Draghi: "istituzioni", "declinazioni", "allusioni" e "illazioni"!

Aperto da Eutidemo, 27 Gennaio 2022, 06:28:27 AM

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Eutidemo

In risposta ad una domanda riguardante quale ruolo istituzionale avrebbe preferito rivestire, cioè, se quello di PdR (Presidente della Repubblica) ovvero di PdC (Presidente del Consiglio), Draghi ha così testualmente risposto:
"Io non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell'altro. Sono un uomo, se volete un nonno, al servizio delle istituzioni. Un nonno. La responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche".
https://www.youtube.com/watch?v=FiV83qHDxlc
Cosa significa?
***
Sono rimasto sbalordito (ed anche un po' preoccupato per le mie senili condizioni cerebrali), nel constatare che io avevo capito esattamente il "contrario" di quello che avevano capito tutti gli altri, di qualsiasi orientamento politico essi fossero; e, cioè, che, con tali parole, Draghi si era "candidato", sia pure "allusivamente", alla Presidenza delle Repubblica.
Anzi, ho avuto modo di riscontrare che tale opinione era condivisa anche da quei commentatori politici, che, personalmente, ritengo i più "intelligenti" e "competenti" sulla piazza; per cui non posso che concludere che, evidentemente, a sbagliare interpretazione sono io.
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Quello che mi preoccupa, è che non riesco ancora a capire come e dove!
***

ISTITUZIONI E DECLINAZIONI
Le più importanti "istituzioni" della Repubblica Italiana, o, almeno, quelle per le quali è (o era) in ballo Draghi, sono (o erano):
- la Presidenza della Repubblica;
- la Presidenza del Consiglio.
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Le uniche "declinazioni" (o meglio "flessioni terminali") rimasteci dal latino, a parte quelle di genere "maschile" e "femminile", sono quelle del "singolare" e del "plurale".
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Ora, sono senz'altro "istituzioni" al "plurale":
- la Presidenza della Repubblica;
- la Presidenza del Consiglio.
Per cui, almeno stando alla grammatica e alla sintassi, quando Draghi ha detto di essere disponibile per le "istituzioni", secondo me non si è affatto specificamente candidato alla Presidenza della Repubblica (che è una "istituzione" al "singolare"), bensì si è dichiarato disponibile per "entrambe le istituzioni"; specificando, poi, che la responsabilità della decisione di quale dei due ruoli affidargli,  era "interamente nelle mani delle forze politiche"".

ALLUSIONI E ILLAZIONI
Ciò premesso (il che mi sembra semanticamente chiarissimo), non mi pare affatto che "tra le righe", Draghi abbia voluto lasciar intendere che, pur dichiarandosi indifferentemente disponibile per "entrambe le istituzioni", tuttavia preferirebbe rivestire l'incarico di Presidente della Repubblica.
Ed infatti, a scanso di equivoci, ha pure dichiarato chiaro e tondo: "Io non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell'altro"; rimettendo, poi, espressamente, la decisione alle forze politiche.
Cioè, l'ha cantata chiaramente così: "Questa o quella, per me pari sono!"
https://www.youtube.com/watch?v=NWwg_VtrTdg
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Ora, dedurre dal fatto che con un discorso del genere Draghi abbia "lasciato intendere" che preferirebbe rivestire l'incarico di Presidente della Repubblica solo per il fatto di non aver escluso tale eventualità, mi sembra una pura e semplice "illazione" priva di qualsiasi fondamento di tipo "ermeneutico", sia testuale che logico.
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Intendiamoci!
Io per primo sono convinto che Draghi preferirebbe senz'altro diventare Presidente della Repubblica, in quanto:
- tra le due "istituzioni" è sicuramente la più prestigiosa;
- tra le due "istituzioni" è sicuramente  la più durevole e garantita.
Ma questa "illazione" vale un po' per chiunque, e non solo per Draghi!
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Cioè, secondo me, ipotizzare che Draghi preferirebbe diventare Presidente della Repubblica piuttosto che restare Presidente del Consiglio, è senz'altro "logico" e "lecito"; così come  è "logico" e "lecito" presumere che tutti preferirebbero guidare una Ferrari 250 GTO, piuttosto che una SIMCA 1000 stipata di familari e bambini piagnucolosi (che rischia di andare in pezzi alla prima buca).
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Quello che, invece, non ritengo nè "logico" nè "lecito" è "interpretare" quello che lui ha "testualmente dichiarato" in modo esattamente "opposto" al significato delle sue stesse parole, solo perchè presumiamo che non abbia detto quello che pensa!
Cioè, si può benissimo presumere (per varie ragioni) che Draghi abbia "mentito" dichiarando di essere indifferente alle due cariche; ma non si può presumere che abbia detto quello che non ha affatto nè detto nè lasciato intendere.
Secondo me si tratta di due cose che non possono essere confuse!

