Menu principale

"Te absolvo"

Aperto da doxa, 22 Novembre 2016, 14:53:09 PM

Discussione precedente - Discussione successiva

doxa

"Te absolvo": con il titolo di questo topic  alludo alla recente lettera apostolica "Misericordia et misera" di papa Francesco riguardante la concessione pontificia ai sacerdoti di assolvere  in confessione i responsabili del peccato di aborto, compresi i medici e gli infermieri. Tale concessione era stata provvisoriamente offerta durante l'anno giubilare appena concluso. Ora la facoltà di assolvere questo peccato è definitiva.

Francesco ribadisce che l'aborto è un grave peccato ma, afferma, "non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere".

Il nuovo documento papale prende l'avvio dalle due parole  "misericordia e misera", che Agostino, vescovo di Ippona, utilizza per raccontare l'incontro tra Gesù e l'adultera passibile di lapidazione, secondo la legge mosaica, ma la donna viene invece perdonata.

Il papa evidenzia che in questo episodio evangelico "non c'è la legge e la giustizia legale, ma l'amore di Dio". Perciò ai preti confessori chiede di essere accoglienti con tutti e solleciti nell'aiutare a riflettere sul male commesso.


La Chiesa cattolica anche se lenta nelle decisioni, quando reputa opportuno (anche dopo secoli) accoglie le istanze nella società laicizzata. Infatti dopo anni di polemiche tra integralisti e liberali, le democrazie occidentali hanno cancellato il reato di interruzione volontaria della gravidanza (in Italia con la cosiddetta Legge n. 194) e lo hanno sostituito con leggi che ne legalizzano  le modalità di esecuzione, restituendo alle donne il diritto di decidere quel che riguarda il loro corpo.

Parallelamente, se pure con le sue regole, la Chiesa di Papa Francesco è arrivata allo stesso risultato.

Dopo l'apertura agli omosessuali, dopo la visita agli ex preti sposati, la Chiesa cattolica di papa Francesco si differenzia dall'arcigno monito che Pio XII rivolse negli anni '50 dello scorso secolo alle ostetriche italiane riguardo l'aborto. Il pontefice ha ben presente che nei continenti extraeuropei, in particolare nell'America latina e in Africa, l'aborto è largamente praticato a causa della povertà, delle malattie e il mancato controllo delle nascite.

Non si potevano lasciare fuori dalla Chiesa da peccatrici milioni di povere donne che abortiscono, perciò il Vaticano ha optato per questa abile scelta politica rivolta alle masse, senza problemi dal punto di vista teologico dottrinario. 

Come ho scritto ieri sera in un mio post (che poi ho eliminato perché off topic nella sezione "spiritualità"), la Chiesa riesce a sopravvivere nei secoli perché si adatta ai tempi. Perdona e condanna i suoi fedeli secondo le circostanze, con "il bastone e la carota". Allora è meglio essere infedeli ed avere la libertà.

donquixote

Citazione di: altamarea il 22 Novembre 2016, 14:53:09 PM
"Te absolvo": con il titolo di questo topic  alludo alla recente lettera apostolica "Misericordia et misera" di papa Francesco riguardante la concessione pontificia ai sacerdoti cattolici di assolvere  in confessione i responsabili del peccato di aborto, compresi i medici e gli infermieri. Tale concessione era stata provvisoriamente concessa durante l'anno giubilare appena concluso. Ora la facoltà di assolvere questo peccato è definitiva.

Francesco ribadisce che l'aborto è un grave peccato ma, afferma, "non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere".

Il nuovo documento papale prende l'avvio dalle due parole  "misericordia e misera", che Agostino, vescovo di Ippona, utilizza per raccontare l'incontro tra Gesù e l'adultera passibile di lapidazione, secondo la legge mosaica, ma la donna viene invece perdonata.

Il papa evidenzia che in questo episodio evangelico "non c'è la legge e la giustizia legale, ma l'amore di Dio". Perciò ai preti confessori chiede di essere accoglienti con tutti e solleciti nell'aiutare a riflettere sul male commesso.


