Dati e considerazioni reali sull'immigrazione

Aperto da Fharenight, 20 Aprile 2017, 15:07:16 PM

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InVerno

Secondo un recente studio le possibilità di mantenere la temperatura globale entro i 2 gradi stanno intorno al 5%, i migranti climatici sono pronti a decuplicare, e si vedranno anche i primi nel sud Italia. Tuttavia se questo tentativo di bloccare i flussi funzionasse (ipoteticamente!) lo slogan "aiutiamoli a casa loro" scomparirebbe all'istante, tanto a suggerire che lo slogan conteneva errori grammaticali e andava corretto in "aiutiamoCI a casa loro" , lo stesso da cinque secoli a questa parte.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

maral

Paul, a proposito di quanto detto in precedenza, mi paiono significative queste parole di Simon Weil che ho letto proprio oggi (rif. "La persona e il sacro"):

CitazioneLa giustizia consiste nel vigilare che non sia fatto del male agli uomini. Viene fatto del male a un essere umano quando grida interiormente "Perché mi viene fatto del male?". Spesso egli si sbaglia non appena cerca di rendersi conto di quale male subisce, di chi glielo infligge, del perché glielo si infligge. Nondimeno il grido è infallibile.
L'altro grido così spesso udito: "Perché l'altro ha più di me?" e relativo al diritto. Bisogna imparare a distinguere i due gridi e a mettere a tacere il secondo quanto più si può, con la minore brutalità possibile, servendosi di un codice, dei tribunali e della polizia. Per formare gli spiriti capaci di risolvere i problemi appartenenti a questo ambito, basta la Facoltà di Giurisprudenza.
Ma il grido "Perché mi viene fatto del male?" pone problemi totalmente diversi, per i quali è indispensabile lo spirito di verità, di giustizia e di amore

Ora, mi pare che noi riusciamo a intendere solo il grido "Perché l'altro ha più di me?" e facciamo di tutto per metterlo a tacere quando viene da altri, mentre lo manteniamo ben sacro in noi stessi, poiché proprio su questa "invidia" si basa la società dei consumi in cui viviamo.
Ma qui è l'altro il grido che preme alle nostre frontiere e che non si vuole minimamente intendere, fino a tapparsi le orecchie, qui è la disperazione a chiedere giustizia, non l'invidia da cui ci si ripara con la Giurisprudenza.

In un'intervista ad Agorà, su Rai 3, oggi Stefano Esposito Ha detto:

CitazioneCi sono alcune ong che hanno una posizione ideologica (o ideale dal loro punto di vista) per cui il tema è esclusivamente salvare vite umane, noi non ce lo possiamo permettere.

Noi non ci possiamo permettere di salvare vite umane? Cosa ci resta allora da poterci permettere nel calcolo che ne facciamo?

paul11

#92
ciao Maral,
ormai ho una mia chiave di lettura sui fatti mondiali.
L'ISIS è il prodotto di sovvenzioni degli stati arabi sunniti(Arabia Saudita in primis) contro gli sciti(Iran soprattutto), in cui l'imperialismo americano ha giocato un ruolo sostanziale.Ciò che è accaduto in Siria ,che ha attirato i russi direttamente e anche la diplomazia cinese, dimostrano che da contraddizioni non possono che nascere ulteriori contraddizioni.

Quando qualche decennio fa si parlava di "tigri asiatiche" si era già visto che l'incremento di ricchezza e potere di questi stati aveva portato a investimenti militari, grazie all'implosione della vecchia URSS, i loro scienziati e militari giravano con valigette "nucleari", diventando loro "consulenti".

Quando vedo il Nord coreano che lanciamissili di prova intercontinentali nucleari guardo a come ci è arrivato: Daewoo,Hyundai,Samsung, sono industrie di grandi fatturati.La nord Corea vuol contare nel sistema "mondo globale".

Quando popoli vengono da antiche fame e forti della loro ignoranza,come barbari, copiano le forme di chi ha il potere mondiale, non può che configurare il nuovo sistema globale in cui gli USA che hanno ancora il primato economico e militare, sono destinati a cederlo a pezzi.

