Dati odierni su anticristiani e cristianofobia Stato della cultura e politica.

Aperto da PhyroSphera, 06 Febbraio 2025, 11:44:35 AM

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niko

Citazione di: Jacopus il 08 Febbraio 2025, 23:32:00 PMNiko e Anthony un po' vi ammiro, nelle vostre incrollabili certezze di dove sia il bene e dove il male, terroristi gli israeliani o Hamas? Teocrazie Corea o Israele? Sarò un po' grezzo ma il sangue è rosso sia in un palestinese che in un israeliano e le responsabilità si possono dividere equamente così come nel caso della maggioranza delle guerre e degli atti di violenza.
La storia del lupo gentile e del lupo violento, che si vedeva spesso nei social è la semplificazione di queste due prospettive. Si può abbracciare una fede, un partito, una verità, una logica e difenderla fino all'estremo, oppure domandarsi se anche le ragioni dell'altro hanno una loro validità, un loro fondamento. Nel primo caso la logica conclusione è l'atto violento, poiché si cerca una supposta giustizia violata. Nel secondo caso la conclusione è l'interruzione della violenza. Occorre però un cambiamento antropologico profondo per giungere a prendere seriamente in considerazione le ragioni dell'antagonista.

Non ci sono responsabilità condivise in palestina, la responsabilità e' tendenzialmente quasi sempre di chi invade le case e le terre d'altri.

Eppure, questo concetto, e questa frase, tendenzialmente con l'Ucraina, invasa da due anni dalla Russia la capite, con la palestina invasa da settanta anni dalle forze straniere e sioniste, invece, no, non la capite.

E non si tratta, per carità, prima che cominci la italica filippica, di "distruggere Israele", sono svariate decine di anni, che ad Israele, si richiederebbe, appunto solo di stare nel suo, e di non invadere e non espropiare i vicini. Territori, cisgiordania, libano, alture del golan eccetera. Quello di cui parliamo e' un fenomeno coloniale. L'ultimo grande fenomeno coloniale. E' come se mi dicessi che ci sono responsabilità condivise tra indiani pellerossa e i loro sterminatori e deportatori yankee, oppure tra Montezuma e conquistadores. O tra francesi e pantere di Algeri. Lo sforzo di capire che, in tutti i fenomeni suprematisti occidentali e coloniali, l'uno sta a casa sua e l'altro no, non viene fatto. E vabbe'. Stupore non sincero. E' che siamo nel paese di Melonia, felicemente allineato con il paese di Trumpia.

Inutile, inutile veramente, dire che settanta mila morti, e uno scenario di devastazione simil atomica, non saranno mai uguali a mille e duecento, morti, e uno scenario di attentato terroristico finché vivrò io e finché vivrà la verità.

Inutile pure dire che chi sogna di tornare nelle case dove i suoi nonni vivevano settanta, anni fa, e conserva ancora le chiavi, fisiche e materiali, di queste case agli occhi miei, che sono occhi semplici, abituati a vedere una realtà semplice, non ha e non avrà mai la stessa pericolosità sociale, e lo stesso fanatismo, e lo stesso motivo di destare stupore, e allarme, di chi, similmente, ma non ugualmente, sogna di tornare nelle case dove i suoi venticinquisnonni vivevano felici e pascolavano le capre duemila anni fa, prima che le legioni di un certo Tito, e di un certo Adriano, li cacciassero via a calci, e a giavellottate. Che cosa conservano, questi, in contropartita delle chiavi che conservano quegli altri, le anfore coi disegnini? Due generazioni, umane, su cui riposano le pretese della tanto chiacchierata e accusata unwra, sono ossa, ma venticinque, generazioni umane, su cui riposano le pretese dei vari pseudo migranti, in realtà coloni, sionisti, sono polvere. Niente che si dissolve in altro niente, schiribizzi nel dna, fiato nel vento. Sic transit gloria mundi. Io sono un materialista, quando cammino guardo la strada davanti a me, quanto meno per non prendere lampioni in faccia, e resto libero di dire che per me, la polvere, e le ossa, non sono e non saranno mai uguali. Simili, ok, ma non uguali. Per provare a sostenere che invece, siano uguali, inventatevi Hegel la bibbia, quello che vi pare, tanto non mi convincete.