CONCLUSIONI
Come avevo premesso, visto che i migliori commentatori politici sulla piazza hanno tutti interpretato le parole di Draghi come una "autocandidatura" (più o meno "tra le righe") alla Presidenza della Repubblica, non posso che concludere che a sbagliare interpretazione sono io.
Il guaio è che, per quanto mi sforzi di farlo, non riesco proprio a capire quale mai sarebbe il mio "vizio interpretativo" del discorso di Draghi; ed infatti io mi limito ad interpretare quello che ha "detto", e non le sue "intenzioni" non dichiarate (circa le quali, sono d'accordo con la maggioranza dei commentatori).
***
Si prega vivamente di attenersi al tema specifico, e di evitare divagazioni OFF TOPIC.Grazie

***
Nota:Nel 1988 con il governo De Mita venne approvata la legge n. 400, che disciplinò la "Presidenza del Consiglio dei Ministri". Nel 1999, sotto il governo D'Alema I venne prevista la riorganizzazione della "Presidenza del Consiglio dei Ministri" attraverso il D. Lgs. 30 luglio 1999, n. 303, nell'ambito della riforma Bassanini.

bobmax

È molto più importante ciò che non ha detto.

Perché se veramente per lui i due incarichi fossero equivalenti, allora a questo punto, con tutti i patemi che ha suscitato la sua candidatura, avrebbe dovuto escluderla esplicitamente!

E questo per il bene della Nazione.

Ma non lo ha fatto...

Quindi il suo interesse viene prima di quello del Paese.

Che poi, per lui è pure meglio defilarsi. Visto che la tanto declamate riforme sono solo un bluff...
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

sapa

Ciao Eutidemo, sono d'accordo con te, io stesso ho interpretato le parole di nonno Draghi come hai fatto tu. Di più, io non credo affatto che il ruolo di PdR lo interessi maggiormente, di quello che attualmente ricopre. Questo perchè penso che non solo per Draghi ci sia ancora 1 anno di permanenza a Palazzo Chigi, ma perchè  ritengo che verrà riproposto anche in futuro, indipendentemente da chi vincerà le prossime elezioni. Ormai, sembra che senza SuperMario non si possa stare e che a lui non ci siano alternative, tanto che tutte le forze politiche, a parte la Meloni, tentano di intestarsi il merito della sua nomina a Capo del Governo. Probabilmente, a lui converrebbe rimanere a capo di questo e di altri futuri governi, anche per imbastire e far approvare una riforma elettorale che ci porti al presidenzialismo tout court e, solo allora, concorrere al posto di Capo dello Stato. Per lui, salire oggi al Colle sarebbe sì un incarico prestigioso, ma del tutto avulso dai luoghi in cui si esercita il potere.

Alexander

#3
Buongiorno a tutti


Anch'io, come Eutidemo e Sapa, ho intesa l'affermazione di Draghi (""Io non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell'altro. Sono un uomo, se volete un nonno, al servizio delle istituzioni. Un nonno. La responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche") allusiva al fatto che desidera diventare PdR. E infatti, vista la difficoltà di eleggere il nuovo presidente proprio per la sua ingombrante presenza come PdC, Draghi avrebbe dovuto sgomberare il campo  affermando esplicitamente di non essere interessato alla PdR. Così non fa e questo lascia intendere chiaramente il suo interesse per la nomina. Tra l'altro il nuovo anno si apre all'insegna delle grandi difficoltà delle persone, delle famiglie e delle imprese nel far fronte agli enormi rincari delle bollette (mi è arrivata una bolletta del gas metano esattamente raddoppiata rispetto al ge2021) e in genere di ogni bene necessario. Sembra che l'euforia "da Draghi" sia ormai più un sentimento riservato al FT  o ai palazzi di Bruxelles che non  un ottimismo della gente italica. Tra una burocrazia sanitaria al limite del demenziale e riforme fantasma non mi sembra di percepire più quella baldanza e fiducia dei primi tempi di questo governo "dei migliori" (pensate se fosse quello "dei peggiori"). Si parla di Draghi come di un bene, di una risorsa del paese, ma intanto lo spread continua ad aumentare così come la massa enorme del debito pubblico. Draghi queste cose le conosce; sa che un anno pieno di tribolazioni economiche e sanitarie potrebbe riservargli una fine poco gloriosa (alla Monti per intenderci.Anche lui considerato al tempo un bene per il paese) e quindi, saggiamente dal suo punto di vista, si mette il c..o al riparo passando ad un incarico più stabile e garantito. Incarico che comunque, stando alla finanza internazionale, garantirebbe comunque quella patina di affidabilità all'Italia, anche senza la sua presenza come PdC. Un padre della patria insomma, che  garantisce verso i famosi poteri forti sovranazionali, di cui Draghi stesso è uno dei più famosi rappresentanti. Se potessero molti grandi elettori lo vorrebbero probabilmente in entrambi i ruoli contemporaneamente. Se è un "bene" ,con doppia responsabilità, avrebbe infatti la possibilità di raddoppiare il bene che fa al paese. Se "Mussolini ha rovinato l'Italia e Draghi la sta risanando" non capisco perché negargli entrambi i ruoli istituzionali.

