Draghi>Draghi: una successione un po' complicata!

Aperto da Eutidemo, 25 Gennaio 2022, 12:51:03 PM

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Eutidemo

Se venisse eletto, per poter diventare presidente della Repubblica, Draghi dovrebbe prima rassegnare le sue dimissioni da presidente del Consiglio; però,  dopo le dimissioni di un presidente del Consiglio,  per prassi costituzionale il capo del governo dimissionario dovrebbe rimane temporaneamente in carica, fino alla nomina del suo successore, per il cosiddetto "disbrigo degli affari correnti".
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Ma se Draghi fosse eletto presidente della Repubblica, secondo me, non potrebbe assolutamente rimanere temporaneamente in carica, fino alla nomina del suo successore come Presidente del Consiglio, per il cosiddetto "disbrigo degli affari correnti"; ed infatti non può certo svolgere contemporaneamente i due diversi incarichi "per la contradizion che nol consente!"
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Ed allora chi sostituirebbe Draghi nel "disbrigo degli affari correnti", visto che lui non può svolgere contemporaneamente il ruolo di Presidente della Repubblica e quello di Presidente del Consiglio (sia pure provvisorio)?
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Secondo me (ed altri)  la risposta si trova nell'art.8 della legge n. 400 del 23 agosto 1988, il quale stabilisce che: "in caso di assenza o impedimento temporaneo" il presidente del Consiglio può essere sostituito "dal vicepresidente del Consiglio oppure dal ministro più anziano del governo."
Pertanto, dato che nel governo Draghi non c'è nessun vicepresidente del Consiglio, se Draghi non potesse più svolgere il suo ruolo di capo del governo, secondo me dovrebbe essere provvisoriamente sostituito dal ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta; ed infatti,  con suoi 71 anni di età, è il ministro più anziano in carica nell'attuale governo.
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In tal modo Draghi potrebbe giurare da presidente della Repubblica e condurre lui stesso le consultazioni per poi trovare una nuova maggioranza e un nuovo governo.
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Però, volendo fare i pignoli, la legge in questione, in effetti, parla di un presidente del consiglio "supplente" solo nei casi di "assenza o impedimento temporaneo" di quello in carica; come, ad esempio, nel caso di malattia o di infortunio.
Ma se Draghi fosse eletto al Quirinale, i casi ipotizzabili sarebbero due:
- o l'incarico di Presidente della Repubblica si considera un "impedimento temporaneo" , ed allora, teoricamente, Brunetta dovrebbe "temporaneamente" sostituire Draghi per sette anni, fino a che l'"impendimento presidenziale" venga a cessare,  e Draghi possa così tornare a dirigere il governo (il che, come è ovvio, è assolutamente irrealistico)
- oppure l'incarico di Presidente della Repubblica non può considerarsi un vero e proprio "impedimento temporaneo" , ed allora, tecnicamente l'art.8 della legge n. 400 del 23 agosto 1988 non dovrebbe potersi applicare al caso di specie (salvo una piccola forzatura interpretativa, che, però, ritengo senz'altro praticabile ai sensi dell'art.12 delle Preleggi).
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D'altronde l'alternativa sarebbe quella di consentire a Draghi di nominare lui stesso il proprio "sostituto" nel governo attualmente in carica; il che, a mio parere, sarebbe assolutamente incostituzionale, perchè configurerebbe una sorta di "semipresidenzialismo" mascherato.
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Diverso sarebbe invece il caso in cui, essendo provvisoriamente sostituito da Brunetta ex art.8 citato, Draghi, una volta eletto Presidente della Repubblica, svolgesse come suo primo compito istituzionale le usuali consultazioni per creare un "nuovo" governo; il che rientrerebbe perfettamente nei suoi "poteri-doveri".
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L'ipotesi di procrastinare il giuramento di Draghi, affinché Mattarella non abbia trovato un suo "sostituto provvisorio" nel governo corrente, o, addirittura, il suo "successore" nel futuro governo (nel tempo che è ancora in carica),  non mi sembra una soluzione assolutamente praticabile; anche perchè il Presidente uscente non mi sembra affatto disponibile per una simile operazione.
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Un altro problema, semmai, si verificherebbe se le votazioni per il presidente della Repubblica "slittassero" oltre il 3 febbraio (data di scadenza del mandato di Mattarella);  ma questo è un tema che affronteremo a tempo debito, qualora se ne dovesse davvero presentare l'occasione.
Ma è una evenienza sicuramente da scongiurare!
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Si prega vivamente di attenersi al tema specifico, e di evitare divagazioni OFF TOPIC.
Grazie :)
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anthonyi

