Cacciari e il "green pass"!

Aperto da Eutidemo, 29 Luglio 2021, 14:43:16 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

Eutidemo

ll famoso "filosofo" Cacciari ha recentemente firmato con Agamben un testo contro la "Certificazione Verde Covid-19"; e poi ha firmato su "La Stampa" un editoriale per spiegare le sue "ragioni".
Il testo, per esteso, si trova qui; e merita senz'altro di essere letto.
https://www.open.online/2021/07/28/covid-19-green-pass-massimo-cacciari/
***
Al riguardo, in primo luogo, occorre precisare che, diversamente da come si vanta di essere, e da come generalmente lo chiamano, Cacciari non è affatto un "filosofo";  neanche lontanamente!
La cosa risulta evidente dalla sua totale mancanza di controllo sia dell'"ira", sia, soprattutto, della "presunzione"; difetti che, però, purtroppo, abbiamo in comune.
Anzi, ad essere onesto, io, forse  sono peggio di lui!
:-[
Tanto è vero che, moltissimo tempo fa, in un pubblico dibattito, persi le staffe per una scemenza che aveva detto, e dissi che il suo cognome si sarebbe dovuto scrivere con due "z", e senza la "i"; in quel caso, però, stranamente non si arrabbiò, ma la prese a ridere!
:D
***
Ad essere precisi, lui non è un "filosofo, bensì soltanto un "professore di storia della filosofia"; il che è una cosa ben diversa!
Sebbene, talvolta, qualche "granchio" lo ha preso anche nell'esercizio della sua professione (vedi NOTA 1)
***
Ma torniamo al suo articolo, considerandone i punti, per così dire, "topici".


1)
Sorvolando sulla generica "fuffa qualunquistica" circa la presunta progressiva "perdita di libertà" a cui saremmo sempre più soggetti, ad un certo punto, finalmente, Cacciari entra in tema, chiedendosi quale mai sarebbe la ragione dell'urgenza del "certificato verde",  se è vero che "...la campagna di vaccinazione procede ai ritmi che lo stesso Draghi racconta?"
Per cui si chiede: "E, dunque, non bastano i vaccini? Si teme che non funzionino?"
***
Forse qualcuno dovrebbe spiegare all'illustre "professore di filosofia", che, come come qualunque altro vaccino (e, in verità, come qualsiasi altro farmaco), anche quello anticovid, nelle sue varie versioni, ha ovviamente un coefficiente di protezione limitato; per cui non dovrebbe essere difficile da capire che più persone si vaccinano, e più il coefficiente di protezione limitato  acquisito da ciascuna di esse si cumula con quello degli altri, diminuendo così il rischio collettivo di diffusione del morbo.
***
Tanto per fare un esempio alla portata dei bambini, poniamo che le seguenti lettere dell'alfabeto a), b) e c) individuino tre persone, seguite da:
- 0% di percentuale protettiva se la persona non si è vaccinata;
- 90% di percentuale protettiva se la persona si è vaccinata;
PRIMA SITUAZIONE
a) 0%,
b) 90%
c) 90%
SECONDA SITUAZIONE
a) 90%
b) 90%
c) 90%
Nel primo caso, il "coefficiente medio collettivo di protezione sarà pari al 60% (0+90+90:3=60), mentre, nel secondo caso, sarà pari al 90%  (90+90+90:3=90).
***
Naturalmente si tratta di una semplificazione estrema, ma credo che sia sufficiente per rispondere alla sciocca domanda di Cacciari:
"E, dunque, non bastano i vaccini? Si teme che non funzionino?"
La risposta è "I vaccini funzionano, come salvaguardia collettiva, in funzione diretta del numero di persone che si vaccinano!"
***
Detto ancora più semplicemente, visto che:
- la protezione dei vaccini è limitata;
- però, senza vaccini, è del tutto assente;
è ovvio che, se io sono in un locale con persone tutte vaccinate corro sì, lo stesso, il rischio di infettarmi e di infettare, però in misura molto inferiore che se in quel locale ci sono anche persone non vaccinate (in proporzione diretta al loro numero).
Basterebbe già questa sola semplice considerazione, per comprendere l'esigenza del "green pass".