La Chiesa cattolica anche se lenta nel prendere decisioni, nel tempo prende atto delle istanze nella società laicizzata. Infatti dopo anni di polemiche tra integralisti e liberali, le democrazie occidentali hanno cancellato il reato di interruzione volontaria della gravidanza (in Italia con la cosiddetta Legge n. 194) e lo hanno sostituito con leggi che ne legalizzano  le modalità di esecuzione, restituendo alle donne il diritto di decidere quel che riguarda il loro corpo.

Parallelamente, se pure con le sue regole, la Chiesa di Papa Francesco è arrivata allo stesso risultato.

Dopo l'apertura agli omosessuali, dopo la visita agli ex preti sposati, la Chiesa cattolica di papa Francesco si differenzia dall'arcigno monito che Pio XII rivolse negli anni '50 dello scorso secolo alle ostetriche italiane riguardo l'aborto. Il pontefice ha ben presente che nei continenti extraeuropei, in particolare nell'America latina e in Africa, l'aborto è largamente praticato a causa della povertà, delle malattie e il mancato controllo delle nascite.

Aver preso atto che non si potevano lasciare fuori dalla Chiesa da peccatrici milioni di povere donne che abortiscono, non è una decisione teologica-dottrinaria ma un'abile scelta di politica religiosa rivolta alle masse.

Come ho scritto ieri sera in un mio post (che poi ho eliminato perché off topic nella sezione "spiritualità"), la Chiesa riesce a sopravvivere nei secoli perché si adatta ai tempi. Perdona e condanna i suoi fedeli secondo le circostanze, con "il bastone e la carota". Allora è meglio essere infedeli. In questa sezione dedicata all'attualità e non alla spiritualità lo posso dire ?
Come mi era già capitato di scrivere nel vecchio forum, l'attuale Pontefice ha una particolare predisposizione ad esprimere pensieri ed assumere decisioni nettamente contrarie alla dottrina che da secoli guida la Chiesa che dirige, e per comprenderlo senza conoscere le scritture e le varie esegesi che si sono susseguite nei secoli basta confrontare le sue affermazioni e i suoi comportamenti con l'enciclica apostolica "Quanta cura" e l'allegato "sillabo" che elenca gli "errori della modernità" secondo la Chiesa Cattolica e la sua dottrina. Il documento in questione, di Papa Pio IX, è di soli 150 anni fa, non 1.500, in un periodo iperrazionalista, positivista e anticlericale quale mai si era visto in precedenza (e neanche dopo). In seguito si è verificato un crollo verticale dell'interpretazione della dottrina della Chiesa in un senso sempre più prometeico che è culminato con i documenti emessi dal Concilio Vaticano II, e da allora si assiste alla progressiva decomposizione di un "corpo mistico" che si può ormai tranquillamente chiamare "cadavere mistico".
L'ultima uscita sui sacerdoti che possono sempre assolvere chi pratica e procura l'aborto, lungi dall'avere qualche fondamento nella dottrina o negli scritti dei padri e dei dottori della Chiesa, è invece del tutto funzionale alle esigenze degli stati (in particolare di quello italiano) che si lamentano dell'aumentato ricorso all'obiezione di coscienza fra i medici e gli assistenti che dovrebbero eseguire le interruzioni di gravidanza, con la conseguenza che è sempre più difficile trovare negli ospedali medici disponibili a queste pratiche. Ora i medici "obiettori" potranno praticare un aborto al mattino, poi pentirsi al pomeriggio e confessarsi ottenendo l'assoluzione alla sera, per essere pronti ad un'altra interruzione di gravidanza il mattino successivo, con la coscienza tranquilla e la benedizione di Dio. Mi torna alla mente un libretto scritto svariati anni fa da Andrea Camilleri intitolato "La bolla di componenda"; descriveva come in molte chiese delle sue parti, in Sicilia, fosse stato in vigore fino a pochi decenni prima della seconda guerra mondiale una sorta di "tariffario" per i reati (o i "peccati" per parlare in un linguaggio più consono): tale tariffario (la "bolla di componenda", appunto) prevedeva per per la commissione di ogni azione peccaminosa una penitenza che variava a seconda della gravità: il furto di bestiame necessitava di duecento "Ave Maria" per essere perdonato, mentre per l'omicidio servivano 500 "Ave Maria", 200 "Pater Noster" e 100 "Gloria" (ovviamente i numeri li ho messi a caso poichè vado a memoria, ma il senso è quello) e così via per le più varie fattispecie.
Quello di Papa Francesco è dunque l'ennesimo, simoniaco escamotage per piegare la dottrina alle esigenze di una società moderna e secolarizzata tentando di mantenere il consenso intorno alla sua Chiesa, ma se il prezzo da pagare è quello di distruggere completamente, pezzo per pezzo,  tutte le basi dottrinali su cui è fondata per salvaguardare la più vuota forma e la più bieca ipocrisia allora è davvero molto meglio dichiararsi "infedeli". L'infedeltà a questa Chiesa è certamente la migliore dimostrazione di fedeltà al suo fondatore e ispiratore.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

