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Crocefisso in classe?

Aperto da Eutidemo, 03 Ottobre 2019, 13:58:26 PM

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Elia

::)
Mi dispiace ma leggo soltanto i primi commenti e l'ultimo, dunque do la mia risposta non tenendo conto degli altri interventi. Spero prendiate coscienza che i post con  troppi commenti diventano pesanti per chi deve seguirlo dall'inizio. 

"Non essendo quella cattolica la Religione dello Stato"? Caspita, c'è scritto proprio cosí? 
Sarebbe come dire che qualsiasi altra religione potrebbe esserlo. È grave.
 No, Eutidemo, tu non sei affatto cristiano, non ragioni con sentimento cristiano, né sei coerente e rispettoso  della nostra cultura. Purtroppo la tua ideologia non ti consente di riflettere serenamente. Salvini ringhia (come tu dici) ai ragli di Fioramonti.
 (Adesso per non riferirsi alla volontà del popolo, ci si riferisce a Selvini).

 IO sono anticattolica, quando occorre, sono anche atea in un certo senso,  tant'è che mi ritengo una cristiana non credente o poco credente, non ho un crocifisso per ogni stanza, sarebbe assurdo,  la casa non è una chiesa, al paese mio.
Vedo molta, tantissima, anche se a volte inconsapevole, ipocrisia nelle tue parole e in quasi tutte le  risposte di altri forumisti.
Il crocifisso è il simbolo del nostro essere cristiani, ma appartiene anche alla nostra cultura e a scuola si fa o si dovrebbe fare cultura. Il crocifisso dovrebbe ricordarci di dare ascolto anche alla nostra moralità, alla coscienza interiore, non mi sembra un male.
Il cristianesimo è universale per il suo messaggio rivolto a tutti, al mondo, non solo agli italiani. Cristo non era muto o taciturno, ha parlato ed è stato crocifisso per le sue parole. Si parla per dire qualcosa, si dice per comunicare con gli altri. Cristo, per i cristiani, non è morto, è vivo insieme al suo insegnamento e continua a parlare a tutti e per tutti. 
Chi non crede o odia la religione cristiana, se ne fa una ragione e si adatta allo spirito della comunità in cui vive: si chiama adattamento.
Se proprio i  "progressisti" miei volessero davvero rendere piú libere le nostre scelte, allora si può lasciate la  decisione di esporre il crocifisso o meno alle singole scuole o singole classi, cosí come in altri luoghi pubblici. Eliminarlo per regolamento sarebbe un'altra idiozia "progressista". Se non si vuole finire in un conflitto sociale che sfoci in dittatura, credo sia l'ora di capire di non premere troppo sull'acceleratore. Non è detto che la massa sia disposta a farsi manipolare in continuazione e subire tutto. In gioco c'è ora la nostra cultura, la nostra stessa identità. 
Ho detto e ribadisco che si tratta di commenti estremamente ipocriti perché, o diventiamo uno stato ateo come quello comunista, oppure, se pur volessimo creare uno stato completamente libero da ogni riferimento religioso nei luoghi pubblici, allora dovremmo vietare, almeno nelle scuole, un abbigliamento di tipo religioso o che richiami una data cultura religiosa, dunque niente veli e copricapi per le donzelle islamiche. Niente feste natalizie, pasquali, né ramadam a scuola o sul posto di lavoro, dunque niente presepi e niente tappetini e preghiere in ginocchio rivolti verso la Mecca. Abbiamo governi capaci di realizzare questo? No, assolutamente. Specialmente se di sinistra, visto che la sinistra tende ad essere  esterofila-accondiscendente-esterodiretta. 
Ma riflettendo ulteriormente, ci si rende conto che la religione o spiritualità non può essere scissa dal resto della nostra vita, e lo abbiamo evidenziato in altri post  per dire che la storia e la cultura di un popolo si formano anche con l'ingrediente religioso/spirituale; non si può soffocare il bisogno di spiritualità che poi deve essere messo in pratica, ma ogni popolo si sceglie la PROPRIA religione, altrimenti diventa un guazzabuglio informe, o deforme.  E questo è un altro motivo per cui sono contro la società multietnica e multiculturale. 
 Dunque come si risolve il problema creato dai cari "progressisti"? Eh... siamo in un vicolo cieco. 
Einstein diceva " State lontano dalle persone negative. Hanno un problema per ogni soluzione".
Mi sembra la descrizione sintetica ma calzante della sinistra attuale.
State lontano dalle sinistre, creano un problema per ogni soluzione!
Eutidemo, rassegnati, sarei capace di diventare una Crociata pronta a indossare  arco e faretra pur di difendere la mia cultura e la mia religione. Atea? Anche, ma cristiana, magari cristiana ortodossa.
 A mali estremi, estremi rimedi.
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

