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Aperto da Jean, 16 Maggio 2023, 22:04:13 PM

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Jean

La concorrenza ideologica (Contropiano - giornale comunista online) ospita l'intervento di Paolo Ferrero riguardo il vertice in corso. Egli descrive, a suo avviso, gli errori commessi dall'occidente (USA in primis) che escalation dopo escalation stanno conducendo l'umanità al primo dei punti di non-ritorno, il conflitto mondiale...

Il quinto errore è direttamente militare. Gli Usa pensavano di incastrare la Russia in una guerra di logoramento che avrebbe distrutto l'economia russa e nel contempo prodotto così tanti morti da minare le basi di consenso del regime di Putin. Anche questo calcolo si è rivelato sbagliato. Nella guerra di posizione che caratterizza l'attuale conflitto in Ucraina, l'esercito Russo la guerra non la sta perdendo. Non c'è l'Afghanistan ma un gigantesco macello in cui il popolo ucraino viene offerto in sacrificio in una guerra per procura condotta dalla Nato.
Nella primavera del 2022 Ucraina e Russia avevano trovato un accordo per porre fine alla guerra: ruotava attorno al nodo della neutralità dell'Ucraina. La Nato si è opposta e ha deciso che l'Ucraina combattesse questa guerra per procura pensando di poterla vincere, o almeno di farla durare per anni, se non decenni: per logorare la Russia e dissolverla come entità politica. 


Si può dissentire completamente o in parte, percorrere altre ipotesi e financo rifiutare che l'occidente abbia una qualche responsabilità in quanto accade... ma non si potrà ignorare il postino se e quando invece di suonare il campanello verrà a sfondarci la porta...


https://contropiano.org/news/politica-news/2023/07/12/il-vertice-nato-di-vilnius-e-una-bomba-a-orologeria-0162351




anthonyi

Capisco il povero Paolo Ferrero, che ha dedicato la sua vita ad un'ideologia ormai tramontata, e si illude di ritrovare un po' di senso nella sua vita spargendo menzogne contro gli USA , ma tu, jean, perché dai eco a queste stupidaggini. Credi forse che ripetendo mille volte che é stata tutta una strategia NATO si riesca a nascondere che soldati e carriarmati verso l'Ucraina li ha mandati Putin?
>:(
Comunque nessuno ha intenzione di dare alla Russia l'onore di un conflitto mondiale, non ha certo la forza di sostenerlo, e non c'è ne sarà nessun bisogno, basterà da sola l'Ucraina a rimetterla a posto. 

InVerno

#17
La discussione è andata persa per un mio errore (Guerra in Ucraina I) ma chi ha buona memoria per i miei post (mi spiace per voi) si ricorderà che dopo qualche giorno dall'inizio dell'invasione avevo detto, e ho continuato a dirlo, che l'esistenza dell'Ucraina non era in discussione, ma entrava in discussione l'esistenza della Federazione Russa. Rimango della stessa opinione, anzi, se possibile direi che si è rafforzata, e questo al netto dei piani americani a riguardo, che mi interessano fino ad un certo punto, anzi dirò che il maggior contribuente a questa vicenda non sono per niente gli USA che al massimo hanno catalizzato la sua manifestazione, ma rimane la contaminazione politica europea. Ferrero, come tanti altri che vorrebbero la resa, non tanto militare, ma sopratutto politica, dice gatto prima di averlo nel sacco, pur non seguendo le sue opinioni sono abbastanza certo che era anche uno di quelli che ci dava per congelati a novembre (sono quasi curioso di cercare, quasi), capisco la fretta di vedere "risultati" ma le cose normalmente non accadono così. Il fatto è che le economie reggono.. finchè non reggono più, le culture sopravvivono... finchè non scompaiono.. i fronti militari resistono, finchè non cedono.. L'URSS era un immutabile entità politica (chiedere Kissinger) finchè una mattina non c'era più. Per i realisti, queste cose accadono per gli scontri "tra superpotenze" e quindi si valuta sul campo a conflitto aperto le conseguenze. Aggiungerò perciò che a mio avviso, in Russia non accadrà un bel niente finchè la guerra sarà in corso, perchè il motivo della sua debolezza è strutturale, istituzionale, culturale, non militare come l'andazzo militaristico del momento vorrebbe far intendere. Sono stato infatti sorpreso dal tentativo di Prigozhin sul Cremlino non tanto per il personaggio da cui mi aspetterei questo ed altro, ma per il fatto che è accaduto a conflitto aperto, questo non me lo sarei aspettato, e continuo a non aspettarmi niente di significativo finchè i cannoni saranno caldi, ma potrei sbagliarmi, dipende quanto verrà normalizzato il conflitto.. vedremo nel 2030 se Ferrero ci ha azzeccato, per ora tira conclusioni affrettate solo per raggiungere un fine politico e influenzare l'opinione pubblica.
Non ci si salva da un inferno, sposandone un altro. Ipazia

