Elezioni: l'alternativa del diavolo!

Aperto da Eutidemo, 12 Agosto 2019, 07:09:43 AM

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Eutidemo

Ciao Anthonyi. :)
Così come non ho alcun dubbio che la broncopolmonite sia molto meglio del cancro ai polmoni, così pure non ho alcun dubbio che, dovendo scegliere, è sicuramente meglio Renzi di Salvini. ::)

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Comunque non sono del tutto sicuro che, "se non fosse stato per l'intervento di Renzi ora Salvini marcerebbe in pompa magna verso la conquista, con il compare Berlusconi, della maggioranza più di destra della storia d'Italia dal dopoguerra, della futura presidenza della repubblica, etc.. Il tutto raggiunto con una spregiudicatezza politica e una carenza di sensibilità istituzionale e costituzionale senza precedenti."
Ed infatti, il pericolo che tu hai con tanta "esattezza" descritto, è di per sè talmente EVIDENTE, che, secondo me,  sarebbe comunque presto risultato palese a PD e M5S anche senza l'intervento di Renzi; il quale, anzi, semmai ha complicato (e complica) le cose, perchè, mentre il M5S non ha, almeno in via di principio, nessun problema a trattare col PD, Di Maio ha invece molti problemi a sedersi allo stesso tavolo di Renzi.
Per cui, benchè quest'ultimo abbia per primo lanciato l'idea (o meglio, per secondo dopo Franceschini), paradossalmente è proprio lui il principale ostacolo alla realizzazione di un governo PD M5S; ma non certo l'unico!

***
Ovviamente noi due non possiamo stare nella testa di Renzi, per cui non sapremo mai se  lui:
- abbia agito principalmente per difendere i suoi interessi, come penso io;
- ovvero per difendere l'Italia da un pericolo, come pensi tu.
In effetti, può anche darsi che avesse in mente entrambe le cose.
Tuttavia, considerato il suo comportamento in altre occasioni, io lo giudico fondamentalmente un narcisista autoreferenziale; alla quale interessa precipuamente la propria persona ed il proprio potere personale.
Ed infatti, secondo me, una delle cause dello slittamento a destra del nostro Paese, è proprio lui; sebbene non l'unica nè la principale, ovviamente.

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L'eterogenesi dei fini potrebbe essere proprio quella che, poichè l'idea del governo PD M5S l'ha lanciata lui (dopo averla condannata l'anno scorso), proprio per tale motivo tale governo non si farà mai; il che, in effetti, sarebbe davvero un paradosso.

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Quanto al fatto che, se nasce questo governo che manda la destra all'opposizione, sarà forse la prima volta che il PD non sarà in conflitto interno tra maggioranza e minoranza, ne dubito assai; ed infatti, una volta realizzato un molto ipotetico governo PD M5S, secondo me, maggioranza e minoranza PD riprenderebbero a litigare subito riguardo alle proposte di legge M5S su cui concordare o meno.

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Tuttavia sono d'accordo con te che non resta loro altro da tentare, piuttosto che regalare alla DESTRA una maggioranza parlamentare che oggi non possiede; perchè mai regalargliela subito, quando si possono aspettare ancora tre o quattro anni, soprattutto per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica?
La sola idea che il più valido freno costituzionale alle tendenze autoritarie di Salvini, cioè il Presidente della Repubblica, possa essere eletto da una maggioranza controllata da lui, mi fa davvero venire i BRIVIDI FREDDI!!! :o
Un saluto ;)

baylham

Citazione di: Eutidemo il 15 Agosto 2019, 18:41:02 PM
E l'elenco delle sue "indecorosità" sarebbe ancora MOLTO lungo da sciorinare! :(

A cominciare, soprattutto, dall'accordo del 2015, quando ci assumemmo l'onere di ricevere TUTTI i "rifugiandi" provenienti dall'Africa, accollandoci la spossante incombenza di separare il grano dal loglio, per poi ridistribuire solo i "rifugiati" in Europa e rinviare tutti gli altri nel Paese di provenienza: una vera follia. >:(
Anche le cose fatte a fin di bene, le ha fatte male: come, ad esempio, i famosi 80 euro, che attribuì in base al singolo reddito di lavoro o pensione, invece che al reddito complessivo del percipiente ; per cui, se non ricordo male, circa il 30% risultò essere ricco (magari una pensione baby + un reddito da avvocato). :D

Una precisazione: il bonus degli 80 euro è attribuito sulla base di soglie relative al reddito complessivo del lavoratore dipendente, non al solo reddito di lavoro dipendente. Inoltre non spetta ai pensionati, a meno che non abbiano anche un reddito da lavoro dipendente o simili. Non tiene conto invece dei redditi familiari.

