C'è un solo "compromesso" che potrebbe risolvere davvero la guerra in Ucraina.

Aperto da Eutidemo, 25 Maggio 2022, 07:36:41 AM

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Eutidemo

Berlusconi ha detto: "Bisogna far accogliere agli Ucraini le richieste di Putin!"
Il solo "compromesso" che, invece, secondo me,  potrebbe concludere la guerra in Ucraina in un modo giusto ed equo per tutte le parti in conflitto, dovrebbe prescindere, dalla "situazione sul campo"; ed infatti, nel ventunesimo secolo, la sorte dei popoli non dovrebbe "MAI" determinarsi  in base al mero risultato "geografico" di una "partita di risiko" (cioè, in base al numero di carri armati a disposizione da una parte e dall'altra, e in base a quante "caselle" sono state occupate).
A mio parere tutto ciò è assolutamente aberrante; oltre che del tutto anacronistico!
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E' un po' come se un rapinatore a mano armata volesse pervenire ad un "compromesso" con il rapinato, dicendogli: "Senti, se mi dai senza tante storie quel bel ROLEX che ti regalò mio padre, io mi accontenterò solo della metà delle banconote che hai nel portafoglio."
Che razza di "compromesso" sarebbe, quello di rinunciare, "pro bono pacis", solo ad una parte del bottino?
Sempre una "rapina" rimane!
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Però, secondo me se l'orologio potesse parlare, e dicesse: "Io voglio essere preso dal rapinatore, perchè appartenevo a suo padre e quindi preferisco stare con lui!", secondo me la soluzione cambierebbe alquanto; ed infatti verrebbero in conflitto il diritto di proprietà ormai acquisito dal donatario, con la "libera autodeterminazione" dell'orologio.
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Ma ora è il momento di uscire dalle metafore, e di considerare le rispettive posizioni di Zelensky e di Putin.
Però, prima, è necessario fare una doverosa premessa storica.
PREMESSA STORICA
Nel Donbass e in Crimea ci sono già state, a distanza di molti anni, "DUE" diverse consultazioni referendarie, per accertare a quale nazione volessero appartenere i residenti:
- la prima delle quali, nel 1991,  è avvenuta con il consenso dello Stato originario d'appartenenza (la Russia), il quale, per il diritto internazionale, costituisce un requisito indispensabile per la legittimità di tale tipo di referendum;
- la seconda delle quali, nel 2014,  è invece avvenuta senza il consenso dello Stato d'appartenenza (ormai l'Ucraina), per cui, in base  al diritto internazionale, l'ONU ha dichiarato tale secondo referendum assolutamente illegittimo.
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Ma vediamo più in dettaglio il risultato di tali referendum.
1 )
1991
Nei referendum tenutisi "sotto stretto controllo internazionale dell'ONU" nel 1991, alcune province dell'ex "Impero Sovietico" se ne distaccarono, rendendosi indipendenti da Mosca sia in "diritto" sia in "fatto"; il che avvenne con il pieno consenso internazionale, ivi "compreso l'espresso e necessario consenso della stessa Russia" (la quale partecipò, più di tutti gli altri Paesi ONU, al controllo della regolarità delle operazioni elettorali).
In occasione di tali referendum, si ebbero i seguenti risultati:
- la maggioranza degli abitanti della Crimea votò per la separazione dalla Russia e per l'adesione all'Ucraina: 54,19%;
- la maggioranza degli abitanti del Donec'k votò per la separazione dalla Russia e per l'adesione all'Ucraina: 76,85%;
- la maggioranza degli abitanti del Luhans'k  votò per la separazione dalla Russia e per l'adesione all'Ucraina: 83,86%;
- la maggioranza degli abitanti di Charkiv  votò per la separazione dalla Russia e per l'adesione all'Ucraina: 75,83%.
2)
2014
Nel 2014, "senza alcun controllo internazionale della regolarità delle operazioni di voto" e "senza il necessario consenso di quello che era ormai divenuto il loro  Stato di appartenenza" (l'Ucraina), si tennero analoghe consultazioni referendarie, nelle quali:
- la maggioranza degli abitanti della Crimea votò per la separazione dalla Ucraina:  95,32%;
- la maggioranza degli abitanti di Donec'k  votò per la separazione dalla Ucraina:  79%;
- la maggioranza degli abitanti di Luhans'k votò per la separazione dalla Ucraina:  86%;
- la maggioranza degli abitanti di Charkiv votò per la separazione dalla Ucraina:  60%;
Però, secondo alcuni osservatori, solo il 32% degli elettori prese parte ad alcuni dei tre  referendum nella regione del Donbass; e numerose organizzazioni internazionali e molti osservatori hanno denunciato eclatanti "brogli elettorali" e gravi "pressioni militari", dirette e indirette, da parte della Russia e dei suoi mercenari.
VALORE DELLE DUE CONSULTAZIONI REFERENDARIE
Secondo me, mentre i referendum del 1991 rispecchiavano "effettivamente" la libera volontà delle popolazioni votanti, essendo avvenuti sotto il controllo dell'ONU, è molto dubbio che anche quelli del 2014 l'abbiano davvero rispettata; ed infatti, a differenza di quanto alcuni "sempliciotti" credono, essere "russofono" non significa affatto essere necessariamente anche "filorusso" (Zelenski, ad esempio, è "russofono").
