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Cambiamento climatico

Aperto da Jacopus, 11 Agosto 2021, 08:08:08 AM

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Jacopus

L'ultimo report dell'agenzia Onu sul Clima (Ipcc) è desolante. O si agisce subito sulla riduzione delle emissioni di co2 oppure i nostri figli vivranno in un pianeta inospitale, con gravi carenze di cibo, eventi meteorologici devastanti e migrazioni climatiche, rispetto alle quali, le attuali migrazioni sono una inezia.
Di fronte a questi avvertimenti però non vi è una adeguata sensibilizzazione. Basta paragonare il fiume di parole sul COVID e le informazioni quasi da associazione carbonara relative al global warming.
Questa mancata attenzione dipende, a mio giudizio, dalla difficoltà estrema ad affrontare il problema. Come per il COVID è un problema globale e pertanto, ammesso che sia una soluzione, trasformare l'industria dell'auto verso l'elettrificazione non risolverebbe nulla, neppure nel limitato campo delle emissioni automobilistiche, poiché il terzo mondo non potrà permettersi il passaggio per il costo elevato. Un passaggio totale richiederà almeno fra i 50 e i 100 anni, un tempo che non ci possiamo permettere. E l'incidenza delle emissioni di co2 a carico dell'automotive è approssimativamente del 10 per cento. In realtà per invertire l'attuale trend si dovrebbero fare delle scelte radicali: sospendere i viaggi turistici, limitare le produzioni industriali di beni, e l'attività estrattiva, limitare  o interrompere l'uso di carne. E per fare questo serve anche una redistribuzione radicale della ricchezza complessiva. Siccome tutto questo non è possibile per evidenti ragioni, proseguiremo con questa litania di avvertenze e mezze misure, finché il pianeta terra diverrà un luogo inospitale e l'attuale sistema non sarà corretto ma crollerà progressivamente, inaugurando la vera quarta epoca della storia umana, dopo evo antico, medio evo ed evo moderno.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Ciao jacopus, mi sfugge la ragione per la quale la redistribuzione della ricchezza sia utile a risolvere il problema del global warming.
Quando un ricco si compra un quadro per 50 milioni di euro di co2 ne genera molta di meno di quanta ne genererebbero I consumi dei poveri ai quali andresti a dare questi 50 milioni.
Anche se il ricco si compra uno yacht da 50 milioni questo consumerà comunque molta meno co2 di 5000 automobili.

sapa

Problema molto reale e anche molto complicato, se non impossibile,  da risolvere. In realtà, io credo che la sua soluzione sarà semplicissima, allorquando avremo, tra qualche decennio o forse un secolo, esaurito le scorte di combustibili fossili, che il pianeta in milioni di anni aveva accumulato nelle sue viscere, imprigionando così la CO2 che noi stiamo riportando in atmosfera, favorendo il ritorno a condizioni ambientali nocive alla nostra stessa sopravvivenza. Prima, però, di arrivare a quel punto, assisteremo e soccomberemo alla lotta per accaparrarsi l'ultima goccia di petrolio e favoriremo probabilmente l'estinzione anticipata del genere umano. Anche perchè, se continuiamo ad eliminare gli unici essere viventi in grado di smaltire la CO2, cioè i vegetali, il destino è segnato.

viator

Salve. Vedo che la fate tragica e complicata. Possibile non comprendiate che la soluzione - certa, rapida ed inoltre piacevole................è semplicemente di taglio demografico?. Tutti dovrebbero fare molti più figli.......in modo tale che, all'aumento della popolazione planetaria venga a corrispondere - per ovvia conseguenza casual-statistica - l'apparizione di un più alto numero di individui superdotati mentalmente (i geni), tra i quali troveremo certamente chi ci fornirà la soluzione di ogni problema di sopravvivenza (infatti saremo costretti a vivere l'uno sopra l'altro). Saluti.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Alexander


