E' vero che, con l'aumento dello SPREAD, saliranno pure i tassi sui MUTUI?

Aperto da Eutidemo, 13 Ottobre 2018, 12:47:53 PM

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Eutidemo

E' vero che, con l'aumento dello SPREAD, saliranno pure i tassi sui MUTUI?
Tecnicamente, NO, perchè questi ultimi sono collegati all'EURIBOR, e non allo SPREAD; ma sostanzialmente, almeno con molta probabilità, SI', perchè le due cose sono indirettamente connesse, nei tempi più o meno lunghi.
Vediamo perchè (almeno per come l'ho capita io). ;)
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L'EURIBOR

Non è altro che il tasso di riferimento dei mutui a tasso variabile, che viene pubblicato tutti i giorni alle ore 11,00 da un gruppo di banche rappresentative nel panorama creditizio europeo.
Per quanto riguarda i mutui legati a tasso variabile e quindi alle fluttuazioni dei valori in borsa dell'Euribor, c'è sicuramente il rischio di un possibile aumento ma NON <<"DIRETTAMENTE">> in base alle variazioni dello SPREAD con i BUND tedeschi; basta guardare l'indice in borsa dell'Euribor (come io faccio sempre) per accorgersi che negli ultimi mesi il tasso d'interesse non solo non è mutato ma è rimasto costantemente in negativo -per un certo periodo addirittura fisso allo 0,371%-, e, questo, sebbene il nostro SPREAD con i BUND tedeschi, ed anche con tutti gli altri titoli esteri, sia stato in continua crescita.
Se ne deduce quindi, se i numeri significano qualcosa, che non c'è correlazione "diretta" ed in tempo reale tra SPREAD ed EURIBOR.
Quest'ultimo, infatti può aumentare infatti solo:
- se la Bce decide di innalzare i tassi di sua competenza:
- ovvero, se c'è sfiducia tra banche nel prestito di denaro.
Ed infatti le banche decidono quali tassi di interesse applicare a un mutuo a tasso variabile in base all'EURIBOR, ed allo SPREAD, inteso questo, però, come margine fisso scelto dall'istituto in base alle proprie strategie, e non al differenziale tra BTP e BUND; ed invero, l'EURIBOR, è il tasso medio a cui avvengono le transazioni finanziarie in euro tra le grandi banche europee, ed esso cambia con cadenza giornaliera (io lo controllo sempre). 
Ed infatti, fuor di acronimo, EURIBOR significa semplicemente "Euro Interbank Offered Rate" e viene calcolato giornalmente come media semplice delle quotazioni rilevate da un gruppo di banche rappresentative nel panorama creditizio europeo e mondiale selezionate dalla Federazione Bancaria Europea (European Banking Federation).
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LO SPREAD
Il concetto di SPREAD, che in italiano si traduce con DIFFERENZIALE invece, è molto più semplice, in quanto:
- in generale, non identifica altro che il DIVARIO tra rendimenti o tra quotazioni di più titoli o di uno stesso titolo nell'arco di una giornata;
- in particolare, quando, oggi come oggi, si fa riferimento ad esso, "di solito" si intende la differenza di rendimento tra titoli di stato italiani e tedeschi e nello specifico, la "forbice" tra il rendimento offerto dal BTP (buono del tesoro poliennale emesso dallo stato italiano) a 10 anni e quello offerto dal suo corrispettivo tedesco, il BUND.
Ma è solo la "vulgata" del termine, che cominciò ad andare in voga nel 2011, quando tale specifico tipo di SPREAD divenne catastrofico; ma, almeno secondo me, adesso sta assumendo un aspetto ancora più sinistro, perchè, mentre nel 2011 era negativo solo nei confronti della Germania, adesso sta diventando "relativamente" sempre più negativo anche nei confronti di quasi tutti gli altri Stati.
Il che è molto pericoloso (e significativo)!
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CONNESSIONE TRA L'EURIBOR, LO SPREAD E I MUTUI
Pur non essendoci connessione diretta tra tali elementi, come sopra spiegato e come i Goebbels della LEGA vanno propagandando in giro per tranquillizzare i loro elettori, la correlazione indiretta c'è.
ECCOME se c'è!
Ed infatti, è fuori dubbio che lo "Spread dei mutui", nei tempi più o meno lunghi, viene sempre influenzato sia pure "indirettamente" anche dall'andamento dello Spread tra Btp e Bund; e non solo da quello, visto che i BTP vanno male pure rispetto ai BONOS e a quasi tutti gli altri TITOLI EUROPEI.
Se aumenta il rendimento dei titoli di Stato italiani, infatti, ne diminuisce il prezzo...che si muove in senso inversamente proporzionale; per cui, dal loro possesso, si può ottenere un buon rendimento nominale, ma, nel contempo, subire una perdita patrimoniale sostanziale. 
Ne consegue che un aumento dei rendimenti dei Btp, che necessariamente si traduce anche in un aumento dello SPREAD tra Btp e Bund tedeschi, indebolisce il valore (cioè, in questo caso, il "prezzo") dei titoli di Stato posseduti dalle banche italiane, che ne detengono ancora moltissimi "in pancia" (troppi), sebbene, in genere, questo accada dopo un certo tempo.
Seguendo l'"effetto domino", come sta accadendo adesso -ed era già accaduto-, diminuisce anche il valore delle azioni bancarie; con un perverso corto circuito.
Per cui è fuor di dubbio che un allargamento del differenziale tra Btp e Bund scoraggia le banche a erogare prestiti a famiglie e imprese, non avendo esse altra scelta se non quella di rivedere al rialzo gli interessi chiesti sui mutui, per compensare le perdite patrimoniali; questa non è mera teoria economica, ma è ciò che si è sempre storicamente verificato, in tempi più o meno lunghi, in tutti i Paesi del mondo, e non perchè le Banche siano "cattive" (anche se MOLTO spesso lo sono), ma perchè obbediscono alle spietate leggi dell'economia.
Senza parlare della prossima fine del Quantitative Easing, il che meriterebbe un discorso a parte.
Però, si tratta pur sempre di congetture, che potrebbero benissimo essere smentite dalla realtà; come spero nel comune interesse di Italiani! ;)