I migranti per cataclismi naturali, siccità e alluvioni, ci sono sempre stati e ora siamo nella fase del passaggio dal mondo agricolo a quello industriale in grande scala, quello che da noi avvenne con l'urbanizzazione e le migrazioni interne.
Riconfigurerà un mondo parecchio pericoloso, perchè nessuno sarà in grado di controllare l'intero scacchiere mondiale con otto miliardi di umani.L'occidente si sta difendendo costruendo trattati commerciali,come sta avvenendo ovunque, con appoggi militari Ma i "nuovi barbari"stanno approdando velocemente alla concentrazione della ricchezza globale istituendo i medesimi meccanismi di volontà di potenza, vogliono contare sui tavoli delle "fette" di torte di ricchezza del pil globale.
Un tempo gli antichi barbari invadevano le nazioni civili e si appropriavano degli istituti, delle conoscenze tecniche e scientifiche.
Ieri i  capitalisti occidentali delocalizzando le fabbriche fin dai tempi delle tigre asiatiche e cercando nuovi mercati globali, gli hanno dato le conoscenze tecniche di come si costruisce una fabbrica di come si costruisce una centrale nucleare, il "know how".
E oggi ci chiediamo come mai siamo impoveriti? Oggi ci chiediamo come mai la Siria(è almeno un decennio che c'erano guerre intestine) è implosa con i migranti di guerra? Ci chiediamo come mai gli africani vengono in Italia mentre questa sottospecie di Europa di affaristi e di Stati nazionalisti segue la sua particolarità fregandosene della stessa Europa e figuriamoci del mondo? Ormai siamo all'ognuno per sè e manco dio è per tutti.

La giustizia globale  non esiterà mai nelle pratiche, vista la natura umana e la volontà di potenza di vecchi e nuovi barbari.
Il migrante economico e non per guerre, africano che si presenta pimpante giovane e con bambini per farsi "accogliere" è la trucida farsa dei moralisti ,delle ONG finanziate  da quegli stessi capitalisti che hanno ridotto e riducono un mondo di umanità ad affare economico.Il cooperativismo non lo fecero negli anni Sessanta e Settanta, quando era fattibile, oggi sarebbe l'ennesima elargizione di denaro per comprarsi governanti e Stati amici, nell'immensa scacchiera del pianeta terra.

Nessuno può cambiare la regola del gioco del dominio naturale con cataclismi, siccità, alluvioni, si potrebbe cambiare quello capitalistico essendo prodotto dall'uomo, ma entrambi hanno una regola: il più debole soccombe .
Il popolo occidentale fatto di ipocriti che stanno bene con i loro scrupoli di coscienza come lo era al tempo del Biafra con i cartoncini dal panettiere con la fessura per mettere le monetine, oggi lancia sms ,dimostrando di come si evolve la tecnologia e di come si involve la coscienza umana.
Non mi aspetto niente Maral, la sceneggiata continuerà.........Non servono a nulla le parole e gli intenti, persino le morali al più ipocrite e le etiche perse dalle pratiche economiche. C'è chi sta bene in questa situazione, chi si divincola per sopravvivere e chi sta male. I primi dimostrano nei fatti di fregarsene degli ultimi, votano politicamente i soliti conformismi da buon borghese mediocre e non hanno nessuna intenzione nei fatti di mettere in discussione il "sistema"; perchè l'idiozia del popolino mediocre conformista e reazionario  è quella del sacrifico per i figli, per la casa, per gli averi,Dimostrando la vestigia culturale in cui si è imbevuto di codardia e quindi sarà destinato a lungo termine a sparire Saranno i nuovi barbari che vengono da antica fame e quindi più adattabili, scaltri, furbi, a fregarci proprio sui nostri terreni culturali, l'egoismo economico, così facile in quanto incline a quel'impulso umano del "io ti fotto, ..............ma volemmose bene".
Tutto il resto è chiacchiera, da Simon Weil alle ONG ......a paul11.

maral

Solo un paio di considerazioni Paul.
La prima è che la rivoluzione industriale ha certamente determinato l'inurbamento di grandi masse di popolazione, ma prima di determinare una migrazione interna ha provocato una migrazione verso i paesi già industrializzati e gli Italiani che sono partiti sono stati milioni. Erano migranti economici, ma costretti a migrare spinti dalla miseria e dalla fame, perché ai tempi al Nord come al Sud del Belpaese si poteva letteralmente morire di fame e si moriva nelle campagne. Dirò di più: la stessa rivoluzione industriale si è resa possibile negli Stati Uniti, il faro del progresso industriale, solo grazie al rapimento di decine e decine di milioni di schiavi dall'Africa, senza questa enorme quantità di manodopera nera non ci sarebbe stato nessuno sviluppo industriale, proprio come adesso il nostro livello di benessere residuo è consentito solo dallo sfruttamento e depredazione sistematica di quel continente, che oggi viene affamato e sistematicamente rapinato in virtù degli accordi di libero commercio a casa loro, imposti con il ricatto del debito a tutto vantaggio delle multinazionali e con il mantenimento di continue ferocissime guerre intestine alimentate da noi con il traffico di armi per essere sicuri di garantirsi l'asservimento completo al business a casa loro. Per questo è ributtante lo slogan "aiutiamoli a casa loro", piuttosto, per carità, smettiamo di aiutarli a casa loro nei modi in cui abbiamo sempre praticato questo aiuto, perché lo slogan 'io ti fotto, ..............ma volemmose bene" è stato in primo luogo la nostra cultura cristiana a farlo suo, esattamente in questi termini e, una volta crollata, è rimasto solo l' "io ti fotto", in nome dell'economia.