2)
Poi Cacciari scrive: "Il green-pass diventerebbe, allora, null'altro che un mezzo surrettizio per prolungare all'infinito - magari con vaccinazioni ripetute - una sorta di micro lockdown".
Il che, suona assolutamente contraddittorio, perchè, se fossimo "tutti" vaccinati, non ci sarebbe più necessità di nessun  "lockdown" o "micro lockdown".
***
Peraltro,  in attesa che ciò avvenga:
- chiunque è libero di non vaccinarsi;
- però, chiunque si è vaccinato, è parimenti libero di pretendere che nei luoghi chiusi in cui accede, sia proibito l'accesso a chi ha scelto di non vaccinarsi.
Questa è la "ratio" del "green-pass"!

3)
Poi Cacciari scrive: "Ogni provvedimento che discrimina tra cittadini ne lede i principi; soprattutto quando suoni immotivato o non sufficientemente motivato."
In questo ha perfettamente ragione, soltanto, che, nel caso di specie, il "green-pass" è assolutamente motivato per le ragioni di "salute pubblica" che  ho appena spiegato sopra!
***
Peraltro, per quanto concerne la presunta "discriminazione":
a)
Correndo il terribile rischio di vedermi spuntare tra dieci anni una coda di somaro, io mi sono vaccinato; e, quindi, mi sono guadagnato il diritto di entrare nel cinema esibendo il "green pass".
b)
Tu, invece, legittimamente, non hai voluto correre tale  terribile rischio; quindi non sarebbe nè equo nè giusto che tu volessi avere "la botte piena e la moglie ubriaca", pretendo di potere entrare egualmente nel mio stesso cinema.
Questo sì che sarebbe "discriminatorio"!
Come dicevano i romani antichi: "Ubi commoda (niente vaccino), ibi incommoda (niente cinema)!

4)
Poi Cacciari scrive: "Non dovrebbe un cittadino leggere e sottoscrivere prima della vaccinazione l'informativa dello stesso ministero della Salute?"
Certo che sì!
Ed infatti, a me hanno fatto debitamente sottoscrivere una apposita "dichiarazione liberatoria", con la mia conseguente "accettazione del rischio"; e c'era chiaramente scritto che, lasciandomi vaccinare, correvo il rischio, sia pur remoto, di subire un eventuale grave danno alla salute, o sul momento, ovvero in tempi futuri.
Ma la stessa dichiarazione liberatoria, l'ho firmata in vita mia innumerevoli volte, anche per semplici visite di controllo.
Ad esempio, nel caso della TAC con mezzi di contrasto (MdC), sulla "dichiarazione liberatoria" c'era scritto che correvo il rischio, sia pur remoto, di subire un arresto cardio-respiratorio con effetti letali (sorbole!)!
Ed in innumerevoli altri casi!
Niente di nuovo sotto il sole!

5)
Poi Cacciari scrive: "L'idea di democrazia comporta un'opinione pubblica bene informata che partecipa consapevolmente, e cioè criticamente, alle decisioni dei suoi rappresentanti."
Perchè, lui non sta appunto esprimendo le sue opinioni critiche su un giornale a rilevanza nazionale?
Chi glielo impedisce?

