COVID19 Il vaccino può essere reso obbligatorio?

Aperto da Eutidemo, 26 Dicembre 2020, 13:25:51 PM

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Eutidemo


1) ASPETTO GIURIDICO
Sotto il profilo giuridico, la risposta è semplice ed incontrovertibile; ed infatti, l'art.32 della Costituzione, stabilisce che: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge."
Pertanto, nel caso del vaccino anticovid in arrivo, il quale è senza dubbio da considerarsi un "trattamento sanitario", esso potrà sicuramente essere reso "obbligatorio" dallo Stato per tutti i cittadini; ma, questo, esclusivamente per "legge", e non certo in base ad un semplice "DPCM" (il quale, come è noto, non ha "forza di legge").
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In assenza di una legge che imponga l'"obbligo" generale del vaccino, può tuttavia  essere discusso se, in determinati casi, esso possa o meno essere imposto come "onere" con un semplice DPCM.
Al riguardo, si tenga presente quanto segue:
a) Obbligo (o dovere)
Si presenta in quelle situazioni nelle quali un cittadino "deve" comunque tenere un determinato comportamento (attivo o passivo), e, se non lo tiene, potrà subire una sanzione; ovviamente, poichè in uno Stato di Diritto "nemo ad factum cogi potest", nonostante quanto va blaterando in giro qualche "ignorantiota", pur sussistendo un eventuale obbligo di legge, nessuno potrà mai essere legato ad una sedia e vaccinato a forza!
b) Onere
Si tratta, invece, di un comportamento (attivo o passivo) che un cittadino deve tenere, non perché vi sia "obbligato", ma perché è richiesto come "presupposto" per l'esercizio di un determinato diritto; ad esempio, tutti hanno il diritto di andare al cinema, però, così come l'ingresso è subordinato al pagamento del biglietto (onere), potrebbe anche essere subordinato all'esibizione di un certificato di vaccinazione (onere).
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Ora, mentre l'"obbligo" di vaccinazione deve senza alcun dubbio essere imposto dalla legge, per quanto concerne l'"onere" di vaccinarsi per poter fruire di determinati servizi o per poter accedere in determinati luoghi, la questione è un po' più controversa.
Sebbene, quindi, io mi riservi di rifletterci meglio in seguito, a botta calda sarei propenso a ipotizzare che:
- se ci sono di mezzo "diritti fondamentali", secondo me, anche l'"onere" di vaccinarsi dovrebbe essere sicuramente previsto per "legge", non essendo a tal fine sufficiente un semplice DPCM;
- se, invece, ci sono di mezzo "diritti secondari", "forse" potrebbe essere sufficiente un semplice DPCM.
Resterebbe, però, da stabilire quali possano definirsi "diritti fondamentali" e quali "diritti secondari"; distinzione che, per legge, non esiste, a meno che non vogliamo considerare tra i primi quelli contemplati dalla  Parte prima della Costituzione, e tra i secondi tutti gli altri.
Ma la faccenda non è così semplice, per cui, tutto sommato, io riterrei in (quasi) tutti i casi sempre quantomeno "opportuna", se non "necessaria", una previsione con il valore di legge!
Al riguardo, Francesco Clementi, professore di Diritto pubblico comparato dell'Università di Perugia, scrive: "L'Italia con una legge, e una adeguata copertura europea, potrebbe poi varare una legge per richiedere un 'patentino' di vaccinazione per l'accesso ad alcuni luoghi o servizi. Serve, infatti, una legge dello Stato che normi caso per caso, non si possono restringere le liberta' al buio, lo si puo' fare solo definendo gli ambiti siano essi eta', funzioni, o luoghi"
Per quel che può valere il mio parere, concordo in pieno!
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PRECEDENTI
Tre anni fa il governo dell'epoca dovette intervenire d'urgenza per l'incipiente rischio alla salute dei bambini dovuto al calo dell'immunita' di gregge;  a tal fine venne varato il decreto legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con la legge n. 119 del 31 luglio 2017, che prevedeva obbligatoriamente un graduale aumento delle coperture vaccinali generali.
Tale "d.l.", una volta convertito in "legge", venne impugnato dalla Regione Veneto che lo sottopose all'attenzione della Corte Costituzionale; quest'ultima diede ragione al governo sostenenendo che esso aveva agito correttamente sulla base di una effettiva necessità, perche' l'effetto gregge era in calo e serviva un provvedimento che rendesse "obbligatorio" il vaccino.
Tale sentenza, a mio avviso, costituisce un precedente importante, in quanto ha ribadito che, ai sensi dell'art.32 della Costituzione, lo Stato deve tutelare la salute:
- sia come fondamentale diritto dell'individuo;
- sia come fondamentale interesse della collettività.
Per cui, se, non vaccinandosi, si mette a rischio la salute pubblica, è perfettamente lecito, come "ultima ratio" costringere a farlo; ed infatti la libertà individuale trova un limite nel diritto alla sicurezza ed alla libertà altrui.
Se non ci fosse la Costituzione a sancirlo, a mio parere sarebbe sufficiente un minimo di buon senso per capirlo!
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2) ASPETTO POLITICO
Sotto l'aspetto politico, a mio avviso, occorre trovare "sempre" il giusto equilibrio tra:- diritto di scelta individuale;- interesse collettivo.
Quindi, secondo me, per prima cosa, sarebbe opportuno effettuare una seria campagna di informazione, per far capire anche ai più "recalcitranti" che il vaccino è ragionevolmente "sicuro" ed "efficace" (spiegando bene la differenza tra una cosa e l'altra); e che, comunque, è collettivamente "indispensabile", per cui andrebbe auspicabilmente fatto da tutti!
Qualora, tuttavia, il governo non riuscisse a raggiungere il numero necessario e sufficiente di vaccinati "volontari" per ottenere l'"immunità di gregge" in tutto il Paese,  allora, a mio parere, dovrebbe diventare senz'altro necessario imporlo per legge; semprechè, ovviamente, si riesca a raggiungere una maggioranza parlamentare in tal senso.
In tal caso, parlare di "imposizione dittatoriale", sarebbe ovviamente assurdo:
- sia considerando che l'obbligo verrà imposto in modo assolutamente democratico;
- sia considerando che l'obbligo verrà imposto esclusivamente a fini sanitari, e non certo per introdurre una qualsiasi forma di dittatura (come sarebbe una legge che comprimesse il diritto di espressione, di associazione, di sciopero ecc.)
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In tale ipotesi, secondo me, sarebbe politicamente opportuno che la legge prevedesse un eventuale "indennizzo", nel remotissimo caso in cui chi è stato obbligato a sottoporsi al vaccino ne possa ricevere un danno; il che, tra l'altro, potrebbe anche giovare ad indurre chi lo somministra a prestare la dovuta attenzione nell'osservare tutte le accortezze previste per garantire sia la sua "sicurezza" (cioè "innocuità"), sia la sua "efficacia".
Tale previsione di legge, cioè, a mio parere, oltre a garantire il diritto alla tutela della salute dei singoli cittadini, potrebbe contribuire anche a rendere il più "efficiente" possibile la vaccinazione generale di tutta la popolazione.
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Circa la differenza tra "sicurezza", "efficacia" ed "efficienza" di un vaccino, rinvio al mio topic linkato sotto, ovvero direttamente al "Manuale di Farmacologia Clinica", aggiornato al giugno 2019.
https://www.riflessioni.it/logos/attualita/vaccini-autorizzazione-aifa-di-ieri-le-parole-sbagliate-possono-'uccidere'/ ***

