Arnaldo Mussolini e Claudio Durigon

Aperto da Eutidemo, 28 Agosto 2021, 13:51:16 PM

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Eutidemo

Circa la questione del parco di Latina che Durigon intendeva nuovamente "reintestare" ad  Arnaldo Mussolini, ritengo opportuno fare una breve premessa storica:

ARNALDO MUSSOLINI
1)
Secondo alcuni storici di destra Arnaldo Mussolini era un "moderato", o, comunque, "il fratello buono" di Benito; ed infatti, secondo loro, non venne mai implicato nelle "cattive azioni" del fratello.
Non mi sovviene, però, che tali storici rammentino, in particolare:
- nè una sua "buona azione";
- nè una sua implicazione in qualche "buona azione" del fratello.
Però, può darsi che io rammenti male!
2)
Secondo alcuni storici di sinistra, invece, Arnaldo Mussolini non era affatto un "moderato", nè "il fratello buono" di Benito.
Ed infatti:
a)
Si avanza il sospetto che il vero "mandante" dell'omicidio  Matteotti sia stato lui e non il fratello; la qual cosa, almeno secondo me, è alquanto dubbia.
b)
E' molto meno dubbio, invece, che, comunque,  tale delitto venne commesso "anche" (se non addirittura "precipuamente") nel suo interesse, per preservarlo da uno scandalo tangentizio che Matteotti stava per rivelare in parlamento; questo, però, non implica necessariamente che sia stato lui a commissionare l'omicidio del deputato socialista.
Come da me ricordato nel seguente topic:
https://www.riflessioni.it/logos/storia/oggi-e-il-10-giugno-una-data-doppiamente-nefasta-per-noi-italiani!/msg52720/#msg52720
c)
Fu Arnaldo a coniare l'espressione "per il fascismo chi tradisce perisce",  e ad avere un ruolo molto importante nella fondazione della "Scuola di mistica fascista di Milano".
d)
Sembra, ma anche questo è molto controverso, che fu Arnaldo che avrebbe fatto pressioni sulle autorità sanitarie per far rinchiudere in manicomio una ex amante del fratello e di suo figlio (illegittimo di Benito), per evitare scandali al riguardo.
***
Da parte mia, se mi è lecito esprimere un parere personale al riguardo, tratto dai numerosissimi libri che ho letto al riguardo (e, in particolare, la "monumentale" biografia di Mussolini scritta da Renzo De Felice), la verità storica è un po' "a metà strada".
***
Ed infatti:
1)
I due fratelli, sebbene entrambi fascisti "sfegatati", avevano però caratteri molto diversi, in quanto:
a)
Benito era molto più "irruento" del fratello, e, a volte, ricorreva persino alla violenza fisica per far valere le sue ragioni; lui stesso, infatti, si vantava di aver accoltellato un compagno di scuola, e, in seguito, tirò una coltellata persino ad una sua ragazza.
Però, desiderando soprattutto il "potere" (a prescindere che fosse ottenibile a sinistra o a destra), era invece molto meno attaccato al "denaro" del fratello; e, in questo senso, "forse" si può dire che fosse parecchio più "onesto" di lui!
b)
Arnaldo, invece, era molto più "mite" e "pacato", e non risulta che sia mai ricorso alla violenza fisica per far valere le sue ragioni; però, a parte la faccenda della colossale "tangente dei petroli", in genere era un po' il "traffichino" di famiglia, attaccato più al denaro che al potere.
2)
A parte tale differenza caratteriale, che io, forse, ho "estremizzato" e "semplicizzato" un po' troppo per esigenze di sintesi, da quello che ho letto, ne ho desunto che effettivamente Arnaldo ebbe una funzione molto "positiva" nel mitigare il lati "negativi" del carattere del fratello; soprattutto la sua tendenza a isolarsi.
Ed infatti, in un certo senso, si può dire che, oltre ad essergli "fratello", Arnaldo fu l'unico vero "amico" di Benito, ed il suo unico contatto "umano" con il mondo reale; per cui, da quando morì Arnaldo (il 21 dicembre 1931), Benito cominciò ad isolarsi sempre di più, finendo per diventare il "monumento" di se stesso.
Sebbene, in questo, influì anche il gas più tossico mai conosciuto: l'"incenso"!

