Menu principale

Femminicidi

Aperto da doxa, 17 Agosto 2016, 10:47:42 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

doxa

Femminicidi. Dal rapporto annuale del Ministero dell'Interno, presentato nella conferenza stampa di ferragosto,  si apprende che i reati comuni scendono ma i femminicidi restano costanti.

Nel periodo 1 agosto 2015 – 31 luglio 2016 le donne uccise in Italia sono state 138. Uccise da ex mariti, fidanzati, compagni, "condannate" alla morte  perché considerate colpevoli di non amare più.

Il 65% dei femminicidi è stato compiuto dal partner, il 10% dall'ex partner. Da aggiungere le denunce di minacce precedenti al femminicidio, però soltanto l'8,7% di aggressioni e minacce subite dalle vittime prima del delitto era stato denunciato. Complessivamente solo un omicidio su cinque è preceduto da un'aggressione.
Inoltre, il 17% delle italiane ha subito un'aggressione fisica o sessuale. Ma la maggioranza sceglie di non denunciare.

Anna Oliverio Ferraris, psicologa, psicoterapeuta e docente di psicologia dello sviluppo all'Università "La Sapienza" di Roma, intervistata dalla giornalista Valeria Arnaldi del quotidiano "Il Messaggero", dice che "Alla base dei femminicidi c'è l'arretratezza culturale di alcuni uomini che pensano di dover essere sempre il centro. Ciò è in parte legato alla cultura nazionale della forte dipendenza dalla figura materna, che, nell'infanzia, è il perno della vita dei bimbi, in particolare dei maschi. Questi ultimi cercano supporto nel suo ruolo protettivo e poi estendono nel loro immaginario la visione a tutte le donne. In tale ottica, un rifiuto della compagna non è tollerato".

La giornalista ha chiesto alla psicologa se la donna come partner subisce il modello culturale materno verso il maschio. La Oliverio Ferraris ha risposto: "Non solo. Si pensi alle continue processioni alla Madonna, in tante zone del Sud Italia. Anche lì si vedono i semi della semplificazione e idealizzazione della figura femminile. Le donne devono comprendere, accettare, proteggere, aiutare. Questo ideale viene trasmesso, a livello subconscio, sia con gli atteggiamenti della super-mamma, sia con la santificazione della femminilità". [...] "La donna, già anticamente, veniva vista come santa o peccatrice. La psicologia femminile è molto più complessa ma, nei femminicidi, quando lei si rifiuta da santa diventa peccatrice.E' un rapporto non realistico con la psiche della donna. [...] "Nei delitti d'onore, l'identità sociale dell'uomo era riposta nell'irreprensibilità della donna. Anche in quei casi, dunque, l'uomo era dipendente dalla figura femminile". [...] "ora, molti sono abituati a vedere la violenza come modo per risolvere i problemi. D'altronde, è ovunque, dai videogame alla pornografia. Così entra nel subconscio dei ragazzi.E' attestato che un giovane che vede tanti video porno violenti poi ritiene lo stupro una manifestazione sessuale diversa ma non illecita". [...] "Queste persone non sanno uccidere.Quando si rendono conto che la vittima non muore, infieriscono. Tutti poi rivendicano di essere stati molto innamorati".
Le affermazioni della professoressa Anna Oliverio Ferraris mi sembrano condivisibili. In particolare mi fa riflettere il suo accostamento della figura femminile alle processioni alla Madonna, da aggiungere le preghiere e le invocazioni a lei rivolte. Voi che ne pensate del collegamento della "Vergine Madre" con la violenza verso le donne ?

Aniel

Secondo me il culto della Madonna rappresenta un aspetto poco incisivo sul tema femminicidio, certo e' che poi ognuno interpreta il messaggio della ' divinita' in base a come e' psicologicamente predisposto o al cammino spirituale che sta seguendo, ognuno ha il suo. Io la Madonna la intenderei piu' come aspetto 'materno' della creazione, come compassione in senso Assoluto, come purezza...Nell'induismo o nel buddhismo essendoci piu' divinita' femminili,vengono rappresentate sia come pacifiche o infuriate e percio' si ha una visione piu' completa della donna-Dea.