Elia

#166
Ah, dimenticavo,  


In quanto ai valori è assodato che quelli cristiani sono universali e riconosciuti da tutti, anzi, paradossalmente sono i buddisti che a volte si trovano a difendere la nostra cultura e religione.
Che la Chiesa sia sempre presente noi cristiani lo vogliamo, ok?
È naturale voler "marcare il territorio", il territorio non "marcato" è terra di nessuno. L'importante è  rimanere liberi, che non ci siano coercizioni.
D'altronde pure le ideologie marcano il territorio e plasmano le menti.
E con quale ardire alcuni si permettono di offendere "il nostro Paese" sostenendo che "è arretrato"? Arretrato di che?  perché la maggior parte non la pensa come voi?  E voi credete di avere opinioni, idee superiori? Magari è il contrario.
State continuamente a disprezzare l'Italia e tutto ciò che la riguarda e le appartiene. Dobbiamo smetterla di svalutare sempre e comunque l'Italia e gli italiani, perché sta diventando una cattiva abitudine, con la conseguenza di inculcare una educazione negativa, una sorta di lavaggio del cervello, perché diventa una disastrosa forma mentis.
Il nostro Paese sarebbe arretrato rispetto a chi, a quali altri Paesi? A quelli del nord Europa? Quei paesi hanno una visione differente, seguono la loro tradizione, sono meglio o peggio di noi, chi può dirlo?
Che io sappia hanno problemi  piú grossi dei nostri in tema di convivenza con alcune comunità. Nessun Paese è l'eden, ci sono ovunque aspetti positivi e negativi. Perché dovremmo omologarci a questi, essere tutti uguali?
Il mondo è bello perché vario e c'è spazio per tutti.
Noi abbiamo la nostra cultura, qui abbiamo il cattolicesimo e facciamo le nostre scelte. Siamo arretrati per questo? Tutti ci evolviamo, seguendo la propria cultura r prospettiva locale. E siamo moderni al punto da avere persino due papi. ;D  
Se ritenete il nostro sia un paese arretrato , andate a vivere altrove.
Abbiamo paesi protestanti, chiesa anglicana, ci sono gli ortodossi, ecc.
Se vi piace l'islam, ci sono i paesi islamici. C'è posto per tutti, ma ognuno ha bisogno di vivere e svilupparsi come meglio gli aggrada. Io sto bene in Italia in quanto paese cristiano-cattolico, a me sta bene cosí.
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

niko

Ma chi l'ha detto che i valori cristiani sono condivisi da tutti? o peggio ancora da tutti "in Italia"?!

Appunto se stiamo qui a parlarne in un forum di filosofia, direi quantomeno che nella storia della filosofia c'è stato chi ha denunciato quei valori come antivitalistici (Nietzche) o antirivoluzionari (Marx), giusto per dire due nomi famosissimi.

Nietzche ha parlato di Dioniso contro il crocifisso, quindi della possibilità di rivendicare l'innocenza della vita e della sofferenza contro la loro messa in stato di accusa che il crocifisso costituisce; la sofferenza non necessariamente per tutti è espiazione (croce da portare, magari per arrivare da qualche parte), per alcuni può essere già giustificata dalla vita (in altre parole il "male" si giustificherebbe fin dall'eternità col "bene", se proprio vogliamo parlare in termini di male e bene), quindi parafrasando un noto proverbio, davanti al problema della sofferenza, che tutti ci accomuna, o cantiamo (tragedia) o portiamo la croce (cristianesimo), ma non capisco perché quelli che vogliono portare la croce, che sono liberissimi di farlo, appiccichino i loro simboli sui muri degli edifici pubblici, che sarebbero anche di quelli che vogliono cantare...

metto un link alle parole di Nietzche per spiegarmi meglio: http://www.filosofico.net/Antologia_file/AntologiaN/nietzsche352s66.htm
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Citazione di: Elia il 22 Ottobre 2019, 12:55:47 PM"Non essendo quella cattolica la Religione dello Stato"? Caspita, c'è scritto proprio cosí?
C'è scritto proprio così, e l'unico motivo per cui ti meraviglia tanto, è perchè nel resto del tuo intervento dimostri di non avere la più pallida idea della differenza tra uno stato ateo, laico, e religioso. Prima di salire sul palco e dare degli ipocriti a tutti gli altri, non era meglio farsi un giro su wikipedia?
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

