Caso Grillo: alcool, sesso e colpevolezza!

Aperto da Eutidemo, 25 Aprile 2021, 14:57:35 PM

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Eutidemo

Trattandosi di un caso giudiziario ancora in corso, ritengo prematuro esprimere giudizi circa la colpevolezza o meno degli imputati; ed infatti l'art. 27, comma 2, della Costituzione afferma che "l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva".
Tuttavia ritengo senz'altro possibile esaminare gli aspetti "in diritto" della vicenda.
***
Al riguardo, invero, secondo me, le ipotetiche fattispecie di reato che potrebbero "eventualmente" configurarsi sono sostanzialmente due:
1)
La querelante, nella sua deposizione alla polizia, ha dichiarato, che durante la "consumazione al tavolo" precedente il presunto stupro,  in compagnia di un'amica e di quattro ragazzi conosciuti al Billionaire, aveva bevuto molto e, quindi, si era notevolmente ubriacata; al riguardo, ho sentito dire in TV (credo da un avvocato della difesa), che la circostanza dovrebbe  diminuire la colpevolezza dei presunti stupratori, poichè la denunciante, per sua stessa ammissione, si era volontariamente procurata da sè uno stato di "ebrezza etilica".
Il che, invece, secondo me, non è assolutamente sostenibile!
Ed infatti, l'art. 609-bis del codice penale, considera "stupratore" anche chi induce taluno a compiere o subire atti sessuali, abusando delle "condizioni di inferiorità fisica o psichica" in cui si trova persona offesa al momento del fatto; ma, questo, indipendentemente dalla cause che l'hanno provocata.
Quindi, poichè lo stato di "ebrezza etilica" costituisce senz'altro una "condizione di inferiorità fisica o psichica", secondo me non c'è dubbio che chiunque "se ne approfitti", anche se non è stato lui a procurarla alla vittima, incorre senz'altro nel reato di "violenza sessuale".
In tale caso,  lo stupratore è punibile con la reclusione da cinque a dieci anni.
2)
Poi, però, almeno a quanto mi sembra di aver capito dai resoconti televisivi, ci sarebbe stata un'"ulteriore violenza" (anche di gruppo), dopo che la ragazza, già ubriaca per conto suo, era stata "costretta" a bere un'altra mezza bottiglia di vodka; e, questa volta, sembra, "contro il suo volere".
Il che costituirebbe l'ulteriore e ben più grave delitto di cui all'art. 609-ter del codice penale; il quale prevede la pena della reclusione da sei a dodici anni se i fatti di cui sopra sono stati  commessi facendo assumere alla vittima  "sostanze alcoliche" (narcotiche o stupefacenti ecc.) "contro la sua volontà".
***
Ovviamente, il comportamento, per così dire, "imprudente" della ragazza (e della sua amica), non ha la benchè minima rilevanza ai fini penali; altrimenti bisognerebbe giustificare anche il rapinatore che aggredisce un passante, il quale, "imprudentemente", si aggira di notte in un quartiere malfamato.
Ovvero il ladro che ruba un'automobile lasciata aperta!
***
Avrebbe, invece, rilevanza ai fini penali, l'eventuale comportamento, per così dire, "consenziente" della ragazza (e della sua amica); però, a mio parere, chi è ubriaco, sia per sua colpa che per colpa altrui, non può "mai" considerarsi realmente "consenziente" in nessun caso, poichè non è "compos sui" (cioè, non è realmente padrone delle sue azioni).
Tantomeno può considerarsi realmente "consenziente"  ad avere un rapporto sessuale!
Al riguardo, invero, legge a parte, ricordo che mio padre mi diceva che, un "ufficiale e gentiluomo", una donna ubriaca non la deve sfiorare neanche con un dito; nemmeno se fosse lei a saltargli addosso!
***
Gli unici casi in cui un ubriaco può subire conseguenze penali negative a causa del suo stato, sono:
- ai sensi dell'art.92 del codice penale, quando l'ubriachezza viene da lui appositamente preordinata al fine di commettere un reato, ovvero di prepararsi una scusa;
- ai sensi dell'art. 186 del codice della strada, in caso di guida sotto l'influenza dell'alcool.
Ma non mi pare proprio che, nella fattispecie in esame, ricorra nessuno dei due casi!
***
In conclusione, comunque, come ho anticipato, non conoscendo in dettaglio come siano andate "effettivamente" le cose, e non avendo visto il "video" incriminato, le mie sono solo considerazioni di mero carattere generale ed astratto.
***

Jacopus

#1
Attenta analisi giuridica, Eutidemo. Sapremo a chi rivolgerci in caso di problemi forensi😀. A me ha molto colpito (negativamente) la difesa su video di Grillo padre. Al di là dei toni imbarazzanti, la difesa via internet da parte di un uomo pubblico, che tra l'altro si professava rinnovatore dei costumi italiani, a favore di un suo congiunto è già una caduta di stile senza alcuna scusante possibile. Vorrei chiedere a Grillo (padre) se il suo intervento non gli ricorda chi sfruttava la sua posizione (politica) per avere un tornaconto d'altro genere ( di solito economico), comportamento ovviamente aspramente scomunicato dal nostro "politico". La distinzione delle funzioni pubbliche e il loro perseguimento per il bene della collettività è evidentemente molto deficitaria in noi italiani, ma quando questo deficit viene posto in atto da chi si era assunto l'onore e l'onere di rivoluzionare questo vizio, scadiamo nella farsa patetica.
Questo in generale. Invece nel merito dell'intervento mi ha colpito l'affermazione di Grillo, secondo il quale, visto che le indagini vanno avanti da un po', perché se sono colpevoli, non sono ancora in galera? Grillo, in questo modo fa dedurre che, non essendoci prove, non è possibile "mandare in galera" suo figlio. Un argomento del genere me lo aspetto da un uomo comune, ma un leader politico, prima di parlare deve documentarsi e in questo caso, con internet, è facilissimo. Ed inoltre, non ha mai parlato di questo aspetto con l'avvocato difensore? Mi sembra poco plausibile.
Infatti il figlio potrebbe essere in galera solo in via cautelare, visto che il processo non è stato ancora celebrato e il GIP, su richiesta del Pubblico Ministero, può farlo solo a determinate condizioni: rischio di fuga, reiterazione del reato o inquinamento prove. Senza queste condizioni non è possibile alcuna misura cautelare. Il dubbio che mi perseguita è relativo al fatto che Grillo o ci è (non sapeva questa comunissima regola giuridica) o ci fa ( la sapeva ma voleva rimestare la questione, buttandola in caciara).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

sapa

Ciao Jacopus, Beppe Grillo non è un politico, nè un uomo delle istituzioni. Ma a parte questo, credo che le motivazioni del suo gesto siano dettate dalla furia che lo sta pervadendo. Ma come, sono 2 anni che sta portando il movimento, del quale è guru  indiscusso, su basi  politicamente corrette, per questo smentendo e ritrattando a man bassa, e la ricompensa è questa? Non va mica bene, non va bene per niente...