Secondo me stanno avvenendo grandi trasformazioni a livello di 'coscienza' nell'uomo e questo crea dei periodi di 'caos' che nelle anime meno evolute sfociano in violenza psicologica e fisica, a pagare ancora una volta sono sempre di piu' donne, per natura meno violente . Inoltre il vero dramma e' la sofferenza dei figli che invece di essere 'educati al bene' devono subire energie 'basse' di odio e violenza.
Tante donne hanno gravi colpe in tutto questo, credendo di risolvere i problemi con scelte azzardate  mettono a rischio la stabilita' psichica dei figli, la propria e quella dei mariti. Insomma e' un gran casino...certo e' che sono dati tremendi e tristi , sofferenza su sofferenza, la donna dovrebbe ancora una volta  essere 'prudente' ,' ponderare' le scelte... cambiare il suo ruolo a poco a poco....solo cosi' si puo' evitare tanto dolore...se sara' la donna ad avere un ruolo determinante nell'evoluzione umana, in quanto 'creatrice' e 'intuitiva' questa sara' forse la via piu' saggia da seguire.

verdeidea

Veramente non abbiamo solo il culto verso la Madonna ma anche verso figure religiose maschili altrettanto importanti. Secondo me non c'entra molto. Piuttosto credo che all'emancipazione della donna non sia seguito, a completamento, il processo di emancipazione dell'uomo così da riequilibrare il rapporto in maniera positiva per entrambi e per la coppia.

Inoltre che la colpa sia legata alla "cultura nazionale della forte dipendenza dalla figura materna" non ho ben capito il senso. Anche in passato la figura materna era (e forse è sempre stato così) centrale e importante per un figlio, mentre il femminicidio se non erro è un fenomeno attuale. Se è  "cultura nazionale" vuol dire che nelle altre nazioni la figura materna non è preminente? Che differenza c'è tra una madre francese, inglese o americana con una madre italiana? Forse quest'ultima è più premurosa ma che io sappia, specialmente al giorno d'oggi, non mi sembra che le differenze siano così nette e significative.


paul11

Permettetemi di dire che trovo al limite dell'assurdo la spiegazione della psicologa.

Faccio un 'esercizio al contrario.Ai maschietti italiani tolgo il culto per i mammoni protettivi e il culto della Madonna.
A quel punto abbiamo tolto il femminicidio?Avremmo una società completamente maschilista, paternalista con il padre padrone e con culti di santi maschili. Non ci sono più violenze verso le donne?

Se la tesi della psicologa è esatta nei tempi passati dovrebbe essere peggio.
Manca una statistica con gli altri stati protestanti.

C'è sicuramente una base causale psicologica, ma proprio quando le mamme fanno carriera lavorativa si alza il femminicidio? Non sembra contraddittorio.
Non è che invece c'è una sottrazione dei genitori alla responsabilità educativa, soprattutto delle mamme per problemi economici familiari e/o perchè fanno le "oche"?

Trovo incredibile che il culto della Madonna, che è a favore dell'immagine femminile, diventi invece una causa della violenza femminile nell'epoca di ateismi e laicismi.

