Commento all'assalto al Capitol Hill.

Aperto da Eutidemo, 08 Gennaio 2021, 15:04:17 PM

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Eutidemo

Innanzittutto, c'è da chiedersi se tale increscioso episodio sia da classificarsi come un tentativo di "colpo di stato" ovvero di un'"insurrezione".
In entrambi i casi si tratterebbe di un tentativo di "eversione"; e, cioè dell'abbattimento o del sovvertimento dell'ordine costituito e delle istituzioni e delle procedure che ne sono l'espressione.
Questo, però, può essere compiuto con diverse modalità, i cui due principali "archetipi" sono i seguenti:
- "colpo di stato", cioè una eversione organizzata a cui solitamente partecipano l'esercito e/o le forze di polizia, dirette da autorità istituzionali di livello primario o anche secondario;
- "insurrezione" cioè una protesta popolare senza una diretta guida istituzionale, e che, a seconda delle dimensioni, può essere denominata "rivolta" o "rivoluzione".
Però, storicamente, ci sono stati un'infinità di casi diversi, nessuno dei quali rigidamente classificabile in una di tali due astratte categorie; in fondo, neanche quello qui in esame.
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Ed infatti, nel caso dell' assalto a Capitol Hill, non si è sicuramente in presenza di  un tentativo di "colpo di stato" strettamente detto, mentre, in generale, si può senz'altro parlare di un "conato insurrezionale"; però di un tipo anomalo e molto particolare, in quanto è stato suscitato (se non eterodiretto) dalla massima autorità istituzionale del Paese, la quale era ancora in carica al momento dell'evento.
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Ed infatti:
- alle ore 19.10 (ora italiana), Trump aveva proclamato: "Avremo un presidente illegittimo, non possiamo permetterlo, per cui marceremo sul Campidoglio", specificando, in modo espresso, che non si trattava di una semplice metafora, bensì di un incitamento reale ad assalire il Congresso;
- Il 6 gennaio, infatti, migliaia di suoi adepti hanno effettivamente assallito e occupato il Congresso degli Stati Uniti, mentre senatori e deputati si stavano riunendo per ufficializzare la vittoria di Joe Biden alle elezioni del 3 novembre scorso (avvenuta nelle prime ore del mattino del 7 gennaio).
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Quanto al novello Catilina che ha istigato all'impresa la folla facinorosa dei suoi "fan", forse si tratta dell'unico caso nella storia in cui, sia il suo nome sia il suo cognome hanno reso onore al motto: "nomen omen!"
Ed infatti:
- "Donald" deriva dal nome gaelico "Domhnall",  che, composto dagli elementi celtici "dumno" ("mondo") e "val" ("dominio"), significa "dominatore del mondo", quale, appunto, in cuor suo, si sente di sicuro il Presidente USA ancora sventuratamente in carica;
- "Trump", invece, deriva dall'antico termine provenzale "Trompe", che, a seconda dei casi, può significare "tromba", "trombetta" o "trombone", così come anche l'attuale termine inglese d'uso corrente "Trump(et)".
Per cui, trattandosi di un "megalomane trombone", mai nessun nome e cognome fu mai più etimologicamente appropriato di quello dell'attuale indegno occupante della Casa Bianca.
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Che Donaldo Trombone sia sempre stato un po' "squilibrato", a dire il vero, sarebbe dovuto sembrare "evidente" da sempre a qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso (di qualunque orientamento politico fosse); comunque, "ad abundantiam", la triste e deplorevole circostanza venne per tempo certificata anche da numerosi e autorevoli addetti al settore.
Ed infatti, già nel 2017, in una lettera aperta al New York Times, 35 tra i più importanti psichiatri e accademici americani (sia democratici che repubblicani) misero pubblicamente in dubbio l'equilibrio mentale del presidente USA, il quale, a loro professionale avviso,  mostrava "...chiari, palesi e preoccupanti segni di incapacità di gestire la sua rabbia, di tollerare visioni diverse dalla sua e di una instabilità emotiva che lo rendono assolutamente inadatto a fare il Presidente".
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Però, in realtà, la cosa davvero preoccupante, non è certo questa, poichè di "Donaldi Tromboni", purtroppo, il mondo è sempre stato pieno;  solo che, una volta, di solito finivano in isolamento manicomiale, con la camicia di forza, mentre adesso diventano persino Presidenti degli Stati Uniti.
