Funivia Stresa-Mottarone: considerazioni di carattere generale

Aperto da Eutidemo, 29 Maggio 2021, 14:36:37 PM

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Eutidemo

La causa diretta del disastro è stata la caduta della funivia da un'altezza di quindici metri, e il conseguente rotolamento a valle per altri cinquecento; ma la causa prima, secondo me, è stata una miscela  letale di:
- grettezza mentale;
- stupidità morale;
- avidità personale;
- spregio della legge.
Una combinazione micidiale, la quale, purtroppo (sia pure in diversa misura), sta avvelenando un po' tutti i settori della nostra società, e  non soltanto il mondo imprenditoriale (nel quale, però, purtroppo, sta diventando sempre più diffusa).
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Ed infatti, prendendola un po' alla lontana, per prima cosa, sia pur generalizzando al massimo, occorre "inquadrare" il fenomeno in questione in quello più complessivo dell'"economia dell'impresa", il cui "utile", come è noto, si ottiene:
- massimizzando i ricavi;
- minimizzando i costi.
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Al riguardo:
1)
Per quanto concerne i primi, cioè i "ricavi", nel caso delle "imprese di produzione", tale massimizzazione si dovrebbe perseguire realizzando prodotti sempre più performanti e  innovativi, che possano così conquistare quote sufficientemente remunerative del mercato (sia interno che estero); ma, per ottenere questo, occorre sostenere "spese per studi e ricerche" ed "investimenti in nuovi beni strumentali ammortizzabili".
Ma poichè la "resa" di tali spese e di tali investimenti non è a breve termine, bensì a termine medio-lungo, la miscela  di "avidità" e di "stupidità" che prevale nel piccolo, gretto ed arretrato cervello di alcuni imprenditori (non la maggioranza, per fortuna), li rende riluttanti a spendere denaro a tali fini.
Nel caso delle "imprese di distribuzione", invece, per massimizzare i ricavi  occorrerebbe realizzare una rete distributiva sempre più tecnologicamente avanzata, soprattutto a livello informatico,  la quale possa così raggiungere e conquistare più clienti possibile; il che, tanto per fare un esempio, dovrebbe valere anche per la pasticceria nella via sotto casa, la quale, invece di limitarsi ad attrarre clienti con i dolci esposti in una vetrina sulla strada, dovrebbe cercarle di attrarli anche con una "vetrina online".
Tuttavia, pure in questo caso, anzi ancora di più, pesa una grave arretratezza della maggioranza dei negozianti; soprattutto se di una certa età anagrafica.
Discorsi analoghi si potrebbero fare per le imprese agricole, le imprese artigianali, le imprese edili, le imprese che forniscono servizi ecc.; ma il discorso si farebbe troppo ampio e articolato.
2)
Per quanto concerne i secondi, cioè i "costi", si tratta di un ambito ancora più complesso e articolato di quello riguardante i ricavi; però, per limitarci al nostro tema, possiamo dire in generale che, quando per "arretratezza di cultura aziendale" un imprenditore non riesce ad implementare a sufficienza i ricavi, allora, per "avidità" e "stupidità", nonchè spesso in "spregio della legge", cerca di risparmiare il più possibile sui costi non strettamente inerenti alla produzione dei ricavi.
Ad esempio:
- i costi per evitare, o, quantomeno, limitare l'inquinamento ambientale;
- i costi per evitare, o, quantomeno, limitare gli incidenti sul lavoro;
- i costi di manutenzione delle strutture viarie, o, comunque, ad uso del pubblico (e, quelli, in genere, per evitare rischi alla clientela ovvero anche agli utenti non paganti);
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Al riguardo ci limiteremo solo a ricordare qualche sintetico dato statistico.
Ad esempio:
a) Inquinamento ambientale.
Dal 2006 al 2014 si è passati da 1000 a quasi 13mila procedimenti per reati di inquinamento ambientale, molti dei quali hanno anche prodotto vittime civili; dal 2014 ad oggi sono aumentati ancora di più, però non ci sono ancora statistiche aggiornate.
Per maggiori dettagli, si legga il seguente REPORT dell'ISTAT:
https://www.istat.it/it/files/2018/07/Report_AmbienteEpaesaggio-10072018.pdf
b) Incidenti mortali sul lavoro.
Gli infortuni sul lavoro, secondo i dati dell'INAIL, sono in preoccupante aumento, il 9,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2020;  306 morti solo nel primo quadrimestre del 2021, un incremento simile non si era mai visto (nonostante lo "smart working")
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/28/infortuni-sul-lavoro-i-dati-inail-306-morti-nel-primo-quadrimestre-del-2021-il-93-in-piu-rispetto-allo-stesso-periodo-del-2021/6213018/
Comunque, di "morti sul lavoro" ne abbiamo avuti sempre parecchi di più della "media europea", come risulta dal seguente grafico.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/61/ca/1e/ME13FBTX_t.jpg
c) Incidenti dovuti alla scarsa manutenzione
Solo per limitarci alla scarsa manutenzione viaria, secondo i dati dell'ANEIS (Associazione Nazionale Esperti Infortunistica Stradale),  il 60% degli incidenti stradali è dovuto alla scarsa manutenzione delle strade; una percentuale elevatissima, rilevata anche dai dati della SIV (Società italiana di infrastrutture viarie), secondo i quali solamente il 40% dei sinistri avviene per gravi responsabilità dell'automobilista, come distrazioni, eccesso di velocità o guida in stato d'ebbrezza.
https://www.autoblog.it/post/385030/incidenti-aneis-il-60-causato-dalla-scarsa-manutenzione-delle-strade
Per lo più, si tratta di buche, ma, qualche volta, cadono i ponti, i viadotti, e, nel nostro caso, perfino le funivie.
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CONCLUSIONE
Per passare, in conclusione, dal "generale" al "particolare", secondo me, l'episodio della Funivia Stresa-Mottarone è solo un'ulteriore "punta dell'iceberg" di un malcostume purtroppo molto diffuso, dovuto alla "miscela  letale" a cui ho accennato in premessa, e ai suoi devastanti effetti (statisticamente rilevati) in più ambiti.
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Ma questa è solo la mia opinione!
:)
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