E, comunque, anche i "russofoni" "filorussi", non necessariamente gradiscono di passare dall'appartenenza ad una "democrazia" liberale come quella Ucraina (pur con tutti i suoi indubbi difetti), ad una "democratura" illiberale come quella che vige attualmente in Russia (che, di difetti, ne ha molti di più).
Ed infatti un conto è amare la Russia, ed un altro conto è essere così "tafazzisti" di voler diventare cittadini di un Paese, che, almeno per ora, è uno dei meno "vivibili" politicamente del mondo intero.
Secondo me, se potessero scegliere, anche i Moscoviti cambierebbero Paese (almeno stando a quello che mi dicono su Second Life)!
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Ma ATTENZIONE, queste sono solo mie considerazioni personali O.T.; ed infatti, in questo TOPIC non intendo affatto dibattere su tale questione.
Tenetelo ben presente, per non scantonare per la tangente!
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Per cui, ai fini della possibile soluzione di compromesso che io intendo personalmente prospettare, partiremo dall'ipotetico presupposto, che i referendum del 2014 abbiano lo stesso identico valore di quelli del 1991; anzi, partiremo dall'ipotetico presupposto, che i referendum del 2014 abbiano addirittura un valore maggiore di quelli del 1991, in quanto è lecito presumere che in 23 anni possa esserci stato senz'altro qualche cambiamento nell'orientamento elettorale della Crimea e del Donbass.
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Ok?
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Ed ora è venuto il momento di considerare le rispettive posizioni di Zelensky e Putin.
A) ZELENSKY
Zelensky si arrocca sul principio di diritto internazionale (peraltro giuridicamente ineccepibile), in base al quale nessuna "secessione" può avvenire in base a "referendum locali", se lo Stato al quale tali territori "secessionisti" appartengono non intende consentirla; per cui, secondo lui, per arrivare ad una tregua, Putin dovrebbe ritirare le sue truppe sia dal Donbass che dalla Crimea, ed occuparle lui con truppe ucraine.
Ed infatti, per il diritto internazionale, e per quello nazionale ucraino, sia il Donbass che la Crimea appartengono tutt'ora giuridicamente all'Ucraina; essendo stati a questa assegnati dagli unici referendum internazionalmente validi, e, cioè, quelli del 1991.
***
Tuttavia, secondo me, Zelensky, pur facendo benissimo:
- sia a rifiutare categoricamente l'annessione alla Russia di determinati territori in base al mero risultato "geografico" di una violenta "partita di risiko" (cioè, in base al numero di carri armati a disposizione da una parte e dall'altra);
- sia a rifiutare categoricamente i risultati dei referendum del 2014;
tuttavia dovrebbe consentire una "terza tornata di referendum" nei territori contesi, la quale, avvenendo col consenso dell'Ucraina e sotto stretto controllo dell'ONU, dovrebbe effettivamente esprimere l'effettiva ed "attuale" volontà della maggioranza delle popolazioni contese.
B) PUTIN
Putin, da parte sua, una volta che, finalmente, Zelensky abbia riconosciuto e consentito "de iure" il diritto di autodeterminazione delle popolazioni della Crimea e del Donbass (a cui sino ad oggi si era opposto), avendo ottenuto tale "vittoria", dovrebbe però acconsentire che tale "autodeterminazione"  venga "ricontrollata" e "verificata" seriamente, un volta per tutte, senza che possano più sollevarsi dubbi o perplessità di sorta al riguardo.
***
Per cui, secondo me:
- le truppe russe e quelle ucraine dovrebbero ritirarsi "tutte" dal territorio del Donbass e della Crimea (mercenari compresi);
- il territorio del Donbass e della Crimea  dovrebbe essere presidiato dai caschi blu dell'ONU;
- gli ucraini  e i russi che negli ultimi otto anni sono fuggiti o sono stati scacciati dalle loro case nel Donbass e nella Crimea , dovrebbero potervi tornare per poter votare anche loro;
- infine, una volta compiute tali indispensabili operazioni, si dovrebbe svolgere un altro referendum sotto l'egida dell'ONU e sotto stretto, attento ed accurato "controllo internazionale" e di "osservatori indipendenti".
***
A seguito di tale terza e definitiva consultazione elettorale, si dovrebbero infine attribuire i territori in questione all'una o all'altra parte, in base ai risultati elettorali, senza che possano più sollevarsi questione di sorta al riguardo!
AVVERTENZA
Premesso che, come io stesso credo, nè Putin nè Zelensky accetterebbero mai una soluzione del genere (almeno "rebus sic stantibus"), il presente TOPIC si limita semplicemente a chiedervi di esprimere il vostro parere, circa la "logicità" e "l'equità"  di una teorica soluzione del genere, per risolvere in un modo "ragionevole" il conflitto in corso; altre considerazioni, sia pure affini al tema, verranno considerate OFF TOPIC.
Grazie!