#169
Mi pare che lo scambio tra Elia e niko siano assai eloquenti per dimostrare che non si può trattare questo brand a prescindere dalla ditta e la sua storia. Cosa che non accade con la tavola di Mendeleev, la doppia elica del DNA, le carte geografiche e calendari aggiornati al contesto con le loro funzionalità pratiche. Un relativista, caro Phil, dovrebbe avere più elasticità di fronte al relativo anche degli universali che valgono per tutti in un determinato contesto spaziotemporale. Cosa che non si può dire del crocefisso, al di fuori di una non auspicabile teocrazia cristiana. Ci abbiamo messo più di mille anni per liberarcene e tu la vuoi graziare con tanta nonchalance. E' proprio vero che non c'è più religione.

Cara Elia in questo paese ci sono milioni di atei (se il clero cattolico fosse pagato senza lo scivolo untuoso di leggi truffa sospetto che sarebbero molti di più). Dovevi nascere due secoli fa. Oggi sei costretta a convivere con atei, musulmani, ebrei, induisti, buddisti, riti vudu e cristiani di tutte le sette. Fattene una ragione e vivi serena. Due secoli fa, ma anche uno solo, non si sarebbe nemmeno discusso questa questione. Sapendo ciò, e applicando un sano principio di precauzione, meglio tenere i simboli religiosi al di fuori dei palazzi di Cesare e metterli in quelli di Dio, dove nessuno li contesta. Semmai sbrigatevela tra voi teisti, visto il sovraffollamento di numi non proprio colombe di pace nei reciproci rapporti. Ma noi laici - ma lo facevano pure i famigerati imperatori romani col loro Pantheon - possiamo insegnarvi che, con le buone maniere, c'è posto per tutti. Ciascuno nel suo tempio tra i suoi affezionati fedeli. Il templi della laicità - religiosamente neutrali e super partes - sono una faticosa conquista da preservare. Nell'interesse di tutti.
.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Lou

Citazione di: InVerno il 22 Ottobre 2019, 17:44:55 PM
Citazione di: Elia il 22 Ottobre 2019, 12:55:47 PM"Non essendo quella cattolica la Religione dello Stato"? Caspita, c'è scritto proprio cosí?
C'è scritto proprio così, e l'unico motivo per cui ti meraviglia tanto, è perchè nel resto del tuo intervento dimostri di non avere la più pallida idea della differenza tra uno stato ateo, laico, e religioso. Prima di salire sul palco e dare degli ipocriti a tutti gli altri, non era meglio farsi un giro su wikipedia?
Integrazione:
"Dopo un intenso lavoro diplomatico e circa otto anni di trattative, il 18 febbraio 1984 è stato stipulato, tra la Repubblica italiana e la Santa Sede, un nuovo accordo (detto di Villa Madama) con cui sono state apportate le opportune modificazioni al Concordato Lateranense stipulato in epoca fascista, in linea con i principi costituzionali.


Attraverso il Concordato è stato abrogato (art. 1) il principio della «religione di Stato» (o del confessionismo statale) a conferma della «neutralità» dello Stato in materia religiosa."

https://www.laleggepertutti.it/140229_il-principio-di-laicita-e-gli-articoli-7-8-costituzione
"La verità è brutta. Noi abbiamo l'arte per non perire a causa della verità." F. Nietzsche

Elia

#171
:)
E certo che ne parliamo, Niko. E l'ho detto poco fa che avete un problema per ogni soluzione. Infatti gira e rigira mi ritrovo a dover ripetere le stesse cose, punto e a capo.

Se tu fossi nato o vivessi in paesi di cultura islamica non ne parleresti e probabilmente nemmeno ti verrebbero in mente. Capisci cosa voglio dire no?
Sei ateo? Mi sta bene. Mi sta bene Nietzsche. Su Nietzche stavo preparando un esame accademico molti anni fa, lui vedeva solo l'aspetto negativo della cristianità. Era un pessimista, forse soffriva di depressione.
L'ateismo, mi piace, stimola a cercare meglio e oltre, l'abbiamo sempre affrontato nella nostra cultura, non è una novità, anzi, fa parte del dinamismo che può portare a meglio comprendere la propria fede o mancanza di fede.  
I valori cristiani sono libertà, rispetto dell'altro, considerazione dei piú deboli, comunione, condivisione, anche se nella pratica vanno attuati cum grano salis. Sono valori condivisi con gli atei, condivisi con gli ebrei, con i buddisti.
Non ci piacciono piú? Bene. Tuttavia fanno parte del nostro dna. Della nostra identità. Chi desidera cambiare i propri connotati identitari perché non si piace piú,  può cambiarli, restando qui o andando altrove, ma non può pretendere di cambiarli a tutti.
Non è una mera questione religiosa, oggi è in gioco la nostra cultura e identità. Chi ha orecchi per intendere, intende.
Non vi importa nulla? A me importa.


