Che fine faranno i membri del reggimento AZOV?

Aperto da Eutidemo, 19 Maggio 2022, 14:13:50 PM

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Eutidemo

I primi soldati del reggimento Azov sono stati portati fuori dal complesso di Azovstal, dentro il quale combattevano da oltre 80 giorni, e presi prigionieri dai Russi.
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Al riguardo:
- la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk vorrebbe fare uno "scambio" di prigionieri russi contro tali prigionieri ucraini;
- il presidente della Duma russa, invece, ha dichiarato: "I criminali nazisti non dovrebbero essere scambiati, ma processati, perchè si tratta di criminali di guerra".
- il procuratore generale russo, infine, ha chiesto alla Corte suprema di riconoscere il reggimento Azov come "organizzazione terroristica".
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Dal che si evince che i Russi hanno le idee alquanto confuse, in quanto:
- i "criminali di guerra" vanno processati sia nel caso in cui siano nazisti, sia nel caso in cui non lo siano, bensì soltanto in base alla condotta criminosa da loro posta in atto (qualora essa possa essere adeguatamente dimostrata).
- i "crimini di guerra", di cui all'art.8 dello  Statuto adottato a Roma dalla Conferenza Diplomatica dei Plenipotenziari delle Nazioni Unite il 17 luglio 1998, sono una cosa diversa dai "crimini di terrorismo" a cui fa invece riferimento il procuratore generale russo.
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Al riguardo, infatti, mentre i "crimini di guerra", di cui all'art.8 dello  Statuto adottato a Roma dalla Conferenza Diplomatica dei Plenipotenziari delle Nazioni Unite il 17 luglio 1998 sono tutti legislativamente ben elencati e dettagliati a livello internazionale, lo stesso non può dirsi per i "crimini di terrorismo".
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Ed infatti:
- la convenzione della "Società delle nazioni" in materia, scritta tra le due guerre mondiali, non entrò mai in vigore;
- i progetti di convenzione globale delle Nazioni Unite, con una definizione comune di "terrorismo", non sono mai stati conclusi, in quanto arenatisi per la difficoltà di tracciare un confine con i combattenti per la libertà contro l'occupazione straniera (come nel caso del reggimento Azov).
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Nel 1999, tuttavia, le Nazioni Unite hanno approvato l'"International Convention for the Suppression of the Financing of Terrorism" attraverso la quale hanno proposto una definizione, piuttosto generica, di "crimini di terrorismo":
"An individual who as an agent or representative of a State commits or orders the commission by another of any of the following shall, on conviction thereof, be sentenced [to. . . ]: undertaking, organizing, assisting, financing, encouraging, or tolerating acts against another State directed at persons or property and of such a nature as to create a state of terror in the minds of public figures groups of persons, or the general public".
Cioè, più o meno, è considerato autore di un "crimine di terrorismo", colui che in qualità di agente o rappresentante di un determinato Stato, effettua, incoraggia, organizza o finanzia, ovvero ordina ad altri di effettuare, la commissione, nei confronti di un altro Stato e delle sue proprietà, di atti tali da  creare uno stato di terrore nelle menti dei suoi personaggi pubblici,  di sue singole persone, o del suo popolo in generale (la mia è una traduzione molto libera).
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Tale definizione viene ripresa, con alcune varianti,  un po' da tutte le legislazioni nazionali; quali, ad esempio, il nostro art.270 sexies del Codice Penale.
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L' art. 205 del Codice Penale russo, intitolato  "Atto terroristico", assomiglia molto al nostro art.270 sexies,  ma è un po' più specifico.
"Статья 205. Террористический акт
1. Совершение взрыва, поджога или иных действий, устрашающих население и создающих опасность гибели человека, причинения значительного имущественного ущерба либо наступления иных тяжких последствий, в целях дестабилизации деятельности органов власти или международных организаций либо воздействия на принятие ими решений, а также угроза совершения указанных действий в целях воздействия на принятие решений органами власти или международными организациями.
Cioè, più o meno, è considerato autore di un "crimine di terrorismo", colui che provoca un'esplosione, un incendio doloso o altre azioni che spaventano la popolazione e creano pericolo di morte, provocando ingenti danni materiali o altre gravi conseguenze, al fine di destabilizzare l'attività di autorità o organizzazioni internazionali o influenzare il loro processo decisionale, nonché la minaccia di commettere tali azioni allo scopo di influenzare il processo decisionale da parte di autorità o organizzazioni internazionali (la mia è una traduzione molto libera, e tralascia la parte finale dell'articolo, che qui non interessa).
Credo, però, che, con "organizzazioni internazionali", si intendano anche le organizzazioni nazionali diverse dalla propria, cioè "altri Stati"; ma non ne sono sicuro.
                                  CONCLUSIONE
Poichè, nonostante l'ipocrita definizione di "operazione militare", quella in corso tra Russia ed Ucraina è una "guerra vera e propria", secondo me il ricorso del procuratore generale russo alla Corte suprema, al fine di riconoscere il reggimento AZOV come "organizzazione terroristica", è assolutamente fuori luogo; ed infatti, provocare esplosioni  ed incendi nel corso di una guerra costituisce pura e semplice "attività bellica", e non certo una "attività terroristica".
Secondo me, invece, ha ragione il presidente della Duma russa, poichè, se effettivamente sussistono delle prove concrete che alcuni dei combattenti del gruppo Azov abbiano commesso dei "crimini di guerra" ai sensi dell'art.8 (ed anche 6 e 7) dello  Statuto di Roma, costoro non dovrebbero essere scambiati con dei prigionieri russi, bensì  dovrebbero essere deferiti alla Corte Penale Internazionale.
In questo caso, infatti, un giudizio penale presso un tribunale ucraino o presso un tribunale russo, non mi sembra che possa garantire sufficienti garanzie di obbiettività.
Per inciso, la stessa cosa dovrebbe avvenire anche per i criminali di guerra russi catturati dagli ucraini (come Vadim Shishimarin di 21 anni, accusato di aver ucciso un civile nella regione di Sumy).
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Ipazia

#1
Dice niente, Odessa 2014 ? ...

La differenza tra terrorismo e crimini di guerra è risibile nei conflitti odierni in cui la guerra non è nient'altro che terrorismo di stato, che spesso si serve di forme e formazioni di terrorismo classico.

Come nel caso del battaglione paramilitare neonazista Azov che non ha certo rimesso i suoi crimini venendo regolarizzato come reggimento nell'esercito di uno stato con chiare ed operanti nostalgie naziste.
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Eutidemo

Citazione di: Ipazia il 19 Maggio 2022, 17:14:43 PMDice niente, Odessa 2014 ? ...
La differenza tra terrorismo e crimini di guerra è risibile nei conflitti odierni in cui la guerra non è nient'altro che terrorismo di stato, che spesso si serve di forme e formazioni di terrorismo classico.
Come nel caso del battaglione paramilitare neonazista Azov che non ha certo rimesso i suoi crimini venendo regolarizzato come reggimento nell'esercito di uno stato con chiare ed operanti nostalgie naziste.
Si tratta in entrambi i casi di "crimini gravissimi", ma ciò non toglie che si tratta di "fattispecie delittuose diverse"; che, in quanto tali, sono soggette a "differenti normative, giurisdizioni e procedure".
Tutto qui: ma nessuno sostiene che una cosa sia più grave o meno grave dell'altra! ;)

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