anthonyi

Ciao a tutti, e buona liberazione, io invertirei il ragionamento di Grillo. Perché per due anni questo procedimento non è andato avanti? Perché i media non si sono accorti di questa imbarazzante inchiesta?
Io non ho l'impressione che la stessa cortesia sia stata riservata ad altri personaggi politici che si sono trovati con parenti vittime di inchieste.
Non è che in queste dimenticanze degli ultimi due anni c'è un atto di ossequio nei confronti del guru che muoveva le fila del partito di maggioranza relativa?
E forse non è una coincidenza il fatto che questo rinvio a giudizio si concretizzi oggi che il m5s conta come il due di briscola.
Dal punto di vista penale c'è poco da discutere, una ragazza ubriaca non può dare nessun consenso, per cui il rapporto sessuale è uno stupro, naturalmente con l'aggravante che erano 4 contro 1.
Un saluto

donquixote

Queste fredde considerazioni meramente giurisprudenziali mal si attagliano a giudicare un rapporto intimo uomo/donna che spesso sfugge alla pura razionalità per entrare nel campo degli istinti e quindi ben più difficile da valutare: per fare un esempio io ho conosciuto svariate ragazze che chiedevano a propri amici e alle proprie amiche di aiutarle ad ubriacarsi per poter essere più "disinvolte" con un ragazzo che a loro piaceva o anche solo per poter avere la possibilità di "conoscere" qualche ragazzo durante la serata e quindi "divertirsi"; spesso lo chiedevano anche al ragazzo stesso affermando che senza quell'incentivo non sarebbero riuscite a stare con lui, benchè lo volessero. Esistono ancora (io dico fortunatamente, anche se molti non saranno d'accordo) dei "freni" morali e comportamentali che inibiscono determinati comportamenti, e una sbronza è quasi sempre la soluzione più semplice per eliminare o attenuare tali inibizioni. Per questo è molto difficile valutare se la presunta vittima di uno stupro è "consenziente" o meno, dato che fra l'altro il tipo di ragazze cui facevo riferimento in precedenza solitamente il giorno dopo, quando ritornano lucide, si pentono quasi sempre del loro comportamento, e siccome non è facile assumersi le proprie responsabilità, soprattutto quando si fanno sciocchezze del genere, allora si tenta di trovare la responsabilità al di fuori di sé. Qualche anno fa nei pub inglesi erano affissi dei consigli il cui scopo era di evitare situazioni del genere, e nei locali erano disponibili bozze di "consensi informati" che eventuali contraenti di prestazioni sessuali estemporanee potevano utilizzare. Poi hanno lasciato ovviamente perdere perchè le variabili sono innumerevoli, e se anche vi fosse stato un "contratto" sarebbe bastato che durante il rapporto una delle parti cambiasse semplicemente idea per renderlo nullo. Se è oggettivamente riscontrabile una violenza (ma anche in questo caso non si può mai essere certi dato che vi sono tanti amanti del "sesso estremo") nel caso del "rapporto non consenziente" la cosa si fa molto più pelosa, e il giudizio si riduce poi in definitiva ad un atto di fiducia nelle dichiarazioni di una parte o dell'altra, che non mi sembra un modo ottimale per decidere se condannare qualcuno ad anni di galera. Certo la legge ha "risolto" un po' il problema assegnando la responsabilità alla parte maschile quasi "a prescindere", dato che come ad esempio in questo caso neanche il video del "fatto" pare sia dirimente visto che Grillo lo ha consegnato ai magistrati ritenendolo prova dell'innocenza dei ragazzi mentre l'avvocato della presunta vittima pensa al contrario che sia la prova della loro colpevolezza. E se i "nudi fatti" (in qualsiasi senso lo si voglia intendere  ;) ) registrati nel video si possono interpretare sia in un verso che nel verso opposto mi pare che la situazione sia assai ingarbugliata.

Ultimi appunti: ognuno dovrebbe avere la responsabilità prima di tutto nei confronti di se stesso, e pretendere (addirittura per legge!) di comportarsi in modo irresponsabile e contestualmente che altri si assumano la responsabilità che noi non siamo stati in grado di prenderci è una vera e propria assurdità.
La legge da svariati decenni è più indirizzata a conformarsi a determinate ideologie e a determinate "sensibilità" che al perseguimento della giustizia: fra i numerosi esempi che si potrebbero fare la tua citazione degli articoli 92 CP e 186 CdS ne sono una prova chiara: se infatti la condizione di "ebbrezza etilica" rende una persona non più "compos sui" e dunque in certo qual modo non in grado di intendere e di volere è totalmente insensato considerarla in tal modo in alcuni casi e addirittura un'aggravante nel caso di reati diversi; eventualmente un'attenuante, come mi pare fosse prima. Anche se io mi ubriacassi al fine di commettere un reato e precostituirmi una scusa una volta che fossi ubriaco non sarei più in grado di ragionare lucidamente e dunque tutto il mio "piano criminoso" andrebbe a quel paese. Se invece questo fosse realizzato significherebbe che l'ubriachezza non ha inciso per nulla sul medesimo e quindi non andrebbe considerata. A maggior ragione per la guida in stato di ebbrezza dato che in quel caso non si può certo parlere di premeditazione: se prima di ubriacarmi posso rendermi conto che facendolo potrei, guidando l'auto, provocare danni o tragedie una volta che l'ho fatto non sono più in grado di essere lucido come prima, e quindi divento di fatto irresponsabile.