Hai capito male, Inverno (ma conoscendo ormai il tuo modo di rispondermi, fai finta di non capire). So benissimo la differenza tra stato laico, religioso e ateo. Ad alcuni  andrebbe bene pure lo stato islamico pur di liberarsi del  cattolicesimo o cristianesimo (per alcuni pari son), come disse, se non erro Feltri, a proposito dei 5stelle che pur di stare al governo si accorderebbero con tutti, pure con l'isis. ;D  
Per altri sarebbe meglio lo stato ateo, pertanto vorreste trasformare il nostro stato "laico" in un qualcosa che andrebbe a finire in tanti problemi per ogni soluzione.
È il talento di chi ama la sinistra.
Come diceva Einstein " State lontano dalle persone negative. Hanno un problema per ogni soluzione".
Secondo me le sinistre attuali hanno un problema per ogni soluzione.
Lo si evince dalle vostre risposte, come anche, purtroppo, nella politica.
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

niko

Ciao Elia...

Sulla libertà come tipico valore cristiano ci sarebbe molto da dire...

direi che la cultura greca e romana consideravano un valore positivo immenso la sottomissione del singolo alla legge o comunque alla sua comunità di appartenenza vista come entità impersonale (Socrate era un eroe) e un disvalore tremendo la sottomissione di una persona ad un'altra persona in carne ed ossa (chi finiva in schiavitù a seguito di una sconfitta in battaglia o di un debito non pagato invece, era un povero disgraziato); per far considerare un valore positivo anche la sottomissione di una persona ad un'altra persona ci è voluto appunto il cristianesimo, perché in esso Dio è persona oltrechéautore dellalegge, ed è superiore agli uomini sia come persona che come legge, è pastore del gregge, richiede ai suoi sottoposti una fedeltà personale oltreché istituzionale, che farebbe inorridire gli antichi greci e romani.

Poi in linea generale chi pone il problema del male morale, come il tipico uomo religioso occidentale, considera (beato lui) la libertà come già realizzata, quindi difficilmente riesce a realizzarla laddove essa manca, perché di realizzarla non ne può avere a rigore di logica  nemmeno l'intenzione; ha forse qualche chances in più di realizzarla chi riconosce le cose come stanno, la mancanza di libertà come situazione iniziale, e quindi l'improponibilità del problema del male, e pone dunque il problema della stupidità, come il tipico filosofo occidentale. 

Autodeterminarsi in generale è un bene e questo bene bisogna conquistarselo lottando contro l'ignoranza e la stupidità, poi non c'è un modo buono di autodeterminarsi in particolare contrapposto a uno malvagio, il fatto stesso di autodeterminarsi è buono, e a volte per farlo ci vuole la forza, sapienza e forza ci vogliono, al di là di una certa ambigua considerazione per i deboli e per poveri nello spirito che il cristianesimo ha portato.

Dunque qual è il problema? e qual è la soluzione? Convivere senza invadere nessuno lo spazio dell'altro direi, almeno per il banale problema dei crocifissi nelle scuole, che dovrebbe essere il tema..
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Elia

#173
Niko, Ipazia, ma chi vi ha impartito le lezioni di catechismo? Siete mai andati al catechismo?  :D
Studiate i grandi filosofi e non sapete nulla del Vangelo.
Mi dispiace che mi rispondiate senza leggere bene o considerare ciò che scrivo. Infatti non posso che rispondervi con ciò che ho già scritto.

Cara Ipazia, anche tu sei prigioniera dei tuoi pregiudizi, non preservi proprio nulla cosí come si sta inquadrando la situazione. Non ho numi a cui inchinarmi, non sono credente, non posso neppure dirmi atea perché io sono sempre alla ricerca, sento uno slancio interiore verso l'oltre, ho una forte sensibilità spirituale e un profondo senso di rispetto per le mie radici culturali, perciò mi ritengo cristiana non credente.
Ma sono la prima a criticare molti aspetti del cattolicesimo. Non mi piacciono le religioni, i riti, le devozioni, mi piace la spontaneità anche nella fede. Mi piace Gesù , i suoi insegnamenti. Potremmo considerarlo anche il capo di un movimento rivoluzionario. E la cultura occidentale è anche giudaico-cristiana. Il cattolicesimo è un'altra storia. Ma non è che prima che arrivasse il cristianesimo non ci fossero religioni e la vita fosse una meraviglia non influenzata dalle credenze.

