Come si calcola "l'efficacia" percentuale di un vaccino?

Aperto da Eutidemo, 29 Marzo 2021, 13:00:11 PM

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Eutidemo

Vi siete mai chiesti come si calcola "l'efficacia" percentuale di un vaccino?
Non è tanto facile rispondere, in quanto, a differenza degli altri "farmaci", la cui "efficacia" si calcola in base al numero di "malati" che una determinata medicina ha guarito, l'"efficacia" dei vaccini, invece, si calcola in base al numero di "persone sane" che, grazie a un determinato vaccino,  non si sono ammalate; il che è molto diverso concettualmente, ed alquanto più complicato da calcolare in pratica.
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Per cui, che cosa si intende quando si dice che un vaccino ha un'efficacia del 95%?
Significa che 95 persone su 100 non si ammaleranno?
Assolutamente no!
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Per stabilire tale percentuale, bisogna partire dal concetto di "rischio statistico"; e, cioè, dalla "probabilità" che un evento negativo si possa verificare.
Come è stato calcolato tale "rischio statistico" in fase di sperimentazione?
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Prendiamo il caso della sperimentazione del  vaccino "Pfizer-BioNTech", nel quale ambito:
- a un gruppo di 17.411 persone è stato somministrato il vaccino, 8 delle quali, nonostante il vaccino, si sono successivamente prese lo stesso il covid19;
-  a un altro gruppo di 17.511 persone, invece, è stato somministrato un "placebo", cioè una sostanza priva di "principio attivo", 162 delle quali si sono successivamente  prese il covid19.
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Delle 34.922 che, complessivamente, hanno partecipato a tale sperimentazione, essendo essa avvenuta con il metodo "in doppio cieco":
- nessuna di esse sapeva se aveva ricevuto il vaccino o il "placebo" (non lo sapevano neanche gli infermieri che hanno praticato loro l'iniezione);
- tutte, però, sapevano benissimo che avevano circa un 50% circa di probabilità di aver ricevuto o l'uno o l'altro.
In questo caso, infatti, a prescindere dalle informazioni fornite loro dagli sperimentatori, pure ormai tutti sanno benissimo come avvengono le sperimentazioni "in doppio cieco" .
Tenete ben presente questo aspetto, perchè è partendo da questo che, più avanti, trarrò le mie "personali" considerazioni conclusive.
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Ciò premesso, è matematicamente risultato che il rischio di beccarsi il covid19 è stato:
- tra quelli che avevano preso il vaccino dello 0,046% (8/17411*100),
- tra quelli che non avevano preso il vaccino, bensì il "placebo" , dello 0,925% (162/17511*100).
Per cui:
a)
In "termini assoluti",  gli sperimentatori, hanno fatto una semplice sottrazione tra le due percentuali, ottenendo la percentuale dello 0,879%; e, cioè, la percentuale di persone che "non" hanno contratto la malattia e sviluppato sintomi dopo la somministrazione del vaccino, ma che, invece, sarebbero risultate infette senza vaccino.
b)
In "termini relativi", invece, gli sperimentatori hanno diviso la riduzione assoluta del rischio per il rischio esistente in partenza, cioè senza l'introduzione del vaccino (quello del gruppo che aveva ricevuto il "placebo"); per cui essa è risulta essere del 95% (0,879/0,925).
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Tirando le somme, cioè, il vaccino Pfizer-BioNTech, almeno a livello sperimentale,  ha manifestato:
- una "riduzione assoluta" del rischio pari a 0,879%;
- una "riduzione relativa" del "95%", che è stata quella divulgata al pubblico.
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                                   CONSIDERAZIONI PERSONALI
Prendendo per buoni i dati forniti dalla Pfizer, nonchè la correttezza delle sperimentazioni da cui sono emersi (analoghe a quelle delle altre ditte), secondo me si possono fare due considerazioni circa tale percentuale di efficacia del 95%, di cui la prima ovvia, mentre, la seconda, un po' meno.
1)
La percentuale del 95% è stata riscontrata su un campione di 34.922 americani, per cui non può essere estrapolata "tout court", se non in via meramente indicativa, ad una popolazione USA di 330.000.000 di persone, di cui costituisce solo lo 0,001%; per non parlare del resto della popolazione mondiale, ed anche considerando i diversi contesti socio-culturali.
E, in particolare, tenendo conto dell'"efficienza" dei diversi sistemi sanitari; che è una cosa diversa dall'"efficacia" del vaccino, e che può "esaltarla", oppure "deprimerla".
2)
Inoltre, a quanto sono riuscito a capire, gli esiti dell'esperimento non sono dipesi esclusivamente dall'efficacia "vaccino" in sè e per sè, bensì anche dal "comportamento" che hanno tenuto i partecipanti alla sperimentazione, dopo essere stati "vaccinati" e "placebizzati".
Ed infatti, se l'esperimento fosse stato condotto dal Dott. Rudolf Mengele, costui, dopo aver "vaccinati" e "placebizzati" i quasi 35 mila soggetti, li avrebbe rinchiusi tutti in un lager di massima sicurezza; dopodichè, passate due o tre settimane per dar modo al vaccino di fare effetto dopo il richiamo, li avrebbe giornalmente sottoposti tutti ad inalazioni di "aerosol virale" in apposite camere a gas, e, dopo un simile trattamento protratto per circa un mese, avrebbe potuto molto più proficuamente effettuare i calcoli di cui sopra.
