Evviva l'abuso edilizio!

Aperto da InVerno, 20 Ottobre 2018, 14:52:30 PM

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InVerno

Avendo lavorato un decennio nell'edilizia, e pur non avendo mai ne sostenuto ne aiutato la realizzazione di abusi edilizi, ne  avendo mai svolto ne sanatorie ne condoni, devo dire una cosa: evviva l'abuso edilizio!
E' di oggi la notizia che la Sagrada Famiglia di Barcellona, dopo 163 anni verrà condonata, essendo che non furono ai tempi presentate le necessarie pratiche burocratiche propedeutiche alla realizzazione.  La lotta contro gli "abusi edilizi" che è tornata di moda ora che si parla di Ischia, è la solita battaglia dove tutti sanno salire sul carro dei "vincitori morali", è facile avercela con gli abusi edilizi (degli altri).

Il problema Italiano è che l'alternativa agli abusi edilizi sono i piani regolatori, che nella maggior parte dei casi non fanno altro che incitare ad abusi architettonici, urbanistici, ed immonde ingiustizie, tutte a norma di legge. Gli abusi edilizi si possono demolire, la merda che si è fatta a norma di legge, rimarrà ai posteri per sempre. Quando si pensa agli abusi edilizi vengono sempre mostrati alberghi in riva al mare e strutture immonde, facilitando la guerra ideologica verso gli "ecomostri" che danneggerrebbero il panorama. Ebbene non solo la Sagrada Famiglia, ma anche gran parte del patrimonio architettonico Italiano che è fonte inestimabile di valore economico, turistico e culturale, è un abuso edilizio antelitteram. A seguire i piani regolatori non avremmo Capri, le CinqueTerre, Matera, la valle dei templi, il Colosseo, l'intera Venezia, la torre di Pisa e via discorrendo. La gran parte del patrimonio architettonico e storico Italiano non avrebbe mai superato l'esame dei tecnici comunali. L'esiguo numero di opere edili del dopoguerra che hanno un qualche valore storico architettonico è completamente subissata dall'immensa mole di merda che è stata costruita in perfetta aderenza ai piani regolatori.Le Vele di Scampia sono il massimo esempio di quello che i piani regolatori sono stati in grado di produrre, insieme ai milioni di villette-cubo che sono sparse su tutto il territorio italiano e che infestano il panorama rurale con la loro banale legalità disgraziata. Avendo ormai cessato la mia attività nell'edilizia per un puro senso di vergogna, nel momento in cui presentavo la parcella, dell'esser pagato più dei materiali, per aver fornito assolutamente inutili perizie e aver contribuito a vessare e imbruttire il territorio più di tutti gli abusi che avessi visto durante la carriera, posso dire con onestà: evviva la veranda abusiva, perchè non è passata sotto il vaglio di un incapace comunale.
Quando vedi un progetto fermo sette mesi per sapere che cosa ne pensa l'architetto del colore delle persiane, quando vedi parcelle di 5mila euro per le pratiche burocratiche necessarie all'abbattimento di un albero, se ti è rimasto un senso della vergogna,  non puoi che dire "speriamo se lo facciano da soli".
Ma non tutti la pensano cosi, c'è gente che ci porta la minestra a casa, e pensa che la sicurezza nei cantieri si faccia firmando un prestampato di 300 pagine da "tenere in cantiere", come se il faldone potesse fare da cuscinetto all'incauto operaio che cade dai ponteggi.

Nell'edilizia Italiana c'è il riassunto di quella antropologia negativa che riassume il problema burocratico italiano, del voler regolare anche le virgole e i punti perchè senza 39 perizie il cattivo italiano non ci arriva da solo a non fare una sfera di vetro sul tetto. Mangiate cari geometri, architetti e ingegneri, che la minestra è calda - anche e sopratutto - quando arriva il condono di cui da sempre i cassieri comunali e coloro i quali dovrebbero "controllare" sono i più feroci tifosi!
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Inverno, ho qualche difficoltà ad interpretare il senso del tuo post. La pianificazione del territorio è uno strumento importante dell'evoluzione sociale ed economica. Poi certo la pianificazione stessa può essere fatta male, comunque giustificare per questo l'abusivismo è un po' come dire che è giusto rubare perché tanto sono tutti ladri.
Poi certo la burocrazia sarebbe da ridurre al minimo, e questo sarebbe possibile se a progettare e a valutare i progetti ci fossero persone competenti. Ricordo che l'apertura di un albergo costruito dalle mie parti dovette essere rinviata, e il progetto già approvato rivisto perché sia il progettista, sia chi aveva approvato il progetto, si era dimenticato della necessità di fare le scale a norma di sicurezza sugli incendi. La cosa venne fatta rilevare dal Vigile del fuoco che doveva redigere la burocratica certificazione di idoneità.
Un saluto.

