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Elogio dell'incoerenza

Aperto da baylham, 13 Marzo 2018, 10:00:35 AM

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baylham

I recenti accadimenti mi convincono sempre più della contraddittorietà di molte posizioni posizioni politiche. Parto dalla coerenza.

Ritenevo che la coerenza dei programmi politici, degli ideali di un partito fosse una caratteristica positiva e che l'incoerenza fosse invece negativa, da biasimare.
Tuttavia riflettendo sulle conseguenze di una posizione intransigentemente coerente mi sono reso conto che non sempre è una virtù politica.

Essere coerenti politicamente significa essere fedeli ad un partito, ad un programma, ad un ideale, senza mai cambiarlo. Purtroppo c'è il problema che in politica si chiede agli avversari interni ed esterni di cambiare idea, si chiede agli altri di essere incoerenti. Se la politica vuole cambiare lo stato delle cose, il cambiamento comporta l'incoerenza. Una bella contraddizione. 

epicurus

Baylham, hai ragione che molto spesso, nell'uso linguistico ordinario, si parla di coerenza anche in riferimento al non cambiare idea. Mentre nell'uso più filosofico e matematico, con tale termine si riferisce al principio di non contraddizione.

Per quanto mi riguarda, ovviamente, troverei massimamente preoccupante un politico che afferma sia A che pure non-A. Il cambiare idea, invece, non lo vedo invece intrinsecamente errato. Se un politico si rende conto di aver sbagliato in passato a sostenere una tesi, sarebbe secondo me massimamente desiderabile che la cambiasse.

Inoltre la politica democratica è intrinsecamente legata al compromesso e alla mediazione. Quindi è giusto che la politica trovi punti di mediazione tra diverse posizioni... questo è il cuore della democrazia. Quindi io sostengo A, l'altro sostiene C, e lo status quo è Z... magari è meglio realizzare la legge B.

Quindi, sintetizzando: abbasso l'incoerenza logica e forza all'autocritica costruttiva e alla mediazione democratica.  ;D

viator

Salve. A me risulta che partiti ed uomini politici siano decisamente coerenti. Naturalmente non a ciò che raccontano, ma a ciò che desiderano.
L'arte del compromesso, che alcuni trovano tanto positiva ed utile all'interno del mito-totem democratico, in politica viene esercitata per acquisire o mantenere il potere, non certo per veder mutilati i sacri principi strombazzati all'interno di programmi e promesse elettorali destinate ai grulli.
Ma veramente voi pensate che la maggioranza dei politici siano persone disposte a sacrificare una qualche propria personale convenienza per dedicarsi alla cura dei bisogni del popolo ?

Leggevo dei dati sulla graduatoria dei paesi importatori di energia elettrica dall'estero:
1) Cina
2) Comunità Europea nl suo insieme
3) Italia......seguono tutti gli altri paesi del mondo.
Sapete quanto frega alla classe politica alleggerire la nostra mostruosa, costosissima dipendenza energetica, dal momento che il consenso popolare (il quale, poverino, vuole il condizionatore e la casa domotica ma a patto di non dover abitare nei pressi di centrali elettriche o nucleari) si ottiene avversando tutto ciò che darebbe fastidio al popolo.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Domingo94

L'italiano è quello che guarda soltanto il suo vivere, senza avere rimorsi se fa un danno al vicino

baylham

La domanda posta chiaramente non si riferisce ad incoerenze logiche di una proposta, programma, ideale politico, ma all'incoerenza nella pratica politica rispetto ad essi.

Che il sistema politico, la politica, il potere abbia una struttura, una modalità di fondo costante, stabile che necessiti dell'incoerenza per mantenere la sua coerenza mi sembra una interessante ipotesi di partenza.

La domanda è perché la coerenza è considerata un valore in politica mentre l'incoerenza no?

Una risposta possibile è che in politica la vittoria, il successo è in relazione diretta con la coerenza, mentre la sconfitta, l'insuccesso sono in relazione inversa.

Una seconda risposta è che la coerenza è insita nell'interesse, nella proposta, nel programma, ma l'incoerenza è insita nel darsi un interesse, una proposta, un programma. Io non so quale sia il mio interesse.

La distinzione di interessi tra governanti e governati, tra politici e popolo mi sembra una tesi coerente dell'antipolitica: se i politici, i governanti fanno i loro interessi perché il popolo, i governati continuano coerentemente a sostenerli? Perché il popolo ha con coerenza bisogno dei politici?


epicurus

Citazione di: baylham il 14 Marzo 2018, 11:46:21 AM
La domanda è perché la coerenza è considerata un valore in politica mentre l'incoerenza no?
Perché non mantenere le promesse non è solo considerato dai più sbagliato moralmente, ma anche e sopratutto perché se io ti voto in base a quanto dici e poi ti comporti diversamente, allora mi sento giustamente tradito.

