COVID 19 - Vaccini - Qual'è il rischio maggiore?

Aperto da Eutidemo, 22 Dicembre 2020, 14:51:27 PM

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Eutidemo


COVID 19 - Vaccini - Qual'è il rischio maggiore?

PREMESSA
Diffidate di qualunque medico (o sedicente tale) il quale vi sconsigli una determinata pratica medica accettata e riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale e dall'OMS, senza spiegarvi accuratamente il "perchè", e soprattutto senza indicarvi le "basi" su cui fonda le proprie personali convinzioni.
Pure  se fosse Ippocrate in persona!
Intendiamoci, in taluni casi potrebbe anche avere ragione;  però, "dopo" che vi ha fornito l'uno e le altre (altrimenti non dategli neanche retta), verificate sempre di persona quanto possa esserci di "plausibile" in ciò che costui afferma.
Ed infatti un singolo medico o una minoranza di medici che contraddicano la consolidata convinzione della comunità scientifica costituita dalla stragrande maggioranza degli altri medici loro colleghi e degli scienziati, devono fornire argomenti davvero solidi a sostegno delle loro tesi; altrimenti si tratta solo di chiacchiere a ruota libera, che lasciano il tempo che trovano!
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DIFFERENZA TRA "SICUREZZA" ed "EFFICACIA" DI UN VACCINO.
Occorre poi stare molto attenti ad evitare l' "errore" in cui è inavvertitamente incorso Paolo Mieli in una trasmissione di "OTTO E MEZZO", confondendo la "sicurezza" di un vaccino con la sua '"efficacia" , in quanto:
- la "sicurezza" concerne la percentuale di rischio che si corre assumendo un vaccino, o un qualsiasi altro farmaco, la quale, come pure risulta dai "bugiardini",  può essere vicino allo zero, ma mai assoluta (mio padre, che era medico, si sentì male a causa di un'aspirina);
-l' "efficacia", invece, concerne la capacità di un vaccino, o di un qualsiasi altro farmaco, di produrre l'effetto e i risultati voluti, cioè l'immunizzazione del paziente, la quale è in generale espressa in percentuali inferiori a quelle della "sicurezza".
Non serve essere un medico per capire che il requisito più importante da accertare è il primo; una volta rassicurati su quello, è poi ovvio che un vaccino conviene comunque farlo.
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SICUREZZA
Al riguardo, occorre considerare due aspetti ben distinti di tale indispensabile requisito di qualsiasi farmaco o vaccino, e, cioè:
- che risulti "sicuro" in generale entro limiti statistici accettabili di rischiosità;
- che, inoltre, risulti "sicuro" in particolare, con riferimento allo stato clinico del singolo paziente.
Vale a dire:
a)
Sicurezza in generale
A tale riguardo, consideriamo quali siano gli "step" obbligatori per garantire la "sicurezza in generale" nella realizzazione di un vaccino.
- Il primo passo consiste nell'allestimento dei preparati vaccinali, diversi a seconda che contengano il microrganismo in una forma attenuata o completamente inattivata, o che ne contengano solo alcune componenti, o che si adottino tecniche antigeniche (come meglio spiegherò in prosieguo).
- Una volta così ottenuto, il "preparato vaccinale" viene sottoposto alla fase di "sperimentazione preclinica" in cui se ne osserva il comportamento e il livello di tossicità sugli animali.
- In laboratori altamente specializzati vengono eseguiti studi in vitro e in vivo per identificare quale componente del microrganismo sarà in grado di stimolare in maniera ottimale il sistema immunitarioe e si valutano la tolleranza, la risposta immunitaria e l'efficacia protettiva del vaccino da sviluppare sugli organismi viventi delle cavie.
- Si passa, infine, alla "sperimentazione clinica", che è regolata sia a livello internazionale  che nazionale, e che si suddivide in quattro fasi: le prime tre (che coinvolgono un numero progressivamente crescente di volontari) si svolgono antecedentemente alla messa in commercio del vaccino; ma prima di metterlo effettivamente in commercio, sono previste attente verifiche internazionali e nazionali della correttezza dei procedimenti adottati, solo dopo le quali il vaccino ottiene il "bollino blu". La quarta fase è rappresentata dagli studi post-commercializzazione e coinvolge milioni di persone.
b) Sicurezza in particolare
Occorre poi verificare, caso per caso, la "sicurezza specifica" del trattamento, evitando di praticarlo:
- a chi, al momento del vaccino, manifesta sintomi febbrili al "termoscanner"
- a chi presenta dati anamnestici  che lo sconsigliano.
Ed infatti, la vaccinazione contro una qualsiasi malattia (COVID19 compreso) è raccomandabile solo se il suo beneficio supera di gran lunga il rischio di provocare effetti negativi; la decisione si basa su un quadro anamnestico, che solo il singolo medico può valutare paziente per paziente.
LO SPUTNIK
La Russia ha già cominciato a vaccinare la popolazione con il suo vaccino SPUTNIK senza aver ultimato tutte le procedure di "sicurezza" sopra sinteticamente descritte; però sembra che, almeno per ora, non risultino effetti collaterali negativi di sorta.
Pertanto, a maggior, ragione, visto che in Italia si comincerà la campagna di vaccinazione solo "DOPO" aver ultimato "tutte" le procedure di sicurezza cui sopra, è "estremamente" improbabile che potranno risultare effetti collaterali negativi di un qualche rilievo.
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LA GATTA PRESCIOLOSA FA SEMPRE FIGLI CIECHI?
Alcuni medici, i cui studi risalgono a decenni fa, sono un po' scettici in conseguenza di quella che ritengono essere stata l'eccessiva "frettolosità" con la quale sono stati realizzati gli attuali vaccini anticovid; ma, evidentemente, almeno stando a quello che dicono o scrivono, si tratta di medici che ignorano completamente l'evoluzione scientifica avvenuta negli ultimi anni.
Almeno per quel poco che, da profano, ho potuto apprendere dalla lettura delle "Scientific American" (che ha appena compiuto 175 anni di pubblicazioni).