doxa

#2
Bravo donquixote, concordo con te.
Con questa decisione papa Francesco vuol far considerare la Chiesa cattolica come una madre che accoglie con amore i suoi seguaci, anziché  un'istituzione giudicante, preoccupata soprattutto di difendere la sua funzione normativa e la sua lucrosa attività economico-finanziaria.

Questo pontefice distingue fra il peccato e il peccatore pentito da perdonare. Considera le donne che abortiscono non peccatrici da sottoporre a redenzione ma esseri umani sofferenti, perché quando decidono di abortire soffrono nel corpo e nell'anima.

Solo la confessione e il perdono possono "sgravare" le anime appesantite dai peccati. L'accesso libero al confessionale rende tutto più facile. Si spera che in questo luogo ci siano sacerdoti capaci di comprendere e capaci di misericordia, non controllori che vogliono giudicare e colgono l'occasione per impartire con severità una lezione.

La confessione come forma di autodenuncia, volontà di espiazione, liberazione dal senso di colpa, svolge una funzione catartica.


Per alleviare l'afflizione c'è chi sceglie di confessarsi dal  presbitero e chi dal psicoterapeuta, perché  entrambi sono tenuti al segreto di quanto viene detto loro e ciò facilità la libertà di espressione delle persone.

Il sacramento della confessione fu istituito da Gesù Cristo, quando la sera della Pasqua ebraica disse ai suoi apostoli: "Ricevete lo spirito santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi" (Gv 20, 22-23). Ma fra i sacramenti istituiti dalla Chiesa quello della confessione o "riconciliazione" è quello che nei secoli ha subito più adattamenti. La Chiesa crede ed insegna di aver avuto il potere da Gesù di perdonare i peccati e considera il peccatore una persona da "accogliere".

Ma  Sebastian, Duc e Giona penso che ci diano altre informazioni.