Alcune altre religioni rappresentano un modello socioculturale che in Europa non possiamo più accettare. Abbiamo combattuto troppe battaglie e troppo sofferte, soprattutto dalle donne, per poter rischiare di accettare piano piano e serenamente un modello sociale retrogrado d'altri lidi.
I "super partes" chi sarebbero, o chi dovrebbero essere? I partiti di sinistra? I rammolliti che ci ritroviamo a governare l'Italia e l'Europa? Capisco il tuo desiderio di liberarti da ogni zavorra religiosa, ma temo che abbiamo imboccato la strada sbagliata.

Persino la Turchia si fa un baffo di noi e di tutta l'Europa che in politica estera vale ben poco.
Purtroppo non è cosí idilliaco come immaginate. Se distruggiamo le nostre radici può essere la fine delle nostre democrazie, della nostra libertà.
Niko, ho già scritto qual era lo stile di vita delle
prime comunità cristiane formatesi nell'Impero Romano: si distinguevano in maniera sorprendente perché vivevano in comunione, mettevano tutto in comune, cioè a disposizione anche degli altri. Inoltre non seguivano l'usanza dell'epoca di "esporre i bambini", non ripudiavano i loro bambini, ma il minore, l'infante, inizia ad acquisire un proprio valore e una propria dignità.

Gesù non insegnava a sottomettersi a Dio, quella visione di Dio padrone è tipica dell'ebraismo ortodosso e dell'islam. La trasformazione nel Dio padrone e punitivo è avvenuta ad opera dei potenti, ma in seguito abbiamo raddrizzato l'albero che stava crescendo storto. Ho sempre cercato le fonti, il cristianesimo originario. Gesù si riferisce a Dio chiamandolo papà, era uno scandalo all'epoca. Era un liberatore, liberava le donne mettendole sullo stesso piano degli uomini. Liberava dalle leggi ingiuste e dai pregiudizi quando salva dalla lapidazione l'adultera. Direi che libera anche dalla religione. Gesù era avanti di 2000 anni.

Mi ritengo fortunata di essere nata in Europa. Insomma, sono così grazie alla cultura occidentale e ne sono immensamente grata, ecco perché voglio difenderla a spada tratta.
Dunque non è una questione meramente religiosa. No, Niko, la laicità dello Stato Italiano non si risolve togliendo i crocifissi e basta. Primo perché il crocifisso è ormai un simbolo culturale, non condiziona affatto dal punto di vista religioso. Un vero ateo non ne viene infastidito perché non gli fa alcun effetto. Se infastidisce c'è altro, non è ateismo.

l vostro non è laicismo, è odio personale verso la religione cattolica, oppure perseverante superficialità ideologica.
Il crocifisso non è un semplice simbolo religioso, sono passati 2000 anni di storia, le vicissitudini della Chiesa e della cristianità si sono intrecciate con la storia, con le nostre vittorie e le nostre sconfitte, con i nostri dolori, le nostre lotte, le nostre conquiste.
Laicismo non significa rinnegare la religione delle proprie radici, sarebbe autolesionismo, è come darsi la zappa sui piedi, perché il cristianesimo è parte integrante della nostra cultura ed è ormai più un simbolo culturale che religioso. Appeso alla croce c'è un uomo, un perseguitato, morto nel martirio, come è accaduto a milioni di uomini che si sono battuti per la giustizia, la libertà e la pace. E un simbolo che racchiude la nostra umanità.

Fa parte della storia del mondo.

Se ci siamo ammalati di autolesionismo occorre provvedere a curarci, non a continuare a ferirci e strapparci i capelli per la repulsione verso aspetti della nostra identità. In psicologia chi non accetta sé stesso o non fa pace col proprio passato anche doloroso, non è sano, vive in uno stato di disturbo della sfera psichica.
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