E che questo è un paese di gente poco coraggiosa, e la gente poco coraggiosa ha una certa facilità a vedere e riconoscere il terrorismo dei singoli e delle organizzazioni, ma sragiona e volta la testa dall'altra parte, quando si tratta di vedere gli stati terroristi e il terrorismo di stato. A me basterebbe la mutazione antropologica per cui alcuni capissero che un terrorista di stato, è piu' odioso, e soprattutto più pericoloso, di un terrorista singolo, o di un gruppo terroristico non statualmente organizzato.



Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

Citazione di: Jacopus il 08 Febbraio 2025, 23:32:00 PMNiko e Anthony un po' vi ammiro, nelle vostre incrollabili certezze di dove sia il bene e dove il male, terroristi gli israeliani o Hamas? Teocrazie Corea o Israele? Sarò un po' grezzo ma il sangue è rosso sia in un palestinese che in un israeliano e le responsabilità si possono dividere equamente così come nel caso della maggioranza delle guerre e degli atti di violenza.
La storia del lupo gentile e del lupo violento, che si vedeva spesso nei social è la semplificazione di queste due prospettive. Si può abbracciare una fede, un partito, una verità, una logica e difenderla fino all'estremo, oppure domandarsi se anche le ragioni dell'altro hanno una loro validità, un loro fondamento. Nel primo caso la logica conclusione è l'atto violento, poiché si cerca una supposta giustizia violata. Nel secondo caso la conclusione è l'interruzione della violenza. Occorre però un cambiamento antropologico profondo per giungere a prendere seriamente in considerazione le ragioni dell'antagonista.


E comunque, tanto per concludere, se tu come cittadino sei neutrale e non ti schieri, tra palestinesi e sionisti, sappi che il governo del paese Melonia, che invece in questo conflitto si schiera eccome, con i sionisti, in servile e servilissimo omaggio alla potenza straniera statunitense, offende e umilia, anche te.

Questa conclusione, che mi è venuta in mente per ultima, in effetti, ora che ci ripenso, mi sembra il punto fondamentale   ;D

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

Bene Niko, allora per coerenza dovresti ammettere anche il terrorismo di stato della Russia un paese che avvelena e imprigiona i suoi oppositori. Nello stato dí Melonia, o nella Trumpia questo ancora non accade. In realtà però il mio discorso trascendeva le singole vicende storiche. Servirebbe forse una discussione in filosofia. Mi viene in mente quello che diceva Galzigna, traduttore di Foucault in italiano: "solo ammettendo di aver torto si può sperare di aver ragione". Il fatto è che nelle vicende umane torto e ragione sono molto aggrovigliate e bisogna dipanare il filo pazientemente. Sui casi specifici, sicuramente Israele è molto più responsabile della Palestina e quanto accaduto a Gaza è orribile, così come la Russia è molto più responsabile dell'Ucraina, ma è il mio punto di vista. Il tuo sarà sicuramente diverso e quindi o si giunge alla pax romana (ubi solitudinem faciunt pacem appellant) oppure bisogna riconoscersi e in questo riconoscimento accettare le ragioni dell'altro. A parti inverse, se la Palestina conquistasse lo stato di Israele pensi che la violenza finirebbe? Io credo di no. Un esempio che ho già citato è la "Commissione per la Pace e la Riconciliazione in Sudafrica". Qualcuno deve interrompere l' ingranaggio della violenza, che sia di Stato o di bande non fa alcuna differenza. Basti pensare ad Agostino: se uno Stato non persegue la giustizia cosa lo distingue da una banda di predoni? Nulla.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

