecipare attivamente al conflitto e rendere grande la Russia, armati con un mosinka e una ciotola sopra la testa, riempire le trincee e facilitare la transizione verso un nuovo mondo, sempre che trovino il coraggio di passare dalle parole ai fatti. Lo stesso identico conflitto generazionale è quello che si è presentato due anni fa nelle proteste in Bielorussia, dove i sodali di Lukashenko (sempre media 70+) hanno sopresso nel sangue le proteste della generazione successiva che si era mobilitata in piazza. E' un conflitto non solo generazionale, ma informativo, generazione televisiva contro generazione digitale, mondo nazionale contro mondo globale. In questo senso Yudin ha perfettamente ragione, è una guerra senza senso, perchè il nemico che ci si propone di combattere è già in casa, e prima o poi sopprimerlo sarà impossibile.

La capacità di Yudin di interpretare e prevedere le mosse di Putin (sebbene parti di questa ricostruzione siano di mia libera interpretazione) dovrebbe essere presa con entusiasmo intellettuale ma anche una sana dose di paura, infatti lo stesso afferma di avere prove sufficientemente corroborate che la dirigenza russa sia connessa in maniera molto forte con circoli neonazisti e antisemiti (di questo Lavrov ha voluto dare ammissione volontaria), e che per esempio la scelta della Z (chiamata da lui "semisvastica") non sia per niente casuale. Nella speranza che almeno questa parte sia infondata e fantasiosa, perchè determinerebbe il peggiore degli scenari, rimane uno che ci aveva preso. Chapeu!



Mi pare che anche qui in Italia e in Europa, una classe politica puramente devastatrice e parassitaria stia cercando di nascondere la realtà della sua nullità, e raggranellare facile ed effimero consenso, dietro la foglia di fico del compattamento contro il nemico esterno Putin...

ma certe analisi che leggo anche qui sono sempre dalla stessa parte del campo/specchio...


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

#42
Citazione di: niko il 10 Giugno 2022, 00:36:58 AMMi pare che anche qui in Italia e in Europa, una classe politica puramente devastatrice e parassitaria stia cercando di nascondere la realtà della sua nullità, e raggranellare facile ed effimero consenso, dietro la foglia di fico del compattamento contro il nemico esterno Putin...

ma certe analisi che leggo anche qui sono sempre dalla stessa parte del campo/specchio...
Beh mi sembra più interessante portare qualcosa dal di là dalla cortina, in più, carissimo, la classe diriginte di qui ha fatto grandissimi affari dall'amicizia con Putin, ed è sempre alla cornetta insanguinata nella speranza di riappacificarsi. Però ho più volte sostenuto che uno dei maggiori problemi de noiartri sia un conflitto generazionale mai concretizzato. Il comune denominatore è che si tratta di generazioni depoliticizzate di fronte all'apparente immutabilità del potere, è molto comune in Russia fare una domanda politica ad un "giovane" e sentirsi rispondere "sono apolitico", le bastonate rendono apolitici un pò tutti, qui bastonate non ne arrivano ma il disinteresse per la politica è altrettanto comune. In Italia l'unico ad aver provato a condensare questa forza politica latente è Grillo, in maniera non particolarmente intelligente se chiedi a me, ma portando un sacco di "giovani" alle urne, e venendo tacciato dalla classe dirigente di essere una "banda di drogati" (fascisti? antipolitica?). Quando è DiMaio a sedere sullo scranno del ministero degli esteri mentre si ridisegnano le mappe del mondo viene da pensare che avessero ragione loro, il problema è come è stata scelta questa classe politica, ovveronel nome dell'egualitarismo più ottuso (uno vale uno) per cui la compentenza sarebbe una dimensione antiegualitaria.....
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

L'Occidente va criticato, perchè ce lo ha insegnato Socrate, uno dei primi occidentali. Ma bisogna pure riconoscere la realtà, che non deve essere una realtà per "partito preso". Basti pensare al processo che si sta svolgendo in Occidente (in Olanda per la precisione), contro i sospettati, appartenenti alle forze speciali russe, accusati di aver abbattuto un aereo civile della Malayasian Airlines due anni fa. I sospettati ovviamente sono processati in contumacia, ma ciò non toglie che in questi due anni di istruzione del processo, si sono rispettate tutte le norme procedurali tipiche dell'Occidente, con diritto alla difesa, a trasmettere dichiarazioni, a presentare controprove, con un onere di spese che ricade su tutti noi. La differenza con il processo nel Donbass contro tre disgraziati non può essere più dirompente. In realtà forse non dipende neppure dalla concezione zarista del potere, tipica dell'Oriente, ma semplicemente dalla crudeltà della guerra, che non lascia più spazio alle norme giuridiche e al rispetto delle forme del diritto.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Ipazia

Citazione di: niko il 10 Giugno 2022, 00:36:58 AMMi pare che anche qui in Italia e in Europa, una classe politica puramente devastatrice e parassitaria stia cercando di nascondere la realtà della sua nullità, e raggranellare facile ed effimero consenso, dietro la foglia di fico del compattamento contro il nemico esterno Putin...

ma certe analisi che leggo anche qui sono sempre dalla stessa parte del campo/specchio...




Lo è pure quando a L'Aia si processano solo i crimini e le guerre dell'impero del Male, e non quelli dell'impero del Bene, salvo qualche caporale, amnistiando sistematicamente i mandanti.

Il problema, già chiaramente individuato da Lenin, non è generazionale, bensì imperialistico, che nella fase storica attuale si chiama globalismo; laddove la cornetta sta insanguinata da entrambi i lati, a la Trilussa, per quer popolo cojone, risparmiato dar cannone. E dal fixing, che, come arma strategica globale, funziona meglio dell'atomica; con la borsa della spesa che insegna ai popoli da che parte stare. Principio marxista pure questo.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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