Menu principale

Fatti e parole

Aperto da anthonyi, 25 Aprile 2020, 16:27:34 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

anthonyi

  Qualche tempo fa l'espressione della Lagarde sul fatto che la BCE non era lì per far cadere lo spread suscitò una reazione(finanziaria e politica) talmente forte che la stessa fu costretta a rimediare modificando le regole della BCE. Il risultato è stato che, nel giro di un mese, la BCE ha speso circa 36 miliardi di Euro per comprare titoli italiani, una quantità mai raggiunta con la gestione Draghi, e oltretutto con una quota di oltre il 30 % delle risorse destinate solo all'Italia contro il 13 % della quota di proprietà della Banca d'Italia.
Ai tempi del : "Whatever it takes" di Draghi non furono necessari interventi di tale portata, in particolare non fu necessario modificare proprio quella regola che imponeva alla BCE di intervenire per gestioni separate, e quindi di destinare all'Italia solo il 13 % delle risorse finanziarie, e d'altronde Draghi non si sognò mai di proporre un mutamento di quella regola, lo stesso, d'altronde, non ebbe mai l'ardire di affermare che la BCE sarebbe, o non sarebbe, dovuta intervenire per calmierare lo spread, con intelligenza politica glissò sempre sull'annosa questione.
Le parole di Draghi sono entrate nella storia facendone il salvatore dell'Euro e dell'Italia, mentre i fatti della Lagarde, pur essendo notevolmente più interventisti, sono derubricati a un tentativo di riparo alla figuraccia fatta, scherzi della vita !

sapa

E' vero, ma credo che ai tempi di Draghi (l'altroieri, cioè, sembra sia passata un'eternità) non ci fossero le "urgenze" che ha dovuto affrontare la Lagarde. La quale, se da una parte, travolta dal tumulto generale, ha istintivamente reagito alla sua maniera, poi, quando ha avuto modo di prendere contatto con la realtà che si  stava profilando, ha corretto il tiro e cominciato ad agire in modo da salvaguardare almeno l'immagine, dell'Europa. Quello che, comunque, secondo me non è ancora abbastanza chiaro, è che il salvataggio delle economie europee devastate dalla pandemia, come sarà la nostra, avrà il suo prezzo che andrà pagato. Forse a comode rate, ma andrà pagato. Qualcuno ama pensare che, con Draghi al timone, sarebbero stati applicati degli sconti, che con la Lagarde, invece, non ci saranno, ma io non credo. Per dirla semplicisticamente, o si stamperà nuova moneta,  o chi oggi dà domani rivorrà indietro.

anthonyi

Ciao sapa, in realtà la fase iniziale di Draghi fu molto turbolenta proprio per l'attacco all'Euro, oggi c'è sicuramente una crisi più globale, ma è appunto globale, e non specificamente monetaria come quella.

sapa

A Draghi penso si possa  riconoscere la lungimiranza di aver compreso che la politica del rigore andava mitigata e di non aver ceduto alle pressioni dei "falchi" nord-europei, che probabilmente avrebbero portato l'Europa alla disgregazione. Rimane, secondo me, comunque, che, Draghi o Lagarde, le banche non sono enti benefici e se danno qualcosa, poi lo rivogliono indietro. A me Draghi non è dispiaciuto, ma non ha certamente avuto a che fare con grane simili a quelle che dovrà fronteggiare Lagarde, con dei PIL in caduta di quasi 5 punti, a voler essere ottimisti. Vedremo che se la caverà la brava Christine, la aspetta un periodo cruciale per le istituzioni europee.