E' vero che, anche quando vinse le precedenti elezioni, Donald Trump prese quasi 3 milioni di voti in meno rispetto a Hillary Clinton, per cui, fortunatamente, la maggioranza del popolo americano non ha <<MAI>> votato per lui; però, sebbene adesso abbia perso addirittura con oltre 7 milioni di voti in meno rispetto a Biden, io non trovo solo "preoccupante", ma, addirittura "terrificante" che ancora tanta gente, in USA e nel mondo, possa "parteggiare" per lui!
Ed infatti, anche in Italia, ci sono state numerossime persone che, durante le elezioni, hanno addirittura indossato la "mascherina protrump", al fine di manifestare la loro adesione alle sue stravaganti concezioni politiche; così come, a titolo di esempio, il censurato soggetto in immagine, del quale ho preferito nascondere l'identità, sia per il rispetto dovuto a lui come individuo, sia per carità di Patria, sia al fine di evitare polemiche Off Topic (alle quali non risponderò).
"https://www.imagevenue.com/ME12SK9U"
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Ed infatti, a parte lo scellerato consenso che Trump riesce a riscuotere in altre parti del mondo, la cosa più allarmante è quello che tutt'ora riesce a riscuotere negli Stati Uniti; a mio parere, infatti, mi preoccuperei anche se a votare per lui fossero stati soltanto i circa 5000 pazienti dei manicomi USA, però, purtroppo, sono stati molti di più.
Per non parlare dei matti sfuggiti agli infermieri, che sono riusci a penetrare nell'aula del Congresso, senza "mascherina", ma dando sicuramente luogo ad una "mascherata" degna del Carnevale di Viareggio; se non ci fosse da piangere (anche considerando i morti e i feriti), ci sarebbe davvero da sbellicarsi dalle risate.
"https://www.imagevenue.com/ME12SKAP"
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Pertanto, a parte la gran massa "bovina" dei "bovari" dell'arretrato "Mid West" e dei razzisti del "Sud" che ha votato per Trump -forse sedotta dalle sue "bufale"-, è davvero incredibile come tanti furibondi "ignorantioti" siano riusci a violare il democratico parlamento Usa, per farne un "bivacco di manipoli", o meglio, di "manigoldi"; il che, purtroppo, ci riporta a tempi che credevamo ormai lontani.
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Inoltre, il che pure ci riporta a tempi che credevamo ormai lontani, trovo preoccupanti  alcuni video, postati nelle ore scorse su Twitter, i quali mostravano agenti della US Capitol police mentre apparentemente toglievano le barriere davanti ai manifestanti, aprendo loro la strada verso le scalinate del Congresso; in uno di questi video, si vede un manifestante scattarsi un selfie con un compiacente agente della Capitol Police.
"https://www.imagevenue.com/ME12SL6T"
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Tali singoli episodi, fotograficamente documentati, lasciano intendere che, almeno in una certa misura, le forze dell'ordine che erano sul posto -più o meno apertamente- solidarizzavano con gli invasori del parlarmento.
Ora, fermo restando che l'entità di tale fenomeno deve tutt'ora essere accertata, tuttavia essa potrebbe essere in qualche modo spiegata:
- dalla storica propensione ideologica di molti poliziotti (in tutte le epoche ed in tutte le parti del mondo), per i governanti autoritari o con chiare propensaioni autoritarie;
- dallo specifico favore verso le forze di polizia statunitensi manifestato da parte di Trump, a volte a ragione, ma più spesso a torto (in caso di abusi).
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Quanto, invece, alle le forze dell'ordine che "non" erano a sufficienza sul posto, mentre avrebbero dovuto esserci, alcuni parlamentari hanno già annunciato un'indagine, costringendo il vice consigliere della Sicurezza nazionale a dimettersi.
Tuttavia, come ho detto, non penso proprio che la cosa fosse stata premeditata o organizzata; salvo, ovviamente, eventuali ulteriori notizie che facessero propendere in tal senso (il che sarebbe gravissimo).
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Polizia a parte, comunque, a me lasciano molto perplesso gli inspiegabili errori dell'"intelligence" (FBI e NSA), che non ha effettuato una valutazione corretta della minaccia: e, questo, nonostante alcune frange trumpiste fossero (e siano) note per le loro pericolose propensioni
Ed infatti, secondo quanto riportato dall'agenzia Reuters, che cita fonti di alto livello tenute all'anonimato, sembra che la sessione unificata di ratifica del risultato elettorale sia stata preceduta da una scarsissima preparazione in termini di sicurezza, al contrario di quanto normalmente accade per altri eventi come l'inaugurazione di una nuova presidenza.
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SEGUE