Jacopus

L'edilizia pubblica e privata è uno dei modi per giudicare un popolo. In una trasmissione di qualche tempo fa, si raccontava come alla fine degli anni 60 a Napoli, in una notte, si fece una deroga al piano regolatore per costruire 50.000 vani. Inutile prendersela con i governanti. I governati sono fatti della stessa pasta anarchica e individualista e non è solo un problema di Napoli.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

everlost

Beh, io 'evviva la veranda abusiva' non lo penserò mai perché a casa mia non ho mai potuto sgarrare di un millimetro, se no arrivavano subito i carabinieri. E sarò cattiva, ma mi rode un po' che altri abbiano costruito case il doppio e il triplo della mia senza rispettare i vincoli urbanistici, senza impazzire con la burocrazia e senza neanche pagare un condono. 
Peraltro è vero che non tutti gli edifici abusivi sono ecomostri e non tutte le palazzine in regola sono opere d'arte, forse perché l'architettura contemporanea non produce molti capolavori ultimamente.
Ma costruire sul demanio o in zone instabili mi sembra un vero e proprio delitto; se poi le case crollano e ci sono vittime che fanno? Chiamano i vigili del fuoco, la protezione civile? Chiedono aiuti per la ricostruzione? Non è facile risolvere certi problemi, al di là di tutto.

anthonyi

Citazione di: everlost il 27 Ottobre 2018, 22:40:09 PM
Beh, io 'evviva la veranda abusiva' non lo penserò mai perché a casa mia non ho mai potuto sgarrare di un millimetro, se no arrivavano subito i carabinieri. E sarò cattiva, ma mi rode un po' che altri abbiano costruito case il doppio e il triplo della mia senza rispettare i vincoli urbanistici, senza impazzire con la burocrazia e senza neanche pagare un condono.
Peraltro è vero che non tutti gli edifici abusivi sono ecomostri e non tutte le palazzine in regola sono opere d'arte, forse perché l'architettura contemporanea non produce molti capolavori ultimamente.
Ma costruire sul demanio o in zone instabili mi sembra un vero e proprio delitto; se poi le case crollano e ci sono vittime che fanno? Chiamano i vigili del fuoco, la protezione civile? Chiedono aiuti per la ricostruzione? Non è facile risolvere certi problemi, al di là di tutto.

everlost, tu hai giustamente rappresentato la differenza tra una pianificazione estetica ed una pianificazione per la sicurezza.
Purtroppo in Italia siamo troppo estetici e poco attenti agli altri aspetti, non a caso nella nostra costituzione c'è la tutela del paesaggio sulla quale si fonda la nostra cultura urbanistica.
In Italia mettere dei pannelli solari sul tetto ha spesso le stesse problematicità formali della realizzazione di un terrazzamento sul bordo di un rivo.
Non parliamo poi dell'abitudine di coprire costruzioni in muratura con massicci tetti di cemento, spesso e volentieri approvati regolarmente che aumentano la pericolosità per l'effetto estetico di un bel tetto rifinito. Insomma siamo figli del rinascimento, solo che siamo figli bastardi perché allora sapevano costruire cose belle ma anche sicure e funzionali, oggi noi vorremmo fare cose belle, e non sempre ci riusciamo, ma per questo le facciamo insicure.

everlost

Dopo il finimondo dei giorni scorsi in Sicilia, mi sento vicina alle vittime e alle loro famiglie.
Forse è tempo che sul territorio si rifletta seriamente e poi si prendano, finalmente, decisioni utili. 
Basta con le sottovalutazioni, anche le battutine dei politici in campagna elettorale perenne hanno stufato. 
Colpa di questo, colpa di quello, che lagna, scaricare la responsabilità sugli altri è diventato lo sport nazionale d'eccellenza. Ma ORA, che si può fare?
Siamo in un macello, santo cielo, prendiamone atto! Continuare a lasciar fare  alla gente come le pare, senza regole, porterà solo nuove decine di vittime ogni anno (finché va bene).
Scusate lo sfogo, ma qui non è più soltanto un problema estetico o filosofico, si tratta di vite umane messe in pericolo dall'incuria o dall'avidità di alcuni...i bambini, in particolare, non hanno colpa se i genitori sono tanto incoscienti  da affittare case abusive costruite nel letto di un torrente in secca, ostinandosi ad abitarci malgrado un decreto di demolizione pendente da anni.  
In che società viviamo, c'è da chiedersi, visto che le autorità  intervengono solo quando capita una disgrazia e allora fingono di cadere dalle nuvole...
E pensare che abbiamo enti, consorzi, uffici, con dirigenti e responsabili a palate, tutti retribuiti lautamente...non sarebbe il caso di spendere in modo più produttivo?