Ipazia

Cara Elia è difficile convincere una che ha avuto la facciatosta di nickarsi Ipazia dell'amorevole innocenza del cristianesimo delle origini. La mia avversione per la religione non è sentimentale ma filosofica. Per cui riesco a godermi anche le perle che l'attività umana ispirata dalla religione ha prodotto in campo artistico. Non mi sognerei mai di cannoneggiare i buddha (lo lascio desolatamente fare ad altri credenti) o negare la bellezza di una messa polifonica. Però non resto insensibile di fronte a quei bambini dalla bella voce che dovettero rinunciare alla loro virilità per un Dio misogino e sessuofobico che non avrebbe gradito le lodi cantate da una soave voce femminile. Posso interpretare e giudicare senza odio, ma non assolvere.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

niko

Non so come dirlo senza essere moderato, ma non c'è ideologia nel dire che si devono togliere i crocefissi dai muri, ne tantomeno odio, tante cose in questo paese devono cambiare... col laicismo si cerca di creare un campo neutro, ma si viene accusati di odio e di ideologia, ma perché mi chiedo io, la libertà di scelta che consegue al laicismo permette di scegliere a tutti, anche ai credenti, scegliere ognuno quello che vuole e lasciare scegliere gli altri, non c'è altro modo di convivere... la libertà è per tutti, il campo neutro aperto dal laicismo è per tutti, non pretende di rappresentare, è un campo neutro che sta a significare che i casi singoli hanno tutti la loro dignità, ed esulano dalla pretesa da parte di chicchesia di rappresentarli. 
Libertà di abortire è anche libertà di non abortire, libertà di prendere la pillola del giorno dopo, è anche libertà di non prenderla, libertà di eutanasia è anche libertà per chi non vuole l'eutanasia di soffrire fino all'ultimo, il muro di un edificio pubblico libero dal crocifisso, è libertà per chi crede di appendersi un crocifisso al collo (o in casa) e dare a quel crocifisso un senso più intimo, più spirituale di quello che sarebbe riprodurre su se stessi il crocefisso appeso anche al muro pubblico, perché quello sarebbe il proprio personale crocifisso, il crocifisso che ci si appende al collo come libera scelta..
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Elia

#176
Mi dispiace, Niko, invece è pura ideologia, di sinistra, e non ne siete molto coscienti, lo capisco.
Non si creerebbe "un campo neutro", ma un'ulteriore voragine che non sapremmo riempire in maniera intelligente. Occorre molta cautela. Anche perché non esiste la totale neutralità, il campo aperto per tutti apre più facilmente alla babilonia.
Dove sta scritto che tutto ha dignità? Io voglio distinguere il degno dall'indegno. Il crocifisso, simbolo del cristianesimo già è una realtà che ci rappresenta, non appartiene solo alla spiritualità personale, e ad un vero ateo non dà fastidio alcuno, neppure ci fa caso.
La democrazia (e con essa la vera laicità) bisogna nutrirla continuamente mantenendo un altissimo senso civico e culturale, di giustizia e di benessere diffuso, senza disprezzare le proprie radici.
Purtroppo attualmente non stiamo vivendo un periodo luminoso in tal senso, tutt'altro, ma, citando Altamarea, "Contro lo strapotere delle oligarchie di Bruxelles ci resta solo un residuo di democrazia che troviamo ancora all'interno degli Stati nazionali." Quindi togliere un simbolo culturale come il crocifisso (che rappresenta un pilastro delle nostre radici) dalle scuole sarebbe un ulteriore passo indietro verso il declino che l'Occidente sembra avere imboccato. Mi dispiace che non riusciate a capirlo.
"Ogni cosa ha il suo tempo" recita un passo della Bibbia, e questo non è il tempo adatto per togliere, ma semmai per recuperare.  Recuperare innanzitutto il senno perduto. Il senno lo abbiamo perduto insieme alla sinistra, che non esiste più, non ve ne siete ancora accorti, oppure non ne siete del tutto convinti.  Speriamo di ritrovarlo con le destre che avanzano.
E per "destra" si intende il desiderio e l'intento di ritrovare il senno perduto, recuperare l'attenzione verso i diritti dei cittadini, dei più bisognosi, degli operai, dei lavoratori e del ceto medio massacrati dal neoliberismo.
Come ha riportato Altamarea in un altro topic:" Il confronto politico futuro non sarà più tra destra e sinistra ma tra coloro che accettano la globalizzazione e coloro che invece intendono contestarla. Globalisti contro sovranisti, sì perché essere contrari alla globalizzazione significa, oggi, recuperare l'idea di nazione attribuendo però a questo concetto un nuovo significato. Una nuova idea di nazione, direi, e una nuova idea di Stato nazionale. De-mondializzare significa ri-nazionalizzare.

Il compito per i 'sovranisti' è quello di recuperare margini di sovranità, di recuperarli in favore dei popoli. Porre al centro l'interesse nazionale in Europa, esattamente come ha fatto Trump negli Stati Uniti. E ha stravinto proprio con questo progetto politico(...) riguarda il recupero della sovranità monetaria. L'euro è il classico esempio di mondializzazione (sia pure riferito ad una particolare area geografica) e il risultato lo abbiamo sotto gli occhi. Povertà e miseria dilagante per intere popolazioni. (...) La stessa cosa si può dire per l'Unione Europea: beninteso, non si tratta di essere contro l'Europa, ma contro questa costruzione europea: pensare di «riformarla dall'interno» sarebbe stato come pensare di riformare dall'interno l'Unione sovietica. No, bisogna farla crollare per poter poi, eventualmente, iniziare un nuovo cammino."