acquario69

non so se e quanto possa rientrare in argomento femminicidio,(a mio avviso si e lo considero un aspetto significativo e al tempo stesso non considerato) avrei fatto caso che l'immagine della donna che viene fuori dai media,dagli spot televisivi,dalle banali serie televisive,e' quasi esclusivamente aggressiva,competitiva,algida ed egocentrica,mentre al contrario quella dell'uomo e' una figura a lei sempre subordinata fino al ridicolo,da perfetto imbecille e nei ruoli di "comando" ce sempre lei...e in questo deve ovviamente anche passare l'idea di una guerra dei ruoli

insomma un modello di società dove oltre al maschio,non dev'esserci nemmeno un padre..ed e' su questo punto che converge la mia riflessione su questo particolare aspetto 

mi ha colpito tempo fa uno spot dove si vede una giovane coppia che in piena notte sente il neonato che comincia a piangere e si vede lei che a un certo punto da un calcione al compagno per farlo alzare dal letto e andare a vedere cosa succede,e naturalmente si vede lui che lo fa come un cagnolino che prende ordini dal suo padrone..e sono più o meno tutte così.

be questi sono i messaggi che passano ormai da tempo e si sa che nell'immaginario collettivo questi finiscono per introiettarsi molto in profondità fino a diventare una "seconda natura" 

tutto questo secondo me contribuisce non poco a creare una distorsione molto subdola e potente che non può non avere ripercussioni anche di questo tipo.

Jacopus

#5
Un saluto a tutti. Non credo che si possa imputare alla Madonna anche il femminicidio. E' la domanda finale posta da Altamarea forse a fuorviare la discussione.
Invece l'intervento della Ferraris è molto condivisibile. Il femminicidio nasce come fenomeno a seguito di un doppio mutamento:
1) l'inserimento della donna come "parte in causa", perché lavora, vota, esprime la propria opinione, fa l'avvocato, il giudice, il poliziotto e non si limita a cambiare i pannolini.
2) L'acquisizione nella donna di una propria coscienza e di un proprio valore, indipendente e non come "luce riflessa" dell'uomo.

Un certo tipo di cultura, retrograda e medievale (quello stesso Medioevo che ha tanti sostenitori in questo Forum!) non accetta questo cambiamento perché significa non poter più gestire la donna, non esercitare su di lei un potere sulla sua vita, sul suo corpo e sulla sua sessualità. Fino agli anni '60, il codice civile prevedeva che la donna fosse sottoposta alla patria potestà del marito, come se fosse sua figlia.
Questo stato di cose produceva sia una situazione di pace famigliare poiché i ruoli erano chiari (c'era il padrone e c'era la serva), sia una situazione insostenibile agli occhi dei tanti "Illuministi" che brulicano nel mondo moderno.
La conferma di quello che sto dicendo è che i femminicidi sono più alti proprio laddove c'è inserimento sociale e parità sociale della donna più alto, e in questo non c'è contraddizione. Nelle società più tradizionaliste la donna è ancorata spesso all'uomo, che non deve quindi ucciderla per riaffermare il suo potere.
Non capisco l'affermazione di chi dice che al processo di emancipazione della donna non è seguito un analogo processo di emancipazione dell'uomo. Se con questo si intende la capacità dell'uomo di accettare l'emancipazione femminile allora sono d'accordo, questo processo è solo iniziato ed ha solo sfiorato gran parte della società italiana.

A questa interpretazione "classica" del fenomeno ne aggiungo un'altra, che convive con la prima, poiché i fenomeni sociali sono sempre multicausali. Credo che il livello di competizione e di appagamento narcisistico non possa permettere a tanti di accettare un rifiuto, ma la donna è più debole fisicamente ed organicamente. Il progesterone non è il testosterone e quando si tratta di agire la violenza, l'uomo è avvantaggiato da millenni di pratica sul campo.
Infine mi sembra molto appropriato anche il discorso, proposto dalla Ferraris, sul consumo di violenza sessuale, facilmente usufruibile da chiunque, e che nella mente di un soggetto poco istruito, a sua volta sottoposto a pratiche violente nella sua vita, può diventare un incentivo per esercitare un tipo di rapporto violento che non viene agito davvero come tale, ma quasi come un modo diverso di consumare sesso, magari senza arrivare all'omicidio (si spera).
In ogni caso, ripeto quello che ho già scritto altrove: il femminicidio è solo la punta dell'iceberg di un mondo di violenza fisica e psicologica cui è stata sottoposta la donna in gran parte della storia dell'Occidente. Ora assurge al centro della cronaca perché le altre violenze non sono più in grado di far stare al loro posto "le femmine".
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

