COVID19 Il paradosso delle mascherine.

Aperto da Eutidemo, 13 Dicembre 2020, 06:55:56 AM

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Eutidemo

Le mascherine anticovid, se non vengono idoneamente dismesse (e poi adeguatamente riciclate) impiegano fino a 450 anni per decomporsi nell'ambiente; senza considerare che, quelle utilizzate da individui infetti, possono essere portatrici di contagio per gli individui sani.
Nonostante questo, però, le strade delle nostre città, ne sono disseminate; così come risulta dalle seguenti foto scattate durante una sola passeggiata all'aria aperta.
MASCHERINE IN TERRA.jpg
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A cosa è dovuto questo sconcio?
Sono state individuate due diverse ragioni del fenomeno.
***
1)
Alcune persone, dalla dotazione neuronale decisamente carente, non si peritano di gettarle in terra là dove capita.
Ma, poichè come giustamente osservò Heinrich Boll, "ci sono dei limiti oltre i quali l'idiozia deve essere controllata", moltissimi Comuni stanno intensificando i controlli della polizia urbana e applicando salate sanzioni a chi viene colto nell'atto di gettare per terra mascherine (o guanti); 500 euro a Roma, 450 euro a Nardò in Puglia e 600 euro in diversi comuni dell'Emilia Romagna.
Con certi soggetti, infatti, il "sistema del bastone e della carota" va adottato secondo il metodo B) della seguente immagine!
BASTONE E CAROTA.jpg

2)
Altre persone, dalla dotazione neuronale decisamente più munita, ma poco previdenti, non si sognerebbero mai di gettare in strada la loro mascherina; però, quando non c'è nessuno in giro, legittimamente la tengono appesa ad un orecchio per respirare meglio.
Il problema è che, appesa ad un orecchio (o anche ad entrambi, provocando così orecchi a sventola), di sovente finisce per cadere involontariamente a terra; ed allora il guaio è fatto comunque, perchè non si può certo indossarla di nuovo.
Ovviamente, se si tratta di una persona dotata di senno, la raccoglierà per poi gettarla in un cestino dei rifiuti o portarla a casa e pulirla-disinfettarla (il che è però sconsigliabile); tuttavia, se non è stata abbastanza previdente da portarsene dietro una di scorta, per il resto della sua passeggiata ne resterà pericolosamente priva.
A quanto risulta da un'indagine dei "media", peraltro, anche molte persone a cui la mascherina cade involontariamente in terra, per pigrizia, poi non si danno minimamente la briga di raccoglierla; il che sembra che aggravi notevolmente il problema.
Al fine di evitare tale eventuale inconveniente, suggerisco un banale rimedio: un "cordoncino" (o anche un semplice "filo") annodato agli estremi, il quale, collegato per il tramite un occhiello ad una mascherina, eviterà senz'altro che essa possa cadere involontariamente a terra.
Tale espediente potrà servire anche, quando non la si usa, per tenere la mascherina appesa al collo -riparata da un indumento-, invece che ad uno o due orecchi; è "invisibile", più semplice, più sicuro, più elegante, e (tanto per rassicurare chi porta i capelli lunghi) non disturba nessuna acconciatura, in quanto il cordoncino è appeso al collo come una catenina, e non passa per la nuca.
CORDONCINO.jpg
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Quanto a chi insiste a non voler portare la mascherina, almeno non imbratterà le strade; però si ricordi che un qualsiasi idiota è capace di prendere una tigre per i coglioni, ma ci vuole davvero un eroe per continuare a stringere!
;)
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Gyta

Veramente il "paradosso delle mascherine" è che la maggior parte usa quelle chirurgiche che non filtrano alcun virus in entrata né in uscita.
Il paradosso è dopo due anni un ministero di incapaci criminali.
(sembra la asl voglia fornire ai medici solo le chirurgiche.. follia..
"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

Eutidemo

Citazione di: Gyta il 20 Febbraio 2021, 00:19:59 AM
Veramente il "paradosso delle mascherine" è che la maggior parte usa quelle chirurgiche che non filtrano alcun virus in entrata né in uscita.
Il paradosso è dopo due anni un ministero di incapaci criminali.
(sembra la asl voglia fornire ai medici solo le chirurgiche.. follia..


In entrata il coefficiente di protezione è pessimo (intorno al 20%), ma in uscita è ottimo (intorno al 100%).