Sull'"accordo del 2015" molto citato gradirei che qualcuno spiegasse che cosa sarebbe successo se non fosse stato raggiunto.
Forse che i migranti, i richiedenti asilo, sarebbero stati redistribuiti tra tutti i paesi europei? Avrebbero scelto altre vie di transito per raggiungere i paesi del Nord Europa?

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 16 Agosto 2019, 07:10:25 AM


Tuttavia, considerato il suo comportamento in altre occasioni, io lo giudico fondamentalmente un narcisista autoreferenziale; alla quale interessa precipuamente la propria persona ed il proprio potere personale.

Ciao Eutidemo, quando si trattò di scegliere il Presidente della Repubblica, Renzi preferì scegliere il miglior Presidente possibile piuttosto che un Presidente concordato con Berlusconi. Per questa ragione ci fu il referendum sulle riforme che Renzi perse anche perché aveva Berlusconi contro. Se fossi stato al posto di Renzi e avessi pensato solo al mio potere personale, credo che la mia scelta personale sarebbe stata scegliere un Amato o un D'Alema, personaggi graditi all'ex cavaliere.
Sul narcisista non discuto, anch'io credo che in Renzi ci sia una buona dose di narcisismo, ma che sia un soggetto interessato solo al proprio potere e non a concretizzare un disegno politico nel quale crede, e che questo disegno sia di sinistra, anche se di sinistra liberale e non di tradizione socialista, non lo credo proprio.
Un saluto

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Non ho mica detto che "TUTTE" le scelte di Renzi siano state:
- sbagliate;
e/o
- opportunistiche.
Dico solo che, almeno a mio opinabilissimo parere, lo sono state la maggioranza delle sue scelte politiche.

***
Per quanto, in particolare, concerne Mattarella, in effetti, a mio parere la scelta non fu affatto sbagliata, anzi, fu giustissima; però un po' apportunistica lo fu anche quella.
Ed infatti, invece di eleggere un Presidente il più equilibrato possibile tra i "desiderata" di destra e di sinistra, lui scelse Mattarella per cercare di ricompattare un Pd sfiancato da mesi di fronda interna da parte della minoranza di sinistra (sconcertata dalle sue aperture politiche a destra) nonchè per soddisfare gli ultimi desideri di Napolitano.
Forse, invece, con la destra, avrebbe dovuto fare:
- meno aperture "politiche";
- più scelte "istituzionali" condivise.
Però, tutto sommato, sono  d'accordo con te nel giudicare che quella di Mattarella fu una scelta giusta; la quale, sia pure in parte determinata da esigenze tattiche, è risultata comunque nell'interesse della Repubblica!

***
Quanto al REFERENDUM, a mio parere, Renzi non lo perse affatto perché aveva Berlusconi contro, ma, semmai, perchè aveva contro praticamente tutti; ed infatti, secondo un approfondito studio che ne feci all'epoca, a parte cinque punti su trentadue, nel complesso, almeno secondo me, si trattava di una riforma costituzionale:
- complessivamente sbagliata nei contenuti;
- lacunosa, grossolana e involuta nella forma.
Ed infatti io votai CONTRO; ciò,  anche in considerazione della formula "fraudolenta" con cui venne posto il quesito referendario.

***
Quanto al "narcisismo", tutto sommato, Renzi se la batte bene sia con Salvini che con Berlusconi; che, quanto a questo, secondo me, lo battono alla grande.
Tuttavia,  se il suo disegno politico era quello che emergeva dalla abortita riforma costituzionale, per me non era affatto di sinistra, e nemmeno di sinistra "liberale"; magari forse "liberista", che è una cosa un po' diversa.
Un saluto :)

Elia

Leggendovi, ogni tanto, mi viene da ridere, Eutidemo, a cominciare dai tuoi post. I vostri commenti come quelli dei vari buonisti famosi e non, cosi come i discorsi dei politici di sinistra, tutti schierati unanimamente contro Salvini siete esattamente come il cane lupo della poesia di Trilussa "Er nemico":