verdeidea

#6
Citazione da Jacopus:"Un certo tipo di cultura, retrograda e medievale (quello stesso Medioevo che ha tanti sostenitori in questo Forum!)"
Jacopus, poi dovresti dirci chi sono i sostenitori del Medioevo in questo Forum, sono curiosa di saperlo. Semmai i sostenitori del Medioevo e che si augurano il suo ritorno sono tutti coloro che avallano l'islam in Europa e simpatizzano per i musulmani.

Cit, da Jacopus: "La conferma di quello che sto dicendo è che i femminicidi sono più alti proprio laddove c'è inserimento sociale e parità sociale della donna più alto, e in questo non c'è contraddizione. Nelle società più tradizionaliste la donna è ancorata spesso all'uomo, che non deve quindi ucciderla per riaffermare il suo potere."

Bravo! Dunque, stando al tuo ragionamento i femminicidi dovrebbero essere più numerosi nei Paesi occidentali, vero?
Mentre nei Paesi orientali, in Medioriente, In America Latina dove nella società le donne non hanno inserimento e parità sociale con l'uomo dovrebbero essere di meno.
Invece è esattamente il contrario.


"A guidare la classifica degli omicidi femminili sono le regioni dove il tasso di criminalità è tra i più alti come il Sud Africa, il Sud America, i Caraibi e l'America centrale. Tra i singoli Paesi al primo posto c'è El Salvador con 12 feminicidi ogni centomila donne, seguito da Jamaica (10.9), Guatemala (9.7), Sud Africa (9.6) e dalla Federazione Russa (8.7). In questi Paesi le donne vengono attaccate nei luoghi pubblici da bande criminali o da gang in un clima che sembra loro garantire l'impunità
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite il 70% delle donne almeno una volta nella vita è vittima di un episodio di violenza da parte di un uomo che spesso è il marito, il partner o qualcuno di conosciuto. Questo vuol dire che un miliardo di donne e di ragazzine sarà picchiata o stuprata durante la propria esistenza. La violenza contro le donne comincia ancor prima di venire al mondo. Secondo alcune stime sarebbero 100 milioni le bambine mai nate a causa degli aborti selettivi.

In Pakistan chi si prodiga per l'istruzione delle bambine rischia la vita per mano dei fondamentalisti islamici. Gli obiettivi dei terroristi sono sempre gli stessi:  impedire l'alfabetizzazione delle donne, che è ferma a un misero 46 per cento, e combattere le vaccinazioni contro poliomielite e morbillo che sono considerate un escamotage dell'Occidente per sterilizzare i musulmani. Lo scorso dicembre il governo è stato costretto a sospendere la campagna sanitaria dopo l'uccisione di alcuni operatori sanitari che somministravano i vaccini anti-polio ai bambini."

http://www.spiweb.it/dossier-spiweb/559-femminicidio-8-marzo-2013/media/2987-il-femminicidio-nel-mondo


