Menu principale

Condono! Condono!

Aperto da Eutidemo, 23 Marzo 2021, 06:07:09 AM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

Il Decreto Sostegno ha cancellato le cartelle esattoriali fino a 5.000 euro emesse tra il 2000 e il 2010; la cancellazione delle vecchie cartelle esattoriali, però, può essere applicata soltanto a chi ha un tetto di reddito fino a 30.000 euro (limite elevato a 50.000 per le aziende).
Buona parte della maggioranza, però (soprattutto la Lega, ma anche Movimento Cinque Stelle), ha spinto per richiedere un ampliamento della base di reddito e una estensione temporale fino al 2015; e c'è  chi ha promesso battaglia in Parlamento per alzare il limite previsto per la rottamazione delle cartelle anche oltre i 30.000 euro previsti.
***
Al riguardo Draghi ha detto una cosa vera, ma anche una cosa doppiamente falsa: "Lo stralcio delle cartelle? In effetti è un <<condono>> ma è un condono che riguarda <<multe>> di 10 anni fa".
Ed invero:
a)
Non c'è dubbio alcuno che si tratti di un "condono", al di là degli ipocriti e grotteschi eufemismi di altri esponenti politici.
b)
Non è invece vero che si tratti di "multe", in quanto:
- le "multe", costituiscono le pene di tipo pecuniario previste come sanzioni conseguenti alla commissione di un "delitto", per cui il "condono" non le riguarda minimamente, (altrimenti si tratterebbe  di un'"amnistia");
- in realtà, invece, il "condono" in questione consiste soprattutto nell'"abbuono di imposte evase", nonchè delle relative "sanzioni pecuniarie" e "interessi".
Viene cioè confermato il principio per il quale, in Italia, non conviene affatto pagare le tasse, perchè, comunque, se si ha la pazienza di aspettare qualche anno, alla fine lo Stato la smetterà di insistere a pretenderle; salvo qualche piccolo obolo "pro bono pacis", per illudersi di aver salvato la propria ipocrita coscienza erariale.
E' da cinquant'anni che succede, a cadenza più o meno decennale (forse un po' meno).
>:(
***
A parte tale "strafalcione", spero involontario, di Draghi, rilevo quanto segue:
1)
Avere un credito "inesigibile" significa che non si può più pretenderne il pagamento da parte del proprio debitore; l'"inesigibilità" del credito, cioè, può dipendere dalla "prescrizione del diritto", dall'"impossibilità di agire legalmente" nei confronti del debitore (perché ad esempio è irreperibile o nullatenente), e così via.
Anche un bambino, quindi, capisce benissimo che:
- non ha alcun senso "condonare" qualcosa che non si ha più alcun diritto o possibilità di pretendere;
- ha invece senso "condonare" qualcosa che si ha ancora il diritto e la possibilità di pretendere, per accattivarsi le simpatie elettorali di chi potrebbe ancora essere costretto a pagarlo.
Altrimenti non si spiegherebbe l'esultanza di tanti evasori, i quali stavano ansiosamente aspettando l'ennesimo condono; ed infatti, se fossero già stati al sicuro per conto loro dall'"esazione", in quanto davvero "inesigibili", non vedo perchè mai avrebbero dovuto esultare tanto.
::)
2)
Peraltro, la circostanza per la quale il decreto ha cancellato le cartelle esattoriali fino a 5.000 euro, dimostra che non si tratta affatto di quote davvero "inesigibili"; se così fosse, infatti, a parità di natura del debito, non si capisce perchè sarebbero "inesigibili" fino a a 5.000 euro, mentre oltre i 5.000 euro risulterebbero, invece, ancora "esigibili" .
E' invece vero che, effettivamente, al di sotto di un determinato importo la riscossione delle imposte non risulta più conveniente, perchè il costo dell'esazione supera quello del provento dell'esazione stessa;  tali importi, ad esempio, sono quelli minimi previsti dal D.P.R. 129 del 16/4/1999 pari a euro 16,53, arrotondati a euro 17,00 (dovrei verificare eventuali aggiornamenti).
Peraltro, lart. 25 della Legge 27/12/2002 n. 289, stabilisce che, con  uno  o  piu'  decreti  del  Ministro dell'economia e delle finanze, sono adottate  ai  sensi  dell'articolo  17,  comma  2,  della legge 23 agosto  1988, n.  400,  disposizioni  relative  alla  disciplina del pagamento e della  "riscossione di  crediti  di  modesto  ammontare  e  di qualsiasi natura, anche  tributaria", applicabile   a   tutte   le   amministrazioni  pubbliche  di  cui  all'articolo 1,  comma  2,  del  decreto  legislativo  30  marzo 2001, n. 165,  compresi gli enti pubblici economici.
Al di sopra di tali importi, invece, la riscossione delle imposte arretrate resta comunque conveniente, perchè il costo dell'esazione NON supera affatto quello del provento dell'esazione stessa; per cui non date retta a chi vi racconta balle circa il fatto che al di sotto di 5.000 euro la riscossione non sarebbe ormai più conveniente all'Erario, perchè non è vero.
>:(
3)
Quanto al fatto che il "condono" può essere applicato soltanto a chi ha un tetto di reddito fino a 30.000 euro, almeno in taluni casi, trovo la cosa alquanto "esilarante"; ed infatti, non sono rari i casi di chi ha ricevuto cartelle per aver "dichiarato" un reddito di 29.000 euro, a fronte di un reddito "accertato" di 31.000 euro.
Cioè, in sostanza, è come chiedere ad un oste se il suo vino è buono; e, ciò, nonostante che sia già stato beccato, in passato, a adulterarlo!
:D
4)
E' invece vero che, per importi davvero "contenuti" (sebbene non "minimi") diciamo fino a 300 o 400 euro, la cartella può aver avuto origine da errori materiali o di calcolo; ma, in tal caso, ferma restando la riscossione delle imposte evase, al massimo si potevano "condonare" le relative sanzioni e interessi (almeno nei casi di dimostrata o ragionevolmente presunta "buona fede").
:)
***
                           CONCLUSIONE
In conclusione, in tempo di COVID19, anche secondo me è assolutamente "giusto", e, anzi, direi "necessario", "sospendere" qualunque tipo di "riscossione fiscale"; sia attuale che di vecchi arretrati.
O, quantomeno, occorre "sospendere" quella  che andrebbe a gravare sulle categorie più colpite dal disastro economico provocato dal contagio (ristoratori, cinema, teatri, palestre ecc.). Ed infatti, "sospendere" la "riscossione fiscale" nei confronti delle categorie non colpite affatto dalla pandemia (farmacisti, alimentari ecc.) non ha alcun senso.
Però, "condonare definitivamente" le imposte evase in un periodo di "vacche grasse", a mio parere, è assurdo e vergognoso; sono d'accordo sul rinviarne ulteriormente la riscossione a tempi migliori, ma si tratta di una cosa ben diversa.
Altrimenti si rischia davvero una "rivolta fiscale" da parte di chi le tasse le ha sempre pagate!
"Quo usque tandem, regimen, abutere patientia nostra?"
>:( >:( >:(
***