I migranti in giro per il mondo oggi sono più o meno un 60-70 milioni, la stragrande maggioranza dei quali migra in altri paesi del Sud del mondo che noi continuiamo a devastare uno dopo l'altro, solo il 15-20% si spostano a Nord, nei paesi del benessere economico, che ora scoprono di aver paura di perdere le loro amate tradizioni, le abituali vessazioni quotidiane che fanno tanto focolare, compresa quella vocazione schiavista che ha consentito il benessere del cosiddetto progresso. Forse, con il cambiamento climatico che renderà l'Africa per 70% inabitabile, quei flussi decuplicheranno e sarà ancora tutto merito nostro, di poveri imbecilli come l'attuale presidente USA o gente del suo stampo, non della loro così riprovevole "invidia" e non basterà pagare miliardi all'Erdogan di turno o altrettanto bestiali aguzzini per sentirsi al sicuro a crepare dietro i muraglioni eretti alle frontiere. Per quale miserando motivo paghiamo Erdogan per bloccare nei suoi campi i profughi di guerra siriani? Per quale abominevole ragione un'Europa miserabile e infinitamente stupida ripete ancora una volta una simile nefandezza?
Tu dici che non vedi speranza, perché questa risulta sempre la natura umana, votata al suicidio per illusioni di potenza  e in questo posso concordare. Forse non ci resta allora che invocare un Dio che ci venga a salvare, ma sul serio stavolta non come la volta precedente, oppure non ci resta che continuare a sperare, tentando di fare quello che sentiamo giusto fare, in nome della giustizia, della bellezza e della verità, sottoponendo a questi principi la stessa economia: usiamo l'economia come mezzo di giustizia, di bellezza e di verità. Possiamo farlo nel piccolo del quotidiano che si vive ogni giorno, ben prima che lo facciano "le istituzioni nazionali e sovranazionali" e non certamente facendo un po' di elemosina per quietarsi la coscienza che poi tutto va come è sempre andato. Poi se non servirà a nulla, se la forza prevarrà comunque a sterminare come sempre sia chi la subisce che chi la usa, avremo tentato  per qualcosa di giusto, bello e vero, perché c'è grandezza anche nel perire.
Oggi possiamo solo sperare nella forza immensa di coloro che sono senza forza. 

Jacopus

Ciao Maral. I discorsi idealistici fini a se stessi mi sono sempre stati indigesti e cosi quella affermazione che possiamo tutti agire nella quotidianita', nel ns piccolo mi ha colpito. Ma potresti spiegare meglio le azioni piccole e quotidiane da svolgere?
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

maral

#95
Purtroppo non ho la lista, si tratta solo in quello che si fa di farlo per quanto possibile secondo senso di giustizia, di bellezza e verità non ignorando mai l'intenzione per cui si agisce in un dato modo o in un altro e interrogandosi sempre in merito ad essa procedendo con continui riaggiustamenti.
Un atto specifico non è di valore di per se stesso (ad esempio soccorrere, fare la carità, opporsi all'oppressione), ma nel modo in cui lo si attua e lo si sente. Non è quello che si deve fare a istituire la regola, ma il come e il perché lo si fa che è di volta in volta importante e che va sempre tenuto presente. E se il perché di riferimento sarà sempre mantenuto fisso il come dovrà sempre essere riaggiustato, rimodulato proprio per poter mantenere fisso il perché.

paul11

ciao Maral,
la condizione che fa dell'uomo un migrante  economico è superabile in due maniere soprattutto: o ci si dà alla fuga dal luogo originario per cercare altri luoghi per arricchirsi materialmente, oppure si solidarizza e si fraternizza e si cambiano i governanti
arricchiti sulle spalle dei disperati.
Vedo incapacità di solidarietà e figuriamoci di fratellanza, parole vuote in questo tempo.