Gyta


Citazione di: Eutidemo il 21 Febbraio 2021, 06:31:54 AM
Citazione di: Gyta il 20 Febbraio 2021, 00:19:59 AMVeramente il "paradosso delle mascherine" è che la maggior parte usa quelle chirurgiche che non filtrano alcun virus in entrata né in uscita.Il paradosso è dopo due anni un ministero di incapaci criminali.(sembra la asl voglia fornire ai medici solo le chirurgiche.. follia..
In entrata il coefficiente di protezione è pessimo (intorno al 20%), ma in uscita è ottimo (intorno al 100%).

Assolutamente no. Le mascherine chirurgiche non sono in grado di bloccare l'aerosol attraverso cui viaggia il virus tramite l'umidità presente nel semplice respiro. Non si parla di vapore visibile ad occhio nudo, se non dentro un freezer allora lo si vede.. Il virus è piccolissimo, molto più piccolo di un batterio, non necessita di una piscina per spostarsi.. questo drammatico errore ha continuato il contagio per molto e molto tempo e continua ancora purtroppo.. (da qualche parte avevo postato le prove in laboratorio secondo tipologia di tessuto..forse non qui.. )Tant'è che prima di depositarsi a terra ne impiega parecchio di tempo e non nell'ordine di minuti ma di ore o persino giorni se sussistono correnti pressoché a noi impercettibili, capaci di farlo viaggiare per metri e metri in poco tempo.. soprattutto in locali chiusi o aereati forzatamente. "Il metro o due metri" del Ministero dell'Idiozia non servono a nulla.. servirebbero se viaggiasse tramite minuscoli schizzi di saliva, come talvolta in controluce puoi vedere in teatro se stai vicino al palco..
"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

