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Crocefisso in classe?

Aperto da Eutidemo, 03 Ottobre 2019, 13:58:26 PM

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Eutidemo

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Il crocefisso deve essere esposto nelle aule scolastiche oppure no?
Sono anni che si litiga sulla questione, la quale, ogni tanto, torna d'attualità; sebbene, a dire il vero, non mi sembra proprio una questione di vitale interesseper il nostro Paese.
Purtroppo Lorenzo Fioramonti è tornato sul tema, subito aggredito dal ringhiante ed incappuciato "veterocattolico" Salvini, armato di rosario in una mano, e di M16 nell'altra.


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Comunque, al riguardo, premesso che, essendo io cristiano, in casa mia ho il crocefisso esposto in quasi tutte le stanze, non vedo alcuna ragione per cui, però, esso debba essere esposto anche nei luoghi pubblici.
Ed infatti, con la revisione dei Patti Lateranensi del 1984, nel protocollo addizionale, punto 1), è stato ha abrogato l'art. 1 del Concordato del 1929, il quale sanciva chela religione cattolica, apostolica e romana era la"Religione di Stato".
Peraltro, con l'accordo di Villa Madama del 1984 con la Santa Sede e entrato in vigore nel 1985, è stato preso ulteriormente atto che il cattolicesimo non è più religione di Stato; di conseguenza, l'esposizione del crocefisso nei pubblici uffici, assieme agli altri simboli dello Stato, che era un corollario della disposizione di legge del 1929, oggi, non ha più ragione di sussistere.


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Tuttavia, ai tempi del fascismo, l'art. 118 del Regio decreto 30 aprile 1924, n. 965, ed il Regio decreto 26 aprile 1928, n. 1297, entrambi relativi agli agli elementi di arredo delle aule scolastiche, prevedevano entrambi l'esposizione sulla parete del crocefisso; e la legge 641 del 1967 circa l'arredamento delle scuole elementari e medie, ha esteso le indicazioni del R.D. del 1928 ad entrambi gli ordini, ribadendo dunque, almeno implicitamente, la presenza del crocifisso sulla parete dietro la cattedra.
Molti protestarono per la cosa, in quanto, come detto sopra, il Concordato del 1984 (per non dire dell'art.3 della Costituzione), comportava implicitamente l'eliminazione del crocefisso dai luoghi pubblici, non essendo più quella Cattolica la Religione dello Stato; per cui non vi era più ragione di esporre tale simbolo nelle scuole.
Tuttavia, nel 1988, il Consiglio di Stato considerò "tuttora legittimamente operanti" i due R.D. che prevedono l'esposizione del crocefisso nelle aule scolastiche, in quanto ritenne che essi non possono essere considerati implicitamente abrogati dalla nuova regolamentazione concordataria del 1984; ciò, in quanto"a parte il significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana, nella sua radice storica, come valore universale, indipendente da specifica confessione religiosa".
Il che, secondo me, è palesemente "falso", perché, sebbene io sia cristiano, non posso non riconoscere che il cristianesimo non è affatto un "valore universale", bensì è strettamente dipendente da una specifica confessione religiosa" (la mia): i giudici del Consiglio di Stato, quindi, avrebbero fatto bene a rileggersi le "Lettere Persiane" di Montesquieu, invece delle lettere inviate loro dal Vaticano.
Ma, evidentemente, non l'hanno fatto, perché, con il successivo parere 556/2006, hanno ribadito il concetto. :(


***
In realtà, il motivo per il quale il crocefisso resterà per sempre appeso al muro delle aule scolastiche, non ha niente a che vedere né con i "valori universali della religione cristiana"né con il "patrimonio storico del popolo italiano"; ma, invece, ha molto a che vedere con il potere politico della Chiesa Cattolica in Italia, che vuole sempre "marcare il territorio" ovunque ed il più possibile.
Il ritorno di Gregorio XI  da Avignone a Roma, nel 1377, è stata la fortuna della Francia, ma la rovina dell'Italia (della quale il crocefisso appeso al muro è parte davvero minima). >:(
Almeno, io la penso così. ;)