Sariputra

#3
Citazione di: donquixote il 22 Novembre 2016, 18:54:06 PM
Citazione di: altamarea il 22 Novembre 2016, 14:53:09 PM"Te absolvo": con il titolo di questo topic alludo alla recente lettera apostolica "Misericordia et misera" di papa Francesco riguardante la concessione pontificia ai sacerdoti cattolici di assolvere in confessione i responsabili del peccato di aborto, compresi i medici e gli infermieri. Tale concessione era stata provvisoriamente concessa durante l'anno giubilare appena concluso. Ora la facoltà di assolvere questo peccato è definitiva. Francesco ribadisce che l'aborto è un grave peccato ma, afferma, "non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere". Il nuovo documento papale prende l'avvio dalle due parole "misericordia e misera", che Agostino, vescovo di Ippona, utilizza per raccontare l'incontro tra Gesù e l'adultera passibile di lapidazione, secondo la legge mosaica, ma la donna viene invece perdonata. Il papa evidenzia che in questo episodio evangelico "non c'è la legge e la giustizia legale, ma l'amore di Dio". Perciò ai preti confessori chiede di essere accoglienti con tutti e solleciti nell'aiutare a riflettere sul male commesso. La Chiesa cattolica anche se lenta nel prendere decisioni, nel tempo prende atto delle istanze nella società laicizzata. Infatti dopo anni di polemiche tra integralisti e liberali, le democrazie occidentali hanno cancellato il reato di interruzione volontaria della gravidanza (in Italia con la cosiddetta Legge n. 194) e lo hanno sostituito con leggi che ne legalizzano le modalità di esecuzione, restituendo alle donne il diritto di decidere quel che riguarda il loro corpo. Parallelamente, se pure con le sue regole, la Chiesa di Papa Francesco è arrivata allo stesso risultato. Dopo l'apertura agli omosessuali, dopo la visita agli ex preti sposati, la Chiesa cattolica di papa Francesco si differenzia dall'arcigno monito che Pio XII rivolse negli anni '50 dello scorso secolo alle ostetriche italiane riguardo l'aborto. Il pontefice ha ben presente che nei continenti extraeuropei, in particolare nell'America latina e in Africa, l'aborto è largamente praticato a causa della povertà, delle malattie e il mancato controllo delle nascite. Aver preso atto che non si potevano lasciare fuori dalla Chiesa da peccatrici milioni di povere donne che abortiscono, non è una decisione teologica-dottrinaria ma un'abile scelta di politica religiosa rivolta alle masse. Come ho scritto ieri sera in un mio post (che poi ho eliminato perché off topic nella sezione "spiritualità"), la Chiesa riesce a sopravvivere nei secoli perché si adatta ai tempi. Perdona e condanna i suoi fedeli secondo le circostanze, con "il bastone e la carota". Allora è meglio essere infedeli. In questa sezione dedicata all'attualità e non alla spiritualità lo posso dire ?
Come mi era già capitato di scrivere nel vecchio forum, l'attuale Pontefice ha una particolare predisposizione ad esprimere pensieri ed assumere decisioni nettamente contrarie alla dottrina che da secoli guida la Chiesa che dirige, e per comprenderlo senza conoscere le scritture e le varie esegesi che si sono susseguite nei secoli basta confrontare le sue affermazioni e i suoi comportamenti con l'enciclica apostolica "Quanta cura" e l'allegato "sillabo" che elenca gli "errori della modernità" secondo la Chiesa Cattolica e la sua dottrina. Il documento in questione, di Papa Pio IX, è di soli 150 anni fa, non 1.500, in un periodo iperrazionalista, positivista e anticlericale quale mai si era visto in precedenza (e neanche dopo). In seguito si è verificato un crollo verticale dell'interpretazione della dottrina della Chiesa in un senso sempre più prometeico che è culminato con i documenti emessi dal Concilio Vaticano II, e da allora si assiste alla progressiva decomposizione di un "corpo mistico" che si può ormai tranquillamente chiamare "cadavere mistico". L'ultima uscita sui sacerdoti che possono sempre assolvere chi pratica e procura l'aborto, lungi dall'avere qualche fondamento nella dottrina o negli scritti dei padri e dei dottori della Chiesa, è invece del tutto funzionale alle esigenze degli stati (in particolare di quello italiano) che si lamentano dell'aumentato ricorso all'obiezione di coscienza fra i medici e gli assistenti che dovrebbero eseguire le interruzioni di gravidanza, con la conseguenza che è sempre più difficile trovare negli ospedali medici disponibili a queste pratiche. Ora i medici "obiettori" potranno praticare un aborto al mattino, poi pentirsi al pomeriggio e confessarsi ottenendo l'assoluzione alla sera, per essere pronti ad un'altra interruzione di gravidanza il mattino successivo, con la coscienza tranquilla e la benedizione di Dio. Mi torna alla mente un libretto scritto svariati anni fa da Andrea Camilleri intitolato "La bolla di componenda"; descriveva come in molte chiese delle sue parti, in Sicilia, fosse stato in vigore fino a pochi decenni prima della seconda guerra mondiale una sorta di "tariffario" per i reati (o i "peccati" per parlare in un linguaggio più consono): tale tariffario (la "bolla di componenda", appunto) prevedeva per per la commissione di ogni azione peccaminosa una penitenza che variava a seconda della gravità: il furto di bestiame necessitava di duecento "Ave Maria" per essere perdonato, mentre per l'omicidio servivano 500 "Ave Maria", 200 "Pater Noster" e 100 "Gloria" (ovviamente i numeri li ho messi a caso poichè vado a memoria, ma il senso è quello) e così via per le più varie fattispecie. Quello di Papa Francesco è dunque l'ennesimo, simoniaco escamotage per piegare la dottrina alle esigenze di una società moderna e secolarizzata tentando di mantenere il consenso intorno alla sua Chiesa, ma se il prezzo da pagare è quello di distruggere completamente, pezzo per pezzo, tutte le basi dottrinali su cui è fondata per salvaguardare la più vuota forma e la più bieca ipocrisia allora è davvero molto meglio dichiararsi "infedeli". L'infedeltà a questa Chiesa è certamente la migliore dimostrazione di fedeltà al suo fondatore e ispiratore.