6)
Poi Cacciari scrive: "Che cosa ne pensa la Scienza del documento integrale Pfizer in cui si dice apertamente che non è possibile prevedere gli effetti del vaccino a lunga distanza, poiché non si sono potute rispettare le procedure previste (solo 12 mesi di sperimentazione a fronte degli anni che sono serviti per quello delle normali influenze)?"
E io rispondo, domandandomi: "E che cosa ne pensa  Cacciari del fatto che, se non avessimo corso tale rischio meramente "ipotetico", adesso staremmo ancora "concretamente" morendo come le mosche?"
Sono sicuro anche io che, se invece di limitarci a soli 12 mesi di sperimentazione, ce la fossimo presa più comoda, tra 12 anni avremmo avuto un vaccino che "avrebbe fatto faville"; ed infatti, probabilmente, il rischio di esiti letali, invece che dello 0,00013% come per i vaccini attuali, sarebbe stato addirittura dello 0,00000000013%.
Peccato, però, che i 4,19 milioni di morti di COVID che abbiamo avuto finora in meno di due anni (ora in frenata solo grazie ai "frettolosi" vaccini), nel frattempo si sarebbero moltiplicati per 6 : cioè, più di 25 milioni di morti!
***
Quanto al fatto che non è possibile prevedere gli effetti del vaccino a distanza di tempo, occorre sempre tenere presente che "nei tempi lunghi siamo tutti morti!"
In ogni caso, quei baldanzosi giovanotti i quali preferiscono rischiare una "blanda influenza covid", piuttosto che sottoporsi al (presunto) rischio di un vaccino, farebbero meglio a riflettere sul fatto che:
- così come non è possibile prevedere gli effetti del vaccino a distanza di tempo (breve, medio o lungo);
- allo stesso modo non è possibile prevedere gli effetti di una blanda "influenzola covid" a distanza di tempo (breve, medio o lungo).
In molti casi, in effetti, anche questi possono essere imprevedibili e deleteri.
Basta digitare su GOOGLE "effetti del covid a distanza di tempo", per rendersi conto che, questi, non sono certo augurabili!

7)
Poi Cacciari scrive: "Vero o falso che sono aumentati in modo estremamente significativo i casi di miocarditi precoci in giovani che hanno ricevuto il vaccino?"
Falso!
Ed infatti, mentre è vero che il covid può indurre gravi danni cardiaci anche in persone giovani le miocarditi da vaccino in persone giovani sono in generale di tipo modesto e reversibile.

8 )
Poi Cacciari scrive: "Vero o falso che in Israele e in Gran Bretagna molti dei decessi nell'ultimo periodo sono di persone che avevano già ricevuto la doppia dose è una fake news?"
Si, è una fake news!

9)

Poi Cacciari, basandosi su tali premesse, quasi tutte "a pera", conclude:
"Che significa tutto questo? Che il vaccino è inutile, che non dobbiamo vaccinarci? Assolutamente no; significa che deve essere una scelta libera, e una scelta è libera solo quando è consapevole. Siamo liberi solo quando decidiamo in base a dati precisi e calcolando razionalmente costi e benefici per noi e per gli altri."
Eh no, ciccio, manco per niente!
Tu puoi scegliere i costi e benefici per te, ma non certo per gli altri!
***
Chiunque è libero di non vaccinarsi, e, quindi di ammalarsi, e/o, semplicemente, di divenire un portatore di virus asintomatico; però, come si dice dalle mie parti, è libero di farlo: "a un palmo dal mio culo!".
Pertanto, quando io entro in un cinema, essendo vaccinato, pretendo che lo siano anche gli altri, e che lo dimostrino esibendo il "certificato verde"; altrimenti, io, in quel cinema, non ci entro più, e lo sconsiglio a tutti i miei conoscenti.
La libertà è a doppio senso, non a senso unico!