NOTA
Crocifisso o crocefisso?
Ambedue le forme vanno bene; edin questo ci confortano:
- Palmiro Premoli (Vocabolario Nomenclatore, Milano 1909-12): "Crocifisso, participio di crocifiggere: appeso ai chiodi, confitto, crocefisso; disteso, inchiodato in croce. Sostantiv., l'effigie di Cristo";
- il Vocabolario Treccani: "Crocifisso (o Crocefisso, ant. Crucifisso)".

anthonyi

Ciao Eutidemo, mi pare che della questione del crocifisso si era già discusso in un altro topic. Qui non posso che ripetere quello che avevo già detto.
La questione del crocifisso non è religiosa, è culturale. Per me non c'è altro simbolo che sintetizzi meglio la storia e l'identità Italiana ed Euroccidentale, se qualcuno è infastidito dalla sua presenza potrei consigliare qualche giorno di terapia, in fondo si tratta solo di una fobia come tante altre.
Un saluto

InVerno

#2
Questione culturale?  Nella maggior parte dei casi le persone "scelgono" la religione con cui vengono a contatto per prima, perciò la chiesa cattolica vuole essere la prima a farsi vedere nella vita delle persone, è proselitismo bello e buono. La mia risposta è:
Che ne mettano di crocefissi non uno, cinque. Più la Chiesa pensa di adescare credenti attraverso messaggi subliminali e riti imposti ai bambini, più questi da grandi gli faranno il dito medio sentendosi delle vittime di pratiche manipolatorie. Oltre alla imbarazzante regressione della teologia che ne consegue, per aver completamente perso qualsiasi intenzione di convincere gli adulti (bisorrebbe argomentare, ma è difficile partendo dall'omone con la barba) ormai il cattolicesimo che esiste, è quello dei cartoni animati, ed è perciò scomparso dalla vita degli adulti di tutta Europa.  Se qualcuno avesse studiato un piano per eradicare il cristianesimo in Europa non sarebbe uscito con uno migliore di quello attuato dalla Chiesa.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Jacopus

Essendo formalmente uno stato laico, i crocefissi non andrebbero apposti nei luoghi ed uffici pubblici e al loro posto andrebbero bandiere italiane ed immagini del Presidente della Repubblica in carica.
L'apposizione di detti simboli religiosi ci accomuna più ai paesi islamici che ai paesi europei.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: InVerno il 03 Ottobre 2019, 14:44:24 PM
Questione culturale?  Nella maggior parte dei casi le persone "scelgono" la religione con cui vengono a contatto per prima,

Ciao Inverno, a me non risulta che la cultura venga scelta dalle persone, la cultura è ciò che ci hanno trasmesso i nostri padri, si spera il meglio della loro esperienza. Il fatto che il crocifisso rappresenti una parte importante della nostra storia è per me la ragione per la quale deve stare nelle scuole dove si viene educati tutti con gli stessi contenuti e nessuno sostiene che questo sia indottrinamento. Dopo essere state educate le persone fanno scelte libere e consapevoli e quella croce possono rifiutarla o accettarla nel modo che ritengono migliore per loro, ma questa scelta libera possono farla solo perché sono state educate e conoscono il significato di quella croce.
Un saluto

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 03 Ottobre 2019, 15:45:35 PM
Essendo formalmente uno stato laico, i crocefissi non andrebbero apposti nei luoghi ed uffici pubblici e al loro posto andrebbero bandiere italiane ed immagini del Presidente della Repubblica in carica.
L'apposizione di detti simboli religiosi ci accomuna più ai paesi islamici che ai paesi europei.

Jacopus, il topic è più specifico e riguarda il crocifisso solo nelle scuole, cioè nei luoghi dove sono coloro che devono essere educati, io sono a favore e ho già spiegato perché. Per quanto riguarda gli altri spazi pubblici posso anche essere d'accordo con te.
Un saluto