Eutidemo

Ciao Bobmax. :)
Premetto che, personalmente, sono tutt'altro che un "fan" di Draghi;  ed infatti, nei miei precedenti "topic" ho spesso aspramente criticato le sue esternazioni.
In particolare:
- la sua "gaffe" riguardo al vaccino degli psicoterapeuti;
- le sue considerazioni sul "condono";
- le sue considerazioni sull'aumento dell'"imposta di successione" per i "grandissimi" patrimoni;
***
Ma, in questo caso, pur essendo anch'io convinto che a lui piacerebbe molto di più fare il PdR che non il PdC, per onestà intellettuale devo però riconoscere che lui non ha mai dichiarato espressamente tale "preferenza"; anzi, ha espressamente proclamato l'esatto contrario, e, cioè, la sua assoluta "indifferenza" rispetto alle due cariche in questione.
Magari possiamo supporre che abbia "mentito"; ma non sostenere che abbia detto quello che non ha detto, o implicato tacitamente il contrario!
***
Il tuo assunto, infatti, sarebbe che: "...se veramente per lui i due incarichi fossero stati equivalenti, allora a questo punto, con tutti i patemi che ha suscitato la sua candidatura, avrebbe dovuto escluderla esplicitamente!"
Il che è palesemente "contraddittorio", sotto il profilo dell'esegesi logica del testo.
***
Ed infatti mi sembra ovvio che:
-  se lui avesse escluso esplicitamente di voler diventare PdR;
- allora avrebbe consequenzialmente ammesso di voler restare PdC.
In tal caso, quindi, non potremmo dedurne che per lui i due incarichi sarebbero risultati equivalenti.
***
Il tuo assunto, quindi,  dovrebbe "logicamente" essere rettificato così: "...se veramente per lui i due incarichi fossero stati equivalenti, allora a questo punto, NON  avrebbe dovuto escludere esplicitamente nessuno dei due!" (altrimenti sarebbe stato come dire che preferiva l'altro).
Come, appunto, ha fatto!
***
Se poi vogliamo fare il "processo alle intenzioni", allora siamo al di fuori dell'"esegesi logica" di uno specifico testo da interpretare per come è stato formulato, bensì in quello delle "illazioni"; e, da questo punto di vista, anche io condivido sostanzialmente le tue.
***
Un saluto! :)
***

Eutidemo

Ciao Sapa. :)
Mi sembra di capire che anche tu, come me, pensi che Draghi sia più interessato al ruolo di PdR che non a quello di PDC (a parte quello che dice o non dice).
La differenza è che:
- secondo me, anche se afferma che la cosa per lui è indifferente, gli piacerebbe diventarlo subito;
- secondo te, invece, per ora lo interessa maggiormente restare a capo di questo e di altri futuri governi, al fine di imbastire e far approvare una riforma elettorale che ci porti al presidenzialismo "tout court" e, solo allora, concorrere al posto di Capo dello Stato (con maggiori poteri).
***
Devo ammettere che è un'ipotesi sulla quale non avevo mai riflettuto; mi sembra molto audace, ma non certo da escludere a priori.
Ci rifletterò!
***
Un saluto! :)
***