In molti paesi islamici come l'Afghanistan le donne contano meno di un cane e vengono frequentemente frustate e lapidate a morte in pubblico.
Nelle società arabe l'uomo ha il diritto di picchiare la moglie, di prenderla a calci, di bruciarla e di ucciderla o degradarle il corpo come misura disciplinare (secondo un'intervista del 2010 alla psicoterapeuta egiziana, D.ssa Radhwa Farghali).
Dunque non è la società progredita in sé dove la donna assume ruoli importanti e gode della parità dei diritti che può scatenare la frustrazione e la cattiveria dell'uomo perché non può più esercitare su di lei il suo potere e controllo.
Le cause sono diverse e al primo posto metterei invece proprio il degrado morale e arretramento economico in cui da alcuni decenni sta sprofondando l'Italia. Da un po' di anni a questa parte In Italia si vedono sacche di povertà, di miseria e disoccupazione forse mai viste dal dopoguerra, con la ricomparsa in alcuni strati della popolazione di un alto tasso di dispersione scolastica e dell'analfabetismo. Dove c'è degrado e miseria, c'è più facilmente violenza, abusi e violenza sessuale anche sui minori.
In seconda analisi, come ho già accennato, c'è il fatto che all'emancipazione della donna non è seguito un analogo processo di emancipazione dell'uomo. Voglio dire che non solo l'uomo non ha assimilato e sviluppato la capacità di accettare l'emancipazione femminile, ma non ha elaborato anche per sé stesso quell'evoluzione di auto-educazione attraverso cui imparare a gestire quegli aspetti che sono, anche per cultura, peculiarmente maschili: aggressività fisica, istinto e aggressività sessuale, non adeguato sviluppo dell'aspetto sentimentale nell'approccio verso la donna. Infatti a tutt'oggi per i maschi persiste il desiderio primario dell'approccio puramente sessuale, delle conquiste (quindi in una visione possessiva della donna) e delle avventure, delle relazioni con più donne prima del matrimonio (e spesso anche dopo). Mentre per le femmine, nonostante la libertà sessuale, rimane ancora un approccio verso l'uomo più di tipo passionale e sentimentale. Questo divario è ancora consistente, secondo me, ed in questa differenza è la donna a rimetterci.
Da non trascurare inoltre, forse, l'aumento di persone, spesso di uomini, con disturbi psichici.

Jacopus

Buongiorno Verdeidea. Sulla violenza nel terzo mondo e nei paesi islamici contro le donne hai perfettamente ragione.  Io facevo riferimento ad altre statistiche (che non posso postare per motivi logistici ma facilmente reperibili) secondo le quali il livello di femminicidi e' piu' alto nei paesi del nord-europa rispetto a quelli del Sud-europa.
A proposito dei difensori del Medioevo stavo pensando di aprire un thread. Ad ogni modo non credere che io o i "buonisti" difendano a spada tratta la cultura islamica . Si tratta semplicemente di evidenziare come certi errori siano stati compiuti da ambo le parti e che la violenza e' una catena che e' difficile da modificare e tende a perpetuarsi.
Sulla incapacita' degli uomini a controllare il proprio 'agire' primitivo, anche qui sono d'accordo.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

verdeidea

Buongiorno Jacopus,

 se facevi riferimento ad altre statistiche avresti dovuto precisarlo prima; facile precisarlo dopo i miei link. Nel nord Europa comunque c'è un maggiore multiculturalismo il che dovrebbe essere un altro campanello d'allarme verso questa deriva in cui si vuole gettare pure l'Italia. Evidente è che la multiculturalità ha fallito, non offre un miglioramento nella vivibilità delle relazioni umane.
Noto inoltre che possiedi un talento specifico (molto più bravo di me :) ) nel cambiare il tema di un filone. Ti riferisci alle Crociate? Che nel corso di tanti secoli gli errori siano stati compiuti da ambo le parti mi sembra normale, ciò che è anormale è ritenere noi occidentali responsabili di tutto; è soltanto una visione autolesionistica della storia, di chi vuole manovrarla per indirizzare il presente dove meglio aggrada.

Cit. Jacopus: "Ad ogni modo non credere che io o i "buonisti" difendano a spada tratta la cultura islamica"
No, penso anche di peggio.