InVerno

E' parecchio preoccupante che le parole di due persone, per quanto sicuramente animate dai migliori intenti, possano lanciare cicloni sul mercato a seconda di come si svegliano la mattina. L'incongruenza tra ciò che ha detto e fatto la Lagarde andrebbe studiata a fondo, magari aveva bevuto un caffè di troppo, ha fatto l'intervista, e tutte le borse sono crollate di botto, forse dovremmo vietarle gli alcolici e controllare se ha prescrizioni attive per antidepressivi? Mi piace questa possibilità della vita di diventare divinità del denaro, con eserciti di giornalisti che cercano di interpretare il tuo colore dello smalto delle unghie e capire se vorrai comprare bond o meno, come degli aruspici. C'è qualcuno che si ricorda il nome dei banchieri centrali del boom economico? Non vale andare su wikipedia. Strano vero? Oggi sono i protagonisti che salvano l'Europa l'Italia e persino la galassia. Anthonyi ma non sei preoccupato che la BCE si trasformi in una nuova stamperia Lo Turco?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 01 Maggio 2020, 16:58:22 PM
E' parecchio preoccupante che le parole di due persone, per quanto sicuramente animate dai migliori intenti, possano lanciare cicloni sul mercato a seconda di come si svegliano la mattina. L'incongruenza tra ciò che ha detto e fatto la Lagarde andrebbe studiata a fondo, magari aveva bevuto un caffè di troppo, ha fatto l'intervista, e tutte le borse sono crollate di botto, forse dovremmo vietarle gli alcolici e controllare se ha prescrizioni attive per antidepressivi? Mi piace questa possibilità della vita di diventare divinità del denaro, con eserciti di giornalisti che cercano di interpretare il tuo colore dello smalto delle unghie e capire se vorrai comprare bond o meno, come degli aruspici. C'è qualcuno che si ricorda il nome dei banchieri centrali del boom economico? Non vale andare su wikipedia. Strano vero? Oggi sono i protagonisti che salvano l'Europa l'Italia e persino la galassia. Anthonyi ma non sei preoccupato che la BCE si trasformi in una nuova stamperia Lo Turco?

In realtà stamperia già lo era, 2000 miliardi di Euro ha firmato Draghi nella sua era, e la Lagarde si propone già di farne 750 il primo anno, ma va tutto bene finchè i mercati li accettano, quello che è certo è che se l'Italia sovranista da sola avesse voluto fare l'equivalente con la lira allora si che ci sarebbe stato da preoccuparsi.
Comunque il mondo è così, le parole degli uomini di potere pesano sui mercati, non so se ricordi i tempi in cui i "me ne frego" di Salvini ci costavano circa 1 miliardo di euro ogni volta.
Riguardo alla Lagarde io benignamente mi sono convinto che l'abbia fatto apposta, lei voleva intervenire per salvare il nostro spread ma sapeva che i falchi non le avrebbero mai permesso di cambiare le regole, allora ha fatto quella sparata che ha posto lei e tutto il gruppo di controllo nella necessità di recuperare rispetto alla figuraccia fatta.


anthonyi


In un recente libro (L?Enigma Draghi di M. Cecchini) sono riportati risvolti interessanti.
Sembra che nel 2012 ci sia stato un incontro segreto tra i vertici della BI, l'allora PdC Mario Monti e Mario Draghi. Oggetto dell'incontro l'istituzione di sistemi di controllo dello spread nel funzionamento della BCE. Probabilmente gli organizzatori contavano sul sostegno di Draghi per portare questa proposta al Board della BCE ma quest'ultimo li seccò con un deciso NO!
E' evidente che Draghi volle evitare rumori inutili che avrebbe determinato la presentazione di una proposta del genere, probabilmente destinata ad essere bocciata dal Board, e quindi ad avere l'effetto negativo di dire ai mercati che il suo : "Whatever it takes" non era poi così corrispondente alla volontà dei vertici della BCE.
Nello stesso tempo, però, questo vuol dire che Draghi sapeva di non avere il potere di fare tutto e quindi il suo: "Whatever it takes" era un bluff, direi un bluff riuscito.

sapa

La mia impressione è che Draghi e Lagarde si portino dietro il fardello della loro carriera. Draghi era inviso ai falchi europei del rigore ed era visto praticamente come un "partigiano" italiano, la Lagarde sconta ciò che è stato fatto alla Grecia, dove certamente lei non era la principale responsabile, anche se la sua parte la fece. Comunque, occhio a etichettare Draghi, secondo me ce lo ritroveremo a breve sullo scranno di Palazzo Chigi, posto che sono convinto, e non da oggi, che i nostri attuali politici e governanti non intendano (e non siano in grado) nè di pagare il conto della loro inadeguatezza, nè di provare a intercettare le (poche) opportunità positive che questa crisi potrebbe produrre.

anthonyi

Citazione di: sapa il 31 Maggio 2020, 10:14:52 AM
Comunque, occhio a etichettare Draghi, secondo me ce lo ritroveremo a breve sullo scranno di Palazzo Chigi,