anthonyi

Ciao eutidemo, questa soluzione mi sembra l'avevi già presentata. Il suo limite sta nelle affermazioni iniziali che fai, l'idea di fondare una soluzione su premesse di diritto, e non su equilibri di forza strategici. 
purtroppo sono questi ultimi che contano.
Una qualsiasi soluzione giuridica non conta nulla se alla base non c'é la forza. Putin di patti sottoscritti dalla Russia, e da lui stesso, ne ha già stracciati tanti, e si prepara a stracciare qualsiasi nuovo patto per le parti che a lui non convengono. Per cui anche gli ucraini non possono fidarsi di nessun patto che li impegni.
La guerra continuerà, fino all'esaurimento delle forze che Putin può impegnare senza mettere in pericolo la stabilità interna. L'esaurimento ci sarà certamente perché gli ucraini combatteranno fino all'ultimo uomo, e fino all'ultima arma fornita dall'occidente. 
Dopodiché rimarranno a presidiare, armati fino ai denti, i confini ucraini verso la Russia per chissà quanto tempo.
Questa é la mia previsione. 

Alexander

Quella di un nuovo referendum, sotto l'egida ONU, sarebbe la soluzione logica per arrivare ad un compromesso. La soluzione "giusta, per quanto giusta possa essere una soluzione umana. Diciamo sicuramente la meno ingiusta. Sia Putin che Zelensky non ne parlano mai. Non è nemmeno un'ipotesi per loro. Secondo me è perché nessuno dei due è sicuro di vincere in un referendum  del genere. Per esempio: perché la popolazione della Crimea non si è sollevata contro i russi allo scoppio della guerra? Se si sentissero occupati dagli invasori russi, se si sentissero degli ucraini, non si sarebbero dovuti sollevare contro l'occupante? Questo fa pensare che la maggior parte voglia veramente far parte della federazione russa. referendum farlocco o meno che fu. Il Donbass è in una situazione ancora più complessa. Sembra che i più giovani guardino ad Ovest, mentre i più anziani ad Est. Quelli di mezza età sembrano dividersi. sarebbe interessante conoscere l'esito di un referendum serio in quella regione.