Eutidemo

#1

(SEGUE DA SOPRA)
LE CAUSE DELL'EVENTO
Detto questo per quanto concerne il singolo sconcertante evento, trovo ancora più sconcertanti le "cause" dello stesso; e, cioè la "convinzione" di Trump e dei suoi seguaci che, se le elezioni non fossero state truccate, lui le avrebbe vinte.
Si tratta di un assunto talmente fuori della realtà, che stento a credere che qualcuno possa davvero esserne convinto in buona fede, a cominciare dallo stesso Trump.
Ed infatti:
A)
In nessun tempo ed in nessun luogo, almeno a mia memoria, è mai accaduto che le elezioni venissero truccate a danno da chi attualmente deteneva il potere; ed infatti, come peraltro dovrebbe risultare ovvio anche ad un ritardato mentale, semmai a "truccare" le elezioni è sempre stato chi deteneva il potere, e che, quindi, disponeva dei mezzi per farlo...non certo chi il potere non ce l'aveva.
Ad esempio, Mussolini:
- nel 1919, quando ancora non era al potere, le elezioni le perse alla grande, in quanto solo 4657 elettori votarono per il fascismo, e solo 2427 per lui;
- nel 1924, invece, grazie alla "legge Acerbo"da lui fatta approvare il 18 novembre 1923, quando ormai era al potere (e ad altri espedienti)  le elezioni le vinse alla grande, in quanto le due liste governative guadagnarono ben il 66,3% dei suffragi, quindi 374 seggi parlamentari sui 535 disponibili.
Ma è solo un esempio, perchè cose del genere si verificarono, si verificano e si verificheranno in tutti i "regimi" del mondo; ma non è di questo che voglio parlare.
B)
In secondo luogo:
- un conto è parlare di "elezioni truccate in un senso solo", il che, nel caso di specie, è al di fuori della realtà
- ed un altro conto è cercare di desumere tale grottesca falsità prendendo spunto da "singole irregolarità elettorali".
Sarebbe come se in una partita vinta dalla squadra di calcio A, durante la quale -come è naturale- sono stati commessi falli (più o meno presunti) da una parte e dall'altra, i tifosi della squadra B sostenessero di aver vinto loro contando soltanto i falli commessi a loro danno.
Il che non ha senso!
Per cui Trump ed i suoi seguaci, semmai:
- per prima cosa dovrebbero indicare, documentare e provare tutti i brogli perpetrati ai loro danni;
- in secondo luogo dovrebbero prendere atto di tutti i brogli perpetrati a loro favore;
- infine dovrebbero fare un "bilancio", e dimostrare che i primi sono tanto più numerosi dei secondi, da aver provocato un risultato elettorato diverso da quello reale.
Il che sono ben lontani dall'aver fatto!
C)
Ed invero, quanto ai presunti brogli perpetrati ai loro danni, la marmaglia al soldo (ideologico) di Trump ha inondato INTERNET con un'ondata di disinformazione e "fake news": da quella dei pennarelli per invalidare il voto, a quella dei camion dell'immondizia che fanno sparire le urne e a tante altre fantasie complottiste.
Lo stesso Donaldo Trombone, nell'ordine:
a)
Immaginando che molto probabilmente avrebbe perso il consulto elettorale,  ha cominciato a blaterare di presunti brogli elettorali ancora prima che iniziassero le votazioni; per cui anche un bambino delle elementari avrebbe capito che stava soltanto mettendo le mani avanti.
b)
Non appena iniziato il consulto elettorale, ha iniziato a proclamarsi vincitore già nella tarda serata americana del 3 novembre, prima che la maggior parte degli stati terminasse lo spoglio dei voti e, poi, lo smentisse platealmente; tecnica da imbroglione di quart'ordine, per abbindolare i più allocchi e precostituirsi lo spunto per le successive contestazioni (la "vittoria rubata").
c)
Durante tutte le consultazioni, ed anche dopo, ha "spammato" tante di quelle false notizie sui "social network", che, pur perdendo il titolo di Presidente USA, si è meritatamente guadagnato il titolo di assoluto "Re delle Menzogne"; il che, considerata la tendenza a raccontare bugie di quasi tutti gli altri politici è davvero un primato da GUINESS.
d)
Facebook, Twitter e Google hanno provato a "smorzare" i deliranti post di Trump attraverso procedure di "labeling"; ossia etichettando i messaggi del presidente con annunci tesi a contestualizzare le false dichiarazioni del presidente; tuttavia secondo un'analisi di CrowdTangle, i post sui social che utilizzano gli hashtag #StealTheVote e #VoterFraud (rispettivamente, #RubareIlVoto e #FrodiElettorali) hanno raccolto più di 300mila interazioni nelle ore successive alla falsa attestazione di vittoria di Trump (sembra, ancora una volta, con l'aiuto di "troll" russi, che lo aiutarono nelle precedenti elezioni).
D)
A parte le fandonie propalate direttamente da Donaldo Trombone, i suoi accoliti, "veri" e "finti", non si sono risparmiati nel dargli man forte.
Ad esempio:
a)
Tra le fake news più assurde ancora in circolazione sui social, si trova quella del falso scandalo degli elettori morti del Michigan (smontato anche dall'Associated Press), secondo cui "persone decedute hanno votato alle elezioni primarie in tutto lo stato il 4 agosto, e l'8% di tutti i voti espressi è stato respinto perché l'elettore era morto".  Non è vero! Ed infatti le autorità elettorali del Michigan hanno chiarito che solo una piccola parte degli elettori era morta dopo aver votato per l'assente prima del giorno delle elezioni; e che sono queste le schede regolarmente  annullate, le quali rappresentano:
- l'8% di tutte le schede per assenti respinte;
- non l'8% di tutte le schede espresse.
b)
Un'utente di Twitter ha pubblicato una storia simile, poi diventata virale: "William Bradley, un uomo morto di 118 anni, a quanto pare ha votato da assente nella contea di Wayne nel Michigan. Bradley è morto nel 1984. Da quanto tempo va avanti questa truffa?", con tanto di video che mostrerebbe la conferma della ricezione del voto del fantomatico uomo morto.
Come sono andate realmente le cose?
Il povero signor "William Bradley", in effetti, non ha votato, essendo morto da tempo. Suo figlio, invece, che si chiama pure lui "William Bradley", ma con un secondo nome diverso, ha spiegato di aver regolarmente votato, essendo vivo. Ciò è stato confermato dai funzionari elettorali del Michigan, che hanno detto che un impiegato aveva inserito il Bradley sbagliato nelle liste di chi ha votato il 4 novembre; il figlio ha raccontato di aver ricevuto una scheda per il voto per corrispondenza anche a nome del padre, ma l'ha stracciata, ed infatti non risulta utilizzata.
c)
Un filone di fake news molto popolare riguarda la balla secondo cui migliaia di domande di voto per corrispondenza "per Trump" sarebbero state trovate sminuzzate nel retro di un camion dell'immondizia; al riguardo viene esibito anche un video, ma la società di igiene ha confermato che il video riguarda soltanto uno scarto di stampa, e non  schede di voto non consegnate. Le applicazioni sono vuote.
d)
In Arizona è scoppiato il cosiddetto Sharpiegate, dopo che una donna ha dichiarato in un video virale di aver visto dei funzionari distribuire deliberatamente dei pennarelli Sharpie nei seggi elettorali per invalidare i voti; un'affermazione del tutto smentita dal Dipartimento elettorale dello stato, che ha affermato pubblicamente che gli Sharpie si possono usare per votare e quindi non invalidano niente.