Ipazia

Penso anch'io che le profezie di oggi non valgono nemmeno la discarica di domani. Dietro il piccolo gioco ucraino ci sono tanti grandi giochi in atto, da un fronte imperiale all'altro. Con l'estremo oriente defilato, ma non certo insensibile all'indebolimento dei suoi avversari. E il padrone della Nato, insolitamente prudente, ora che i suoi fondi finanziari si sono pappati l'Ucraina. Sempre col dito sul pulsante a far calcoli sul momento propizio di staccare la spina.

Come narra Jean, nel disinteresse generale per i carri di bestiame, umano nello specifico, inviati al macello. Che qualcuno ha la - diciamo sventatezza - di chiamare "libertà".
pacata posse omnia mente tueri (Lucrezio)
simplex sigillum veri

Jacopus

Il discorso di Ferrero è opinabile per una semplice ragione. Il fallimento della strategia della "guerra di logoramento" si potrà valutare a guerra logorante finita. Ricordo che la stessa strategia fu adottata nella guerra fra Iran ed Irak negli anni 80, con i paesi occidentali e sovietici che vendevano armi all'uno e all'altro per bilanciarli e continuare a vendere armi in cambio di petrolio. Fu una guerra di logoramento e la premessa per la successiva invasione del Kuwait da parte dell'Iraq e tutto il resto. Ma fu una guerra di logoramento che durò sette anni, fra due paesi periferici per quanto ricchi di petrolio. Nella guerra fra Ucraina e Russia, siamo saliti di livello, perchè siamo ai confini dell'Impero ed uno dei contendenti chiede di essere associato all'Impero. E pertanto se proprio vogliamo fare un confronto a spanne, la guerra di logoramento per definirsi fallita dovrebbe durare almeno dieci anni e non uno.
In tutto ciò, il logoramento riguarderà innanzitutto Russia ed Europa e rafforzerà quindi tutto il resto del pianeta e soprattutto la Cina. E' anche un avvertimento serio all'Europa, che non pensi di scrollarsi di dosso la patria potestà di zio Sam. In fondo siamo una Provincia, come la Narbonense o la Lusitana ai tempi dei romani, ma con qualche velleità di troppo. 
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jean

00:46
Aiea: tre attacchi hanno danneggiato reattore della centrale atomica di Zaporizhzhia

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) conferma che "le principali strutture di contenimento dei reattori della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia hanno subito ieri almeno tre attacchi diretti".
E' il primo caso del genere "dal novembre 2022 e dopo aver stabilito i 5 principi di base per evitare un grave incidente nucleare con conseguenze radiologiche", afferma il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi. "Nessuno può in teoria trarre beneficio o ottenere alcun vantaggio militare o politico dagli attacchi contro gli impianti nucleari - continua Grossi in un post sul suo account X -. Faccio appello fermamente ai responsabili militari affinché si astengano da qualsiasi azione che violi i principi fondamentali che proteggono gli impianti nucleari". Poco prima l'Aiea aveva dichiarato che "attacchi di droni hanno causato un impatto fisico su uno dei sei reattori dell'impianto e una vittima", specificando che "i danni all'unità 6 non hanno compromesso la sicurezza nucleare ma si tratta di un incidente grave che potrebbe minare l'integrità del sistema di contenimento del reattore".


@InVerno, a proposito di "contaminazione".

Jean

L'anti-nuclearista Helfand: ''Catastrofe nucleare imminente. Distruggerà la civiltà''
AMDuemila

https://www.antimafiaduemila.com/home/terzo-millennio/232-crisi/100175-l-anti-nuclearista-helfand-catastrofe-nucleare-imminente-distruggera-la-civilta.html

20 Aprile 2024

L'allarme del Nobel per la pace 2017: manca la volontà politica per fermare l'escalation
"Stiamo camminando nel sonno verso una catastrofe nucleare che distruggerà la civiltà umana. Ma questo non è il futuro che deve essere. Le armi nucleari non sono una forza della natura su cui non abbiamo controllo. Sono piccole macchine che abbiamo costruito con le nostre mani. Sappiamo come smontarle. Manca solo la volontà politica di riportarci indietro dal baratro. E sta a noi creare questa volontà politica". 