Citazione di: Jacopus il 09 Febbraio 2025, 01:15:11 AMBene Niko, allora per coerenza dovresti ammettere anche il terrorismo di stato della Russia un paese che avvelena e imprigiona i suoi oppositori. Nello stato dí Melonia, o nella Trumpia questo ancora non accade. In realtà però il mio discorso trascendeva le singole vicende storiche. Servirebbe forse una discussione in filosofia. Mi viene in mente quello che diceva Galzigna, traduttore di Foucault in italiano: "solo ammettendo di aver torto si può sperare di aver ragione". Il fatto è che nelle vicende umane torto e ragione sono molto aggrovigliate e bisogna dipanare il filo pazientemente. Sui casi specifici, sicuramente Israele è molto più responsabile della Palestina e quanto accaduto a Gaza è orribile, così come la Russia è molto più responsabile dell'Ucraina, ma è il mio punto di vista. Il tuo sarà sicuramente diverso e quindi o si giunge alla pax romana (ubi solitudinem faciunt pacem appellant) oppure bisogna riconoscersi e in questo riconoscimento accettare le ragioni dell'altro. A parti inverse, se la Palestina conquistasse lo stato di Israele pensi che la violenza finirebbe? Io credo di no. Un esempio che ho già citato è la "Commissione per la Pace e la Riconciliazione in Sudafrica". Qualcuno deve interrompere l' ingranaggio della violenza, che sia di Stato o di bande non fa alcuna differenza. Basti pensare ad Agostino: se uno Stato non persegue la giustizia cosa lo distingue da una banda di predoni? Nulla.


Si è vero, non amo il terrorismo di stato della russia.

E' pure vero che e' tanto tempo, che qui da noi gli oppositori non vengono avvelenati.

Imprigionati assolutamente sì, dovreste farmi un corso accelerato per imparare a vedere tutta sta differenza con la Russia, ma vabbè. Intanto prova a rompere le scatole e a creare problemi per davvero pure qui in Italia, poi ne riparliamo. 

Pure in russia, penso che ci sarà la libertà di parola, nell'irrilevanza assoluta, al bar, dopo la terza vodka: l'apparato per controllare tutto, già non ce lo avevano nell'urss, adesso, l'avranno pure, ulteriormente smantellato... come, si alza il coro italico... per ricordarmi che qui da noi scriviamo anche su facebook? Wow, sono abbacinato, dalla meraviglia. Ma da quella delle differenze culturali umane in generale. Pure da quelle dei Maori e degli esquimesi, intendo.

Forse qui da noi le carceri sono più confortevoli. Ma neanche tanto e finché non provochi in qualche modo le guardie.

Purtroppo, che la palestina conquisti Israele, non è una ipotesi realistica, e io ho la passione per la storia, non per le ucronie.

La commissione per la pace e la riconciliazione tramite il racconto l'avevano fatta pure in Ruwanda, e pare che avessero fatto grandi cose, adesso, di recentissimamente, sono tornati a scannarsi.

Quando c'è chi soffia sul fuoco, di certe guerre, non bastano tutte le commissioni per la pace del mondo...





Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Jacopus

E quindi, qual'è la tua scelta? È inevitabile proseguire a scannarci? È questo il destino dell'umanità? O dobbiamo sforzarci a trovare una soluzione? E la soluzione è scannare chi è colpevole o trovare i fili di un possibile riconoscimento reciproco? Penso che nella cultura umana convivano da sempre due modalità di pensiero. La prima è quella della supremazia, del dichiararsi dalla parte della ragione, che crea violenza e sopraffazione e deumanizza l'avversario, lo rende vulnerabile. Dall'altra c'è quella del riconoscimento dell'altro, perfino dell'avversario e delle sue ragioni, che crea la possibilità di superare la violenza. Nel primo caso il mondo è paranoizzato nello scontro amico/nemico. Nel secondo il mondo diventa un luogo di un possibile incontro. È possibile che in certe situazioni la violenza sia inevitabile. I partigiani italiani non avevano scelta nel fare fuori tedeschi e fascisti ma le situazioni dove è chiara la divisione fra chi ha torto e chi ragione sono rare. Negli altri casi  si attiva probabilmente un "timer" che è un punto di non ritorno. Inizia a girare la ruota della violenza e chi ha visto morire i propri genitori, la moglie o i figli, è naturalmente accecato dal desiderio di ritorsione. Ma la domanda iniziale resta intatta. E quindi, dobbiamo accettare questo stato di cose per sempre? Lo disse Lorenz quasi un secolo fa, il progresso tecnico dell'uomo non è stato accompagnato da un analogo progresso etico. L'uomo è allora, da questo punto di vista, poco più di uno scimpanzè, con in mano una pistola.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: niko il 08 Febbraio 2025, 21:14:31 PMAssassini a freddo di vecchi e bambini palestinesi, in vili agguati, in contesti non di guerra  come il terrorista Baruch Goldestein, la cui organizzazione e' stata per altro messa fuori legge dallo stesso Israele subito dopo l'attentato, e di cui il ministro, della "difesa" (difesa per modo di dire) Ben Gviir ha il poster in casa.