P.S. L' art. 27 c. 2 della Costituzione si riferisce ovviamente all'autorità giudiziaria e alle istituzioni in generale, non certo al comune cittadino che è liberissimo di farsi le sue idee ed esprimere un giudizio di innocenza o colpevolezza, a piacere. Ci mancherebbe che la Costituzione ci imponesse di pensare che se vediamo il nostro vicino uscire da casa nostra con l'argenteria dovremmo considerarlo innocente fino a sentenza passata in giudicato. E se per qualche cavillo procedurale questo dovesse essere assolto ci imponesse anche, magari, di chiedergli scusa e pagargli i danni per averlo diffamato dandogli del ladro.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

anthonyi

Citazione di: donquixote il 25 Aprile 2021, 18:15:03 PM
Queste fredde considerazioni meramente giurisprudenziali mal si attagliano a giudicare un rapporto intimo uomo/donna che spesso sfugge alla pura razionalità per entrare nel campo degli istinti e quindi ben più difficile da valutare: per fare un esempio io ho conosciuto svariate ragazze che chiedevano a propri amici e alle proprie amiche di aiutarle ad ubriacarsi per poter essere più "disinvolte" con un ragazzo che a loro piaceva o anche solo per poter avere la possibilità di "conoscere" qualche ragazzo durante la serata e quindi "divertirsi"; spesso lo chiedevano anche al ragazzo stesso affermando che senza quell'incentivo non sarebbero riuscite a stare con lui, benchè lo volessero. Esistono ancora (io dico fortunatamente, anche se molti non saranno d'accordo) dei "freni" morali e comportamentali che inibiscono determinati comportamenti, e una sbronza è quasi sempre la soluzione più semplice per eliminare o attenuare tali inibizioni. Per questo è molto difficile valutare se la presunta vittima di uno stupro è "consenziente" o meno, dato che fra l'altro il tipo di ragazze cui facevo riferimento in precedenza solitamente il giorno dopo, quando ritornano lucide, si pentono quasi sempre del loro comportamento, e siccome non è facile assumersi le proprie responsabilità, soprattutto quando si fanno sciocchezze del genere, allora si tenta di trovare la responsabilità al di fuori di sé. Qualche anno fa nei pub inglesi erano affissi dei consigli il cui scopo era di evitare situazioni del genere, e nei locali erano disponibili bozze di "consensi informati" che eventuali contraenti di prestazioni sessuali estemporanee potevano utilizzare. Poi hanno lasciato ovviamente perdere perchè le variabili sono innumerevoli, e se anche vi fosse stato un "contratto" sarebbe bastato che durante il rapporto una delle parti cambiasse semplicemente idea per renderlo nullo. Se è oggettivamente riscontrabile una violenza (ma anche in questo caso non si può mai essere certi dato che vi sono tanti amanti del "sesso estremo") nel caso del "rapporto non consenziente" la cosa si fa molto più pelosa, e il giudizio si riduce poi in definitiva ad un atto di fiducia nelle dichiarazioni di una parte o dell'altra, che non mi sembra un modo ottimale per decidere se condannare qualcuno ad anni di galera. Certo la legge ha "risolto" un po' il problema assegnando la responsabilità alla parte maschile quasi "a prescindere", dato che come ad esempio in questo caso neanche il video del "fatto" pare sia dirimente visto che Grillo lo ha consegnato ai magistrati ritenendolo prova dell'innocenza dei ragazzi mentre l'avvocato della presunta vittima pensa al contrario che sia la prova della loro colpevolezza. E se i "nudi fatti" (in qualsiasi senso lo si voglia intendere  ;) ) registrati nel video si possono interpretare sia in un verso che nel verso opposto mi pare che la situazione sia assai ingarbugliata.

Ultimi appunti: ognuno dovrebbe avere la responsabilità prima di tutto nei confronti di se stesso, e pretendere (addirittura per legge!) di comportarsi in modo irresponsabile e contestualmente che altri si assumano la responsabilità che noi non siamo stati in grado di prenderci è una vera e propria assurdità.
La legge da svariati decenni è più indirizzata a conformarsi a determinate ideologie e a determinate "sensibilità" che al perseguimento della giustizia: fra i numerosi esempi che si potrebbero fare la tua citazione degli articoli 92 CP e 186 CdS ne sono una prova chiara: se infatti la condizione di "ebbrezza etilica" rende una persona non più "compos sui" e dunque in certo qual modo non in grado di intendere e di volere è totalmente insensato considerarla in tal modo in alcuni casi e addirittura un'aggravante nel caso di reati diversi; eventualmente un'attenuante, come mi pare fosse prima. Anche se io mi ubriacassi al fine di commettere un reato e precostituirmi una scusa una volta che fossi ubriaco non sarei più in grado di ragionare lucidamente e dunque tutto il mio "piano criminoso" andrebbe a quel paese. Se invece questo fosse realizzato significherebbe che l'ubriachezza non ha inciso per nulla sul medesimo e quindi non andrebbe considerata. A maggior ragione per la guida in stato di ebbrezza dato che in quel caso non si può certo parlere di premeditazione: se prima di ubriacarmi posso rendermi conto che facendolo potrei, guidando l'auto, provocare danni o tragedie una volta che l'ho fatto non sono più in grado di essere lucido come prima, e quindi divento di fatto irresponsabile.


P.S. L' art. 27 c. 2 della Costituzione si riferisce ovviamente all'autorità giudiziaria e alle istituzioni in generale, non certo al comune cittadino che è liberissimo di farsi le sue idee ed esprimere un giudizio di innocenza o colpevolezza, a piacere. Ci mancherebbe che la Costituzione ci imponesse di pensare che se vediamo il nostro vicino uscire da casa nostra con l'argenteria dovremmo considerarlo innocente fino a sentenza passata in giudicato. E se per qualche cavillo procedurale questo dovesse essere assolto ci imponesse anche, magari, di chiedergli scusa e pagargli i danni per averlo diffamato dandogli del ladro.
Ciao donchiqote, compito del diritto e proprio dirimere i comportamenti istintivi umani, e questo senza forzare la volontà dell'individuo, ma rispettandola e proteggendola.
L'esempio che presenti, di una ragazza che si ubriaca per essere disinibita può essere considerato un caso in cui il consenso c'è, perché c'era anche prima di ubriacarsi.
E' interessante l'idea del consenso preventivo, e magari informato, in assenza del quale il maschietto dovrebbe rifletterci bene prima di acconsentire alle provocazioni di una ragazza, perché per una sveltina può rovinarsi la vita, come capito a due carabinieri di Firenze alcuni anni fa.