Eutidemo

Ad integrazione di quanto già detto, preciso che *io non sono certamente un economista*; però, *mi piace la storia, anche quella economica*, perchè *il passato può spesso fornire ­_"indizi"_ sul futuro*...sebbene non possano certo fungere da *"sfera di cristallo"*. ;)
A tale riguardo, vi accludo le tre seguenti tabelle relative all'*anno 2011*:
- dalla prima tabella si può rilevare come, *fino al novembre 2011, lo <<SPREAD>> sia schizzato alle stelle*, per poi *placarsi, sia pure con alterne vicende, con il governo Monti* (cosa che ormai sanno tutti);

- dalla seconda tabella, invece, si può vedere come, *fino al novembre 2011, sia di pari passo cresciuto anche l'indice <<EURIBOR>>, nella stessa direzione -sia pure con un tasso inferiore- di quello dello <<SPREAD>>*;

- dalla terza tabella, infine, si può vedere come, *per tutta la durata del governo Monti, l'<<EURIBOR> sia andato progressivamente calando in modo pressochè costante*, sia pure non sempre in linea con lo *<<SPREAD>>* che nel 2012 subì uno scossone al rialzo a causa della crisi Greca e Spagnola, pur *calando complessivamente anche lui da 552 a 268*.

Questi sono *i dati di fatto*, che, poi, *ciascuno può interpretare come meglio crede!*

Socrate78

Lo spread NON ci sarebbe se fossimo restati con la lira: abbiamo accettato un sistema in fondo dittatoriale che vede le singole monete subordinate all'antico marco diventato poi euro in posizione di forza rispetto alle altre valute, poiché il valore delle singole valute fu deciso a tavolino nel 1999 in rapporto con la forza del marco, che allora era molto forte. E' quindi un sistema assolutamente iniquo, fondato sullo strapotere tedesco. Ma visto che l'abbiamo voluto, siamo noi stessi causa del nostro male.....