Non mi basterebbero certo le lettere dell'alfabeto per elencare tutte le bufale fatte circolare a bella posta su INTERNET, delle quali:
- alcune palesemente false;
- altre costruite travisando i fatti;
- altre assolutamente non dimostrate;
Comunque, anche se fossero "tutte"  vere, come ho detto, bisognerebbe dimostrare che sono state tali da capovolgere il risultato elettorale; il che non è solo "improbabile", ma, considerato lo scarto di risultato in Stati ed in numero di voti (Biden ha preso pù di 7 milioni di voti rispetto a Trump), direi che è tecnicamente "impossibile".
                         CONCLUSIONE
Tutto questo per dire che l'assalto al Capitol Hill:
- non solo non aveva alcuna "giustificazione", perchè il ricorso alla violenza non è mai lecito;
- ma, per giunta, non aveva neanche la benchè minima "scusante politica", perchè è chiaro come il sole che Trump le elezioni le ha perse, e pure molto "sonoramente".
Chi sostiene il contrario, o è un imbecille oppure è in malafede!
P.S.
Non accetto repliche contenenti l'elenco delle "cose buone che avrebbe fatto", e le "cose sagge che avrebbe detto", Donaldo il Trombone durante la sua amministrazione, perchè non è questo il tema del presente TOPIC; il quale  non ha affatto per oggetto un bilancio dell'amministrazione Trump, bensì, semplicemente, il deprecabile episodio dell'assalto al Capitol Hill.
Se volete, aprite un apposito TOPIC al riguardo.
Grazie dell'attenzione!
:)
***

Alexander


Buon pomeriggio Eutidemo


Non entro nel merito dell'assalto incredibile, che ha avuto un precedente nel 1814 solamente, quando però furono le giubbe rosse inglesi a dar fuogo all'edificio del Congresso. Il mio quesito riguarda però  un dubbio che mi è sorto, sollevato anche dal presidente del Messico (non molto "amico" di Trump, mi sembra). Questo dubbio chiama in causa le tue conoscenze giuridiche, di cui ho notato accidentalmente tu disponga in cospicua quantità:


"E' legale per delle società private che gestiscono a scopo di lucro delle piattaforme digitali chiamate "social" (FB, Twitter,Instagram), censurare i messaggi di un presidente regolarmente eletto quattro anni fa,e regolarmente in carica, a loro giudizio e senza approvazione parlamentare? Al di la di quello che dice , e non solo nello specifico caso di Trump, ma in generale? Infatti sarebbe da dimostrare che il presidente uscente intendeva "marciare sul Campidoglio" in senso violento. Per esempio: frasi come "marceremo su Roma" di Salvini, o le frasi farneticanti di Beppe Grillo (prima del voltagabbana), non vennero censurate, nonostante potessero essere intese anche in senso eversivo. Non è un precedente pericoloso per il futuro, quando potrebbe venire censurato un presidente anche per altri interessi di parte. Interessi che potrebbero controllare, in modo diretto o indiretto, i social stessi?


Grazie per l'eventuale risposta

Eutidemo


Ciao Alexander. :)
In uno Stato democratico, nessuno ha il diritto di "censurare" le opinioni di nessun altro, non avendo alcuna rilevanza nè chi sia il "censore" nè chi sia il "censurato"; sotto tale profilo le opinioni del Presidente USA valgono quanto quelle di un qualsiasi  altro cittadino.
***
Tuttavia, se, invece di esprimere un'"opinione" , cioè un propria interpretazione dei fatti, qualcuno si permette di inventare dei fatti che non esistono, negare dei fatti incontrovertibili, ovvero distorcerli, costui non sta affatto esprimendo un'"opinione", bensì sta semplicemendo dicendo una "bugia".
Cioè, se adesso sta piovendo:
- qualora io dicessi, "secondo me, tra poco smetterà di piovere e spunterà il sole", starei soltanto esprimendo una opinione (più o meno giusta che poi essa si possa rivelare);
- qualora, invece, io dicessi, "adesso non piove", starei semplicemente mentendo.
Vedi il mio topic "Le opinioni e le bugie"
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/le-opinioni-e-le-bugie/
A parte questo, esistono delle manifestazioni che non costituiscono nè "opinioni" nè "bugie", bensì soltanto un bieco "incitamento all'odio e alla violenza"; che, in quanto tali, non possono essere tollerate in un Paese civile.
Vedi il mio topic: "Karl Popper e il paradosso della "tolleranza".
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-culturali-e-sociali/karl-popper-e-il-paradosso-della-'tolleranza/
Per quanto concerne Trump, nessun "social" si è mai sognato di censurare le sue "opinioni", bensì soltanto (in qualche caso) di frenare le sue macroscopiche "bugie" e le sue ignobili "istigazioni all'odio e alla violenza"; ma non lo hanno mai fatto con la "censura",  bensì attraverso procedure di "labeling", ossia etichettando i messaggi del presidente con annunci tesi a contestualizzare le false dichiarazioni e le violente dichiarazioni del presidente (in modo tale che ognuno, poi, potesse controllarne da sè la veridicità o meno).
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Quanto al fatto che sarebbe da dimostrare che il presidente uscente intendeva davvero"marciare sul Campidoglio" in senso violento, secondo me, di solito, quando si dice che si vuole "marciare su qualcosa", è ben difficile che lo si intenda fare in modo non violento; soprattutto se ci si riferisce ad un luogo e ad un evento specifico.
Quanto alle frasi come "marceremo su Roma" di Salvini, benchè deprecabili, non potevano assolutamente essere intese in senso violento ed eversivo, perchè il contesto era assolutamente diverso; e, comunque, non si riferivano ad un luogo e ad un evento specifico (le frasi farneticanti di Beppe Grillo prima del voltagabbana non le ricordo).
Quello di Trump, invece, era un chiaro incitamento "ad agire" per la sua spregevole teppaglia, che si riferiva ad un luogo e ad un evento specifico; cioè, alla ratifica del nuovo Presidente in Parlamento, che lui non intendeva assolutamente tollerare ("Avremo un presidente illegittimo, non possiamo permetterlo, per cui marceremo sul Campidoglio" ).
Per cui, secondo me, sebbene io sia tutt'altro che un fan di Salvini, il tuo paragone non regge.
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Secondo me, invece, costituirebbe un precedente davvero pericoloso per il futuro, lasciar correre come se niente fosse, il sinistro incitamento di un Presidente ancora in carica ad assalire il Parlamento, perchè lui non vuole essere sostituito!
Questo sì che lo ritengo davvero MOLTO pericoloso.
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Ma si tratta solo della mia opinione!
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Un saluto! :)
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Phil