Alexander


Un vaccino normale ha bisogno quasi di dieci anni di tempo per essere sviluppato e testato a sufficienza (nel lungo periodo) prima di essere autorizzato.Quello contro il covid-19 nemmeno un anno. E' naturale che molte persone, anche favorevoli a vaccinarsi, nutrano perplessità. La Pfizer intanto  ha preteso uno scudo legale per proteggersi da eventuali cause legate alla somministrazione del suo vaccino anti-Covid. In GB, che ha già iniziato a vaccinare in massa con pfizer, non c'è ancora l'obbligatorietà  ed è previsto un indennizzo una tantum a chi subisce un danno da vaccino , causante un'invalidità almeno del 60%, pari a 120.000 starline.
Questo è un vaccino diverso da tutti i precedenti, detto a mRNA. Non c'è alcuna certezza sull'immunità che può dare nel tempo. Alcuni parlano di sei mesi, altri di un paio d'anni al massimo.
Come accade per qualsiasi altro farmaco, c'è bisogno di tempo e soprattutto di esperti indipendenti per valutare la reale sicurezza di un vaccino e la sua efficacia nel tempo.
Ciò non significa che il vaccino avrà sicuramente effetti collaterali importanti. Probabilmente non li avrà. Però, visto il rischio che si prende nel somministrarlo, ritengo che un'eventuale obbligatorietà sia un atto piuttosto forte e , caso mai, da valutare più in là, quando si avranno maggiori certezze su efficacia e sicurezza. In questa fase iniziale, penso che vaccinare gli ultra65enni , le persone fragili e il personale sanitario sia sufficiente. Lasciare circolare il virus tra le fasce d'età non a rischio (o a rischio bassissimo) permetterebbe di raggiungere l'immunità di gregge in modo naturale (modello svedese).

