Covid19; E484K la "variante giapponese"!

Aperto da Eutidemo, 24 Aprile 2021, 13:02:41 PM

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Eutidemo

Ultimamente, gira la preoccupante voce di una nuova "variante" del Covid19, la quale "sembra" risultare "immune" ai vaccini in circolazione: si chiama E484K, volgarmente denominata la "variante giapponese".
A parte il fatto che tale variante è di colore "giallo", se ne sa ben poco; però qualche idea al riguardo, gli "esperti" già se la sono fatta.
Sentiamo il parere di qualcuno di loro.
1)
Bassetti (Direttore della Clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente dell'Unità di crisi Covid-19 della Liguria)
"Dobbiamo vigilare, con il sequenziamento, ma senza fare terrorismo ogni volta che si trova una variante dall'altra parte del mondo. Dobbiamo metterci in testa che, come dovremo convivere con il virus per anni così dovremo farlo con le tante varianti che verranno scoperte. Questa nuova variante può essere più contagiosa e resistere ai vaccini anti Covid? In qualche modo come tutte le varianti potrebbe essere più contagiosa, ma non abbiamo certezza che possa resistere ai vaccini."
2)
Burioni (Professore Ordinario di Microbiologia e Virologia presso l'Università degli Studi di Genova, Dottore di Ricerca in Scienze Microbiologiche Specialista in Immunologia Clinica ed Allergologia).
"Ormai domina il 'varianterrosimo': ogni variante che compare, si fa terrorismo. E' normalissimo che un virus nuovo generi varianti, dobbiamo preoccuparci quando queste hanno caratteristiche che le rendono pericolose. La variante inglese, ormai dominante in Italia, è molto pericolosa perché è molto più contagiosa e anche più letale, causa malattia più grave. Poi ci sono la brasiliana e la sudafricana, ma altre varianti preoccupanti non ci sono. Secondo uno studio condotto dalla stessa azienda, il vaccino Pfizer sembra funzionare benissimo anche contro questa variante E484K, detta 'giapponese'".
3)
Pregliasco (Professore Ordinario di Virologia presso l'Università Statale  degli Studi  di Milano)
"Potrebbe ridurre l'efficacia dei vaccini, ma l'aspetto positivo è di averla individuata su un campione piccolo e quindi avere la capacità di monitorarla. Le cose che si sanno ad oggi sono poche e cioè che è una variante che assomma alle caratteristiche della variante inglese ulteriori variazioni, e che dalle valutazioni delle ricostruzioni tridimensionali al computer mostra modifiche che potrebbero in qualche modo far ridurre l'efficacia delle vaccinazioni. E' un elemento di preoccupazione che va ancora approfondito".
4)
Ciccozzi (Responsabile dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia della facoltà di Medicina dell'Università Campus Bio-Medico di Roma)
"Nulla di nuovo, in quanto si tratta della solita mutazione E483K, presente nella variante brasiliana, in quella sudafricana e almeno nel 50% di quella inglese. E' una variante come tutte le altre che stanno circolando, e non va a inficiare la vaccinazione. Può al massimo diminuire di qualche percentuale l'efficacia dei vaccini, ma per ora sembra che funzionino anche contro questa mutazione".
5)
Galli (Professore Ordinario di Virologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche L. Sacco)
"Si tratta della  variante brasiliana arrivata in Giappone; per cui, se non verranno rilasciate indicazioni che fanno pensare a un'ulteriore evoluzione con cambio di caratteristiche, la variante E484K è una delle mutazioni caratteristiche della variante brasiliana. Chiamarla variante giapponese è per chi ama fare i titoli. C'è purtroppo la conferma che anche in Giappone, dove sono estremamente cauti e precisi, si sono ritrovati, e sottolineo a meno che non vengano fuori dati diversi - insiste Galli - la brutta ma prevedibile sorpresa che si stanno diffondendo dei casi, non moltissimi, della variante brasiliana che era già stata segnalata a gennaio. Le persone che viste a gennaio con quella variante hanno evidentemente lasciato dietro di sé un codazzo di infezioni che, trascorsi alcuni mesi, si ritrovano negli ospedali".
***
E gli immunologhi Giapponesi cosa dicono?
"Rispetto alle mutazioni finora individuate, resiste sia ai vaccini sia gli anticorpi prodotti dal Covid19." e aggiungono: "Non vanno ripetuti gli errori di un anno fa, bisogna correre immediatamente ai ripari o le terapie intensive andranno in ulteriore sofferenza!"
https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2021/04/05/news/sos-variante-giapponese-resiste-al-vaccino-e-mette-a-rischio-le-terapie-intensive-1.40114130
E sembra che il governo giapponese sia pronto a introdurre nuove restrizioni nella capitale Tokyo per fronteggiare la recente ascesa dei contagi di Covid e il ritorno in sofferenza del sistema ospedaliero; lo ha detto il premier, Yoshihide Suga, a distanza di tre settimane dal termine dell'ultimo stato di emergenza, e mentre la capitale registra il maggior numero di positività!
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***
                             CONCLUSIONI
Non saprei proprio cosa pensare; però si tenga presente che noi abbiamo vaccinato molte più persone di quanto non ne abbiano vaccinate i Giapponesi, i quali (una volta tanto) sono parecchio indietro rispetto a noi.
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***