Ma, poichè, per fortuna, si spera che i medici americani abbiano seguito metodi un tantino diversi e più "liberali" da quelli che avrebbe  adottato il Dott. Mengele, suppongo che, dopo essere stati "vaccinati" e "placebizzati", i soggetti dell'esperimento siano stati lasciati liberi di tornare alla loro normale vita sociale; sebbene, questo è ovvio, sotto il continuo monitoraggio e controllo degli sperimentatori.
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Orbene.
Se così stanno le cose, è ovvio, come dicevo sopra, che gli esiti dell'esperimento non sono dipesi esclusivamente dall'efficacia "vaccino" in sè e per sè, bensì anche dal "comportamento" che hanno tenuto i partecipanti alla sperimentazione, dopo essere stati "vaccinati" e "placebizzati"; ed infatti ci sarà stato chi di loro si sarà comportato con maggiore prudenza (continuando ad attenersi a tutte le altre cautele anticovid), e chi, invece, si sarà comportato con minore prudenza.
Ed infatti:
- se si fossero dati tutti alla pazza gioia, recandosi a ballare ogni sera in discoteca, i contagiati sarebbero stati probabilmente  molti di più di 8 tra i "vaccinati", e molti di più di 162 tra i "placebizzati";
- se, invece, si fossero chiusi tutti in casa adottando le massime cautele, non ci sarebbe stato sicuramente nessun contagiato, nè tra i "vaccinati", nè tra i "placebizzati".
Ma quello che è veramente accaduto non lo sapremo mai; questo perchè, parlando "metaforicamente", siamo di fronte, per così dire, ad una "equazione" in cui appare una "costante" nota (il vaccino), e una "variabile" del tutto ignota (il comportamento sociale che hanno avuto le persone che hanno partecipato alla sperimentazione).
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Quello che, invece, secondo me possiamo logicamente "prevedere" (non certo sapere), è che le percentuali di "efficacia" dei vaccini, così come ricavate in sede sperimentale, tenderanno inevitabilmente a ridursi un po' quando verranno vaccinate intere popolazioni.
Ed infatti facendo "metaforicamente" riferimento alla "Teoria dei Giochi" (che, come il riferimento all'equazione, non è però del tutto corretto):
- le persone che hanno partecipato alla sperimentazione sapevano benissimo che la probabilità di essere state vaccinate sul serio era solo del 50%, in quanto ignoravano se fosse stato loro inoculato un vero vaccino oppure un semplice placebo, per cui, almeno se non erano completamente stupide, presumo che siano state indotte a comportarsi con una maggior cautela;
- le persone che partecipano alla campagna vaccinale, invece, sanno che la probabilità di essere state vaccinate sul serio è sicuramente del 100%, per cui potrebbero essere indotte a comportarsi con minore cautela rispetto a coloro che hanno partecipato alla sperimentazione.
Però, ovviamente, tutto questo non ha niente a che vedere con l'efficacia del vaccino in sè e per sè, bensì solo con le modalità sin qui adottate per calcolarne astrattamente l'efficacia.
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Tuttavia, comunque, due dati sono certi:
a)
Nessuno dei 17.411 soggetti ai quali è stato somministrato il vaccino ha avuto gravi effetti collaterali o è morto;   per cui, sotto tale profilo, la "sicurezza" del vaccino Pfizer è risultata essere pari al 100% (e la stessa cosa vale per tutti gli altri vaccini, compreso il tanto vituperato Astrazeneca).
b)
Nessuno degli 8 contagiati che si erano vaccinati è morto o si è aggravato gravemente di Covid19; per cui, almeno sotto tale più limitato profilo, l'"efficacia" del vaccino Pfizer è risultata essere pari al 100% (e la stessa cosa vale per tutti gli altri vaccini, compreso il tanto vituperato Astrazeneca).
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Ovviamente, quando saranno state vaccinate miliardi di persone, per la legge delle probabilità, ritengo inevitabile che tale confortante percentuale sarà destinata a ridursi un po'; ed infatti, è "possibile", ma alquanto "improbabile", che in una singola serata al casinò esca per 16 volte di fila uno stesso colore, mentre invece, non solo è "possibile", ma anzi è addirittura "probabile", che questo accada considerando le giocate di tutti i casinò del mondo per un anno intero.
Però, se non verrà superata la soglia dello "0,00...", non ritengo la cosa risulterà particolarmente preoccupante per nessuno, tranne, ovviamente, che per i novax e i paranoici; questo, anche se si dovesse riscontrare qualche effettivo nesso causale tra vaccino e danni collaterali (come penso che prima o poi accadrà).
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Perchè affermo questo?
Perchè, anche qualora, prima o poi, si riscontrasse un effetto collaterale gravemente dannoso del vaccino anticovid (cosa che ritengo molto probabile), se si vuol restare razionali, occorre considerare che:
- se la frequenza di tali casi si mantenesse molto bassa, ad esempio, inferiore a quella che abbiamo di essere investiti da un auto mentre attraversiamo la strada, non vedo perchè mai dovremmo preoccuparci di correre un rischio così ridicolmente esiguo, e che, in diverse circostanze, affrontiamo a cuor leggero ogni giorno;
- se, invece, la frequenza di tali casi  superasse una certa soglia di rischiosità, sarebbe comunque necessario effettuare un rapporto tra la percentuale di rischio che corriamo facendo il vaccino, e la percentuale di rischio che corriamo non facendolo (cioè, il rischio di beccarci la malattia da cui il vaccino ci protegge).
E, poichè storicamente non è mai accaduto che la prima percentuale di rischio superasse la seconda, è altamente improbabile che questo accada ora, con il vaccino anticovid.
Vi invito a riflettere lucidamente su tali aspetti.
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