In questi ultimi anni ci troviamo di fronte ad un evento mai successo in 2.000 anni di storia della chiesa cattolica romana. Sul soglio di Pietro coesistono due papi, Bergoglio e Ratzinger. Abbiamo avuto altri periodi storici in cui si sono visti due pontefici, ma erano sempre in lotta tra loro e reciprocamente scomunicati. Ora invece , queste due autorità religiose, convivono "serenamente" all'interno dello stesso piccolo stato pontificio, si ritrovano, si scambiano gli auguri, si consigliano, ecc. Infatti, come penso pochi sanno ( non è chiaramente mai stato spiegato nei dettagli dalla stessa sede apostolica...) Benedetto XVI  si è solo dimesso dalla funzione di papa , ma non dalla carica stessa. E infatti ha riservato per se stesso il termine di papa emerito. Cito lo stesso Ratzinger:
"La mia decisione di rinunciare all'esercizio attivo del ministero, non revoca questo".
Infatti, lo stesso segretario personale di Ratzinger, mons. Gaenswein, afferma chiaramente che "Il papa emerito ritiene che questo titolo corrisponda alla realtà".
Così si assiste alla necessità della presenza del papa dimissionario/to in ogni atto che implica la giurisdizione pontificia.
Sappiamo bene che la motivazione della rinuncia ( le forze che venivano meno e i problemi di salute...) è piuttosto evanescente visto che, lo stesso Gaenswein, poco tempo fa, ha rivelato che le condizioni del papa emerito, a tre anni dalla rinuncia, sono "buone e la sua mente è formidabile".
Per quale reale motivo si è dimesso, o è stato spinto a dimettersi, Joseph Ratzinger?  Si parla sempre di complotti, di trame oscure, ecc. Per natura non sono un complottista ma certo che la situazione mi era  apparsa strana già quel giorno famoso dell'abbandono e il tempo trascorso non ha dissipato i dubbi visto che , lo stesso Avvenire, il 7 gennaio 2015 pubblicava una lettera dove si puntava il dito contro "ambienti che, per i soliti motivi di potere e sopraffazione, hanno tradito e congiurato per eliminare papa Ratzinger, pur riconosciuto 'fine teologo', e l'hanno spinto alla rinuncia".
Nella tradizione della Chiesa la rinuncia per invecchiamento non è mai avvenuta e anzi è gravata da un giudizio morale molto negativo. Come può aver rinunciato, per semplice "invecchiamento, un uomo che dichiarava:" Non sono solo, chi crede non è mai solo...Dio mi sostiene e mi porta"? e "Il Dio dei cristiani si compiace di vincere la forza del mondo con l'apparente debolezza dei suoi apostoli"?
Ratzinger era considerato anti-modernista... forse gli si imputava lo svuotamento delle chiese ( e delle oblazioni...) a causa del suo rigore teologico e dottrinale? C'era bisogno di qualcuno che attirasse di nuovo il cristiano relativista moderno? E chi più indicato di Bergoglio? In tuti i settori della Chiesa si nota una progressiva riduzione del sacrum e sembra che sia più lo "spirito del mondo" che lo Spirito santo a guidare i pastori.
www.aldomariavalli.it/.../ratzinger-schmitt-e-lo-stato-di-eccezione/
Di fatto la chiesa è attualmente governata da due papi. Uno ha funzione attiva e l'altro contemplativa. Una cosa eccezionale .
Personalmente trovo che la cosa più sconcertante di questa storia sia il fatto che il papa ( Ratzinger) che ha fatto della battaglia contro il relativismo ( anche all'interno della Chiesa stessa...) la bandiera del suo pontificato...alla fine relativizzi la posizione stessa del papa! ??? ??? ???   
Sulla strada del bosco
Una ragazza in lacrime
Trattiene rondini nei capelli.

Freedom

Se devo essere sincero la scomunica, il rigore dottrinale, etc. mi sembrano effetti. Le cause di una Chiesa NON all'altezza del messaggio evangelico risiedono, secondo me, nell'incapacità di porsi realmente alla sequela di Gesù Cristo.