Ipazia

Ma sì, ha ragione InVerno, il crocefisso a scuola serve ad insegnare ai ragazzi che non viviamo in un paese laico e sarà di stimolo perchè si diano da fare per diventarlo veramente. Così fu per me e così sarà per loro. Uno stimolo a lottare per uno stato realmente laico, toccando interessi materiali miliardari che vanno ben oltre il fumo ideologico di un simbolo appeso al muro.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Anthony. Posso accettare che il crocifisso sia mostrato nelle scuole private. Ma quelle pubbliche sono appunto "pubbliche". Sono uno spicchio dello stato e devono mantenere il loro aspetto laico. Sempre in argomento. È indecente che ancora oggi il vescovo nomini gli insegnanti di religione, i quali ovviamente per quanto aperti saranno sempre cattolici. Io sarei dell'avviso di non togliere solo i crocefissi ma anche l'ora di religione, ora inutile, dedicata ai miei tempi al ripasso delle altre materie.
Che ci siano queste battaglie di retroguardia la dice lunga sulla arretratezza culturale del nostro paese.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

viator

Salve Anthonyi. In fondo mi sei simpatico anche per via di questa tua doppia ".....yi", e mi dispiace trovarmi così spesso in disaccordo con te.
Citandoti : "La questione del crocifisso non è religiosa, è culturale. Per me non c'è altro simbolo che sintetizzi meglio la storia e l'identità Italiana ed Euroccidentale, ...................".
Che per te non ci sia simbolo meglio rappresentante ciò in cui credi.......per carità!. La validità estensiva o l'universalità dei simboli richiede però assai di più che una loro molteplice od anche MAGGIORITARIA condivisione. Richiedono una loro accettazione ed identificazione (in quanto simboli) praticamente generale (cioè pressochè totalitaria, fatte salve delle eccezzioni che giustifichino l'esistenza di minoranze avverse). In mancanza saremo di fronte a simbologie di parte.

Poi : "..........se qualcuno è infastidito dalla sua presenza potrei consigliare qualche giorno di terapia, in fondo si tratta solo di una fobia come tante altre".
Su questa tua considerazione occorrerebbe stendere un velo pietoso. Essa sostiene che, se ciò in cui si crede non è condiviso da altri, non lo è solo perchè sono questi ultimi - poverini - a risultare affetti da proprie assurde manie dalle quali andrebbero "guariti". In fondo è ciò che sostenevano sia l'Inquisizione che i Manichei.

Io potrei allora sostenere che simbologie quali il Fascio Littorio, la Falce e Martello, i simboli sessuali della fecondità etc. etc. etc., nel caso infastidiscano qualcuno.......beh, si tratta solo di instaurare una innocua rapida terapia di disintossicazione forzata, no ?. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

anthonyi

Citazione di: viator il 03 Ottobre 2019, 20:51:06 PM
Salve Anthonyi. In fondo mi sei simpatico anche per via di questa tua doppia ".....yi", e mi dispiace trovarmi così spesso in disaccordo con te.
Citandoti : "La questione del crocifisso non è religiosa, è culturale. Per me non c'è altro simbolo che sintetizzi meglio la storia e l'identità Italiana ed Euroccidentale, ...................".
Che per te non ci sia simbolo meglio rappresentante ciò in cui credi.......per carità!. La validità estensiva o l'universalità dei simboli richiede però assai di più che una loro molteplice od anche MAGGIORITARIA condivisione. Richiedono una loro accettazione ed identificazione (in quanto simboli) praticamente generale (cioè pressochè totalitaria, fatte salve delle eccezzioni che giustifichino l'esistenza di minoranze avverse). In mancanza saremo di fronte a simbologie di parte.

Poi : "..........se qualcuno è infastidito dalla sua presenza potrei consigliare qualche giorno di terapia, in fondo si tratta solo di una fobia come tante altre".
Su questa tua considerazione occorrerebbe stendere un velo pietoso. Essa sostiene che, se ciò in cui si crede non è condiviso da altri, non lo è solo perchè sono questi ultimi - poverini - a risultare affetti da proprie assurde manie dalle quali andrebbero "guariti". In fondo è ciò che sostenevano sia l'Inquisizione che i Manichei.

Io potrei allora sostenere che simbologie quali il Fascio Littorio, la Falce e Martello, i simboli sessuali della fecondità etc. etc. etc., nel caso infastidiscano qualcuno.......beh, si tratta solo di instaurare una innocua rapida terapia di disintossicazione forzata, no ?. Saluti.