daniele22

Citazione di: anthonyi il 25 Maggio 2022, 09:30:19 AMCiao eutidemo, questa soluzione mi sembra l'avevi già presentata. Il suo limite sta nelle affermazioni iniziali che fai, l'idea di fondare una soluzione su premesse di diritto, e non su equilibri di forza strategici.
purtroppo sono questi ultimi che contano.
Una qualsiasi soluzione giuridica non conta nulla se alla base non c'é la forza. Putin di patti sottoscritti dalla Russia, e da lui stesso, ne ha già stracciati tanti, e si prepara a stracciare qualsiasi nuovo patto per le parti che a lui non convengono. Per cui anche gli ucraini non possono fidarsi di nessun patto che li impegni.
La guerra continuerà, fino all'esaurimento delle forze che Putin può impegnare senza mettere in pericolo la stabilità interna. L'esaurimento ci sarà certamente perché gli ucraini combatteranno fino all'ultimo uomo, e fino all'ultima arma fornita dall'occidente.
Dopodiché rimarranno a presidiare, armati fino ai denti, i confini ucraini verso la Russia per chissà quanto tempo.
Questa é la mia previsione.
Ciao anthonyi, visto che sono filorusso e mi sei simpatico mi permetto di fare una considerazione. Più che giusta la tua considerazione fintanto che la rivolgi agli equilibri strategici. Per me però la Russia è andata oltre a tale visione di natura strategica pur muovendosi all'interno di essa. I russi, secondo me, voglio compiere la guerra totale. Pertanto, l'unico compromesso realizzabile ad oggi per porre fine alla guerra è il dialogo con la Russia ad armi pari. Quali sarebbero le armi? Essenzialmente due ideologie: la nostra, quella occidentale, è quella che dice che il corpo ha bisogno della mente per vivere. La mia, che solo immagino possa essere quella russa, è quella che dice l'esatto contrario: La mente ha bisogno del corpo per vivere. La vincente tra queste due forme dovrebbe determinare un nuovo ordine mondiale. Buona giornata

viator

I corpi hanno bisogno delle menti per vivere ? Anche quelli dei lombrichi ?.

Le menti hanno bisogno dei corpi per vivere ? Anche quelle dei de-menti ?.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

daniele22

Citazione di: viator il 25 Maggio 2022, 11:04:57 AMI corpi hanno bisogno delle menti per vivere ? Anche quelli dei lombrichi ?.

Le menti hanno bisogno dei corpi per vivere ? Anche quelle dei de-menti ?.
Da Jack lo squartatore ai lombrichi!!, potevi magari fermarti alla volpe o illustrissimo viator ... se non ci fossi tu ... Allora le domande sono due. Per quel che riguarda le volpi, quelle a quattro zampe intendo, la risposta è no.
I de-menti, così come magari li chiamo io ... ma è solo propaganda provocatoria, non è che siano dementi, mancherebbero infatti di una consapevolezza fondamentale. Ma non è che tali intelligenze scadute, così come pure le chiamo, siano tutte disorientate. C'è chi fiuta la via buona e la segue così come qualsiasi animale sa fare. La faccenda che il corpo abbia bisogno della mente per vivere è paradossale giacché sembra che sia proprio così. Sembra però, ma se tu pensi a come si strutturi spontaneamente una certa consapevolezza esperendola nel mondo, una volta che l'hai conseguita vedrai che essa si integrerà naturalmente nella tua economia di vita senza che tu debba spaccarti il cranio per cercare altre costruzioni mentali del tutto facoltative. La nuova consapevolezza diverrebbe in questo senso routine nell'ambito della tua economia di vita, fino almeno ad ulteriori nuove consapevolezze, sempre da esperirsi nel mondo. Spero di essere stato chiaro, altrimenti chiedi se vuoi. Ovvio che io mi trovo in minoranza assoluta, ma questo lo sappiamo tutti. Salutoni e bada alla salute

Eutidemo

"Una feroce forza il mondo possiede, e fa nomarsi diritto: la man degli avi insanguinata seminò l'ingiustizia; i padri l'hanno coltivata col sangue; e omai la terra altra messe non dà. Non resta che far torto, o patirlo."

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Così sentenziava Adelchi il longobardo (rievocato da Manzoni), nel "primo millennio" della nostra storia; ma che ancora debba essere così nel "terzo millennio", io lo ritengo inaccettabile!
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Ed invero, gli "equilibri di forza strategici", secondo me, non sono altro che lo pseudonimo della "forza bruta" con cui una parte cerca di accaparrarsi o mantenere un lembo di territorio, fregandosene altamente di quello che "effettivamente" desiderano quelli che ci abitano sopra.
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Però, una qualsiasi soluzione raggiunta con la forza delle armi, non conta "niente" se alla base non c'é "l'autentico" consenso delle popolazioni interessate (manifestato per il tramite di consultazioni avvenute sotto controllo internazionale).
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Perciò, benchè io sia consapevole che la mia soluzione è alquanto "utopistica", tuttavia ritengo che una soluzione basata sui soli rapporti di "forza militare" risulterà del tutto "illusoria"; ed infatti, se le popolazioni interessate non sono consenzienti, una soluzione del genere sarà foriera di ulteriori luttuosi conflitti (simmetrici a asimmetrici).
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InVerno