CLAUDIO DURIGON
Claudio Durigon è nato a Latina, in quanto i suoi nonni erano braccianti agricoli originari del Veneto, giunti nell'Agro Pontino all'epoca delle bonifiche attuate in epoca fascista; il che, comprensibilmente, lo rende un po' nostalgico di quel periodo.
Per il resto, pur essendo "diplomato in ragioneria", dal 1996 al 2009 ha lavorato come operaio presso la multinazionale farmaceutica Pfizer; verso la fine del 2017 si è avvicinato alla Lega e a Salvini.
Quest'ultimo, il 1º marzo 2021,  considerato il suo "diploma di ragioniere", lo ha ritenuto la persona più adatta a ricoprire per la Lega  l'incarico di "Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze" nel governo Draghi.
Con i suoi titoli, mi sorprende che Salvini non abbia preteso che lo facessero addirittura ministro dell'economia; però, a dire il vero, visto il livello di "altri" ministri dell'attuale governo (di cui ritengo superfluo fare il nome), la cosa non dovrebbe sorprendermi più di tanto.
***
Dopo neanche un mese che ricopriva l'alto incarico, Durigon  veniva ripreso con una telecamera nascosta, mentre confidava il motivo per cui non era affatto preoccupato per le indagini sui 49 milioni dei rimborsi elettorali rubati dalla Lega, e confiscati dalla procura di Genova; ed infatti, in tale occasione, dichiarò testualmente: "Quello che fa le indagini sulla Lega, il generale della Guardia di Finanza, lo abbiamo messo lì noi".
Il che creò qualche imbarazzo a Salvini, il quale, però, lasciò correre.
:-[
***
Dopo l'ulteriore gaffe del buon Durigon, che intendeva nuovamente "reintestare" ad  Arnaldo Mussolini il parco di Littoria, Salvini, sebbene sempre più imbarazzato, lo difese a spada tratta a Zona bianca su Rete4, dichiarando:
"Durigon è un bravissimo sottosegretario alle Finanze" (in effetti sennò il diploma di ragioniere che lo avrebbe preso a fare?)
"La sinistra chiede le dimissioni di chiunque un giorno sì e un giorno no" (Salvini, invece, è molto più solerte, perchè lo fa tutti i giorni!).
"Fascismo e comunismo sono stati sconfitti dalla storia e né in Lega né da nessuna parte c'è nessun nostalgico di nessun regime, perché viviamo in un Paese libero e vorremmo continuare a vivere in Paese libero!" (Ma se Durigon non ha voluto intestare il parco al fratello del duce per una sua  comprensibile "nostalgia" del passato regime, per qualche cacchio di motivo lo avrebbe mai fatto? Ma ecco che Salvini ci illumina subito circa tale motivo).
"E' di Latina e chi è di Latina sa di che vicenda si parla: c'era un parco intitolato non a Benito Mussolini ma ad Arnaldo Mussolini, il sindaco di sinistra cambiò il nome di questo parco e siccome a Latina il problema di questa estate sono i rifiuti e il caos, semplicemente Durigon da cittadino di Latina invitava il sindaco di Latina più che a cambiare i nomi ai parchi a risolvere i problemi della qualità della vita dei suoi concittadini" (cioè, secondo Salvini, Durigon intendeva cambiare il nome al parco non per cambiare di nuovo il nome al parco, bensì per stimolare il sindaco a risolvere il problema dei rifiuti; mi sembra una motivazione ineccepibile).
:D :D :D
***
Poi però, alla fine si mi pare che Durigon si sia dimesso!
***

MIE CONSIDERAZIONI SULLA VICENDA
Non c'è dubbio alcuno che l'Italia, quantomeno dal tempo dei "guelfi" e dei "ghibellini", sia stato un Paese in cui ha sempre trionfato la più becera, fanatica ed ottusa "faziosità"; basti pensare a come cambiavano i nomi delle strade e delle piazze, a seconda che i Medici venissero cacciati da Firenze come dittatori ed instaurata la repubblica (1494), ovvero che i Medici tornassero in carica e dichiarata decaduta la repubblica (1512), ovvero ancora che i Medici venissero cacciati di nuovo, e instaurata di nuovo la repubblica  (1527)... e così via dicendo!
***
Il povero Durigon, in fondo, ha solo precorso un po' i tempi; perchè non ho il minimo dubbio che, se un domani tornasse al potere la "fazione nera", il nome dei Mussolini apparirebbe nuovamente in parecchie vie e piazze!
***
Però, finchè l'Italia continuerà ad essere una libera Repubblica, come lo fu Firenze in quei periodi, mi sembra più che naturale che ci debba essere una "preclusione toponomastica" nei confronti del nome dei dittatori e dei loro fratelli; la quale non ha niente a che vedere con la cosiddetta "damnatio memoriae" dei loro nomi, ma, anzi, consiste proprio nel fatto che li si ricorda anche sin troppo bene, per cui, non è proprio il caso di "rivalutarli" dedicando loro, "onorificamente", strade, piazze o parchi.
***
Comunque, a prescindere dal fatto che Arnaldo Mussolini era un capo fascista, anche se non lo fosse stato, quali mai sarebbero le "grandi opere" da lui compiute, tali da renderlo meritevole della dedica di un parco?
Vorrei proprio che Salvini mi rispondesse!
::)
***
Per quanto, invece, riguarda la "Via Stalin"  di Castelfidardo, la differenza è che, almeno secondo me:
- mentre Arnaldo Mussolini non ha affatto compiuto "grandi opere" tali da renderlo meritevole della dedica di un parco;
- Stalin, invece, "grandi opere", come l'Holodomor (l'olocausto ucraino) e molte altre infamità, purtroppo, le ha compiute sul serio!
"Grandi opere", però, tali da renderlo non certo meritevole della dedica di una strada;  bensì, al massimo, delle dedica delle fogne della città, o,  di un immondezzaio pubblico.
***
Tuttavia occorre tener presente che le "preclusioni toponomastiche" hanno un senso per i "dittatori propri" (e i loro fratelli), e non per i "dittatori altrui"; ed infatti, nella Firenze Rinascimentale, sia che i Medici se ne andassero o tornassero, via Ludovico il Moro (signore di Milano), restava sempre al suo posto!
:)
***