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I VACCINI ANTIGENICI
Si tratta di una nuova classe di vaccini composti di una sequenza di mRNA ("m" sta per "messaggero") che codifica una proteina specifica, denominato "antigene".
Questo tipo di vaccino, per sua natura, è molto più "veloce" da realizzare, ed è più "sicuro" , in quanto produce meno effetti collaterali rispetto ai vaccini composti da "virus inattivati"; inoltre è più facile da produrre rispetto a quelli tradizionali e non rischia di contenere alcun agente infettante
L'RNA "messaggero" veicolato da goccioline lipidiche all'interno del corpo della persona, produce la "proteina spike" di cui il virus si serve per agganciare le cellule umane e penetrarle;   cioè si trasformano le cellule in fabbriche di sostanze capaci di annientare la minaccia del virus. Detto in termini più semplici, almeno per quello che ho capito io, sono delle specie di "trappole avvelenate" per COVID19.
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MUTAZIONI DEL VIRUS
Oltre a questo, l'aspetto più positivo dei vaccini antigenici, è che, sia in caso di mutazioni relative al Covid-19 sia nella comparsa di altri patogeni, la piattaforma potrebbe essere subito pronta all'uso, grazie a velocità e agilità che sono i due veri punti di forza.
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E' VERO CHE CHI E' VACCINATO PUO' ANCORA RISULTARE CONTAGIOSO?
Al riguardo Ilaria Capua, direttrice dell'One Health Center of Excellence dell'università della Florida, in una trasmissione televisiva, ha dichiarato quanto segue: "Chi si vaccina contro il coronavirus non può ammalarsi, ma si può infettare lo stesso, e trasmettere quindi la malattia se non porta la mascherina".
Sebbene la Capua non sia un "medico", bensì una "veterinaria", tuttavia ha senz'altro le qualifiche necessarie per esprimere pareri in materia; ed infatti, come lei stessa ha giustamente rivendicato, visto che si originano quasi sempre da animali, "I veterinari studiano le malattie prima che diventino pandemiche" presso gli esseri umani.
Tuttavia, considerato che in materia di "infezioni" umane la "competenza specifica" spetta precipuamente agli "infettivologhi", ho trovato interessante il parere espresso al riguardo dal Prof. Stefano Vella, infettivologo e docente di Salute Globale all'Università Cattolica di Roma.
"Quello che dice la Capua può essere vero, nel senso che questi vaccini inducono una risposta immunitaria legata agli anticorpi neutralizzanti, che è sistemica ma non è detto che proteggano anche dall'infezione". Però ha aggiunto che, anche se c'è il rischio di essere contagiosi, non è escluso che il virus "...possa essere abbattuto così velocemente da ridurre anche il tempo di trasmissione: cioè il virus comincia ad entrare nelle vie respiratorie ma viene abbattuto!".
In questo modo, secondo l'"infettivologo" il virus contrastato dal vaccino non avrebbe il tempo materiale per infettare nessun'altro venga a contatto con la persona vaccinata.
Al riguardo, almeno "sondando" INTERNET, a me sembra che la comunità scientifica propenda ad affermare che, in genere, chi si sottopone a vaccinazione non è contagioso per la malattia per la quale si è vaccinato; questo risulterebbe valido per tutti i vaccini, anche per quelli realizzati con virus attenuati.
L'unica rarissima eccezione storica, a quanto leggo, sarebbe stata quella del vaccino per la varicella; in 30 anni di utilizzo si sono registrati soli 9 casi di contagio su milioni di dosi somministrate.
Però, per sapere con sicurezza come andrà la faccenda per i vaccini anticovid, bisognerà attendere i risultati dei "trials clinici", gli unici in grado di dire "se questi vaccini impediscono sia la malattia che la trasmissione".
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CONCLUSIONI
Alla fin fine, secondo me, molti sbagliano la "domanda" a cui accennavo nel titolo del presente TOPIC, più che la sua "risposta".
Cioè:
a) Domanda stupida
"Può essere pericoloso sottoporsi al vaccino in arrivo, in quanto potrebbe produrre dannosi effetti collaterali?"
Si tratta di una domanda "stupida", in quanto la risposta è ovvia: "Certo che sì! Ed infatti, sottoporsi al vaccino in arrivo, per quanto in percentuaali inferiori allo "0,", potrebbe comunque essere ipoteticamente pericoloso e potrebbe produrre dannosi effetti collaterali come qualsiasi altro prodotto farmaceutico in commercio!"
Ed infatti QUALSIASI vaccino o farmarco (aspirina compresa), in determinate circostanze, può risultare pericoloso e produrre dannosi effetti collaterali; basta leggere i "bugiardini" contenuti nelle confezioni per farsi venire i sudori freddi.
b) Domanda intelligente.
"E' più pericoloso affrontare il rischio di sottoporsi al nuovo vaccino contro il COVID19, in quanto potrebbe produrre dannosi effetti collaterali, oppure non fare il vaccino ed affrontare il rischio di beccarsi il virus?
Se la cosa fosse possibile, io lascerei rispondere alle 70.000 persone che sono morte di COVID qui in Italia in meno di un anno (ieri erano 69.214); ma, poichè la cosa ormai non è più possibile, la risposta è affidata al buon senso di chi ancora è rimasto in vita.
Almeno, se è sua intenzione restarci!
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In ogni caso, personalmente, pur rispettando l'opinione di tutti, trovo disdicevole che un medico rifiuti di sottoporsi personalmente al vaccino, esponendo così ad un rischio maggiore di contagio i propri assistiti; ed infatti, almeno lui, per la professione che fa, il "rischio" di vaccinarsi dovrebbe sentirsi obbligato a correrlo.
Ed infatti, dopo la campagna di vaccinazione, personalmente, eviterò sicuramente di "farmi mettere le mani addosso" da un medico che non si sia vaccinatol.
Questo è poco ma è sicuro!
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Poi, ognuno la pensi come meglio crede!
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Alexander