Sul blocco di Twitter a Trump (cito da qui):
«Twitter ha bloccato per 12 ore l'account del presidente Usa, Donald Trump, dopo aver rimosso tre tweet che contenevano "ripetute e gravi violazioni" della sua politica di integrità civica. Non solo. Il social ha fatto sapere di essere pronto a bloccare in modo permanete l'account del presidente uscente degli Stati Uniti se le violazioni continueranno e che l'account rimarrà bloccato a meno che Trump non cancelli definitivamente i tre tweet ritenuti offensivi.
"Come conseguenza della situazione violenta senza precedenti e in corso a Washington, abbiamo richiesto la rimozione di tre tweet di Donald Trump postati oggi per ripetute e gravi violazioni della nostra politica di integrita' civica", ha twittato l'account Twitter Safety. "Ciò significa che l'account di Donald Trump sarà bloccato per 12 ore dopo la rimozione di questi tweet. Se i Tweet non vengono rimossi, l'account rimarrò bloccato. Le future violazioni delle regole di Twitter, incluse le nostre politiche di integrità civica o minacce violente, comporteranno la sospensione permanente dell'account di Donald Trump", si legge nella serie di tweet del Social.»
Anche Facebook e Instagram sembrano essere sulla stessa linea (v. qui)

Eutidemo

Ciao Phil :)
Quando parlavo di "labelizzazione" da parte dei SOCIAL, io mi riferivo al "contenimento" delle balordaggini di Trump, "prima" che arrivasse addirittura a suscitare un'insurrezione; "dopo" tale eccesso, invece, posso capire che abbiano  bloccato del tutto, o almeno per 12 ore, l'account del presidente Usa.
***
Ed infatti, il 18° Codice USA § 2383, intestato "Ribellione o Insurrezione", sancisce che: "Chiunque <<incita>>, mette in piedi (sets on foot), assiste o si impegna in una ribellione o insurrezione contro l'autorità degli Stati Uniti o le leggi degli Stati Uniti, o fornisce aiuto o conforto a ciò, sarà multato ai sensi di questo titolo o imprigionato non più di dieci anni, o tutti e due; e non sarà in grado di ricoprire alcuna carica sotto gli Stati Uniti." (Whoever incites, sets on foot, assists, or engages in any rebellion or insurrection against the authority of the United States or the laws thereof, or gives aid or comfort thereto, shall be fined under this title or imprisoned not more than ten years, or both; and shall be incapable of holding any office under the United States.")
***
Per cui, sebbene dopo fatto il guaio, Trump abbia cercato di postare messaggi pacificatori per salvarsi il sedere, i SOCIAL temevano di poter essere considerati complici del reato di cui sopra; per cui, per non correre il rischio delle "manette", gli hanno messo il "bavaglio".
Il che, però, meriterebbe un TOPIC a parte, perchè esula dallo specifico tema di quello presente.
***
Un saluto! :)
***

InVerno

#6
Citazione di: Eutidemo il 08 Gennaio 2021, 17:49:04 PM
A parte questo, esistono delle manifestazioni che non costituiscono nè "opinioni" nè "bugie", bensì soltanto un bieco "incitamento all'odio e alla violenza"; che, in quanto tali, non possono essere tollerate in un Paese civile. 
Pensa quello che ti pare della civiltà degli USA, ma il cosidetto "hate speech" non solo è tollerato ma è garantito dal primo emendamento, la corte Suprema lo ha ripetuto aiosa in tutte le salse. Certo, i "social" possono mettere i ToS che vogliono, il problema è che vista la dimensione oligopolica che hanno ottenuto, essere censurati da essi significa perdere un gigantesca potenzialità comunicativa, e io non penso che il primo emendamento stesse a significare "puoi dire quello che vuoi: se non ti sente nessuno". Difendere la libertà di parola di quelli che la pensano come noi è uno degli spassi preferiti degli onanisti intellettuali, leggermente più arduo difendere la libertà di parola di chi la pensa all'esatto opposto di noi, e in questo caso l'intellighenzia americana si consola: stanno solo censurando quello che già non volevano sentire. In questi anni i "social" sono stati il breeding ground di tutte le più assurde cretinerie, compreso molti aspetti del trumpismo, nessuna di esse è stata censurata, gli algortimi dei social sono a malapena in grado di distinguere un capezzolo di una donna dal naso di un cane, e infatti l'unica moderazione che i social hanno offerto in questi anni è quella contro i capezzoli, con un grave numero di cani rimasti vittima di ingiusta censura. Ma da quando sono stati accusati dall'america "che conta" di aver tirato la volata a Trump, hanno subito un grave smacco di immagine da cui dovevano ripulirsi, specialmente con gli azionisti. Perchè non è la costituzione o la legge ordinaria che conta nei ToS di Twitter, ma gli azionisti, e quanto sia pericoloso far decidere agli azionisti cosa si può dire lo abbiamo visto recentemente con la censura sistematica di tutto ciò che riguardasse HongKong, non da parte dei social magari perchè non hanno mercato in Cina, ma da parte di altri che si sono dati da fare alacremente nel silenziare la questione e far si che in occidente non nascesse una "questione HongKong", sempre censurando grazie ai ToS. L'idea che la libertà di parola venga sancita da un board di azionisti che hanno in mano il tuo megafono, è un idea che può sfuggire di mano molto velocemente, ed è profondamente antidemocratica, anche se come al solito, il problema è il loro essere "too big to exist", perchè questi problemi non si pongono nella moderazione di riflessioni.it
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo


Ciao Inverno :)
Nella Sentenza , 315 US 568/42 la Corte Suprema degli Stati Uniti fissò una precisa limitazione della garanzia della libertà di parola prevista dal Primo Emendamento, il cui "passo topico" è il seguente: "There are certain well-defined and narrowly limited classes of speech, the prevention and punishment of which have never been thought to raise any constitutional problem. These include the lewd and obscene, the profane, the libelous, and the insulting or "fighting words" those which by their very utterance inflict injury or tend to incite an immediate breach of the peace. It has been well observed that such utterances are no essential part of any exposition of ideas, and are of such slight social value as a step to truth that any benefit that may be derived from them is clearly outweighed by the social interest in order and morality."
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Mi astengo dal tradurre, perchè non vorrei essere accusato di travisare il testo; soprattutto riguardo alla locuzione ""fighting words" non traducibile letteralmente in italiano ("parole combattenti"), che non avrebbe alcun senso.
La traduzione più accettata, è "parole bellicose", cioè quelle, come spiega la Corte Suprema, che, con la loro stessa espressione, tendono a suscitare un'immediato "turbamento della pace" pubblica; e poi mette in evidenza che tali espressioni non sono tutelate dal primo emendamento, in quanto "non sono parte essenziale di alcuna esposizione di idee", bensì sono soltanto manifestazioni di odio e di intolleranza.
E, quanto a "parole bellicose", i "post" di Donaldo Trombone non sono mai stati avari.
***
Ma il suo aperto, pubblico ed inequivocabile "incitamento" ad assalire il Campidoglio, costituisce "qualcosa di più", in quanto, secondo me, si tratta di qualcosa che travalica il primo emendamento, e configura la fattispecie criminosa prevista dall 18° Codice USA § 2383, il quale sancisce che: "Chiunque <<incita>>  ad una ribellione o insurrezione contro l'autorità degli Stati Uniti o le leggi degli Stati Uniti, o fornisce aiuto o conforto a ciò, sarà multato ai sensi di questo titolo o imprigionato non più di dieci anni, o tutti e due; e non sarà in grado di ricoprire alcuna carica sotto gli Stati Uniti." (Whoever incites, sets on foot, assists, or engages in any rebellion or insurrection against the authority of the United States or the laws thereof, or gives aid or comfort thereto, shall be fined under this title or imprisoned not more than ten years, or both; and shall be incapable of holding any office under the United States.")
Per cui, come già avevo scritto, sebbene dopo fatto il guaio, Trump abbia cercato di postare messaggi pacificatori per salvarsi il sedere, i SOCIAL temevano di poter essere considerati complici del reato di cui sopra; per cui, per non correre il rischio delle "manette" pure loro, hanno sospeso le sue esternazioni.
***
Quanto al fatto che i "social" possono mettere i TOS che vogliono, questo non è vero; perchè, se lo fanno senza giustificato motivo, e a fini discriminatori, possono essere benissimo citati in giudizio.
Per cui Donaldo Trombone è liberissimo di citarli; e sono sicuro che, non appena avrà abbandonato la Casa Bianca, lo farà senz'altro.
Starà poi al giudice stabilire se il TOS era legittimo o meno.
Punto!
***
Quanto a censurare le "opinioni" altrui, questo non avviene certo sui social USA, ma, semmai, su quelli Russi e Cinesi; chi dice che questo avviene in tutto il mondo allo stesso modo, mente per la gola.
Tutto sta ad intendersi sul significato del termine "opinioni"!
***
Ed infatti, se, invece di esprimere un'"opinione" , cioè un propria interpretazione dei fatti, qualcuno si permette di inventare dei fatti che non esistono, negare dei fatti incontrovertibili, ovvero distorcerli (come è inveterata abitudine di Donaldo Trombone), costui non sta affatto esprimendo un'"opinione", bensì sta semplicemendo dicendo una "bugia".
Il che è un tantino diverso!
Cioè, se adesso sta piovendo:
- qualora io dicessi, "secondo me, tra poco smetterà di piovere e spunterà il sole", starei soltanto esprimendo una opinione (più o meno giusta che poi essa si possa rivelare);
- qualora, invece, io dicessi, "adesso non piove", starei semplicemente mentendo
Non mi risulta un solo caso nel quale sia stata censurata una  vera e propria "opinione" di Trump.
***
A parte questo, esistono delle manifestazioni che non costituiscono nè "opinioni" nè "bugie" bensì sono soltanto un bieco "incitamento all'odio e alla violenza" (sebbene spesso basato su "bugie"), così come molte esternazioni di TRUMP; che, in quanto tali, non possono essere tollerate in un Paese civile, perchè, come ben spiegato nella Sentenza , 315 US 568/42 della Corte Suprema, non sono tutelate dal primo emendamento.
***
Ma questa è solo la mia sommessa opinione, la quale, verrà sicuramente -con molto maggiore efficacia della mia- controbattuta dagli avvocati di Trump; ed infatti, la "common law" anglosassone, non costituisce certo il mio cavallo di battaglia.
Però, legge a parte, in qualche modo bisogna pur difendersi, sia dagli "uomini bufalo", che dagli "uomini bufala"!
"https://www.imagevenue.com/ME12SSNU"
:D
***
Un saluto! :)
***


