COVID 19 - Arriverà davvero una "seconda ondata"?

Aperto da Eutidemo, 29 Luglio 2020, 11:36:52 AM

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Eutidemo

Al riguardo, secondo me, si possono fare soltanto "congetture", piuttosto che delle  vere e proprie "ipotesi di lavoro".
Ed infatti:

***
1)
Sotto il "profilo temporale", parlare di "seconda ondata", in effetti, è alquanto improprio; perché la prima non non si è affatto esaurita!
:(

***
2)
Sotto il "profilo spaziale", inoltre, secondo me è improprio anche il voler "compartimentizzare" e "parcellizzare" geograficamente il contagio; come se ce ne fosse uno autonomo, separato e indipendente per ogni nazione del globo, che in alcuni luoghi è stabile, in altri è in calo, mentre in altri è in aumento.
Ed infatti, per quanto ogni Paese cerchi di reagire a suo modo, tentando anche di controllare come meglio può i propri confini, in un mondo oramai così radicalmente globalizzato e con un'economia così capillarmente integrata, secondo me è del tutto illusorio voler "sovranisticamente" scindere le singole "epidemie", dalla "pandemia" a livello mondiale.
Semplicemente, non si può fare: o si vince tutti insieme, o tutti insieme si è sconfitti!
E' come se un malato si illudesse di poter guarire una malattia del sangue, curando "topicamente" ogni singola macchia cancerosa che essa gli produce sulla pelle; ed invece dobbiamo avere una visione "olistica" della realtà, concependo il nostro pianeta (e soprattutto la specie "homo") come se fosse un unico organismo vivente!
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***
3)
In terzo luogo, ogni virus si comporta un po' a modo suo; ed infatti, i paragoni con altre epidemie, finora non hanno funzionato molto, come ad esempio:
- quella dell'influenza Spagnola, che fra il 1918 e il 1920 uccise decine di milioni di persone nel mondo;
- o dell'influenza Asiatica che negli anni 1957-60 fece circa due milioni di morti (e che io mi beccai in seconda elementare).
E' indubbiamente vero che la storia ci raccomanda di stare MOLTO in guardia, perché tutte le più grandi epidemie, in effetti, hanno avuto "almeno" due ondate (se non di più), di cui la seconda più grave della prima; eppure non sempre è stato così, nè per la Sars nè per la Mers, nè per altre, per cui non è affatto detto che il COVID 19 debba avere "per forza" una seconda ondata!

***
4)
Grandi epidemie a parte, l'idea della "necessità" di una seconda ondata deriva anche da un ingannevole confronto tra:
- il COViD-19
- il virus influenzale stagionale.
Al riguardo, come spiega un articolo su The Conversation, la tentazione di confrontare l'ordinaria influenza con il COVID 19 è forte, perché le ultime pandemie note sono state di influenza.
Ma si tratta di un confronto indebito, in quanto:
- come ormai sappiamo, il nuovo coronavirus risulta assai più "letale" e, comunque, comporta un numero molto più alto di infezioni gravi e ricoveri ospedalieri, rispetto ad una comune influenza stagionale, per cui risulta costituzionalmente "diverso";
- il virus dell'influenza ha, appunto, un ben noto andamento stagionale, in quanto compare in ogni emisfero all'inizio dell'autunno, avanza durante l'inverno e si attenua fino a quasi a scomparire in estate, complici l'aumento dell'umidità e dei raggi UV, insieme all'abitudine di stare all'aperto (tale ciclo si ripete ogni anno, con il virus che muta abbastanza rapidamente da impedire un'immunità permanente);
- il virus del COVID 19, invece, ha un andamento ancora del tutto ignoto, in quanto non sappiamo ancora minimamente se l'andamento delle stagioni abbia effetti anche su di lui, al cui riguardo possono farsi solo delle mere supposizioni, più o meno fondate.

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5)
L'unica cosa che può darsi per pressochè certa, è che la pandemia di Coronavirus è molto lontana dall'essersi completamente esaurita, e che sradicare del tutto il virus sarà molto difficile; e, ciò, benchè la scoperta di idonei vaccini e adeguate terapie potranno aiutarci a contenerlo al massimo (oltre alle ovvie precauzioni, quali il distanziamento fisico, le mascherine, il lavaggio delle mani ecc.).

***
6)
Più che altro, una "seconda ondata" di Coronavirus, o meglio, un "colpo di coda" della prima,  potrebbe arrivare a causa dell'"affievolimento" delle precauzioni, dovuto al "rilassamento psicologico" conseguente alla riduzione dei contagi; come, purtroppo, è già avvenuto in alcune regioni della Spagna ed altrove.
Ed infatti, il "virus del COVID 19", può purtroppo avvalersi del validissimo aiuto di un virus molto più potente, gagliardo e diffuso di lui, il "virus dell'imbecillità"; uniti, purtroppo, sono davvero imbattibili!
MOVIDA.jpg
>:(

anthonyi


Ciao Eutidemo, non capisco perché tendi a considerare il COVID-19 separato dai virus influenzali stagionali. Abbiamo molti dati che ci dicono invece che si tratti proprio di un virus con quelle caratteristiche. I dati sulla sensibilità del virus ai raggi ultravioletti ci dicono proprio questo, e spiegano perché, nel paese di "O sole mio", il virus stia vivendo un periodo di nicchia nonostante la ripresa delle movide e le sceneggiate di Salvini.
Io non ho dubbi sulla ripresa dell'influenza a partire da ottobre, anche se, per effetto dell'esperienza acquisita, delle difese immunitarie che comunque si sono sviluppate, e forse anche del "vaccino che verrà", sarà qualcosa di gestibile.
Un saluto

Eutidemo

#2
Ciao Anthony. :)
Per quanto mi riguarda, non ho la benchè minima competenza in materia; per cui non sono assolutamente in grado di dire se il COVID-19 abbia o meno affinità con i virus influenzali stagionali.
Mi baso esclusivamente su quello che dicono e scrivono gli esperti; che, a dire il vero, spesso è alquanto contraddittorio.
Comunque, in base alle mie letture, io pure, come te, propendevo a pensare che il COVID-19 avesse caratteristiche simili all'influenza stagionale; e, questo, anche in base ai dati sulla sensibilità del virus ai raggi ultravioletti.
Tanto più che, nelle vecchie pandemie, il contagio, di solito, risultava  più arrembante nell'emisfero che si trovava nella fase invernale rispetto a quello che si trovava nella fase estiva; fasi che, come si sa, sono contemporanee.
Il COVID 19, invece, non sembra rispettare molto tale criterio, in quanto  imperversa sia nell'estate USA,  sia nell'inverno brasiliano.
Inoltre ho visto che, al riguardo, cominciano ad esserci delle differenze di vedute anche nell'ambito degli esperti; sebbene tutti siano concordi nel dire che, con certezza, non si può sapere NIENTE circa l'evoluzione del contagio.
Un saluto :)

Socrate78

In Italia il periodo migliore in cui c'erano davvero meno contagi è stato quello della prima metà di luglio, successivamente si è registrato un incremento non notevole, ma comunque presente, ad esempio ieri i contagi sono stati 386, di più rispetto ad alcuni giorni dell'inizio di luglio in cui erano sotto i 150 o comunque sotto i 200 a livello nazionale. Non so però dire se sono oscillazioni con scarso significato epidemiologico oppure se l'aumento indica un peggioramento dell'epidemia.

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