10)
Infine, passando da considerazioni filosofiche da "bar dello sport", a considerazioni di carattere giuridico, Cacciari si chiede:
"È legittima l'imposizione, poiché di imposizione si tratta senza dubbio, di un trattamento sanitario, e nella fattispecie di un trattamento sanitario che presenta le zone d'ombra, i dubbi, i problemi che ho succintamente ricordato?"
Al riguardo la risposta è duplice:
A)
L'art.32 della Costituzione, sancisce che la  Repubblica tutela la salute come fondamentale "diritto dell'individuo" e come "interesse della collettività"; e che, di conseguenza, tenendo conto di tale interesse, è senz'altro costituzionalmente lecito obbligare i cittadini a vaccinarsi (purchè con espressa disposizione di legge).
Ed infatti:
- se un cittadino rifiuta una terapia preventiva,  per evitare il rischio di contrarre una malattia "non contagiosa", nessuno può certo costringervelo, perchè, se si ammala, non può contagiare nessuno (sebbene causi comunque un aggravio del sistema sanitario);
- se, invece, un cittadino rifiuta una terapia preventiva, quale il vaccino,  per evitare il rischio di contrarre una malattia "contagiosa", è perfettamente lecito costringervelo, perchè, se si ammala, può esporre al rischio di contagio anche gli altri cittadini (oltre a causare comunque un aggravio del sistema sanitario).
Mi sembra facile da capire!
B)
In ogni caso, a differenza di quanto sostiene Cacciari, sia sotto il profilo "giuridico", sia sotto il profilo meramente "logico", quello di vaccinarsi per ottenere il "green pass" costituisce un mero "onere", e non certo un "obbligo" o un "dovere" (se non a livello morale).
Ed infatti, il soggetto sul quale grava l'"onere" è libero di tenere o meno il comportamento previsto dalla legge; ed in ciò l'"onere" si distingue dall'"obbligo" e dal "dovere", la cui inosservanza comporta, invece, l'applicazione di una sanzione.
***
Ad esempio, in base al terzo comma dell'art.16 della Costituzione, ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica: però, ad esempio, per recarsi in Russia, gli serve il passaporto (chi ce l'ha ci può andare, chi non ce l'ha no).
Avere il "passaporto", quindi, costituisce un "onere" per poter andare in Russia; ma a nessuno verrebbe mai in mente di sostenere che il passaporto costituisce un "documento discriminatorio", e che il fatto di non poter andare in Russia costituisce una "sanzione indiretta" a carico di chi non è munito di passaporto.
Allo stesso modo, quindi, per analogia, avere il "green pass" costituisce un "onere" per poter andare al cinema; ma a nessuno dovrebbe mai venire in mente di sostenere che il "green pass" costituisce un "documento discriminatorio", e che il fatto di non poter andare al cinema costuisce una "sanzione indiretta" a carico di chi non è munito di "green pass".

11)
Poi Cacciari ricomincia con le domande sceme:  "Esistono molte altre malattie infettive - si prevede il green-pass anche per morbillo, scarlattina, tosse cattiva?"
Caro Ciccio, si tratta di malattie infettive ormai endemiche, la cui pericolosità è irrisoria; come possono venirti in mente paragoni così idioti?
Ma ti sei accorto della catastrofe sanitaria che ha investito il nostro pianeta l'anno scorso?
E tu mi vieni a parlar di "green-pass" anche per morbillo!
https://www.youtube.com/watch?v=fa3a50pLmu8

12)
Altra domanda cretina: "E, conseguentemente, la norma che impedisce di salire su un treno con la febbre varrà da qui all'eternità? Dichiareremo fuori legge l'aver febbre, non importa se per aver contratto la peste o per una indigestione? Metteremo nella carta d'identità le nostre condizioni di salute? Che ne pensa la Scienza del Diritto? Quando subiremo qualsiasi provvedimento o norma senza chiederne la ragione e senza considerarne le possibili conseguenze, la democrazia si ridurrà alla più vuota delle forme, a un fantasma ideale."
Ciccio, ma non ti sei accorto che c'è tutt'ora in corso una spaventosa pandemia, che ha fatto milioni di morti in tutto il mondo?
Quando finirà, grazie ai vaccini, cesseranno, ovviamente, anche le misure di emergenza; come, a suo tempo, cessarono quelle in vigore ai tempi della famosa Spagnola (la quale, peraltro, endemicamente esiste ancora).
***