Eutidemo

Ciao Jacopus :)
Io mi sono limitato ad esaminare, molto in generale, i vari aspetti giuridici del "caso giudiziario" di Grillo-figlio; circa, invece, il "caso mediatico" del video di Grillo padre, non mi sono minimamente pronunciato.
Riguardo a quest'ultimo, però, condivido in pieno il tuo commento; al quale non mi sembra che ci sia da aggiungere molto!
***
Condivido in pieno anche le tue considerazioni giuridiche, circa la mancata custodia cautelare del figlio di Grillo; che tu hai illustrato in modo perfetto ed esemplare (almeno, stando a quello che si sa della vicenda giudiziaria).
***
Un saluto! :)
***

Eutidemo

Citazione di: sapa il 25 Aprile 2021, 16:07:52 PM
Ciao Jacopus, Beppe Grillo non è un politico, nè un uomo delle istituzioni. Ma a parte questo, credo che le motivazioni del suo gesto siano dettate dalla furia che lo sta pervadendo. Ma come, sono 2 anni che sta portando il movimento, del quale è guru  indiscusso, su basi  politicamente corrette, per questo smentendo e ritrattando a man bassa, e la ricompensa è questa? Non va mica bene, non va bene per niente...
Hai ragione: non va bene per niente...
Comprendo l"umanamente" a sua angoscia paterna; ma "politicamente", adesso sarebbe lui a meritarsi un bel "vaffa"!
>:(

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 25 Aprile 2021, 17:21:32 PM
Ciao a tutti, e buona liberazione, io invertirei il ragionamento di Grillo. Perché per due anni questo procedimento non è andato avanti? Perché i media non si sono accorti di questa imbarazzante inchiesta?
Io non ho l'impressione che la stessa cortesia sia stata riservata ad altri personaggi politici che si sono trovati con parenti vittime di inchieste.
Non è che in queste dimenticanze degli ultimi due anni c'è un atto di ossequio nei confronti del guru che muoveva le fila del partito di maggioranza relativa?
E forse non è una coincidenza il fatto che questo rinvio a giudizio si concretizzi oggi che il m5s conta come il due di briscola.
Dal punto di vista penale c'è poco da discutere, una ragazza ubriaca non può dare nessun consenso, per cui il rapporto sessuale è uno stupro, naturalmente con l'aggravante che erano 4 contro 1.
Un saluto
A dire il vero, anche considerando i gravi rallentamenti che hanno subito le indagini e le procedure giudiziarie nell'anno 2020 a causa del Covid19, il presunto ritardo nel rinviare a giudizio il figlio di Grillo non mi sembra risultare particolarmente "anomalo" rispetto ad altri casi (come, ad esempio, quello di Salvini, e non solo).
Però, ovviamente, al riguardo ogni ipotesi "dietrologica" è lecita!
:)