Eutidemo


Ciao Alexander. :)
E' vero che un vaccino tradizionale "aveva" bisogno di quasi dieci anni di tempo per essere sviluppato e testato a sufficienza (nel lungo periodo) prima di essere autorizzato, mentre quello contro il covid-19 nemmeno un anno.
Per cui capisco benissimo come sia naturale che molte persone, anche favorevoli a vaccinarsi, nutrano delle perplessità; ma, evidentemente, si tratta di persone non molto ben informate sull'evoluzione delle tecniche di realizzazione dei vaccini, le quali, oggi, sono molto più "veloci" e più "sicure" che non in passato.
;)
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Ed infatti, ora,  siamo in presenza di una nuova classe di vaccini composti di una sequenza di mRNA ("m" sta per "messaggero") che codifica una proteina specifica, denominato "antigene".
Questo tipo di vaccino, per sua natura, è molto più "veloce" da realizzare, ed è molto più "sicuro" , in quanto produce meno effetti collaterali rispetto ai vaccini composti da "virus inattivati" (come in passato); inoltre è più facile da produrre rispetto a quelli tradizionali e non rischia di contenere alcun agente infettante
L'RNA "messaggero" veicolato da goccioline lipidiche all'interno del corpo della persona, produce la "proteina spike" di cui il virus si serve per agganciare le cellule umane e penetrarle;   cioè si trasformano le cellule in fabbriche di sostanze capaci di annientare la minaccia del virus. Detto in termini più semplici, almeno per quello che ho capito io, sono delle specie di "trappole avvelenate" per COVID19.
Oltre a ciò, l'aspetto più positivo dei vaccini antigenici, è che, sia in caso di mutazioni relative al Covid-19 sia nella comparsa di altri patogeni, la piattaforma potrebbe essere subito pronta all'uso, grazie a velocità e agilità che sono i due veri punti di forza.
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Ovviamente non c'è alcuna certezza sulla durata dell'immunità nel tempo, perchè la sfera di cristallo non ce l'ha nessuno; ma anche se fossero sei mesi o  un paio d'anni al massimo, intanto protegge chi ne usufruisce. E niente impedisce di fare un richiamo (come anche per altri vaccini).
Mi sembra assurdo rinunciare ad una protezione, solo per il fatto che è temporanea, soprattutto quando è comunque rinnovabile; sarebbe come rinunciare ad usare la mascherina, perchè dopo un po' va gettata via e ne va comprata una nuova!
;)
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E' anche vero che, come accade per qualsiasi altro farmaco, c'è bisogno di tempo e di esperti indipendenti per valutare la reale sicurezza di un vaccino e la sua efficacia nel "tempo lungo" (nel "tempo breve" già si sa che è sicuro); però, nel frattempo, il covid19 non possiamo mica beccarcelo tutti, solo per aspettare di sapere, tra dieci anni, se il vaccino era davvero sicuro.
In tal caso, infatti, ai sopravvissuti il vaccino ormai non servirà più; e ai morti ancora di meno!
;)
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Quanto al fatto che la Pfizer abbia preteso uno scudo legale per proteggersi da eventuali cause legate alla somministrazione del suo vaccino anti-Covid, questo è del tutto normale; ed infatti posso garantirti che qualsiasi produttore di farmaci, dall'aspirina alla "dolce" euchessina, si preoccupa "sempre" di precostituirsi  uno scudo legale per proteggersi da eventuali cause legate alla somministrazione del suo prodotto.
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So che in UK è previsto un indennizzo per chi subisce un danno da vaccino, causante un'invalidità almeno del 60%, pari a 120.000 sterline; ed infatti anche io ritengo che si dovrebbe fare qualcosa di simile anche in Italia.
Secondo me, pure per danni anche di minore entità.
;)
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Quanto al fatto, come scrivi tu, che "un'eventuale obbligatorietà sia da valutare più in là, quando si avranno maggiori certezze su efficacia e sicurezza del vaccino", e che intanto "in questa fase iniziale, vaccinare gli ultra65enni e le persone fragili sia sufficiente", suona un po' come la proposta di un darwinistico "experimentum in corpore vili"; cioè, non avendosi ancora "certezze su efficacia e sicurezza del vaccino", intanto facciamolo sui vecchi e sui deboli, tanto, se crepano, il danno sociale è minore che se muoiono persone giovani ed in salute.
???
***
Sono sicuro che, al di là del dato testuale, tu non intendevi affatto dire questo (o, almeno, lo spero vivamente); però, allora, il tuo ragionamento, risulta decisamente contraddittorio.
Ed infatti i casi sono due:
- o tu ritieni che, in questa fase iniziale, sia più opportuno vaccinare solo gli ultra65enni e le persone più fragili, per testare su di loro l'efficacia e l'innocuità del virus, che a tuo parere è ancora molto incerta, e per cui è meglio che il resto della popolazione aspetti di vedere che fine fanno loro (un po' come fanno i topi giovani, i quali fanno assaggiare il formaggio prima a quelli vecchi, per assicurarsi che non sia avvelenato);
- oppure tu ritieni che, in questa fase iniziale sia più opportuno vaccinare prima gli ultra65enni e le persone più fragili, in quanto, essendo a tuo parere assolutamente efficace ed innocuo il vaccino, allora è molto meglio vaccinarli per primi, per mettere al sicuro loro prima di tutti gli altri.
Spero che tu propenda per tale seconda soluzione, che è anche la mia; ma essa regge solo se tu ti basi sulla seconda premessa (efficacia e sicurezza dei vaccini), ma non certo se ti basi sulla prima (potenziale pericolosità dei vaccini).
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Un saluto! :)
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Alexander