I messaggi originari di qualunque tradizione religiosa non sono mai individualistici.
Poi c'è chi crede al  suo Dio particolare per il suo popolo e chi crede come nel cristianesimo ad un Dio universalistico, per tutti i popoli.
Le religioni nacquero anche per avere l'effetto del vincolo, per non disperdere il popolo in individui, l'uno contro l'altro.
Oggi c'è sempre meno vincolo e il messaggio originario è un'intenzione che la volontà ha perso nell'economia:
ognuno cerca l'avere non l'essere.

Il problema è culturale se si vuole riattivare e dare forza all'impulso solidaristico e della fratellanza umana e passa per 
l'autenticità. Passa per l'originarietà della verità che media il senso della vita.
O l'uomo decide di addormentare la propria coscienza,di anestetizzarsi per non provare sofferenza per i propri simili, dimentico degli interrogativi esistenziali e passa la vita ad accumulare per poi morire e non guardarsi indietro, oppure costruisce una sua dimensione difensiva individuale se non può solidarizzare il suo stato umano.cerca il senso originario, cerca la verità originaria per mantenersi umano, autentico pur con tutti i limiti. perchè difficilmente troverà la verità, ma la sua volontà lo protende ,lo compenetra nello sforzo dell'essere e non dell'avere.Questo cambia l'uomo perchè l'essere comporta relazione e rapporti diversi dall'avere, essendo gli scopi diversi.Non si soffre per il mancato guadagno o per le condizioni materiali non da benestante, perchè cessa l'invidia, la gelosia, il possesso, la vanità,il proprio orizzonte riflette l'essere se stessi e lo si proietta nel sociale, nel come si costruiscono i rapporti, e ci si accorge di diventare punti di riferimento per coloro che sono sbandati umanamente.
Sono pericolosi socialmente coloro che hanno scelto la dimensione dell'essere perchè incorruttibili, nel dominio dell'avere dove tutto ha un prezzo; non scelgono la strada della violenza, quella che replica i poteri come i galli nel pollaio, e la scelta dell'essere porta alla conoscenza, a lavorare su se stessi, non a giustificare i propri limiti vedendo negli altri altri limiti.Autenticità significa mantenere la propria sensibilità umana, il costo iniziale è essere visti come una mosca bianca, ma poi verranno a chiedere"perchè...." coloro che hanno dimenticato che la vita necessariamente ha un senso e solo la cultura spirituale e filosofica la cercano ancora.

maral

Citazione di: paul11 il 05 Agosto 2017, 10:43:39 AM
ciao Maral,
la condizione che fa dell'uomo un migrante  economico è superabile in due maniere soprattutto: o ci si dà alla fuga dal luogo originario per cercare altri luoghi per arricchirsi materialmente, oppure si solidarizza e si fraternizza e si cambiano i governanti
arricchiti sulle spalle dei disperati.
Vedo incapacità di solidarietà e figuriamoci di fratellanza, parole vuote in questo tempo.
Paul, il tipo di migrazione economica che stiamo vivendo dai paesi del Sud del mondo non è dettata in maggioranza dal desiderio di arricchimento e dall'invidia ("perché quelli hanno più di me?"), ma soprattutto dal bisogno che non vede altra possibilità di sopravvivenza se non nel migrare.
Capisco che è passato un secolo da quando noi, Italiani, abbiamo vissuto analoghe situazioni di bisogno nato dalla miseria soprattutto nelle campagne del Meridione e del Veneto, ma qualcosa dovrebbe pur esserci rimasto. Ed erano tempi quelli in cui l'individualismo sfrenato volto al profitto non aveva ancora proclamato i suoi comandamenti universali, erano tempi dove in quelle stesse campagne affamate si sentiva la solidarietà molto più di oggi, ma non bastava di fronte alla fame. Poi la storia fece il suo corso e la fratellanza portò sì a cambiare i governanti, ma verso le peggiori dittature che distrussero l'Europa: il fascismo, il nazismo in Germania, con tutta l'esaltazione del nazionalismo più becero e razzista fomentato dalla miseria e dal terrore. Tutto questo perché l'essere umano è cattivo e invidioso? La risposta non è così semplice. Le religioni creano sì vincoli tra gli individui ma ribaltano da sempre tra i popoli in modo ancora più critico e violento la conflittualità individuale e tanto più quanto si predica un Dio che deve valere per tutti, con comandamenti prestabiliti per l'universo intero a cui è strettamente doveroso convertirsi e convertire. La religione, come le ideologie, risolvono di fatto il problema della convivenza a mezzo di un sentimento di appartenenza comunitaria imposta che si rivela ancora più catastrofico del problema che si intendeva risolvere, perché in esse ciò che vince è la volontà di potenza del Noi, ben più pericolosa e spietata di quella dell'Io.
Dire a coloro che emigrano dal Sud del mondo, da parte di chi gode di un grado di benessere assai maggiore, costruito sul loro malessere: non siate invidiosi, non siate materialisti, non curatevi dell'avere suona assurdo, perché non sono loro a essere invidiosi, non sono loro i materialisti, non sono loro che hanno e si preoccupano dell'avere, ma sono loro che crepano di fame, loro che chiedono con la loro esistenza messa a repentaglio il perché di tanto dolore e sofferenza, è qui, come dice Simone Weil, che occorre imparare a distinguere le domande.
A noi sta dare una risposta alla domanda del loro bisogno, non una lezione morale e la risposta è solo in quel piccolo che individualmente insieme possiamo e sappiamo fare, sperando che questo piccolo di bene che possiamo fare in qualche modo ripari quel grande di male che è stato fatto a loro, che continuiamo a fare a loro. Sperando che si possa arrivare, nel sentimento del loro bisogno, a ravvisare l'umanità comune che sempre ha chiesto in cuor suo il perché del male e della sofferenza che si affligge.