Eutidemo

#4
Ciao Gyta :)
Non ho idea delle tue fonti, ma io mi riferisco alle tabelle rintracciabili da chiunque su INTERNET, delle quali la seconda mi sembra più attendibile, perchè dovrebbe trattarsi della traduzione in italiano di quella dell'OMS.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/12/8c/09/ME132B99_t.jpg
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/e1/69/45/ME132B98_t.jpg
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Nella prima, l'efficacia di filtraggio verso l'esterno viene data al 100% (il che forse è un po' eccessivo), mentre l'efficacia di filtraggio verso l'interno viene data all'80%; nel senso, cioè, che solo il 20% dell'aerosol esterno viene trattenuto dalla maschera, mentre il restante  80% penetra.
Nella seconda, più plausibilmente, l'efficacia di filtraggio verso l'esterno viene data al 95%, mentre l'efficacia di filtraggio verso l'interno viene data all'20%; nel senso, cioè, che l'80% dell'aerosol esterno è in grado di penetrare attraverso la maschera.
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Per cui, grosso modo, le due tabelle mi sembra che coincidano nel dichiarare che le mascherine chirurgiche hanno una scarsissima funzione protettiva per chi le indossa, mentre ne hanno una ottima per chi sta intorno; il che, peraltro, mi sembra essere stato confermato da tutti gli esperti in materia (quale io, di certo, non sono)
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Quanto al tuo ragionamento lo trovo in buona parte condivisibile, però ti invito a fare il seguente esperimento (che io ho fatto):
1)
Lega una mascherina su una bottiglia asciutta, come se si trattasse di un volto, e poi spruzzala esternamente con un "spray" aerosol; noterai che la mascherina si impregna, e, in taluni casi, essendo a contatto con la bottiglia, finisce per inumidire anche la superficie della bottiglia (che prima era asciutta).
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/f0/6d/08/ME132BCP_t.jpg
2)
Adesso, slega la mascherina e prendi un'altra bottiglia asciutta; noterai che se tu spruzzi lo stesso "spray" aerosol, all'interno della mascherina, e in direzione della bottiglia, la mascherina si impregna, però, non essendo a contatto con la bottiglia, non la inumidisce minimamente.
https://cdn-thumbs.imagevenue.com/f0/6f/9f/ME132BCR_t.jpg
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Il che, peraltro, è intuitivo, in quanto:
- se  ti copri il volto con un fazzoletto mentre uno ti starnuta addosso, è ovvio che sentirai comunque che il fazzoletto ti si inumidisce un po' sulla faccia;
- se, invece,  sei tu che ti copri il volto con un fazzoletto mentre starnuti, non "spruzzi" nessuno intorno.
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Ciò premesso, attualmente, solo gli sprovveduti vanno in giro con una semplice "mascherina chirurugica" (che protegge abbastanza gli altri, ma pochissimo se stessi), visto che le FFP2 te le tirano dietro, anche in edicola, per pochi euro; e quelle sono "molto" più efficienti, sia verso l'interno che verso l'esterno, come risulta dalle tabelle di cui sopra.
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Quanto all'aerosol virale in sospensione nell'aria, al riguardo occorre tenere presente due cose:
a)
Se si indossa una mascherina efficiente, il rischio che possa filtrare attraverso la mascherina è pressochè nullo.
b)
In ogni caso, uno studio multidisciplinare condotto dal  Cnr-Isac, Università Ca' Foscari Venezia, Cnr-Isp e dall'Istituto zooprofilattico sperimentale della Puglia e della Basilicatanel mese , analizzando le concentrazioni nell'atmosfera del Coronavirus SARS-CoV-2 a Venezia e Lecce, per accertare le possibilità di trasmissione attraverso l'aria (airborne), ha alquanto "smitizzato" tale rischio.
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Da tale studio, infatti, è emerso che il ruolo della trasmissione aerea dipende da diverse variabili quali la concentrazione e la distribuzione dimensionale delle particelle virali in atmosfera e le condizioni meteorologiche; variabili che si diversificano a seconda che si considerino ambienti outdoor e ambienti indoor.
La potenziale esistenza del virus nei campioni di aerosol analizzati è stata determinata raccogliendo il particolato atmosferico di diverse dimensioni dalla nanoparticelle al Pm10 e determinando la presenza del materiale genetico (Rna) del SARS-CoV-2 con tecniche di diagnostica di laboratorio avanzate; tutti i campioni raccolti nelle aree campione, hanno rilevato che la concentrazione di particelle virali era molto bassa nel PM10 (inferiore a 0.8 copie per m3 di aria) e in ogni intervallo di dimensioni analizzato (inferiore a 0,4 copie/m3 di aria)".
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Per cui i ricercatori hanno così concluso: "Pertanto, la probabilità di trasmissione airborne del contagio in outdoor, con esclusione di quelle zone molto affollate, appare molto bassa, quasi trascurabile. Negli assembramenti le concentrazioni possono aumentare localmente così come i rischi dovuti ai contatti ravvicinati, pertanto è assolutamente necessario rispettare le norme anti-assembramento anche in aree outdoor".
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Però Andrea Gambaro di Ca' Foscari, ha precisato che il rischio: "...potrebbe esserci in ambienti indoor di comunità scarsamente ventilati (come i ricoveri per anziani), dove le goccioline respiratorie più piccole possono rimanere in sospensione per tempi più lunghi e anche depositarsi sulle superfici. È quindi auspicabile mitigare il rischio attraverso la ventilazione periodica degli ambienti, l'igiene delle mani e delle superfici e l'uso delle mascherine".
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Un saluto! :)

Gyta

#5

BASATEVI SUI NUMERI NON SUL MINISTERO DELLA "SALUTE"

I virus sono i più piccoli parassiti, di solito di dimensioni comprese 0,02-0,3 micrometri

da https://www.msdmanuals.com/it/professionale/malattie-infettive/virus/panoramica-sui-virus

I Batteri sono organismi unicellulari, dalle dimensioni di 0,3 - 1,5 micron

da https://www.paginemediche.it/medicina-e-prevenzione/disturbi-e-malattie/batteri-virus-funghi-e-protozoi-la-microbiologia#:~:text=I%20Batteri%20sono%20organismi%20unicellulari,colorazioni%20(colorazione%20di%20Gram

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non ho potuto allegare i file pesanti, molto ben fatte, aprite il pdf dal link sotto:

Foto 1 particolati/gas e vapori/ deficienza di ossigeno
Foto 2 dimensioni dei particolati
Foto 3 esempi di dimensioni dei particolati
Foto 4 tipologie mascherine (*)

(*) su chirurgica: Protezione da contaminazione dei pazienti >= al 95%, grazie al BFE ( Bacterial Filtration Efficiency )

da https://www.ausl.fe.it/azienda/dipartimenti/dipartimento-interaziendale-gestionale-di-prevenzione-e-protezione/intercenter_3m_training_ospedale-di-ferrara-2018.pdf