Eutidemo ha ragione, un compromesso può portare ad una pace duratura, o ad un armistizio che cominci ad incubare il prossimo conflitto, e la differenza principale tra i due è quanto sono rese corresponsabili del compromesso le popolazioni interessate dal conflitto stesso, specialmente le fazioni più ardimentose da ambo i lati. Sia Putin che Zelensky dovranno lasciare la cadrega prima o poi, il personalismo con cui si è affrontata la comprensione di questo conflitto non lascia sperare niente di buono a riguardo, ma entrambi hanno il fiato sul collo di una porzione delle loro popolazioni con posizioni massimaliste. Purtroppo penso che da questo punto di vista il più difficile da convincere ad una soluzione del genere sia proprio la parte russa, se da una parte gli ucraini che vorrebbero "entrare in occidente" potrebbero essere costretti ad usare mezzi tipicamente "occidentali" come referendum e organizzazioni internazionali,in Russia dove da sempre Putin coltiva il disrispetto degli organi internazionali e da sempre ostacola una cultura del diritto, passare per i referendum (dei veri referendum) sarebbe visto alla stregua di una sconfitta, non di natura tattica ma ideologica.

Ma considerando che ora viene segnalato che i russi stanno mettendo sul campo dei T-62, direi che appare chiaro che le munizioni russe stanno finendo, salvo non voler aspettare l'autunno per vedere dei T-34 in azione e magari un ritorno delle cariche di cavalleria e assalti alle baionette, poi per l'inverno archi e fionde.. per natale finisce a cazzotti. La demilitirazzione russa sta andando a gonfie vele.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

anthonyi

Ma non é illusoria, eutidemo, sono i popoli che esprimono la loro volontà tramite l'azione bellica. Se gli ucraini non avessero voluto essere indipendenti, non si sarebbero difesi, e adesso l'Ucraina avrebbe un governatorato a nomina putiniana. Difendersi é stato un atto politico esattamente come un'elezione. Se ti fa piacere va bene, dopo che l'Ucraina sarà stata liberata dai russi, dopo che gli sfollati saranno ritornati nei loro luoghi originari, facciamolo un referendum per decidere forme e modi dell'autonomia,  ma non illudiamoci che quella sia la soluzione al problema, perché in realtà il problema dell'invasione, in quel caso, é già stato risolto.
Putin non può accettare una scelta autonoma dei popoli del donbass e della Crimea perché a lui non interessa la loro autonomia, ma solo il dominio su questi territori.
E se un domani i popoli di questi territori facessero una scelta di autonomia ci sarebbero solo due ipotesi:
1) o i governi di dette repubbliche si assoggettano al potere di putin;
2) oppure Putin invadera dette repubbliche.
Tu quale preferisci tra le due opzioni? 

anthonyi

Si va bene, inverno, ma ci sono anche le armi laser, per bruciare i droni, dai che prima di arrivare alla guerra con le clave un po' di star wars la vedremo. 