Eutidemo

P.S.
Ovviamente, quello del nome delle strade di Firenze nel Rinascimento, era solo un mio fantasioso esercizio di immaginazione; ed infatti, all'epoca ben difficilmente una strada (sempre che le venisse assegnato un nome) veniva dedicata ad una persona o ad un altra.
Diversamente, i nomi delle strade fiorentine dell'epoca (come quelle delle altre città), avevano precipua attinenza alle caratteristiche o alla storia del  luogo.
Ad esempio:
- "Via dei Malcontenti", era la strada di Firenze che conduceva i condannati a morte dalle prigioni di Bargello e dal carcere delle Stinche alla loro esecuzione, avente luogo vicino alla scomparsa Porta della Giustizia;
- "Canto della Briga", famoso per i litigi che vi avvenivano spesso;
- "Via del Traditore", laddove Lorenzino de' Medici uccise il Duca Alessandro de' Medici il 5 gennaio 1537:
- "Canto de' Bischeri", la cui denominazione deriva dal nome di una famiglia proprietaria di una delle case che dovevano essere distrutte per poter costruire il Duomo, la quale, rifiutatasi di accettare un ingente pagamento da parte della repubblica per vendere l'abitazione, se la vide radere al suolo gratis .
E simili!
:)

anthonyi

Intitolare al fratello di Mussolini un parco é probabilmente l'unico modo per mettere il cognome Mussolini su un'insegna senza incorrere nel vincolo costituzionale.
Tu hai detto bene, eutidemo, che durigon discende da quei coloni poverissimi che sono stati beneficati dal duce, ma a latina in questa situazione è la gran parte della popolazione, per questo si può definire la città più fascista d'italia.
Da tempo questa componente nostalgica fa pressione per il ritorno del parco al vecchio nome, avendo vissuto come un affronto la reintitolazione.
Oltretutto a latina si avvicinano le elezioni e la questione parco può essere un utile bandierina per la destra, che ha perso le ultime elezioni e vuole recuperare.
E' per questo che durigon si è lasciato scappare una frase del genere, per sostenere la sua politica locale di parte, non rendendosi conto che da esponente politico a livello nazionale lui questa cosa non se la poteva permettere, quanto meno non in maniera così esplicita.
Oltretutto il clamore della situazione potrebbe anche pregiudicare l'eventuale ritorno del parco al vecchio nome, in zona le intitolazioni a personaggi del periodo fascista non sono un'eccezione, se però sono puntati su latina i riflettori nazionali il discorso cambia.
Insomma, durigon è proprio un coxxxone.

Eutidemo

Citazione di: anthonyi il 29 Agosto 2021, 05:43:33 AM
Intitolare al fratello di Mussolini un parco é probabilmente l'unico modo per mettere il cognome Mussolini su un'insegna senza incorrere nel vincolo costituzionale.
Tu hai detto bene, eutidemo, che durigon discende da quei coloni poverissimi che sono stati beneficati dal duce, ma a latina in questa situazione è la gran parte della popolazione, per questo si può definire la città più fascista d'italia.
Da tempo questa componente nostalgica fa pressione per il ritorno del parco al vecchio nome, avendo vissuto come un affronto la reintitolazione.
Oltretutto a latina si avvicinano le elezioni e la questione parco può essere un utile bandierina per la destra, che ha perso le ultime elezioni e vuole recuperare.
E' per questo che durigon si è lasciato scappare una frase del genere, per sostenere la sua politica locale di parte, non rendendosi conto che da esponente politico a livello nazionale lui questa cosa non se la poteva permettere, quanto meno non in maniera così esplicita.
Oltretutto il clamore della situazione potrebbe anche pregiudicare l'eventuale ritorno del parco al vecchio nome, in zona le intitolazioni a personaggi del periodo fascista non sono un'eccezione, se però sono puntati su latina i riflettori nazionali il discorso cambia.
Insomma, durigon è proprio un coxxxone.
Sono d'accordo su tutto quello che hai scritto; e, soprattutto, sul fatto che, poichè a Latina si avvicinano le elezioni, la questione del parco potrebbe fungere da utile bandierina per la destra.
;)