Coronavirus: tasso di letalità e tasso di mortalità

Aperto da Eutidemo, 19 Marzo 2020, 10:18:19 AM

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Eutidemo


Vedo che spesso viene confusa la "letalità" di una malattia, con la sua  "mortalità" (con riferimento al relativo tasso percentuale), il che costituisce un errore.
Ed infatti:


1) LETALITA'
Tecnicamente, con il termine "letalità" ci si riferisce al numero di morti sul numero di malati di una certa malattia entro un tempo specificato; è una misura della gravità di una malattia che si usa in particolar modo per le malattie infettive acute.

2) MORTALITA'
La mortalità, invece, è costituita dal rapporto del numero di morti per una determinata malattia sul totale della popolazione media presente nello stesso periodo di osservazione.
Per cui esistono malattie che, pur avendo una letalità altissima hanno una mortalità insignificante, in quanto poco frequenti nella popolazione totale; e, quindi, per ora, in Italia (e nel mondo) il COVID-19 costituisce un fenomeno di discreta letalità, ma, almeno attualmente, di mortalità minima.


***
Ciò premesso, di primo acchito, in base ai dati ufficiali sul contagio, alla data del 18 marzo 2020, il "tasso di letalità" del COVID19 sembrerebbe essere cresciuto a più del 10%; ma, a ben vedere, non è esattamente così.
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Però il rapporto di cui sopra viene effettuato tra dati non omogenei, in quanto:
a)
Il numero dei "soggetti attualmente positivi", in effetti, a voler essere precisi, è quello dei "soggetti risultati positivi al test del tampone", ma, di sicuro, non di tutti i "soggetti positivi" che, in realtà, sono in circolazione (o, si spera, in casa); il cui numero è ignoto, perchè solo una minima parte dei 60 milioni di italiani è stato sottoposto a tampone.
b)
Diversamente, il numero dei morti di coronavirus è un dato abbastanza certo, perchè contare i cadaveri, purtroppo, è molto semplice; sempre considerando, ovviamente, lo scarto dovuto a diagnosi errate ed alla concomitanza con altre pregresse patologie.


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Ciò premesso, sempre che anche lui sia nel vero, secondo il noto virologo Pregliasco: "Molte persone, in Italia e nel mondo, hanno contratto il Covid19 senza neppure rendersene conto; e probabilmente questa è stata la causa della diffusione dell'epidemia".
E poi aggiunge: "Generalmente nelle epidemie i contagi registrati vanno moltiplicati anche fino a dieci volte".
Senza voler esagerare tanto, ipotizzando che i contagi totali, cioè comprensivi sia di quelli registrati che non, siano circa quattro volte i primi, avremmo che l'effettivo tasso di letalità dovrebbe aggirarsi sul 3%, e non oltre il 10%.

Ovviamente, questo è un tasso di letalità meramente "presunto", sebbene ci sarebbe  una logica in esso.


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Ed infatti, almeno secondo me:
a)
L'elevato tasso di letalità di più del 10% dei contagi rilevati, si spiega con il fatto che la maggior parte delle infezioni viene rilevata ufficialmente solo quando il soggetto sta abbastanza male da recarsi in ospedale; e, quindi, è più probabile che sia a rischio di morte.
b)
Il minore tasso di letalità effettivo, comprensivo dei contagi non rilevati, si spiega invece con il fatto che la maggior parte di essi:
- o sono del tutto asintomatici, per cui il portatore neanche se ne accorge;
- oppure se ne accorge, ma sono talmente lievi che il portatore si cura in casa senza neanche recarsi in ospedale per farsi rilevare.


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Ma, ovviamente, siamo sempre nell'ambito di mere "ipotesi di lavoro".


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