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Don Vladimir Putin!

Aperto da Eutidemo, 12 Maggio 2022, 12:43:37 PM

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Eutidemo

La Russia, in un certo senso, potrebbe definirsi una "tirannia temperata dal crimine organizzato"; in quanto Putin, oltre ad essere da circa vent'anni il capo dello Stato russo e ad avere il controllo diretto dei servizi segreti, è riuscito da qualche anno a diventare anche il principale "referente" della "mafia" russa; o meglio, per essere più precisi, della "mafia" ucraino-russa, il che, "in parte", spiega anche il suo intervento militare in tale Paese.
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Nell'ormai lontanto 2004, Vladimir Putin ed il suo "leader-fantoccio", l'ex Presidente ucraino Leonid Kuchma, crearono la società di intermediazione del gas "RosUkrEnergo" (con sede in Svizzera e il cui 50% delle azioni è del colosso russo Gazprom): tale società trasferiva il gas dal Turkmenistan alla Naftogaz, la società nazionale ucraina di petrolio e gas, la quale, però, era in buona parte controllata dalla "Solncevskaja Bratva" ("Солнцевская братва"), la più potente organizzazione mafiosa russa, originaria di Mosca.
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La "Solncevskaja Bratva" non solo garantiva la distribuzione dei "dividendi ufficiali" della RosUkrEnergo (soprattutto a Putin, al suo "picciotto" ucraino Kuchma, e a molti altri oligarchi), ma, sottraendo illegalmente parte del gas in transito attraverso l'Ucraina, permetteva alle varie "bratva" mafiose collegate di venderlo di contrabbando alle società di importazione gas di mezzo mondo.
Per cui Don Vladimir e il suo "picciotto"  ucraino Kuchma (ma, ovviamente, non solo loro),  guadagnavano sia dal gas legale sia dal gas rubato; il tutto a carico dei contribuenti ucraini i quali, invece, dovevano pagarne per intero il transito nelle destinazioni ufficiali .
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L'Ucraina, cioè, era trattata come una colonia da cui estrarre grandi rendite senza pagarne le tasse; i fondi venivano depositati in paradisi fiscali "offshore", dove, attraverso delle "società di base" gli oligarchi russi del gas (sette dei quali "presunti suicidi" -per ignoti motivi- negli ultimi tre mesi) potevano acquistare immobili e natanti di lusso.
Come, ad esempio, lo "yacht" di Vladimir Putin, che si trova a Marina di Carrara nel cantiere di lusso "The Italian Sea Group S.p.A"; trattandosi di un natante lungo 140 metri, e del valore superiore a 660 milioni di euro, Putin non avrebbe certo potuto acquistarlo con il suo misero stipendio di "leader" politico.
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Ed infatti, nella dichiarazione dei redditi del 2021, Vladimir Putin ha dichiarato un reddito complessivo annuo di 114.000 euro; nonchè proprietà di un piccolo appartamento di 77 mq a Mosca.
Diversamente, nel corso di una testimonianza tenuta di fronte alla Commissione Giustizia del Senato statunitense, Bill Browder, ex CEO dell'Hermitage Capital Management (fondo d'investimento specializzato nel mercato russo) ha dichiarato che in realtà Putin avrebbe un patrimonio stimabile in circa 200 miliardi di dollari.
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Però, come tutti i piccoli criminali di strada che hanno fatto fortuna, Putin, a volte, cede imprudentemente alla tentazione di esibire la straordinaria ricchezza che è criminalmente riuscito ad accumulare; un po' come faceva anche Al Capone!
Ad esempio, esibendo in pubblico il suo piumino di "LORO PIANA",  che costa più di 12.000 euro.
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La rivoluzione popolare di piazza Maidan del 2014, però, "sparigliò le carte",  facendo saltare il banco dell'accordo mafioso ucraino-russo; per cui, quell'anno stesso, i "padrini" della "cupola" russa, per prima cosa si preoccuparono di mettere in salvo l'"hub" di smistamento della Crimea (della quale, fino al giorno prima, non si era minimamente preoccupato nessuno).
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Ed infatti la Crimea era, e tutt'ora è, il centro del contrabbando illegale di "energie" di "materie prime" tra la "Solncevskaja Bratva" e il resto del mondo.
Il Mar Nero, la Crimea  e Odessa sono i grandi spazi in cui circolano il petrolio venduto di contrabbando, tonnellate di carbone venduto illegalmente (caricato su navi pronte a dirigersi in mezzo mondo),l ' oro e persino l'eroina; ma il "back ground" territoriale per il transito via terra di tali merci, è il Donbass.
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C'è quindi persino chi è arrivato a scrivere, come la giornalista russa Yuliya Polukhina: "I beneficiari di questa guerra sono i politici, gli oligarchi e i gangster: carbone, oro, benzina e tabacco. Questo è ciò per cui combatte nell'Ucraina orientale.  La conquista del Donbass e della Crimea è servita soprattutto a proteggere gli affari mafiosi. Gli affiliati hanno innescato un'insurrezione per poter creare repubbliche autonome a Donetsk e Lugansk, ma non sono altro che repubbliche di mafiosi, governate per procura da Mosca".
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Ed invero, man mano che le truppe russe riescono ad occupare gli snodi dei gasdotti del Donbass, ricominciano le "dirottazioni abusive" di gas verso le originarie destinazioni di "contrabbando" criminale di tale prodotto.
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E' per questo, ad esempio, che, ieri, alle ore 7 di mattina dell'11 maggio 2022, la compagnia energetica ucraina Gtsou ha chiuso i rubinetti dello snodo di Sokharanivka e della stazione di compressione di confine Novopskov sul gasdotto Soyuz, a causa dell'occupazione russa dell'area; sottraendo così tali "condotte" al controllo russo.
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Ed infatti, i separatisti filorussi e le truppe di invasione russe, avendo occupato tale zona, potevano dirottare il gas verso le città occupate da loro, rubando di fatto le forniture europee di cui l'Ucraina è responsabile; senza considerare la quota dirottata in Crimea, per il commercio illegale di gas, via mare, nel resto del mondo.
Ed invero, una volta trasformato allo stato liquido in GNL (Gas Naturale Liquefatto) il gas può essere trasportato dove si vuole nelle cisterne delle navi metaniere.
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La ucraina Gtsou ha quindi preferito spostare il transito del gas verso una zona sicura, comunicando la sua decisione alla compagnia russa Gazprom, che detiene il monopolio delle esportazioni; la quale, però, ha ovviamente protestato definendo come "tecnologicamente impossibile" il trasferimento di tutti i volumi in arrivo verso la stazione di Sudzha, come proposto da Gtsou.
Tuttavia, non possiamo ancora sapere con certezza se le analisi di Gazprom corrispondano alla realtà o se siano dettate da calcoli politici, essendo la società controllata dal Cremlino.
La sola certezza è che per la prima volta dall'inizio dell'invasione, una grossa fetta di rifornimenti di gas verso l'Europa è stata interrotta e non si sa quando riprenderanno.
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A parte tale specifico episodio, che confermerebbe in pieno le rivelazioni della giornalista russa Yuliya Polukhina, personalmente, non concordo in tutto e per tutto con la sua analisi, che ritengo valida solo parzialmente.
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Ed infatti, a mio parere, nell'arbitraria invasione dei territori in questione:
- non ci sono in ballo solo gli interessi economici personali e criminali di Putin (e dei suoi accoliti) riguardanti il gas, i quali, comunque, non risultano a tutt'oggi processualmente provati;
- ma anche e soprattutto la sua narcisistica e sociopatica aspirazione, a voler passare alla storia come il nuovo Zar che ha riconquistato l'Impero Russo.
Inoltre, trattandosi (come la maggior parte degli psicopatici) di una persona di estrema "intelligenza manipolatrice", è riuscito, e tutt'ora sta abilmente riuscendo, ad abbindolare non solo gran parte della popolazione russa, ma, purtroppo, anche quella nostrana (soprattutto la più disinformata)!
Come molti post sui "social network" italiani, purtroppo, confermano.
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anthonyi