"Un Cane Lupo, ch'era stato messo
de guardia a li cancelli d'una villa,
tutta la notte stava a fa' bubbù.
Perfino se la strada era tranquilla
e nun passava un'anima: lo stesso!
nu' la finiva più!
Una Cagnola d'un villino accosto
je chiese: — Ma perché sveji la gente
e dài l'allarme quanno nun c'è gnente? —
Dice: — Lo faccio pe' nun perde er posto.
Der resto, cara mia,
spesso er nemmico è l'ombra che se crea
pe' conservà un'idea:
nun c'è mica bisogno che ce sia."
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

anthonyi

In fondo, Elia, la tua storiella sarebbe applicabile all'amico Salvini, che vista la prospettiva di rinvio, almeno per qualche tempo, della realizzazione delle sue ambizioni politiche, abbaia a Renzi e alla Boschi.
Un saluto, e W l'Italia.

Elia

#36
Eutidemo scrive:
Guarda che in Italia il rischio di una "deriva autoritaria di sinistra" storicamente non c'è MAI stato; semmai, nel '19, "forse", ci fu il rischio di una "deriva rivoluzionaria di sinistra", sulla scia di quella bolscevica, che fu però presto violentemente stroncata dalla reazione della destra fascista."
E meno male. Ti ricordo che il rischio di una deriva autoritaria di sinistra ci fu nel dopoguerra, per la creazione di "uno Stato socialista sul modello sovietico."


Quanto al "potere intellettuale e culturale che la sinistra detiene da 80 anni", secondo me, si tratta di un fraintendimento; ed infatti, per ragioni sociologiche, che non è qui il caso di approfondire, la destra ha "di fatto" espresso pochissimi soggetti dotati di autentico spessore scientifico e culturale negli ultimi decenni, per cui, di riflesso, i restanti sono stati classificati TUTTI "di sinistra", pur non essendolo affatto. Ad esempio, non ho mai trovato un grande spessore culturale negli "stalinisti"; che erano non meno ottusi dei "missini", e forse anche di più!
Non mi sono spiegata, ti cito un articolo che ho trovato poco fa, di un giornalista che stimo, Marcello Veneziani, del quale condivido totalmente quanto scrive:
"La vera svolta avviene col '68: l'egemonia culturale non si identifica più col Pci, che pure resta il maggiore impresario, ma si sparge nell'arcipelago radicale di sinistra. Quell'egemonia si fa pervasiva, conquista linguaggi e profili, raggiunge la scuola e l'università, il cinema e il teatro, pervade le arti, i media e le redazioni.
In che consiste oggi l'egemonia culturale? In una mentalità dominante che eredita dal comunismo la pretesa di Verità Ineluttabile (quello è il Progresso, non potete sottrarvi al suo esito). Quella mentalità s'è fatta codice ideologico e galateo sociale, noto come politically correct, intolleranza permissiva e bigottismo progressista. Chi ne è fuori deve sentirsi in torto, deve giustificarsi, viene considerato fuori posto e fuori tempo, ridotto a residuo del passato o anomalia patologica. Ma lasciamo da parte le denunce e le condanne e poniamoci la domanda di fondo: ma questa egemonia culturale cosa ha prodotto in termini di opere e di intelligenze, che impronta ha lasciato sulla cultura, la società e i singoli? Ho difficoltà a ricordare opere davvero memorabili e significative di quel segnoche hanno inciso nella cultura e nella società. E il giudizio diventa ancor più stridente se confrontiamo gli autori e le opere a torto o ragione identificate con l'egemonia culturale e gli autori e le opere che hanno caratterizzato il secolo (...) L'egemonia culturale ha funzionato come dominazione e ostracismoma non ha prodotto e promosso grandi idee, grandi opere, grandi autori. Anzi sorge il fondato sospetto che ci sia un nesso tra il degrado culturale della nostra società e l'egemonia culturale radical. I circoli culturali, le lobbies e le sette intellettuali dominanti hanno lasciato la società in balia dell'egemonia sottoculturale e del volgare.(...) l'egemonia culturale non ha veicolato idee, valori e modelli positivi ma è riuscita a dissolvere idee, valori e modelli positivi su cui si fonda la civiltà."


Eutidemo scrive:
"Meglio lacchè della UE che degli ZAR."