Jacopus

Socrate. È probabile che non ti ricordi le tempeste valutarie che aggredivano la lira prima che il percorso verso l'euro fu pienamente ratificato.
Io ricordo una manovra Amato nei primi anni '90 che mi sottrasse  quasi un milione di lire dal conto corrente per risanare i conti sottoposti alla speculazione successiva a mani pulite. Forse non ti rendi conto quanti soldi in interesse sul debito pubblico abbiamo risparmiato. Debito causato non dall'euro ma da spese pubbliche talvolta insensate e da un evasione fiscale degna del terzo mondo. Senza l'ombrello dell'euro probabilmente saremmo già andati in default. Ma visto che siete così in tanti a voler tornare alla lira, torniamoci cosí poi ci facciamo quattro risate tutti insieme.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Eutidemo

Citazione di: Socrate78 il 15 Ottobre 2018, 10:47:59 AM
Lo spread NON ci sarebbe se fossimo restati con la lira: abbiamo accettato un sistema in fondo dittatoriale che vede le singole monete subordinate all'antico marco diventato poi euro in posizione di forza rispetto alle altre valute, poiché il valore delle singole valute fu deciso a tavolino nel 1999 in rapporto con la forza del marco, che allora era molto forte. E' quindi un sistema assolutamente iniquo, fondato sullo strapotere tedesco. Ma visto che l'abbiamo voluto, siamo noi stessi causa del nostro male.....

Quanto asserisci è storicamente errato: all'epoca della LIRA, agli inizi degli anni '90, ci separavano 300 punti base nei tassi di interesse fra i Btp decennali italiani e i Bund tedeschi di equivalente durata; ma nel marzo 1995, con la lira vicino a quota 1.300 sul marco, lo SPREAD schizzò a 600 punti base. 
Se a breve non fossimo entrati nell'EURO, la LIRA poteva servire al massimo a sostituire la carta igienica; ma solo nei BAR di terza categoria.
E, se dovessimo uscire dall'EURO, le cose andrebbero ancora peggio, per le ragioni spiegate benissimo nel seguente passo di FRIEDMAN "LO SPREAD AI TEMPI DELLA LIRA":

Eutidemo

Citazione di: Jacopus il 15 Ottobre 2018, 11:27:55 AM
Socrate. È probabile che non ti ricordi le tempeste valutarie che aggredivano la lira prima che il percorso verso l'euro fu pienamente ratificato.
Io ricordo una manovra Amato nei primi anni '90 che mi sottrasse  quasi un milione di lire dal conto corrente per risanare i conti sottoposti alla speculazione successiva a mani pulite. Forse non ti rendi conto quanti soldi in interesse sul debito pubblico abbiamo risparmiato. Debito causato non dall'euro ma da spese pubbliche talvolta insensate e da un evasione fiscale degna del terzo mondo. Senza l'ombrello dell'euro probabilmente saremmo già andati in default. Ma visto che siete così in tanti a voler tornare alla lira, teniamoci cosí poi ci facciamo quattro risate tutti insieme.

Hai perfettamente ragione, ma, purtroppo, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Però temo che, se tornassimo alla lira, ci sarebbe ben poco da ridere :(

Jacopus

Risate amare, Eutidemo, risate amare. È poi finalmente un po' di vitalità. Inizieremo ad ammazzarci in massa, emigrare in massa. L'italia come ecoambiente potrebbe anche guadagnarci.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

baylham

Citazione di: Socrate78 il 15 Ottobre 2018, 10:47:59 AM
Lo spread NON ci sarebbe se fossimo restati con la lira: abbiamo accettato un sistema in fondo dittatoriale che vede le singole monete subordinate all'antico marco diventato poi euro in posizione di forza rispetto alle altre valute, poiché il valore delle singole valute fu deciso a tavolino nel 1999 in rapporto con la forza del marco, che allora era molto forte. E' quindi un sistema assolutamente iniquo, fondato sullo strapotere tedesco. Ma visto che l'abbiamo voluto, siamo noi stessi causa del nostro male.....

Lo spread si manifesterebbe anche con la lira. Con la lira lo stato italiano sarebbe già fallito (insolvente).
L'euro non è la causa del nostro male, anche se ha difetti di costruzione.
Non c'è strapotere o iniquità dato che la Germania ha accettato di condividere la moneta con gli altri stati. La stabilità dei prezzi come obiettivo di politica monetaria della BCE è corretta ed è sostanzialmente in linea con quello delle altre banche centrali.

Vedo che Eutidemo mi ha anticipato, con dati statistici alla mano.