paul11

#98
ciao Maral,
a me pare che tu stia ritornando indietro nella discussione, probabilmente è perchè non ti rendi conto di qualcosa.
Allora, personalmente dstinguo almeno tre tipi di migrazioni: quella per guerre, come l'ultima siriana; quella per carestia; quella economica.
Quella economica non necessariamente implica una carestia. Personalmente sono propenso che gli africani arrivino da noi non per carestia, ma per scelta. Non sono denutriti, sono tutti giovani e si portano dietro donne e bambini ( e io penso da furbi, almeno credono loro) Rischiano la vita loro e soprattutto di donne e bambini pur di farsi accogliere. con lo statuto di rifugiati e migranti Gli costerebbe meno e non avrebbe rischio prendersi un aereo. ma leggi internazionali che sono ipocrite, e quì sta un fondamento dell'ipocrisia del diritto occidentale e quindi della sua etica, non avrebbero lo statuto di "migranti" di "rifugiati" Bisogna per forza che vi sia un barcone, degli sfruttatori, delle ONG,
tutti che fanno lo stesso gioco e nessuno che interviene sul diritto e sull'etica della menzogna.
Nessuno di tutti questi soggetti benevoli e moralisti indicano l'origine del capitalismo e dell'egoismo come fonte eterna delle disgrazie umane.
Quindi chi fa questo gioco ,dal migrante economico al politicante di turno, della caritatevole benevolenza ipocrita compie la solita sceneggiatura alla faccia delle vite umane.
A nessuno interessa togliere alla radice la migrazione, facendo "stare bene" nelle proprie origini i popoli e tanto meno la sperequazione della giustizia sociale che ha la sua origine in quell'egoismo e nella struttura capitalistica dell'accumulare ricchezze ai danni di propri simili. e sono convinto che per il capitalista  il miserevole, per lui, non sia un proprio simile,
come per il nazista non lo era l'ebreo.

Le condizioni sono diverse nei tempi e nei luoghi,C'era una rivoluzione industriale che cercava menti e manodopera in America, in Germania, nel triangolo industriale del Nord Italia.
Quando cessa una delle due dinamiche, una che accoglie per fiorente ricchezze e per mancanza di lavoratori e dall' altra chi vuole partire per arricchirsi, il corto circuito economico si avvale non di morali, ma della domanda e dell'offerta di lavoro che governa ricchezze e miseria.

Fin quando non ti è chiaro che la realtà è mossa dai principi economiche che le etiche e morali non possono esser declinate nell'egoismo se non come principi utilitaristici alla Stuart Mill o a tutto quel pensiero economico sociologico che media e tenta di giustificare quel "sano" egoismo dentro le morali della giustizia distributiva, per me sono fandonie:sono analisi costruite nell'ambiente di una stabilità instabile, particolarismo che non tengono conto delle costruzioni orginarie e fondative di una comunità,di una socialità

Il mio parere infine è questo.
O si è egoisti e si teorizza che l'uomo in quanto tale sposa benissimo il capitalismo per cui vince il più meritevole, il più astuto, e a mio parere ha solidi base nella natura umana per argomentarlo e giustificarlo; oppure l'altra strada come ho scritto in precedente post è quella dell'Essere.
La morale e l'etica appartengono all' essere al senso della vita, ala verità originaria e non all'avere e quando ascolto da coloro che hanno scelto l'avere,fare discorsi morali ed etici, mi indispongono per incoerenza logica ,per incoerenza umana, per falsità contraddittiva.
Preferisco ascoltare  un coerente egoista e capitalista che privo di falsità morali mi dica in faccia che ciò che ha lui lo  merita per sue capacità o eredità familiari, che sentire dei loro servitori nelle ONG. nei partiti politici e sin nell' ignoranza del popolo bue che sceglie sempre fra solidarietà ed egoismo, fra il cambiare e il conformismo, alla fin fine declinare al possesso del "lo faccio per i MIEI figli, i MIEI averi, la  MIA famiglia", il luogo delle sue perverse ipocrisie schizofreniche che crede ancora che basta andare sul sagrato di una chiesa per lavarsi delle sue nefandezze nelle pratiche quotidiane.