Jacopus

Buongiorno Verdeidea, i link li preciso quando sorge un equivoco come in questo caso. Tu spesso non fai riferimento neppure a link ma alla tua professione di "fede" anti-qualcosa e quindi mi sembra che sei molto più irrispettosa di me. Rispetto al fatto che io sia autolesionista rispetto all'occidente è tutto da provare. Quello che dico è l'esatta dimostrazione dei valori che un certo Occidente ha creato, ovvero la difesa delle minoranze e dei più deboli e la necessità di integrare le minoranze all'interno di valori condivisi, che è quello che ha fatto per secoli, ad esempio, l'impero romano. Se ora possiamo parlare di questi argomenti oppure di altri senza temere di essere presi da qualche agente in borghese che ci porta a Ventotene è proprio perchè abbiamo acquisito certi valori occidentali nel corso degli ultimi secoli.
Le tue continue disquisizioni piuttosto violente contro gli islamici sono invece proprio simili a quello che i terroristi islamici vorrebbero fare a noi: chiuderci il becco.
E' evidente che questo non ti è molto chiaro perché insisti su questo tema da quando hai fatto la tua comparsa. A proposito di cambiare tema mi viene da ridere. Prova a rillegere i tuoi interventi. Potresti mettere dentro i tuoi interventi anti-islam anche in un topic sulla scoperta della luna.
Ad ogni modo ho provato ad essere gentile con te. Non capisco la tua ostilità ma da questo momento in poi ti ignorerò.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

verdeidea

#10
Chiedo scusa ad Altamarea per l'OT (non volevo rispondere apposta! Ho sbagliato...) ma non tutti posseggono il tuo savoir-faire per cui ad un certo punto non rispondi più.

caro Jacopo, "confessione di fede" di che? Le mie sono riflessioni che si basano su dati di fatto non su una "fede", non su una pura speculazione ideologica. Inoltre non ho alcuna ostilità nei tuoi confronti, semmai attacco le idee che esprimi e continuerò ad intervenire democraticamente anche nei tuoi filoni, e spero che non ti dispiaccia troppo...

L'Occidente ha creato grandi valori (ma anche disvalori) che attualmente sono messi a dura prova da un'ideologia della sottocultura di origine socialista (da cui è stato tratto anche il Manifesto di Ventotene): la globalizzazione del mondo, dalla politica alle religioni e con la privazione di alcune libertà dei cittadini che poco o nulla ha a che vedere con la vera democrazia (per intenderci quello che ha prodotto i radical-chic di Capalbio) e che sta precipitando la nostra situazione in maniera spaventosa.
Non tentare di cambiare le carte in tavola perché la "difesa delle minoranze" è diversa dalla "difesa dei più deboli", e difesa di una minoranza non può significar sottomissione della maggioranza praticando così nuove forme di ingiustizia. Inoltre il tanto parlare di "minoranze" ci riporta al multiculturalismo in cui le "tante" "minoranze" non sono poi più tanto "minoranze" ma diventano un vespaio poco gestibile
.
L'Impero Romano nei suoi domini lasciava abbastanza liberi i popoli conquistati che dovevano tuttavia rispettare le leggi Romane; non si può certo paragonare l'Impero Romano all'Europa attuale... che mi fai rivoltare nella tomba Gaius Iulius Caesar Octavianus Augustus... ;D
Le mie disquisizioni sono basate sui fatti che sono sotto gli occhi di tutti ma, come si dice terra terra, occorre togliersi le fette di prosciutto dagli occhi per rendersene conto.


Cit. da Jacopus: "Potresti mettere dentro i tuoi interventi anti-islam anche in un topic sulla scoperta della luna."
Infatti, pare che qualcuno sostenga che loro siano già stati sulla Luna prima degli americani...  :D  
Spiritoso...L'ho già detto che sei molto più bravo di me in questo, non pensare che sia concorrenza sleale, ma ho colto il tuo personale modo di esprimere le tue idee.

doxa

Violenza contro le donne


Una delle cause della violenza contro le donne è nella disuguaglianza dei rapporti tra maschi e femmine, che permane al di là delle buone intenzioni manifestate a parole. Il mondo resta ad impronta maschile, anche in ambito delle religioni. E l'immaginario può indurre degli uomini a degradare il ruolo e la dignità della donna, specie se sollecitato  anche dalla pubblicità che propone la "femmina-oggetto", compiacente nell'assecondare  i desideri del maschio dominante.  