InVerno

Lo spread non ci sarebbe se la BCE fosse come la FED e ci fosse una reale unione. Non è un eufemismo, lo spread sarebbe 0.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

Naturalmente Inverno. Hai le tue ragioni. Paghiamo una debolezza strutturale e di immagine .Ma non è tornando indietro che risolveremo i nostri problemi. Anzi il deficit strutturale aumenterà fino a situazioni da Sudamerica.
L'unica funzione della Italexit è di ricattare l'unione europea in tipico stile italiano
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

InVerno

Citazione di: Jacopus il 15 Ottobre 2018, 12:55:26 PM
Naturalmente Inverno. Hai le tue ragioni. Paghiamo una debolezza strutturale e di immagine che paghiamo. Ma non è tornando indietro che risolveremo i nostri problemi. Anzi il deficit strutturale aumenterà fino a situazioni da Sudamerica.
L'unica funzione della Italexit è di ricattare l'unione europea in tipico stile italiano
Io non ho proposto niente di tutto ciò, ho semplicemente detto a Socrate come si porta lo spread a 0 visto che sembrava interessato. Se gli interessasse anche come si fa un unione federale, non si fa con debiti tra gli stati federati. Se l'Oklaoma dovesse al Wisconsin 300miliardi, gli USA sarebbero implosi qualche secolo fa.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Sono finalmente riuscito a trovare due grafici comparabili, con i quali raffrontare la crescita dello SPREAD e dell'EURIBOR dal 1° GIUGNO 2018, data dell'insediamento del governo Conte, fino alla settima scorsa.🤗
La linea rossa verticale indica la data di inizio della  XVIII legislatura, a partire dal 1º giugno 2018, mentre quella orizzontale ascendente segna i "punti" di resistenza della crescita dei due indicatori sul grafico.

Nota nella seguente immagine, come, sebbene il grafico dello SPREAD ("a picchi") abbia un movimento più nervoso di quello dell'EURIBOR ("ad altipiani"), come è naturale che sia, tuttavia *i tentativi di "perforare" la "resistenza", da me contrassegnati con dei pallini rossi, praticamente coincidono in entrambi i grafici.*😏

Però io NON sono un esperto di "analisi tecnica", per cui prendete la mia interpretazione dei due grafici con cauto beneficio d'inventario; anche perchè ho letto degli autorevoli commenti (di persone molto più esperte di me), le quali sostengono una diversa interpretazione. ;)

baylham

Citazione di: InVerno il 15 Ottobre 2018, 12:49:20 PM
Lo spread non ci sarebbe se la BCE fosse come la FED e ci fosse una reale unione. Non è un eufemismo, lo spread sarebbe 0.

Se l'Italia come stato emette dei titoli distinti da quelli degli altri stati dell'Unione allora il problema si ripresenta in forme ancora più stringenti anche in caso di Federazione europea. Ricordo il caso dello stato della California e di altri stati statunitensi con la crisi partita nel 2007.

Presumo, senza controllo, che tra i titoli o i debiti contratti dalle regioni italiane ci sia una differenza di tassi di interesse sebbene la moneta e il mercato finanziario sia unico. La Banca d'Italia pubblica delle interessanti statistiche sulle differenze regionali e settoriali dei tassi di interesse.

InVerno

Citazione di: baylham il 15 Ottobre 2018, 15:16:10 PMSe l'Italia come stato emette dei titoli distinti da quelli degli altri stati dell'Unione allora il problema si ripresenta in forme ancora più stringenti anche in caso di Federazione europea. Ricordo il caso dello stato della California e di altri stati statunitensi con la crisi partita nel 2007.
Ovviamente mi riferivo agli Eurobond. Il debito federale negli USA ha a che fare con l'amministrazione federale. Se la California si indebita eccessivamente potrebbe mettere a rischio servizi federali, ma pensioni, sussidi, sanità, istruzione, dipendenti statali, e tutto quello che riguarda il debito statale non è messo  a rischio dalla condotta federale, al massimo chiudono parchi e musei poste e altri servizi secondari nei famosi "shutdown".
Non dico che sia un problema da poco, ci sono migliaia di dipendenti a libro paga dei singoli stati, ma la condotta vergognosa dell'EU che ha lasciato per strada a morire i malati in Grecia e ha dato via alla privatizzazione dell'intero settore è tutta un altra storia.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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