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Folza Italia

Aperto da acquario69, 08 Giugno 2016, 08:23:54 AM

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acquario69

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=54400


..leggendo l'articolo qui sopra si puo condividere o meno,a me piace riportarlo qui,secondo me ne vale una riflessione..
e che dire,da parte mia sono perfettamente d'accordo con l'autore dell'articolo e non nascondo affatto il profondo dispiacere che provo sapendo che del mio paese natale,e di tutto il nostro patrimonio culturale millenario,unico al mondo,credo presto non ne rimanga alcuna traccia..

PS: non so voi,ma a me la foto sull'articolo fa una certa impressione 

Freedom

Etnia, cultura, arte, scienza, lingua, non contano più nulla.

Il denaro è diventato l'unico valore con diritto di cittadinanza. L'unica condivisione valida. L'unica distinzione umana. L'unica qualifica che conta.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Gasacchino

Ho letto l'articolo e non sono quasi per niente d'accordo. Potrei soffermarmi su piccolezze come: Inter sta per "Internazionale" quindi non stona nemmeno tanto di vederla senza italiani nella dirigenza e nella squadra; o che i club quali Inter, Juve, Milan, ecc. sono privati e spesso anche in conflitto con la Nazionale, la quale direi sia l'unica che effettivamente debba aver l'interesse ad essere italiana. 
Evitando di essere minuziosamente critico, mi sento di osservare che nell'articolo ci si stupisce di fatti normalissimi (vedi il cambiare delle mode), credo sia qualcosa di normale il cambiamento, trovo abbastanza strano chi se ne fa meraviglia. Il mutare delle cose c'è da sempre, non necessariamente positivo o negativo, è quello che è, tanto alla fine ognuno lo vive a modo suo. L'individualità credo sia un elemento non da scordare: sempre ci sono stati dei disgraziati e delle brave persone, un concentrato di luoghi comuni a tal proposito l'articolo. 
Infine l'Italia, l'italiano, la patria, trovo siano concetti restrittivi e insensati. L'Italia è un pezzo di superficie terrestre nel quale per un motivo o per una causa (qui tutti si possono sbizzarrire a modo loro) un determinato numero di persone nascono o arrivano, di fatto non appartiene di diritto a nessuno; italiano è un aggettivo che non dice molto: nato sulla penisola italica, forse parlante la lingua italiana (anche in questo frangente la fantasia spesso ci da dentro) e basta. La patria poi è il concetto più assurdo, patria sarebbe? Io non sono né di Torino, né di Palermo, e non le sento mie in alcun modo, giusto l'essere juventino mi fa provare un po' di simpatia per la città della Mole, ma altrimenti indifferenza più assoluta. Sono entrambe bellissime città da visitare, non si discute, ma anche Parigi, la differenza grossa è che avrò la comunicazione facilitata nei due capoluoghi italiani vista la comunanza del medium linguistico. Questo non mi porterà a provare più simpatia o stima per chi è etichettato come italiano, piuttosto che per chiunque altro, valuto in base alla persona che ho davanti. Piuttosto che soffermarsi a ragionare in base a suddivisioni artificiali e imposte da qualcuno che nel passato ha deciso così, credo sia da notare che l'unica vera base sulla quale vale la pena di ragionare sia l'umanità, unico vero fattore in comune individuabile, il resto sono distinzioni che osteggiano la pacifica convivenza. 
Ovviamente si tratta del mio parere e, in quanto acceso sostenitore della libertà individuale, non ho pretesa alcuna di imporre la mia idea, rispetto pienamente chi afferma di sentirsi italiano e vive per la sua Patria e do tanta importanza alla sua idea quanto alla mia, la mia opinione vale tanto quella di chiunque altro.

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