Buongiorno a Tutti

Penso che ormai sia tardi per salvare l'"umanità" nel senso di massa da 8 miliardi di bocche fameliche. Sicuramente, con le buone ma più probabilmente con le cattive, molti "umani" ricchi e benestanti si salveranno e addirittura prospereranno ancora. Volenti o nolenti i "ricchi", per sopravvivere, dovranno sterminare i più poveri, i meno necessari al sistema.  Se si alza il livello dei mari, i ricchi costruiranno ville in collina, così robuste da resistere ai continui fenomeni atmosferici limite. Se la temperatura si alzerà ancora in alcune zone si progetteranno impianti sempre più potenti di condizionamento.L'uomo "che può e che ha" trova sempre soluzioni. Purtroppo temo non ci sarà la scomparsa dell'umanità, ma solo di una parte cospicua di essa, cioè di quelli che "non possono e non hanno".

anthonyi

Citazione di: viator il 11 Agosto 2021, 12:22:19 PM
Salve. Vedo che la fate tragica e complicata. Possibile non comprendiate che la soluzione - certa, rapida ed inoltre piacevole................è semplicemente di taglio demografico?. Tutti dovrebbero fare molti più figli.......in modo tale che, all'aumento della popolazione planetaria venga a corrispondere - per ovvia conseguenza casual-statistica - l'apparizione di un più alto numero di individui superdotati mentalmente (i geni), tra i quali troveremo certamente chi ci fornirà la soluzione di ogni problema di sopravvivenza (infatti saremo costretti a vivere l'uno sopra l'altro). Saluti.
Peccato, viator, che per applicare questa soluzione, poi, l'eventuale genio dovrà poi convincere gli altri 10 miliardi.
In realtà le soluzioni già si conoscono.
Una fondamentale sarebbe quella di convincere tutti gli esseri umani a stare fermi, tutti tranquilli ciascuno nella loro casa, niente viaggi in aereo, niente barche a motore, niente automobili, pensa che risparmio di combustibili fossili.
Ci vorrebbe,  ci vorrebbe ecco l'idea un virus molto contagioso e mortale, che costringesse tutti a stare tappati in casa per la paura, ma mi sa che qualcuno ci ha già pensato.

Jacopus

Risposta ad Anthonyi. Effettivamente non sono sicuro che la redistribuzione delle risorse possa condurre a un miglioramento ecologico. In realtà pensavo a come una diversa e più equa distribuzione delle risorse possa aiutare le società tradizionali a non abbandonare i loro cicli produttivi, più rispettosi dell'ambiente. Quello che servirebbe è un mutamento culturale profondo, tale da finirla con il desiderare l'auto più grossa, la gita più figa, il conto in banca con più zeri possibile. Anzi, quest'ultima attività è molto ecologica. Se ci si limita a risparmiare, l'ambiente ringrazia.
Il cambiamento culturale è anche relativo alla fine di un concetto di progresso per cui la generazione successiva sarebbe stata meglio di quella precedente. Si tratta di un importante mito fondativo della ns società che legittima i detentori del potere, a cui basta dire: "pazienta ancora un po', i tuoi sacrifici spingeranno i tuoi figli, nipoti, pronipoti, sulla vetta del mondo, dove non esiste più la fatica e la disperazione." Ma per mantenere questo mito fondativo occorre anche mantenere l'incremento demografico. Come puoi notare in Occidente questo mito è già in crisi. Ma l'incremento demografico, laddove ancora persiste il mito del progresso, aumenta gli effetti del riscaldamento globale.
In realtà il problema è molto simile a quello generato da COVID. Problemi globali a livello planetario che non possono essere risolti neppure da grandi stati o coalizioni di stati, ma devono essere affrontati globalmente, il che è una chimera. Ed è per questo che sono molto pessimista sull'argomento, vista anche la scarsa percezione media di quello che potrebbe accadere, ovvero una vera apocalisse, una estinzione di massa, che potrebbe anche non salvare la specie homo sapiens, anche quella parte di essa ricca. I soldi non si mangiano ed oltre un certo livello di entropia si tornerebbe a livelli sociali protomedioevali con isole hi-tech, un po' come nei romanzi cyber-punk.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