Quindi sicuramente il totale disallineamento tra ciò che si fa e ciò che si prometteva è totalmente indesiderabile. Però un minimo disallineamento è inevitabile per i meccanismi democratici e negoziali di cui parlavo più sopra. E anche: se cambio continuamente idea non sono affidabile; però se ogni tanto mi rendo conto di aver sbagliato ma non cambio idea per rimanere "coerente" sono ugualmente colpevole.

Citazione di: baylham il 14 Marzo 2018, 11:46:21 AM
Perché il popolo ha con coerenza bisogno dei politici?
Perché siamo in troppi e le questioni sono troppo complesse per avere una democrazia diretta.  ;)

green demetr

Citazione di: epicurus il 14 Marzo 2018, 14:58:28 PM
Citazione di: baylham il 14 Marzo 2018, 11:46:21 AM
La domanda è perché la coerenza è considerata un valore in politica mentre l'incoerenza no?
Perché non mantenere le promesse non è solo considerato dai più sbagliato moralmente, ma anche e sopratutto perché se io ti voto in base a quanto dici e poi ti comporti diversamente, allora mi sento giustamente tradito.

Quindi sicuramente il totale disallineamento tra ciò che si fa e ciò che si prometteva è totalmente indesiderabile. Però un minimo disallineamento è inevitabile per i meccanismi democratici e negoziali di cui parlavo più sopra. E anche: se cambio continuamente idea non sono affidabile; però se ogni tanto mi rendo conto di aver sbagliato ma non cambio idea per rimanere "coerente" sono ugualmente colpevole.

Citazione di: baylham il 14 Marzo 2018, 11:46:21 AM
Perché il popolo ha con coerenza bisogno dei politici?
Perché siamo in troppi e le questioni sono troppo complesse per avere una democrazia diretta.  ;)

Dagli un paio di giorni e si sono dimenticati di tutto.

Il problema secondo me è che invece i problemi stanno diventando già materiali...e questo non è previsto...perchè la miseria della realtà ti fa ricordare che sei considerato meno di niente.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

viator

#7
Salve. Per Baylham: "Perché la coerenza è considerata un valore in politica" : La coerenza (apparente, cioè destinata ad essere sbandierata agli elettori) è un valore perché non è necessario spiegarla al popolo. L'incoerenza invece andrebbe faticosamente spiegata al popolo il quale, nella sua superficialità, non la capirebbe.

La ragione per la quale poi il popolo continua a votare coerentemente dei politici come i nostri è semplice: il popolo vuole cose semplicissime come il benessere, la mutua, la pensione e la pace.
Solo che non sa come ottenerle e soprattutto mantenerle. E poi non tollera tutte quelle complicazioni connesse a bilanci, rapporti internazionali, diritto civile, penale etc. etc.

Spera sempre che sia qualcun altro ad occuparsene.

Per fare che ciò accada deve darne delega a qualcuno. E per scegliere il qualcuno (individuale come candidato o collettivo come partito), dispone delle seguenti informazioni :

- pregiudizi ideologici (destra, sinistra, moderati, cattolici)
- propri umori del momento (ci sono stati dei rincari, quindi i politici di adesso vanno sostituiti)
- tizio in televisione parla proprio bene ed ha promesso dei benefici a me od alla mia categoria
- caio sta zitto ma si presenta proprio bene sui manifesti, mi dà fiducia

Una volta che il popolo voti su tali basi è ovvio che i suoi delegati risultino insulsi come chi li ha eletti.

Non sono le ideologie oppure il possesso di immense risorse naturali oppure le glorie di una lunga storia passata oppure le forze armate più potenti del pianeta che possono assicurare il funzionamento di un sistema che fornisca giustizia e prosperità.

Occorre ciò che in Italia non abbiamo : maturità sociale e concordia nazionale.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

baylham

La coerenza ha anche il significato di coesione, di unione. Un ulteriore motivo di preferenza per la coerenza. Tuttavia l'aumento della coerenza, nel senso di unione, è ottenuto a scapito della forza del legame, indebolisce la coerenza nel senso di adeguamento tra i fini ed i mezzi.

La politica per esistere richiede che ci sia coerenza ma anche incoerenza. Perciò appellarsi alla concordia, all'unità e solidarietà nazionale è comprensibile ma impossibile. Lo stesso appello ha senso proprio perché la coerenza non c'è.

Continuo analizzando da questa prospettiva le due forze in crescita, la Lega e i 5 Stelle.

Il sovranismo, "prima gli italiani", richiede una coerenza centrale, nazionale. Come si concilia con l'autonomismo, federalismo o secessionismo che si trova nel fondo della base leghista settentrionale, "prima i veneti"?

I 5 Stelle, che già hanno rivoltato come un calzino i loro programmi e ideali originari, come conciliano l'obiettivo della democrazia diretta informatica, la cui premessa è l'incoerenza dei progetti politici, con la formazione di un partito politico che ha un progetto politico coerente?

Questa contraddizioni sono divertenti, comiche. Probabilmente anche la comicità ha a che fare con la coerenza.