Alexander

Buondì a tutti

Che la guerra sia una decisione dei popoli non mi sembra proprio la realtà. La guerra è sempre una decisione dei governi a cui i popoli devono sottomettersi, pena l'incarcerazione o peggio. I governi possono trovare maggiore o minore sostegno da parte della loro popolazione, in base al fatto se la guerra è considerata giusta , ingiusta, necessaria, avventata, ecc. L'entusiasmo iniziale tende poi sempre a scemare, man mano che la guerra si protrae senza risolversi definitivamente. Si è visto in tutte le guerre. L'Italia interventista (parzialmente) nella Prima G:Mond. si è trovata poi, dopo due anni di guerra, con il problema del morale a terra e al dover ricorrere alla decimazione per costringere il "popolo" a combattere ancora. Poi si fanno i monumenti commemorativi per esaltare il valore e la dedizione... Durante una guerra, se ti rifiuti di combattere, sei considerato un traditore e incarcerato o passato per la armi. La propaganda dei governi poi dice una cosa, ma nessuno interroga tutti i soldati per verificare se quel che viene detto corrisponde perfettamente alla realtà. I popoli poi sono un magma in ebollizione, in trasformazione. Capita anche che gli invasori vengano visti come liberatori da qualcuno . La gente festeggiava i marines americani mentre abbatteva le statue di Saddam, poi è finita a combattere per i tagliagole del Daesh contro i "liberatori".
La guerra in Ucraina è stata definita dai generali come una guerra "d'attrito". Una guerra cioè in cui uno o più eserciti non ricorrono all'intera potenza disponibile, portando avanti un conflitto costante però a intensità alterna. Lo scopo è logorare progressivamente il nemico. Il combattimento si svolge sul suolo ucraino e quindi il carico maggiore di sofferenza è dalla loro parte. Questo è un vantaggio per i russi, perché, quando vengono a mancare cibo, acqua , elettricità in vaste zone, come sta succedendo in questi ultimi giorni, anche il morale dei difensori progressivamente perde forza. La resa di Azovstal è stata un duro colpo. Mentre ha rinvigorito i russi che infatti hanno ripreso l'iniziativa. Adesso stanno "lavorando" all'accerchiamento di diverse brigate ucraine che difendono Severodonetsk, muovendo su più assi, con manovra aggirante. Gli ucraini sranno presto costretti a decidere se ripiegare o essere chiusi in una sacca e difendersi come a Mariupol. Le due ali russe,secondo gli inglesi, non distano più di una trentina di Km, per chiudere il cappio su 12.000 soldati ucraini.Gli ucraini possono solo tenere, temono l'accerchiamento e non sono certo nelle condizioni di sferrare controffensive su larga scala: ora si limitano a rapidi contrattacchi. Per l'oggi si deve evitare il collasso,  domani si vedrà. Anche se ci stanno pensando, e come loro i nemici. Tutti e due sanno che la guerra d'attrito sarà lunga. Non c'è fretta.
Secondo alcuni analisti indipendenti, il tempo non gioca a favore di Putin. Secondo altri invece il trascinamento della guerra d'attrito rischia di danneggiare maggiormente gli ucraini. Secondo questi esperti militari, le ultime settimane hanno dimostrato che l'esercito russo ha corretto, in parte, gli errori, concentrandosi su obiettivi raggiungibili. Il grande vantaggio russo è che, da est, possono sfruttare la ferrovia per alimentare un ampio volume di fuoco. Un treno può portare un'enorme differenza di bombe rispetto ad un camion.
Ultimamente leggo solo le dichiarazioni di generali, preferibilmente indipendenti. La propaganda russa e ucraina/Nato rischia di non farti capire più niente di come sta andando effettivamente la guerra. Mi sembra che sia come con il covid: tutti esperti di medicina. Adesso tutti esperti di guerra.