I migranti economici e sottolineo economici saranno anche vittime, ma hanno fatto scelte egoistiche e dentro il gioco capitalistico, torneranno alcuni arricchiti ai loro luoghi di origine, per sfruttare i loro simili.

E fin quando la base dei popoli sarà invidiosa delle fortune altrui (invece di prendere a calci  chi le ha e cambiare le regole) è giusto che il gioco capitalistico ed egoistico prosegua, nella sua perversa ,ma coerente logica.

E quando vedo dei finti galli come l'ISIS fare attentati al popolo e mai ai luoghi consacrati del capitalismo, mi faccio dei dubbi ,se permettete, su chi li manovra.

InVerno

Citazione di: paul11 il 06 Agosto 2017, 14:15:49 PME quando vedo dei finti galli come l'ISIS fare attentati al popolo e mai ai luoghi consacrati del capitalismo, mi faccio dei dubbi ,se permettete, su chi li manovra.
Ti avvicini pericolosamente al Fusaro-pensiero, solo che lui scomoda il Pasolini del "so ma non ho le prove" e tu ancora no. Chi dovrebbe colpire l'ISIS ? Passiamo giornate a scrivere cazzate sul popolo bue, e poi ci meravigliamo che esso è l'obbiettivo? Al di la delle questioni "tecniche" del terrorismo, ovvero che è semplicemente molto più facile colpire inermi in strada, la questione narrativa è centrata sul bersaglio: noi, il 99% di voti, la popolazione accidiosa che sopporta e supporta, quel "male" che smetterebbe di esistere il giorno dopo se solo decidesse di collaborare ad estirparlo, ma lo sopporta, in cambio di qualche amenicolo made in Bangladesh. Siamo noi che dobbiamo capire, non dei vertici temporanei espressione del nostro torpore esistenziale e della nostro desiderio onnipotenza, è la nostra cultura che deve entrare a contatto con la tragedia generata dal proprio lusso, i luoghi consacrati al capitalismo sono il riflesso di una cultura che non sa, che non conosce, e se sa si gira dall'altra parte. I migranti e l'ISIS ci costringono a guardare, vite e tragedie che altrimenti calpesteremmo e abbiamo sempre calpestato con inenarrabile cinismo, noi, non i nostri demoni e rappresentanti pro tempore.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

maral

#100
CitazioneNon sono denutriti, sono tutti giovani e si portano dietro donne e bambini ( e io penso da furbi, almeno credono loro) Rischiano la vita loro e soprattutto di donne e bambini pur di farsi accogliere. con lo statuto di rifugiati e migranti Gli costerebbe meno e non avrebbe rischio prendersi un aereo.
Sono giovani per ovvi motivi, Paul: i vecchi creperebbero in quel viaggio, che implica l'attraversamento del deserto e affrontare la violenza delle bande libiche (o pensi che anche queste siano tutte balle messe in giro dalle ONG e da missionari come padre Zanotelli?) e non ricominciamo con la storia del "potrebbero prendersi un aereo". Vengono da paesi in cui vi sono persecuzioni, dittature spietate e lotte civili feroci,
Quanto alla differenza con la migrazione italiana del secolo scorso, essa consiste nel fatto che a quei tempi di grande sviluppo industriale, quelle masse si muovevano con una maggiore prospettiva di trovare accoglienza, ma molti di quei migranti erano spinti da analoghe situazioni di miseria nei paesi natii. C'è tutta una storia in merito e allora non c'erano le ONG, ma passatori che aiutavano i clandestini a passare le frontiere (ad esempio tra l'Italia e la Francia o la Svizzera). Perché quei migranti non sceglievano invece di rimanere in patria, magari a fare una bella rivoluzione proletaria?
L'invidia non si sviluppa in quelle condizioni di estremo bisogno (v. anche la lettera di padre Zanotelli che ho linkato nell'altro 3D, che, a parte Sgiombo, nessuno ha commentato). L'invidia viene dopo semmai, occorre che il bisogno si sia temperato per provare invidia che nasce dal desiderio di avere di più.
Soccorriamoli, sfamiamoli, soccorriamo i loro corpi e le loro anime violentate, poi cercheremo di fare la rivoluzione globale insieme, credo che anche in questo loro abbiano molto da insegnarci, se non altro per risvegliare le nostre coscienze da tempo intorpidite.
La loro è la vera epopea dei nostri tempi, la nostra cos'è?