E' del tutto evidente che quando un'Istituzione Spirituale ha come principale scopo l'autoconservazione si allontana dal centro della sua missione. Questo, a mio modesto avviso, il peccato originale della Chiesa Cattolica. Da ciò tutto il resto consegue.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

donquixote

Citazione di: Sariputra il 23 Novembre 2016, 10:07:44 AMIn questi ultimi anni ci troviamo di fronte ad un evento mai successo in 2.000 anni di storia della chiesa cattolica romana. Sul soglio di Pietro coesistono due papi, Bergoglio e Ratzinger. Abbiamo avuto altri periodi storici in cui si sono visti due pontefici, ma erano sempre in lotta tra loro e reciprocamente scomunicati. Ora invece , queste due autorità religiose, convivono "serenamente" all'interno dello stesso piccolo stato pontificio, si ritrovano, si scambiano gli auguri, si consigliano, ecc. Infatti, come penso pochi sanno ( non è chiaramente mai stato spiegato nei dettagli dalla stessa sede apostolica...) Benedetto XVI si è solo dimesso dalla funzione di papa , ma non dalla carica stessa. E infatti ha riservato per se stesso il termine di papa emerito. Cito lo stesso Ratzinger: "La mia decisione di rinunciare all'esercizio attivo del ministero, non revoca questo". Infatti, lo stesso segretario personale di Ratzinger, mons. Gaenswein, afferma chiaramente che "Il papa emerito ritiene che questo titolo corrisponda alla realtà". Così si assiste alla necessità della presenza del papa dimissionario/to in ogni atto che implica la giurisdizione pontificia. Sappiamo bene che la motivazione della rinuncia ( le forze che venivano meno e i problemi di salute...) è piuttosto evanescente visto che, lo stesso Gaenswein, poco tempo fa, ha rivelato che le condizioni del papa emerito, a tre anni dalla rinuncia, sono "buone e la sua mente è formidabile". Per quale reale motivo si è dimesso, o è stato spinto a dimettersi, Joseph Ratzinger? Si parla sempre di complotti, di trame oscure, ecc. Per natura non sono un complottista ma certo che la situazione mi era apparsa strana già quel giorno famoso dell'abbandono e il tempo trascorso non ha dissipato i dubbi visto che , lo stesso Avvenire, il 7 gennaio 2015 pubblicava una lettera dove si puntava il dito contro "ambienti che, per i soliti motivi di potere e sopraffazione, hanno tradito e congiurato per eliminare papa Ratzinger, pur riconosciuto 'fine teologo', e l'hanno spinto alla rinuncia". Nella tradizione della Chiesa la rinuncia per invecchiamento non è mai avvenuta e anzi è gravata da un giudizio morale molto negativo. Come può aver rinunciato, per semplice "invecchiamento, un uomo che dichiarava:" Non sono solo, chi crede non è mai solo...Dio mi sostiene e mi porta"? e "Il Dio dei cristiani si compiace di vincere la forza del mondo con l'apparente debolezza dei suoi apostoli"? Ratzinger era considerato anti-modernista... forse gli si imputava lo svuotamento delle chiese ( e delle oblazioni...) a causa del suo rigore teologico e dottrinale? C'era bisogno di qualcuno che attirasse di nuovo il cristiano relativista moderno? E chi più indicato di Bergoglio? In tuti i settori della Chiesa si nota una progressiva riduzione del sacrum e sembra che sia più lo "spirito del mondo" che lo Spirito santo a guidare i pastori. www.aldomariavalli.it/.../ratzinger-schmitt-e-lo-stato-di-eccezione/ Di fatto la chiesa è attualmente governata da due papi. Uno ha funzione attiva e l'altro contemplativa. Una cosa eccezionale . Personalmente trovo che la cosa più sconcertante di questa storia sia il fatto che il papa ( Ratzinger) che ha fatto della battaglia contro il relativismo ( anche all'interno della Chiesa stessa...) la bandiera del suo pontificato...alla fine relativizzi la posizione stessa del papa! ??? ??? ???