Nessuna intenzione di far fare le cavie agli anziani. Solamente un discorso rischio-beneficio. E' chiaro che un ultra65enne, un malato grave rischiano molto di più ad ammalarsi seriamente di covid-19 che non subire gli eventuali, molto rari, effetti avversi del vaccino. in questo caso è sicuramente un bene vaccinare questa fascia di popolazione. Nel caso di persone giovani e sane, essendo il covid una malattia che raramente causa problematiche serie  in questa fascia, ritengo non necessario "correre" alla vaccinazione. Tenendo anche conto che, la seconda generazione di vaccini, come sempre avviene, sarà probabilmente molto più efficace dell'attuale (come per tutti i farmaci). Detto questo, ognuno poi agirà come ritiene più opportuno valutando la sua personale condizione o l'eventuale presenza in famiglia di persone anziane da proteggere.

Eutidemo

Citazione di: Alexander il 26 Dicembre 2020, 16:57:17 PM
Nessuna intenzione di far fare le cavie agli anziani. Solamente un discorso rischio-beneficio. E' chiaro che un ultra65enne, un malato grave rischiano molto di più ad ammalarsi seriamente di covid-19 che non subire gli eventuali, molto rari, effetti avversi del vaccino. in questo caso è sicuramente un bene vaccinare questa fascia di popolazione. Nel caso di persone giovani e sane, essendo il covid una malattia che raramente causa problematiche serie  in questa fascia, ritengo non necessario "correre" alla vaccinazione. Tenendo anche conto che, la seconda generazione di vaccini, come sempre avviene, sarà probabilmente molto più efficace dell'attuale (come per tutti i farmaci). Detto questo, ognuno poi agirà come ritiene più opportuno valutando la sua personale condizione o l'eventuale presenza in famiglia di persone anziane da proteggere.


Ho capito!
Messo in questi termini il tuo ragionamento è sicuramente accettabile; "it makes sense!".
Ed infatti, si basa sul rapporto "costo-benefici"; il quale, sicuramente, suggerisce di praticare il vaccino prima alle persone che sono più esposte al rischio del covid.
Ma come lo avevi esposto prima era un po' "ambiguo"!