NOTA 1

Ad esempio, in una sua interessantissima LECTIO MAGISTRALIS sulla Guerra di Troia riportata su YOUTUBE, dal minuto 25 al minuto 27, Cacciari prospetta una tesi filosofico-linguistica assolutamente scorretta.
https://www.youtube.com/watch?v=3aVqsjgyl58&t=377s
Ed infatti, in quel punto della sua pur pregevolissima esposizione, Cacciari  confonde:
- il termine γέρας, con la EPSILON, che significa PREMIO,
- il termine γηρας, con la ETA, che significa VECCHIAIA.
Cioè, non tenendo conto della "brevità" dell'una vocale e la "lunghezza" dell'altra, prende "fischi per fiaschi", scambiando le mele con le pere!
O, per meglio dire, non tenendo conto della "polisemia eterofonica" dei due vocaboli, è come se scambiasse la "pèsca" che si mangia al termine del pranzo, con la "pésca" ai pesci sulla riva del fiume!

Eutidemo


AVVISO
Domani parto per le vacanze, per cui non so se avrò il tempo e l'occasione per replicare ai vostri eventuali interventi sia a questo THREAD che agli altri.
Della qual cosa vi chiedo anticipatamente scusa!
:)

Alexander

#2
Buongiorno Eutidemo



Proprio oggi il numerto 1 dei virologi, Anthony Fauci, ha ammesso.
Fauci: 'I vaccinati possono contrarre la Delta e contagiare'


"La variante Delta del coronavirus può contagiare anche le persone che sono state vaccinate e queste possono a loro volta trasmettere il virus ad altri". Sono le parole che il dottor Anthony Fauci, il super consigliere della Casa Bianca sulla pandemia di Covid, ha detto in un'intervista alla Msnbc e che il quotidiano Il Fatto stamattina ha riportato scatenando un dibattito sui social media tra i no-vax e chi invece è favorevole alla vaccinazione.




    Fauci è stato interpellato sulle nuove linee guida del Centro americano per il controllo delle malattie che, due giorni fa, ha reimposto l'obbligo di mascherina al chiuso anche per i vaccinati. "Nessun vaccino è efficace al 100%, perché il virus è cambiato", spiega lo scienziato americano ribadendo che "la variante Delta ha cambiato totalmente lo scenario". "I dati sulla mutazione che abbiamo a disposizione oggi mostrano che il livello di infezione nelle mucose in una persona vaccinata è lo stesso di quello in una persona non vaccinata", prosegue Fauci, aggiungendo però che in chi è vaccinato il rischio che la malattia si manifesti in forma grave è più basso. "E' estremamente raro che una persona vaccinata, se pur contagiata, finisca in ospedale".


Pertanto, se vai al cinema, anche se sono tutti vaccinati, puoi infettarti lo stesso con la variante delta, trasmessa anche dai vaccinati. Però, dato che sei vaccinato, non dovresti finire in TI. Questo ho capito. Il green pass quindi non ferma la diffusione della mutazione delta, che viaggia sia nei vaccinati ( in percentuale minore) che nei non vaccinati 8in percentuale maggiore).  :)

Eutidemo

#3
Ciao Alexander. :)
Non ne sono del tutto certo, ma ho la decisa impressione che noi si sia fondamentalmente d'accordo!
;)
***
Ed infatti le mie argomentazioni si basano proprio partendo dal tuo stesso presupposto iniziale; ed infatti, se i vaccinati fossero tutti immuni al 100% (passivamente e attivamente), buona parte di ciò che scritto  non avrebbe alcun senso.
***
Peraltro, le conclusioni del mio ragionamento, si basano anche sulle seguenti dichiarazioni di FAUCI, che ti ringrazio di aver testualmente riportato, in quanto io non ero riuscito a rintracciarle:
"I dati sulla mutazione che abbiamo a disposizione oggi mostrano che il livello di infezione nelle mucose in una persona vaccinata è lo stesso di quello in una persona non vaccinata; però è estremamente raro che una persona vaccinata, se pur contagiata, finisca in ospedale".
***
Il che, tradotto in soldoni, significa che, in tal caso, la vaccinazione "depotenzia" notevolmente  l'"aggressione virale";
- sia per il vaccinato che la subisce;
- sia, ovviamente, per chi, a sua volta viene contagiato da lui.
Pertanto, come lo stesso Fauci (ed altri virologhi) hanno spiegato, e come le statistiche confermano,  essendo estremamente raro che una persona vaccinata, se pur contagiata, finisca in ospedale, è ancora più raro che ci finisca una persona contagiata da lui.
***
Pertanto, come tu giustamente hai scritto, se io vado al cinema, anche se sono tutti vaccinati, posso infettarmi (e infettare) lo stesso con la variante delta, che è perfettamente trasmissibile, sia pure in forma lieve,  anche "ai" e "dai" vaccinati.
***
Fino a qui siamo perfettamente d'accordo!
***
Anzi, siamo perfettamente  d'accordo anche sulla tua seguente affermazione, che, in altra forma, io stesso avevo posto a base del mio ragionamento iniziale, e, cioè, che: "il  "green pass" sicuramente  non "ferma" la diffusione della mutazione delta, che viaggia sia nei vaccinati (in percentuale minore) che nei non vaccinati (in percentuale maggiore)".
***
Però, a questo punto, il tuo post si interrompe anacoluticamente, per cui non sono sicuro che, partendo da tali premesse (da me perfettamente condivise), tu, poi, giunga alla mie stesse conclusioni; come però, a fil di logica, presumo che sia.
***
Ed infatti il mio originario ragionamento, si basava proprio sul fatto che:
- sebbene, ovviamente, "il  "green pass" non possa assolutamente FERMARE la diffusione della mutazione delta;
- altrettanto ovviamente, però, "il  "green pass" può invece sicuramente RALLENTARE la diffusione di tale mutazione;
Il che discende logicamente dalla circostanza, da te puntualmente rilevata, che la mutazione delta:
-  nei vaccinati viaggia  in percentuale minore (e, soprattutto, meno grave)
- nei non vaccinati viaggia  in percentuale maggiore (e, soprattutto, più grave).
***
Per cui, come avevo scritto all'inizio, è indubbio che, come come qualunque altro vaccino (e, in verità, come qualsiasi altro farmaco), anche quello anticovid, nelle sue varie versioni, ha ovviamente un coefficiente di protezione "limitato" (come ricordato anche da Fauci); per cui non dovrebbe essere difficile da capire che "più persone si vaccinano, e più il coefficiente di protezione limitato  acquisito da ciascuna di esse si cumula con quello degli altri, diminuendo così il rischio collettivo di diffusione del morbo."
***
Tanto per fare un esempio molto semplice, poniamo che le seguenti lettere dell'alfabeto a), b) e c) individuino tre persone, seguite da:
- 0% di percentuale protettiva se la persona non si è vaccinata;
- 90% di percentuale protettiva se la persona si è vaccinata;
PRIMA SITUAZIONE
a) 0%,
b) 90%
c) 90%
SECONDA SITUAZIONE
a) 90%
b) 90%
c) 90%
Nel primo caso, il "coefficiente medio collettivo di protezione" sarà pari al 60% (0+90+90:3=60), mentre, nel secondo caso, sarà pari al 90%  (90+90+90:3=90).
Cioè, ci si può contagiare in entrambi i casi, ma con percentuali di rischio molto diverse, quantomeno per quanto concerne le percentuali di rischio di ospedalizzizazione!
***
Naturalmente si tratta di una semplificazione estrema, ma credo che sia sufficiente per rispondere alla sciocca domanda di Cacciari:
"E, dunque, non bastano i vaccini? Si teme che non funzionino?"
La risposta è "I vaccini funzionano, come salvaguardia collettiva, ma in funzione diretta del numero di persone che si vaccinano!"
***
Detto ancora più semplicemente, visto che:
- la protezione dei vaccini è limitata;
- però, senza vaccini, è del tutto assente;
è ovvio che, se io sono in un cinema con persone tutte vaccinate corro sì, lo stesso, il rischio di infettarmi e di infettare, però in misura molto inferiore, ed in modo meno grave, che se in quel locale ci fossero anche persone non vaccinate (in proporzione diretta al loro numero).
***
Basterebbe già questa sola semplice considerazione, per comprendere l'esigenza del "green pass"; sulla quale, visto che condividi in pieno i presupposti del mio ragionamento, presumo che tua sia perfettamente d'accordo!
***
Un saluto! :)
***