Ho riflettuto anch'io, a suo tempo, sulle eventuali ragioni del clamoroso gesto di Papa Ratzinger, e senza voler necessariamente fare della dietrologia non c'è dubbio che il suo pontificato si è distinto per una evidente rottura rispetto a quello del suo predecessore, che era molto simile a quello dell'attuale Pontefice. Il "regno" di Benedetto XVI e stato sicuramente più sobrio, più intimo, più silenzioso, più umile di quello a mio avviso sguaiato e chiassoso di Giovanni Paolo II che ambiva ai "grandi eventi" e alle "prime volte" da registrare negli annali degli storici. Sicuramente si è trattato di un notevole rallentamento nel processo di "modernizzazione" della Chiesa, a cui il presente Papa ha però posto rimedio fornendogli una accelerazione tale che in pochi mesi ha del tutto annullato il rallentamento operato da Papa Ratzinger e ha superato anche l'attività di Wojtyla. Forse è così che doveva andare, forse lo Spirito Santo ha rimesso a posto le cose senza necessità alcuna di cercare secondi o terzi fini alle dimissioni di Benedetto XVI. Nel Cristianesimo si tende al manicheismo dividendo il bene da un lato, impersonato da Dio, e il male dall'altro impersonato da Satana, ma sappiamo che anche Satana è una creatura di Dio, per cui la sua presenza e la sua azione sono evidentemente necessarie alla realizzazione del maestoso progetto divino. Certo che poi, nella quotidianità, tale progetto si può esprimere anche in intrighi di bassa lega orditi da cospiratori che in lunghe vesti passeggiano tramando nei corridoi dei palazzi apostolici, ma attribuire eccessiva importanza a questi fatti è un giudizio che spetta solo a chi è attratto prevalentemente dalle bassezze e dalle miserie umane.
Non c'è cosa più deprimente dell'appartenere a una moltitudine nello spazio. Né più esaltante dell'appartenere a una moltitudine nel tempo. NGD

Fharenight

#6
Ma insomma, si può sapere come vorreste che fosse la Chiesa o  le religioni in generale? La Chiesa quando segue la dottrina viene tacciata di integralismo e arretratezza, quando invece si apre misericordiosamente al nuovo viene accusata di opportunismo, di non essere fedele.
A mio parere il Cristianesimo è grande proprio per questo, perché da un lato riesce a far scrutare le profondità dell'animo umano a 360 gradi sia nei suoi abissi infernali, sia nei suoi canti più elevati,  nei suoi voli più alti nell'azzurro infinito; d'altro lato cerca di valutare e discernere minuziosamente in ogni sfumatura quello che è da  giudicare, nei  comportamenti umani, ciò che è un male o un bene sia per il singolo che (o anche) per la collettività. Inoltre si pone il problema se, come è quanto ritenere colpevole (peccatore) e meritevole di punizione chi trasgredisce le norme morali. Non è affatto facile, e questo è dimostrato anche dalla complessità della stessa  Giustizia e della Giurisprudenza , anche se queste sono ben distinte dall'ambito religioso, ma le complessità sono pressoché  identiche.
D'altronde è ovvio che si debba evolverci in tema di comportamenti umani, a pari passo con l'evoluzione della stessa  umanità in tutti i campi; pensiamo ad esempio  ai problemi che sorgono in Bioetica.
Pertanto il Cristianesimo ritengo sia la migliore  religione in assoluto: cammina insieme all'uomo e cerca di guidarlo
verso il bene.
Quale altra religione offre tutto questo?
La realtà umana è fatta insieme di bene e di male, di sofferenze e di gioie, la stessa sua natura è un misto di egoismo e altruismo, di misantropia e socialità.
Inoltre dimentichiamo spesso che  la Chiesa si rivolge a tutti, anche agli atei, non ad una o a poche categorie di persone, pertanto necessita di maggiore flessibilità di dialogo, naturalmente senza smarrire la sua identità.