La verita' esiste, e la verita' non e' sionista.

Linciato dalla folla una volta esauriti i colpi, del suo fucile mitragliatore, per alcuni e' un martire.

Forse pure per te, non so.

Io, per quanto mi riguarda, dopo il vile silenzio/consenso del paese di Melonia alle sanzioni economiche trumpiane contro la cpi, ho smesso di considerarmi cittadino, del paese di Melonia.




Approvo, non ti resta che partire per il Nord Corea o per la Russia per iniziare a costruire la tua Eurasia(basta che non la fai in Italia).
Quanto a Goldstein, "linciato dalla folla" dicevi? 
Ma non era un vile assassino di persone inermi? Se lo hanno linciato tanto inermi non erano. Naturalmente non é un martire, martire é colui che si consegna volontariamente al supplizio. 

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 09 Febbraio 2025, 08:33:12 AMPenso che nella cultura umana convivano da sempre due modalità di pensiero. La prima è quella della supremazia, del dichiararsi dalla parte della ragione, che crea violenza e sopraffazione e deumanizza l'avversario, lo rende vulnerabile. Dall'altra c'è quella del riconoscimento dell'altro, perfino dell'avversario e delle sue ragioni, che crea la possibilità di superare la violenza. Nel primo caso il mondo è paranoizzato nello scontro amico/nemico. Nel secondo il mondo diventa un luogo di un possibile incontro.
Nel secondo caso é certo possibile l'incontro, ma dipende dalla disponibilità di entrambi, e dal livello di disponibilità. Se si confligge é perché si pensa che l'altro abbia fatto o stia facendo qualcosa di ingiusto, e l'accettazione di questo é difficile. Oggi chiedere ad Israele di desistere dai suoi obiettivi é difficilissimo perché loro sentono di aver subito una grande ingiustizia, e anche perché il comportamento delle organizzazioni sovranazionali si é rivelato fortemente di parte, della parte loro avversa, per cui non possono mediare. 
Dall'altra parte abbiamo Hamas, o quello che ne rimane, che ha sfruttato la consegna dei prigionieri per fare ulteriori dichiarazioni di 
 propaganda guerrafondaia, al di là del temporaneo armistizio loro sono intenzionati a continuare la battaglia, fino all'ultimo uomo. 

Jacopus

Ma infatti sia Israele che Hamas seguono la prima modalità di pensiero. Jessica Benjamin lo sintetizza con il motto un po' hollywoodiano "ne resterà solo Uno". Io penso che Hamas e Israele abbiano entrambi ragione ed entrambi torto. Penso anche che non tutti gli israeliani siano favorevoli a quanto commesso dal governo israeliano e neppure tutti i palestinesi siano pro-Hamas. La violenza è una ruota che gira e che affonda le sue radici nel passato, nel passato remoto. Nel caso del conflitto arabo/israeliano, la diaspora di Tito è stato il primo step e ancor prima il sentimento di superiorità degli ebrei "sale della terra", "popolo eletto", una delle cause principali della decisione della diaspora da parte dell'Impero Romano. E quindi che facciamo, riesumiamo le spoglie di Tito e lo ammazziamo nuovamente oppure facciamo un processo ad Abramo e a tutti i suoi presuntuosi parenti di 3000 anni fa?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