Eutidemo

Citazione di: Alexander il 27 Gennaio 2022, 09:58:26 AM
Buongiorno a tutti


Anch'io, come Eutidemo e Sapa, ho intesa l'affermazione di Draghi (""Io non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell'altro. Sono un uomo, se volete un nonno, al servizio delle istituzioni. Un nonno. La responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche") allusiva al fatto che desidera diventare PdR. E infatti, vista la difficoltà di eleggere il nuovo presidente proprio per la sua ingombrante presenza come PdC, Draghi avrebbe dovuto sgomberare il campo  affermando esplicitamente di non essere interessato alla PdR. Così non fa e questo lascia intendere chiaramente il suo interesse per la nomina. Tra l'altro il nuovo anno si apre all'insegna delle grandi difficoltà delle persone, delle famiglie e delle imprese nel far fronte agli enormi rincari delle bollette (mi è arrivata una bolletta del gas metano esattamente raddoppiata rispetto al ge2021) e in genere di ogni bene necessario. Sembra che l'euforia "da Draghi" sia ormai più un sentimento riservato al FT  o ai palazzi di Bruxelles che non  un ottimismo della gente italica. Tra una burocrazia sanitaria al limite del demenziale e riforme fantasma non mi sembra di percepire più quella baldanza e fiducia dei primi tempi di questo governo "dei migliori" (pensate se fosse quello "dei peggiori"). Si parla di Draghi come di un bene, di una risorsa del paese, ma intanto lo spread continua ad aumentare così come la massa enorme del debito pubblico. Draghi queste cose le conosce; sa che un anno pieno di tribolazioni economiche e sanitarie potrebbe riservargli una fine poco gloriosa (alla Monti per intenderci.Anche lui considerato al tempo un bene per il paese) e quindi, saggiamente dal suo punto di vista, si mette il c..o al riparo passando ad un incarico più stabile e garantito. Incarico che comunque, stando alla finanza internazionale, garantirebbe comunque quella patina di affidabilità all'Italia, anche senza la sua presenza come PdC. Un padre della patria insomma, che  garantisce verso i famosi poteri forti sovranazionali, di cui Draghi stesso è uno dei più famosi rappresentanti. Se potessero molti grandi elettori lo vorrebbero probabilmente in entrambi i ruoli contemporaneamente. Se è un "bene" ,con doppia responsabilità, avrebbe infatti la possibilità di raddoppiare il bene che fa al paese. Se "Mussolini ha rovinato l'Italia e Draghi la sta risanando" non capisco perché negargli entrambi i ruoli istituzionali.
La risposta alle tue interessanti considerazioni, la puoi trovare nella mia replica a Sapa; per cui ritengo superfluo riprodurla  qui ;)

bobmax

Eutidemo, se per lui i due incarichi fossero stati equivalenti, come lui stesso dichiarava, allora avrebbe dovuto rinunciare alla candidatura a PdR.

Per la semplice ragione che così avrebbe eliminato il problema che si porrà sia con la sua elezione a PdR sia con la sua non elezione.
Perché sia in un caso sia nell'altro vi sarà il rischio di nuove elezioni.

Questo per la logica.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

niko

Temo anche io che voglia fare il presidente della repubblica per defilarsi... il presidente della repubblica in genere ha meno potere del presidente del consiglio, ma a Draghi il potere non mancherebbe comunque, e' naturale che gli interessi di piu' il prestigio, internazionale soprattutto, e di fare il "nonno" alla faccia nostra il piu' a lungo possibile qualunque cosa succeda...
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Eutidemo