Freedom

Citazione di: Fharenight il 24 Novembre 2016, 16:07:56 PM
Ma insomma, si può sapere come vorreste che fosse la Chiesa o  le religioni in generale? La Chiesa quando segue la dottrina viene tacciata di integralismo e arretratezza, quando invece si apre misericordiosamente al nuovo viene accusata di opportunismo, di non essere fedele.
A mio parere il Cristianesimo è grande proprio per questo, perché da un lato riesce a far scrutare le profondità dell'animo umano a 360 gradi sia nei suoi abissi infernali, sia nei suoi canti più elevati,  nei suoi voli più alti nell'azzurro infinito; d'altro lato cerca di valutare e discernere minuziosamente in ogni sfumatura quello che è da  giudicare, nei  comportamenti umani, ciò che è un male o un bene sia per il singolo che (o anche) per la collettività. Inoltre si pone il problema se, come è quanto ritenere colpevole (peccatore) e meritevole di punizione chi trasgredisce le norme morali. Non è affatto facile, e questo è dimostrato anche dalla complessità della stessa  Giustizia e della Giurisprudenza , anche se queste sono ben distinte dall'ambito religioso, ma le complessità sono pressoché  identiche.
D'altronde è ovvio che si debba evolverci in tema di comportamenti umani, a pari passo con l'evoluzione della stessa  umanità in tutti i campi; pensiamo ad esempio  ai problemi che sorgono in Bioetica.
Pertanto il Cristianesimo ritengo sia la migliore  religione in assoluto: cammina insieme all'uomo e cerca di guidarlo
verso il bene.
Quale altra religione offre tutto questo?
La realtà umana è fatta insieme di bene e di male, di sofferenze e di gioie, la stessa sua natura è un misto di egoismo e altruismo, di misantropia e socialità.
Inoltre dimentichiamo spesso che  la Chiesa si rivolge a tutti, anche agli atei, non ad una o a poche categorie di persone, pertanto necessita di maggiore flessibilità di dialogo, naturalmente senza smarrire la sua identità.
Hai detto cose condivisibili ma non mi pare tu abbia affrontato quello che, a mio avviso, è il peccato originale della Chiesa Cattolica: l'autoconservazione ad ogni costo.
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

Eutidemo

Per nella mia "nescienza" in materia (che confesso), mi sembra che la questione sia in fondo più semplice di quanto appaia, e che Papa Francesco, abbia fatto solo una "mossa mediatica", senza cambiare NIENTE nella sostanza: cioè, ha solo scoperto l'acqua calda!
Ed infatti, Gesù ha detto: "In verità vi dico: TUTTI I PECCATI SARANNO PERDONATI ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna". (Mc 3,28-30)."
Quindi, visto che , DA SEMPRE (a parte i peccati contro lo Spirito Santo) qualsiasi peccato è soggetto ad assoluzione, non vedo cosa ci sia di nuovo nel proclamare che anche l'aborto è "assolvibile": bella scoperta, visto che anche l'omicidio e il genocidio sono perdonabili in confessione.
Attenzione, pero!
TUTTI I PECCATI SARANNO PERDONATI A CONDIZIONE CHE, IN CONFESSIONE, CI SI PENTA SINCERAMENTE DI AVERLI COMMESSI, ED IN BUONA FEDE CI SI RIPROMETTA DI NON COMMETTERLI PIU'!
Altrimenti, non si può venire assolti neanche se ci si è limitati a rubare delle semplici caramelle.
Un conto è il PECCATO, ed un altro conto è il PENTIMENTO (sincero), di averlo commesso, con la manifesta intenzione di non commetterlo più.
Ed infatti, Gesù, dopo aver assolto l'adultera, le disse: "Và e d'ora in poi non peccare più!" (Gv 8.11)
Qualsiasi peccato può essere perdonato, a condizione che ci si penta e ci si riprometta in buona fede di non commetterlo più; se poi, per debolezza, ci si ricade, si può essere perdonati di nuovo...a condizione di essere stati sinceri al momento della precedente confessione.
Per quanto, peraltro, concerne i "peccati contro lo Spirito Santo", sono stati manifestati i pareri teologici più diversi al riguardo; sarebbe una disamina interessante, ma non mi sembra questo il luogo per farla.
Comunque, secondo il CATECHISMO ufficiale, essi sono:
1) Disperazione per la salvezza. 
2) Presunzione di salvarsi senza merito. 
3) Impugnare la verità conosciuta. 
4) Invidia della grazia altrui. 
5) Ostinazione nei peccati. 
6) Impenitenza finale.
Come vedete, l'aborto, l'adulterio, il concubinaggio ecc., non sono mai stati contemplati, e, quindi, sono sempre stati perdonabili.
Punto 5) e 6) a parte.
Concludo dicendo che non ho affatto espresso quello che "io" penso al riguardo, bensì solo quello che dice la dottrina cattolica...e che Papa Francesco, secondo me, non ha cambiato di una virgola.
Però ammetto che potrei sbagliarmi, in quanto non sono affatto un teologo.