IO INVECE PER LE PROSSIME ELEZIONI NON VEDO NIENTE DI PEGGIO CHE LA SINISTRA A COMINCIARE DAL PD E DA TUTTI COLORO CHE PREFERISCONO ESSERE LACCHE' DELLA UE O DI CHICCHESSIA. La partita consiste sostanzialmente in questo, tra chi è disposto a vendersi e svendere un intero Paese, e chi ha a cuore la dignità di questo Paese.


In quanto ai migranti non c'è più niente da dire, è spudoratamente tutto chiaro ed evidente.
La sinistra è "il maggior azionista della nuova tratta degli schiavi di stampo neo coloniale esercitata dalle Ong, soggetti politici in teoria operanti sulla base di obiettivi svincolati da interessi di parte o da finalità economiche, ma di fatto molto impegnati nelle attività di "advocacy" e di "lobbying", attraverso le quali mirano ad influenzare i governi costituiti nell'intento di indurli ad adottare decisioni favorevoli ai propri sponsor." La guerra in atto tra il governo italiano e alcune delle più scalcinate Ong presenti sul pianeta ne è un esempio...
Che le suddette, oggi, abbiano preso di mira l'Italia, dove c'è un governo "dissidente", l'ha capito il mondo intero. Avete mai sentito un'attivista Ong chiedere un porto di sbarco alla Francia? Né mai lo sentirete, essendo la Francia parte in causa nel traffico di esseri umani. Se solo in Africa occidentale i giovani si fermassero un momento a riflettere, potrebbero ribellarsi ai loro governi collusi, ma per levarglielo dalla testa "i Macron" e le Ong li spingono verso l'Italia, disinnescando così ogni desiderio di riscatto. E il Pensiero Sinistro cosa fa? Dà ragione ai prepotenti, ovvio, persino quando i gendarmi francesi massacrano di botte i clandestini che varcano i loro confini (comprese le donne incinte) e in Africa il Franco CFA (insieme alle multinazionali USA) affama i popoli."... Per il Pensiero Sinistro i confini sono cose d'altri tempi e parlare di Patria è roba da fascisti. Mentre trasformarsi in fanatici nazionalisti di un macrostato di nome UE va benissimo perché la patria dell'uomo è il mondo, soprattutto quando si possiede il passaporto giusto (Carola docet), si è bianchi e si ha il portafoglio a fisarmonica... L'Italia, il Paese più vecchio d'Europa, è la patria elettiva del Pensiero Sinistro, che non ha nulla a che vedere con "le sinistre" di novecentesca memoria e si distingue per la sua viscerale anti-italianità, presente soprattutto nelle alte cariche istituzionali. Persone da poco, disposte a tutto pur di apparire, persino a prendere ordini da Capitan Missile ("Rackete" in tedesco significa "missile"), o speronare una motovedetta della Guardia di Finanza, con il rischio di farla saltare in aria causando morti e feriti, senza neppure chiedere scusa ai danneggiati, all'Italia e agli italiani. Giudicati dal Pensiero Sinistro degli ignoranti che "ragionano di pancia", azione forse più nobile dal ragionare con l'organo che le sta dietro."
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

Eutidemo

Ciao Elia
Riguardo alle tue osservazioni, rilevo quanto segue:

1)
Sbagli, in quanto:
a)
Nel primo dopoguerra, "forse", ci fu davvero il rischio di una "deriva rivoluzionaria di sinistra", sulla scia di quella bolscevica (che fu però presto violentemente stroncata dalla reazione della destra fascista").
b)
Nel secondo dopoguerra, invece, tale rischio non ci fu, perchè una cosa del genere avrebbe violato il "PATTO DI YALTA"; per cui il POLITBURO dette disposizioni ai dirigenti del PCI, di astenersi in tutti i modi dal cercare di realizzare "uno Stato socialista sul modello sovietico" in Italia.

2)
Quanto all'articolo di Marcello Veneziani, faziosamente di destra, lui ha ragione quando scrive: "La vera svolta avviene col '68: l'egemonia culturale non si identifica più col Pci, che pure resta il maggiore impresario, ma si sparge nell'arcipelago radicale di sinistra. Quell'egemonia si fa pervasiva, conquista linguaggi e profili, raggiunge la scuola e l'università, il cinema e il teatro, pervade le arti, i media e le redazioni."
E' verissimo, e fu una grandissima FORTUNA, perchè sradicò una mentalità autoritaria, gretta, reazionaria e bigotta, che ancora negli anni '50 e '60 affliggeva l'Italia; io me lo ricordo ancora molto bene!
In TV era proibito pronunciare la parola "piedi" (chissà perchè) e "membri" del parlamento (per non richiamare pensieri "fallici"), il sesso prematrimoniale era proibito, il divorzio non esisteva e via dicendo... assurdità su assurdità.
La rivoluzione del '68, quindi, fu LIBERTARIA, proprio per sradicare una concezione RETRIVA e AUTORITARIA post-fascista (e stalinista), che ancora ammorbava l'atmosfera del nostro Paese!