niko

Citazione di: anthonyi il 09 Febbraio 2025, 08:35:38 AMApprovo, non ti resta che partire per il Nord Corea o per la Russia per iniziare a costruire la tua Eurasia(basta che non la fai in Italia).
Quanto a Goldstein, "linciato dalla folla" dicevi?
Ma non era un vile assassino di persone inermi? Se lo hanno linciato tanto inermi non erano. Naturalmente non é un martire, martire é colui che si consegna volontariamente al supplizio.


Dai, ti prego lo hanno linciato dopo, l'attentato, e' come se in una piazza affollata prendi il mitra e spari a una decina di persone, (lui per inciso aveva sparato in una moschea, a gente, naturalmente disarmata, in preghiera) poi, mentre provi a scappare, e' ben probabile che un'altra decina di persone ti sopraffacciano lincino, se hai la pelle nera e sei a Melonia, pure se invece di sparare hai provato a rubare un portafogli a una vecchia...
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 09 Febbraio 2025, 09:12:22 AMMa infatti sia Israele che Hamas seguono la prima modalità di pensiero. Jessica Benjamin lo sintetizza con il motto un po' hollywoodiano "ne resterà solo Uno". Io penso che Hamas e Israele abbiano entrambi ragione ed entrambi torto. Penso anche che non tutti gli israeliani siano favorevoli a quanto commesso dal governo israeliano e neppure tutti i palestinesi siano pro-Hamas. La violenza è una ruota che gira e che affonda le sue radici nel passato, nel passato remoto. Nel caso del conflitto arabo/israeliano, la diaspora di Tito è stato il primo step e ancor prima il sentimento di superiorità degli ebrei "sale della terra", "popolo eletto", una delle cause principali della decisione della diaspora da parte dell'Impero Romano. E quindi che facciamo, riesumiamo le spoglie di Tito e lo ammazziamo nuovamente oppure facciamo un processo ad Abramo e a tutti i suoi presuntuosi parenti di 3000 anni fa?
3000 anni fa certe cose erano perfettamente normali, da tutte le parti. 
Non é da quello che ci si basa. 
E neanche dalla presunzione di superiorità che é un tratto comune della gran parte dei popoli. 
Io comunque la simmetria non la vedo, perché nelle guerre c'é chi inizia, e chi reagisce.
E c'é poi il fatto che se quelli che sono contrari in Israele (contrari oltretutto in senso relativo, riguardante la dimensione della reazione che comunque non é messa in dubbio) possono manifestarlo pacificamente, a Gaza qualsiasi messa in discussione della linea della guerra continua é stata zittita ferocemente. 

InVerno

Citazione di: niko il 09 Febbraio 2025, 01:44:07 AMImprigionati assolutamente sì, dovreste farmi un corso accelerato per imparare a vedere tutta sta differenza con la Russia, ma vabbè. Intanto prova a rompere le scatole e a creare problemi per davvero pure qui in Italia, poi ne riparliamo.
Il corso è accelerato a circa 9.81m\s, quella di tutti i corpi che cadono per gravità, gli oppositori che cadono dalle finestre non fanno eccezione. Non è facile per me spiegarmi questa premura di sostenere che è "tutto uguale", pensavo l'intelligenza fosse la capacità di distinguere, invece molti hanno questa voglia matta di dire al mondo che loro vedono tutto uguale, l'autocertificato di ottusità. Non bisorrebbe nasconderle certe cose, anziché vantarsi? Anch'io non sono particolarmente fiero di assimilare la dittatura koreana ad una teocrazia, non è che non vedo le differenze con i regimi classici che hanno formato questo concetto, è che il lessico ha delle restrizioni e si è costretti ad approssimare, ma per la cronaca ci tengo a specificare che non la vedo "uguale" a una teocrazia medievale, non mi piace vantarmi di non saper distinguere.

