Coronavirus: riapertura delle librerie.

Aperto da Eutidemo, 11 Aprile 2020, 06:53:51 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo


Pare che, da martedì prossimo 14 aprile, potranno essere riaperte le librerie.
Tuttavia, considerato che, comunque, l'uscita dal proprio domicilio continuerà ad essere consentita esclusivamente per:
- comprovate esigenze lavorative;
-  assoluta urgenza;
-  situazioni di necessità;
-  motivi di salute;
è lecito chiedersi come dovrà "autogiustificarsi" chi uscirà di casa per recarsi in libreria.
In attesa di chiarimenti ufficiali, salvo che non si stabilisca che, per ora, le librerie potranno effettuare solo vendite a domicilio tramite "riders" -previa ordinazione telefonica o online-, nel caso in cui, invece, come sembra, sarà consentito l'accesso (scaglionato) al negozio, è difficile immaginare in quali casi ci si possa ritenere autorizzati ad uscire di casa per recarsi in libreria.
Ad esempio, potranno essere considerate "esigenze di necessità o di urgenza" quelle di colui  che si senta pressato dall'impellente bisogno di rinfrescarsi subito la memoria circa la "Fenomenologia dello Spirito" di Friedrich Hegel; e che, quindi, deve correre immediatamente in libreria per acquistarlo?
Ne dubito!
D'altra parte, se venisse consentita "tout court" l'uscita di casa per recarsi in libreria, presumo che un popolo di letterati come quello italiano, accorrerebbe in massa nelle librerie; e, dopo aver comprato il primo opuscolo da pochi euro che gli capita a tiro (per poter conservare lo scontrino di prova), ne approfitterebbe per andarsene a spasso, o dove maggiormente gli aggrada.


***
Un saluto a tutti!






Ipazia

Si tratta di una di quelle meravigliose falle nel sistema concentrazionario che permettono di violarlo. E nel fare ciò dimostrano l'illusoria distopicità (e dispoticità) del comma 22.

Libertà vó cercando, ch'é sì cara, come per chi per lei legge rifiuta (cum grano salis)  :-\
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

anthonyi

Effettivamente, Eutidemo, la riapertura delle librerie sembra un po' una nota stonata. Anch'io presumo che i furbi italiani, dopo essersi scoperti joggisti e accompagnatori di cani che vanno a fare i bisogni, si scopriranno anche accaniti lettori. Nel cambio, però, direi che c'è un guadagno.

Jacopus

Visto che di scuse buone già  ce ne sono, almeno questa mette in moto le rotelline del cervello, come ha già fatto notare Anthony. Inoltre bisogna giocare su un precario equilibrio fra bisogni sanitari e bisogni economici e l'editoria è un settore strategico, fortemente collegato all'idea che abbiamo di democrazia.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Phil

Sarei per un'interpretazione meno filantropica e più pedagogistica: librerie, cartolerie e "abbigliamento junior" sono stati riaperti probabilmente per non intralciare lo sviluppo dei piccoli italiani del futuro; i pupetti crescono in fretta e hanno rapidamente bisogno di nuovi vestiti, di libri per studiare (home-schooling o FAD che sia) e cancelleria per scrivere, disegnare, etc.
Riaperture lungimiranti e a misura di bambino. Tuttavia, per fare l'avvocato del diavolo fra il serio e il faceto, se ad un adulto, sia egli un eroe o un povero diavolo, si rompe la sacra tazzina del caffè mattutino, o un laccio della scarpa o si strappa il pantalone (o, per par condicio, il reggiseno)? Mi pare di aver capito che le transenne che custodiscono tali prodotti nei supermercati, ad un passo dalle corsie degli alimenti, non verranno rimosse (guardare ma non toccare e, letto da un altro punto di vista, non fatturare...).
In tempi di cambio di stagione e di "homo homini virus" (Palomba/Gramellini), ci si salva in corner con l'online (per chi può, chi non può, tazzina a parte, deve affidarsi a sarte che abbiano fatto buona scorta di "materie prime"); così nel frattempo non è solo il portafoglio della macroeconomia planetaria ad aver bisogno di un rattoppo per tornare decente (e qui la leggerezza di uno smile/emoticons ci starebbe bene).
Scherzi a parte, non è davvero facile pensare a tutto/i e dare le giuste priorità, soprattutto "conoscendo i propri polli"... non invidio affatto chi è al governo.

Eutidemo

Citazione di: Ipazia il 11 Aprile 2020, 07:56:16 AM
Si tratta di una di quelle meravigliose falle nel sistema concentrazionario che permettono di violarlo. E nel fare ciò dimostrano l'illusoria distopicità (e dispoticità) del comma 22.

Libertà vó cercando, ch'é sì cara, come per chi per lei legge rifiuta (cum grano salis)  :-\


Fantastico il "calembour" tra distopicità  e dispoticità; me lo voglio rivendere :)

Eutidemo


Grazie per tutti gli interventi.
Mi è venuta in mente un'ulteriore ipotesi:
- meno cattiva;
- ma più preoccupante.
Non sarà mica che ci consentono di andare a comprare libri, per rendere meno dura una carcerazione che si prevede ancora lunga?

Ipazia

Io non invidio chi è suddito di un paese subalterno agli affari e da quarto mondo rispetto alla salute e al rispetto dei cittadini sudditi, denominato democrazia.

Per quanto riguarda Confindustria è già tutto aperto, lo dice pure Zaia, purchè vi sia un pezzo di carta - anche Confindustria ha l'autocertificazione - che giustifichi l'untoraggio e che le prefetture faranno carta da macero. A puesto punto è veramente idiota non aprire anche l'abbigliamento e i servizi alla persona. Almeno si rimettono in moto i consumi che saranno ottimi e abbondanti dopo la terribile crisi d'astinenza da shopping e parrucchiera.

Ormai si è capito che i punti critici sono ospedali e RSA. Lo si sapeva anche prima, ma ora che madama ha sfoltito il grosso si può cominciare a far finta di salvare i superstiti della mattanza ancora sotto ossigeno. Per chiunque abbia ancora dubbi sul lager Italia, un'occhiata alle webcam europee è assai illuminante e dirimente più di tutti i tg e gr a reti unificate del pensiero unico MinCulPop.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Discussioni simili (5)