Alexander

#8

Comunque, come sempre, l'essere umano non prevede l'evoluzione di una sua scoperta tecnologica,ma semplicemente "corre ai ripari" quando di solito i buoi sono scappati da un pezzo. Adesso vediamo una corsa  dei vari social a bannare ogni bufala, fake news, opinione " non mainstream", antidemocratica,ecc. quando , per anni, si è lasciato che corresse di tutto, ma proprio di tutto, perché faceva comodo accedere ai dati , rivenderli al marketing,ecc. Si è così creato un gigantesco humus di rivolta e ribellione, che si è alimentato anche di uno stato di disuguaglianza sociale sempre più macroscopico. Fenomeno che si rivela particolarmente forte all'interno delle società democratiche, che dovrebbero, in teoria, tutelare un più ampio accesso alla ricchezza (anche culturale).
Così, paradossalmente, vediamo che proprio i social, sbandierati all'inizio come opportunità di una maggiore libertà democratica nella condivisione, diventano il volano di spinte potentemente antidemocratiche, che proprio sugli stessi si riuniscono, si riconoscono, si danno appuntamento, in un tam-tam incontrollabile.
Adesso, come reazione impaurita dei fatti di Capitol Hill, si andrà verso un tentativo di censura "normalizzatrice", in cui verranno prese di mira anche le opinioni giudicate (chissà da chi) come istituzionalmente pericolose "in potenza", senza che le opinioni siano necessariamente seguite da inviti alla violenza o all'eversione. E' il caso del bannaggio dei no-vax, non facendo più alcuna distinzione tra libertà d'opinione e pericolosità diretta dell'opinione stessa, con inevitabile marea di ricorsi. Lo trovo molto inquietante, in potenza.

Eutidemo

Ciao Alexander :)
Condivido in pieno la tua premessa, e, cioè che:
- adesso vediamo una corsa  dei vari social a bannare ogni bufala, fake news, opinione antidemocratica,ecc.;
- quando , per anni, si è lasciato che corresse di tutto, ma proprio di tutto, perché faceva comodo accedere ai dati , rivenderli al marketing,ecc.
***
Non mi è invece ben chiaro quello che scrivi dopo, soprattutto riguardo alla "disuguaglianza sociale" sempre più macroscopica; ed infatti, non c'è dubbio che essa sia aumentata, ma non vedo cosa c'entrino  con tale fenomeno le maggiori o le minori bufale sui network.
Non vedo proprio il nesso!
***
Quanto al fatto che il fenomeno della "disuguaglianza sociale" sia più accentuato (in genere ma non sempre) all'interno delle società democratiche, secondo me questo si spiega per il fatto che la maggior parte delle società democratiche sono capitalistiche in modo "molto" spinto (come gli USA, ma non solo); anzi, a volte direi decisamente "troppo" spinto!
Le società totalitarie, invece (in genere ma non sempre) di solito consentono un più ampio accesso alla "ricchezza" comune; o, come nel caso dell'URSS o di Cuba, alla "povertà" comune.
Ma anche a tale riguardo non vedo cosa c'entrino i network, visto che ormai il PC, o, quantomeno, il telefonino, ce l'hanno pure i "clochard"; magari sul punto di morire di fame...però connessi!
Evviva!
:(
***
Quanto alle "spinte potentemente antidemocratiche" e alla censura sui network, questa, invece, secondo me è una colossale "castroneria", che non ha il benchè minimo riscontro con la realtà oggettiva delle cose; almeno in Italia e negli altri Paesi democratici.
Ed infatti:
1)
La Oversight Board è la Commissione a cui gli utenti possono fare ricorso, per esempio nel caso di FB, contro la censura del social network; in 90 giorni dovrà essere emesso un verdetto.
2)
In ogni caso, almeno nei Paesi in cui è tutelato il diritto di espressione (non certo in Cina, Russia ecc.), nel caso in cui  si ritenga di essere stati ingiustamente censurati, si potrà fare citare il "social network" in Tribunale.
E, in molti casi, se il Giudice ritiene giusto il ricorso del soggetto censurato, potrà costringere il "social network" a pubblicare i post censurati, e a risarcire il danno all'utente, come nel caso della sentenza del Tribunale di Roma di cui al seguente link, di cui non condivido minimamente il dispositivo, ma di cui condivido pienamente  i principi espressi.
https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/il-testo-integrale-della-sentenza-che-ordina-a-facebook-di-riattivare-la-pagina-di-casapound-139623/
***
Quindi, per favore, non diciamo cose che non sono vere: i fatti sono fatti!
***
Un saluto! :)
***
P.S.
In un caso, in questo FORUM, è stato censurato (non mi ricordo se in tutto o in parte) un mio TOPIC; la censura, secondo me, era giusta e condivisibile, per cui l'ho accettata di buon ordine. Ma, se non lo fosse stata, non avrei esitato a far valere le mie ragioni in giudizio!
;)