sapa

Buongiorno Eutidemo, scusa la mia ignoranza, ma con la definizione "condono" non dovrebbe configurarsi una sorta di accomodamento tra fisco e contribuente, teso da una parte a transare, ma non annullare, quanto dovuto, dall'altro a far emergere il sommerso in ottica futura? A quanto capisco io, qui, più che di condono, bisognerebbe parlare di " colpo di spugna". E concordo con te,  l'insegnamento che se ne dovrebbe trarre è che " a pagare e a morire c'è sempre tempo". A presto.

Alexander

Quando una fiscalità esosa si scontra con un malessere economico diffuso, o con l'allegria vitale di molti spendaccioni senza fondo, nasce la continua necessità di condonare. Così un governo tende a rendersi simpatico al volgo, o a parte importante di esso, consapevole che, tanto, quei soldi non li prenderebbe lo stesso, essendo i debitori famosissimi incapienti.  ;)  (non c'entra niente, ma forse anche sì: ci sono più di tre milioni di veicoli che girano senza assicurazione. La gente non paga solo le tasse, ma tende a "dimenticarsi" un po' di tutto).

Eutidemo

Ciao Sapa. :)
L'art.4 comma 4 del DECRETO-LEGGE 22 marzo 2021, n. 41, recita testualmente:
"Sono automaticamente annullati i debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore del presente decreto, fino a 5.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, ancorche' ricompresi nelle definizioni di cui all'articolo 3 del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2018, n. 136, all'articolo 16-bis del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 giugno 2019, n. 58, e all'articolo 1, commi da 184 a 198, della legge 30 dicembre 2018, n. 145 delle persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d'imposta 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30.000 euro e dei soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d'imposta in corso alla data del 31 dicembre 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30.000 euro."
***
Per cui, in effetti:
- non si tratta affatto di uno dei soliti "condoni", i quali hanno sempre previsto che i condonandi dovessero corrispondere (almeno) un minimo oblatorio per poterne usufruire;
- bensì, a tutti gli effetti, si tratta di un "COLPO DI SPUGNA", perchè vengono automaticamente annullati tutti i debiti tributari per le imposte evase dal dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010, ed ancora pendenti e riscuotibili dall'erario (quelli ormai prescritti, infatti, non rientrano nel "COLPO DI SPUGNA", perchè non ce n'è bisogno).
***
Anzi, l'attuale "COLPO DI SPUGNA", non solo è "gratis", ma rende "gratis" retroattivamente anche il precedente "condono" di cui  all'articolo 3 del decreto-legge 23 ottobre 2018, n. 119 ecc., abbuonando perfino i relativi "oboli definitori" ancora a tale titolo dovuti.
***
Per cui, a mio parere, è:
- INDEGNO questo governo, e  tutti quei parlamentari che voteranno a favore della conversione di questa infame parte del decreto,
- SCIOCCO chiunque continuerà a pagare le regolarmente le proprie tasse.
***
Un saluto :)
***

Eutidemo

Ciao Alexander. :)
Posso capire la (sia pur disdicevole) "necessità di condonare" per raggranellare qualche soldo in luogo di quelli effettivamente spettanti all'erario, così come è sempre avvenuto nei passati condoni; però rinunciare "a fondo perduto" ai crediti ancora esigibili, secondo me, è "criminale".
Magari è vero che buona parte di quei soldi lo Stato non li prenderebbe lo stesso, essendo i debitori famosissimi (finti) incapienti; ma sanzionare addirittura legalmente la cosa, secondo me, è una scelta scellerata.
***
Un saluto :)
***