Ciao viator, quello in cui io credo è troppo complicato per essere rappresentato da un qualsiasi simbolo ma non c'entra con la mia posizione sul crocifisso in classe. L'educazione, per me, non può essere laica perché deve inculcare principi che hanno avuto il loro sviluppo proprio grazie alla religione, nel caso dell'Italia la religione cristiana.
Riguardo al discorso sulla fobia della croce nessuno pretende che altri condividano fedi di qualsiasi genere, semplicemente si tratta di accettare un simbolo che ha un significato storico privo di confronti con qualsiasi altro simbolo. Tutte le scuole sono intitolate a qualcuno, e di questo qualcuno spesso c'è il busto nella scuola. Se qualcuno dicesse che non sopporta quel nome e la presenza di quel busto (Chiaramente salvo il caso in cui vi siano ragioni storiche oggettive per mettere in discussione il personaggio) io consiglierei anche in quel caso un po' di terapia.
IL PENSIERO LAICO NON PUO' ANNULLARE LA STORIA E LA SOCIETA', ANCHE PERCHE' NE E' FIGLIO.
Un saluto

baylham

Citazione di: anthonyi il 04 Ottobre 2019, 07:49:53 AM(Chiaramente salvo il caso in cui vi siano ragioni storiche oggettive per mettere in discussione il personaggio) io consiglierei anche in quel caso un po' di terapia. IL PENSIERO LAICO NON PUO' ANNULLARE LA STORIA E LA SOCIETA', ANCHE PERCHE' NE E' FIGLIO. Un saluto

Sono stato figlio di una religione che da tempo non condivido, non voglio esserne padre.
Perciò che il crocifisso, simbolo che non apprezzo affatto, vada rimosso dalle scuole e dagli edifici pubblici è per me indubbio.
Non ho nulla invece in contrario che gli studenti decidano democraticamente in merito e sono altrettanto favorevole alla libertà individuale di indossare, portare simboli religiosi.

viator

Salve Anthonyi. Vedi, io sono convinto che la colpa della relativa arretratezza del nostro Paese risieda in due fattori principali : uno fatale ed ineleminabile (le conseguenze della nostra perifericità geopolitica rispetto al resto dell'Europa), 'l'altro ugualmente negativo ma tendenzialmente eliminabile (l'influenza della Chiesa Cattolica). Perciò le cosiddette "radici cristiane" non le considero certo un valore positivo. Si tratta tutto sommato di un destino storico che ci è toccato e che avrebbe potuto risultare diverso nel meglio o nel peggio.

Sia il pensiero laico che quello ideologico che quello confessionale, nel caso risultino vincenti all'interno di una società, non solo tenderenno ad improntarla più o meno pesantemente (e questo non è certo definibile un bene ma solo una conseguenza naturale), ma si daranno pure da fare per costruire miti e mistificazioni utili all'interpretazione del passato secondo le proprie prospettive.
Basta vedere cosa è è successo da noi in tempi recenti da parte del pernsiero laico-resistenzial-costituzionale il quale ha sempre nutrito il disegno di far passare per gloriosa epopea popolare il periodo più oscuro, tragico, indegno e grottesco della storia del Paese. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Phil

Secondo me si sopravvaluta l'influenza di simboli appesi alle pareti, pubbliche o private che siano. Chiaramente, se vengono affissi per legge in pubblico o per scelta personale in privato, è una differenza molto importante, ma considerando soltanto il loro impatto effettuale-psicologico, non sono certo che siano sufficienti a condizionare la visione del mondo di un alunno più di altri fattori, ad esempio quelli umano-relazionali (non icastici). Non sono nemmeno convinto che, in generale, simboli religiosi e affini stimolino una psicologia inversa, di ribellione e icono-clastia (sarebbe pur sempre un condizionamento, seppur di direzione opposta, quindi rivelerebbe comunque una mancanza di pensiero critico e personale). Forse si potrebbe chiedere anche ai diretti interessati qual'è l'influenza che percepiscono dall'effige appesa (visto che qualcuno di loro potrebbe diventare persino un votante) e scommetto che molti risponderebbero come il nipote di pincopallo (che sperò mi perdonerà per la citazione personale, fatta senza nessuna malizia), dimostrandoci che spesso siamo noi adulti a proiettare i nostri (falsi) problemi su di loro.