Alexander

Buona sera Eutidemo


Infatti io parlavo di una marea di ricorsi al giudice...
La disuguaglianza economica crea disuguaglianza di possibilità di studio. Difficile per un povero mandare i figli al college, così si fanno la loro "cultura" sui social e si abbeverano alle fonti che mettono in discussione la correttezza delle istituzioni. Il povero non crede che quello che viene detto dalle istituzioni, politiche o scientifiche, sia "vero", ma che sia solamente un sistema fatto per mantenere loro nella ricchezza e lui nella povertà. La mancanza d'istruzione genera questo cortocircuito di cui, secondo me, iniziamo a vedere le conseguenze sempre più profonde nel tessuto democratico dell'Occidente. Democrazia che, dopo duecento anni, sembra ormai alle corde davanti ai veri nuovi attori attuali...

Eutidemo

Ciao Alexander. :)
E' vero, la disuguaglianza economica crea come conseguenza la disuguaglianza di possibilità di studio; per cui è tornato difficile per un povero mandare i figli all'università, come invece accadeva negli anni '70.
E sono anche d'accordo con te che la mancanza d'istruzione genera un  cortocircuito culturale; a causa del quale vengono dati voti un po' a casaccio, a gente che non li meriterebbe proprio!
Un saluto! :)

Alexander


Che il comportamento dei colossi del web sia pieno di interrogativi non lo penso solo io. Riporto delle considerazioni sulla vicenda del blocco dell'account di Trump da parte di Twitter, uscite oggi sulle agenzie di stampa:


"La cancelliera Angela Merkel ritiene problematico che sia stato bloccato in modo completo l'account Twitter di Donald Trump". Lo ha detto il protavoce Steffen Seibert, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a una domanda specifica sull'argomento.

La Francia deplora la decisione di Twitter di escludere il presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump, sottolineando che regolamentare la rete non spetta ai colossi del web.
"Ciò che mi sciocca è che sia Twitter a decidere di chiudere" il profilo di Trump, ha dichiarato il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, intervistato ai microfoni di radio France Inter. "La regolamentazione dei colossi del web - ha avvertito - non può avvenire attraverso la stessa oligarchia digitale".


La decisione di Twitter si è rivelata un piccolo bagno di sangue finanziario per la stessa, le cui azioni hanno perso il 6,4% in un giorno. Bisogna considerare che l'account di Trump ha 88 milioni di persone che lo seguono, che sono passate al boicottaggio della piattaforma.

InVerno

#13
Eutidemo, le tue analisi sempre dettagliate a volte lasciano spazio a delle semplificazioni che sono inaspettate da te, non è il topic per farti notare che distinguere il vero dal falso non è come scoprire se piove o non piove, che alcune affermazioni sono molto più complesse, che alcune professioni (non solo i pubblicitari) usano il "falso" come strumento narrativo (etc etc). Sarò ripetitivo, ma tutte le volte che qualcuno afferma che distinguere il vero dal falso sia cosa semplice, rimando sempre al capolavoro di Orson Welles "F come falso", che sa spiegare la questione meglio di cento pagine scritte.
Allo stesso modo, sembri far finta di non sapere (e so che lo sai) che il tempismo delle affermazioni, specialmente in alcune professioni, è cruciale, e perdere i tempi, è equivalente al non esprimersi. Vale tanto per il giornalismo quanto per la politica (e tanto altro), l'idea che si possa essere in qualche modo risarciti vedendo "ripubblicati" i post 90 giorni dopo (se va bene) o che qualche compensazione pecuniaria è assurda.
C'è la legge si, e le multinazionali hanno migliaia di avvocati, ma prima di arrivare in tribunale c'è il mercato, infatti le reazioni della borsa (e le eventuali ritorsioni degli user) sono il vero ostacolo che previene i social dall'esagerare, e prima del mercato c'è la politica, infatti il ban sui social è arrivato alla vigilia dell'inaugurazione di Biden, con Trump affondato e con qualche dem che "minaccia" di far pagare le tasse ai tech-giant a cui fare l'occhiolino. Tutto normale, si intende, salvo che questo tipo di "intrallazzi" non dovrebbero avere niente a che fare con la libertà di espressione.
Che cosa poi sia considerato "hate speech" o "fighting words" è tutto da vedere, distinzioni che vanno in mano a dei giudici a cui viene dato ampio onere interpretativo. Per ottenere cosa tralaltro? Bannare Trump è un modo molto ridicolo che hanno gli "USA per bene" di dimenticarsi che metà della popolazione è composta da strani zotici con idee balzane, che continueranno indefessi nei gruppi chiusi a ordire il caspio che gli pare, con in più il sapore della "trasgressione" e di essere "antisistema". Bannarli per moltiplicarli, perchè non si ha il coraggio di guardare alla radice dei problemi.
Sono moderatamente stupito dalla reazioni tedesche e francesi riportate da Alexander, ma non posso che essere d'accordo.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo


Ciao Alexander e Inverno. :)
Le vostre osservazioni sono tutte molto interessanti, e, almeno in parte, anche condivisibili; però, visto che esulano alquanto dal presente topic (che è molto più specifico), ma meritano comunque una approfondita ed apposita trattazione, mi riservo di tenerne conto  conto in un topic appositamente dedicato al tema.
Non so se ce la faccio per oggi o per la settimana!
***
Un cordiale saluto ad entrambi. :)
***


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