Eutidemo

Ciao Donquixote. :)
A dire il vero, di considerazioni "giurisprudenziali", come hai scritto tu, io non ne ho fatta neanche una; mi sono limitato ad esporre soltanto considerazioni "giuridiche".
E non solo quelle!
Ed infatti, fra l'altro, avevo anche scritto:  "Legge a parte, ricordo che mio padre mi diceva che, un "ufficiale e gentiluomo", una donna ubriaca non la deve sfiorare neanche con un dito; nemmeno se fosse lei a saltargli addosso!"
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Quanto al "rapporto intimo uomo/donna", credo che tu sia storicamente rimasto un tantino in arretrato; quantomeno ai tempi della "Traviata", di cui  invito te -e gli altri che mi stanno leggendo-, ad ascoltare questo magnifico brano musicale, che personalmente adoro ("Libiamo, ne' lieti calici").
https://www.youtube.com/watch?v=afhAqMeeQJk
***
Ignoro in quale parte del mondo tu viva nè in quale epoca tu sia nato, ma io, nel corso dei miei ragguardevoli settanta anni, pur avendo conosciuto molte donne, non ne ho però conosciuta neanche una che chiedesse ai propri amici e alle proprie amiche di "aiutarle ad ubriacarsi per poter essere più "disinvolte" con un ragazzo che a loro piaceva o anche solo per poter avere la possibilità di "conoscere" qualche ragazzo durante la serata e quindi "divertirsi"."
A quanto mi risulta, questa era roba superata già ai tempi dei miei nonni; almeno stando a quello che mi raccontavano quando ero bambino!
***
Quanto ai "freni morali e comportamentali che inibiscono determinati comportamenti, per cui una sbronza è quasi sempre la soluzione più semplice per eliminare o attenuare tali inibizioni", a mio avviso:
- innanzitutto è molto discutibile identificare il propri "pregiudizi tradizionalistici" di origine ottocentesca, con dei presunti "freni morali" che, ormai, in campo sessuale, non hanno più alcuna ragion d'essere, in quanto l'"etica sessuale", da allora, si è notevolmente evoluta (non esiste più, per fortuna, l'ipocrita "distinguo" morale tra quello che si puà fare con una prostituta, ma non con una ragazza "perbene");
- in secondo luogo, una sbronza mi sembra la soluzione più ipocrita per autodiscolparsi, nel caso in cui si sia davvero condizionati da tali farisaici "pregiudizi tradizionalistici" di origine ottocentesca.
***
Quanto alle ragazze che, spesso, chiedevano esse stesse al ragazzo di farle ubriacare, affermando, come scrivi tu: "... che senza quell'incentivo non sarebbero riuscite a stare con lui, benchè lo avessero voluto":
- dubito molto che oggi esistano ancora bizzarri personaggi del genere, visto che già non esistevano più quando ero ragazzo io (negli anni '60/'70), ammesso e non concesso che siano mai esistiti;
- comunque, se mi fosse capitata una ragazza simile, l'avrei mandata subito a quel paese (per usare un blando eufemismo), perchè avrei considerato a sua proposta "offensiva" e "idiota" nello stesso tempo.
Oggi, molto più cortesemente, le avrei dato l'indirizzo di un bravo psichiatra; ma, di sicuro, non l'avrei toccata neanche con un dito (nè da sobria nè da ubriaca).
***
Quanto al fatto che sia molto difficile valutare se la presunta vittima di uno stupro sia "consenziente" o meno, di sicuro non lo è se si trova in uno stato di "ebrezza alcolica"; ciò, in quanto le diminuite facoltà psichiche derivanti da tale stato, comportano automaticamente l'inattendibilità del suo "consenso consapevole " ad un rapporto sessuale.
Questo non lo dice solo la legge (da me citata), ma anche il semplice buon senso!
***
Quanto al fatto che "l'altro il tipo di ragazze solitamente il giorno dopo, quando ritornano lucide, si pentono quasi sempre del loro comportamento, e siccome non è facile assumersi le proprie responsabilità, soprattutto quando si fanno sciocchezze del genere, allora si tenta di trovare la responsabilità al di fuori di sé", tale tuo ragionamento può risultare valido alla stessa stregua di quello del proprietario di una vettura rubata, il quale, il giorno dopo, si pente di averla lasciata parcheggiata senza chiuderla a chiave (o perchè distratto o perchè ubriaco).
Lui potrà anche pentirsi di essere stato così sciocco, ma il ladro sempre un delinquente rimane, e, se lo beccano, è in galera che deve finire; ed infatti, qualunque presunta sciocchezza si commetta, se qualcuno se ne approfitta per commettere un crimine, la sua responsabilità non viene minimamente diminuita dalla nostra imprudenza.
***
Senza considerare che, nel caso di specie, sembra che ci sia stata anche una "costrizione" ad ubriacarsi; sebbene, come ho spiegato, anche senza costrizione il reato ci sarebbe stato comunque, ma, con la costrizione risulterebbe  ancora più grave!
Ma questo è da accertare.
***
Sapevo delle bozze di "consensi informati", rese disponibili in alcuni PUB inglesi, che eventuali contraenti di prestazioni sessuali estemporanee potevano utilizzare; però, poi, hanno lasciato ovviamente perdere perchè, come giustamente hai osservato tu, "se anche vi fosse stato un "contratto" sarebbe bastato che durante il rapporto una delle parti cambiasse semplicemente idea per renderlo nullo."
Come è ovvio!
***
Nel caso di abuso sessuale su una persona ubriaca (o per sua colpa o per colpa altrui), la "violenza sessuale" è presunta "ex lege", senza alcuna necessità di doverla "oggettivamente riscontrare"; ed infatti, sia nel caso di persone con diminuite facoltà psico-fisiche (come nel caso degli ubriachi e dei drogati), sia nel caso di minori, si ha tecnicamente "violenza sessuale" anche in assenza di "atti fisicamente violenti".
***
Tuttavia, come rammenterai, io avevo concluso che: "Non conoscendo in dettaglio come siano andate "effettivamente" le cose, e non avendo visto il "video" incriminato, le mie sono solo considerazioni di mero carattere generale ed astratto."
Cosa che qui, ovviamente, ribadisco!
Ed infatti, non avendolo visto, non posso in alcun modo giudicare, "in concreto":
- se esso costituisca prova dell'innocenza dei ragazzi, come sostiene Beppe Grillo;
- se esso costituisca prova della colpevolezza dei ragazzi, come sostiene l'avvocato della presunta vittima.
E tu nemmeno!
***
Quanto all'art.92 del codice penale, visto che esso è stato scritto da Rocco, ai tempi del fascismo (Regio decreto 19 ottobre 1930, n. 1398), dubito che esso possa considerarsi ispirato a ideologie "postsessantottine"; ed infatti, se ci rifletti bene, si tratta di una norma di elementare buon senso, che prescinde da qualsiasi ideologia.
Storicamene, invero, la cosiddetta "actio libera in causa", tradizionalmente ha sempre descritto una fattispecie avente rilevanza penale in cui il soggetto agente si pone in uno stato di incapacità al fine di commettere un reato ovvero di prepararsi una scusa in relazione al fatto commesso.
Non è "mai" stata un'"attenuante", nè tutt'ora lo è in nessuna parte del mondo; semmai, appunto, è un'"aggravante"!
Il tuo ragionamento al riguardo, in contrasto con tale universale principio giuridico (e logico), non ha perciò alcun fondamento razionale; ed infatti, la stessa denominazione "actio libera in causa", già da sola, è sufficiente a chiarire che, se una persona "sobria" si ubriaca "scientemente":
- poichè la sua ubriachezza "non deriva da caso fortuito o da forza maggiore", essa non esclude né diminuisce la sua imputabilità, qualora, in tale stato, essa commetta un crimine;
- se poi, addirittura, la sua ubriachezza era preordinata al fine di commettere il reato, o di prepararsi una scusa, la sua imputabilità è ancora più grave.
***
Ovviamente, la posizione delle due ragazze e dei quattro ragazzi è "diversa" e, direi, "inversa"; ed infatti, sebbene sia accaduto in USA che un gruppo di ragazze abbia violentato un singolo ragazzo, non si è mai verificato che due ragazze abbiano violentato quattro ragazzi.
Per cui, visto che il reato di di "violenza sessuale" è imputato a questi ultimi, e non certo alle ragazze, è solo a loro che si applica l'art.92 del codice penale.
Quindi:
- nella migliore della ipotesi, l'ubriachezza "non preordinata" dai ragazzi non diminuirebbe minimamente la loro imputabilità;
- nella peggiore della ipotesi, l'ubriachezza  "preordinata" dai ragazzi ai fini di "scusare" lo stupro, aumenterebbe sicuramente la loro imputabilità.
***
Quanto alla tua asserzione che "la condizione di ebbrezza etilica rende una persona non più "compos sui" e dunque in certo qual modo non in grado di intendere e di volere per cui è totalmente insensato considerarla un'aggravante mentre invece dovrebbe essere considerata un'attenuante", ciò è vero soltanto nella fattispecie prevista dall'art. 91 del codice penale., rubricato "Ubriachezza derivata da caso fortuito o da forza maggiore".
Tale norma, infatti, prevede che "non è imputabile chi, nel momento in cui ha commesso il fatto, non aveva la capacità di intendere e di volere, a cagione di piena ubriachezza derivata da caso fortuito o da forza maggiore; se, invece, l'ubriachezza non era piena, ma era tuttavia tale da scemare grandemente, senza escluderla, la capacità di intendere e di volere, la pena è diminuita".
Questa norma ribadisce un principio fondamentale: ovvero che SOLO l'ubriachezza accidentale è idonea ad escludere l'imputabilità.
La "ratio" di tale previsione è quella di ribadire la non attribuibilità sul piano psicologico di qualsivoglia addebito a un soggetto versante, "incolpevolmente", in condizione di incapacità di intendere e di volere; ed infatti, uno dei casi di scuola più frequentemente utilizzati per chiarire questa figura di qualificazione è quello dell'operaio di una distilleria il quale, a causa di un guasto all'impianto di depurazione, inali senza sua colpa i vapori all'interno della struttura, e, in tale stato, violenti una collega che si trova accidentalmente sul posto (fattispecie che ricade proprio nell'alveo del caso fortuito/forza di cui all'art.91).
Ma non è certo questo il caso dei quattro ragazzi di cui stiamo parlando!
***
Quanto all'art. 186 comma 1 del codice della strada, che è un po' un corollario dell'art.92 del codice penale, esso, sancendo il divieto di "guidare in stato di ebbrezza in conseguenza dell'uso di bevande alcoliche", mi sembra di un buon senso ancora più solare; ed infatti,  lo stato di ebbrezza che è rinvenibile nell'ipotesi di alterazione psicofisica, determinata da ingestione di bevande alcoliche, riduce i riflessi e la capacità di padronanza del veicolo che viene utilizzato, con il rischio di ferire o uccidere sia se stessi che il prossimo.
Circa il fatto che, per la guida in stato di ebbrezza,  secondo te non si può certo parlare di "premeditazione", forse tu ignori che non esiste solo tale coefficiente psichico per la configurazione di una condotta criminosa; ed infatti, in tal caso si configura il cosiddetto "dolo eventuale", nel quale vi è la rappresentazione della concreta possibilità della realizzazione del fatto dannoso dell'incidente stradale (perchè è ben noto che l'alcool riduce i riflessi), con l'accettazione cosciente di tale rischio.
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Quanto all'art. 27 comma 2 della Costituzione, invece, sono perfettamente d'accordo con te che esso si riferisce all'autorità giudiziaria e alle istituzioni in generale; non certo al comune cittadino che è liberissimo di farsi le sue idee ed esprimere un suo personale giudizio di innocenza o colpevolezza.
Però, secondo me, se è vero che chiunque ha il "diritto" di avere un'opinione, ha anche il "dovere" di avercela "informata"; ed è per questo che io ho concluso il mio post introduttivo,  precisando che, non conoscendo in dettaglio come siano andate "effettivamente" le cose, e non avendo visto il "video" incriminato, le mie sono solo considerazioni di mero carattere generale ed astratto.
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Un saluto! :)
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donquixote