Ci sono otto o nove stati al mondo che non si non definiscono democrazie, la Korea del Nord non è tra questi, sono tutte teocrazie, perchè evidentemente non governano per gli uomini ma per gli dei. Il governo di Hamas è certamente teocratico, basta leggere il loro atto costitutivo. La deriva fondamentalista islamica per certi versi è più violenta oggi di quanto lo era nel medioevo (per certi versi), è chiaro che le umiliazioni che hanno subito negli ultimi secoli non sono state digerite allegramente da chi si pensava baciato dal signore, molte gli sono state inflitte, molte se le infliggono da soli, certo è che continuare a invocare la guerra quando le si perde tutte non è l'atteggiamento più intelligente, ma se nel libro sacro c'è scritto che alla fine si vince, per forza a suon di provare questo lieto fine arriverà?

I cristiani in europa sono cheti, in fondo anche prendessero il potere che cosa ci farebbero? Non c'è n'è per nessuno. In america se prendi il potere le conseguenze ci sono eccome, e scalciano molto di più. Le "persecuzioni" di cui parla Phyrosphera, e che anche i cristiani americani lamentano, sono quelle di non poter insegnare Genesi in parallelo all'evoluzione; di non poter proibire l'aborto o gli anticoncenzionali, è loro diritto, perchè criticare la fede è "offensivo", è un fatto intimo, quindi per non "perseguirli" bisogna dargli ragione.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

Citazione di: anthonyi il 09 Febbraio 2025, 11:30:58 AM3000 anni fa certe cose erano perfettamente normali, da tutte le parti.
Non é da quello che ci si basa.
E neanche dalla presunzione di superiorità che é un tratto comune della gran parte dei popoli.
Io comunque la simmetria non la vedo, perché nelle guerre c'é chi inizia, e chi reagisce.
E c'é poi il fatto che se quelli che sono contrari in Israele (contrari oltretutto in senso relativo, riguardante la dimensione della reazione che comunque non é messa in dubbio) possono manifestarlo pacificamente, a Gaza qualsiasi messa in discussione della linea della guerra continua é stata zittita ferocemente.
D'accordo sulla differenza di manifestare il proprio dissenso in certe parti del mondo a differenza di altre. L'ho sempre scritto, anche qui, ma la democrazia non si esporta, anche questo dovrebbe ormai risultare chiaro, e soprattutto non si esporta con le armi.
Tornando al mio discorso sulle due diverse prospettive, esse possono essere considerate come due diverse rappresentazioni della identità di un popolo, di una nazione e dei singoli individui che lo/la compongono. Se si accelera verso l'enfatizzazione dell'individuo e del singolo popolo come individuo, giocoforza si giunge verso la polarizzazione amico/nemico. Se si accelera verso una modalità collettiva, questa polarizzazione si riduce. Un esempio apparentemente divergente ma interessante. In Giappone i livelli di criminalità sono molto più bassi che nel resto dei paesi industrializzati e questo dato è sempre stato una spina nel fianco rispetto alle teorie marxiste e strutturaliste che collegano lo sfruttamento capitalistico con l'aumento della criminalità (una forma di violenza anch'essa, spesso e volentieri). Una teoria recente spiega questo dato anomalo con il pensiero collettivista del cittadino giapponese, per il quale la commissione di un crimine macchia non solo il criminale ma anche ogni cittadino che convive nello stesso ambiente del criminale. Una forma "ecologica" di responsabilità che riduce il tasso di criminalità e di violenza. Se invece gli individui e a livello "macro", le nazioni, si rappresentano come individui irresponsabili per gli atti dei loro vicini, la violenza viene liberata, perché esiste solo una giustizia individuale e non collettiva. Significativamente questa distinzione è la stessa che orienta l'azione dell'emisfero sinistro (classificatorio, giudicante) e dell'emisfero destro (empatico ed olistico). La violenza proviene allora da quei sistemi sociali dove è sbilanciato il potere dell'emisfero sinistro rispetto a quello destro, che è la condizione dell'Occidente, dalla Tatcher in poi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: InVerno il 09 Febbraio 2025, 11:55:59 AMLe "persecuzioni" di cui parla Phyrosphera, e che anche i cristiani americani lamentano, sono quelle di non poter insegnare Genesi in parallelo all'evoluzione; di non poter proibire l'aborto o gli anticoncenzionali, è loro diritto, perchè criticare la fede è "offensivo", è un fatto intimo, quindi per non "perseguirli" bisogna dargli ragione.
Ma chi se ne frega di insegnare il genesi.
Quanto al proibire mi sembra sia un compito dello stato, i privati, cristiani o meno, non possono mica proibire qualcosa, ciò che é lecito alla fin fine lo decide la maggioranza. Nei confronti dell'aborto, in Italia, ha funzionato cosí e la legge sull'aborto é stata confermata da una popolazione italiana che in gran parte si dichiarava cattolica.
Quanto all'offensività nei confronti della fede é un punto dolente, perché nei nostri paesi liberali questa é l'essenza della persecuzione che subiscono i soggetti di ispirazione cristiana. Tra il non condividere e l'offendere c'é una bella differenza. E' usuale ad esempio da parte di voi atei dichiarati sollecitare l'idea che chi ha fede sia poco razionale, tendente a credere alle favole, è questo é un pregiudizio che voi esprimete, una discriminazione.