Credo che bisognerebbe fare dei distinguo. Che però so che non si ha intenzione di fare a livello istituzionale:
-E' opportuno vaccinarsi contro il Sars-cov2 se sei una categoria a rischio complicanze (over 55- malati cronici- immunodopressi, ecc.)?  Sicuramente.
-E' opportuno vaccinarsi se sei un bambino o un giovane sano? Direi di no, almeno se la tua paura non ti fa vivere male e, facendo il vaccino, ti senti meglio. Ossia se sei ipocondriaco.
Ad oggi l'incidenza di ricoveri per covid-19 nei giovani è un terzo di quella per influenza (mentre negli anziani è il triplo). Alcuni giovani sono morti ma erano soggetti estremamente fragili, e quindi sicuramente adatti alla vaccinazione.
Personalmente ho fatto il covid-19. Ho più di 50anni. Ho avuto la febbre per una nottata. qualche linea il giorno dopo e poi una certa stanchezza per una quindicina di giorni. Sono iperteso (prendo betabloccanti) e leggermente iperglicemico. So che è una malattia che può dare una sintomatologia estremamente varia, ma nel mio caso non è stato nulla di che (a confronto con altre malattie avute nella vita). Non penso che farò il vaccino, proprio perchè ho già anticorpi naturali al virus. Lo avrei fatto se non fossi guarito dal covid? Penso di sì, vista l'età e i fattori di rischio.
Il dramma sarebbe dover continuare a vivere , anche dopo la vaccinazione di massa, con maschere, gel e distanziamento sociale per anni. Quello sarebbe un dramma peggiore del covid, secondo me. Meglio la morte che continuare a vivere per sempre così.

sapa

Ciao Eutidemo, al tuo logico e, come sempre, dettagliato ragionamento eccepisco solo una cosa:  una volta fatto il vaccino, che motivo avresti di voler sapere se il tuo prossimo, compreso il medico che eventualmente ti dovrebbe "mettere le mani addosso", è vaccinato o meno? In teoria, una volta vaccinati, dovremmo finalmente essere liberi da ogni ansia. O mi sfugge qualcosa?

Eutidemo

Citazione di: sapa il 22 Dicembre 2020, 16:48:04 PM
Ciao Eutidemo, al tuo logico e, come sempre, dettagliato ragionamento eccepisco solo una cosa:  una volta fatto il vaccino, che motivo avresti di voler sapere se il tuo prossimo, compreso il medico che eventualmente ti dovrebbe "mettere le mani addosso", è vaccinato o meno? In teoria, una volta vaccinati, dovremmo finalmente essere liberi da ogni ansia. O mi sfugge qualcosa?


Ho scritto così per il fatto che la campagna vaccinale interesserà in primo luogo il personale medico; per cui, per un periodo più o meno lungo, quando mi recherò a visita medica, mentre il personale medico dovrebbe essere già quasi tutto vaccinato, io, invece, ancora non lo sarò.
Quindi pretendo che lo sia almeno il medico che mi visita.
Successivamente, quando sarò vaccinato anch'io, non avrò più di questi problemi.
Comunque, anche dopo, eviterò lo stesso di farmi curare da un medico "novax", perchè non mi dà affidamento ;)


Gyta

Citazione di: Alexander il 22 Dicembre 2020, 15:56:00 PM
Il dramma sarebbe dover continuare a vivere , anche dopo la vaccinazione di massa, con maschere, gel e distanziamento sociale per anni. Quello sarebbe un dramma peggiore del covid, secondo me. Meglio la morte che continuare a vivere per sempre così.


Beh.. "meglio la morte" non direi..
Peggiore del covid.. non saprei..  tanto più che chi ci muore muore in modo orribile..
"Prima di autodiagnosticarti la depressione o la bassa autostima,
assicurati di non essere circondato da idioti"

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