Ciao Bobmax. :)
Draghi ha detto chiaramente che i due incarichi erano per lui equivalenti.
Il che, secondo la la logica  e la lingua italiana, voleva dire che lui avrebbe gradito, accettato ed acconsentito allo stesso modo:
- sia restare PdC;
- sia diventare PdR.
Per cui, se, dopo aver premesso questo, avesse aggiunto di non gradire, accettare ed acconsentire ad una sua eventuale  candidatura a PdR, avrebbe contraddetto la sua stessa premessa, in quanto avrebbe detto esattamente il contrario di quanto aveva appena dichiarato.
Mi pare evidente!
***
Quindi ribadisco che, secondo la la logica  e la lingua italiana, dichiarando che, per lui i due incarichi erano equivalenti, allora non poteva subito dopo escludere nessuno dei due; altrimenti sarebbe stato come dire che , per lui i due incarichi non erano affatto "equivalenti", in quanto riteneva "prevalente" quello "non escluso".
Sarebbe stato come dire: "Non ho preferenze tra A e B, però preferisco A!"
Cioe, un "NON SEQUITUR"!
***
Lui, invece, ha detto una cosa che, in sè, non faceva una piega: "Non ho preferenze tra A e B, per cui lascio decidere alle forze politiche!"
Testualmente, infatti, ha dichiarato: "Io non ho particolari aspirazioni di un tipo o dell'altro; la responsabilità della decisione è interamente nelle mani delle forze politiche".
***
Quindi,  avendo rimesso a loro la scelta, senza alcuna forzatura in un senso o nell'altro, non vedo proprio come si possa dire che sia stato Draghi a creare "un problema" alle forze politiche; sono loro che se lo pongono non riuscendo a trovare una soluzione condivisa.
***
Semmai, con la sua (seppur lecita e comprensibile) ostinazione a rifiutare una proroga del mandato presidenziale, è stato Mattarella a forzare e a creare "un problema" alle forze politiche; ed infatti è stato lui che non ha lasciato loro tale possibile opzione!
Sinceramente, visto il tono enfatico e retorico con il quale Mattarella spesso invita i cittadini a "sacrificarsi per la Patria", una volta tanto per la Patria poteva sacrificarsi lui, dichiarando: "Vorrei tanto andarmene in pensione; ma, se, congiuntamente, le forze politiche me lo chiedono per il bene del Paese, allora farò il sacrificio di restare ancora un po'!"
Ma non ci pensa proprio a fare una dichiarazione del genere!
***
Un saluto! :)
***

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 27 Gennaio 2022, 15:02:50 PM

***
Semmai, con la sua (seppur lecita e comprensibile) ostinazione a rifiutare una proroga del mandato presidenziale, è stato Mattarella a forzare e a creare "un problema" alle forze politiche; ed infatti è stato lui che non ha lasciato loro tale possibile opzione!
Sinceramente, visto il tono enfatico e retorico con il quale Mattarella spesso invita i cittadini a "sacrificarsi per la Patria", una volta tanto per la Patria poteva sacrificarsi lui, dichiarando: "Vorrei tanto andarmene in pensione; ma, se, congiuntamente, le forze politiche me lo chiedono per il bene del Paese, allora farò il sacrificio di restare ancora un po'!"
Ma non ci pensa proprio a fare una dichiarazione del genere!
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Un saluto! :)
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Mattarella ha chiarito gli elementi interpretativi della costituzione che sono dietro il suo rifiuto di accettare un nuovo mandato. Non è certo una questione di sacrificio personale, é una questione di rispetto di quell'istituzione.

green demetr

Eutidemo non è questione di demenza senile, quanto di mentalità professionale.


Infatti a differenza del giuridico, il politico PUO' mentire: e infatti mente a tutto andare  :D .


La mia naturalmente non è solo una "boutade", infatti la sua prassi ha un retroterra culturale che inizia da Macchiavelli e arriva ai giorni nostri.


In politica bisogna sempre leggere fra le righe, è una regola non detta, non scritta (ovvio), ma appunto applicata.
Vai avanti tu che mi vien da ridere

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Come ha chiarito il professore di Diritto costituzionale della Sapienza Gaetano Azzariti: "La rielezione di un Presidente della Repubblica non è affatto vietata dalla Costituzione; solo che, almeno secondo me sarebbe del tutto impropria e al di fuori della prassi!".
Il che non è neanche del tutto vero, perchè Napolitano fu rieletto una seconda volta; per cui un precedente di prassi ci sarebbe senz'altro.
***
E, comunque, Azzariti stesso (che è contrario all'idea) ha escluso che un'operazione del genere risulterebbe incostituzionale!
***
Quello che invece risulterebbe davvero incostituzionale sarebbe un "mandato a termine"; però nessuno impedirebbe a Mattarella di dimettersi per motivi di salute o personali, quando la sua permanenza al Quirinale divenisse ormai inutile (non ci sarebbe niente di incostituzionale in tutto questo).
***
Per cui, secondo me, le argomentazioni di Mattarella, pur non essendo affatto del tutto destituite di fondamento, sono tuttavia soltanto una scusa: ed infatti la soddisfazione di fare il PdR se l'è tolta, e ormai per lui, restare, sarebbe soltanto una seccatura e un sacrificio.
***
Lo capisco e lo giustifico; ma non lo apprezzo affatto in un pomposo proclamatore dei "sacrifici per la Patria"!
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Con questo non intendo affatto sostenere che una eventuale rielezione di Mattarella sarebbe la soluzione migliore; perchè si tratterebbe di un altro tema che andrebbe affrontato, eventualmente, in un altro TOPIC.
In questo siamo andati già abbastanza O.T.
A cominciare dal sottoscritto, che ha improvvidamente citato Mattarella per fare un confronto tra le sue dichiarazioni e quella di Draghi; la quale soltanto, però, era "sub judice".