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Maschere protettive:

mascherine igieniche per polveri innocue di diametro >=5 micron (non sono considerati Dispositivi di protezione individuale)
FFP1 per la protezione da polveri nocive, aerosol a base acquosa di materiale particellare  (>=0,02 micron) quando la concentrazione di contaminante è al massimo 4, 5 volte il corrispondente TLV (valore limite di soglia)
FFP1 per la protezione da vapori organici e vapori acidi per concentrazione di contaminante inferiore al rispettivo TLV
FFP2 per la protezione da polveri a media tossicità, fibre e areosol a base acquosa di materiale particellare (>= 0,02 micron), fumi metallici per concentrazioni di contaminante fino a 10 volte il valore limite (buona efficienza di filtrazione)
FFP3 per la protezione da polveri tossiche, fumi aerosol a base acquosa di materiale particellare tossico con granulometria >=0,02 micron per concentrazioni di contaminante fino a 50 volte il TLV (ottima efficienza di filtrazione)

da http://www.bio.unipd.it/safety/man/protez_device.html
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Le classiche mascherine chirurgiche sono dei dispositivi medici che proteggono dal droplet,
cioè dalle goccioline che hanno una dimensione da 50 micron in su (per capirci, ci vogliono 1000 micron per fare un millimetro).Le mascherine chirurgiche, dal nome, nascono per non far infettare il paziente operato dal chirurgo che lo opera.Oggi, in un decreto, le mascherine chirurgiche sono state indicate anche come dispositivi di protezione.Secondo Paolo D'Ancona dell'Istituto superiore di sanità, le chirurgiche "fungono da barriera e filtrano sia in entrata che in uscita.
Non proteggono invece quando abbiamo a che fare con goccioline molto piccole cioè aerosol (5 o 10 micron)".

Quali sono i modelli utili per le particelle più piccole?
Quando si ha a che fare con gocce di 5 o 10 micron, che si sprigionano ad esempio durante alcune procedure mediche, entrano in gioco i filtri facciali.Questo significa la sigla "ff" (filtro facciale), mentre "p" sta per protezione ed ecco le ormai famigerate ffp2 o ffp3.In caso di aerosol, le prime proteggono almeno dal 92% delle particelle e le seconde, che aderiscono meglio proteggono almeno al 98%. Possono essere con o senza filtro. Se hanno il filtro l'operatore respira meglio grazie a una valvola. In quel caso, però, il filtro funziona solo in ingresso ma non in uscita quindi se chi le indossa è malato c'è un rischio che possa contagiare qualcuno.Sono e rimangono prevalentemente presidi per proteggere chi li indossa.

da https://oisdental.it/coronavirus-parliamo-di-mascherine/

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Indossare una mascherina, mantenere le distanze, evitare la folla: queste sono le raccomandazioni anti-Covid 'pilastro' delle strategie contro il virus. Tuttavia le basi scientifiche su cui si basano queste raccomandazioni sono vecchie di decenni. [..]

Una particella con un diametro di 10 micrometri (la dimensione media delle goccioline di saliva emesse), ad esempio, impiega quasi 15 minuti a cadere a terra, spiegano i ricercatori. Il progetto di ricerca ha coinvolto TU Wien (Università di tecnologia Vienna), l'Università della Florida, la Sorbona di Parigi, la Clarkson University (Usa) e il Mit di Boston, è descritto sull'International Journal of Multiphase Flow'. Lo studio è firmato dall'italiano Alfredo Soldati della TU Wien. "La nostra comprensione della propagazione delle goccioline, accettata in tutto il mondo, si basa su misurazioni degli anni '30 e '40 del secolo scorso - spiega Soldati dell'Istituto di meccanica dei fluidi e trasferimento di calore presso la TU Wien - A quel tempo, i metodi di misurazione non erano buoni come oggi, sospettiamo che non fosse possibile misurare in modo affidabile le goccioline particolarmente piccole".  [..]"