Caro Eutidemo,
se è vero che le inibizioni e i freni morali sono in questi tempi alquanto decaduti, è però altrettanto vero che mai come in questi tempi i ragazzi assumono sostanze alcoliche (e spesso altre ancora più pericolose) al mero scopo di "divertirsi". Come mai? E cosa significa secondo te quel "divertirsi" se non porre se stessi nelle condizioni di fare cose che in condizioni di lucidità non si sarebbero fatte oppure non in un certo modo? L'assunzione di grandi quantità di alcool o di sostanze stupefacenti sono metodi atti allo "sballo", e quando uno è "sballato" è difficile che si renda conto di quel che sta facendo. O questo sballo è finalizzato alla premeditata commissione di un crimine (e se il crimine verrà effettivamente commesso significa che il reo non era poi così "sballato") o altrimenti come capita di solito uno si sbronza preventivamente, e poi non sa più quel che potrà succedere da quel momento in poi, ma da quel momento in poi non potrà più dirsi, in linea di principio, che lui sia pienamente responsabile di quello che fa. O si vietano e si sanzionano le sbronze tout court o se non lo si fa si prende atto che queste provocano una serie di mine vaganti in giro per le città; bisognerà però trattarle come tali, ovvero come inconsapevoli cagionatori di pericoli, proprio come le mine vaganti. Se io so che non si può guidare in stato di ebbrezza se prevedo di guidare non mi ubriaco; ma se una volta che mi sono ubriacato mi metto alla guida significa che non sono già più in grado di decidere, non mi rendo conto delle mie condizioni e dunque non ho più la lucidità minima necessaria per scegliere responsabilmente, quindi non vi può essere da parte mia "accettazione cosciente" del rischio. Se si pretende che un ubriaco sia talmente cosciente di esserlo da chiamare un taxi per tornare a casa e lasciare la propria macchina al locale, oppure interfacciarsi con una ragazza altrettanto ubriaca e rendersi conto che lo è, e reagire ai suoi eventuali segnali di disponibilità trattenendo responsabilmente i propri istinti e magari chiamare un taxi anche per lei, e perchè no anche difenderla da altri che vorrebbero approfittarne, allora evidentemente siamo nel mondo dei sogni. Rimango convinto che la responsabilità ognuno la deve esercitare innanzitutto nei confronti di se stesso, e più una persona sa che il proprio stato di incoscienza potrebbe fargli correre maggiori pericoli più deve evitare per quanto possibile di  cagionarlo volontariamente.
Per quanto riguarda il fatto in questione anche se affermi il contrario mi pare invece che tu abbia già espresso a tuo modo un giudizio, dato che siccome sappiamo che i protagonisti, per loro stessa dichiarazione, eranno tutti ubriachi e il solo fatto di esserlo annulla, mi par di capire e come dovrebbe logicamente essere, un eventuale consenso delle ragazze espresso in precedenza in condizioni di lucidità e in tal caso la violenza sessuale è presunta ex lege allora la colpevolezza dei quattro appare evidente, e non si capisce bene cosa dovrebbero decidere i giudici e per quale motivo sono stati necessari due anni di indagini per appurare un fatto così giuridicamente lampante.