Eutidemo

Risposta collettiva su alcuni punti "topici"!
1)
E' senz'altro vero che "difendersi é stato un atto politico esattamente come una votazione in un referendum"; ed infatti, secondo me, non c'è nessuna necessità di un ulteriore referendum per capire che gli Ucraini non hanno la benchè minima intenzione di tornare ad essere una provincia dell'Impero Russo (anche considerando quanto è stronzo l'attuale Zar).
***
Ma io mi riferivo ad un ulteriore "specifico" referendum nelle sole zone di confine del Donbass e della Crimea, in quanto, trattandosi di zone ad etnia mista:
- dal primo referendum del 1991, con cui scelsero l'Ucraina, essendo ormai passati 30 anni e molte vicende, le relative popolazioni potrebbero aver cambiato idea;
- dal secondo referendum del 2014, con cui scelsero di secessionare dall'Ucraina, sono passati meno anni, ma si trattò di una votazione assolutamente illegittima e non affidabile (e, comunque, al di fuori di ogni controllo internazionale di "correttezza di voto" come la prima).
***
Per cui non vedo che male ci sarebbe se il Presidente dell'ONU Guterres dicesse ai due contendenti:
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"Caro Zelensky,
tu fai benissimo:
- a resistere all'aggressione russa per difendere l'"indipendenza" della tua nazione;
- a resistere all'aggressione russa per difendere l'"integrità territoriale" della tua nazione.
Però, sebbene l'articolo 34 della "Convenzione di Vienna del 1978" consenta la "secessione", ricorrendo alla forma più generica di "separazione di parti di uno Stato", che comporta una alterazione della sua "integrità territoriale", soltanto se lo Stato di appartenenza vi presta il suo consenso, perchè mai tu, a determinate condizioni, non scegli di prestare liberamente tale consenso?
Cioè, a condizione che:
- le truppe russe e quelle ucraine si ritirino "tutte" dal territorio del Donbass e della Crimea (mercenari compresi);
- il territorio del Donbass e della Crimea  venga presidiato esclusivamente dai caschi blu dell'ONU;
- gli ucraini  e i russi che negli ultimi otto anni sono fuggiti o sono stati scacciati dalle loro case nel Donbass e nella Crimea possano rientrare per poter votare anche loro;
- infine, una volta compiute tali preliminari indispensabili operazioni, che il prossimo referendum, da ritenersi definitivo, avvenga sotto l'egida dell'ONU e sotto stretto, attento ed accurato "controllo internazionale" e di "osservatori indipendenti".
Ed infatti, caro Zelensky, sebbene il diritto internazionale ti consenta di mantenere l'integrità del tuo territorio anche a prescindere dalla volontà della maggioranza dei suoi abitanti, per quale motivo tu vorresti continuare a governare egualmente quelle popolazioni rifiutandoti di verificarne l'effettiva attuale volontà con un regolare referendum veramente definitivo e affidabile"?
***
Non sarebbe assolutamente un cedimento a Putin (che dovrebbe ritirare anche lui le sue truppe), bensì, semplicemente l'accettazione del principio di autodeterminazione dei popoli!
Un caro saluto
                                        Guterres"
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"Caro Putin,
tu hai fatto malissimo ad aggredire militarmente l'Ucraina sulla base di presunti maltrattamenti di elementi filorussi in Donbass; ed infatti, in tal caso, prima di ricorrere alle armi avresti dovuto adire la Corte Internazionale di Giustizia.
Cosa che non hai neanche provato a fare!
Comunque, se tu veramente ritieni in buona fede che gli abitanti del Donbass e della Crimea vogliono separarsi dall'Ucraina, per accorrere nelle tue amorevoli braccia, non dovresti ragionevolmente opporti ad un nuovo referendum, che, a differenza di quello del 2014:
- abbia il consenso anche di Zelenski
- avvenga con tutti i "crismi" della regolarità e affidabilità elettorale (cioè, sotto il controllo ONU).
 Un caro saluto
                                        Guterres"
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A mio parere, se invece di farne una questione puramente "militare" Zelensky accettasse l'ipotetica proposta del Presidente dell'ONU Guterres, ovvero se se ne facesse lui stesso promotore, sarebbe come se, giocando a "poker", "andasse a vedere" la carte che ha in mano Putin.
E così  si scoprirebbe finalmente che a Putin, della "vera" volontà dei popoli della Crimea e del Donbass, espressa con referendum seri, non gliene frega assolutamente niente; a lui interessa soltanto occupare militarmente più territorio che può.
L'unica differenza tra lui ed Attila, è che quest'ultimo riduceva in macerie le città dopo avere conquistante combattendo, mentre Putin preferisce ridurle in macerie prima di conquistarle!
***
Sinceramente, per quanto balorda possa essere considerata la mia ipotesi di soluzione, non riesco proprio a capire come mai sia l'unica a non essere stata minimamente considerata da nessuno.
2)
Che la guerra sia sempre una decisione dei popoli non sembra affatto neanche a me; anzi, a volte non è neanche  sempre una decisione dei governi, i quali devono sottomettersi a pressioni altrui (vedi il bombardamento di Gheddafi da parte di Berlusconi).
Ciò non toglie, tuttavia, che, in determinate circostanze, quando i cittadini vedono brutalmente aggredita ed invasa la propria patria, essi ricorrono spontaneamente alle armi; ed è proprio questo che è accaduto in Ucraina, dove i volontari si sono presentati a frotte nella caserme per chiedere un'arma e combattere l'invasore.
Come senz'altro avrei fatto anch'io.
Zelensky è solo una "mosca cocchiera"; ed infatti è il popolo Ucraino a voler  combattere i Russi (che, negli ultimi giorni, stanno ricorrendo anche ad alcune infami tecniche, tipiche dell' HOLOMODOR).
***
Un saluto a tutti! :)
***

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