paul11

ciao Inverno,
non so del Fusaro pensiero.
Come e cosa colpisce un gruppo armato non ha nemmeno bisogno di un profiler del F.B.I
Se c'è una strage non è di sinistra come baader meinhof, action directe, Brigate Rosse,  ma è di destra.
Una religione che si presta a farsi strumentalizzare politicamente da quando morì il suo fondatore che lancia Jihad un giorno sì e l'altro pure, necessita di una massa di ignoranti e picciotti da due soldi pronti a buttare via la loro vita con quella di innocenti.
La strategia della tensione  degli anni Settanta ,quella delle stragi servì a disarmare anche chi lottava semplicemente per rivendicare diritti, per armare Stati .La gente rifluì definitivamente dal politico al privato e seguirono gli anni del "rampantismo".
A parte questa precisione ,sono d'accordo con te.

ciao maral,
e perchè si porterebbero bambini anche piccoli gli africani approdati da barconi? Che vengano dalla miseria lo sostieni tu, io li vedo ad una ventina di metri da casa mia con una ex pizzeria diventata una sorta di caritas vescovile (loro i soldi li hanno) che gli dà da mangiare, che arrivano tutti in bicicletta smartphone, ben puliti e non uno denutrito. alloggiano  in hotel o appartamenti  sempre di proprietà  vescovile( da dove gli arrivano i denari per mantenerli?). Anche in Italia la popolazione ,dati ISTAT, si sta immiserendo ,visto che per mantenere i redditi famigliari popolari bisogna lavorare almeno in due e gli ipocriti del partito al potere sventolano incrementi ridicoli di lavoro e di PIL, dopo perdite di milioni di posti di lavoro nell'ultimo decennio.
Ma arriveremo alla resa dei conti dell'economia italiana:non possono nascondersi all'infinito e cominciano infatti  a battere la cassa sulle pensioni da organi dello Stato come INPS e ragioneria dello Stato.

Stai sbagliando analisi Maral, i siriani che sono migranti e davvero rifugiati di guerra , fanno la strada dei balcani per via terra.
Questi africani dei barconi arrivano per diventare "occidentali" economicamente.

InVerno

Citazione di: paul11 il 08 Agosto 2017, 22:09:18 PM
ciao maral,
e perchè si porterebbero bambini anche piccoli gli africani approdati da barconi? Che vengano dalla miseria lo sostieni tu, io li vedo ad una ventina di metri da casa mia con una ex pizzeria diventata una sorta di caritas vescovile (loro i soldi li hanno) che gli dà da mangiare, che arrivano tutti in bicicletta smartphone, ben puliti e non uno denutrito. alloggiano  in hotel o appartamenti  sempre di proprietà  vescovile( da dove gli arrivano i denari per mantenerli?). Anche in Italia la popolazione ,dati ISTAT, si sta immiserendo ,visto che per mantenere i redditi famigliari popolari bisogna lavorare almeno in due e gli ipocriti del partito al potere sventolano incrementi ridicoli di lavoro e di PIL, dopo perdite di milioni di posti di lavoro nell'ultimo decennio.
Ma arriveremo alla resa dei conti dell'economia italiana:non possono nascondersi all'infinito e cominciano infatti  a battere la cassa sulle pensioni da organi dello Stato come INPS e ragioneria dello Stato.