La "Dichiarazione sull'eliminazione della violenza contro le donne", adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 dicembre 1993, afferma l'urgente necessità dell'universale applicazione alle donne dei diritti di uguaglianza, sicurezza, libertà, integrità e dignità, riconosciuti a tutte le persone. Questi diritti e principi sono inclusi nella "Dichiarazione universale dei diritti umani". Ma non basta. C' anche la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne e la Convenzione contro la tortura, i trattamenti o le punizioni crudeli, inumane e degradanti.


La violenza contro le donne è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini, come nei Paesi islamici, ma non solo,  ed è una manifestazione delle relazioni di potere storicamente disuguali tra maschi e femmine, che ha condotto alla dominazione e alla discriminazione contro le donne da parte degli uomini.


Secoli di progresso sembrano passati invano. In molti contesti i rapporti maschio-femmina sembrano rimasti legati al Medioevo.
I dati ONU evidenziano che il 35% delle donne nel mondo ha subìto un violenza fisica o sessuale, dal partner o da un'altra persona. Il rapporto sottolinea anche che due terzi delle vittime degli omicidi in ambito familiare sono donne.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità una donna incinta su quattro ogni anno è vittima di una forma di violenza e le percosse sono la seconda causa di morte dei bamvbini nel grembo materno. Secondo l'OMS l'area in cui le donne sono più a rischio è il sud est asiatico.
La violenza contro le donne non è diffusa soltanto  negli ambienti sociali depressi culturalmente ed economicamente, ma anche in ambienti culturalmente progrediti ed economicamente benestanti.
La violenza non è solo fisica, ci sono umiliazioni, soprusi, inviti a rapporti sessuali, discriminazioni in ambito lavorativo.

Secondo i dati Istat di giugno 2015,  in Italia 6 milioni 788 mila donne hanno subito nel corso della propria vita una violenza fisica o sessuale.  

verdeidea

Citazione da Altamarea: "Il mondo resta ad impronta maschile, anche in ambito delle religioni. E l'immaginario può indurre degli uomini a degradare il ruolo e la dignità della donna, specie se sollecitato  anche dalla pubblicità che propone la "femmina-oggetto", compiacente nell'assecondare  i desideri del maschio dominante. "  

Di fatti, lo stavo aggiungendo come causa primaria! Poi mi sono fatta prendere da altri argomenti, ma mi ero riproposta di trattare l'argomento nei mie interventi successivi.
Noi donne soffriamo ancora della visione maschilista della società. Una società che è ancora a predomino maschile, persino società più avanzate come quella occidentale ed italiana. Anche se da noi le leggi dello Stato tendono sempre più ad eliminare ogni discriminazione tra uomo e donna, occorre tuttavia una maggiore educazione capillare affinché nella mente di ognuno sia inculcata ed assimilata la parità di valore e di considerazione. Ed ecco che tocca parlare ancora di religione.
E per questo compito chiamerei in causa proprio le religioni, poiché sono queste ultime strettamente legate alla strutturazione morale dell'individuo; (altro che "libertà per le minoranze"!) Poiché le società si sono basate, ad un certo momento della storia, nella struttura patriarcale, a questa struttura ha aderito a pennello l'idea di un Dio antropomorfizzato con caratteristiche maschili. L'Onnipotente ed unico vero giudice che ha potere di legiferare, potere di vita e di morte, prende così le sembianze del maschio per trasferire su di lui ogni potere (l'islam nudo e crudo...) Eh sì, caro Jacopus, purtroppo per voi e per loro l'islam che state accogliendo intende cambiare la fisionomia dell'Occidente per rimodellarlo a immagine e somiglianza del suo antico quanto improbabile Dio immaginario per continuare a detenere il potere soprattutto sulle donne. Ma noi donne occidentali non possiamo e non dobbiamo permetterlo, e non gli giustifichiamo un bel nulla. Abbiamo ancora da lavorare sui nostri uomini, occidentali, non possiamo accollarci anche il drammatico compito di erudire una mentalità rimasta indietro di millenni; non ce la possiamo fare.
Quindi di cosa vogliamo discutere sulle "libertà delle minoranze" se queste intendono gettarci indietro di millenni? Se sono in palese contrasto con la Dichiarazione universale dei diritti umani?