niko

Citazione di: InVerno il 09 Febbraio 2025, 11:55:59 AMIl corso è accelerato a circa 9.81m\s, quella di tutti i corpi che cadono per gravità, gli oppositori che cadono dalle finestre non fanno eccezione. Non è facile per me spiegarmi questa premura di sostenere che è "tutto uguale", pensavo l'intelligenza fosse la capacità di distinguere, invece molti hanno questa voglia matta di dire al mondo che loro vedono tutto uguale, l'autocertificato di ottusità. Non bisorrebbe nasconderle certe cose, anziché vantarsi? Anch'io non sono particolarmente fiero di assimilare la dittatura koreana ad una teocrazia, non è che non vedo le differenze con i regimi classici che hanno formato questo concetto, è che il lessico ha delle restrizioni e si è costretti ad approssimare, ma per la cronaca ci tengo a specificare che non la vedo "uguale" a una teocrazia medievale, non mi piace vantarmi di non saper distinguere.

Ci sono otto o nove stati al mondo che non si non definiscono democrazie, la Korea del Nord non è tra questi, sono tutte teocrazie, perchè evidentemente non governano per gli uomini ma per gli dei. Il governo di Hamas è certamente teocratico, basta leggere il loro atto costitutivo. La deriva fondamentalista islamica per certi versi è più violenta oggi di quanto lo era nel medioevo (per certi versi), è chiaro che le umiliazioni che hanno subito negli ultimi secoli non sono state digerite allegramente da chi si pensava baciato dal signore, molte gli sono state inflitte, molte se le infliggono da soli, certo è che continuare a invocare la guerra quando le si perde tutte non è l'atteggiamento più intelligente, ma se nel libro sacro c'è scritto che alla fine si vince, per forza a suon di provare questo lieto fine arriverà?

I cristiani in europa sono cheti, in fondo anche prendessero il potere che cosa ci farebbero? Non c'è n'è per nessuno. In america se prendi il potere le conseguenze ci sono eccome, e scalciano molto di più. Le "persecuzioni" di cui parla Phyrosphera, e che anche i cristiani americani lamentano, sono quelle di non poter insegnare Genesi in parallelo all'evoluzione; di non poter proibire l'aborto o gli anticoncenzionali, è loro diritto, perchè criticare la fede è "offensivo", è un fatto intimo, quindi per non "perseguirli" bisogna dargli ragione.


Io continuo nello specifico a non veder la differenza, pure in Italia l'anarchico Pinelli, per dire e' volato dalla finestra, e non e' stato certo l'unico ad essere ammazzato da sbirri e servizi segreti, in tempi piu', e meno, recenti.