Draghi è troppo intelligente per mettersi nelle mani di politici italiani, populisti o meno. Per lui è già pronto il posto del futuro PdR, più prestigioso e meno traballante di un posto da PdC in Italia.

sapa

Citazione di: anthonyi il 31 Maggio 2020, 11:48:18 AM
Citazione di: sapa il 31 Maggio 2020, 10:14:52 AM
Comunque, occhio a etichettare Draghi, secondo me ce lo ritroveremo a breve sullo scranno di Palazzo Chigi,

Draghi è troppo intelligente per mettersi nelle mani di politici italiani, populisti o meno. Per lui è già pronto il posto del futuro PdR, più prestigioso e meno traballante di un posto da PdC in Italia.
E sarebbe veramente sprecato, come inquilino del Quirinale. Draghi sarà l'unico che potrà provare a raddrizzare, a suon di lacrime e sangue, le finanze italiane, con il dovuto consenso europeo. Per questo dico attenzione ad etichettarlo, probabilmente ne vedremo la faccia cattiva. Non vedo altri che abbiano la capacità e i co****ni per farlo. Al di fuori della politica italiana, su questo sono d'accordo, anche perchè questa è ormai il dominio della incapacità e della inadeguatezza. Un Monti più autorevole, probabilmente anche più intelligente e capace, ma un Monti. Questo ci aspetta a breve, secondo me.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 31 Maggio 2020, 11:48:18 AM
Citazione di: sapa il 31 Maggio 2020, 10:14:52 AM
Comunque, occhio a etichettare Draghi, secondo me ce lo ritroveremo a breve sullo scranno di Palazzo Chigi,
Draghi è troppo intelligente per mettersi nelle mani di politici italiani, populisti o meno. Per lui è già pronto il posto del futuro PdR, più prestigioso e meno traballante di un posto da PdC in Italia.
Ma anche completamente "extra curricula" per lui, a meno che fare il PdR non si sia trasformato in una sorta di "celebrity contest", da quando i banchieri sorvegliano sulle costituzioni? A questo punto tanto vale qualche altra proposta "sgarbiana" alla Riccardo Muti, o forse la Gabanelli, l'importante è che si sia fatto valere all'estero in un qualche campo a caso e che goda di celebrità non guadagnata su un isola. Tutto questo preparare il campo per Draghi, sia esso PdC o Pdr, sempre nei salotti borghesi e nei giornali , è esattamente ciò che ci distingue dalle democrazie avanzate. La cosa divertente è che anche quelli che strigliavano indefessi gli italiani "sempre alla ricerca del capobastone" ora che il nome è "Draghi" si sono messi a sbavare più di una teenager davanti ad un poster di Brad Pitt.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Citazione di: InVerno il 31 Maggio 2020, 16:46:20 PM
Citazione di: anthonyi il 31 Maggio 2020, 11:48:18 AM
Citazione di: sapa il 31 Maggio 2020, 10:14:52 AM
Comunque, occhio a etichettare Draghi, secondo me ce lo ritroveremo a breve sullo scranno di Palazzo Chigi,
Draghi è troppo intelligente per mettersi nelle mani di politici italiani, populisti o meno. Per lui è già pronto il posto del futuro PdR, più prestigioso e meno traballante di un posto da PdC in Italia.
Ma anche completamente "extra curricula" per lui, a meno che fare il PdR non si sia trasformato in una sorta di "celebrity contest", da quando i banchieri sorvegliano sulle costituzioni? A questo punto tanto vale qualche altra proposta "sgarbiana" alla Riccardo Muti, o forse la Gabanelli, l'importante è che si sia fatto valere all'estero in un qualche campo a caso e che goda di celebrità non guadagnata su un isola. Tutto questo preparare il campo per Draghi, sia esso PdC o Pdr, sempre nei salotti borghesi e nei giornali , è esattamente ciò che ci distingue dalle democrazie avanzate. La cosa divertente è che anche quelli che strigliavano indefessi gli italiani "sempre alla ricerca del capobastone" ora che il nome è "Draghi" si sono messi a sbavare più di una teenager davanti ad un poster di Brad Pitt.