La propaganda di mezzo secolo fa si rivolgeva ad un popolo con una differente "sensibilità semantica": all'epoca l'effige pubblica era vissuta (subita?) come un simbolo potente, oggi l'immagine statica ha un ruolo più debole nella società e, curiosamente, (ci) diciamo di essere ancora sensibili alla sua influenza (sbaglierò, ma così mi pare) più per gusto di polemica che per autentico turbamento psicologico. Davvero un alunno religioso si sente abbandonato dal suo dio se non lo vede raffigurato in classe oppure, viceversa, un alunno ateo si sente oppresso e minacciato da un simbolo appeso in aula? Se così fosse, in entrambi i casi, per me, si avrebbe paradossalmente una funzione educativa importante per il fanciullo: «ragazzo/a mio/a, "fatti il callo" che nel mondo ci sono tante prospettive, alcune dominanti, altre represse, e quelle messe in bella vista non sono necessariamente le migliori, tuttavia sono forse quelle da tener più presente nella comprensione della visione della maggioranza popolare, ma ciò non ti deve impedire di usare il tuo cervello, inizia a documentarti e a riflettere» (magari riformulato meglio... non sono pratico di discorsi genitoriali). Se "un figlio" dicesse che un dio esiste perché glielo hanno insegnato a scuola, non credo sia "colpa" del crocifisso in classe e se vogliamo istruirlo laicamente lo iscriviamo ad un corso di gli regaliamo un libro di storia delle religioni o di logica (se proprio non possiamo parlargliene di persona), al resto penserà lui. Viceversa, se vogliamo educarlo religiosamente, più che chiedere di mettere il crocifisso in classe, conviene mandarlo a catechismo in parrocchia e dare il buon esempio in famiglia.

Personalmente, non credo abbia senso un eventuale divieto di appendere simboli religiosi (anche perché magari poi li metterebbero sul tavolo o addosso ai docenti o altrove), mi pare più sensato lasciar libertà di decorazione delle pareti scolastiche (tranne simboli macabri, pornografici, violenti etc.), lasciando che siano poi i genitori a scegliere se mandare il proprio figlio alla scuola che ha appeso il crocefisso, o la falce e martello, o la foto del presidente, o una testa di cinghiale, o l'aglio contro i vampiri, o semplicemente l'orologio. Considerando che spesso si sceglie la scuola anche in base alla vicinanza, si potrebbe persino lasciare autonomia alle scuole nel far votare democraticamente ai genitori degli iscritti cosa (e se) appendere nelle classi; fermo restando che, didatticamente, per me si rasenta il falso problema.

anthonyi

Citazione di: viator il 04 Ottobre 2019, 12:39:14 PM
'l'altro ugualmente negativo ma tendenzialmente eliminabile (l'influenza della Chiesa Cattolica). Perciò le cosiddette "radici cristiane" non le considero certo un valore positivo.

Ciao viator, anch'io considero l'influenza della chiesa sulla politica italiana di oggi una cosa problematica, per me però le "radici cristiane" sono un'altra cosa e quel crocifisso rappresenta qualcosa di più che la chiesa stessa. Il mio parere è che a quel crocifisso dobbiamo anche l'opportunità e la libertà di discutere di queste cose.
Un saluto

InVerno

#14
Io sono assolutamente d'accordo con Phil, la mia esperienza è che il crocifisso è un acchiappasbadigli o un bersaglio per le cerbottane, infatti non intendevo mettere troppo l'accento sul fatto che da esso scaturisca una ribellione alla iconoclastia (nonostante lo ritenga più probabile che il contrario), quanto invece  ad un "rilassamento" della Chiesa nell'affidarsi a questi metodi patetici anzichè ad una seria riflessione teologica su come interpretare il messaggio cristiano  nel mondo moderno. Di questo passo l'eredità cristiana (visibile) verrà disintegrata, e un pò mi dispiace perchè sono d'accordo con Antonyi riguardo alla sua persistenza anche negli atei, ma quando c'è uno che si strangola da solo la cosa peggiore da fare è andarci a mettere le mani, perchè rischi di essere accusato di concorso in omicidio. E c'è una pletora di persone che non aspetta altro che dare la colpa agli atei, anzichè fare autocritica.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia