COVID 19: Attenti a non confondere il "COV" col "COV"!

Aperto da Eutidemo, 26 Novembre 2020, 14:29:03 PM

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Eutidemo

A volte "acronimi" identici (o quasi identici) tra di loro, ci inducono a pensare che essi indichino le stesse cose; ed invece, talvolta, le lettere che compongono un determinato, acronimo, pur essendo uguali tra di loro, sono invece le iniziali di parole completamente diverse, e che indicano cose differenti.
Ad esempio, a volte, sulla pubblicità delle mascherine e dei purificatori ambientali, si fa riferimento al loro livello di protezione "COV"; per cui si potrebbe essere indotti a pensare che, con tale acronimo, si faccia riferimento al COVID19... e uno se li compra nutrendo in buona fede tale convinzione.
Ma non è esattamente così!
Ed infatti, si tenga presente quanto segue.

a)
COV-2
La sindrome respiratoria acuta grave "Coronavirus-2", viene comunemente indicata con l'acronimo di  COVID19, cioè "Co" (corona); "Vi" (virus); "D" ('disease', malattia) "19" (anno dell' insorgenza); ovvero, ancora più sinteticamente, con il più breve acronimo "COV-2".

b)
COV
Per una singolare coincidenza, anche i "Composti Organici Volatili", vengono indicati con un acronimo molto simile; cioè, "COV" ("C"omposti, "O"rganici, "V"olatili).
Ma non si tratta affatto di virus, nè, tantomeno, del COV2, bensì di composti chimici quali idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi, terpeni, alcooli, esteri e chetoni; tra  i più diffusi dei quali, ci sono quelli provocati dai prodotti cosmetici o deodoranti, dai dispositivi di riscaldamento, dai materiali di pulizia, dalla formaldeide e da altri prodotti vari (es. colle, adesivi, solventi, vernici ecc.). A volte, i COV vengono indicati con l'acronimo inglese VOC (Volatile Organic Compound); ma, pur cambiando l'ordine delle parole, si tratta pur sempre della stessa cosa, che non ha niente a che fare con il COV-2.

***
L'inquinamento domestico.

Ciò premesso, le mascherine e i purificatori ambientali, in cui si fa generico riferimento al loro livello di protezione "COV" vanno acquistati comunque, in quanto "potrebbero" in qualche misura contribuire a contrastare "anche" il COV-2; fermo restando che non si tratta certo di una protezione "specifica anticovid".
Fino a qualche anno fa, invero, si pensava che le principali sorgenti inquinanti si trovassero all'esterno delle case, mentre, purtroppo, gli studi scientifici più recenti hanno confermato che l'inquinamento "indoor" è ben più pericoloso; ed infatti, stando alle ultime stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'inquinamento domestico, provoca ben 4,3 milioni di morti ogni anno in tutto il mondo (covid19 a parte).
Le misure previste per il contenimento energetico hanno estremamente aggravato la situazione; ed infatti per inseguire il risparmio della bolletta, si è dato libero spazio ad una serie di attività per contenere le dispersioni nei luoghi chiusi a discapito della qualità dell'aria che viene respirata.
E adesso ci si è messo anche il COV-2, che è solo "uno" degli ulteriori aggravamenti dell'inquinamento aerobico "indoor"; tanto è vero che il 77,6% dei contagi si verifica in ambito domestico.
Ma non è solo il coronavirus a poterci aggredire dentro casa, come si evince dalla seguente inquietante schematizzazione.
FONTI INQUINAMENTO AMBIENTALE.jpg


***
Efficacia specifica anticovid.
Ho voluto precisare quanto sopra, perchè, a prescindere dall'attuale contagio, l'utilizzo di purificatori ambientali domestici, secondo me, è comunque altamente consigliabile; sebbene, almeno a quanto ho capito io, in genere. la loro efficacia si limita più ai batteri che ai virus.
Ed infatti, i "virus" e i "batteri", sono due agenti biologici ben diversi tra di loro, in quanto (a parte altre ben più sostanziali differenze) i "virus" più grossi misurano 400 nanometri (nm) e i più piccoli non superano i 20 nanometri (nm);  per cui sono da 10 a 100 volte più piccoli dei "batteri", e, quindi, sono molto più difficilmente "intercettabili".
Per quanto in particolare riguarda il COVID19, o COV2 che dir si voglia,  i ricercatori hanno determinato che il diametro di questo virus può variare dai 60 nanometri (nm) ad un diametro massimo di 140 nanometri (nm); quindi è estremamente minuscolo e insidioso!
Per cui l'utilizzo di purificatori ambientali domestici COV, e, soprattutto, quello delle mascherine, può avere una adeguata "efficacia anticovid" soltanto se il loro "filtraggio" (usando il termine in senso generico) risulta adeguato a tali dimensioni; per cui bisogna sempre verificare le relative specifiche.

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In ogni caso, si tenga presente che io non sono nè un chimico nè un biologo, nè, tantomeno, un virologo; per cui prendete quello che scrivo con "cautissimo" beneficio d'inventario.
E, eventualmente, verificate il tutto presso fonti più autorevoli della mia.
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Ipazia

Gran parte dell'inquinamento indoor è di origine outdoor: inquinamento viabilistico, industriale, da impianti di riscaldamento e da sovraffollamento. Basta uscire dagli inferni urbani/industriali e l'inquinamento indoor in door si riduce drasticamente.

L'educazione ambientale latita quanto l'educazione sentimentale. La carenza di entrambe è la maggiore responsabile dei fattori soggettivi dell'inquinamento indoor. Frequentemente così tossico da morirci pure.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Ciao Ipazia :)
Non ti saprei dire, in percentuale, quanta parte dell'inquinamento indoor sia sia origine outdoor, però, purtroppo, la percentuale inquinante di origine indoor è indubbiamente aumentata, a causa del maggior uso domestico di composti chimici quali idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi, terpeni, alcooli, esteri e chetoni; tra  i più diffusi dei quali, ci sono quelli provocati dai prodotti cosmetici o deodoranti, dai dispositivi di riscaldamento, dai materiali di pulizia, dalla formaldeide e da altri prodotti vari (es. colle, adesivi, solventi, vernici ecc.).
La percentuale inquinante di origine indoor, peraltro, è notevolmente aumentata anche a causa delle (sia pur utili) misure di contenimento energetico.
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Ciò, però, non toglie che gran parte dell'inquinamento indoor resti di origine outdoor; come scrivi giustamente tu, a causa dell'inquinamento viabilistico, industriale, da impianti di riscaldamento e da sovraffollamento.
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E' anche vero che, come scrivi tu, che uscendo dagli inferni urbani/industriali, l'inquinamento outodoor/indoor si riduce drasticamente; quello indoor/indoor, invece, diminuisce soltanto se il proprietario dell'immobile ha una adeguata educazione ambientale.
***
Nel mio caso, vivendo io in una villetta sita nel parco naturale di Castel Porziano (appena fuori della Riserva Presidenziale), la qualità dell'aria esterna è ottima, perchè risulta da un "mix" di aria marina e di aria silvestre.
***
Purtroppo, però, la mia casa si trova su di un'area ad intensa emanazione di "RADON", che è un gas radioattivo di origine naturale, inodore, incolore e insapore...ma, a medio-lungo termine, "letale"; ed infatti, moltissimi abitanti si sono ammalati di cancro, compreso il sottoscritto.
***
In questo caso l'inquinamento viabilistico, industriale, da impianti di riscaldamento e da sovraffollamento, non c'entrano niente, in quanto la colpevole è la natura; benchè siano colpevoli anche gli uomini che hanno costruito qui, sebbene, all'epoca, si ignorasse l'esistenza di tale esiziale gas radioattivo esalante dal terreno della zona.
***
Gli effetti più dannosi del radon non sono però dovuti al radon in sé, bensì ai suoi "prodotti di decadimento radioattivo", cioè ad altri elementi radioattivi non gassosi generati dal radon che, attaccandosi al particolato atmosferico presente in ogni ambiente, entrano facilmente in profondità nell'apparato respiratorio irraggiando in particolare le cellule dei bronchi.
***
Ridurne la concentrazione, attuando dei particolari interventi edilizi sulle abitazioni esistenti, sarebbe in teoria possibile; ma, nel caso della mia abitazione, sarebbe troppo costoso ed estremamente complicato, per cui devo limitarmi a palliativi quali la costante aereazione ed altro.
Ma tanto, ormai, vista la mia veneranda età, non è che poi mi resti più tanto da vivere...per cui chissenefrega! ::)
***
Un saluto! :)


Ipazia

Citazione di: Eutidemo il 27 Novembre 2020, 07:14:16 AM
Nel mio caso, vivendo io in una villetta sita nel parco naturale di Castel Porziano (appena fuori della Riserva Presidenziale), la qualità dell'aria esterna è ottima, perchè risulta da un "mix" di aria marina e di aria silvestre.
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Purtroppo, però, la mia casa si trova su di un'area ad intensa emanazione di "RADON", che è un gas radioattivo di origine naturale, inodore, incolore e insapore...ma, a medio-lungo termine, "letale"; ed infatti, moltissimi abitanti si sono ammalati di cancro, compreso il sottoscritto.
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In questo caso l'inquinamento viabilistico, industriale, da impianti di riscaldamento e da sovraffollamento, non c'entrano niente, in quanto la colpevole è la natura; benchè siano colpevoli anche gli uomini che hanno costruito qui, sebbene, all'epoca, si ignorasse l'esistenza di tale esiziale gas radioattivo esalante dal terreno della zona.
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Gli effetti più dannosi del radon non sono però dovuti al radon in sé, bensì ai suoi "prodotti di decadimento radioattivo", cioè ad altri elementi radioattivi non gassosi generati dal radon che, attaccandosi al particolato atmosferico presente in ogni ambiente, entrano facilmente in profondità nell'apparato respiratorio irraggiando in particolare le cellule dei bronchi.
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Ridurne la concentrazione, attuando dei particolari interventi edilizi sulle abitazioni esistenti, sarebbe in teoria possibile; ma, nel caso della mia abitazione, sarebbe troppo costoso ed estremamente complicato, per cui devo limitarmi a palliativi quali la costante aereazione ed altro.
Ma tanto, ormai, vista la mia veneranda età, non è che poi mi resti più tanto da vivere...per cui chissenefrega! ::)
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Un saluto! :)

Il radon è un inquinamento indoor indotto dalla situazione ambientale, aggravata nel caso si siano usati materiali da costruzione contenenti rocce radioattive, come certi tufi laziali, dal cui decadimento di elementi pesanti solidi si genera il gas radioattivo radon che a sua volta decadendo emette le particelle alfa (nuclei di Elio, He++) altamente ionizzanti responsabili dei tumori principalmente a carico dell'apparato respiratorio. Se la casa insiste su rocce di questo tipo bisogna isolare le fondamenta con materiali capaci di bloccare le particelle alfa, ma a lungo andare ...

L'unica è, una volta che lo si sa, ventilare frequentemente gli ambienti ed eventualmente monitorare la carica radioattiva nei locali. Importante sarebbe anche stabilire la responsabilità dei muri nell'emissione. Ma, a quel punto, concordo che si possa fare poco e quel poco decisamente costoso (isolamento di tutte le superfici emissive). Evitare di fumare è il minimo sindacale per chi vive a contatto col radon.

Altro inquinamento indoor indotto classico è quello dell'amianto o degli intonaci al piombo. Inutile strepitare contro la tecnoscienza, perchè essa è tanto il male che la cura. L'ignoranza è altrettanto nefasta della tecnoscienza, ma, a sua aggravante, del tutto incapace di curare i mali: i romani si intossicarono di piombo contenuto nel vasellame in ceramica (i ricchi più dei poveri, perchè le ceramiche più pregiate contenevano un maggior dosaggio di cristallina plumbea) perchè non sapevano che era tossico. Nel viterbese si sono bevute per millenni acque arseniose e solo da quando esiste la chimica scientifica si sono ottenuti i mezzi analitici e tecnici per difendersi dall'arsenico.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo


Ciao Ipazia. :)
Hai perfettamente ragione!
Ed infatti, non solo il suolo dove è stata costruita la mia casa emette radon in modo naturale, per conto suo, ma, per giunta, tutte le villette del mio comprensorio hanno giardini pensili sorretti da muragioni di tufo laziale; che, come giustamente hai osservato tu, è anch'esso estremamente radioattivo.
Un saluto! :)


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