sapa

Ciao Eutidemo, permettimi di dissentire: se nel cinema dove siamo io e te vaccinati, sono presenti 10 no vax infetti noi corriamo il rischio di infettarci come e nella stessa misura se tra i vaccinati ci sono degli infetti, visto che le mucose vaccinate e non vaccinate presentano la stessa carica virale. La differenza sta nel fatto che io e te non dovremmo avere complicanze mentre i no vax  orrono il rischio di averne. Ne consegue che i vaccinati dovrebbero accontentarsi della relariva tranquillità di non ammalarsi seriamente, senza occuparsi più di tanto di ciò che fanno o non fanno i non vaccinati, potenzialmente in grado di trasmettere la malattia come loro. È ovvio che più gentw si vaccina è meglio è, ma visto che l' ovvligo vaccinale per tutto non arriva, accontentiamoci do poter stare relativamente tranquilli noi vaccinati e molloamo la presa su chi non si vuole vaccinare. A presto Ps mi scuso per gli errori di battitura, sono al cellulare..

Eutidemo

Ciao Sapa. :)
Non essendo io un epidemiologo, sinceramente, non me la sento di fare affermazioni troppo categoriche e perentorie in materia; per cui, in effetti, potrebbe benissimo essere vero quello che dici tu.
***
Tuttavia, io credevo di aver capito che, a parità di carica virale (ammesso e non concesso che sia davvero uguale), nel caso di soggetti vaccinati il rischio di trasmettere una "malattia  grave" fosse inferiore al rischio di trasmettere una "malattia grave" da parte di soggetti non vaccinati (ma forse mi sbaglio)!
***
Comunque, dubito molto che la possibilità di contrarre un'infezione sia la stessa:
- sia che io mi trovi in un cinema in cui sono tutti vaccinati;
- sia che io mi trovi in un cinema in cui sono vaccinati solo alcuni;
- sia che io mi trovi in un cinema in nessuno è vaccinato.
Non mi pare che nessun epidemiologo al mondo abbia mai sostenuto una cosa del genere; in quanto, ragionevolmente, la probabilità del rischio dovrebbe essere proporzionalmente "scalare".
***
La qual cosa, oltre che sotto il profilo "medico", dovrebbe risultare vera anche sotto il profilo meramente  "logico".
Ed infatti:
- la "durata di morbilità" di chi ha contratto il virus essendo vaccinato, ed essendo quindi l'"affezione" più "lieve", è anche più "breve";
- la "durata di morbilità" di chi ha contratto il virus NON essendo vaccinato, invece, essendo l'"affezione" più "grave", è anche più "lunga".
Per cui, anche solo sotto il profilo meramente "aritmetico-temporale", è più probabile che si contragga il virus da chi non ha fatto il vaccino, piuttosto che da chi lo ha fatto; ed infatti  è più facile che io "lo vada a beccare" proprio in un periodo in cui è ancora contagioso.
***
In ogni caso, come tu giustamente scrivi, è ovvio che più gente si vaccina è meglio è; per questo è utile il "green pass"!
***
Un saluto! :)
***

Discussioni simili (2)