Alexander

#1
Buongiorno Eutidemo


Che i virus mutino in continuazione è perfettamente normale, come nelle dichiarazioni che hai riportato. Ma quando muta un virus influenzale, spesso riducendo l'efficacia del vaccino annuale che si somministra alle persone anziane e fragili, la notizia non viene degnata di alcun servizio mediatico, nemmeno un trafiletto in ultima pagina. Resta un'informazione tecnica per gli specialisti del settore, come è giusto che sia. Con il nuovo coronavirus sars-cov2 assistiamo ad una novità mai vista storicamente: la notizia tecnica di un mutamento da E484K a E484K+ è più importante di ogni altra, nonostante nessuno, a parte gli specialisti del settore, ci capiscano una cippa di cosa vuol dire. E anche questo probabilmente fa parte della nuova "metafisica del coronavirus", di cui discutevamo . Evidentemente terrorizzare fa vendere bene. Dicono che circa 50 milioni di italiani cerchino notizie su di "Lui" ogni giorno. Se tiriamo via bambini, anziani non del tutto...e fatalisti/menefreghisti, praticamente tutti. Temo che sarà difficile uscire da questa situazione perché sembra che ci stiamo "assestando" in questa cultura dell'emergenza che, dopo un anno e passa, sarebbe più corretto non definire più come emergenza, ma come nuova normalità. Già si parla di continui richiami vaccinatori e nuove ondate in autunno anche in paesi come la GB dove la maggioranza è vaccinata o la sarà tra breve, come da discorso del biondo ossigenato di qualche giorno fa. Ma come terza ondata se sono tutti vaccinati? Sarò un pessimista, ma la vedo nera.

sapa

Io, invece, la vedo bianca. Come la bandiera che dovremo issare sul pennone in segno di resa. Con il covid non sarà mai del tutto finita, ci assesteremo sul livello di tolleranza e rassegnazione che abbiamo assunto per malattie anche più gravi. Probabilmente, spero, si arriverà a migliorare col tempo l'approccio terapeutico, fino a poter derubricare la malattia al  "poco più di un'influenza", dal quale, sbagliando previsione, eravamo partiti.

Jacopus

Equiparare cov-sars 2 all'influenza è scorretto ed anche pericoloso. Gli effetti sulla società e sulle persone sono almeno decuplicati se non centuplicati. Ci dovremmo vaccinare per almeno 5-10 anni e siamo fortunati se, nel frattempo, non emerge cov-sars 3. Questo virus è comunque il campanello di allarme di una situazione di fragilità generalizzata, che ha come causa, l'impatto di 9 miliardi di esseri umani su una terra dalle risorse limitate.
Se fossimo stati un miliardo e senza questa mobilità intercontinentale, il virus si sarebbe estinto in modo naturale, presentandosi solo in un ambiente limitato. Tale limitazione avrebbe determinato un minor numero di ricombinazioni e quindi di varianti, che sono il problema principale.
Nel frattempo le emissioni di co2, nei primi mesi del 2021 è tornato ai livelli del 2019.
Il problema è tutto nella necessità, da parte della classe dominante, di lasciare aperta la illusione di un "miglioramento" progressivo aperto a tutti, ovviamente a spese dell'ambiente. La democrazia (malata) dei nostri tempi si fonda su questa premessa di sviluppo ormai tossico.
Quando il gioco si farà più duro, anche la democrazia potrà essere accantonata e se una catastrofe ecologica non ci farà fuori, dovremmo scegliere da che parte stare.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

sapa

Citazione di: Jacopus il 24 Aprile 2021, 18:16:24 PM
Equiparare cov-sars 2 all'influenza è scorretto ed anche pericoloso. Gli effetti sulla società e sulle persone sono almeno decuplicati se non centuplicati. Ci dovremmo vaccinare per almeno 5-10 anni e siamo fortunati se, nel frattempo, non emerge cov-sars 3. Questo virus è comunque il campanello di allarme di una situazione di fragilità generalizzata, che ha come causa, l'impatto di 9 miliardi di esseri umani su una terra dalle risorse limitate.
Se fossimo stati un miliardo e senza questa mobilità intercontinentale, il virus si sarebbe estinto in modo naturale, presentandosi solo in un ambiente limitato. Tale limitazione avrebbe determinato un minor numero di ricombinazioni e quindi di varianti, che sono il problema principale.
Nel frattempo le emissioni di co2, nei primi mesi del 2021 è tornato ai livelli del 2019.
Il problema è tutto nella necessità, da parte della classe dominante, di lasciare aperta la illusione di un "miglioramento" progressivo aperto a tutti, ovviamente a spese dell'ambiente. La democrazia (malata) dei nostri tempi si fonda su questa premessa di sviluppo ormai tossico.
Quando il gioco si farà più duro, anche la democrazia potrà essere accantonata e se una catastrofe ecologica non ci farà fuori, dovremmo scegliere da che parte stare.
Ciao Jacopus, eppure all'inzio di tutto c'era chi, molto autorevolmente, non si preoccupava più di tanto https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/e-uninfluenza-9311005c-fb0e-46c2-8e1e-d65c9fdd2111.html. Certo, sbagliava in modo che, poi, si è rivelato pericoloso. Francamente, credo di più alla ricerca e alla scoperta di una corretta ed efficace terapia, che a vaccinazioni di massa per anni e anni.  Con una terapia che sia in grado di "decimare" i decessi, il covid rimarrà una malattia contagiosa e pericolosa, contro la quale  però sviluppare una immunità di gregge, senza rischiare troppo le penne.

Eutidemo

Rispondendo a tutti, secondo me potremo davvero "tirare le somme" soltanto verso la fine dell'anno.
E, cioè, una volta portata a termine (si spera) la campagna vaccinale, e dopo aver verificato:
- quante persone vaccinate sono rimaste lo stesso vittime del virus e delle sue varianti;
- con quale gravità e con quali esiti.



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