Lasciami però almeno chiosare sulla più totale assurdità di una società che da una lato esalta l'irrazionalità dei sentimenti e soprattutto delle emozioni che possono e devono essere espresse in ogni occasione e in ogni modo; ogni cosiddetta "dimostrazione d'amore" dev'essere elogiata, e se qualcuno si azzarda ad affermare che gli fa schifo vedere due persone pomiciare in mezzo alla strada con mezzo metro di lingua in bocca, a maggior ragione se sono due vecchi, due omosessuali o una signora col suo cane, deve far fronte ad accuse di sociopatia, anaffettività, omofobia, specismo, assenza di empatia e altre a piacere; e dall'altro lato celebra l'ottusa iperrazionalità  di ogni aspetto della vita, per cui ogni emozione, ogni istinto, ogni pulsione naturale ma anche ogni semplice manifestazione del proprio pensiero deve essere "tarata" e posta sotto controllo sulla base della sensibilità altrui, per cui non si è più in grado di agire spontaneamente perchè ci può sempre essere qualcuno che si "offende", e anche un comune rapporto sessuale occasionale, peraltro totalmente sdoganato dal punto di vista morale, rischierà sempre di più di trasformarsi in un boomerang o un'occasione di ricatto, a meno che uno non si presenti al bar con il proprio avvocato a fianco (e magari anche un paio di testimoni, che non si sa mai).
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

InVerno

Sembra anche a me parecchio indicativo il fatto che nonostante esista un video, il padre sia disposto a giocarvisi sopra parte del proprio patrimonio politico di consenso, e l'altra parte a perseguire la questione in tribunale.. La questione degli stupri, che nei paesi anglofoni si erano illusi di risolvere con lo slogan (oltre che titolo di omonimo libro) "Yes means yes" e seguente legge sul consenso, ha dato poi tempo a riflessioni che forse in Italia sono ancora da venire.. Da una parte, un giustificato aumento di interesse per il fenomeno del sesso non consenziente ha fatto si che molte donne denunciassero comportamenti per cui magari prima non invocavano tutele per i motivi più disparati, tuttavia poi andando nei dettagli di molte di queste storie, l'entusiasmo di chi pensava di scoperto un vaso di Pandora si è andato smorzando, dimostrando che molte di queste denuncie avevano in realtà fini meno nobili di quanto inizialmente prospettato. L'ebrezza aggiunge incertezza a qualsiasi quadro, ma anche senza di essa, la vita è complicata, così si "scopre" che una donna può dare il consenso inizialmente se pensa che la consumazione possa portare ad una relazione stabile, ma poi lo rinnega se la relazione non è avvenuta ed essa si è sentita usata (usata o stuprata?), oppure che un consenso può essere rinnegato se la consumazione era clandestina, ma il partner stabile della ragazza è venuto a sapere del misfatto, ed ella per negare di averlo tradito afferma di non aver dato consenso..E tanti altri casi altrettanto complicati, ben prima che intervenga l'acool. Personalmente comunque sono molto scettico di quelli che il giorno dopo scaricano il barile su quello che hanno fatto la sera prima, non solo nel sesso ma in tutto, l'acool può trasformare un forse in un si, ma per trasformare un no in un si, ce ne vuole così tanto che pare proprio intenzionale l'atto d'averlo ingerito per "trovare il coraggio" di farlo. Non mi riferisco ovviamente al caso specifico.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Eutidemo