Aspirante Filosofo58

Buongiorno, sull'argomento oggi ho ricevuto la newsletter di Alessandro D'Avenia: docente e scrittore (qui  il sito in cui si racconta: https://www.profduepuntozero.it/alessandro-davenia-biografia/ ) che tratta l'argomento, purtroppo ancora oggi di attualità, a questo link: https://www.profduepuntozero.it/2023/11/28/ultimo-banco-180-faccia-a-faccia/  e queste sono le mie considerazioni al riguardo:  Tutto giusto ciò che Alessandro afferma, ma a mio avviso manca qualcosa, ossia la consapevolezza che l'essere umano non sia solamente fatto di corpo, bensì anche di mente, anima e spirito. A quasi 65 anni, quasi tutti vissuti in salita (a causa di una paralisi cerebrale occorsami ad un anno di età), e dopo essere andato in pensione, ho avuto modo di chiedermi il perché di questa mia vita "pesante", in un mondo che fa del corpo l'essenziale, mentre esso dovrebbe rappresentare unicamente una sorta di vestito per l'anima (ad un atleta è capitato un corpo come vestito da boutique, a me da discount). Dovremmo imparare a considerare l'essere umano come un insieme di corpo, mente, anima e spirito.
Il primo passo in questa direzione mi fu indicato dai miei compagni di classe delle superiori (1973-1978) che, di fronte ad un mio lamento, mi ripresero facendomi presente che per studiare era importante avere la mente a posto, il cervello, i neuroni, ecc... non di certo il corpo e che, visto che eravamo tutti lì per studiare io ero uguale a loro.
Poi, le continue cadute, le rotture o il logoramento di questa o quella parte del mio corpo, nell'indifferenza quasi totale della società che mi circondava, distratta dal proprio lavoro, dai propri pensieri, dagli impegni inderogabili, dalla carriera e quant'altro, mi hanno costretto a cercare altrove le risposte alle numerose domande che mi frullavano nella testa. Così ho iniziato a leggere, a documentarmi, ecc.. e alla fine ho considerato il fatto che "corpo", inteso non come vocabolo, bensì per ciò che rappresenta è l'unica parte dell'essere umano ad aver un sesso, maschile o femminile. Non mi risulta che esistano mente, anima e spirito, maschili o femminili.
Quindi, secondo me dovremmo andare oltre il corpo, vedere l'altro/a per ciò che è nel suo intimo. si dice: gli occhi sono lo specchio dell'anima. Ecco, se imparassimo a guardarci negli occhi, con sentimento, potremmo vederci come anime.
Rita Levi Montalcini affermò una volta: "Io non sono il corpo, ma la mente." Ebbene, io mi permetto di affermare di essere: un corpo (per quel che mi riguarda simile a una vecchia carriola arrugginita con la ruota sgonfia), una mente, un'anima e uno spirito. Io redo che occorra partire dalla consapevolezza di essere altro, oltre al corpo. Se lo facessimo molti problemi sarebbero risolti, secondo me.
La teoria della reincarnazione mi ha dato e mi dà risposte che altre teorie, fedi o religioni non possono, non sanno o non vogliono darmi. Grazie alle risposte ottenute dalla reincarnazione oggi sono sereno e sono sulla mia strada che porterà a casa mia!

Eutidemo

Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tutti maschi; la Madonna non è una dea! ;)

Discussioni simili (3)