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Conte, lo 007

Aperto da anthonyi, 28 Dicembre 2020, 11:05:20 AM

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anthonyi

La polemica sollevata da Italia Viva negli ultimi giorni non ha come argomento unico il Recovery Fund, ma anche un aspetto tecnico sconosciuto ai più. Il nostro attuale PdC infatti, a differenza di quanto si è sempre fatto consuetudinariamente prima di lui, non ha mai assegnato a nessuno la delega per i servizi segreti che ha sempre gestito in prima persona.
La cosa ha una certa rilevanza, perchè i servizi sono considerati una parte delicata del nostro sistema istituzionale, che neccessita allo stesso tempo del coordinamento da parte di una figura autorevole e che si dedichi ad essa a tempo pieno. La confusione tra la logica politica, propria di un PdC, e la logica istituzionale, potrebbe produrre perdite soprattutto nell'autorevolezza dei servizi stessi, e probabilmente questo è già successo con i favori particolari che Conte ha fatto a Trump e che sono stati ricambiati con un ringraziamento pubblico (Il famoso "Giuseppi") e anche con un trattamento favorevole nel sistema di dazi definito nei confronti dell'Europa che ha oggettivamente colpito poco l'Italia.
Quest'ultimo punto pone una questione, cioè quella del Trade-off tra rispetto delle regole istituzionali e convenienza economica, che in quel caso si è certamente risolto a favore della convenienza economica.
D'altronde il populismo ci sta abituando a questa visione spregiudicata dell'uso delle istituzioni, come non ricordare l'uso tutto particolare fatto del Ministero degli Interni da parte di Salvini, e in quel caso non c'era neanche l'interesse economico nazionale a pesare sulla bilancia.
Voi che ne pensate ?

Eutidemo

#1
Ciao Anthony. :)
Istituzionalmente, l'attività di coordinamento dell'intera attività di informazione per la sicurezza, cioè delle operazioni dell'AISI (Agenzia Informazioni Sicurezza Interna) e dell'AISE (Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna),  compete al DIS (Dipartimento Informazioni Sicurezza), il quale fa capo direttamente al Presidente del Consiglio in persona (non al Governo nel suo complesso), perchè è lui che è a capo del DIS, e nessun altro.
Tecnicamente, poi, non bisogna confondere, come molti fanno, il DIS (Dipartimento Informazioni Sicurezza), che, in effetti, "salvo delega", fa capo alla Presidenza del Consiglio, con il COPASIR (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), il quale, invece, fa capo al Parlamento in base alla Legge 3 agosto 2007, n. 124, articoli 30, comma 1, e 45, comma 1; il quale esercita il controllo parlamentare sull'operato dei servizi segreti italiani, sia in quanto tali, sia per come vengono gestiti dal DIS per conto del Presidente del Consiglio in persona.
Vero è, però, che quest'ultimo può anche non gestire direttamente e personalmente il DIS, bensì può delegarne l'incarico ad una Autorità rappresentata da un sottosegretario di Stato o da un ministro senza portafoglio di sua fiducia (che non può esercitare ulteriori funzioni di governo); in tal caso, l'Autorità delegata fa parte del CISR (che non è il Corpo di Spedizione Italiano in Russia, bensì il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica) e presiede il Collegio di vertice, composto dal Direttore generale del DIS e dai Direttori dell'AISE e dell'AISI.
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Premessa quest'orgia di sigle e di acronimi, tra le quali è molto difficile raccapezzarsi, appare evidente che Conte non sta commettendo nessun abuso istituzionale: ed infatti, "Qui iure suo utitur, neminem laedit"!
Tuttavia, sebbene sia molto difficile che io possa essere d'accordo con Renzi, in questo caso, a mio parere,  nel sostenere che Conte dovrebbe conferire a qualcun altro la "delega"  sui servizi di "intelligence", Renzi non ha tutti i torti.
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Ed infatti:
a) Quella di non delegare un potere che è proprio, ma non esclusivo, è una prassi "costituzionalmente" (ed anche logicamente) consentita, ma, almeno nel caso di specie, forse non è troppo opportuna.
b) Conte, infatti, non ha la benchè minima competenza in materia di "intelligence", mentre il capo del DIS dovrebbe avere una notevole esperienza in materia.
c) Conte è troppo indaffarato per occuparsi pure di spionaggio e controspionaggio.
d) Infine, da qualche maligno, potrebbe essere sospettato di voler mantenere la delega:
- per tenere nascosti eventuali scheletri nel proprio armadio;
- per tenere "sotto botta" i suoi ondivaghi soci di governo, essendo a conoscenza diretta di eventuali scheletri negli armadi loro.
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Non dimentichiamoci dell'autorizzazione a suo tempo da lui concessa al direttore del DIS Gennaro Vecchione, affinchè desse tutti gli aiuti possibili e immaginabili a Durham e Barr, che stavano facendo per conto di Trump delle "contro-indagini" sul Russiagate, avendo nel mirino i democratici e l'FBI. In quell'occazione, infatti, sia l'AISI (Agenzia Informazioni Sicurezza Interna) che l'AISE (Agenzia Informazioni Sicurezza Esterna), si prodigarnono in approfondite indagini su Joseph Mifsud; il quale è attualmente al centro della contro-inchiesta sul Russiagate portata avanti dal ministro della Giustizia Usa William Barr.Io non sono un fautore del "post hoc propter hoc", però è un fatto che, dopo tale cortese interessamento a suo favore, Trump cominciò a chiamare Conte "Giuseppi"; ma, appunto, anche questa sarà solo una coincidenza.
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Quanto al trattamento favorevole nel sistema dei dazi USA nei confronti dell'Europa, che avrebbe colpito poco l'Italia, la questione è un po' più complessa; ed infatti il "conto" per l'Italia della nuova ondata di dazi USA ha superato 5 miliardi di dollari (l'equivalente di 4,5 miliardi di euro), cioè oltre il 9% dell'export italiano negli Stati Uniti. Asserire che si sia trattato di un "trattamento favorevole" dovuto alla compiacenza dei nostri servizi nei confronti di Trump (ammesso che ci sia mai stato), in effetti, è alquanto opinabile.
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In ogni caso anche io sono persuaso che, comunque, Conte farebbe molto bene a conferire a qualcun altro la delega sui servizi; ma a chi sarebbe più opportuno delegarla, non saprei proprio dirlo.
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Un saluto! :)
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P.S.
Lo sapevata che il "vero" 007 non era James Bond, bensì John Dee, che così si firmava nei suoi messaggi crittografati alla Regina Elisabetta Ia?

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