Stai sbagliando analisi Maral, i siriani che sono migranti e davvero rifugiati di guerra , fanno la strada dei balcani per via terra.
Questi africani dei barconi arrivano per diventare "occidentali" economicamente.
Posto che se dovessi partire mi attrezzerei sicuramente per un mezzo di comunicazione con casa,il fatto che abbiano lo smartphone o meno poco importa, cosi come quali fossero le loro pie illusioni prima di partire, lasciamo perdere queste analisi antropoligiche che ricordano tanto la storia che in Albania la Tv Italiana attraeva barconi. Il fatto è che sono qui, e smartphone o meno credo che se venissero messi in grado di lavorare legalmente, pochi di loro potrebbero permettersi lavori dignitosi, e chi lavora già ora lo fa in regime di schiavitù mobile, il loro benessere temporaneo non nasconde quale gradino occupan. Gran parte delle costituzioni occidentali (e la "matrice" americana è esplicita e rigorosa nell'affermarlo con il "diritto alla felicità") difendono il diritto inalienabile degli uomini a diventare chi vogliono e proteggono il loro percorso in ciò. Se loro vogliono diventare "occidentali" ne hanno diritto, o anche la nostra morale ha il passaporto?
Avevo quasi voglia di linkare una decina di studi scientifici riguardo ad alcune previsioni sulle imminenti migrazioni del sud-est asiatico, di come presto quella fascia geografica si trasformerà in un esodo intollerabile di persone spossate dal crollo manifatturiero e dalla siccità, ma credo che sarei andato OT. E' importante comunque sapere già che ora con circa dieci anni di anticipo possiamo prevedere questo fenomeno, vediamo se saremo capaci di prevenirlo "aiutandoli a casa loro" opppure fra dieci anni saremmo qui a chiederci come mai Milano si sta trasformando in una little-Calcutta..L'Italia per ora non è nemmeno nella top10 dei paesi "invasi" dai migranti e già il nostro sistema è in crisi, la crisi la ammettiamo noi stessi, non c'è nessun dottore a diagnosticarla, sappiamo di essere in grave difficoltà a gestire questo fenomeno. Quello che non ammettiamo è che sappiamo intimamente della crisi organizzativa perchè viviamo ogni giorno una crisi morale che il nostro ordinamento riflette e trasforma in disagio materiale. Vorrei anche parlare del fatto che i flussi migratori "legali"  sono aperti solamente per est-europa ed alcuni paesi arabi, vorrei parlare della transumanza delle mogli per il permesso di soggiorno (altro che "turismo sessuale") ma l'immigrazione legale è un fenomeno cosi ridicolo e minuscolo che in effetti si, è meglio buttare a mare il passaporto e bighellonare guardando porno sulle panchine.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Phil

Citazione di: paul11 il 08 Agosto 2017, 22:09:18 PM
Stai sbagliando analisi Maral, i siriani che sono migranti e davvero rifugiati di guerra , fanno la strada dei balcani per via terra.
Questi africani dei barconi arrivano per diventare "occidentali" economicamente.
Al riguardo: nel 2016 il 61% delle domande di protezione internazionale in Italia ha avuto esito negativo, ovvero su 10 richiedenti asilo, solo 4 sono stati valutati come aventi i requisiti per ottenerlo (e di questi 4, 2 hanno ricevuto la protezione umanitaria, ovvero quella "breve" di 2 anni, essendo i casi meno "gravi").
Ciò significa che più della metà dei migranti sono migranti economici (per i quali non è prevista forma di protezione), il che non è certo un reato, ma sul piano etico, prima ancora che sociale e politico, è comunque un fattore da valutare (v. citazione di S. Weil  ;) ).

maral

Evidentemente anche Zanotelli racconta un fracasso di balle, la situazione dell'Africa la conosciamo meglio noi che non ci siamo mai stati, ma li vediamo arrivare giovani e pimpanti con lo smartphone in custodia impermeabile in tasca per ripararlo da eventuali spruzzi sui gommoni e per essere poi subito sistemati a gratis in hotel a 5 stelle, che pacchia!
Ieri sera vedevo un servizio su uno dei campi di concentramento in Libia, dove li vogliamo rimandare una volta respinti. Strano, ho pensato, non si sono presi nemmeno l'ombrellone con sé e dire che nel deserto serve al turista. La prossima volta meglio se si rivolgono a una buona agenzia di viaggi, tutto ben organizzato e prenotato e di sicuro spenderebbero anche meno con il biglietto low cost, altro che turismo fai da te!
Ma poi c'è da scommettere che quel servizio era una pataccata, non avevano neanche gli smartphone, probabilmente lo hanno girato a Fregene sulla spiaggia con qualche comparsa abbronzata reclutata ad hoc tra i clandestini miliardari ormai troppo annoiati dalla vacanza, anche gli attori si mettono a fare adesso!

E' vero, comunque, alla maggioranza non viene riconosciuto lo stato di rifugiato, restano clandestini e spariscono, vittime da una legge demenziale (la Bossi-Fini), manodopera consegnata alla malavita organizzata e allo sfruttamento di piccoli e grandi furbi delinquenti nostrani, a disposizione dei caporali per il peggior sfruttamento nell'edilizia e nell'agricoltura (per quelli a cui va bene) a basso prezzo come conviene a tutti, secondo la giusta legge del mercato.

Questo è un mondo che va dissolvendosi, mentre invoca i muraglioni ai confini, ma la colpa del nostro dissolverci non è certo loro.






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