Queste sono le istanze a cui far fronte, non la sciocca eliminazione di un crocifisso che non dà fastidio né fa male a nessuno.
Oggi più che mai urge usare la testa, non la pancia.
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

niko

#177
Se mi chiedi in che senso tutto ha dignità, ti ho fatto degli esempi: dignità di abortire è anche dignità di non abortire, dignità di prendere la pillola del giorno dopo è anche dignità di non prenderla, dignità di eutanasia è dignità di soffrire fino all'ultimo per chi l'eutanasia non la vuole, muro pubblico (cioè muro di tutti!!!) libero dal crocefisso, è dignità per tutti, anche per il credente di appendersi un suo personale crocefisso al collo o in casa e dargli un vero significato spirituale, come dovrebbe essere aspirazione del sincero credente. Gesù ha detto: "Io vi mando come pecore tra i lupi", non: "io vi mando ad appiccicare un simbolo vostro sul muro di tutti".

Perché spiritualità non può essere e non sarà mai riprodurre identicamente su se stessi i simboli ufficiali e pubblici, la spiritualità è intima, è privata, non è e non sarà mai ne mediazione ne rappresentanza. Rappresentanza e mediazione è al massimo la religione e appunto, come dicevo, la religione dalle scuole pubbliche deve stare fuori, quantomeno perché non tutti gli studenti condividono la stessa religione. Per produrre omologazione religiosa in una scuola, ci sono già le apposite scuole dei preti, che bastano e avanzano. In uno spazio pubblico non puoi dunque distinguere il degno dall'indegno sulla pelle degli altri, di quelli che non condividono i tuoi valori o il tuo modo di esprimerli.

Un minimo di neutralità da parte dello stato deve permettere un'etica del sentimento morale del caso singolo, una situazione che permetta ai singoli di scegliere in un ventaglio di possibilità il più ampio possibile finché non nuocciono agli altri, quindi anche nella scelta dei simboli è imperativo un minimo di rispetto per quelli che da quei simboli non si sentono rappresentati.
Sennò banalmente io, da comunista, ti posso dire che voglio mettere sul muro delle scuole come simbolo di amore universale il faccione di Marx o di Lenin e dirti che quel faccione rappresenta tutti nessuno escluso perché tutti nessuno escluso saremo felici nella società comunista (in fondo il principio della cooperazione sociale può valere kantianamente come legge universale, a differenza della competizione e di tante altre cose), e se tu non sei d'accordo, dirti che ti ostini a vedere qualcosa di politico in un simbolo di amore universale, e se non accetti l'amore, devi per forza essere mossa da odio, da ideologia... se non ti piace questo scenario con il faccione di Marx, e penso che non ti piaccia, non proporlo agli altri con il crocefisso, che è uguale...

Poi tu mi parli di sovranismo e globalismo (secondo me questa falsa alternativa è la nuova ipnosi globale, il nuovo fumo negli occhi...) io, molto più semplicemente ti parlo di fasi liberiste e fasi protezioniste, che avvengono e si alternano cronologicamente e topologicamente all'interno del capitalismo. Tra cui non si può scegliere ovviamente, non ci si può schierare, sarebbe come scegliere tra il giorno e la notte. A livello locale l'uno segue l'altro e quando c'è l'uno da una parte del pianeta, c'è l'altro dall'altra. Come non avrebbe senso fare un derby roma-lazio, una contrapposizione tra tifosi tra il giorno e la notte, così non la si può fare neanche tra sovranismo e globalismo, che sono la sovrastruttura attuale e parolaia del liberismo e del protezionismo.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Elia