Anche quando la gocciolina d'acqua è evaporata, rimane una particella di aerosol, che può contenere il virus. Ciò consente ai virus di diffondersi su distanze di diversi metri e rimanere nell'aria per lungo tempo", dice Soldati. Nelle tipiche situazioni quotidiane, una particella con un diametro di 10 micrometri (la dimensione media delle goccioline di saliva emesse) impiega quasi 15 minuti a cadere a terra. Quindi è possibile entrare in contatto con il virus anche quando si osservano le regole di distanziamento, ad esempio in un ascensore che è stato utilizzato da persone infette poco prima.Particolarmente problematici sono gli ambienti con elevata umidità relativa, come le sale riunioni scarsamente ventilate. E una speciale attenzione è richiesta in inverno, perché l'umidità relativa è più alta che in estate. [..]

da https://www.adnkronos.com/ecco-perche-mascherine-e-distanze-non-bastano-nuovo-studio_2WoHspefsKrf9tXd6nyGdx#

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LEGGERE CON ATTENZIONE ED EVITARE PER IL BENE DELLA NOSTRA SALUTE DI RIPORTARE INFORMAZIONI PARZIALI O POCO DOCUMENTATE.
(comprendo che non è sempre facile reperire documentazioni mediamente affidabili)
"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

Eutidemo

Ciao Gyta. :)
E' esatto; un virus, in generale, ha un diametro compreso fra 0,02 e 0,3 micrometri (cioè milionesimi di metro); però bisogna tenere conto che quelli che interessano l'apparato respiratorio, come l'attuale coronavirus, si diffondono nell'ambiente circostante attraverso i cosiddetti "droplet", che hanno una dimensione variabile fra 5 e 10 micrometri (nm), e, come scrivi tu, in alcuni casi fino a 50 micrometri (nm).
"https://cdn-thumbs.imagevenue.com/23/2a/6e/ME132E2A_t.jpg
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Per il resto, condivido quasi tutto quello che hai scritto in seguito, anche perchè corrisponde sostanzialmente a quello che avevo già scritto io; a parte il fatto che la sigla FFP, almeno così mi sembra, sta per FILTERING FACE PIECE, e non per  FILTERING FACE PROTECTION come hai scritto tu.
Il che, però, non cambia minimamente la sostanza delle cose, perchè mentre le mascherine chirurgiche proteggono molto poco chi le porta, le FFP, invece, proteggono molto di più; cioè, tra il 92% e il 98% a seconda che siano FFP2 o FFP3 (come nelle tabelle che avevo riportato io).
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Secondo me, però, tu confondi un po' la funzione di "filtraggio", che attiene al "tessuto" della mascherina FFP nel suo complesso; o meglio  il suo "tessuto non tessuto" (TNT), che è un termine generico per indicare un prodotto industriale simile a un tessuto, ma ottenuto con procedimenti diversi dalla tessitura e dalla maglieria.
Ed infatti nel TNT le fibre presentano una disposizione casuale, senza alcuna struttura ordinata, diversamente da una ortogonale (fatta da trama e ordito) o a maglia (fatto da ranghi e file) di un normale tessuto; questo perchè i tessuti convenzionali ortogonali e a maglia sembrano non riuscire a raggiungere i requisiti di "filtraggio", imposti dalla EN 14683 per l'efficacia delle mascherine in questione.
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Quindi, precisato che le mascherine, o, almeno le FFP, sono TUTTE "filtranti" di per se stesse, non è esatto dire che alcune sono "con filtro" ed altre "senza filtro".
Ed infatti tu confondi:
- il FILTRO che qualunque "face filtering piece" offre, per sua natura, a chi la indossa;
- con la VALVOLA ESPIRATORIA, la quale, nelle "face filtering piece" che ne sono dotate, come correttamente scrivi,  "filtra" solo in ingresso ma non in uscita (quindi se chi le indossa è malato c'è il rischio che possa contagiare qualcuno).
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Peraltro, per svolgere determinati tipi di attività, esistono mascherine dotate di una sorta di "ventilazione elettronica forzata" la quale filtra l'aria e la sterilizza  sia in entrata che in uscita; e, soprattutto, rende il respiro quasi più agevole di quando non la si indossa, sebbene il ronzio elettrico sia un po' fastidioso (va ricaricata tramite USB ogni 5 ore).
"https://cdn-thumbs.imagevenue.com/a8/df/af/ME132E50_t.jpg
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Quanto alla tesi di Soldati, la conoscevo, e so che è molto controversa; ma, al riguardo, non mi pronuncio, perchè non ho competenze specifiche in materia.
Tuttavia, anche se tale teoria fosse vera, se si usa la mascherina in modo corretto, se ci si lavano spesso le mani, se si usa di frequente l'amuchina e si ricorre a tutte le altre cautele del caso (soprattutto starsene tranquilli per conto proprio), secondo me, si può comunque ridurre al minimo il rischio di contagio.
Ma mai eliminarlo del tutto, questo è chiaro!
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Un saluto! :)
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