D'accordo con il mutamento culturale, jacopus, ma cosa ti dice che i processi produttivi più tradizionali siano più ecologici?
In realtà è proprio la tecnologia che offre soluzioni moderne e più ecologiche, come quella di mettere tutti i bovini in ambienti sigillati e recuperare tutto il metano che emettono, producendo energia rinnovabile ed evitando di immettere metano nell'atmosfera.
Noto comunque che per te è sempre necessario mettere la componente ideologica nel discorso. E invece la soluzione potrebbe essere proprio nel superamento di questa.
Anche I ricchi sono interessati al problema ecologico, in fondo sono quelli che hanno da perdere di più perché hanno di più.
Se invece guardi a quelli che stanno distruggendo l'amazzonia ti accorgi che sono tutti poveri, certo con il miraggio della ricchezza, ma poveri.
Quando macron cerco di mettere un'imposta sui carburanti, a fini ecologici, chi fu a ribellarsi? Certamente non quelli che hanno i soldi, e quanta devastazione generatrice di co2 hanno generato i gilet gialli?
E andiamo all'Italia, alla questione della tac TAV in val di susa, e più in generale al progetto possibile di riorganizzare le ferrovie perché possano trasportare i tir delle merci riducendo una quantità enorme di consumo di combustibile e di rischio incidenti. Chi si ribella contro questa esprime una cultura ecologica? Secondo me no.

Jacopus

Ma infatti Anthonyi, ho parzialmente corretto la mia idea in corso d'opera. È un percorso culturale, ma affinché i poveri/ non ecologisti, diventino ecologisti, qualcosa in cambio bisogna dargli. Anche la classe dominante smercia ideologia e la narrazione ideologica principale riguarda proprio la speranza in uno stile di vita agiato, confortevole, con aria condizionata, viaggi in aereo, colf, casa in montagna, moto d'epoca e laurea (possibilmente ottenuta con i punti Coop). Se la narrazione diventa "ok, abbiamo scherzato, neppure per i vs figli vi sarà un happy ending, non diventeranno white-anglo-saxon-protestant", allora su cosa devono appoggiarsi le masse dei diseredati, che sono molti più di noi? Oppure, l'alternativa è far accedere sempre più masse verso l'eldorado del consumo, come stanno facendo alcuni paesi come la Cina, incrementando così esponenzialmente il cambiamento climatico.
Per quanto riguarda le innovazioni tecnologiche in grado di mutare il trend, sono piuttosto scettico. Il processo che si è messo in moto avrebbe bisogno di scelte radicali e quindi impopolari. La tecnologia può aiutarci ma per essere decisiva avremmo bisogno di più tempo, tempo che non abbiamo più.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Resta solo la speranza che sia la natura, con la sua forza distruttrice, ad insegnare agli uomini come si sta sulla faccia della terra.  ???

InVerno

Ci sono numerosi studi che dimostrano che le persone per interessarsi di "ecologia" devono superare una certa soglia di reddito, più il reddito si redistribuisce verso i ricchi, meno persone si interessano di ecologia, è una funzione molto semplice. In ogni caso il problema non è risolvibile, nessuna delle soluzioni ad oggi paventata o ipotizzata è neanche vagamente sufficiente, specialmente perchè nessuna di queste soluzioni propone un modo ordinato di sacrificare benessere, ma sono solamente pezze e rattoppi per salvaguardare uno status quo, uno status quo che è stato ottenuto dopando l'economia con gli idrocarburi, e che senza questi materiali semplicemente non ha modo di essere. Il sacrificio di questo benessere avverrà in maniera completamente disordinata, e a rimetterci saranno, ovviamente, sempre i soliti che non hanno possibilità di cavalcare il globo trasformandosi, quelli che per dirla con Guzzanti, il cetriolo globale lo hanno preso da dietro. E' una cosa a cui bisogna fare il callo, perchè nel caos che verrà a formarsi, l'unica speranza per chi gli sopravviverà sarà aver mantenuto perlomeno la dignità. Prepariamo le prossime generazioni ad affrontare la sconfitta con dignità, i loro figli forse li ringrazieranno, a noi rimane il gravoso impegno di prenderci le colpe.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

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