Quindi, se ho capito bene, questo potrebbe essere un movente privato di Putin per tutta la storia del donbass. 
Con la rivoluzione fatta nel 2014, Putin non aveva più la possibilità di rubare il gas, e questo potrebbe averlo spinto a piantare tutto questo casino. 
Altro che denazificare, lui voleva degassificare!  :D

Eutidemo

Ciao Anthony. :)
Hai capito benissimo, in quanto Putin potrebbe aver avuto "anche" un movente privato per tutta la storia della Crimea e del Donbass.
Però, a parte i pesanti "sospetti" circa i suoi criminali interessi privatistici al riguardo, secondo me, lui è stato spinto, anche e soprattutto dalla sua narcisistica e sociopatica aspirazione, a voler passare alla storia come il nuovo Zar che ha riconquistato l'Impero Russo.
Ma la verità (forse), la verranno a sapere soltanto i posteri!
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Un saluto! ;)
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anthonyi

Non essere così pessimista, eutidemo, oggi la storia va veloce, non sono neanche tre mesi che pregavamo perché zelensky potesse salvarsi dai tagliagole ceceni, poi piano piano le cose si sono stabilizzato, e adesso é il momento dell'adesso o mai più perché Putin sta completando l'accumulo di forze nell'area nord-est del donbass e ha pochi giorni per lanciare l'attacco più feroce possibile nella zona di izyum, se l'attacco va bene potrebbe chiudere la sacca del donbass e avere un forte vantaggio.
Se però non va bene allora la guerra potrebbe voltare in vantaggio per l'Ucraina. 
Se invece Putin non attacca l'Ucraina si stabilizzera sulle sue posizioni, con tutti gli armamenti pesanti in arrivo, ed inizierà il logoramento di tutte le forze russe che, nel giro di qualche mese, costringerà l'esercito russo ad abbandonare quell'area.
Per Putin sarebbe la seconda cocente sconfitta, con un conto perdite nettamente superiore a quello pur alto della campagna di Kiev, a Mosca succederà certamente qualcosa. 

Eutidemo

#4
Ciao Anthony. :)
Io sono pessimista per natura, e, quindi, temo:
- non solo che se l'attacco nella zona di izyum gli andasse bene, l'esercito russo potrebbe chiudere la sacca del Donbass, e così neutralizzare una parte consistente delle forze ucraine;
- ma anche che, con un attacco combinato da Kherson e dalla Transnistria, i Russi potrebbero occupare Odessa e tagliare qualsiasi accesso al mare all'Ucraina.
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Spero con il tutto il cuore che questo non accada, ma lo temo fortemente:
- sia perchè i Russi stanno bombardando a tappetto i ponti e le ferrovie per mezzo delle quali stanno arrivando al fronte EST le armi pesanti occidentali;
- sia perchè, a parte i T72 polacchi, di molte altre armi pesanti occidentali gli Ucraini non hanno alcuna esperienza d'uso.
Mi auguro, però, che i miei timori risultino infondati.
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Quanto a Putin, se le cose dovessero andargli tutte storte in Ucraina, e per lui le cose si mettessero veramente male, non vorrei che decidesse di adottare la drastica soluzione di Sansone.
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Un saluto! :)
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