Eutidemo


Ciao Alexander :)
Che l'"assoluta maggioranza" degli anziani morti di COVID19 fosse costituita da anziani spesso soli e abbandonati dai figli negli ospizi, è una affermazione meramente "anapodittica"; ci crederò solo se mi mostrerai le statistiche che lo dimostrano, altrimenti la considererò solo una asserzione gratuita, priva di qualsiasi valenza dimostrativa.
***
E' invece logicamente desumibile che, sebbene sia fuori di dubbio che una certa quota (da accertare) di anziani siano morti abbandonati dai parenti negli ospizi, un'altra quota, oltre a "moglie" "figli", avevano anche dei "nipoti" a piangerne la scomparsa; per cui la mia suggerita "moltiplicazione" andrebbe aumentata considerando anche costoro.
***
Però hai ragione nel sospettare che alcuni "figli", "mogli" e "nipoti" stiano provando un inconfessabile "sollievo" al pensiero che il loro vecchio nonno sia morto; o, addirittura, "esultanza", al pensiero dell'eredità in arrivo.
Però, di costoro, la consistenza statistica non potremo conoscerla mai!
***
Quanto al fatto che non sia corretto confrontare "statisticamente"  i morti in "guerra" con quelli morti a causa di un "epidemia", hai perfettamente ragione; ed infatti si tratta di due fenomeni non omogenei, i quali, quindi, non possono essere "statisticamente" comparati come se si trattasse di fenomeni dello stesso genere (non si devono mai confondere le pere con le mele).
Ed infatti non era era (e non è) affatto mia intenzione formulare un assurdo confronto "statistico" di tale tipo; si tratterebbe di un'operazione del tutto insensata!
Nel mio precedente intervento, invece, avevo fatto riferimento ai soldati morti in Vietnam, solo con riguardo ai diversi "punti di vista" e alle differenti "sensibilità" con le quali può "valutarsi" più o meno "irrisoria o modestissima" (come scrivi tu) una simile perdita "percentuale" in termini di vite umane; e, questo, a prescindere da ciò che le ha provocate, sia essa una guerra o un'epidemia!
***
Poi tu scrivi: "I morti per covid19 sono morti per cause naturali, non volute dall'uomo, mentre i morti in guerra o per inquinamento sono deceduti per cause innaturali, volute dall'uomo."
Al riguardo  ci sarebbe molto da discutere, in quanto:
a)
Che i morti per covid siano deceduti per "cause naturali" è messo in discussione da varie parti, come da me esaminato nel mio topic <<Il COVID- 19 è un virus "naturale" o "artificiale"?>> https://www.riflessioni.it/logos/attualita/il-covid-19-e-un-virus-'naturale'-o-'artificiale'/msg41359/#msg41359
b)
Che i morti in guerra o per inquinamento siano invece deceduti per "cause innaturali", volute dall'uomo, a livello "strettamente logico", è un po' una contraddizione in termini; ed infatti, poichè l'"homo sapiens" è un'"entità naturale", e, quindi, è un "agente naturale", anche tutto ciò che fa e produce, in  fondo, dovrebbe considerarsi "naturale".
Da questo punto di vista, sia un grattacielo che un nido di uccelli possono considerarsi "naturali" alla stessa stregua.
Ma, a parte tali astrazioni, più in concreto:
-sembra che ambienti particolarmente inquinati possano costituire una sorta di autostrada per la diffusione del Covid-19;
- per cui, se tu sostieni che l'inquinamento è "voluto" dall'uomo, allora (ipotesi di arma batteriologica a parte, a cui personalmente non credo), anche il Covid-19 è stato "voluto" dall'uomo.
https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_settembre_30/covid-19-l-inquinamento-crea-un-autostrada-la-diffusione-virus-pianura-padana-c8d9da98-02fa-11eb-a582-994e7abe3a15.shtml
***
Hai invece perfettamente ragione, quando affermi che i 58.000 giovani che hanno perso la vita in Vietnam, l'avevano  quasi tutta davanti, mentre i morti (quelli anziani) per covid ce l'avevano quasi tutti dietro, già consumata dagli anni e dalle patologie.
Come scriveva Erodoto, infatti:  "In tempo di pace i figli seppelliscono i padri, mentre in tempo di guerra sono i padri a seppellire i figli" (Erodoto, Storie, libro I, 87); il che, anche secondo me, è molto più terribile!
Per cui sono d'accordo con te sul fatto che, chi ha già goduto ampiamente di un bene, in fondo, ha meno ragione di lamentarsi di chi ne ha goduto di meno.
Su questo hai perfettamente ragione!
***
Però pare che la variante inglese del COVID19 colpisca non solo i giovani, ma  persino i bambini; per cui è un grave errore pensare che a rischio siano "soltanto" i vecchi.