Ipazia

La grande forza maieutica della natura insegna che dopo aver tanto speso contro di essa, forse è il caso di cominciare a spendere per essa. Sapranno i nostri ciuchini umani imparare la lezione o continueranno a "credere" al Paese dei Balocchi ?
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

everlost

Ah, sulla forza maieutica della Natura (o meglio di Gaia) non ho mai avuto dubbi, Ipazia. E credo che si riprenda con metodo, sebbene in modo lento e graduale, tutto ciò che le rubiamo e che minaccia la sua sopravvivenza. 
Anni fa sorridevo per certi discorsi degli anziani sulle punizioni divine, oggi non rido più tanto e nemmeno rido di chi evoca il karma. 
Collegare le calamità naturali alle interferenze antropiche, del resto, non mi pare difficile (nemmeno per te che sei una donna di scienza).
A volte mi definisco agnostica ma in realtà devo ammettere che tendo a credere, dovessi scegliere una qualche forma di religione sceglierei sicuramente il panteismo.

InVerno

Spero si sia capito che la mia era una provocazione. Una provocazione contro la semplicità con cui vengono affrontate le vicende urbanistiche dove la concessione edilizia rappresenta il totem della giustizia. Non è questione di costo dei pannelli solari, è questione che per esempio a pochi chilometri da casa mia è stato costruito un intero centro commerciale (tutto in regola) in un territorio che anni fa aveva visto 4 metri di esondazione. Ho anche recentemente visto una scuola venir costruita sotto una scarpata di 30metri quasi verticale "grazie" ad un muro di sostegno che i bambini devono pregare non crolli. A volte le sciagure si possono evitare a volte no, pensare che "tutto in regola" è una sorta di panacea contro la demenza umana, un peccato cosi grave che non consente ammenda, è particolarmente ironico. Gran parte del patrimonio edilizio che dovrebbe essere restaurato in maniera massiccia è fermo per preservare dettagli architettonici\storici, poi arrivano i terremoti a trasformare "patrimoni storici" in "patrimoni archeologici". Latita completamente una discussione urbanistica che non vada oltre al "tutto in regola", e la discriminante è spesso in mano a amministratori illuminati dalle proprie clientele più che dalle proprie idee.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

everlost

Certo, Inverno.  :)
Anche nella programmazione urbanistica, come in tutti settori amministrativi del nostro paese, le storture nascono sempre da questo vizio : un'applicazione forzata, carente o del tutto inesistente delle norme per motivi clientelari - da una parte - e di comodo dall'altra. 
Non si può dare la colpa solo agli abusivi o solo agli amministratori corrotti o distratti, è un gioco che va avanti di comune accordo da decenni.
Come mai in Italia non esiste la figura del geologo? Possibile che a nessuno importi sapere se i  terreni su cui gli italiani vogliono costruire è stabile? Forse perché in realtà la maggior parte degli appezzamenti non sarebbe neanche idonea. E allora si preferisce sorvolare.
Si tratta generalmente di fondi agricoli di terz'ordine, terreni argillosi, seminativi o addirittura zone residuali mai coltivate, sequestrate ai vecchi possidenti e concesse dalla DC ai contadini senza terra. 
Prima dell'avvento dei trattori non valevano una cicca, e anche dopo nessuno perdeva tempo a coltivarle  perché non davano ricavo. Solo con l'esplosione dell'edilizia abusiva hanno triplicato e quadruplicato il loro valore. 
Nel sud (e non solo) c'è stato un piccolo boom economico proprio grazie all'abusivismo, tutti lo sanno e tutti negli anni hanno chiuso un occhio, a destra come a sinistra.
I poveri volevano finalmente la loro bella villa come i signori, non importa se sgraziata e poco stabile, magari sul ciglio di un torrente o in una fossa paludosa, ma non sottilizziamo: era la loro prima ed ultima occasione di riscatto. E caspita, se l'hanno afferrata...
Sento che ora  il governo vorrebbe offrire terreni abbandonati alle coppie che fanno il terzo figlio, stiano attenti però, dedicarsi all'agricoltura non è precisamente ciò che spera la gente ...può darsi che i figli e i nipoti dei contadini, ormai diplomati e laureati, si sentano offesi e sminuiti all'idea di fare ciò che neanche i loro padri vogliono più fare. 
Il magistrato Gratteri lo suggerisce ai giovani che faticano negli studi universitari, zoppicando sul diciotto : secondo lui farebbero meglio a creare imprese agricole. Speriamo che lo ascoltino, ma ho i miei dubbi.

Eutidemo

Se c'è una cosa più letale di un vulcano, è la stupidità umana! :'(



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