Ciao Inverno, l'incarico di PdR è un incarico di forte valore istituzionale, esattamente come quello di governatore della BCE. La competenza e il prestigio in ambito economico- finanziario è per un PdR Italiano un requisito fondamentale, come ci hanno insegnato Ciampi, e anche Mattarella quando con fermezza ha rifiutato di dare il dicastero dell'Economia a Savona.
Purtroppo hai ragione sul fatto che noi siamo distinti dalle democrazie avanzate, il popolo italiano è ancora condizionato dall'idea di correre appresso al Masaniello di turno, è per questo che i due ruoli PdR e PdC, non sono equivalenti, essendo il secondo legato alle onde dell'opportunismo dei partiti e degli indici di consenso. E in questa ottica bisogna vedere alle strategie di chi sembra sbavare dietro a Draghi per riconquistare una visibilità oggi perduta, per tentare di indebolire la popolarità di Conte, e magari provare anche a bruciare la probabile futura elezione di Draghi a PdR.


sapa

Secondo me, c'è bisogno di altro, da Draghi, che un discorso all'anno a reti unificate,  una figura composta e dignitosa alle cerimonie nazionali e un "depositario" dei valori costituzionali. E dico purtroppo, perchè immagino che si ricorrerà a lui perchè i tempi saran cupi e nessuno sarà in grado e vorrà prendere in mano la patata bollente. Nemmeno il "popolarissimo Conte", la cagione della cui popolarità mi sfugge, ha il fegato e lo spessore per fare quanto andrà fatto, senza che gli italiani insorgano. Non capisco, poi, perchè venga accostato, seppure in modo velato, il nome di Draghi ai cosiddetti populisti. Un eventuale governo Draghi avrà caratteristiche molto simili a un governo tecnico, inviso da sempre a chi di europeismo e globalizzazione non vorrebbe sentir parlare. Forse mi sono perso qualcosa, ammetto che da mesi ho silenziato o quasi del tutto l'informazione.

anthonyi

Citazione di: sapa il 31 Maggio 2020, 17:32:35 PM
Secondo me, c'è bisogno di altro, da Draghi, che un discorso all'anno a reti unificate,  una figura composta e dignitosa alle cerimonie nazionali e un "depositario" dei valori costituzionali. E dico purtroppo, perchè immagino che si ricorrerà a lui perchè i tempi saran cupi e nessuno sarà in grado e vorrà prendere in mano la patata bollente. Nemmeno il "popolarissimo Conte", la cagione della cui popolarità mi sfugge, ha il fegato e lo spessore per fare quanto andrà fatto, senza che gli italiani insorgano. Non capisco, poi, perchè venga accostato, seppure in modo velato, il nome di Draghi ai cosiddetti populisti. Un eventuale governo Draghi avrà caratteristiche molto simili a un governo tecnico, inviso da sempre a chi di europeismo e globalizzazione non vorrebbe sentir parlare. Forse mi sono perso qualcosa, ammetto che da mesi ho silenziato o quasi del tutto l'informazione.

Ciao sapa, Draghi ha fatto già tanto, per l'Italia, e lo ha fatto dalla BCE, cioè da una funzione super partes che ha saputo gestire con tanto equilibrio. Lo stesso farebbe come PdR che, nella prossima legislatura, avrà ruoli ben più incisivi del discorso alla nazione. La fame di governo dei partiti della destra, che certamente avranno una buona affermazione, ma non avranno la maggioranza, potrebbe aprire il sistema Italia a nuovi esperimenti politici per i quali è necessario un PdR con gli attributi.
Riguardo poi al rapporto populisti-Draghi ti rimando al mio post precedente, per Salvini l'uso del nome di Draghi è solo una strategia, oltretutto io credo sbagliata perché riduce anche la sua credibilità come populista.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 31 Maggio 2020, 17:14:32 PM
e magari provare anche a bruciare la probabile futura elezione di Draghi a PdR.
Secondo me Draghi è già bruciato e non per il can can giornalistico. Ricordati che il PDR è un elezione indiretta, e io non conosco nessuna forza politica che vorrebbe un PDR capace di oscurare il proprio eventuale leader al governo, successe con Pertini, ma in generale penso che le forze politiche non eleggeranno nessuno in grado di oscurarli mediaticamente, in primis Draghi. Draghi non vincerebbe mai un elezione, e non si può catapultare al governo "in corsa" (il ricordo di Monti è ancora fresco) perciò la mia personale opinione è che se ne parla tanto ma di Draghi non se ne farà niente. Non gli rimane che scrivere un libro di memorie, sarà sicuramente un successo editoriale.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Discussioni simili (1)