3)
Quanto alla presunta attuale mentalità dominante di sinistra, che avrebbe ereditato dal comunismo la pretesa di Verità Ineluttabile, invece, a mio parere tale affermazione costituisce una CORBELLERIA da premio OSCAR;D ; in realtà, Veneziani, callido post-fascista, cerca astutatamente di ribaltare la realtà, in quanto è precipuamente la sua parte politica ad aver sempre avuto la pretesa di possedere la Verità Ineluttabile ("il Duce ha sempre ragione"), non certo coloro che credono nella Democrazia liberale, nella facoltà di critica e nel libero pensiero...e non certo nel comunismo stalinista. :P

4)
Quanto al galateo sociale, noto come politically correct, intolleranza permissiva e bigottismo progressista, se con tutto questo Veneziani intende la critica ai cori di un cialtrone che insulta i suoi connazionali del sud, paragonandoli ai "cani" (anzi, peggio), ben venga tale "politically correct" e "bigottismo progressista":
Guarda e ascolta:
https://www.youtube.com/watch?v=5fOaT5PsE4Q
In ogni caso, meglio il "bigottismo progressista" di sinistra, del "bigottismo codino" di un predicatore blasfemo che, durante i comizi politici, con un rosario in mano, si mette a recitare la novena dei santi, in dispregio del buon gusto, della religione (è stato ripreso per questo pure dal Papa) e perfino del senso del ridicolo. ;D  ;D  ;D
Guarda e ascolta:
https://www.youtube.com/watch?v=4hSVkb7XuaM
:P


5)
Poi il grande pensatore post-fascista si chiede: "...ma questa egemonia culturale cosa ha prodotto in termini di opere e di intelligenze, che impronta ha lasciato sulla cultura, la società e i singoli? Ho difficoltà a ricordare opere davvero memorabili e significative di quel segno che hanno inciso nella cultura e nella società. "
Se Veneziani ha problemi di memoria al riguardo, mi dispiace per lui; ma io non posso certo riportare qui una enciclopedia di tutti i prodotti culturali (libri, film, ecc.) della sinistra progressista; i quali, pochi o tanti che essi siano, sono almeno cento volte  più numerosi di quelli prodotti dalla cultura fascista o postfascista.

6)
Però sono d'accordo con te che la partita è  sostanzialmente tra:
- chi è disposto a vendersi e svendere un intero Paese, come ha intenzione di fare Salvinsky, che mira a far diventare l'Italia la quinta colonna russa in Europa;
- chi ha a cuore la dignità del nostro PAESE e dell'UNIONE di cui esso è parte integrante, come tutti coloro che osteggiano Salvinsky.
Ribadisco: "Meglio patrioti della UE che lacchè degli ZAR."

7)
Quanto al fenomeno migratorio, io sono ben contento di confrontarmi con coloro che prospettano opinioni diverse dalle mie, se esposte in modo razionale ed argomentativo; però mi rifiuto di prendere in considerazione farneticazioni xenofobiche ed accuse senza capo nè coda, che si squalificano da sole, e squalificano anche chi le propone.
A leggere i tuoi assurdi vaneggiamenti, mi viene voglia di parafrasare e perifrasare per te i rimproveri di Romeo a Mercuzio, quando "straparlava":
"Basta, basta, Mercuzio, calmati: tu parli di NULLA! Parli di cose soltanto sognate, di sogni figli d'una mente oziosa, generati da una vana fantasia fatta d'una sostanza tenue come l'aria e più incostante del vento!" ;D
Oppure, più sinteticamente, con Totò, mi viene voglia di replicarti come sotto:
https://www.youtube.com/watch?v=Q_OFmoJ1z0M
:D  :D  :D


***
P.S.
Dimmi la verità: tu credi che i "Protocolli dei Savi di Sion" costituiscano un documento autentico?
***

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