Eutidemo

Ciao Green Demetr. :)
A parte il fatto che tutti possono mentire, e non solo i politici:
- io non solo avevo scritto che "si può benissimo presumere (per varie ragioni) che Draghi abbia "mentito" dichiarando di essere indifferente alle due cariche";
- ma avevo persino aggiunto che, personalmente, "io per primo sono convinto che Draghi preferirebbe senz'altro diventare Presidente della Repubblica", e che, quindi, abbia "mentito".
***
Però il mio TOPIC non verteva minimamente  su questo aspetto, bensì sul fatto che:
- si può benissimo pensare che Draghi abbia mentito ( lo penso anche io);
- ma non si può assolutamente sostenere che lui abbia detto quello che non ha affatto nè detto nè lasciato intendere, e, cioè, che si candidava alla Presidenza della Repubblica (perchè non è vero).
***
Secondo me si tratta di due cose che non possono essere confuse, come, invece, hanno fatto la maggior parte degli interpreti!
***
Ed infatti quello che io sostengo è che dalla sua dichiarazione non emergeva nè direttamente nè indirettamente la benchè minima "autocandidatura" alla Presidenza della Repubblica; sinora nessuno è ancora riuscito a spiegarmi come sia possibile evincere dalle sue parole, anche soltanto "tra le righe", una cosa del genere.
Non c'è!
***
Quindi, o sono diventato matto io, o lo sono diventati tutti gli altri; e poichè è senz'altro più probabile la prima ipotesi, ecco il motivo per cui mi preoccupo.
***
Un saluto! :)
***

anthonyi

Citazione di: Eutidemo il 28 Gennaio 2022, 05:24:43 AM
Ciao Anthony. :)
Come ha chiarito il professore di Diritto costituzionale della Sapienza Gaetano Azzariti: "La rielezione di un Presidente della Repubblica non è affatto vietata dalla Costituzione; solo che, almeno secondo me sarebbe del tutto impropria e al di fuori della prassi!".
Il che non è neanche del tutto vero, perchè Napolitano fu rieletto una seconda volta; per cui un precedente di prassi ci sarebbe senz'altro.
***
E, comunque, Azzariti stesso (che è contrario all'idea) ha escluso che un'operazione del genere risulterebbe incostituzionale!
***
Quello che invece risulterebbe davvero incostituzionale sarebbe un "mandato a termine"; però nessuno impedirebbe a Mattarella di dimettersi per motivi di salute o personali, quando la sua permanenza al Quirinale divenisse ormai inutile (non ci sarebbe niente di incostituzionale in tutto questo).
***
Per cui, secondo me, le argomentazioni di Mattarella, pur non essendo affatto del tutto destituite di fondamento, sono tuttavia soltanto una scusa: ed infatti la soddisfazione di fare il PdR se l'è tolta, e ormai per lui, restare, sarebbe soltanto una seccatura e un sacrificio.
***
Lo capisco e lo giustifico; ma non lo apprezzo affatto in un pomposo proclamatore dei "sacrifici per la Patria"!
***
Un saluto! :)
***
P.S.
Con questo non intendo affatto sostenere che una eventuale rielezione di Mattarella sarebbe la soluzione migliore; perchè si tratterebbe di un altro tema che andrebbe affrontato, eventualmente, in un altro TOPIC.
In questo siamo andati già abbastanza O.T.
A cominciare dal sottoscritto, che ha improvvidamente citato Mattarella per fare un confronto tra le sue dichiarazioni e quella di Draghi; la quale soltanto, però, era "sub judice".
Ciao eutidemo, io non ho competenza per argomentare a proposito del secondo mandato al PdR.
Credo comunque che sia irrispettoso nei confronti del supremo tutore della nostra costituzione affermare che le sue argomentazioni siano pretestuose.
Le cose che dici mi deludono, consideri l'incarico di PdR come un lavoro da manovale. Fare il PdR non è certamente una fatica, ma è una responsabilità istituzionale, per ottemperare la quale ci vuole "senso delle istituzioni", quello che tu, nonostante la tua grande cultura giuridica, probabilmente non hai in maniera adeguata a farti capire che quelle argomentazioni non possono essere un pretesto.

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