Infatti Brunetta freme all'idea che Draghi possa diventare PdR, volendo provare almeno per un mesetto l'ebbrezza di essere Pdc.
L'ipotesi che tu fai però di un Brunetta che rimane sostituto per 7 anni non credo però sia possibile. La carica di PdR è infatti incompatibile con altri incarichi pubblici e quindi la sua accettazione implica la decadenza automatica dal ruolo di Pdc.

daniele22

Ciao Eutidemo, i tuoi temi sono spesso per me motivo di spunto per riflessioni filosofiche. D'altra parte la filosofia entra dappertutto. La prospettiva illustrata nel Topic era di mia ignoranza. Nel tuo racconto, nella parte iniziale almeno, ho intravisto subito il paradosso del barbiere che non sa come comportarsi. Io lo risolvevo dicendo che il barbiere doveva radersi, a meno di non comportarsi come un Sickh praticante, cioè passare sotto il dominio di un'altra legge

Ipazia

Una soluzione all'italiana si troverà comunque. La covidemia ha già fatto carne di porco della Costituzione nei suoi principi fondamentali (lavoro, pensiero, bioetica, uguaglianza, mobilità, ...) col sostegno di tutto l'arco postribolare. Quindi il dilemma si riduce ad un gioco di società per legulei e giornaloni conniventi.

La vignetta andrebbe titolata: il trionfo di Bilderberg. (...per quer popolo cojone risparmiato dar cannone...)
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

sapa

Ciao Eutidemo, hai perfettamente ragione, siamo in vista di un bell'ingorgo istituzionale, nel caso di elezione di Mario Draghi al Quirinale! Tuttavia, penso che ci sia la possibilità di cavarci le zampe, senza troppi arzigogoli. Infatti, basterebbe che Brunetta, come giustamente dici, in quanto ministro anziano dell'attuale Governo assumesse l'onere del disbrigo degli affari correnti, per assolvere al quale, in attesa del giuramento di Draghi, occorreranno al massimo un mese o due, e il gioco sarebbe fatto. Non capisco perchè dovrebbe aspettare 7 anni, ma in ogni caso si dovrebbe poi votare a marzo 2023, nevvero? Il brutto, a mio avviso, dovrebbe arrivare dopo, quando a Draghi piomberebbe tra capo e collo l'incombenza di trovare un'altra formula di governo. Ma questo è un altro discorso, sicuramente off topic. A presto

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 25 Gennaio 2022, 13:37:31 PM
Infatti Brunetta freme all'idea che Draghi possa diventare PdR, volendo provare almeno per un mesetto l'ebbrezza di essere Pdc.
L'ipotesi che tu fai però di un Brunetta che rimane sostituto per 7 anni non credo però sia possibile. La carica di PdR è infatti incompatibile con altri incarichi pubblici e quindi la sua accettazione implica la decadenza automatica dal ruolo di Pdc.
L'avevo scritto anche io che l'ipotesi che di un Brunetta che rimane sostituto per 7 anni non è assolutamente possibile ; l'avevo contemplata solo "accademicamente", per una dimostrazione "ex absurdo". :)