Pesano come macigni le parole di Ira Helfand, medico e membro del board della Campagna Internazionale per l'Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN), vincitore del Nobel per la pace nel 2017, audito nei giorni scorsi alla Camera nelle commissioni Difesa ed Esteri di Montecitorio, sul disarmo nucleare. "Il pericolo di una guerra nucleare è più grande che mai - ha spiegato Helfand -. Nove nazioni detengono un totale di circa 12.000 testate nucleari, il 90% delle quali negli arsenali di Stati Uniti e Russia. Le crescenti tensioni tra Stati Uniti e Russia, Stati Uniti e Cina, India e Pakistan, Israele e Iran, Corea del Nord e Corea del Sud sono tutti potenziali punti di innesco per una guerra nucleare. Studi recenti hanno dimostrato che anche una guerra nucleare limitata, come quella che potrebbe avere luogo tra India e Pakistan, immetterebbe nell'alta atmosfera una quantità di fuliggine sufficiente a causare un'alterazione del clima globale e una 'carestia nucleare' che potrebbe uccidere oltre 2 miliardi di persone in tutto il mondo, tra cui più di 30 milioni di persone in Italia. Una guerra su scala più ampia tra Stati Uniti e Russia ucciderebbe più di 5 miliardi di persone nel mondo e più di 55 milioni in Italia. Entrambi gli scenari significherebbero la fine della civiltà moderna".

Uno scenario apocalittico che, come ha sottolineato ai microfoni di Metropolis, di giorno in giorno potrebbe verificarsi anche per il perdurare delle tensioni tra Israele e Iran. "È difficile controllare l'escalation quando inizia, per questo Israele non deve rispondere all'Iran", ha detto Helfand a Il Fatto Quotidiano che lo ha incontrato alla mostra Senzatomica di Roma, durante il suo tour italiano che lo ha portato anche a Montecitorio.
helfand yt the progressive magazine
Ira Helfand (frame tratto da The Progressive Magazine-YouTube)
"Siamo più vicini che mai alla guerra nucleare e la politica sembra non capirlo. Negli anni 80 abbiamo mobilitato milioni di persone. C'erano 70 mila testate atomiche e ne abbiamo smantellate 50 mila. Ora dobbiamo finire il lavoro - ha aggiunto -. Siamo abbastanza sicuri che Teheran non abbia armi nucleari, ma sa dove si trova il reattore israeliano, a Dimona. Le conseguenze ricadrebbero anche sui palestinesi e gli Stati arabi limitrofi".


Dal secondo dopo guerra, le armi atomiche sono state giustificate in quanto deterrenti nucleari. "È un dato di fatto che se Washington attaccasse la Russia o la Cina con l'atomica distruggerebbe anche il territorio americano - ha continuato -. In Ucraina non possiamo escludere che i russi usino l'atomica tattica, vista l'irresponsabilità dimostrata da Putin".
Helfand ha ribadito che finché uno Stato avrà un'arma nucleare "ci sarà sempre il rischio che la usi". Per questo motivo con ICAN lavora da tempo per affermare questo principio logico nel dibattito pubblico statunitense e per incentivare il disarmo.


Nel suo tour in Italia, Helfand ha incontrato anche il cardinale Michael Czerny in Vaticano a cui ha chiesto "di fare di più". "Papa Francesco è stato chiaro, ma negli Usa pochissimi vescovi parlano di rischio nucleare. Ai politici italiani ho spiegato che l'Italia può giocare un ruolo molto importante, in quanto alleato degli Usa e membro Nato - ha concluso -. Può fare pressione su Washington, cominciando dalla ratifica del Trattato per la proibizione delle armi nucleari. Si può restare nella Nato anche chiedendo agli Usa di rimuovere le testate atomiche custodite nelle basi di Ghedi e Aviano".


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Ho riportato questo articolo - un fatto e avvenimento recente - di cui poca traccia v'è stata nell'informazione (non avendola scandagliata tutta non posso affermare non vi stata per nulla).
Un parere autorevole (pare) ascoltato anche a Montecitorio. 
Dopo le ipotesi sull'invio di soldati europei e/o NATO (e le altre situazioni critiche riportate) non credo che nessuno possa TOTALMENTE  escludere lo scenario prospettato da Helfand.
Che il futuro dell'umanità si giochi sulla distanza tra il PARZIALMENTE e, appunto il TOTALMENTE, misura un'altra distanza... quella tra chi se ne rende conto e chi... fate voi.

J4Y