Ciao Donquixote. :)
Non c'è alcun dubbio che, di questi tempi i ragazzi assumano, spesso in modo eccessivo, sostanze alcoliche (e spesso altre ancora più pericolose); ma non sono assolutamente d'accordo con la tua semplicistica interpretazione "eziologica" del fenomeno, che richiederebbe l'apertura di un topic a parte.
***
Ed infatti, in base ad indagini psicologiche molto accurate (ed anche in base alla comune esperienza dei genitori), i motivi per cui molti giovani si ubriacano, in estrema e sommaria sintesi, sono precipuamente i seguenti:
a)
Bere fa sentire grandi.
b)
Bere un modo per trasgredire e dimostrare di essere forti.
c)
Bere è un modo per integrarsi in un determinato gruppo giovanile.
d)
Bere è un modo per sfuggire all'angoscia di un futuro lavorativo sempre più incerto.
e)
Bere è un modo per divertirsi in compagnia.
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Circa quest'ultimo aspetto, che è l'unico che tu consideri, però, secondo me, è da escludere che una ragazza beva per mettersi "in condizioni di scopare"; in quanto, se vuole, non ha alcun bisogno di ubriacarsi per farlo.
A meno che, ovviamente, non si tratti di un soggetto mentalmente squilibrato.
***
Ciò premesso, è ovvio che, quando uno è "sballato", è ben difficile che si renda conto di quel che sta facendo; ma prendo atto che che tu proprio non riesci a capire il senso degli art.91 e 92 del codice penale, nè concetto di "actio libera in causa".
***
Ed infatti:
1)
Se lo sballo è finalizzato alla premeditata commissione di un crimine, non significa affatto che, se il crimine verrà poi effettivamente commesso,  il reo non era poi così "sballato"; ed infatti, lui non era affatto "sballato" prima di decidere di "sballarsi", e, quindi, essendo stata consapevole e volontaria la sua decisione di mettersi in condizione di diminuita "facoltà di intendere e di volere", questa non lo esime minimamente dalla responsabilità del crimine che poi commette.
2)
Se taluno volontariamente si sbronza sa benissimo, preventivamente, che, poi, gli capiterà di comportarsi come di solito si comporta una persona in stato di ebrezza etilica; per cui,  costui,  si rende preventivamente responsabile di quello che farà quando, per sua scelta consapevole, si sarà trovato in una  condizione di diminuita "facoltà di intendere e di volere".
3)
Non ha senso sanzionare legalmente le sbronze "tout court", se uno si ubriaca in casa sua, o, comunque, in condizioni tali da non recare danno a nessuno (a parte se stesso).
Il nostro, infatti:
- non è uno "Stato Etico", che imponga determinati comportamenti morali fine a se stessi;
- bensì impone determinate condotte giuridiche, al fine di evitare che si metta in pericolo la "sicurezza" degli altri cittadini.
4)
Le mine vaganti in giro per le città alla guida di automobili, quindi, bisognerà perciò trattarle come tali, ovvero come "consapevoli" cagionatori di pericoli.
***
Ciò premesso, però, tu fai un ragionamento molto "sottile" e "intrigante", non privo di una logica "apparente": "Se io so che non si può guidare in stato di ebbrezza se prevedo di guidare non mi ubriaco; ma se una volta che mi sono ubriacato mi metto alla guida significa che non sono già più in grado di decidere, non mi rendo conto delle mie condizioni e dunque non ho più la lucidità minima necessaria per scegliere responsabilmente, quindi non vi può essere da parte mia "accettazione cosciente" del rischio."
Come ho detto, il tuo è un ragionamento molto "sottile" e "intrigante", non privo di una certa apparente "logica"; tuttavia, purtroppo, si tratta di una "logica fallace", perchè, se la si esamina bene, ci si accorge che si tratta di un semplice "paralogismo" sofistico.
***
Ed infatti, poichè io so benissimo che non si può guidare in stato di ebbrezza, qualora io preveda di dover guidare, evito di ubriacarmi; pertanto, se, invece, essendo consapevole di questo, "decido" di ubriacarmi lo stesso, tutto quello che "deciderò" di fare successivamente (come mettermi alla guida di un'automobile) non è minimamente "scriminato" dalla circostanza che l'ho fatto in "una ridotta capacità di intendere e di volere", visto che sono stato io stesso, volontariamente, a "decidere" di mettermi in tale condizione.
"Causa causae est causa causati!"
Il tuo ragionamento, quindi, è una sorta di "serpente che si morde la coda", in quanto  l'"accettazione cosciente" del rischio, c'è stata nel momento in cui tu hai deciso di ubriacarti, non nel momento in cui, già ubriaco, hai deciso di metterti alla guida della tua automobile.
***
Ed infatti:
- non si pretende affatto che un "ubriaco" sia talmente cosciente di esserlo da chiamare un taxi per tornare a casa e lasciare la propria macchina al locale;
- si pretende, invece, che una persona "sobria" eviti di ubriacarsi a tal punto,  da non rendersi conto che è necessario chiamare un taxi per tornare a casa e lasciare la propria macchina al locale.
***
E, ovviamente, quello che vale per la guida, vale anche per il modo di comportarsi con le ragazze!
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Sono invece perfettamente d'accordo con te, quando scrivi che: "Rimango convinto che la responsabilità ognuno la deve esercitare innanzitutto nei confronti di se stesso, e più una persona sa che il proprio stato di incoscienza potrebbe fargli correre maggiori pericoli più deve evitare per quanto possibile di  cagionarlo volontariamente."
Proporrei soltanto una piccola integrazione: "Più una persona sa che il proprio stato di incoscienza potrebbe far correre maggiori pericoli a se stesso, e, soprattutto, agli altri (pedoni e ragazze) più deve evitare per quanto possibile di  cagionarlo volontariamente."
***
Quanto al fatto che io abbia  "già espresso, a mio modo un giudizio, dato che i protagonisti, per loro stessa dichiarazione, erano tutti ubriachi e il solo fatto di esserlo annulla un eventuale consenso dalle ragazze espresso in precedenza in condizioni di lucidità", questo è vero solo in parte;  ed infatti, quello che "dichiarano" le parti in causa, come non di rado accade, non necessariamente  corrisponde alla "verità" (o, almeno, a "tutta" la verità)!
Ciò che, invece, potrà maggiormente contribuire alla conoscenza "verità" effettiva, secondo me, sarà l'esame approfondito (anche da parte di psicologhi forensi) di quello che risulta dalla registrazione "audio-video" dello "scenario" del presunto delitto, solo visionando la quale ci si può meglio rendere conto:
- del "grado" di ubriachezza delle parti in causa;
- in quale misura sia stata provocata, e da "chi";
- delle specifiche "modalità copulative".
La violenza sessuale è "presunta" ex lege una volta accertate le "condizioni di inferiorità fisica o psichica della persona offesa al momento del fatto" (art 609-bis c.p.); ma queste non possono essere a loro volte presunte, poichè la legge vieta il "praesumptum de praesumpto".
In altri casi, anche senza i ritardi dovuti al covid19, ci sono voluti ben più di due anni per accertare come erano effettivamente andate le cose.
***
Quanto alle tue considerazioni conclusive, le ritengo in buona parte condivisibili; ma, sinceramente, non vedo proprio che cosa c'entrino con il caso in questione.
Ed infatti, non vedo proprio che cosa c'entri un presunto "stupro di gruppo" di una ragazza ubriaca (sembra, in parte, anche in modo forzato), con un comune rapporto sessuale occasionale, che "rischierà sempre di più di trasformarsi in un boomerang o un'occasione di ricatto, a meno che uno non si presenti al bar con il proprio avvocato a fianco (e magari anche un paio di testimoni, che non si sa mai)".
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Un saluto! :)
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Alexander

Buongiorno Eutidemo


La "C" e senz'altro la più importante. Io ho figli di quell'età  e mi dicono che moltissimi bevono "perché lo fanno tutti". Spessissimo nemmeno gli piace il bere. E' sempre il solito "spirito gregario" dell'essere umano ; alla base di tanti strazi e sofferenze, da sempre. E' come una corrente che ti trascina e di cui solo a sprazzi ne sei consapevole. E così la storia va avanti e nessuno sa dove va.  :(

Ipazia

Il peggio accade quando anche la magistratura soggiace alla cultura dello sballo:

Posto la notizia più rispettosa dell'assassino

La giurisprudenza da sempre arranca all'inseguimento dell'etica e il vaso di Pandora attuale bene descritto da donquixote non la aiuta di certo. Come non aiuta genitori e minori. Il prezzo della libertà e il costo dei suoi inciampi.


pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

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