https://quimamme.corriere.it/bambini/salute-bambino/covid-variante-inglese-colpisce-anche-bambini
***
Quanto al fatto che tu non ti vaccinerai, sinceramente, e senza offesa, mi sembra che si tratti di una scelta  che nello stesso tempo si possa considerare "irrazionale" ed "egoista".
Ed infatti:
a)
Mi sembra una scelta assolutamente  "irrazionale" per i seguenti tre motivi.
° Perchè, sebbene sia vero che fino all'età di settanta anni il tasso di letalità del COVID19 è molto contenuto, in ogni caso, già a partire da marzo, ci sono stati anche dei trentenni a lasciarci la pelle.
https://roma.repubblica.it/cronaca/2020/03/22/news/coronavirus_lazio_negative_suore_che_lavorano_all_ospedale_vannini-251979521/
° Inoltre, anche se, essendo giovani, di solito si riesce a salvare la pelle, a sentire quelli che l'hanno passata, si tratta molto spesso di un'esperienza davvero TERRIBILE; come nel racconto di Massimo Giannini, nato nel 1962, che ti invito vivamente ad ascoltare.
https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-la-testimonianza-di-massimo-giannini-uscito-dalla-terapia-intensiva-ho-visto-persone-morire-e-stata-un-esperienza-dura/369985/370567
° Senza considerare, infine, che, anche se se ne guarisce, il Covid-19 può lasciare gravi danni cronici sulla funzionalità polmonare, lesionando così permanentemente la funzionalità dell'organismo di chi ha subito il contagio.
https://www.nurse24.it/dossier/covid19/esiti-polmonari-da-covid-19.html
Ti invito a "riflettere" molto attentamente su questi 3 (tre) aspetti del rischio che ti accingi ad affrontare, e poi a decidere se sia più rischioso vaccinarsi oppure non vaccinarsi.
Non lasciarti irretire dalle sirene di fallaci puntigli ideologici, ma ragiona!
b)
Oltre che "irrazionale", la tua, mi sembra anche una scelta "egoistica" in quanto, anche ammesso che uno voglia sfidare la sorte perchè non gliene frega niente del proprio benessere, se non si vaccina mette a rischio anche il benessere di coloro con i quali viene a contatto; a cominciare dai propri familiari e dai propri amici.
Nè vale eccepire che, se si vaccinano loro, io posso anche evitare di farlo, perchè tanto sono protetti lo stesso, in quanto:
- il vaccino in arrivo, lo Pfizer,  sembra risultare "efficace" al 95% (con un intervallo compreso fra il 90,3% e il 97,6%), per cui, visto che nè quello nè alcun altro vaccino può essere sicuro al 100%, è sicuramente meglio che due persone che si incontrano lo abbiano fatte entrambe, piuttosto che una sola, in quanto, in tal modo, le probabilità di evitare il contagio si sommano tra di loro;
- una campagna di vaccinazione può risultare collettivamente efficace, al fine di raggiungere l'"immunità di gregge", solo se vi aderisce almeno il 70% della popolazione (più o meno, a seconda dei diversi studi), per cui, chi non si vaccina, mette a rischio non solo se stesso ed i propri familiari, bensì l'intera collettività nazionale.
***
Tuttavia, almeno secondo me, all'inizio, sarebbe meglio evitare di rendere "obbligatorio" il vaccino; ed infatti, in una libera democrazia, si ha anche il diritto di essere "irrazionali" ed "egoisti" (almeno, fino ad un certo punto).
Quindi, a mio parere, per prima cosa, sarebbe opportuno effettuare una seria campagna di informazione, per far capire anche ai più "recalcitranti" che il vaccino è ragionevolmente "sicuro" ed "efficace" (spiegando bene la differenza tra una cosa e l'altra); e che, comunque, è collettivamente "indispensabile", per cui andrebbe auspicabilmente fatto da tutti!
Qualora, tuttavia, non si riuscisse a raggiungere il numero "necessario e sufficiente" di vaccinati "volontari" per ottenere l'"immunità di gregge" in tutto il Paese,  allora, a mio parere, sarebbe senz'altro opportuno imporlo per "legge"; semprechè, ovviamente, si riesca a raggiungere una maggioranza parlamentare in tal senso, in quanto viviamo in una libera democrazia.
Se non ci si riuscisse, comunque, proprio in quanto viviamo in una libera democrazia, "personalmente" e "professionalmente", anche se vaccinato, mi riservo il diritto di troncare i rapporti ed i contatti con tutti coloro che si sono rifiutati di farsi vaccinare:
- sia per non correre io inutili rischi (di venire contagiato);
- sia perchè, a prescindere dal COVID19, preferisco non aver niente a che fare con persone del genere (che ritengo pericolose, anche se non contagiose)
***
Un saluto! :)
***


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