#178
Ho già  scritto che non si tratta di semplice simbolo religioso ma innanzitutto culturale.
Niko, come tutti quelli di sinistra, fai finta di non capire e invece di rispondere alle nuove idee che ti prospetto per approfondire l'argomento tu ripeti le stesse cose in cui credi ciecamente. Un po' di elasticità mentale!
8Anche le ideologie sono fedi. Anche l'ideologia di sinistra tende ad imporsi. Non esiste la neutralità. Al massimo mi sentirei un po' piú sicura se a imporre di togliere i crocifissi dalle aule scolastiche fosse un governo stabile di destra. La sinistra non è affatto affidabile per garantire la difesa della nostra identità, anzi, al contrario, vuole eliminarla.
Alla mia identità e alla mia cultura io ci tengo. Fatevene una ragione. D'altronde nei Paesi piú anticlericali come la Francia non è  che se la passino bene. Vi rendete conto che le destre avanzano per questi motivi?
Guarda ti rispondo da simpatizzante della destra, se mettessero il faccione di Marx (pardon, avevo scritto Stalin) sulle pareti non me ne potrebbe fregar di meno. Farebbe magari riflettere ai  cosiddetti sinistri attuali. Fatto sta che non credo si possano trovare molte persone desiderose di appendere il foccione di Marx. 

No, non è così semplice, non si tratta solo di fase liberista, la situazione è piú complessa e seria e di ampia portata.  
"L'egemonia di sinistra ha creato un deserto e l'ha chiamato cultura".
(M.V.)

niko

Guarda che io lo vorrei mettere al posto del crocefisso il faccione di Marx, se non te ne può fregare di meno, perché difendi il crocefisso?

Il problema è che tutto può essere culturale secondo qualcuno, tutto può rappresentare le radici, perché le radici sono quelle che uno si sente,  sono soggettive, sono varie quanto sono varie le persone, per non parlare dell' "identità collettiva", che è un concetto antropologicamente discutibile... 

dall'identità di popolo deve essere possibile per l'individuo smarcarsi, ognuno deve poter avere la sua patria ideale o spirituale in qualcosa di etnico o di culturale che lo rappresenta, e magari io vivo in Italia ma mi sento rappresentato dai cinesi o dagli indiani d'america o da un popolo estinto come gli antichi greci, così come deve essere possibile tirarsi fuori dall'identità familiare, sessuale eccetera che ci appiccicano gli altri, ad esempio sono nato uomo, ma se voglio devo poter diventare donna, posso amare la mia famiglia, ma la posso anche odiare se mi ha fatto del male eccetera, sennò anche l'identità familiare o sessuale diventa un'imposizione... 

quindi già l'identità individuale è una cosa complicata, figuriamoci quella collettiva, o di popolo... il crocefisso viene di fatto appiccicato sugli individui, e non sul popolo, e non li rappresenta tutti, facendo così violenza a molti. Questo perché gli individui hanno un'esistenza molto più reale e palpabile del "popolo".

Poi, potrebbe saltare fuori qualcuno secondo cui è culturale e molto rappresentativo il faccione di Mussolini, del resto anche lui fa parte della nostra storia, per giunta recente, e allora cosa facciamo? Litighiamo in eterno su cosa appendere (Marx, Mussolini, Gesù...)  o lasciamo il muro libero da simboli? 

Il problema è che il popolo non ha una testa, non ha un cuore, è un concetto, un astrazione, qualcosa di acefalo perché inesistente, sono gli individui, le persone che davvero esistono e che hanno una testa e un cuore che vogliono Mussolini, o Marx, o Gesù...
ma sul muro pubblico tutti gli individui, tutte le persone, devono fare un passo indietro perché quel muro è pubblico, è un luogo dove ognuno deve rispettare l'altro e creare quel minimo di silenzio e di neutralità perché anche l'altro possa esprimersi ed esistere, quindi ognuno deve rinunciare ad appendere il suo personale simbolo: può appenderselo nel luogo deputato, cioè a casa sua.

Poi io resto sempre allibito da certa destra che ammette apertamente che non gliene frega niente del crocefisso ma che lo strumentalizza per i fini più beceri. Per ammansire il "popolo" o per dividerlo. 
Mi dici che un governo di destra potrebbe a buon diritto togliere i crocefissi dalle scuole, ma uno di sinistra no perché si aprirebbe chissà quale voragine culturale o ideologica; allora il problema non è il crocefisso, allora che ne parliamo a fare dico io... mi sembra come quelli che dicono: "io non sono romanista ma voglio la bandiera della roma perché mi stanno antipatici i laziali" qui siamo al: "io non sono cristiano, ma voglio il crocifisso perché mi stanno antipatici i mussulmani". Perché poi è questo il vero motivo per cui molti, soprattutto di destra, lo vogliono. Il simbolo usato non per qualcuno, ma contro qualcuno. Non una rappresentanza, ma uno sfogo di odio. Ancora più ridicolo se quel simbolo dovrebbe essere un simbolo di amore. E tutto questo in una scuola, cioè in un luogo in cui, in teoria, i grandi dovrebbero dare il buon esempio ai bambini per farli crescere bene.
Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.