In generale, pero', ho detto che io le differenze tra gruppi e culture umane, le vedo e le apprezzo, quindi, e' inutile che tagli frasi a caso per farmi dire quello che non ho detto, che ottuso e' semmai chi vede ossessivamente sempre e solo una differenza, e vive di quella (ma perche' mai...), quando ne ha intorno mille.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Citazione di: anthonyi il 09 Febbraio 2025, 15:47:36 PMMa chi se ne frega di insegnare il genesi.
Quanto al proibire mi sembra sia un compito dello stato, i privati, cristiani o meno, non possono mica proibire qualcosa, ciò che é lecito alla fin fine lo decide la maggioranza. Nei confronti dell'aborto, in Italia, ha funzionato cosí e la legge sull'aborto é stata confermata da una popolazione italiana che in gran parte si dichiarava cattolica.
Quanto all'offensività nei confronti della fede é un punto dolente, perché nei nostri paesi liberali questa é l'essenza della persecuzione che subiscono i soggetti di ispirazione cristiana. Tra il non condividere e l'offendere c'é una bella differenza. E' usuale ad esempio da parte di voi atei dichiarati sollecitare l'idea che chi ha fede sia poco razionale, tendente a credere alle favole, è questo é un pregiudizio che voi esprimete, una discriminazione.

Non sono sicuro sia un offesa sostenere che un credente sia una persona "irrazionale", il dominio di Dio è quello che la ragione per definizione non può raggiungere, è un autodescrizione del credente. Non sono neanche sicuro che i cristiani siano più propensi a credere "alle favole" plurali, sicuramente per loro ammissione ne credono ad una in più rispetto ad un ateo, ma siamo tutti atei nei confronti di molte altre, il kimsulghismo è favola anche per te, stai discriminando i Koreani ? Penso che sia un atto di grande maturità, quello dei cristiani, l'essere capaci di sopportare e di convivere anche con le offese, la società in generale dovrebbe riconoscerlo e ringraziarli, premiare la loro tolleranza, anche se Gesù dovesse esser disegnato col culo di fuori. E per quanto la "maggioranza dei cristiani" sia un fenomeno ormai nominale nell'Italia della chiese vuote e dei battesimi per il set di pentole, bisogna anche ringraziarli per aver scelto giusto sulla questione dell'aborto, si vede che hanno letto attentamente la Bibbia e si sono accorti che non è menzionato.

Citazione di: niko il 09 Febbraio 2025, 17:23:48 PMIo continuo nello specifico a non veder la differenza, pure in Italia l'anarchico Pinelli, per dire e' volato dalla finestra, e non e' stato certo l'unico ad essere ammazzato da sbirri e servizi segreti, in tempi piu', e meno, recenti.
Se non vedi la differenza, mi puoi trovare il corrispettivo italiano di questa pagina di Wikipedia?
https://en.wikipedia.org/wiki/Suspicious_deaths_of_notable_Russians_in_2022%E2%80%932024
Sto facendo la collezione di figurine dei saltatori di finestre e come vedi in Russia ti serve un album, mi serve il bienno 2022-24 mi raccomando, non andare negli anni '70. Ti dico cosa ho doppio, magari mi dai qualche figurina italiana, posso darti:

Vadim Boyko. Si è sparato cinque volte nel petto, da solo, il Pelè.
Grigory Kochenov. Caduto da una finestra durante una perquisizione della polizia.
Dmitry Pavocka. Addormentato con la sigaretta accesa, bruciato vivo.
Aleksey Avramenko. "Morto improvvisamente", nient'altro, è andata così.
Lopyrev. Morto di leucemia in due giorni, record dei cento metri.
Ivan Sechin. La sicurezza ha dato l'indirizzo sbagliato alle ambulanze. Scherzi telefonici pesanti.

Se hai notizia certa che la Meloni voglia imprigionare e poi avvelenare Elly Schlein comunque dovresti parlarne in procura. Se vuole far saltare l'aereo di Salvini e Vannacci, io penso che così come i russi per Prigozhin e Utkin, molti italiani sono disposti a chiudere un occhio, lei lo faccia e noi facciamo finta di niente, è stato un guasto.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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