Eutidemo

Citazione di: daniele22 il 25 Gennaio 2022, 14:18:09 PM
Ciao Eutidemo, i tuoi temi sono spesso per me motivo di spunto per riflessioni filosofiche. D'altra parte la filosofia entra dappertutto. La prospettiva illustrata nel Topic era di mia ignoranza. Nel tuo racconto, nella parte iniziale almeno, ho intravisto subito il paradosso del barbiere che non sa come comportarsi. Io lo risolvevo dicendo che il barbiere doveva radersi, a meno di non comportarsi come un Sickh praticante, cioè passare sotto il dominio di un'altra legge
In effetti verrebbe a verificarsi qualcosa di abbastanza simile all'aporia del barbiere; ma, per fortuna, il diritto (e il buon senso)  riescono sempre ad uscire dai "cul de sac" del genere! :)

Eutidemo

Citazione di: sapa il 25 Gennaio 2022, 17:18:54 PM
Ciao Eutidemo, hai perfettamente ragione, siamo in vista di un bell'ingorgo istituzionale, nel caso di elezione di Mario Draghi al Quirinale! Tuttavia, penso che ci sia la possibilità di cavarci le zampe, senza troppi arzigogoli. Infatti, basterebbe che Brunetta, come giustamente dici, in quanto ministro anziano dell'attuale Governo assumesse l'onere del disbrigo degli affari correnti, per assolvere al quale, in attesa del giuramento di Draghi, occorreranno al massimo un mese o due, e il gioco sarebbe fatto. Non capisco perchè dovrebbe aspettare 7 anni, ma in ogni caso si dovrebbe poi votare a marzo 2023, nevvero? Il brutto, a mio avviso, dovrebbe arrivare dopo, quando a Draghi piomberebbe tra capo e collo l'incombenza di trovare un'altra formula di governo. Ma questo è un altro discorso, sicuramente off topic. A presto
Hai perfettamente ragione nel dire che l'ipotesi che di un Brunetta che rimane sostituto per 7 anni non è assolutamente possibile ; io l'avevo contemplata solo "accademicamente", per una dimostrazione "ex absurdo".

bobmax

A mio parere, il vero problema che i partiti devono affrontare non riguarda l'elezione del PdR.
Ma chi potrebbe essere il nuovo Presidente del Consiglio.

Draghi ormai deve essere eletto PdR. Pena la caduta del governo e inevitabili elezioni anticipate.

I contatti di Draghi con le forze politiche non riguardano la sua elezione, ma il nome del futuro PdC.

Ed è su questo nome che le forze politiche sono in fibrillazione.

Ritengo che alla fine su questa figura ci sarà l'accordo, anche perché in sostanza imposta da Draghi.
Che sarà così eletto dall'intera maggioranza di governo.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

Eutidemo

Citazione di: bobmax il 26 Gennaio 2022, 13:22:40 PM
A mio parere, il vero problema che i partiti devono affrontare non riguarda l'elezione del PdR.
Ma chi potrebbe essere il nuovo Presidente del Consiglio.

Draghi ormai deve essere eletto PdR. Pena la caduta del governo e inevitabili elezioni anticipate.

I contatti di Draghi con le forze politiche non riguardano la sua elezione, ma il nome del futuro PdC.

Ed è su questo nome che le forze politiche sono in fibrillazione.

Ritengo che alla fine su questa figura ci sarà l'accordo, anche perché in sostanza imposta da Draghi.
Che sarà così eletto dall'intera maggioranza di governo.
Secondo me i contatti di Draghi con le forze politiche (soprattutto con Salvini) non riguardano soltanto la sua elezione e il nome del futuro PdC; ma, a mio parere, riguardano anche quello dei ministri, a cominciare da quello dell'interno che gestirà le prossime elezioni
E' anche su questo che le forze politiche sono in fibrillazione, ammesso che Draghi accetti un simile "mercato delle vacche!" ;)

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